Rifugio Griera
- Altezza: m. 1725
- Gruppo: Valsassina
- Ubicazione: sopra Alpe Campo
- Comune: Pagnona - LC
- Carta Kompass: 105 B3
- Coordinate Geografiche: 46°04'31.60"N 9°24'09.40"E
- Gestore: Alessandro Cimnaghi
- Telefono: 371 3975540
- Posti letto: 23
- Apertura: fino al 15 giugno circa da mercoledì alla domenica
poi fino a fine settembre tutti i giorni
da mercoledì a domenica ad Ottobre
chiusi a Novembre
per riaprire con la Madonna e fare da venerdì sera a domenica a Dicembre
chiusi a Natale, aperti a Capodanno
Gennaio e Febbraio da venerdì a domenica
Marzo chiusi
Aprile e Maggio da venerdì a domenica
- Pagina aggiornata il: 30/05/2023
Il Rifugio Griera è situato poco sopra l'Alpe Campo sul versante sud del Monte Legnone (m. 2610).
Oltre al Legnone, alle spalle del rifugio, il panorama può spaziare sulle Alpi Valtellinesi e Svizzere, sul Pizzo dei Tre Signori (m. 2555) e sulla
Grigna (m. 2410). Nel fondovalle, al di là della Val Varrone possiamo vedere una parte del Lago di Como e, in lontananza, il Lago di Lugano.
Primo itinerario: dalla SP 67 tra Pagnona e Tremenico (Strada Militare del Legnone)
Il Legnone, durante la Prima Guerra Mondiale fu interessato da lavori di fortificazione della cosiddetta Linea Cadorna (caserme, cannoniere,
trincee ecc.) che erano raggiungibili da strade che risalivano il versante sud del monte protetto dal fuoco nemico.
La stradina che andremo a percorrere rappresenta parte di una lunga carrareccia che saliva da Dervio fin quasi alla cima del Legnone. Oggi quell'opera
è diventata nel primo tratto la strada provinciale della Val Varrone; sale poi, in buono stato di conservazione, dall'Alpe Gallino al Rifugio Griera;
e infine continua inerbita, a volte interrotta da frane e ridotta a sentiero.
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Taceno.
Qui prendiamo a destra la provinciale 67 con la quale risaliamo la vallata. Superiamo Margno e Casargo poi, lasciata a destra Premana, raggiungiamo
Pagnona e continuiamo in direzione di Tremenico per altri due chilometri fino ad incontrare una strada sterrata che si stacca sulla destra (m. 950).
Possiamo arrivare fin qui anche partendo dal Lago di Como. A Dervio, 5 chilometri a nord di Bellano, imbocchiamo la strada della Val Varrone.
Superati Vestreno, Introzzo, Tremenico e Avano, continuiamo in direzione di Pagnona per altri km. 2.6 fino a trovare sulla sinistra la sterrata che
sale al rifugio.
C'è posto per parcheggiare solo tre auto in uno slargo della strada e qualcuna altra lungo la carreggiata qua e là dove c'è qualche rientranza.
Un cartello indica: Alpe Gallino, Alpe Termine, Alpe Vesina, Alpe Campo, Monte Legnone. Un altro cartello indica il Rifugio Griera e segnala se è
chiuso o aperto. Una aggiunta a penna avverte che il percorso è lungo 10 chilometri e informa che 200 metri più avanti c'è un parcheggio. Un altro
cartellone ricorda che i lavori di manutenzione della strada sono stati effettuati con il contributo della Comunità Europea.
Eccettuato qualche tratto, la sterrata è in leggera salita. E' percorribile anche con un fuoristrada, previa richiesta dell'apposito permesso di
transito al Comune di Pagnona.
Ci incamminiamo sulla sterrata, che in questo primo tratto è un po' sconnessa, passando tra una staccionata ed una casa. Superiamo delle vecchie
stalle, un'altra casa e continuiamo tra prati e alberi.
Raggiungiamo un bivio: a sinistra si va verso il parcheggio precedentemente segnalato; a destra invece un segnale stradale vieta il transito ai
veicoli non autorizzati.
