Rifugio Mitta
- Altezza: m. 2021
- Gruppo: Valtellina
- Ubicazione: Alpe Musella
- Comune: Lanzada - SO
- Carta Kompass: 93 B5
- Coordinate Geografiche: 46°18'49.85"N 9°54'07.10"E
- Gestore: Lorenzo Dell'Avo
- Telefono gestore: 0342 558342
- Telefono rifugio: 0342 452579
- Posti letto: 36
- Apertura: 01/06 - 30/09
- Pagina aggiornata il: 20/07/2017
Il Rifugio Mitta è situato al margine occidentale dell'Alpe Musella accanto al Rifugio Musella.
Primo itinerario: da Franscia
A Sondrio prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco. Al km. 13.5 deviamo a destra, superiamo Lanzada e saliamo con vari
tornanti e gallerie fino a Franscia.
All'uscita dalla galleria che precede il piccolo abitato, giriamo a sinistra e, passando tra un parcheggio ed un ristorante, prendiamo una stradina
asfaltata. La seguiamo per km. 1.3 tra varie baite, fino a trovare ai margini della strada due grandi spazi, uno per lato, dove possiamo lasciare la
macchina (m. 1570).
Ci incamminiamo in salita, tra radi larici, seguendo la strada.
Percorriamo una curva a sinistra e poi un tornante destrorso all'esterno del quale c'è una casa.
Ad un bivio lasciamo la strada asfaltata che gira a sinistra verso una chiesa e proseguiamo diritto, quasi in piano su sterrato, verso una cava. I
segnavia indicano: Dossi di Franscia 1597 m.; diritto con il percorso 339-340: Ciudèe a ore 0.20, Cima Sassa a ore 1.20, Dosso dei Vetti a ore 0.40;
a sinistra con il percorso 340: Ua a ore 0.25, Tornadri a ore 1, Lanzada a ore 1.20; dietro: Franscia a ore 0.15.
Davanti alla cava prendiamo una sterrata alla destra e camminiamo quasi in piano con delle grosse pietre ai lati.
Poco dopo troviamo un sentiero inerbito che si stacca alla destra, all'inizio del quale i segnavia indicano con il percorso 340-341: Dosso dei Vetti a
ore 0.40, A. Campascio a ore 1.10, A. Campolungo a ore 1.20; con il percorso 339: Ciudèe a ore 0.20, Cima Sassa a ore 1.20. Prendiamo questo sentiero,
in leggera discesa.
Alla sinistra ci sono dapprima un muretto e poi una fontana con vasca in cemento.
Proseguiamo in leggera salita incanalati tra due file di paletti che reggono un cavo. Raggiungiamo un alpeggio, giriamo a destra e passiamo tra le baite.
Troviamo altri segnavia che indicano davanti: Orsera a ore 0.20, Fontane a ore 0.35, Dosso dei Vetti a ore 0.40; dietro: Tornadri a ore 1.10.
Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
Al termine dell'alpeggio, in salita percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Arriviamo ad un bivio (m. 1620). Vari segnavia indicano a sinistra con il percorso 339-338: Ciudèe, Cima Sassa a ore 1, Rifugio Motta a ore 2, Ponte a
ore 1.30, Chiesa Valmalenco-Lanzada a ore 2.20; a destra con il percorso 340: Dosso dei Vetti a ore 0.30, A. Campascio a ore 1, A. Musella a ore 1.30.
Andiamo a destra.
Alla sinistra, poco più in alto, vediamo un crocefisso sopra ad un masso.
Percorriamo una curva a destra molto ampia. Su una parete di roccia vediamo una freccia bianca ed un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso.
Davanti possiamo ammirare l'imponente piramide del Pizzo Scalino.
Superiamo tre tornanti: sx-dx-sx (m. 1640).
Poco dopo, in leggera salita, percorriamo una curva a destra e vediamo un segnavia a bandierina sulla parete di roccia.
Dopo un tratto in salita con alcuni massi alla sinistra, arriviamo ad un bivio (m. 1655). I segnavia indicano verso sinistra con il percorso 340-341: Dosso dei Vetti a ore 0.25, A. Campolungo a ore
1.20, A. Campascio a ore 1; verso destra: Orsera; dietro con il percorso 340: Dossi di Franscia a ore 0.10, Franscia a ore 0.25, Tornadri a ore 1.10.
