Rifugio Mambretti
- Altezza: m. 2004
- Gruppo: Orobie Valtellinesi
- Ubicazione: Alta Val Caronno
- Comune: Piateda - SO
- Carta Kompass: 104 C2
- Coordinate Geografiche: 46°04'48.10"N 9°57'10.20"E
- Gestore: Cai di Sondrio
- Telefono gestore: 0342 214300
- Telefono rifugio:
- Posti letto: 25
- Apertura: previo ritiro chiavi
- Pagina aggiornata il: 05/07/2020
Il Rifugio Mambretti sorge su un poggio erboso nei pressi della testata terminale della Val Caronno.
Tra le vette che lo circondano, le principali sono la Punta Scais (m. 3039) e il Pizzo Redorta (m. 3038), due delle tre sole cime delle Orobie che
(assieme al Pizzo Coca) superano i tremila metri.
E' ben visibile inoltre quanto resta del ghiacciaio Porola e, sul fondovalle, il Lago di Scais.
Il rifugio è dedicato allo sfortunato alpinista Luigi Mambretti deceduto nel 1929 durante un'ascesa alla Punta Scais.
Il rifugio è chiuso; chi desidera utilizzarlo deve procurarsi le chiavi presso il Cai di Sondrio (tel. 0342 214300) o presso il
Sig. Luigi Colombera (tel. 340 1675592 luigi.colombera@fastwebnet.it)
Lasciamo la statale 38 al km. 40.6, vale a dire poco prima del passaggio a livello che segna la fine della tangenziale di Sondrio, per prendere sulla
destra la strada per Piateda e Faedo.
Con il Ponte del Navetto attraversiamo il Fiume Adda. Ad un bivio lasciamo a destra la deviazione per Faedo e proseguiamo diritto.
Raggiungiamo Busteggia, frazione di Piateda, dove giriamo a destra in Via Tambarini seguendo le indicazioni per Piateda Alta.
Proseguendo, la strada diventa stretta e, dopo le case, continua in salita nel bosco.
Passiamo sopra le condotte, due grossi tubi della centrale idroelettrica Sondel.
Superiamo la piccola frazione di Pam e, arrivati allo stop, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Piateda Alta e ci immettiamo su di una strada
più larga.
Attraversiamo la frazione di Previsdomini, dopo la quale ignoriamo le deviazioni dapprima per Pusterla e poi per Vermaglio. Passiamo nuovamente sopra
i due grossi tubi.
Ad un bivio la segnaletica indica a sinistra: Gaggio a km 4, Le Piane a km 10; a destra: Vedello, Rifugio Mambretti. Andiamo a destra.
La strada ora è più stretta ma sempre ben asfaltata e continua nel bosco in leggera salita. Alla destra un guard-rail protegge dal sottostante
precipizio. Di tanto in tanto c'è una piazzola per lo scambio. Ignoriamo tutte le deviazioni su fondo sterrato che incontriamo da entrambi i lati.
Passiamo su un ponticello.
Alla destra vediamo dapprima la chiesa di San Bartolomeo e poi le case del piccolo abitato che la circondano (m. 944).
Più avanti arriviamo alla centrale dell'Edison. Un cartello giallo alla sinistra della strada indica: Vedello m. 1032, Rifugio Mambretti a ore 3.30.
La strada prosegue ancora più stretta. Con un ponte attraversiamo verso destra un torrente.
Il fondo è ancora asfaltato tranne qualche tratto in cemento, in particolare nelle curve.
Raggiungiamo il bivio di Vedello (m. 1100). I segnavia indicano a sinistra: Agneda a km. 1 e Scais a km 4.1; a destra: Ambria a km. 2.2. Andiamo a
sinistra.
Arrivati alla chiesetta e alle prime case di Agneda, proseguiamo sulla sinistra in piano per circa un chilometro (gli ultimo 300 metri sono sterrati) fino a
trovare sulla destra un parcheggio ed un'area picnic recintata (m. 1228).
