Rifugio Lavorerio
- Altezza: m. 1865
- Gruppo: Val Chiavenna
- Ubicazione: Alta Val Pilotera
- Comune: Gordona - SO
- Carta Kompass: 92 A5
- Coordinate Geo: 46°17'19.10"N 9°17'31.00"E
- Proprietario: Comune di Gordona
- Tel. proprietario: 0343 42321
- Telefono rifugio -
- Posti letto: 12
- Apertura: previo ritiro chiavi
- Pagina aggiornata il: 16/09/2019
Il Rifugio Lavorerio è situato nella parte alta della solitaria Val Piodella, una valle meno nota rispetto alla Val Bodengo, dalla quale si stacca
verso destra in località Dunadiv.
E' stato realizzato ristrutturando la prima delle quattro baite dell'Alpe Lavorerio ad opera del Comune di Gordona con il lavoro di un gruppo di volontari.
Il rifugio dispone di: 12 posti letto con materassi, cuscini e coperte, cucina completamente attrezzata con fornello, lavandino, pentolame ecc.,
tavolone, due panche grandi e due piccole, stufa, camino e legna da ardere, caldaia a gas, WC con doccia, illuminazione elettrica, radio, chitarra,
cassetta delle offerte. Dietro l'edificio, ad alcuni metri di distanza, c'è una fontana con vasca di legno.
Il rifugio non è gestito. Per prenotare e ritirare le chiavi occorre rivolgersi a Gordona al Bar San Martino situato in Piazza S. Martino 4 (tel.: 0343 42774).
Presso questo stesso bar (o presso gli altri esercizi commerciali di Gordona oppure on-line https://www.valbodengo.shop/) dobbiamo pagare il pass per salire con l'auto
- fino a Dunadiv e non oltre: costo due euro.
- per tutta la valle: costo di 6 euro per un giorno o di 9 euro per due.
Lasciamo la statale 36 al km. 115.2 per prendere alla sinistra la provinciale 2 (cartello: Gordona).
Superato il ponte sul Mera arriviamo a Gordona. All'inizio dell'abitato troviamo una rotonda e andiamo a sinistra in Via Scogli verso la ben visibile chiesa.
Poco dopo la chiesa, raggiungiamo la piazzetta San Martino e il bar dove acquistiamo il permesso di transito.
Esponiamo la ricevuta in modo ben visibile sul cruscotto e ripartiamo seguendo le strade che si dirigono verso la parte alta del paese. Pertanto
continuiamo diritto con Via Roma. Allo stop giriamo a sinistra. La strada poi, presso un tornante destrorso, diventa Via degli Emigranti.
Al termine dell'abitato troviamo un parcheggio alla sinistra e un cartello che avverte che, da questo punto, il traffico è consentito solo ai mezzi
autorizzati (m. 390).
Entriamo nel bosco. Dopo tre chilometri e quattro tornanti arriviamo a Dunadiv.
Lasciata la macchina alla sinistra della strada, di fronte alla trattoria, ci incamminiamo in lievissima discesa con bella vista panoramica sui paesi
situati nella piana di fondovalle.
Ignoriamo alla destra una stradina che entra in una proprietà privata e subito dopo la strada a pagamento per l'Alpe Orlo e l'Alpe Cermine (vedi più
sotto la variante più breve dall'Alpe Orlo).
Quasi in piano arriviamo ad una curva a destra, dove troviamo alcune case, una fontana con l'acqua che cade in un tronco di legno scavato, una bacheca
con una cartina della zona e la mulattiera che dobbiamo percorrere. I segnavia indicano: Donadivo m. 737; proseguendo diritto con la strada: Val
Bodengo, Ponte del Vallone, Bedolina a ore 1.10; a destra con la mulattiera: Alpe Orlo a ore 1, Alpe Cermine a ore 1.30, Alpe Cima a ore 3; dietro:
Gordona a ore 0.50.
Prendiamo la bella mulattiera che sale nel bosco.
Più avanti la pendenza aumenta (m. 755).
Arrivati davanti ad una liscia roccia, percorriamo un tornante destrorso, oltre il quale la pendenza diminuisce un poco (m. 765).
Superiamo una curva a destra (m. 780).