Il parcheggio è situato in un prato in fondo al quale c'è una chiesetta. All'inizio del prato invece ci sono: un grande castagno, una fontana con un
volto scolpito e una vasca scavata nel legno, due tronchi con funzione di panche e un barbecue (m. 970).
Se lasciamo la macchina in questo parcheggio abbiamo due possibilità.
1 - Ritorniamo al precedente bivio e prendiamo l'altra sterrata.
Percorriamo una semicurva verso destra. In alto vediamo le vecchie case dell'Alpe Gallino, segnalate da una scritta su legno appesa sotto ad un tettuccio.
Poco dopo arriviamo al primo tornante destrorso (m. 980).
2 - In fondo al parcheggio, alla destra della chiesetta, saliamo due rudimentali gradini.
Giriamo a destra e prendiamo un sentiero che sale passando accanto ad alcuni castagni secolari e va ad immettersi sulla sterrata al primo tornante.
Tutti i tornanti sono stati numerati con una targhetta posta a cura della Polisportiva Pagnona. Quelli destrorsi hanno numerazione dispari e quelli
sinistrorsi pari.
Lungo il cammino, un muretto di pietre sul lato a monte ci accompagnerà quasi sempre, soprattutto nella parte bassa del percorso.
Dopo il primo tornante passiamo a valle delle vecchie baite dell'Alpe Gallino situate in alto a sinistra a quota 1012. Ignoriamo un viottolo che sale
a raggiungerle e transitiamo sotto ad un cavo.
Poco dopo un altro viottolo si stacca alla destra.
Troviamo poi un sentiero a gradini di pietra che sale a sinistra.
In una nicchia nel muro dell'ultima abitazione alla sinistra vediamo una statuetta raffigurante una madonnina.
Tra questa casa ed un baitello troviamo una piccola grotta, contenente una statuetta del Sacro Cuore, raggiungibile con dei gradini di pietra (m. 1005).
Presso una semicurva verso sinistra, un cartello ricorda che lungo il percorso possiamo trovare animali al pascolo ed avverte di tenere i cani al guinzaglio.
Superiamo il tornante sinistrorso n. 2 (m. 1020).
A sinistra, in alcuni tratti senza vegetazione, possiamo ammirare un bel panorama sulla sottostante vallata e su Tremenico. Vediamo anche uno spicchio
del Lago di Lecco.
Percorriamo due semicurve destra-sinistra e passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1035).
Continuiamo in un bosco misto di castagni, faggi, betulle e noccioli.
Presso il tornante destrorso n. 3 ignoriamo un sentiero che continua diritto ed un altro che scende a sinistra indicato dal segnavia P62 e da una
freccia rossa su di un albero, mentre il segnavia P63 ed un'altra freccia indicano la prosecuzione con la sterrata (m. 1050).
Per un tratto alla sinistra invece del solito muretto ci sono delle roccette (m. 1060).
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso una vecchia baita (m. 1085).
Poco più avanti alla destra c'è un traliccio dell'alta tensione.
Percorriamo alcune semicurve.
Al tornante sinistrorso n. 4 (m. 1100) ignoriamo una sterrata che prosegue diritto. Un cartello informa che si tratta di una strada
agro-silvo-pastorale che conduce all'Alpe Subiale.
Lasciamo a destra una vecchia stalla (m. 1115).
A sinistra, poco più in basso, vediamo le baite dell'Alpe Termine, alcune delle quali ben ristrutturate. Un sentiero scende a raggiungerle (m. 1130).
Presso il tornante destrorso n. 5 (m. 1035) troviamo uno slargo in fondo al quale un cartello giallo indica una "zona a maggior tutela".
Continuiamo attorniati da un bosco composto in prevalenza da faggi e da alcune betulle.
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo arriviamo al tornante sinistrorso n. 6 (m. 1160). Qui troviamo una piccola targa ricordo in bronzo.
Cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada.
Percorriamo alcune semicurve.
Superiamo il tornante destrorso n. 7 (m. 1190).
Al tornante sinistrorso n. 8 ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 1210).
Percorriamo due curve, entrambe destrorse.