I segnavia indicano con il percorso 251: Lago di Scais a ore 0.50, Rifugio Mambretti a ore 2.30, Passo Scaletta a ore 4.30, Forno del ferro a ore
3.30. Un'edicola delle Orobie Valtellinesi mostra delle cartine geografiche e informa che siamo in Località Agneda m. 1230 s.l.m. Un cartello vieta di
introdurre nell'area pic-nic: ciclomotori, motocicli e autovetture; un altro segnala che la strada è agro-silvo-pastorale e il transito è vietato ai
veicoli non autorizzati.
Ci incamminiamo quasi in piano. Alla destra una staccionata separa la strada dalla zona pic-nic. Un cartello stradale segnala il pericolo di piene
improvvise.
Davanti vediamo le cime del gruppo Scais-Redorta. Con minima pendenza percorriamo delle semicurve appena accennate.
Tra gli alberi, troviamo un grande masso alla sinistra.
Dopo una stanga che troviamo alzata superiamo una semicurva verso destra (m. 1240).
Percorriamo una curva verso sinistra mentre un ruscello attraversa la strada passandole sotto. Alla destra vediamo delle arnie (m. 1250).
Superiamo un'ampia semicurva verso destra. Nella valletta in basso a sinistra, scorre un ruscello (m. 1255).
Alla destra vediamo una cascatella, l'acqua della quale attraversa la strada passandole sotto ma anche sopra scorrendo dentro una canalina in cemento
(m. 1260).
Continuiamo in leggera salita con il fondo in cemento.
Superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra ci sono delle pareti di roccia quasi verticali.
Subito percorriamo un'ampia curva verso sinistra. Anche qui l'acqua di un ruscello passa sotto alla strada (m. 1270).
In salita percorriamo un tornante destrorso (m. 1280).
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo un piccolo slargo. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1295).
Alla sinistra, cinque paletti di ferro infissi in un cordolo di cemento precedono un tornante destrorso (m. 1300).
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono altri cinque paletti infissi in un cordolo come i precedenti (m. 1305).
Il successivo tornante destrorso è preceduto da sette paletti (m. 1310).
In questo punto alla destra possiamo vedere la valle.
Troviamo altri cinque paletti di ferro alla destra.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale, separato da un muro di pietre, scorre un
ruscello (m. 1320).
All'esterno di un tornante destrorso, ci sono un piccolo slargo e un muretto oltre il quale vediamo un rivolo (m. 1325).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso con il ruscello che scorre alla destra (m. 1330).
Superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 1340).
In leggera salita e con il fondo sterrato percorriamo un tornante destrorso (m. 1345).
Continuiamo con un tornante sinistrorso molto ampio.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1365).
Con il fondo in cemento percorriamo un tornante sinistrorso. All'esterno del tornante, un muretto divide la strada da un rivolo (m. 1375).
Riprendiamo a camminare su sterrato.
Superiamo un'ampia semicurva verso destra. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1385).
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso.
Dopo pochi passi percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1390).
Proseguiamo con una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso vicini tra loro (m. 1400).
Continuiamo con poca pendenza.
Dopo un tratto con il fondo in cemento torniamo a camminare su sterrato. Percorriamo una curva verso destra (m. 1405).
Accompagnati da 15 paletti di ferro alla sinistra, superiamo una semicurva verso destra. Un cartello stradale segnala il pericolo di piene improvvise.
Il fondo stradale torna ad essere in cemento. Alla destra troviamo una madonnina tra le rocce mentre alla sinistra c'è un
ponticello con le sponde di ferro. Un vecchio segnavia triangolare indica a sinistra il Rifugio Mambretti. Su di cartello
giallo leggiamo: Torrente Caronno; a sinistra: Capanna Mambretti (m. 2003) ore 2; dietro: Agneda (m. 1228) ore 0.20.
