Rifugio Göi del Cà

Il Rifugio Göi del Cà è situato tra le case di Maslana, piccolo borgo poco sopra Valbondione.
Su di un cartello, a cura del Parco delle Orobie Bergamasche, collocato nei pressi dell'Osservatorio Faunistico leggiamo: "Stupendo borgo storico posto nel Comune di Valbondione, Maslana è oggi abitata solo in brevi periodi dell'anno da persone che vi trascorrono le vacanze mentre in passato vi era una comunità residente che contava secondo l'archivio parrocchiale 71 abitanti nel 1720 e 50 abitanti nel 1749. Oggi la comunità più numerosa presente in loco è quella costituita da un centinaio di stambecchi che vi risiedono dall'autunno alla primavera."

Primo itinerario: da Valbondione (Loc. Beltrame) - sent. 305

Lasciamo la provinciale (ex statale) 671, che percorre il fondo della Val Seriana, al bivio di Parre (km. 29) per continuare diritto con la provinciale 49 lungo il corso del Serio fino a Bondione, ultimo comune della vallata.

Nelle domeniche estive sono parecchi gli escursionisti che salgono, oltre che a Maslana, ai Rifugi Coca, Curò e Barbellino, e pertanto può essere necessario lasciare la macchina più in basso in alcuni parcheggi lungo le vie del paese o lungo la Via Pianlivere che termina in uno slargo davanti alla Cappella Lisander.
Nei giorni di apertura delle Cascate del Serio (tre salti per complessivi m. 315; le seconde più alte d'Europa), il parcheggio è soggetto al pagamento di un ticket di 5 euro. Per il 2018 le date previste sono le seguenti: 17 giugno (ore 11-11.30), 14 luglio (22.00-22.30), 19 agosto (11-11.30), 16 settembre (11-11.30), 14 ottobre (11-11.30).

Arrivati a Valbondione, risaliamo le vie del paese.
Questa volta parcheggiamo quasi di fronte al civico 65a di Via Beltrame (m. 910).
Lasciata la macchina, attraversiamo la strada e risaliamo un viottolo a gradini con il quale sbuchiamo su di un'altra strada che attraversiamo.
Saliamo una seconda scala, attraversiamo un'altra strada e saliamo una terza scala.
Andiamo così a sbucare sulla strada per Lizzola. La seguiamo verso destra, in leggera salita, per un centinaio di metri fino a trovare sulla sinistra Via Curò (m. 940). La possibilità di parcheggio in questo punto è praticamente nulla.
Alcuni segnavia indicano l'inizio dei percorsi: n. 305 per il Rifugio Curò, l'Ostello Curò e il Rifugio Consoli UEB tutti segnalati a ore 2.30; n. 305-308 per il Rifugio Barbellino a ore 3.30. Viene anche indicato se i rifugi sono chiusi o aperti. Un altro cartello indica le Cascate del Fiume Serio. C'è anche una bacheca con una cartina della zona.

Il primo tratto di Via Curò è asfaltato, in salita, tra case e recinzioni.
Superiamo, una dopo l'altra, delle grate per lo scolo dell'acqua e lasciamo a destra una fila di otto garages (m. 950).
La strada diventa sterrata e un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli. Alla sinistra scende una stradina asfaltata (m. 965).
Alla sinistra ci sono delle villette a schiera; alla destra un casello dell'acquedotto.

Entriamo nel bosco (m. 970).
Un rivolo, che troviamo asciutto, attraversa la sterrata in una cunetta.
Di tanto in tanto, un'apertura tra gli alberi consente di vedere il fondovalle e i monti sul versante opposto.
Percorriamo due serpentine appena accennate destra-sinistra (m. 980).
Troviamo un'altra cunetta con un rivolo che attraversa la strada.
Lasciamo a sinistra un corto muro di pietre (m. 1000).
Poco dopo, presso una semicurva a sinistra, troviamo uno slargo.
Un ruscelletto attraversa la strada (m. 1005).
Presso una semicurva verso destra, un sentiero si immette dalla sinistra e dopo alcuni metri riparte salendo alla destra (m. 1010).