Poco prima di arrivare al tornante destrorso n. 9, una freccia rossa su di un albero indica un sentiero che scende a sinistra (m. 1240).
Superiamo il tornante sinistrorso n. 10 (m. 1255).
Il panorama ci mostra ancora una piccola porzione del Lago di Lecco. Oggi l'aria è tersa e pertanto, alla sinistra della Grigna, possiamo vedere il Monte Rosa.
Troviamo un sentiero che sale dalla sinistra segnalato da una freccia a due punte.
Arriviamo al tornante destrorso n. 11 (m. 1270).
Poco dopo ignoriamo un sentiero che sale a sinistra.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra (m. 1290).
Dopo aver superato il tornante sinistrorso n. 12, incrociamo un sentiero (m. 1300).
Percorriamo una curva a destra.
Un sentiero sale dalla sinistra (m. 1320).
Arriviamo al tornante destrorso n. 13 (m. 1330).
Su di un faggio alla sinistra un cartello indica una "zona a maggior tutela".
Accanto ad un tombino incrociamo un sentiero (m. 1345).
La pendenza aumenta un poco.
Arriviamo al tornante sinistrorso n. 14 (m. 1375).
Percorriamo alcune semicurve e troviamo sulla destra un casello dell'acquedotto (m. 1405).
Dopo una curva a destra, davanti vediamo il Legnone.
Torniamo a camminare in leggera salita e cominciamo a trovare delle canaline di metallo (anziché di legno) per lo scolo dell'acqua.
Troviamo il sentiero descritto nel terzo itinerario che si innesta dalla sinistra.
Al tornante destrorso n. 15 ignoriamo la stradina che continua diritto verso la già visibile Alpe Vesina (m. 1431).
Dopo un tratto con maggiore pendenza torniamo a camminare in leggera salita.
Arriviamo al tornante sinistrorso n. 16 (m. 1460).
Dopo una curva a destra, vediamo l'Alpe Vesina in basso a sinistra (m. 1475).
Percorriamo una curva sinistrorsa molto ampia. Troviamo ancora una canalina di legno.
Un sentiero scende a sinistra verso l'alpeggio.
Superiamo il tornente destrorso n. 17 (m. 1520).
Percorriamo una curva a destra (m. 1545).
Su di una pietra alla destra del sentiero è stata tracciata una croce azzurra che divide quattro sigle: 11p 20p 15p 21p.
In salita percorriamo una curva a sinistra molto ampia dopo la quale torniamo a camminare con poca pendenza (m. 1575).
Al tornante sinistrorso n. 18, accanto ad una vasca di legno dove scorre dell'acqua, incontriamo il percorso descritto nel secondo itinerario che
proviene dalla destra (m. 1590). I segnavia indicano in quella direzione: La Casniella-belvedere a ore 0.10, Pagnona a ore 1, Premana-percorso basso a
ore 1.50, Alpe Bedoledo a ore 0.30, Alpe Subiale a ore 1. Proseguendo invece vengono segnalate: Alpe Campo a ore 0.10, Agrogno a ore 2.20, Roccoli
Lorla a ore 3.
Presso una curva a destra troviamo un cartello scolorito dal tempo che indica il divieto di caccia (m. 1600). Più avanti ne troviamo un altro ben leggibile.
Usciamo dal bosco.
Dopo una curva a sinistra torniamo a vedere dall'alto l'Alpe Vesina. Alla sinistra della sterrata scende un ripido erboso pendio.
Percorriamo una curva a destra molto ampia (m. 1630).
In alto a destra vediamo la madonnina che preannuncia l'arrivo all'Alpe Campo.
Seguendo la staccionata di recinzione, raggiungiamo l'alpeggio (m. 1648). Un cartellone riporta una cartina della zona e parla delle strada militare
che stiamo percorrendo e degli alpeggi Campo e Vesina. Qui, dalla sinistra verso destra, troviamo: la baita dell'alpeggio, una lunga pensana per il
ricovero degli animali davanti alla quale c'è una grande vasca abbeveratoio in cemento e, in fondo di fronte alla madonnina, uno spartano bivacco. Il
bivacco contiene un camino, un rudimentale tavolo con panche. Una scala di ferro a pioli conduce al soppalco dove ci sono solo alcune coperte.