Lasciata la strada, attraversiamo il ponticello e osserviamo le marmitte dei giganti che il torrente ha scavato tra le rocce nel corso dei secoli (m. 1415).
Proseguiamo su sentiero al fresco di un bosco.
Passiamo sopra delle radici che affiorano dal terreno. Aggiriamo un pino e percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo su fondo roccioso, superiamo una curva verso destra e camminiamo sopra una pietra liscia (m. 1420).
Percorriamo una curva verso sinistra, seguita da un tornante destrorso aggirando un masso (m. 1435).
Continuiamo con un tornante sinistrorso camminando su delle pietre ben sistemate.
Quasi in piano superiamo un breve tratto sterrato.
Torniamo a salire. Il fondo è pietroso e per un tratto è bagnato da un rivolo.
Presso una curva verso destra passiamo sopra una pietra liscia. Continuiamo con poca pendenza (m. 1445).
Vediamo un bollo bianco-rosso su una roccetta. Proseguiamo in salita con rocce alla sinistra e radi alberi alla destra.
Per alcuni metri un rivolo bagna il sentiero (m. 1460).
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1465).
Allo scoperto, percorriamo un tratto in leggera salita, attorniati da arbusti (m. 1470).
Superiamo altre due semicurve sinistra-destra.
Passiamo tra due massi. Presso una curva verso sinistra riprendiamo a salire e rientriamo nel bosco (m. 1475).
Percorriamo alcune semicurve appena accennate.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza (m. 1495).
Superiamo un'ampia semicurva verso destra. Alla sinistra ci sono un muretto di pietre e un manufatto in cemento con tre aperture dalle quali esce un
ruscello che attraversa il sentiero (m. 1500).
Quasi in piano, usciamo dal bosco. Lasciamo a sinistra un capanno per gli attrezzi. Davanti verso destra vediamo la diga e il Lago di Scais.
Alla destra c'è un traliccio dell'alta tensione.
Una freccia indica davanti il Rifugio Mambretti. Attraversiamo un tunnel oltre il quale pieghiamo a sinistra dove troviamo una fontana con vasca in cemento
(acqua non potabile).
Alla destra ci sono la diga e la casa dove alloggiano i custodi (m. 1505).
Transitiamo sotto una roccia che si protende verso il sentiero.
Una porta chiude un'apertura nella roccia.
Proseguiamo alti sul lago che vediamo alla destra. Ci fermiamo qua e là per fare qualche foto; il panorama è decisamente bello!
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi, assecondando le anse della montagna.
Ignoriamo un tunnel che corre parallelo alla sinistra del sentiero. Attraversiamo un torrente.
Percorriamo un tratto protetto verso il lago con paletti di ferro che reggono tre funi di acciaio.
Passiamo sotto tre cavi della corrente. Alla sinistra c'è un muro di pietre.
Continuiamo tra gli alberi che nascondono la vista del lago.
Il muro alla sinistra è sormontato da pietre franate. Alla destra torniamo a vedere il lago. Sulla sponda opposta, in fondo alla Val Vedello si erge
il Pizzo del Salto.
Alla sinistra abbiamo una parete rocciosa. Alla destra riprende la protezione con paletti di ferro e tre cavi. Superiamo due semicurve sinistra-destra.
All'interno della successiva semicurva verso sinistra c'è un traliccio. Proseguiamo in leggera salita.
Giunti in fondo al lago troviamo una biforcazione. I segnavia indicano: Case di Scais 1510 m; a sinistra con il sentiero 251: Baite Caronno a ore
0.20, Rifugio Mambretti a ore 1.20, Passo Scaletta a ore 3.20; a destra con il sentiero G.V.O.: Baita Cornascio a ore 0.15, Passo del Forcellino a ore
2.15, Baite Cigola a ore 3.15; dietro: Agneda a ore 0.30. Se andiamo a destra, poco dopo raggiungiamo una grande casa, ora privata, dove alloggiavano
gli operai addetti alla costruzione della diga. Di fronte a questa casa, oltre la diga, si può vedere il Disgrazia.
