Rifugio Malga Tambione
- Altezza: m. 1355
- Gruppo: Val Camonica
- Ubicazione: a NE dei Monti Elto e Garzeto
- Comune: Sellero - BS
- Carta Kompass: 94 B6
- Coordinate Geo: 46°04'11.90"N 10°19'08.30"E
- Proprietà: Comune di Sellero
- Telefono rifugio: -
- Posti letto: 34
- Apertura: in autogestione solo per gruppi
- Pagina inserita il: 10/10/2018
Il Rifugio Malga Tambione è situato su di un altopiano panoramico a nord-est del Monte Elto (m. 2148) e del Monte Garzeto (m. 2088), con bella vista sulle cime camune, in parte offuscata
dalla presenza di alcuni tralicci con i ripetitori televisivi.
A piano terra sotto ad un portico ci sono tre tavoli con relative panche e due camini con legna da ardere. Sulla grande balconata al piano superiore ci sono altri cinque tavoli con panche. Sul lato
destro dell'edificio c'è una fontana con vasca di pietra.
Sul retro della malga c'è un laghetto recintato da una staccionata attorno al quale abbiamo visto una diecina di oche.
La struttura dispone di 34 posti letto e viene concessa in autogestione solo a gruppi di persone. Chi fosse interessato, per prenotare e ritirare le chiavi deve rivolgersi alla Sig.ra Loredana
Boniotti tel.: 347 9283492.
Itinerario da Demo (sentiero 115)
Con la statale 42 risaliamo la Valle Camonica.
Al km. 98.2, lasciamo la nuova strada a scorrimento veloce per tornare sul vecchio tracciato della SS 42 prendendo l'uscita per Cedegolo.
Attraversiamo Cedegolo percorrendo Via Nazionale e arriviamo a Demo (Frazione di Berzo-Demo).
Lasciamo a destra l'imbocco della SP 84. Dopo pochi metri parcheggiamo in uno slargo alla sinistra della strada sotto alla chiesa di San Zenone (m. 455).
(In alternativa, oppure venendo da Nord, è possibile uscire alla rotonda del km. 104.6 e con il vecchio tracciato della SS 42 dirigersi verso Cedegolo fino a trovare alla destra lo slargo ai piedi della
chiesa di San Zenone e alla sinistra l'inizio della SP 84).
Alla destra del parcheggio ci sono una fontana e la scalinata che sale alla chiesa di San Zenone. Alla sinistra del parcheggio invece si stacca una stradina asfaltata all'inizio della quale i segnavia
indicano: Carbunìl, Glère, Osservatorio Faunistico. Prendiamo questa stradina con una rete alla sinistra e delle rocce alla destra. Vediamo un bollo bianco-rosso.
Poco dopo arriviamo al "Pùt de San Zenù". Il ponte inizia tra due muretti di pietra e prosegue con delle protezioni di ferro ai lati attraversando il Fiume Oglio e la ferrovia.
In fondo al ponte giriamo a destra come indicato da un segnavia bianco-rosso ricurvo.
Proseguiamo in leggera salita, con il fondo in cemento, accompagnati alla destra da protezioni di ferro dipinte di verde. Su di un palo alla sinistra vediamo il segnavia 115 a bandierina.
Dopo un tratto quasi in piano su asfalto, troviamo una stradina che si stacca verso sinistra. I segnavia indicano diritto: Edolo; dietro: Breno. Un bollo bianco ricurvo ci indirizza verso sinistra. Prendiamo
pertanto la stradina alla sinistra che inizia in leggera salita.
Continuiamo con il fondo in cemento. Alla sinistra c'è un'alta rete metallica.
Alla destra troviamo una panchina e un cancello di legno.
Appeso alla rete alla sinistra vediamo il cartello: "Osservatorio faunistico". Alla destra c'è una staccionata di legno. Continuiamo tra i castagni.
Troviamo una casa alla destra. Subito percorriamo una curva a sinistra ignorando un'altra stradina che prosegue diritto (m. 465).
Lasciamo a destra una panchina. Alla sinistra, oltre la recinzione, vediamo una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato, un baitello ed una mangiatoia entrambi in legno.
Poco dopo giriamo a destra e attraversiamo una stradina asfaltata.
Seguendo bolli bianco-rossi o gialli, imbocchiamo una sterrata in salita tra i castagni (m. 485).
Poco dopo il fondo diventa in cemento e sale in modo abbastanza ripido (m. 495).