Proseguendo con la sterrata arriviamo al tornante n. 19 destrorso dove ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 1665). I segnavia indicano con
questo sentiero: Monte Legnone variante discesa a ore 3, Roccoli Lorla a ore 5; dietro: Alpe Bedoledo a ore 0.50, Alpe Subiale a ore 1.10, Pagnona a
ore 1.30. Seguiamo la sterrata.
Raggiungiamo il punto in cui vediamo il rifugio in alto a sinistra e il bivacco in basso a destra, lungo la stessa perpendicolare (m. 1695).
A questo punto possiamo continuare con il tornante sinistrorso n. 20 oppure tagliare tra i prati e salire direttamente al rifugio.
Tempo impiegato: ore 2.30 / Dislivello: m. 775 /Lunghezza km. 8
Data escursione: gennaio 2016
Secondo itinerario: da Pagnona (sentiero per la Casniella)
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Taceno.
Qui prendiamo a destra la provinciale 67 con la quale risaliamo la vallata. Superiamo Margno e Casargo poi, lasciata a destra Premana, raggiungiamo
Pagnona.
All'inizio di Pagnona, giriamo a sinistra in Via Roma e scendiamo verso la Piazza del Municipio. Troviamo un parcheggio accanto al Comune ed un altro
più ampio, poco più avanti in Via Nuova sulla sinistra, che al sabato dalle ore 6 alle 14 è in parte utilizzato per il mercato (m. 820).
Lasciata l'auto, prendiamo Via Centrale a fianco del Municipio.
Poco dopo giriamo a destra in Via Legnone, una stradina che sale con piccoli gradini, a tratti accompagnata da un corrimano fissato alle pareti della case.
Incrociamo Via Salice e proseguiamo in salita con varie curve.
Superato un tornante destrorso, raggiungiamo la provinciale che in questo punto si chiama Via Concordato. Sul lato opposto della strada inizia la
mulattiera (m. 850).
In alternativa, anziché girare in Via Roma per scendere al parcheggio, possiamo continuare con la provinciale (Via Concordato); dopo due tornanti,
sulla sinistra c'è posto per otto vetture (m. 845).
In questo caso ci incamminiamo lungo la provinciale in leggera salita e dopo un centinaio di metri troviamo sulla destra l'inizio della mulattiera (m. 850).
I segnavia indicano: Alpe Subiale, Alpe Bedoledo, Bivacco del Bocc, Monte Legnone. Ci sono anche una cartina della zona ed un cartello che informa se
il Rifugio Griera è aperto o chiuso.
Saliamo tra le case con una bella mulattiera a gradini.
Percorriamo due curve destra-sinistra.
Alla destra c'è un corrimano di ferro attaccato ad un muretto di pietre (m. 870).
Continuiamo con un tornante destrorso, uno sinistrorso ed un altro ampio destrorso (m. 880).
Con un tornante sinistrorso arriviamo alla fine dell'abitato e proseguiamo con una vecchia staccionata alla sinistra ed un prato alla destra.
Dopo un tornante destrorso troviamo una stalla alla destra. Alla sinistra ci sono delle robuste reti para massi allo scopo di proteggere il paese in
caso di una eventuale frana (m. 890).
Superiamo una griglia sotto alla quale scorre un ruscelletto (m. 905).
Subito dopo alla destra c'è una cabina dell'energia elettrica. In basso vediamo i tetti di Pagnona.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo diritto con poca pendenza. Alla sinistra c'è un muretto e alla destra un cordolo. Troviamo
delle piccole grate per lo scolo dell'acqua.
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Torniamo a salire tra prati e alberi (m. 915).
Dopo una semicurva verso destra, un rivolo attraversa il sentiero (m. 935).
Alla sinistra c'è una recinzione con paletti grigi ed una rete.
Alla destra ci accompagna una vecchia staccionata.
Troviamo alcune case; la prima alla destra, sopra alla porta d'ingresso, ha una nicchia con una madonnina.