A questa biforcazione però, il nostro cammino prosegue verso sinistra, in salita, su di una mulattiera. Alcuni tronchi fanno da gradino tra le pietre.
Attraversiamo una passerella realizzata con tre tronchi e raggiungiamo altre due case che aggiriamo con una curva verso destra (m. 1525).
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1530).
Vediamo un bollo bianco-rosso e torniamo tra gli alberi.
Continuiamo in salita. Il sentiero si divide e dopo alcuni metri si ricompone.
Poco più in alto a sinistra vediamo una baita. Seguendo un sentiero non molto evidente la raggiungiamo.
Lasciamo a destra la baita come indicato da: un bollo bianco-rosso, una freccia rossa su fondo bianco e una "M" nera.
Proseguiamo diritto. Alla sinistra c'è un prato (m. 1545).
Continuiamo tra gli alberi e vediamo varie radici che affiorano dal terreno.
Poco dopo sbuchiamo in un altro prato. Il sentiero piega a destra. Ricominciamo a vedere le cime del gruppo Scais-Redorta (m. 1560).
Con pochissima pendenza torniamo tra gli alberi.
Proseguiamo in salita su sentiero pietroso.
Vediamo un segnavia a bandierina dipinto su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1570).
In modo abbastanza ripido percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1585).
La pendenza diminuisce un poco e superiamo un tornante destrorso (m. 1590).
Continuiamo quasi in piano (m. 1600).
Percorriamo un tratto in leggera salita ed uno quasi in piano, a volte tra gli alberi altre parzialmente allo scoperto.
Proseguiamo con poca pendenza. Di tanto in tanto vediamo un bollo bianco-rosso.
Continuiamo quasi in piano tra prati e radi alberi. Alla destra scorre il Torrente Caronno.
Tra grosse pietre attraversiamo il letto di un suo affluente che troviamo in secca.
Subito dopo percorriamo due curve destra-sinistra.
Continuiamo con un sentierino tra i prati verso le Baite Caronno.
Passiamo accanto ad un tavolo di legno con relative panche.
Lasciamo a destra un ponte sul Torrente Caronno e continuando diritto raggiungiamo le
due baite dell'alpeggio.
Su di un cartello giallo leggiamo: Alpe Caronno (m. 1612); continuando diritto: Capanna Mambretti (m. 2003) ore 1; dietro: discesa ad
Agneda (m. 1228) ore 1.15. Altri segnavia semi cancellati indicano: Baite Caronno 1610 m; diritto con il sentiero 266: Rifugio Mambretti, Passo
Biorco, Rifugio Donati.
Continuiamo diritto quasi in piano. Le tracce nel prato non sono ben visibili ma possiamo seguire i bolli bianco-rossi dipinti su alcune pietre.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra vediamo una cascata.
Troviamo un bollo rosso-giallo-rosso. Continuiamo tra arbusti. Ora il sentiero è più evidente.
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro.
Attraversiamo un torrente su di un ponticello di legno con le sponde formate da paletti di legno che sorreggono due cavi (m. 1625).
Continuiamo in salita.
Ci affianchiamo ad un ruscello e dopo pochi metri lo attraversiamo verso sinistra con un ponticello realizzato con due tronchi accostati e con un
corrimano di legno alla destra (m. 1645).
Percorriamo un breve tratto con poca pendenza.
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire.
Superiamo una semicurva verso destra.
Camminiamo attorniati da alberelli e arbusti.
Ad un bivio lasciamo a sinistra il sentiero per l'Alpe Rodes e continuiamo diritto come indicato da un bollo bianco-rosso (m. 1675).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita.
Percorriamo una curva verso destra. Quasi in piano attraversiamo un rivolo.
Superiamo una curva verso sinistra, riprendiamo a salire e troviamo dei cespugli di rododendro (m. 1680).