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso e attraversiamo un ruscello (m. 1015). In questo caso, come pure nei successivi che troveremo lungo il cammino, generalmente l'acqua è bassa per cui è sufficiente camminare sulle pietre che affiorano.
Alla destra c'è un muretto di sostegno.
Superiamo due semicurve, entrambe verso destra (m. 1030).

Più avanti, presso una curva verso sinistra, dell'acqua passa intubata sotto alla strada. Alla destra c'è un casello dell'acquedotto sormontato da una staccionata (m. 1060). Continuiamo con un muro di pietre alla destra.
Poco dopo superiamo due semicurve destra-sinistra e troviamo un altro casello, più piccolo del precedente (m. 1065).

Presso un ampio tornante sinistrorso guadiamo un torrente che scende dalla destra formando una cascata (m. 1070).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1075).
Alla destra ci accompagna un muretto di pietre. Alla sinistra c'è un'apertura tra gli alberi e vediamo dei cavi dell'alta tensione.
Dopo una serpentina destra-sinistra lasciamo a sinistra un traliccio (m. 1095).
Superiamo una curva verso sinistra molto ampia seguita da una curva verso destra (m. 1110).
Su di una pietra vediamo un bollo e una freccia rossa che invitano a proseguire.
Percorriamo una curva verso sinistra e proseguiamo in leggera salita.
Presso una curva verso destra un sentiero sale dalla sinistra. Vediamo un bollo rosso dipinto sul tronco di un albero (m. 1125).
Proseguiamo in salita. Percorriamo una curva verso sinistra seguita da una semicurva verso destra.

Alla destra troviamo un casello dell'acquedotto e un muro sul quale è stato dipinto il segnavia 305 a bandierina. Alla sinistra gli alberi sono radi e in alto vediamo il Rifugio Coca abbarbicato alla montagna come un nido d'aquila.

Poco dopo, dalla sinistra sale e si immette il sentiero che proviene dalla Cappella Lisander in fondo a Via Pianlivere. Su si una pietra leggiamo: Grumetti (m. 1150).
Proseguiamo con poca pendenza. Superiamo due semicurve destra-sinistra e una curva verso destra (m. 1165).
Alla destra ci accompagna un muro in cemento.
Un altro muro scende a sinistra come rinforzo alla sterrata.

Proseguiamo in salita. All'interno di una curva molto ampia verso destra, ignoriamo un sentiero che sale a destra (m. 1170).
Percorriamo una curva verso sinistra. Il bosco ora è più fitto (m. 1185).
Superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 1195).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra, entrambi molto ampi (m. 1210-1215).
Il muro in cemento alla destra termina. Continuiamo quasi in piano.
Su di una roccia in alto a destra, una freccia ed una scritta gialla indicano: "Maslana Osservatorio a 50 metri" (m. 1230).
Riprendiamo a salire e superiamo due semicurve sinistra-destra.

Ad una biforcazione, lasciamo la sterrata che prosegue verso i Rifugi Curò, Consoli e Barbellino e prendiamo l'altra che si stacca alla sinistra (m. 1240). I segnavia indicano a sinistra: Rifugio Göi del Cà Maslana a mt. 500 aperto, Osservatorio; diritto: Rifugio Curò; con un sentiero che sale a destra: Lizzola; dietro: Valbondione.
Iniziamo scendere con poca pendenza e con una staccionata alla sinistra.
Terminata la staccionata proseguiamo in discesa (m. 1235).
Percorriamo una semicurva verso sinistra (m. 1230).
Lasciamo a destra un masso sporgente verso la sterrata.
Continuiamo con una semicurva verso destra e un breve tratto quasi in piano (m. 1210).
Dopo una curva verso sinistra e un breve tratto in discesa, torniamo a camminare quasi in piano (m. 1205).