Percorriamo subito un tornante sinistrorso, all'esterno del quale ci sono una stalla ed un pollaio, seguito da uno destrorso (m. 950).
Continuiamo con un sentiero inerbito. Superiamo un tornante sinistrorso tra i prati, seguito da altri due tornanti destra-sinistra tra alberi e prati (m. 965).
Proseguiamo con altri due tornanti destra-sinistra (m. 980).
Percorriamo un ampio tornante destrorso, con faggi alla sinistra e betulle alla destra.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Un rivolo attraversa il percorso scorrendo in una canalina di pietra e cemento.
In basso alla sinistra vediamo una baita in un prato. Un sentiero scende a raggiungerla (m. 1000).
Continuiamo con una mulattiera a gradini. Sul lato a valle ci accompagna una vecchia staccionata che può fungere da corrimano.
Superiamo due coppie di tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1010).
Alla destra c'è un muro di pietra.
Quasi in piano, su fondo sterrato, percorriamo un ampio tornante destrorso con alberi alla sinistra ed un prato alla destra.
Riprendiamo la mulattiera di pietre e rientriamo nel bosco.
Poco dopo una semicurva a sinistra, torniamo a salire.
Percorriamo una curva a destra tra i castagni (m. 1025).
Nuovamente ci accompagna la staccionata-corrimano di legno, dapprima alla sinistra e, dopo una curva a destra, alla destra.
Poco dopo troviamo alla sinistra una cappella alla quale si accede con alcuni gradini in cemento, alla destra un tavolo con relative panche, davanti
una fontana ed una scritta che ci da il benvenuto a Subiale (m. 1045).
In leggera salita percorriamo una curva a destra lasciando una casa alla sinistra. Alla destra c'è un tavolo con panche.
Continuiamo quasi in piano con una mulattiera tra i prati. In alto a sinistra vediamo le altre case del borgo.
Un canalino attraversa il percorso.
In salita, con un tornante sinistrorso molto ampio, aggiriamo una vecchia baita.
All'esterno di una curva a destra c'è un portico al cui soffitto sono stati appesi diversi strumenti un tempo utilizzati per il lavoro nei campi.
Pochi passi più avanti, arriviamo ad un bivio tra le case (quasi tutte ben ristrutturate e tuttora abitate per lo meno nel periodo estivo). Andiamo a
destra come indicato da una freccia e da un cartello che segnala il Rifugio Griera (m. 1060).
Dopo una curva a sinistra, alla destra su di una casa vediamo una targa che recita: "L'è facil criticà ma dificil ul savè".
Arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Rifugio Griera, Alpe Bedoledo a ore 0.15, Alpe Campo a ore 1.30, Legnone a ore 4.30; a destra:
Bivacco del Bocc. Andiamo a sinistra in leggera salita.
Poco dopo giriamo a destra e, in salita, raggiungiamo un altro bivio. Qui un cartello in legno inchiodato ad una parete alla destra segnala: Subiale;
davanti: Bedoledo, Casniella, Alpe Vesina, Alpe Campo, Rif. Griera, M. Legnone; dietro: Pagnona. I segnavia DOL indicano: Subiale m 1066; davanti:
Rifugio Griera, La Casniella a ore 1.30, Alpe Campo a ore 1.50, Roccoli Lorla a ore 4.50; a destra: Varroncello a ore 0.30, Gianello a ore 0.40,
Premana a ore 1.
Usciamo dall'abitato salendo in modo abbastanza ripido tra due staccionate e dei prati.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 1085).
Alla sinistra vediamo i tetti delle case di Subiale.
Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita, tra prati e alberi, accompagnati alla sinistra da una staccionata.
Percorriamo una curva a destra.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un muretto di pietre a rinforzo del sentiero (m. 1110).
Proseguiamo con poca pendenza.
Torniamo a salire percorrendo un tornante destrorso con alcuni gradini dapprima di legno e poi di pietra.
Alla destra ci sono dei bassi paletti di ferro che reggono due cavi.
Tra l'erba percorriamo tre curve: sx-dx-sx vicine tra loro (m. 1130).
Continuiamo tra i noccioli con un ampio tornante destrorso seguito da un tornante sinistrorso. Troviamo dei lamponi.