Troviamo una canalina in metallo, per lo scolo dell'acqua, di traverso alla stradina
Superiamo altre due canaline. La strada torna sterrata (m. 505).
Dopo pochi passi su cemento, proseguiamo su sterrato. La pendenza diminuisce un poco.
Lasciamo a sinistra uno slargo. La stradina diventa sentiero. Transitiamo sotto a tre cavi dell'alta tensione (m. 515).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra e una curva verso destra. Proseguiamo in leggera salita (m. 530).
Ignoriamo un sentiero che, quasi in piano, si stacca alla destra.
Dopo pochi passi, lasciamo a destra un grande castagno.
Continuiamo in salita tra altri castagni.
La pendenza diventa abbastanza ripida.
Proseguiamo con poca pendenza. Ora oltre ai castagni, nel bosco ci sono anche le betulle.
Alla destra troviamo un grosso masso. Altri massi li vediamo attorno al sentiero (m. 560).
Continuiamo in salita.
Con poca pendenza superiamo una curva verso sinistra.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso destra, seguita in leggera salita da un'altra verso sinistra presso la quale vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo (m. 600).
Alla destra c'è un masso. Ora il bosco è formato solo da castagni.
Proseguiamo in salita. Su di un castagno vediamo il segnavia 115 e un bollo bianco-rosso (m. 610).
Superiamo una semicurva verso destra e un tratto abbastanza ripido su fondo roccioso (m. 625).
Continuiamo in leggera salita. Per un tratto il sentiero diventa una mulattiera.
Dopo un altro tratto abbastanza ripido proseguiamo su sentiero dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 640).
All'inizio di un breve e ripido tratto, lasciamo a sinistra un masso che una fessura divide in due.
Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 655).
Con poca pendenza superiamo una curva verso destra presso la quale vediamo un segnavia ricurvo bianco-rosso (m. 660).
Poco dopo percorriamo una curva a sinistra.
Per un tratto, alla sinistra scende un ripido pendio alberato (m. 670).
Superiamo un tornante destrorso.
Riprendiamo a salire. Percorriamo un tornante sinistrorso, presso il quale vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo, subito seguito da un tornante destrorso (m. 680).
Il sentiero si divide e subito si ricompone.
Un segnavia bianco-rosso ricurvo invita a lasciare il sentiero per prenderne un altro che sale a sinistra segnalato da bolli bianchi e rossi, piccoli, rotondi e sovrapposti.
Dopo un breve ripido tratto, seguendo tracce di sentiero, percorriamo una semicurva verso sinistra quasi in piano e vediamo un segnavia a bandierina (m. 700).
Il sentiero torna ad essere ben visibile. Superiamo un tratto in leggera discesa seguito da uno in leggera salita ed uno quasi in piano (m. 705).
Riprendiamo a salire e ben presto in modo abbastanza ripido (m. 720).
Su di una pietra vediamo il numero 1 all'interno di un cerchietto bianco (m. 730).
Dopo pochi passi quasi in piano torniamo a salire. Ora il bosco è formato in prevalenza da quercioli (m. 735).
Alla sinistra c'è un precipizio alberato e, in basso, tra gli alberi, riusciamo a vedere il fondovalle (m. 745).
Proseguiamo quasi in piano con delle rocce alla destra. Nel bosco ci sono anche delle betulle, in particolare sul pendio che scende alla sinistra.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a camminare quasi in piano (m. 750).
Continuiamo in discesa.
In mezzo al sentiero troviamo qualche pietra coperta dal muschio e delle roccette affioranti.
Poco dopo il precipizio alla sinistra termina.
Al termine della discesa, il nostro sentiero si unisce ad un altro che sale dalla sinistra e proseguiamo diritto in salita (m. 735). [Qui occorrerà prestare attenzione al ritorno perché verrà
spontaneo scendere verso destra anziché continuare diritto in salita.]
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 740).
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso lasciando a sinistra un cartello che segnala il divieto di caccia (m. 750).
Alterniamo due tratti in salita ad altrettanti con minore pendenza. In questa zona il bosco è composto prevalentemente da querce.
In salita arriviamo ad un tornante sinistrorso molto ampio (m. 775).
Più avanti, con poca pendenza superiamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 795).
Percorriamo pochi passi in salita.
In leggera salita superiamo due semicurve, entrambe verso destra (m. 815).