Presso una curva verso destra troviamo un cartello che indica, con un sentiero che si stacca alla sinistra: Valbondione, Grumetti; dietro: Municipio.
Superiamo un tratto in leggera discesa ed uno in leggera salita.
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
Su di un cartello leggiamo: "Sentiero dei Carbonai e dei Poiat" (m. 1210). Altri di questi cartelli li troveremo in seguito.
Percorriamo due tratti in leggera discesa intervallati da uno in leggera salita.

Ad una biforcazione (m. 1205) i segnavia indicano a sinistra in discesa: Rifugio Göi del Cà; a destra in leggera salita: Osservatorio. Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: "Maslana, Rifugio Göi del Cà, Bar-ristoro. Possibilità di pernottamento. Aperto. Tel.: 338 4314761".
Superiamo una curva verso sinistra.
Alla sinistra ci sono dei prati.
Percorriamo pochi passi quasi in piano e in leggera discesa. Rientriamo nel bosco.

Dopo una curva a destra e un tratto in discesa, la sterrata termina. Proseguiamo diritto con un sentiero (m. 1185).
Alla sinistra c'è un prato.
Un masso chiude parzialmente la parte sinistra del sentiero.
Superiamo un tratto in salita.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra (m. 1195). Il sentiero si divide e i segnavia indicano verso destra: Sentiero delle Cascate, Osservatorio. Teniamo la sinistra.
In leggera discesa, su fondo roccioso, percorriamo una curva verso sinistra.

Subito dopo attraversiamo il Serio su di un ponte, camminando su di una mulattiera e con due muretti di pietre ai lati. Alla sinistra, nel torrente, vediamo un grande masso.
Dopo il ponte percorriamo una curva verso sinistra passando tra due massi.
Subito il sentiero si divide, per aggirare alcuni alberi e pietre in leggera discesa, e si ricompone.
Alla sinistra, ad alcuni metri di distanza scorre il torrente. Alla destra ci sono dei massi tra gli alberi.

Ad una biforcazione trascuriamo il sentiero a sinistra quasi in piano e prendiamo quello a destra in leggera salita.
Quasi in piano superiamo delle serpentine appena accennate.
Percorriamo una curva verso destra.

Alla destra troviamo una fontana con una vasca di pietre (m. 1195). Su di un cartello leggiamo: "Maslana Zona Picinella". Un altro cartello segnala dietro il Rifugio Curò con il sentiero 332.
Con una curva verso sinistra passiamo tra alcune baite e transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.
Proseguiamo in leggera discesa tra prati e alberi e con un muretto di pietre alla destra.
Per un tratto camminiamo quasi in piano tra gli alberi (m. 1185). Un cartello segnala verso destra il sentiero per Pinnacolo.
In leggera discesa percorriamo due curve destra-sinistra.
Il sentiero attraversa, quasi in piano, una colata di pietre franate.

Il sentiero si divide e procede verso sinistra in discesa e diritto quasi in piano. Continuiamo diritto.
Poco dopo alla destra troviamo una fontana coperta da un tettuccio.
In leggera discesa raggiungiamo la Baita Bonacorsi sulla facciata delle quale vediamo una meridiana datata MCMXC. Di fronte alla baita c'è un camino.
Camminiamo sotto ai cavi della teleferica di servizio dell'Enel che sale alla diga del Lago Barbellino.
Arrivati ad una tettoia di legno e due panche, giriamo a sinistra e in discesa raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. 350 -90
Data escursione: luglio 2018