Dopo una curva a destra ne superiamo una a sinistra passando nell'apertura di un muretto.
Pochi passi più avanti, in leggera salita, raggiungiamo una cappellina (m. 1140). All'interno ci sono: al centro un affresco raffigurante il Legnone,
in alto una Madonna con Bambino in ceramica, ai lati altri due dipinti che rappresentano S. Giuseppe con il Bambino in braccio e S. Antonio abate.
All'esterno su di una lastra di pietra leggiamo: "A tutti i nostri pagnonesi che su questi monti vissero di faticoso lavoro ed umiltà. Subiale e
Bedoledo a ricordo. 2013".
Torniamo a salire e con un tornante destrorso aggiriamo la cappellina.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in leggera salita con un muretto di pietre alla destra, tornando nel bosco.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
Presso un tornante destrorso ignoriamo una traccia che continua diritto (m. 1155).
Continuiamo su di una mulattiera con dei piccoli gradini distanziati fra loro.
Dopo un tornante sinistrorso, alla destra ci sono dei prati.
Torniamo a camminare su sentiero, con poca pendenza.
Superiamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire. In alto, davanti, cominciamo a vedere Bedoledo.
Percorriamo tre curve: sx-dx-sx vicine tra loro (m. 1170).
Lasciamo a destra le prime case di Bedoledo, protette da un muro di contenimento sul quale vediamo un segnavia a bandierina (m. 1190).
Continuiamo con delle curve tra le case risalendo l'abitato e notiamo che anche a Bedoledo la maggior parte delle case è in buona condizione.
Ad un bivio andiamo a sinistra.
Poco dopo raggiungiamo un altro bivio (m. 1220) dove troviamo una palina con dei segnavia che indicano: Bedoledo m. 1236; a sinistra: Alpe Vesina,
Alpe Campo, Monte Legnone; a destra: Alpe Casniella, Monte Legnone; dietro: Pagnona a ore 0.35. Il Rifugio Griera viene indicato sia a sinistra che a
destra. Poco sopra, ci sono due panche attorno ad una fontana con vasca e con tettuccio. Continuiamo a destra verso La Casniella (vedi nel terzo itinerario la descrizione del sentiero a sinistra).
Quasi in piano lasciamo un rudere alla sinistra.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a camminare quasi in piano. Il sentiero si divide in tre e prendiamo quello centrale.
Passiamo tra delle case alla sinistra, il tetto di una casa ed un rudere alla destra.
Torniamo a salire tra altre case e altri ruderi.
Percorriamo un tratto di sentiero incassato tra un muretto ed un tetto.
Alla sinistra ci sono altre case. Continuiamo in leggera salita (m. 1235).
Dopo l'ultima casa troviamo dei segnavia, appesi al tronco di un albero, che indicano davanti: Alpe Casniella, Rifugio Griera, Monte Legnone.
Percorriamo un breve tratto in salita tra l'erba ed entriamo nel bosco.
Con poca pendenza superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1245).
Continuiamo con un tornante sinistrorso.
In salita percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Superiamo un tornante destrorso. Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno.
Presso il successivo tornante sinistrorso ignoriamo una traccia che prosegue diritto (m. 1265).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Con un tornante destrorso aggiriamo un mucchio di pietre (m. 1285).
Su di un muro di pietre a secco alla sinistra vediamo un bollo.
Poco dopo, all'esterno di un tornante sinistrorso, troviamo un muretto con un segnavia a bandierina (m. 1295).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire camminando tra faggi e alcune betulle.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra agevolati dalla presenza di rudimentali gradini di pietra.
Percorriamo un tornante destrorso tra alcuni grandi faggi (m. 1310).
Continuiamo con dei zig-zag: sx-dx-sx.
Arriviamo ad un bivio (m. 1330). Il sentiero che prosegue diritto è chiuso con dei rami collocati a terra e pertanto prendiamo l'altro verso destra.
Continuiamo con serpentine appena accennate. La pendenza aumenta.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1350).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra alla destra (m. 1370).
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso.
La pendenza diventa abbastanza ripida poi diminuisce.
