Rifugio La Baita Val di Rezzalo
- Altezza: m. 1880
- Gruppo: Alta Valtellina
- Ubicazione: Val Rezzalo
- Comune: Sondalo - SO
- Carta Kompass: 72 B4 - 96 D7
- Coordinate Geografiche: 46°21'31.10"N 10°25'08.10"E
- Gestore: Alessandro Baretto
- Telefono gestore: 0342 1895516
- Telefono rifugio: 340 7953688
- Posti letto: 16
- Apertura: giugno-settembre e weekend
- Pagina aggiornata il: 03/01/2018
Il Rifugio La Baita è situato al centro della Val Rèzzalo, in posizione sopraelevata rispetto alla chiesa seicentesca dedicata a San Bernardo.
La valle, percorsa dal torrente Rezzalasco, fa parte del Parco dello Stelvio.
Una lunga strada sterrata, vietata agli automezzi non autorizzati, ne percorre tutto il fondovalle, passando accanto a diversi nuclei
di baite, quasi tutte ben conservate e ancora abitate per lo meno nel periodo estivo.
Lasciamo la statale 38 al km. 86,3, dopo Sondalo. Seguendo le indicazioni usciamo a Le Prese e saliamo a Frontale e poi a Fumero con una strada panoramica.
A Fumero troviamo un piccolo parcheggio alla sinistra con otto posti auto (m. 1480). Possiamo però continuare con la strada per un altro tratto.
Oltre il paese, ad una biforcazione, l'asfalto termina (m. 1500). I segnavia indicano
- verso sinistra (segnavia 519): S. Bernardo a ore 1.10, Passo dell'Alpe a ore 3.30, SP 29 Gavia a ore 4;
- verso destra (segnavia 590): Campoteggia a ore 1.10, Baite di Dombastone a ore 3.20, La Sassa a ore 7;
- verso destra (segnavia 487): La Presa a ore 0.20, Scala Piana a ore 1, Madonna della Biorca a ore 2;
- dietro (segnavia 519): Fumero a ore 0.15, Frontale a ore 1.20, Le Prese a ore 2.
Prendiamo la sterrata alla sinistra e poco dopo arriviamo ad un'altra biforcazione. Alla destra si entra in un parcheggio ma c'è spazio per lasciare la macchina anche sul lato destro della strada.
Da questo punto, chi non dispone della necessaria autorizzazione, deve proseguire a piedi. I segnavia indicano: Fontanaccia 1511 m; con il percorso
519, diritto: S. Bernardo a ore 1.10, Passo dell'Alpe a ore 3.30, SP 29 Gavia a ore 4; dietro: Fumero a ore 0.20, Frontale a ore 1.20, Le Prese a ore 2.
Al riparo sotto ad un tetto c'è una grande cartina della zona, utile per verificare le possibili mete.
Lasciata la macchina ci incamminiamo in leggera salita, con il fondo lastricato, entrando in un fitto bosco di conifere.
Dopo pochi passi, superiamo una stanga bianca e rossa, che troviamo alzata, e proseguiamo su sterrato.
Cominciamo a trovare delle canaline in cemento per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
In basso alla destra vediamo il Torrente Rezzalasco.
Arrivati davanti ad un grande masso percorriamo un tornante sinistrorso, seguito da uno destrorso tagliabile con una scorciatoia (m. 1530).
Continuiamo in salita con il fondo lastricato. Alla sinistra tra gli alberi ci sono due colate di pietre.
Tra gli alberi vediamo anche varie pietre coperte dal muschio.
Alla destra il torrente forma una cascata. Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1545).
Subito dopo, presso un tornante destrorso, su di una pietra vediamo due segnavia a bandierina, uno rosso-bianco-rosso e l'altro giallo-azzurro-giallo.
Dalla destra si innesta una stradina. Proseguiamo con il fondo in parte sterrato e in parte lastricato (m. 1565).
Alla sinistra, tra gli alberi, ci sono dei massi coperti dal muschio; in basso alla destra vediamo scorrere il torrente.
Superiamo un tombino di ferro e percorriamo dei zig-zag: sx-dx-sx (m. 1575).
Ora anche alla destra ci sono dei massi coperti dal muschio.
Un ruscelletto, incanalato dentro ad un tubo, passa sotto alla strada (m. 1590).
Troviamo tre blocchi di cemento alla destra (m. 1595).
Percorriamo una semicurva verso sinistra. Alla destra gli alberi sono più radi (m. 1605).
Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione (m. 1610). La sterrata alla destra si dirige verso un ponte di legno oltre il quale ci sono una fontanella di acqua sorgiva e,
poco più avanti, delle baite. Su di un cartello leggiamo: "Baite Pontela m. 1600". Continuiamo invece verso sinistra in salita, dapprima con il fondo
lastricato e poi sterrato, accompagnati alla destra da un largo muretto che termina presso una semicurva verso sinistra.
Rientriamo nel bosco e proseguiamo in salita. La strada ha il fondo in parte sterrato e in parte lastricato (m. 1635).
Lasciamo a sinistra una colata di pietre. Ora gli alberi sono più radi (m. 1645).
Un segnavia di legno indica a destra un'area pic-nic e, all'interno di una staccionata, vediamo: un ruscello, un acquedotto, una panchina e una fontana con l'acqua che
cade in un tronco scavato. Qui, in leggera salita su sterrato, percorriamo un ampio tornante sinistrorso seguito da un tornante destrorso su fondo lastricato (m. 1655).
Proseguiamo su sterrato con una staccionata alla destra e rientriamo nel bosco.
Torniamo a salire. Alla sinistra c'è uno slargo protetto a monte da una staccionata (m. 1665).