Secondo itinerario: da Valbondione, uscendo dal sentiero 301 per il Rif. Coca

Lasciamo la provinciale (ex statale) 671, che percorre il fondo della Val Seriana, al bivio di Parre (km. 29) per continuare diritto con la provinciale 49 lungo il corso del Serio.
Arrivati a Valbondione, ultimo comune della vallata, risaliamo le vie del paese.
Il sentiero n. 301 parte sulla sinistra nel punto in cui Via Beltrame diventa Via Pianlivere (m. 945).
Nelle domeniche estive sono parecchi gli escursionisti che salgono, oltre che a Maslana, ai Rifugi Coca, Curò e Barbellino, e pertanto può essere necessario lasciare la macchina più in basso in alcuni parcheggi lungo le vie del paese o lungo la Via Pianlivere che termina in uno slargo davanti alla Cappella Lisander.
Nei giorni di apertura delle Cascate del Serio (tre salti per complessivi m. 315; le seconde più alte d'Europa), il parcheggio è soggetto al pagamento di un ticket di 5 euro. Per il 2018 le date previste sono le seguenti: 17 giugno (ore 11-11.30), 14 luglio (22.00-22.30), 19 agosto (11-11.30), 16 settembre (11-11.30), 14 ottobre (11-11.30).

All'inizio del sentiero troviamo una bacheca con una cartina della zona, un cartello che informa se il Rifugio Coca è aperto o chiuso e un segnale stradale che vieta il transito ai veicoli.
Dopo un tratto in discesa, agevolati dalla presenza di un pallet, quasi in piano attraversiamo un ruscello (m. 940).
Entriamo nel bosco e continuiamo in discesa.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.

Alla destra c'è un masso. Salendo alcuni rudimentali gradini raggiungiamo un ponticello in cemento, con le sponde di ferro, sul quale attraversiamo il Serio (m. 930).
In fondo al ponte scendiamo due gradini di pietra e raggiungiamo un piccolo slargo dove, alla destra, troviamo un tavolo con relative panche. Da qui partono tre sentieri tra i quali quello per il Rifugio Coca che prosegue diritto. Altri cartelli di legno indicano diritto: settore Sas de Coca, settore Sas de Rosen; a sinistra: Settore Freddo; a destra: Settore Boschetto.

Alla sinistra del sentiero, alcuni massi appoggiati l'un l'altro formano una grotta.
Continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra in leggera salita tra i massi. Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 935).
Proseguiamo in salita. Su di un masso vediamo il segnavia 301 a bandierina. Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Dopo una curva verso sinistra (m. 945) saliamo tre gradini e superiamo una curva verso destra.
Continuiamo con poca pendenza (m. 955).
Percorriamo due curve, entrambe verso sinistra, e torniamo a salire (m. 970).

La pendenza aumenta.
All'esterno di una curva verso destra c'è un masso (m. 975).
Lasciamo a destra una roccetta che invade parzialmente il sentiero.
Percorriamo due curve: sinistra (m. 980) - destra (m. 990) e continuiamo con serpentine appena accennate.
Presso una curva verso sinistra troviamo una pietra, con un bollo bianco-rosso, che restringe il sentiero.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Alcune pietre formano dei gradini.
Dopo uno zig-zag destra-sinistra continuiamo con varie serpentine (m. 1005).
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 1025).
Continuiamo con altre serpentine.

La pendenza diminuisce un poco. Agevolati da gradini di legno percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1040).
In leggera salita superiamo una curva verso destra seguita da un breve ripido tratto (m. 1050).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso destra e un tornante sinistrorso vicini tra loro.
Proseguiamo in salita con una curva verso destra (m. 1055).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra.

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso incassato nel terreno circostante (m. 1065).
Continuiamo con un tornante destrorso quasi in piano, seguito da uno sinistrorso in salita.
Con poca pendenza arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1075).
Saliamo ripidamente agevolati da rudimentali gradini di pietra e proseguiamo con delle serpentine.

Quasi in piano, presso una curva verso destra, attraversiamo il letto di un ruscello che troviamo in secca (m. 1085).
Dopo un paio di passi in salita, con poca pendenza raggiungiamo e attraversiamo un altro ramo del ruscello.
Camminiamo sopra una lastra di roccia, giriamo a sinistra e continuiamo in leggera salita con il sentiero.
Ignoriamo una scorciatoia che sale a sinistra e proseguiamo diritto, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1090).