Superiamo un ampio tornante sinistrorso (m. 1385).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Superiamo una pietra-gradino sulla quale vediamo un bollo bianco (m. 1405).
Continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso in leggera salita ed uno sinistrorso in salita (m. 1410).
Continuiamo con alcuni zig-zag: dx-sx-dx-sx vicini tra loro (m. 1420).
Poco dopo superiamo un altro zig-zag destra-sinistra (m. 1430).
Proseguiamo con poca pendenza tra betulle e felci.
In salita superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1445).
Con minore pendenza camminiamo tra delle roccette affioranti dal terreno.
Saliamo alcuni gradini di pietra (m. 1460).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in salita (m. 1470).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita.
Tre pietre formano dei gradini.
Continuiamo in leggera salita.
Vediamo un segnavia a bandierina prima di un tornante destrorso. Troviamo delle fragoline selvatiche (m. 1480).
Poco dopo, in salita, percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1490).
Con alcuni rudimentali gradini di pietra, superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 1500).
Il bosco si dirada.
Tra molte felci, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1515).
Proseguiamo con maggiore pendenza.
Poco dopo raggiungiamo la Capanna Sociale La Casniella del CAI di Pagnona (m. 1530). La troviamo alla sinistra all'interno di una staccionata. Accanto
all'edificio ci sono due tavoli affiancati all'ombra di un grande ciliegio. Alla destra del sentiero c'è un punto panoramico dove troviamo una croce
di legno, un pannello con la cartina e la descrizione sintetica di due percorsi che attraversano queste valli, la foto del panorama con il nome delle
cime e delle località visibili: Alpe Piancalada (m. 1479), Pizzo di Trona (m. 2510), Pizzo dei Tre Signori (m. 2553), Pizzo Cornagiera (m. 2048),
Giabbio (m. 770), Val Marcia, Cimone di Margno (m. 1801), Alpe di Paglio (m. 1358), Pizzo della Pieve (m. 2251), Grigna Settentrionale (m. 2409),
Bocca di Piazzo (m. 913), Casargo, Monte Pilastro (m. 1826), Pizzi di Perlasco (m. 1509), Alpe di Giumello (m. 1565), Monte Muggio (m. 1800),
Sant'Ulderico (m. 1394).
Dopo la baita c'è un bivio e i segnavia indicano: La Casniella m. 1524; a sinistra: Alpe Campo a ore 0.20, Agrogno a ore 2.30, Roccoli Lorla a ore
3.10; dietro: Subiale a ore 0.40, Premana a ore 1.40. Andiamo a sinistra dapprima quasi in piano, poi in leggera salita e poi in salita.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra e, poco dopo, un tornante destrorso.
Dopo una curva a sinistra troviamo un bivio e, seguendo i bolli, teniamo la sinistra (m. 1550).
Il sentiero prosegue rettilineo alternando alcuni tratti quasi in piano, con poca pendenza o in salita.
Ignorato un altro sentiero che retrocede alla destra, in leggera discesa raggiungiamo il tornante sinistrorso n. 18 della Strada Militare del Legnone
(m. 1590). Qui troviamo una vasca di legno dove scorre dell'acqua e una palina con dei segnavia che indicano diritto: Alpe Campo a ore 0.10, Agrogno a
ore 2.20, Roccoli Lorla a ore 3; dietro: La Casniella - belvedere a ore 0.10, Pagnona a ore 1, Premana - percorso basso a ore 1.50, Alpe Bedoledo a
ore 0.30, Alpe Subiale a ore 1.
Continuiamo come già descritto nell'ultima parte del primo itinerario.
Tempo impiegato: ore 2.20 / Dislivello: m. 905 /Lunghezza km. 4.4
Data escursione: settembre 2016
Terzo itinerario: da Pagnona (Variante - a Bedoledo sentiero a sinistra)
Come descritto nel secondo itinerario arriviamo al bivio di Bedoledo (m. 1220).