Subito dopo un tornante sinistrorso (m. 790) percorriamo una curva a destra.
Tra gli alberi alla destra vediamo un masso isolato.
Dopo la successiva curva a destra, troviamo un altro masso appoggiato alla mulattiera.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 820).
Subito dopo alla destra troviamo una casa recintata con una siepe. La recinzione prosegue con un muretto sormontato da paletti di legno che reggono una rete verde.
Arrivati davanti ad un cancelletto di legno, percorriamo un tornante destrorso (m. 840). Vediamo un segnavia a bandierina con strisce orizzontali di
colore rosso-bianco-rosso.
In alto passa un cavo retto da pali di metallo.
Alla sinistra c'è un muretto di pietre. Dalla destra sale un'altra mulattiera.
Poco dopo raggiungiamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono tre vecchie case di pietra (m. 855).
La pendenza aumenta un poco.
Incrociamo un sentiero. Alla destra troviamo una fontana con vasca in cemento (m. 860).
Troviamo poi alla sinistra un'altra baita di pietra. Qui ignoriamo un sentiero che prosegue quasi in piano alla sinistra verso una baita, che vedremo
poco più avanti dall'alto, e proseguiamo in salita con la mulattiera (m. 870).
La pendenza aumenta. Alla destra c'è un muretto coperto dal muschio.
Percorriamo un tornante destrorso e vediamo un segnavia a bandierina (m. 900).
La pendenza diminuisce un poco. Ora il muretto è alla sinistra, vale a dire, come sempre, sul lato a monte.
Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento. Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono delle vecchie
baite di pietra. In una nicchia vediamo un quadretto raffigurante una madonnina. Alla destra c'è un muretto sormontato da pietre piatte che possono
fungere da sedile (m. 925). Con poca pendenza passiamo accanto alle baite poi riprendiamo a salire.
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 930).
Il muretto ora è alla sinistra ma, dopo una semicurva, si allontana dalla mulattiera salendo a monte.
Percorriamo un tratto con maggiore pendenza.
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che continua diritto in discesa. Anche qui c'è un segnavia a bandierina (m. 975).
Lasciamo a destra un piccolo slargo e un muretto di pietre.
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 1000). Ora il muretto è alla sinistra. La pendenza diminuisce.
Dopo il successivo tornante sinistrorso proseguiamo in modo abbastanza ripido. Alla destra dapprima c'è il solito muretto (m. 1025) e successivamente
una parete di roccia (m. 1035).
Incrociamo la strada asfaltata (m. 1055). La attraversiamo e riprendiamo la mulattiera che in salita, subito dopo, compie un tornante destrorso.
Superiamo un tornante sinistrorso.
Poco dopo, salendo alcuni gradini, ci riportiamo sulla strada che in questo punto compie un tornante sinistrorso con il fondo in cemento (m. 1075).
Seguiamo la strada. Alla destra c'è una parete di roccia. Alla sinistra ci sono delle protezioni di legno.
Percorriamo un tornante destrorso passando sotto tre cavi della corrente. Alla sinistra il panorama spazia sulla sottostante piana e sui monti circostanti (m. 1085).
Dopo il tornante alla sinistra c'è una parete di roccia.
Al successivo tornante lasciamo la strada che piega a sinistra e proseguiamo diritto, in leggera salita, riprendendo la mulattiera (m. 1105).
Nel primo tratto alla destra ci sono alcuni pali che reggono dei cavi.
Alla sinistra alcune pietre formano una rudimentale panca.
Ritroviamo la strada, ora nuovamente asfaltata. La attraversiamo da destra a sinistra e riprendiamo a salire con la mulattiera (m. 1120).
Su di un masso alla sinistra c'è un segnavia a bandierina. In basso a destra vediamo la strada asfaltata.
Per un tratto alla sinistra ci accompagna un muro.
Alla destra si affianca la strada asfaltata che ha appena effettuato un tornante destrorso. Una bacheca in legno reca una cartina della zona appesa
sul lato rivolto verso valle (m. 1140). E' questo il punto in cui, chi è arrivato fin qui in auto, deve parcheggiare in uno slargo all'esterno del
tornante. La strada infatti da questo punto si allontana verso l'Alpe Cermine.
