Rifugio Forcora
- Altezza: m. 1179
- Gruppo: Valli Varesine
- Ubicazione: Passo Forcora
- Comune: Veddasca-VA
- Carta Kompass: 90 D3
- Coordinate Geografiche: 46°04'35.30"N 8°46'38.30"E
- Gestore: Paola Baratta
- Telefono gestore: -
- Telefono rifugio: 0332 558132
- Posti letto: 8
- Apertura: chiuso al martedì
- Pagina aggiornata il: 24/10/2010
Il rifugio è situato non lontano dall'omonimo passo lungo il sentiero provinciale 3V (Via Verde Varesina, decima tappa).
Primo itinerario: da Biegno
Dal lungolago di Luino con la statale 394 in direzione nord arriviamo a Maccagno. Superato il ponte sul torrente Giona giriamo a destra per imboccare la
provinciale 5 per Indemini.
Con bella vista sul Lago Maggiore iniziamo a risalire la Val Veddasca superando varie frazioni di Maccagno: Veddo, Caviggia Piantonazzo, Ronchi e Garabiolo.
Raggiungiamo poi il comune di Veddasca e attraversiamo alcune delle località che lo compongono: Cadero, Graglio e Armio che è il capoluogo. Ad Armio troviamo un
bivio. Lasciata a sinistra la deviazione che sale al Passo Forcora (vedi più sotto: accesso in auto) continuiamo diritto con la provinciale che scende a Lozzo e
poi risale a Biegno.
Arrivati a Biegno, evitiamo di prendere sulla destra la strada che scende in paese (m. 892) e proseguiamo diritto fino a trovare uno slargo dove parcheggiamo la
macchina (m. 915). Qui troviamo una fontana e vari segnavia che indicano: il sentiero 3V (tappa 10 Biegno-Maccagno), il sentiero Tra Monti e Lago, Cangili di
Biegno, S. Anna. Sulla destra è visibile la chiesa di Biegno posta un poco più in basso rispetto al parcheggio.
Ci incamminiamo in leggerissima salita, seguendo alcuni bolli bianco-rossi, lungo la strada asfaltata. Sulla destra vediamo i tetti dell'abitato sottostante.
Anche sulla sinistra ci sono alcune case.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra accanto a una fontana.
Superata l'ultima casa del paese, troviamo sulla destra una bacheca con una cartina della zona, e a sinistra una strada. I segnavia indicano a sinistra: Cangili di Biegno, S. Anna, 3V. Un cartello indica il divieto di transito ai mezzi non autorizzati.
Lasciamo la provinciale che continua verso Indemini e prendiamo la strada a sinistra con la quale iniziamo a salire nel bosco tra castagni e betulle.
Questa strada inizialmente è asfaltata e con i tornanti lastricati, successivamente alterna tratti su cemento ad altri su asfalto fino a Cangili.
Al secondo tornante, destrorso, troviamo un cippo a ricordo di un finanziere caduto nell'adempimento del proprio dovere (m. 945).
Più avanti i castagni lasciano il posto alle betulle.
Ignoriamo una stradina che si stacca all'esterno di un tornante sinistrorso (m. 1045). I segnavia indicano in quella direzione S. Anna.
Superata una curva verso destra, cominciamo a intravedere tra gli alberi a sinistra le case di Cangili.
Un cartello su di una betulla indica un sentiero, contrassegnato da bolli gialli e bianchi, che sale da Biegno.
Con un tratto sterrato raggiungiamo la prima casa del borgo. Un cartello indica a destra un parcheggio in un prato.
La strada poi compie una curva a sinistra lasciando a destra le case in pietra di Cangili.
Superiamo un tavolone in legno e relative panche e arriviamo alla chiesetta (m. 1133).
Poi la strada gira a destra. Ignoriamo due stradine che si staccano a sinistra e passiamo accanto ad una fontana e ad un monumento realizzato intagliando tre
tronchi.
Superiamo l'ultima casa, davanti alla quale troviamo una fontana con vasca, e poi continuiamo tra le betulle.
La strada ora è sterrata. Al successivo tornante, sinistrorso, troviamo due rubinetti e una lunga vasca.
Poco più avanti, sulla destra, c'è la costruzione dell'acquedotto mentre a sinistra sfilano i tetti delle sottostanti case di Cangili.
In leggera salita percorriamo un lungo tratto rettilineo. Alla sinistra, oltre la Val Veddasca, cominciamo a vedere la cerchia di monti, che termina con il M.
Lema, e che ci accompagnerà per il resto del cammino.
Dopo un ampio tornante verso destra, riprendiamo a salire (m. 1225). La strada ora ha delle canaline di pietra per lo scolo dell'acqua.