Qui il sentiero si divide e i segnavia indicano: Bedoledo m. 1236; a sinistra: Alpe Vesina, Alpe Campo, Monte Legnone; a destra: Alpe Casniella, Monte
Legnone; dietro: Pagnona a ore 0.35. Il Rifugio Griera viene indicato sia a sinistra che a destra. Poco sopra, ci sono due panche attorno ad una
fontana con vasca e con tettuccio. Questa volta andiamo a sinistra.
In leggera salita rientriamo nel bosco.
Alla destra ci sono delle rocce. Superiamo un tratto di sentiero rinforzato con un tronco. Un tubo nero con due righe azzurre affiora dal terreno (m. 1240).
Percorriamo pochi passi quasi in piano mentre un rivolo attraversa il sentiero.
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita. In basso a sinistra vediamo un rudere.
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1255).
Continuiamo in salita con due tornanti destra-sinistra (m. 1265).
Alcuni tronchi collocati di traverso formano dei piccoli gradini.
Proseguiamo quasi in piano con un'ampia curva a destra tra radi alberi (m. 1275).
In leggera salita torniamo nel bosco.
Percorriamo un tratto in discesa (m. 1285), uno in leggera discesa ed uno quasi in piano (m. 1280).
Attraversiamo un ruscello che troviamo asciutto.
Continuiamo in leggera salita. Alla sinistra c'è un tronco collocato a terra come rinforzo al sentiero.
Proseguiamo in leggera discesa. In questo punto il bosco è formato quasi solo da betulle.
Quasi in piano percorriamo dapprima una curva a destra e poi un ampio tornante destrorso.
Troviamo alla destra una roccia sporgente, parzialmente chiusa da un intreccio di rami, sotto alla quale una scritta in giallo ed una freccia indicano
diritto il Rifugio Griera.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra troviamo un pozzetto dentro al quale c'è un rubinetto.
Percorriamo delle serpentine appena accennate (m. 1285).
Torniamo a salire e cominciamo a trovare della canaline in metallo. Il questo punto, alla destra, il sentiero sembra scavato nel terreno (m. 1295).
Con pochissima pendenza percorriamo un'ampia curva verso destra (m. 1310).
Arriviamo ad un bivio. Un sentiero prosegue diritto in leggera discesa ed un altro alla destra in leggera salita. Andiamo a destra con il sentiero più stretto.
Troviamo un tombino in cemento nel sentiero e torniamo a salire (m. 1320).
Un pezzo di tubo affiora dal terreno.
Poco dopo torniamo a camminare quasi in piano.
Troviamo un altro tombino in cemento.
Proseguiamo con poca pendenza. In basso a sinistra vediamo la Strada Militare (m. 1340).
In salita la raggiungiamo e notiamo che in questo punto e rinforzata da entrambi i lati (ci troviamo nel tratto tra il tornante n. 13 destrorso ed il
n. 14 sinistrorso). La attraversiamo e riprendiamo il sentiero.
Una dopo l'altra, troviamo due pietre squadrate. Accanto alla seconda torna ad affiorate un pezzo del tubo nero. Proseguiamo con poca pendenza (m. 1355).
Troviamo un tombino di ferro nel mezzo del sentiero (m. 1365).
Riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra un rudere dal quale esce un rivolo. Vediamo il numero 11 in un quadratino dipinto su di una roccia.
Subito il sentiero si divide ma solo per aggirare una roccetta affiorante dal terreno.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1380).
In leggera salita percorriamo un'ampia curva a destra (m. 1400).
Torniamo a salire. Scavalchiamo o aggiriamo alla destra un alto gradino di pietra (m. 1410).
Gli alberi diventano radi.
Salendo cinque gradini andiamo ad immetterci sulla Strada Militare del Legnone. La seguiamo verso sinistra e poco dopo arriviamo al tornante n. 15 (m.
1435) dove ignoriamo la stradina che prosegue diritto verso la già visibile Alpe Vesina.
Continuiamo seguendo la Strada Militare come già descritto nel primo itinerario.
Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 905
Data escursione: settembre 2016
Escursioni/ascensioni partendo dal Rifugio:
- al Rifugio Roccoli Lorla (m. 1463) in ore 5
- alla Vetta del Legnone (m. 2609) in ore 3
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