Troviamo un piccolo slargo (m. 820). Dalla sinistra sale e si immette un altro sentiero. Proseguiamo diritto in salita seguendo i bolli.
Percorriamo una curva a destra e proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 830).
Il sentiero si divide in due; evitiamo ci costeggiare un roccione con il sentiero di sinistra e seguiamo quello a destra marcato dai bolli.
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero si ricompone (m. 840).
In leggera salita, come segnalato da un bollo ricurvo, percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una traccia che prosegue diritto (m. 850).
Proseguiamo in salita.
Per un tratto la pendenza diventa abbastanza ripida poi torna come prima. Il bosco ora è formato da quercioli e da alcuni pini.
Ad una biforcazione, seguendo i bolli, teniamo la sinistra (m. 860).
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 870).
Torniamo a salire. Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 880).
In modo abbastanza ripido percorriamo un tornante sinistrorso (m. 885).
Poco dopo, in leggera salita, superiamo un ampio tornante destrorso (m. 895).
Ci immettiamo su di una sterrata (m. 900). Un cartello indica, nella direzione dalla quale proveniamo, con il sentiero 115: Demo a ore 1.30 [che è un tempo eccessivo].
Andiamo a destra in leggera salita.
Subito percorriamo un ampio tornante sinistrorso con il fondo in cemento.
Continuiamo quasi in piano su sterrato.
Superato un tornante destrorso, la stradina si biforca e teniamo la destra, in salita, con il fondo il cemento (m. 910).
Dopo alcuni passi quasi in piano, pieghiamo a sinistra e proseguiamo in salita.
Presso un tornante sinistrorso molto ampio, lasciamo la stradina e proseguiamo con un sentiero che si stacca alla destra (m. 925).
Per un tratto camminiamo con pochissima pendenza mentre gli alberi formano una volta sopra di noi.
Ignoriamo un sentiero che scende a destra e continuiamo in salita su fondo roccioso.
Dopo un tratto quasi in piano su sterrato continuiamo in salita nuovamente su fondo roccioso (m. 935).
Proseguiamo quasi in piano su sterrato. Attorno al sentiero ci sono degli alberelli (m. 940).
Rientriamo nel bosco. Attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto e riprendiamo a salire su fondo roccioso
Con pochissima pendenza continuiamo su sterrato.
Dopo una curva verso sinistra proseguiamo in salita (m. 945).
Percorriamo un breve tratto in lievissima salita e continuiamo in salita mentre il sentiero diventa una mulattiera (m. 950).
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 965).
Dopo un tratto con poca pendenza, quasi in piano percorriamo una semicurva verso sinistra.
Incrociamo un sentiero che scende dalla sinistra e prosegue alla destra in discesa (m. 975).
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo in salita.
Il sentiero si allarga e nel mezzo troviamo una roccetta e alcuni alberi che possiamo aggirare da entrambi i lati.
Dopo una curva a sinistra, in leggera salita arriviamo ad un bivio dove ignoriamo un sentiero che sale a sinistra. Su di un albero vediamo il segnavia 115 a bandierina. Davanti abbiamo il letto
in secca di un torrente e proseguiamo diritto attraversandolo (m. 985).
In salita superiamo una semicurva verso destra.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in salita. Il sentiero si divide e si ricompone.
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1005).
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in salita (m. 1010).
Per un tratto gli alberi formano una volta sopra al sentiero (m. 1020).
Continuiamo con pochissima pendenza (m. 1025).
Un altro sentiero si immette scendendo da dietro-sinistra.
Dopo pochi passi in discesa attraversiamo il letto di un torrente che troviamo in secca e riprendiamo a salire (m. 1030).
Il sentiero diventa una mulattiera e prosegue in modo abbastanza ripido (m. 1035).
Superiamo due brevi tratti quasi in piano separati da uno in salita anch'esso breve (m. 1045).
Continuiamo con tratto in salita, uno con poca pendenza, uno in salita, uno quasi in piano ed uno in salita (m. 1055).
Proseguiamo quasi in piano con un alberato pendio che precipita alla destra del sentiero (m. 1070).
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio mentre transitiamo sotto a tre cavi dell'alta tensione. In questo punto non ci sono alberi ma solo erba e arbusti per cui alla destra possiamo vedere il
fondovalle.
Con pochi passi rientriamo nel bosco e superiamo una semicurva verso sinistra.
Dopo una breve salita continuiamo con pochissima pendenza (m. 1075).