Continuiamo con un muro di pietre alla sinistra mentre dall'altro lato ci sono una rete ed una staccionata.
Terminato il muro, alla sinistra troviamo un altro slargo, anch'esso protetto a monte come il precedente (m. 1680).
Ora alla sinistra c'è un muretto formato da pietre ammucchiate.
Lasciamo a sinistra il terzo slargo e continuiamo con una semicurva verso destra. Alla destra ci accompagna un basso muretto sormontato da una rete (m. 1690).
Usciamo dal bosco e, poco più in alto alla sinistra, vediamo alcune baite. Alla destra c'è una staccionata (m. 1695).
Subito dopo c'è un slargo. Su di un cartello leggiamo: "Le Gande 1703". Qui troviamo un tavolo con relative panche e dell'acqua che esce da un masso
e cade in un altro masso scavato. Ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra, si dirige verso il Rezzalasco e poi lo costeggia.
Continuiamo con poca pendenza trascurando un sentiero che retrocede a sinistra in salita verso le baite.
In alto a sinistra vediamo altre due baite tra gli alberi.
Lasciamo a destra un enorme masso.
Un rivolo passa sotto al percorso in un tubo di ferro (m. 1715). Alla sinistra ci sono due case. Sulla facciata delle seconda leggiamo: "Baita Graneio Gande mt. 1720".
Dietro alla casa ci sono vari massi franati.
In salita percorriamo una curva a sinistra. Alla destra su di una roccia vediamo un segnavia a bandierina.
Subito dopo superiamo un tornante destrorso, seguito da uno sinistrorso con il quale aggiriamo un masso.
In questo punto alla destra non ci sono alberi e pertanto possiamo vedere il torrente (m. 1725).
Continuiamo con una curva a destra, su sterrato (m. 1735).
Proseguiamo in salita tra alberi radi.
Dopo un tratto con il fondo lastricato torniamo a camminare su sterrato.
Ora ci sono alberi solo alla sinistra (m. 1760).
Alla sinistra vediamo dei massi franati; alla destra c'è una serie di grosse pietre collocate ad una certa distanza l'una dall'altra. Alla destra si può scendere verso la sterrata
che costeggia il torrente.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e si dirige verso la frana.
Davanti vediamo un gruppo di baite sparse.
Alla sinistra ci sono due bassi steccati.
Subito dopo, alla sinistra troviamo uno slargo ed una costruzione realizzata con delle pietre collocate sopra due massi e con il tetto di legno. Su di una tavola di legno appesa
ad una trave leggiamo: "Riparo del viandante" (m. 1795).
Alla sinistra si stacca una stradina che retrocede verso uno slargo.
Percorriamo un tratto con il fondo lastricato. Alla destra, oltre il torrente, vediamo delle baite.
Lasciamo a destra un ponte di legno oltre il quale vediamo una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato e, più avanti, delle baite. Su di un cartello leggiamo:
"Teat 1810 m"; su di un altro: "Salina".
Continuiamo in salita tra gli alberi.
Alla sinistra troviamo un'area pic-nic recintata da una staccionata e il cartello: "1815 Teat". All'interno ci sono: tre tavoli con panche, tre panchine,
un barbecue e una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato.
Subito dopo, alla destra, un ponticello superando il torrente conduce verso due baite. Su di un cartello leggiamo: "Scalota 1828".
Percorriamo un lungo tratto con pochissima pendenza. Alla sinistra ci sono: abeti e larici, ginepri e rododendri; alla destra: pochi larici, arbusti ed erba, oltre naturalmente al torrente.
Più avanti vediamo delle baite sia a destra che davanti e, nel mezzo, una chiesa.
Un vecchio ponticello di legno, sbarrato da una catena, conduce verso le baite alla destra oltre il torrente (m. 1850).
Pochi passi più avanti troviamo un altro ponticello e il cartello "Macoggia 1853". Alla sinistra ci sono una bacheca con una cartina della zona e una fontana con
l'acqua che cade in un tronco scavato. Continuiamo diritto quasi in piano.
Dopo pochi passi, ormai in vista della chiesa di San Bernardo, arriviamo ad un bivio dove troviamo un cartello che segnala a sinistra: "La Baita". Altri segnavia indicano
- a sinistra con il percorso 537: Pollore a ore 1.20, Boero a ore 3;
- diritto con il percorso 519: Clevaccio a ore 1.20, Passo dell'Alpe a ore 2.20, S.P. 29 del Gavia a ore 3;
- dietro con il percorso 519: Fontanaccia a ore 0.50, Frontale a ore 2.10, Le Prese a ore 3.
Lasciamo dunque la sterrata di fondovalle e andiamo a sinistra in salita. Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre.
Ad una biforcazione, un cartello ed una freccia indicano il Rifugio La Baita verso sinistra (m. 1860).
Quasi in piano attraversiamo un gruppo di baite (m. 1870).
Un ruscelletto passa sotto alla stradina.
Alla destra c'è un muretto con pietre a secco e, in basso, vediamo la chiesa di San Bernardo.
Continuiamo in leggera salita tra due bassi muretti di pietre accatastate.
Superiamo una curva a sinistra e proseguiamo quasi in piano.
Dopo pochi passi in discesa, in leggera salita e con un ruscelletto alla destra, arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 369
Data escursione: ottobre 2017
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alle Baite di Pollore (m. 2200) in ore 1
- al Laghetti di Pollore (m. 2350) in ore 1.45
- al Corno di Boero (m. 2878)
- alle Baite di Tegiacce (m. 2221)
- al Passo dell'Alpe (m. 2463)
- alla Grotta Edelveis (m. 2500)
- alle Baite Clevaccio (m. 2127)
- alla Vedretta di Savoretta M. di Poltron (m. 2834)
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