Ad una biforcazione poco evidente, trascuriamo il sentiero più a destra e continuiamo diritto.
Vediamo un bollo bianco-rosso. Camminiamo tra bassi mughi.
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 1700).
Il sentiero si divide e subito si ricompone.
Con una serpentina sinistra-destra aggiriamo una roccetta affiorante dal terreno (m. 1710).
Continuiamo tra alberelli e cespugli.
Con una serpentina sinistra-destra aggiriamo un'altra roccetta affiorante dal terreno (m. 1715).
Una dopo l'altra superiamo due serpentine destra-sinistra (m. 1720-1725).
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 1735).
Vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su di una pietra.
Saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1750).
Superiamo una serpentina destra-sinistra (m. 1765).
Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo con poca pendenza (m. 1770) e dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire.
Superiamo due semicurve sinistra-destra seguite da un tornante sinistrorso e da un ripido tratto (m. 1780).
La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo due curve sinistra-destra.
In basso a destra vediamo le Baite di Caronno e uno spicchio del Lago di Scais. Dopo pochi passi quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso e
riprendiamo a salire con altri due tornanti destra-sinistra.
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1790).
Superiamo due curve sinistra-destra (m. 1800).
Dopo un'altra curva verso destra continuiamo in leggera salita (m. 1805).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso seguito da alcune semicurve appena accennate. Ora il lago è visibile quasi per intero.
In salita percorriamo una curva verso destra e continuiamo con poca pendenza (m. 1810).
Poco dopo torniamo a salire tra gli alberi. Proseguiamo in leggera salita.
Superiamo due semicurve sinistra-destra e due tratti in salita intervallati da uno con poca pendenza.
Dopo altre due semicurve sinistra-destra continuiamo quasi in piano con delle serpentine appena accennate (m. 1835).
Proseguiamo in leggera salita tra alberi radi.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
In salita percorriamo tre tornanti: sx-dx-sx seguiti da un ampio tornante destrorso (m. 1855).
Presso un tornante sinistrorso vediamo un cartello appeso ad un larice che dice: "Chi sale al rifugio è pregato di portare legna.
Grazie." (m. 1860).
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso (m. 1865).
Continuiamo in salita attorniati da cespugli di rododendro. Superiamo due tornanti sinistra-destra.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1875).
Con bella vista sul sottostante Lago di Scais superiamo un tornante destrorso (m. 1880).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1885).
Proseguiamo con un tornante destrorso molto ampio. Vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1890).
Superiamo un tornante sinistrorso e una semicurva verso destra.
Continuiamo con due tornanti sinistra-destra, entrambi molto ampi.
Tra i rododendri e altri arbusti superiamo sette coppie di serpentine destra-sinistra.
Percorriamo due tornanti molto ampi, il primo verso destra (m. 1935) e il secondo verso sinistra (m. 1940).
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1945).
Ci troviamo su di un largo crinale tra un valloncello alla sinistra e la valle alla destra.
Superiamo due semicurve sinistra-destra. Gli alberi terminano (m. 1955).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco e iniziamo a vedere il Rifugio Mambretti davanti a noi (m. 1960).
Percorriamo una curva verso sinistra e, poco dopo, una verso destra (m. 1970).
Con poca pendenza superiamo delle serpentine appena accennate.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1975).
Continuiamo con un tratto in salita, uno con poca pendenza ed uno quasi in piano (m. 1990).
Dopo alcune serpentine in salita, con poca pendenza raggiungiamo il rifugio (m. 2004).
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello m. 776
Data escursione: luglio 2020
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Rifugio Donati (m. 2504) in ore 2.15
- al Lago Reguzzo (m. 2500) in ore 2.10
- al Passo della Scaletta (m. 2523) in ore 2
- al Forno del Ferro in ore 1
- al Pizzo Redorta (m. 3038) in ore 4
- alla Punta Scais (m. 3039) in ore 4
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