Continuiamo con la mulattiera. Su di un muretto alla sinistra vediamo un bollo bianco-rosso. La strada ci accompagna alla destra per circa settanta metri.
Raggiungiamo la prima baita dell'Alpe Orlo davanti alla quale ci sono due approssimativi cervi di legno. Qui troviamo anche una fontana con l'acqua
che cade in un tronco scavato (m. 1150).
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra; tre frecce rosse dipinte su di una pietra indicano le possibili direzioni.
Proseguiamo tra le case dell'alpeggio tutte ben ristrutturate ad eccezione di qualche rudere. La case sono quasi tutte alla sinistra della mulattiera.
Passiamo tra due recinzioni; alla sinistra c'è un muretto sormontato da una staccionata, alla destra dei paletti di legno e una rete.
Raggiungiamo una fontana con due cannelle e vasca in cemento dietro la quale c'è una cappellina contenente un crocefisso. Qui il percorso si divide. I
segnavia indicano: Alpe Orlo m. 1165; a sinistra con il sentiero D7: Val Pilotera, Alpe Piodella a ore 3; diritto con il sentiero D6: Alpe Cermine;
dietro: Gordona a ore 0.50. Andiamo a sinistra.
Subito percorriamo una curva a destra e proseguiamo quasi in piano tra le altre case dell'alpeggio situate alla destra della mulattiera o più in basso alla sinistra.
Sull'altro lato della vallata vediamo tre piccoli borghi.
In leggera salita arriviamo all'ultima casa. Alla sinistra c'è una corta protezione realizzata con dei pali in cemento che reggono una rete.
Dopo la casa c'è uno spazio recintato.
Ignoriamo un sentiero che si stacca verso destra. Cominciamo a trovare anche dei bolli bianchi rotondi.
Con una curva a destra entriamo nel bosco (m. 1180).
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita.
Alla sinistra c'è un notevole precipizio. Percorriamo un'ampia curva a sinistra con delle protezioni a valle realizzate con paletti di ferro che
reggono tre cavi. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto (m. 1190).
Giriamo a destra. In basso vediamo il viadotto sul Torrente Boggia.
Alterniamo alcuni tratti in discesa ad altri quasi in piano e superiamo due rivoli.
Le protezioni a valle terminano. Continuiamo con alcuni saliscendi.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra.
In basso tra gli alberi riusciamo ancora a vedere il viadotto sul fondovalle (m. 1170).
Dopo una semicurva a destra torniamo a scendere.
Percorriamo una curva a sinistra con un ruscelletto che attraversa il sentiero passandogli sotto in un tubo di colore grigio chiaro.
Poi, camminando quasi in piano, troviamo un altro rivolo che scola da una roccia alla destra.
Poco dopo ne troviamo un altro ancora che scende scorrendo sopra una roccia e poi attraversa il sentiero sopra una base in cemento.
All'esterno di una curva a destra troviamo un masso sul quale sono stati dipinti i bolli.
Sull'altro lato della valle vediamo una parete di roccia liscia che scende a picco e tre vecchie baite.
Dopo alcuni passi in leggera discesa, quasi in piano percorriamo una curva a sinistra bagnata da un rivolo che la attraversa.
Alla sinistra ora ci sono delle protezioni realizzate con paletti di ferro che reggono tre cavi metallici. Giriamo a destra.
Proseguiamo con alcuni saliscendi. In basso a sinistra vediamo un ponticello di ferro verde.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra bagnata da un rivolo, assecondando un'ansa della montagna (m. 1155).
Dopo un tratto in discesa, le protezioni a valle terminano.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in discesa.
Continuiamo quasi in piano e ignoriamo un sentiero a gradini che scende a sinistra verso il ponte.
Percorriamo un tratto in leggera salita.
Proseguiamo quasi in piano con delle protezioni a valle. Dell'acqua scola dalla parete di roccia alla destra e attraversa il sentiero passandogli
sotto ma anche sopra.
Subito dopo le protezioni terminano.
Presso una curva a sinistra troviamo altra acqua che scola dalla roccia e attraversa il sentiero bagnandolo.