Continuiamo in leggera salita verso sinistra.
Percorriamo un tornante sinistrorso aggirando un grande larice (m. 1660).
Proseguiamo in salita nel lariceto. Saliamo alcuni gradini di pietra. Di tanto in tanto vediamo un bollo bianco-rosso.
Troviamo alla destra una parete di roccia leggermente sporgente verso la mulattiera (m. 1675).
La pendenza aumenta. Scavalchiamo un rivolo.
Dopo un tornante destrorso, alla sinistra ci sono delle rocce lisce.
In salita, allo scoperto, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio e subito torniamo tra i larici (m. 1690).
Presso un tornante destrorso i segnavia indicano a destra con il percorso 340-341: Dosso dei Vetti a ore 0.20, A. Campolungo a ore 1; diritto: Ciudèe; dietro con il
percorso 340: Dossi di Franscia a ore 0.20, Franscia a ore 0.30, Tornadri a ore 1.20. Andiamo a destra (m. 1705).
Tra i larici vediamo vari massi e pietre.
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad altrettanti in salita.
Continuiamo con radi larici alla sinistra mentre alla destra vediamo il Pizzo Scalino.
Vediamo due bolli gialli rotondi oltre ai soliti bianchi e rossi (m. 1740).
Di traverso alla mulattiera, troviamo una serie di quattro canalini di pietra per lo scolo dell'acqua; nel terzo scorre un rivolo dopo essere passato in una piccola vasca alla sinistra.
Con poca pendenza percorriamo un tratto allo scoperto (m. 1755).
Superiamo altri due canalini per lo scolo dell'acqua.
Torniamo a salire. Alla sinistra ci sono delle lisce pareti oblique.
Presso un tornante sinistrorso (m. 1765) ignoriamo il sentiero che continua diritto in discesa verso le baite di Fontane. I segnavia indicano a destra
con il sentiero 341: Fontane, Franscia a ore 0.25; a sinistra seguendo il tornante con il percorso 340-341: Dosso dei Vetti a ore 0.05, A. Campascio a
ore 0.40, A. Campolungo a ore 1; dietro con il percorso 340: Dossi di Franscia a ore 0.25, Franscia a ore 0.40, Tornadri a ore 1.30. Seguiamo il
tornante e subito troviamo una freccia bianca sulla roccia alla destra ed un bollo giallo alla sinistra della mulattiera.
Troviamo altre due canaline di pietra ed entriamo in un lariceto.
Superiamo un ampio tornante destrorso (m. 1780).
Un rivolo bagna il percorso. Su di una pietra vediamo la scritta in giallo "Palù".
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire.
Usciti dal bosco, in leggera salita percorriamo una curva a sinistra molto ampia mentre un rivolo attraversa la mulattiera in una delle solite
canaline di pietra (m. 1805).
Continuiamo in salita con una staccionata di legno alla destra. Alla sinistra c'è un tronco intagliato. Davanti vediamo l'ex Rifugio Scerscen e le altre costruzioni in
località Dosso dei Vetti.
Alla sinistra troviamo: una madonnina nera, la scritta bianca sulla roccia: "Nostra Signora Aparecida Patrona del Brasil benedica la Nostra Gente", un
altare ed un sedile entrambi di pietra.
Lasciamo a sinistra un baitello di pietra, ai piedi del quale dell'acqua sgorga da un tubicino. Alla destra c'è l'ex-rifugio. I segnavia indicano: Dosso dei Vetti m. 1810; davanti con il percorso 301-341:
A. Campascio a ore 0.30, Bocchel del Torno a ore 1, A. Campolongo a ore 0.50; dietro con il percorso 340: Ciudèe a ore 0.25, Franscia a ore 0.40,
Tornadri a ore 1.30.
Alla sinistra c'è una baita di pietra sulla quale vediamo un triangolo giallo dell'Alta Via ed un segnavia a bandierina rosso-bianco-rosso.
Continuiamo con una sterrata.
Poco dopo alla sinistra troviamo un'altra costruzione in cemento (acquedotto) mentre alla destra c'è una bacheca con la cartina della "Ski Area Palù".
Vediamo la lettera "D" dipinta in giallo su di una pietra. Davanti vediamo il Monte Roggione.
Subito percorriamo una curva verso sinistra all'esterno della quale, poco più in basso, c'è una sorgente l'acqua della quale passa in un tronco scavato e forma un ruscello.