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso mentre un sentiero scende a destra. I segnavia dipinti su di una pietra indicano a sinistra: Coca; a destra: Grumetti; dietro: Bondione (m. 1100).
Il bosco ora è più rado, praticamente camminiamo sotto al sole.
Pochi passi più avanti, dalla sinistra rientra la scorciatoia. Una scritta ed una freccia indicano a chi scende che per Grumetti bisogna proseguire diritto.
Superiamo un tornante destrorso seguito da uno zig-zag sinistra-destra presso il quale saliamo dei gradini di pietra (m. 1110).
Poco dopo torniamo nel bosco.

Percorriamo un tornante sinistrorso lasciando a destra una verticale parete di roccia (m. 1120).
Camminando tra radi alberi arriviamo ad un tornante destrorso (m. 1130).
Dopo alcuni passi in leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in salita superando due tornanti destra-sinistra (m. 1140).
Camminiamo su di una lastra di roccia che possiamo anche aggirare con dei gradini alla destra.
Dopo alcuni ripidi passi, riprendiamo il sentiero. Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1145).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso seguito da uno destrorso in salita (m. 1155).
Giriamo a sinistra e continuiamo con un paio di ripide serpentine.
Presso un tornante sinistrorso, in basso vediamo Valbondione (m. 1165).
Continuiamo in salita con un paio di tornanti destra-sinistra (m. 1170).

Presso un tornante destrorso passiamo sotto ai rami di un albero.
Continuiamo tra gli alberi con due tornanti sinistra-destra mentre alla sinistra vediamo l'ampio letto di un torrente che troviamo asciutto (m. 1175).
Superiamo un paio di serpentine sinistra-destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso.

Poco dopo, davanti ad un grande masso, continuiamo verso destra con un tornante (m. 1185).
In leggera salita superiamo due semicurve sinistra-destra seguite da un tornante sinistrorso (m. 1190).
Continuiamo in salita.
Dopo un breve tratto con poca pendenza, torniamo a salire e superiamo alcuni zig-zag: dx-sx-dx.
Continuiamo in leggera salita.

In salita percorriamo un tornante sinistrorso. Ora il bosco è più fitto (m. 1205).
Il sentiero si divide per aggirare una roccetta e si ricompone.
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso (m. 1215).

Nel bosco cominciamo a trovare, qua e là, alcuni maggiociondoli che danno un bel tocco di colore giallo durante la fioritura primaverile.
Presso una curva verso sinistra scavalchiamo una pietra.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1225). Ora il bosco è solo alla destra del sentiero. Alla sinistra, più in basso, vediamo un torrente quasi asciutto.

Rientriamo nel bosco e subito ignoriamo una scorciatoia che sale a sinistra.
Superiamo un tornante sinistrorso.
Prima del successivo tornante destrorso, la scorciatoia rientra (m. 1240).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1245).
Alla sinistra abbiamo una ripida e liscia parete.
Continuiamo con due tornanti sinistra-destra seguiti da una serie di serpentine.

Saliamo un gradino di ferro (m. 1265).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine.
Alla sinistra, su di una parete di roccia, vediamo il segnavia 301 a bandierina (m. 1285).
Terminata la parete continuiamo con una serie di tornanti: sx-dx-sx-dx-sx.
Con una curva verso destra torniamo nel bosco (m. 1295).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1305).
In leggera salita arriviamo ad un tornante destrorso dove vediamo un segnavia ricurvo.

In modo abbastanza ripido percorriamo tre curve verso destra (m. 1310, 1325, 1335) che, nel complesso, formano un tornante assai ampio.
Nel bel mezzo del sentiero troviamo un gruppetto di femmine di stambecco al pascolo e un cucciolo timido ma curioso.
La pendenza diminuisce un poco. Superiamo un tornante destrorso (m. 1340) seguito da uno sinistrorso camminando sopra delle radici affioranti (m. 1345).
Subito dopo, presso un tornante destrorso, vediamo il segnavia 301 a bandierina.
Percorriamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 1355).