Su di un albero vediamo un segnavia bianco-rosso ricurvo. Poco dopo il sentiero si biforca e proseguiamo verso sinistra in salita ignorando l'altro sentiero che continua diritto quasi in piano (m. 1080).
Alcune radici affiorano dal terreno.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano.
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra (m. 1090).
Torniamo a salire.
Aggiriamo un albero nel mezzo del sentiero che in questo tratto è molto largo (m. 1100).
Troviamo un altro albero nel sentiero. Questo però non è proprio al centro ma un poco più verso destra (m. 1120)
Dopo un lungo tratto, percorriamo quattro passi in discesa e proseguiamo in salita in modo abbastanza ripido su fondo roccioso (m. 1155).
Torniamo a camminare su sterrato. Superiamo un breve tratto
in leggera salita (m. 1165).
Alterniamo due tratti in salita ad altrettanti quasi in piano (m. 1170). Vediamo delle radici che affiorano dal terreno.
Poco dopo, con un tornante sinistrorso, abbandoniamo il sentiero fin qui percorso per prenderne un altro più stretto indicato da un segnavia bianco-rosso ricurvo (m. 1175).
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano. Notiamo come le pietre siano coperte dal muschio (m. 1185).
Troviamo due pietre nel sentiero e le aggiriamo alla destra.
Continuiamo a mezza costa con poca pendenza.
Dopo un breve tratto in salita (m. 1190) alterniamo due tratti in leggera salita ad uno in salita.
Giriamo a destra e saliamo in modo assai ripido (m. 1205).
Presso una curva verso destra la pendenza diminuisce (m. 1220).
In leggera salita arriviamo ad una curva verso sinistra dove vediamo un segnavia ricurvo destinato a coloro che procedono in senso inverso (m. 1230).
Riprendiamo a salire e subito, presso una curva verso destra, passiamo accanto ad un formicaio.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1240).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine: sx-dx-sx.
Superiamo un breve tratto quasi in piano (m. 1255).
Troviamo altri due formicai, uno accanto all'altro.
Poco dopo presso una curva verso destra, su di un albero vediamo il segnavia 159 a bandierina.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra scende un ripido pendio.
Proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un lungo tratto in salita.
In leggera salita raggiungiamo un prato dove il sentiero scompare (m. 1275). Guardando in alto a sinistra, ad una quindicina di metri di distanza, vediamo un grande bollo bianco-rosso dipinto sul
tronco di un larice. Giriamo pertanto a sinistra e, camminando tra l'erba, risaliamo il prato attraversandolo e rientriamo nel bosco (m. 1290).
Fiancheggiamo quello che parrebbe il letto di un ruscelletto in secca piuttosto che un sentiero.
Pieghiamo leggermente a sinistra e vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra tra l'erba.
Il prossimo bollo è sul tronco di un grande larice. Alla sinistra, sopra gli alberi, vediamo spuntare la parte alta di un traliccio con i ripetitori delle televisioni (m. 1305).
Passiamo alla destra del larice con il bollo.
Troviamo altri bolli.
In leggera salita usciamo dal bosco. Alla sinistra vediamo altri tralicci (m. 1325).
Camminiamo in salita tra l'erba. Passiamo accanto a due roccette, distanziate tra loro ed entrambe con i bolli (m. 1330).
Davanti, leggermente verso sinistra, vediamo un altro traliccio. Alla destra cominciamo a vedere la bandiera che precede il rifugio (m. 1350).
Continuiamo quasi in piano fino ad immetterci su di una stradina che collega la malga alla zona dei tralicci con le antenne. Andiamo a destra.
Dopo alcuni passi in leggera salita e altrettanti in leggera discesa arriviamo ad una palina con dei segnavia che indicano con il sentiero 115, davanti: Malga Piana Paghera a ore 0.15, Centrale di
Paisco a ore 2.15, Chiesetta di San Zenone di Demo a ore 4.30; verso destra con il sentiero da noi percorso: Chiesetta di San Zenone di Demo a ore 2.
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita raggiungiamo la Malga Tambione (m. 1355).
Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello m. 920 -20
Data escursione: ottobre 2018
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alla Malga Piana Paghera in ore 0.15
- alla Centrale di Paisco in ore 2.15
- alla chiesetta di San Zenone di Demo in ore 4.30 (giro ad anello)
- alla chiesetta di San Zenone di Demo in ore 2 (sentiero descritto a ritroso)
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