Proseguiamo quasi in piano con un lariceto alla sinistra, prati e radi larici alla destra.
Presso una curva a destra, attraversiamo un torrente su di un ponticello di tronchi senza le sponde (m. 1835).
In leggera salita, superata una canalina per lo scolo dell'acqua, arriviamo ad una biforcazione (m. 1845). I segnavia indicano verso sinistra con il percorso 341: A. Campolungo a ore 0.40, Passo
Campolungo a ore 0.50, A. Palù a ore 1.10; verso sinistra con il percorso 301-305: Bocchel del Torno a ore 0.50, A. Roggione a ore 1.20, Rif. Lago
Palù a ore 1.30; verso destra con il percorso 301-305: A. Campascio a ore 0.25, A. Musella rifugi a ore 0.50, Rif. Carate - Rif. Marinelli, Foppa a
ore 1.30, Campo Moro a ore 2, Rif. Poschiavo - Rif. Zoia a ore 2. C'è anche un cartello giallo che indica a sinistra il Rifugio Motta a 60 minuti.
Andiamo a destra tra i larici con una stradina inerbita. Vediamo un segnavia a bandierina e il triangolo giallo dell'Alta Via.
Con pochissima pendenza percorriamo una curva a sinistra.
Sentiamo scorrere un ruscello alla destra senza riuscire a vederlo. Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra.
Per un tratto la stradina è più alta rispetto al terreno circostante. Un ruscello le passa sotto (m. 1855).
Dopo pochi metri in leggera discesa, proseguiamo in leggera salita tra larici e pini.
Raggiungiamo un torrente. Un ponticello di legno alla sinistra consente di evitarne il guado.
Continuiamo quasi in piano. Vediamo del muschio sulle pietre. (m. 1860).
Più avanti un rivolo attraversa la stradina.
Proseguiamo in leggera discesa tra pini e larici.
Continuiamo in discesa. Nel mezzo della stradina c'è un masso affiorante dal terreno. Alla destra c'è una vecchia staccionata di legno.
Troviamo alcune canaline di metallo, per lo scolo dell'acqua, di traverso al percorso.
La pendenza diminuisce. Alla sinistra ci accompagna una roggetta.
Usciamo dal bosco. Un rivolo attraversa la strada.
Percorriamo una curva a destra aggirando un masso (m. 1830).
Dopo un altro tratto in discesa continuiamo quasi in piano tra larici, piccoli prati e grandi massi (m. 1820).
In leggera salita rientriamo nel bosco (m. 1825).
Continuiamo quasi in piano. Alla destra tra gli alberi vediamo alcuni massi molto grandi.
Dopo un breve tratto allo scoperto torniamo nel bosco.
Troviamo altri massi tra gli alberi e vediamo dei segnavia a bandierina e dei bolli gialli rotondi.
Percorriamo un tratto con moltissimi bolli bianchi e rossi.
Raggiungiamo una radura e superiamo una curva a destra.
Un paletto ed una pietra chiudono la stradina che prosegue diritto. Seguiamo i bolli che continuano verso destra e, poco dopo, alla sinistra troviamo
un ponte in legno con le sponde di ferro con il quale, alternando due tratti in leggera discesa ad altrettanti quasi in piano, attraversiamo il Torrente
Scerscen (m. 1835).
Dopo il ponte giriamo a sinistra e proseguiamo in salita.
Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione. I segnavia indicano diritto: A. Campascio a ore 0.05, Alpe Musella a ore 0.30, Rif. Carate, Rif.
Marinelli, Foppa a ore 1, Campo Moro a ore 1.30, Rif. Poschiavino - Rif. Zoia a ore 1.30; a destra: Gole dello Scerscen (E.E.A.); dietro: Dosso dei
Vetti a ore 0.20, Franscia a ore 1, Lago Palù a ore 1.30.
Continuiamo diritto.
Attraversiamo una radura. Alla sinistra c'è il Torrente Scerscen. Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Camminiamo tra pini, larici, cembri e ginepri.
Piegando a destra passiamo tra alcuni grandi massi. Vediamo il triangolo giallo dell'Alta Via n. 5.
Dopo una curva a sinistra, con un ponticello di legno senza sponde, attraversiamo un affluente dello Scerscen (m. 1840).
Davanti abbiamo la piana di Campascio, in fondo alla quale vediamo una baita a due piani e, alla sua sinistra, tre baitelli.