Presso un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1365), lasciamo il sentiero 301 per il Rifugio Coca per prendere un altro sentiero che scende a destra verso il Rifugio Göi del Cà. I segnavia indicano a sinistra: Coca; a destra: Maslana. Una freccia nera ed un cartello appeso ad un albero segnalano a destra: "Maslana, Rifugio Göi del Cà, Bar-ristoro. Possibilità di pernottamento. Aperto. Tel.: 338 4314761".

In discesa nel bosco percorriamo sei tornanti: dx-sx-dx-sx-dx-sx.
Superiamo una curva a sinistra (m. 1345) e un tornante destrorso (m. 1340).
Dopo quattro passi quasi in piano riprendiamo a scendere.
Troviamo una pietra nel mezzo del sentiero e subito percorriamo una curva verso sinistra e un tornante destrorso.
La discesa diventa ripida (m. 1325).
Superiamo un tornante sinistrorso e, con minore pendenza, uno destrorso.
Dopo un altro ripido tratto, in leggera discesa percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 1305).
In modo abbastanza ripido percorriamo due tornanti destra-sinistra.
Torniamo a scendere ripidamente (m. 1295).
Superiamo un tornante destrorso aggirando una grande roccia (m. 1285).
Dopo un tornante sinistrorso assai ripido continuiamo in modo abbastanza ripido con altri tornanti: dx-sx-dx-sx-dx.
La pendenza diminuisce un poco e superiamo due tornanti sinistra-destra (m. 1270). Alla sinistra scende un torrente.
Continuiamo ripidamente su fondo roccioso.
Con minore pendenza superiamo un tornante sinistrorso.

Proseguiamo in leggera discesa. Alla sinistra c'è una catena passamano fissata alle rocce (m. 1255).
Dopo una curva verso sinistra, in discesa raggiungiamo il torrente e, quasi in piano, lo attraversiamo camminando su delle pietre affioranti dall'acqua (m. 1250). In alto, sopra la gola dalla quale scende il corso d'acqua, riusciamo a distinguere in lontananza il Rifugio Coca.

Proseguiamo tra gli alberi, in leggera salita, alla sinistra del torrente.
Presso una curva verso destra attraversiamo un rivolo.
Percorriamo due tratti in discesa separati da uno in leggera discesa.
Dopo una curva verso destra continuiamo quasi in piano (m. 1240).
Proseguiamo in salita e poi quasi in piano (m. 1245).
Percorriamo un lungo tratto con poca pendenza.

Quasi in piano raggiungiamo uno slargo con un muretto di pietre alla sinistra.
Proseguiamo in leggera discesa. Vediamo un bollo rosso, rotondo e in rilievo.
Lasciamo a destra uno slargo (m. 1235).
Percorriamo un lungo tratto in discesa e superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 1205).

Dopo una curva verso destra, attraversiamo un ponte in cemento e con le sponde di ferro (m. 1195).
Giriamo a sinistra e scendiamo dei gradini.
Dopo una curva a destra proseguiamo in discesa.

Al termine del bosco, alla sinistra troviamo una baita e una fontana. Guadiamo un ruscello (m. 1185).
Continuiamo in leggera discesa attorniati dai prati.
Superiamo una curva verso destra.
Raggiungiamo una fontana con vasca in cemento e altre case. Su di un cartello leggiamo: "Benvenuti in Maslana".
Lasciamo a sinistra un traliccio bianco-rosso della funivia di servizio dell'Enel e transitiamo sotto ai cavi.
In leggera discesa raggiungiamo il Rifugio Göi del Cà il cui nome, come ci ha spiegato il gestore, significa: "pozza del cane".
 
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 440 -215
Data escursione: giugno 2018

Escursioni partendo dal Rifugio:


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