Dopo un'altra curva a sinistra arriviamo ad un bivio (m. 1155). I segnavia indicano a destra: A. Lavorerio, Piodella; a sinistra: Prà l'Oste, Barzena,
Pont Secret; dietro: Orlo, Donadivo, Gordona. Andiamo a destra in salita.
Poi, quasi in piano, percorriamo una curva a destra.
Guadiamo un ruscello (m. 1170).
Percorriamo un tratto in salita seguito da un altro quasi in piano (m. 1185).
In leggera salita arriviamo ad un bivio dove troviamo gli stessi segnavia del precedente. Continuiamo diritto, quasi in piano, verso Lavorerio.
Subito dopo ai lati del sentiero troviamo una colata di massi.
Dopo un breve tratto in leggera discesa, guadiamo un ruscello. Alla sinistra c'è una corta protezione di legno.
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera discesa.
Attraversiamo un rivolo e guadiamo un ruscello, allo scoperto.
Subito dopo rientriamo nel bosco e percorriamo una curva a destra.
Alla destra troviamo una vecchia stalla con il tetto parzialmente crollato (m. 1190).
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da un altro in leggera salita.
Alla destra troviamo un rudere con una quadretto raffigurante una madonnina collocato in una nicchia. Il sentiero è bagnato dall'acqua di un ruscello
che poco dopo guadiamo.
Dopo una curva a destra proseguiamo in leggera salita.
Quasi in piano percorriamo un tratto allo scoperto. Alla sinistra ci sono pietre e massi.
Poi rientriamo nel bosco. Percorriamo lievi saliscendi. Le pietre sono coperte dal muschio.
Per un breve tratto alla sinistra scende un muretto a rinforzo del sentiero.
In basso tra gli alberi riusciamo a intravedere un torrente.
Dopo un tratto in salita e pochi passi in discesa, proseguiamo quasi in piano.
Due rivoli (il secondo dei quali più grande) scolano dalla roccia.
Frattanto ci siamo avvicinati al torrente che ora vediamo scorrere poco più in basso.
Torniamo a salire con delle semicurve. Alla destra troviamo un formicaio.
Sotto una pietra vediamo un quadretto raffigurante Gesù (m. 1220).
Proseguiamo con poca pendenza. Gli alberi sono ad alcuni metri di distanza dal sentiero (m. 1240).
Troviamo un altro formicaio e rientriamo nel bosco.
Riprendiamo a salire. Per alcuni metri il sentiero si divide in due tracce parallele; quella a destra scorre un poco più in alto. Poi si ricompone.
Vediamo il torrente compiere un salto (m. 1285). Il sentiero è bagnato da un rivolo. Agevolati da un tratto in cemento attraversiamo un lastrone di
roccia obliquo sopra il quale scola dell'acqua.
Superiamo tre pietre disposte a gradino e torniamo a salire. Il fondo del sentiero è roccioso ed è bagnato da alcuni rivoli.
Giriamo a sinistra e attraversiamo il torrente con un ponticello di pietre e cemento. Ai lati ci sono delle protezioni con paletti di ferro che
reggono cinque cavi e una siepe. Alla destra, il torrente, che proviene dalla Valle Pesciadello, scende con un'impetuosa cascata. Al termine del ponte
apriamo un cancelletto di legno e lo richiudiamo dopo il passaggio (m. 1290).
Giriamo a destra e, seguendo i bolli bianco-rossi, riprendiamo a salire lasciando a sinistra una bassa roccia.
Proseguiamo tra erba e cespugli dapprima quasi in piano e poi in salita. Alla sinistra vediamo il torrente della Val Pilotera formare una cascata (m. 1300).
Davanti vediamo una santella preceduta da un muretto di contenimento. In modo abbastanza ripido la raggiungiamo.
Subito dopo alla destra, all'ombra di alcuni alberi secolari, troviamo la prima delle baite dell'Alpe Valle di Sotto (m. 1330).
Proseguiamo in salita. Scavalchiamo un rivolo.
Poco più in alto alla sinistra, oltre il torrente, c'è un'altra baita sul tetto della quale vediamo sventolare la bandiera svizzera. E' possibile
raggiungerla attraversando il torrente con un ponticello di ferro (m. 1345).