Camminando in leggera salita tra cespugli di ginepro arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano diritto: Alpe Musella-rifugi a ore 0.30, Val di
Scerscen, Rif. Carate - Rif. Marinelli; a destra: Foppa a ore 1, Campo Moro a ore 1.30, Rif. Poschiavo - Rif. Zoia a ore 1.30.
Continuiamo diritto.
Con un ponticello di legno senza sponde attraversiamo un altro affluente.
Continuiamo quasi in piano tra l'erba.
Superiamo un rivolo tramite una passerella con quattro tronchi squadrati.
Proseguiamo con un sentierino tra l'erba verso la baita in fondo alla piana.
Troviamo una palina con dei segnavia che indicano: Alpe Campascio m. 1844; davanti con il sentiero 301-305: Rif. Mitta - Rif. Musella a ore 0.30; Val
di Scerscen, Rif. Carate - Rif. Marinelli; dietro: Dosso dei Vetti a ore 0.30, Foppa a ore 0.50, Franscia a ore 1.10.
Attraversiamo una passerella realizzata con sei piccoli tronchi.
Raggiungiamo la baita a due piani al termine dell'alpeggio e proseguiamo con un sentiero che sale alla sua destra. Vediamo il triangolo giallo con il n. 5.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo una curva a sinistra entriamo in una pineta (m. 1860).
Continuiamo con un tornante sinistrorso, tagliabile con una scorciatoia, subito seguito da altri due tornanti destra-sinistra.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra incassati nel terreno circostante (m. 1875).
Dopo un'ampia curva a destra, il sentiero si sdoppia. Teniamo la sinistra.
Continuiamo con una curva a sinistra, un tornante destrorso, ed un ampio tornante sinistrorso (m. 1890).
Il sentiero si divide solo per aggirare un basso masso.
Subito si divide nuovamente per tornare a comporsi una diecina di metri più avanti.
Dopo un tornante sinistrorso il tratto incassato termina (m. 1905)
Attraversiamo una radura. Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Proseguiamo tra gli alberi (m. 1920). Il sentiero si sdoppia e le due tracce si incrociamo un paio di volte prima di ricomporsi.
Continuiamo con altri tornanti: dx-sx-dx-sx-dx.
Il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 1940).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza aumenta.
Il sentiero che in questo punto è incassato nel terreno circostante, si divide solo per aggirare un masso da entrambi i lati (m. 1960).
Percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con altri due tornanti sinistra-destra incassati nel terreno.
Proseguiamo con due curve sinistra-destra vicine tra loro (m. 1980).
Il sentiero si scompone in due tracce parallele che dopo una ventina di metri si riuniscono.
Davanti tra i larici vediamo una casa. In questo punto il sentiero è molto largo.
Percorriamo tre curve: sx-dx-sx vicine tra loro (m. 2000).
Superiamo un tornante destrorso ed una curva a sinistra con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Ignoriamo il sentiero che si dirige verso la casa alla sinistra. Alla destra in lontananza vediamo un'altra casa e davanti i due rifugi dell'Alpe
Musella.
Dopo un tratto quasi in piano arriviamo ad un bivio. Entrambi i sentieri proseguono con poca pendenza; quello a sinistra verso il Rifugio Musella e
quello alla destra verso una casa oltre la quale è situato il Rifugio Mitta.
Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 496 -45
Data escursione: ottobre 2016
Secondo itinerario: da Campomoro
In questo caso, arrivati a Franscia, continuiamo diritto e con sei chilometri di tornanti saliamo a Campo Moro (m. 1990).
Lasciamo l'auto nel vasto parcheggio, accanto al Rifugio Poschiavino, poco sotto il Rifugio Zoia.
Alla destra, alcuni segnavia indicano con il sentiero 346/301: Alpe Prabello - Rif. Cristina a ore 1.10, Passo degli Ometti a ore 2.40; con il
sentiero 346: Rifugio Zoia a ore 0.05, Alpe Campagneda a ore 0.50, Rif. Cà Runcasch a ore 0.50. Alla sinistra del piazzale invece altri segnavia
indicano verso sinistra con il sentiero 342: Foppa a ore 0.30. A. Musella - rifugi a ore 1.10, Franscia a ore 1.10; con il sentiero 342/1: Rif. Carate
a ore 2, Rif. Marinelli Bombardieri a ore 3, Rif. Marco e Rosa (E.E.A.) a ore 6.30; diritto con il sentiero 342: Diga di Gera a ore 0.40, A. Val
Poschiavina a ore 1.10, Rif. Bignami a ore 1.40.
Andiamo a sinistra, in leggera discesa su di una strada asfaltata.
Lasciamo a destra una casa tra gli alberi. Una stradina sterrata si stacca alla sinistra.
Percorriamo una semicurva verso destra. Alla sinistra c'è una bacheca con una cartina della Valmalenco.
Subito dopo troviamo una stanga e il segnale stradale che indica il divieto di transito ai veicoli.
Qui inizia il camminamento in piano sopra alla diga che chiude a valle il Lago di Campomoro. Ai lati ci sono delle protezioni di ferro dipinte di
grigio e una serie di lampioni.
Poco dopo giriamo a destra e attraversiamo la diga.
Giunti in fondo, alla sinistra troviamo la casa del custode.
Continuiamo su asfalto lasciando a destra un'altra piccola diga.
Ignoriamo la stradina che alla sinistra, in leggera salita, conduce alla casa del custode e proseguiamo diritto in discesa su sterrato.
Dopo una curva a sinistra, alla sinistra c'è un muro in cemento.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1960).
Ora il muro è alla destra, più basso del precedente.
Presso un tornante sinistrorso, alla destra vediamo ancora la diga più piccola.
Continuiamo con il muro alla sinistra (sempre sul lato a monte).
Dopo una curva a destra, raggiungiamo uno slargo (m. 1934). I segnavia indicano con il sentiero 342/1 che prosegue diritto: Rifugio Carate a ore 1.50,
Rifugio Marinelli Bombardieri a ore 2.50, Rifugio Marco e Rosa E.E.A. a ore 6.30; seguendo la sterrata che piega a sinistra con il percorso 342: Foppa
a ore 0.20, A. Musella a ore 1, Franscia a ore 1; dietro: Campo Moro a ore 0.10. Alla destra vediamo il muraglione della diga. Continuiamo con la
sterrata in leggera discesa.
Percorriamo una curva a sinistra.
Alla sinistra c'è un muro in cemento.
Proseguiamo con due curve sinistra-destra vicine tra loro.
Subito dopo arriviamo ad un bivio (m. 1915). I segnavia indicano a sinistra: Campo Moro a ore 0.20; a destra: Foppa a ore 0.15, A. Musella a ore 1,
Franscia a ore 1; dietro: sentiero per rifugi Carate - Marinelli a ore 0.05, Diga di Campomoro a ore 0.10, Campo Moro a ore 0.20. Andiamo a destra in
discesa.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1905).
Continuiamo con altre due semicurve, destra-sinistra vicine tra loro.
Dopo un tratto in discesa ed uno con minore pendenza, proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra ci sono dei massi e alcuni slarghi per poter
parcheggiare le macchine arrivate fin qui con la sterrata che inizia accanto al Rifugio Campomoro.
Alla destra vediamo alcuni grandi massi e pietre franate.
Raggiungiamo una sbarra di legno (m. 1880). Un cartello segnala che la strada per Campascio e Musella da questo punto diventa agro-silvo-pastorale e
un segnale stradale ne vieta il transito agli automezzi. C'è anche un pannello con una cartina della zona. Dalla sinistra si innesta il sentiero 342;
i segnavia indicano a sinistra: Foppa a ore 0.10, Franscia a ore 0.50; dietro: Campomoro a ore 0.30.
Proseguiamo in leggera salita. Alla destra ci sono massi ammucchiati. Cominciamo a trovare delle canaline in ferro e cemento per lo scolo dell'acqua,
di traverso alla strada.
Continuiamo con delle pareti di roccia alla destra della strada. Alla sinistra vediamo il Pizzo Scalino.
Troviamo una variante del sentiero 342 che si immetta dalla sinistra e anche qui i segnavia indicano a sinistra: Foppa a ore 0.10, Franscia a ore
0.50; dietro: Campomoro a ore 0.30 (m. 1895).
Dopo un tratto in salita proseguiamo con minore pendenza.
Un rivolo attraversa la strada su di una base in cemento.