Restiamo però alla destra del torrente e proseguiamo seguendo i bolli.
Lasciamo a destra un baitello. In questo punto il torrente forma delle pozze e compie alcuni saltelli.
Dopo un tratto abbastanza ripido, proseguiamo con salita meno accentuata. Il sentiero in alcuni punti è invisibile. Seguiamo sempre i bolli bianchi e
rossi camminando tra erba e pietre.
Alla sinistra troviamo un ometto di pietre (m. 1375).
Percorriamo un tratto quasi in piano, poco più alti rispetto al torrente, poi riprendiamo a salire.
Quasi in piano scavalchiamo il letto di un ruscello asciutto.
Alterniamo due tratti in salita ad uno quasi in piano. In basso a sinistra scorre il torrente, in alto a destra c'è il bosco.
Proseguiamo tra alberi, arbusti, erba e pietre.
Alcune pietre ben sistemate per formare dei gradini agevolano il cammino (m. 1410).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Poco dopo una curva, alla sinistra troviamo un ometto. Entriamo nel bosco.
Giriamo a sinistra (m. 1440).
Quasi in piano percorriamo un tratto allo scoperto e poi torniamo tra gli alberi (m. 1455).
Riprendiamo a salire e sotto un albero vediamo un masso sul quale è stato dipinto un segnavia a bandierina.
Attraversiamo una zona priva di alberi alla destra.
Vediamo un bollo bianco su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra rododendri e mirtilli (m. 1470).
Terminato il bosco proseguiamo quasi in piano tra prati, cespugli e pietre.
Raggiungiamo un torrente che scende dalla destra. Lo troviamo coperto da una slavina di terra e neve ancora molto dura. Lo attraversiamo con cautela.
Davanti, verso la testata della valle vediamo una cascata.
Ora i segnavia ci fanno salire verso destra tra l'erba, passando tra la Baita Alpe Valle di Sopra e il torrente (m. 1486).
Continuiamo in modo abbastanza ripido, tra erba e alcuni alberi, seguendo bolli bianchi rotondi e bolli bianco-rossi.
Poi la pendenza diminuisce un poco. Giriamo a sinistra e proseguiamo tra gli alberi (m. 1525).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Usciamo dal bosco e proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1540).
Percorriamo due curve destra-sinistra.
Continuiamo tra gli alberi con delle serpentine (m. 1555).
La pendenza diventa ripida.
Percorriamo un tratto rettilineo risalendo una rudimentale gradinata formata con delle pietre ben sistemate (m. 1595).
Poi la pendenza diminuisce un poco.
Superato un tornante destrorso, proseguiamo con delle serpentine (m. 1610).
Dopo il successivo tornante sinistrorso continuiamo con un traverso quasi rettilineo (m. 1625).
Seguendo i bolli percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 1635).
Continuiamo con uno zig-zag sinistra-destra (m. 1645).
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Dopo pochi passi quasi in piano torniamo a salire con delle pietre disposte a gradino.
Ancora pochi passi quasi in piano e poi arriviamo ad un tornante sinistrorso oltre il quale riprendiamo a salire (m. 1655).
Quasi in piano, scavalchiamo le radici di due alberi.
Riprendiamo a salire con delle pietre che formano dei gradini (m. 1660).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire tra alberi e erba.
Troviamo altre pietre che fanno da gradino (m. 1680).
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale scende un torrente (m. 1695).
Subito dopo ne percorriamo uno sinistrorso e vediamo un quadretto raffigurante Gesù in un anfratto tra le pietre.
Dopo un tornante destrorso ne percorriamo uno ampio sinistrorso, attorniati da vari cespugli di rododendro (m. 1700).
Quasi in piano, presso una curva a sinistra, guadiamo il torrente.
Dopo una curva a destra, in leggera salita, passiamo tra due massi.
Alla destra, sotto una pietra, esce dell'acqua sorgiva.
Riprendiamo a salire camminando tra alcuni larici secolari e sempre attorniati da vari cespugli di rododendro (m. 1735).
Dopo un tratto in leggera salita seguito da un altro in leggera discesa, raggiungiamo un torrente e lo guadiamo verso sinistra (m. 1745).