La sterrata si biforca (m. 1910). I segnavia indicano verso sinistra con il percorso 343: A. Campascio a ore 0.30, Gole dello Scerscen (E.E.A.), Dosso
dei Vetti a ore 0.50; verso destra con il sentiero 343/1: A. Musella rifugi a ore 0.30, Val di Scerscen, Rif. Carate - Rif. Marinelli. Su di una
roccia alla destra vediamo la scritta "Alpe Musella" e una bandierina rossa, bianca e rossa. Andiamo a destra in salita.
Poco dopo, un cartello su di un albero conferma la direzione per l'Alpe Musella.
Troviamo, di tanto in tanto, delle canaline di traverso al sentiero che convogliano l'acqua verso sinistra (lato a valle).
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in leggera salita (m. 1930).
Vediamo un bollo bianco-rosso e superiamo uno zig-zag sinistra-destra mentre un rivolo attraversa il sentiero passandogli sotto.
Continuiamo in salita. Su di una pietra vediamo un grande segnavia a bandierina (m. 1960).
Con minore pendenza percorriamo un tratto attorniati da alberi tagliati a mezzo metro da terra.
Dell'acqua scola da una roccia alla destra e attraversa il sentiero.
Pochi passi più avanti un ruscelletto scende a cascata dalla roccia e passa sotto al sentiero.
Un altro rivolo scorre in un tubo color arancione.
Percorriamo due semicurve verso destra (m. 1970).
Troviamo un altro rivolo che attraversa il sentiero (m. 1980).
Proseguiamo in salita. Alla destra c'è un corto muretto di contenimento (m. 1990).
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 2000).
Dopo un breve tratto abbastanza ripido, con un muretto di pietre alla destra, la salita termina. Alla sinistra c'è un masso tondeggiante (m. 2010).
Proseguiamo in discesa con il fondo in parte sterrato e in parte di pietra.
Continuiamo su sentiero sterrato, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano.
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire.
In leggera salita percorriamo un'altra curva a destra (m. 2015).
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un masso.
Continuiamo quasi in piano. Troviamo un altro bollo bianco-rosso.
Percorriamo un tratto in leggera salita. Vediamo un grande segnavia a bandierina (m. 2020).
Proseguiamo in leggera discesa tra larici e rododendri.
Dopo un tratto quasi in piano (m. 2015) continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita con delle serpentine appena accennate.
Quasi in piano attraversiamo una radura e proseguiamo tra radi larici.
Attraversiamo un ruscello su di un ponticello in pietra (m. 2025). Vediamo un bollo rosso ed una freccia bianca.
Subito dopo, ignoriamo un sentiero che sale verso destra, all'inizio del quale su di un cartello leggiamo: "Zarr".
Con una passerella di legno superiamo un rivolo.
Proseguiamo in leggera discesa. In basso alla sinistra, un torrente scorre tra i larici.
Percorriamo due semicurve. Passiamo accanto ad alcuni cespugli di rododendro.
Entriamo nei pascoli dell'Alpe Musella. Camminiamo quasi in piano. In fondo vediamo delle baite.
Un rivolo attraversa il sentiero passando sotto ad una pietra.
Dopo un breve tratto in leggera discesa proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra scorre il torrente.
Giriamo a sinistra, lo attraversiamo su di una passerella di legno e subito giriamo a destra.
Lasciamo a sinistra dei gradini che salgono verso alcune case.
Raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano: Alpe Musella;
- a sinistra con il sentiero 301-305: Alpe Campascio a ore 0.20, Francia a ore 1.30, Lago Palù a ore 1.50;
- diritto con il sentiero 305 var.: Val di Scerscen, Forcella d'Entova a ore 4, Rifugio Marinelli a ore 4.40;
- a destra con il sentiero 301-305: Rifugio Carate a ore 1.30, Rifugio Marinelli a ore 2.20;
- dietro con il sentiero 343/1: Foppa a ore 0.35, Campo Moro a ore 0.50, Franscia a ore 1.30.
Giriamo a sinistra e dopo pochi passi in leggera discesa, alla sinistra troviamo il Rifugio Mitta e alla destra il Rifugio Musella.
Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. +155 -124
Data escursione: giugno 2017
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Rifugio Musella (m. 2020) a fianco
- al Rifugio Carate (m. 2636) in ore 1.30
- al Rifugio Marinelli (m. 2813) in ore 2.30
- al Rifugio Marco e Rosa (m. 3599) in ore 6.00
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