Proseguiamo con poca pendenza.
Giriamo a destra passando accanto ad un paletto di legno con i segnavia bianco-rossi (m. 1755).
Continuiamo tra prati, rododendri e alcune pietre.
Poi riprendiamo a salire sempre seguendo i bolli dipinti sulle pietre.
Passiamo accanto ad un mucchio di pietre accatastate su una delle quali vediamo i bolli bianco-rossi (m. 1780).
Davanti, in alto verso sinistra, cominciamo a vedere la croce di legno che precede l'Alpe Lavorerio.
Troviamo due ometti alla sinistra del percorso.
Saliamo in modo abbastanza ripido, circondati dai rododendri.
Troviamo due pietre vicine tra loro; una è piatta e sopra l'altra c'è un ometto (m. 1795).
Passiamo accanto alla sommità di un masso che scende a sinistra.
Il percorso si biforca (m. 1805). I segnavia indicano verso sinistra: Rifugio Lavorerio; verso destra: Alpe Piodella.
Andiamo a sinistra, quasi in piano, su fondo roccioso. Alla destra c'è una parete di roccia mentre il torrente scorre poco più in basso alla sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra e poi, percorrendo un tornante sinistrorso, guadiamo il torrente. Continuiamo con altri gradini.
Lasciamo a destra un corto muretto di pietre.
Davanti torniamo a vedere la croce. Il sentiero è definitivamente scomparso.
Saliamo seguendo i bolli che ci mandano un po' verso destra rispetto alla croce.
Raggiungiamo altri due muretti, uno alla sinistra e l'altro alla destra del percorso segnato dai bolli (m. 1830).
Più sopra ne vediamo altri e saliamo, di muretto in muretto, sempre seguendo i bolli.
Poi giriamo a sinistra, saliamo alcuni gradini e davanti torniamo a vedere la croce.
Passiamo accanto ad un masso. I bolli ora ci mandano verso sinistra (m. 1855).
Troviamo dei lastroni di pietra.
Continuiamo quasi in piano, tra erba e pietre.
Su di una pietra due frecce bianco-rosse indicano Lavorerio e Piodela.
Raggiungiamo un ponticello di legno, con le sponde realizzate con paletti di ferro verde che reggono tre cavi, tramite il quale attraversiamo il torrente (m. 1860).
Lasciamo a destra la grande H che segnala il punto per l'atterraggio dell'elicottero, e seguiamo i bolli alla sinistra tra l'erba.
Davanti abbiamo una roccia liscia. Iniziamo a risalirla camminando, poi percorriamo un piccolo traverso in piano e nuovamente in salita arriviamo in cima.
Proseguiamo tra l'erba quasi in piano e raggiungiamo la croce (m. 1875). Davanti, poco più in basso, vediamo le quattro baite dell'Alpe Lavorerio.
Giriamo a destra e scendiamo con dei gradini di pietra incassati tra le rocce.
Poi pieghiamo nuovamente a destra e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 4 - Dislivello: m. 1190 -62
Data escursione: luglio 2014
Variante più corta, dall'Alpe Orlo
Come precedentemente descritto arriviamo a Dunadiv (m. 740).
Poco dopo Dunadiv prendiamo sulla destra la strada per l'Alpe Orlo e l'Alpe Cermine.
Saliamo per 3 chilometri con vari tornanti incrociando alcune volte la mulattiera.
Al diciassettesimo tornante, poco prima dell'Alpe Orlo, lasciamo la macchina in un piccolo slargo alla sinistra dove c'è una bacheca con una cartina della zona e spazio sufficiente per tre o quattro
vetture. In questo punto la strada asfaltata e la mulattiera si affiancano per una settantina di metri (m. 1140). Poi la strada si allontana verso l'Alpe Cermine.
Lasciata la macchina ci incamminiamo seguendo la mulattiera come più sopra descritto.
Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 787 -62
Data escursione: luglio 2014
Escursioni partendo dal Rifugio:
- all'Alpe Piodella (m. 2045)
- al Lago Piodella (m. 2202)
- al Passo della Piodella (m. 2397)
- alla Forcella di Strem (m. 2259)
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