Passiamo sotto dei cavi del telefono.
Percorriamo un tratto con il fondo in cemento poi, dopo un tornante sinistrorso, continuiamo quasi in piano su sterrato sempre circondati dalle betulle.
Troviamo un sentiero poco evidente sulla sinistra (m. 1275). Un cartello indica a sinistra: Lozzo; davanti: Montecchio e Forcora; dietro: Cangili.
Davanti vediamo una piccola parte del Lago Maggiore.
Ripassiamo sotto i cavi telefonici. Le betulle cominciano a diventare più rade.
Lasciamo a destra un baitello interrato e raggiungiamo uno slargo pianeggiante dove troviamo un bivio (m. 1280). I segnavia indicano a destra: Montecchio,
Paglione, S. Anna; diritto: Forcora.
Continuiamo diritto verso alcune costruzioni in legno attorno alle quali pascolano dei cavalli.
La sterrata ora prosegue in leggerissima discesa contornando i fianchi meridionali del Monte Sirti.
Troviamo un sentiero che si stacca a sinistra e scende in un bosco (m. 1255). I segnavia indicano a sinistra: Armio; davanti: Forcora; dietro: Monterecchio e
Biegno.
Più avanti un altro sentiero sale a destra. Qui un cartello su una betulla indica a destra: Forcoletta e Monte Sirti.
Ora troviamo anche dei prati, oltre alle betulle sempre più rade, e qualche gruppo di abeti.
Troviamo poi un muretto a secco, prima del quale un sentierino sale verso destra (m. 1200).
Alla sinistra vediamo un grande prato con due pozze d'acqua. In questo punto è ben visibile una parte del lago.
Arriviamo al termine della lenta discesa (m. 1170) dove troviamo sulla destra un casello in pietra e una vasca. A sinistra si stacca una stradina. I segnavia
indicano a sinistra: Pian du Lares, Cangei, Armio; diritto: Forcora.
Continuiamo in leggera salita.
Troviamo sulla destra un corto muretto. A sinistra invece vediamo, giù in basso, i tornanti della strada asfaltata che sale al passo.
Più avanti, sempre a sinistra, ci sono delle case bianche.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Lasciamo a sinistra una casa recintata. Più in basso ne vediamo altre.
Raggiungiamo un bivio nei pressi di un casello dell'acquedotto (m. 1195). I segnavia indicano a destra: M. Covreto, M. Paglione, S.Anna; diritto: Nove Fontane,
Monte di Pino, Cento Campi, Zenna; dietro: Monterecchio, Cangili di Biegno.
Continuiamo in discesa verso la strada asfaltata e la bianca chiesa della Madonna della Neve.
Raggiunta la chiesa giriamo a destra e continuiamo a scendere. Sulla sinistra troviamo dapprima il Bar Sciovia e poi il rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 390 -126
Data escursione: novembre 2009
Secondo itinerario: in auto
Come descritto nel precedente itinerario arriviamo al bivio di Armio.
Lasciamo la provinciale che continua verso Biegno e giriamo a sinistra per salire al Passo della Forcora dove troviamo un ampio parcheggio.
Anziché proseguire sulla sinistra iniziando la discesa verso il Lago Delio e Maccagno, continuiamo diritto verso la bianca chiesa della Madonna della Neve oltre
la quale, in discesa sulla sinistra arriviamo al rifugio.
Terzo itinerario: dal parcheggio del Lago Delio
Salendo da Maccagno verso Indemini con la provinciale 5 (vedi all'inizio del primo itinerario), troviamo due deviazioni a sinistra per il Lago Delio: la prima a
Ronchi e la seconda a Garabiolo.
Prendiamo la prima, superiamo Campagnano e Musignano e, seguendo le indicazioni, puntuali ad ogni bivio, raggiungiamo il parcheggio del Lago Delio dal quale si
vede una porzione del Lago Maggiore (m. 960).
In fondo al parcheggio, nei pressi di una bacheca con una cartina della zona, troviamo un bivio e vari segnavia. Un cartello indica la tappa 10 della 3V (a
sinistra: Passo Forcora e Biegno; a destra: Musignano e Maccagno). Un altro cartello indica a sinistra: area attrezzata del Lago Delio, Monti di Bassano.
Prendiamo la stradina asfaltata a sinistra, in leggera salita tra le betulle.
Fatti pochi passi, troviamo un cartello che indica a sinistra la deviazione che conduce al Tiro a Volo "La Montagnina".
Proseguiamo diritto, quasi in piano, e raggiungiamo l'area attrezzata che precede il Lago Delio (m. 970).
In leggerissima discesa, ci immettiamo sulla stradetta che contorna il lago e andiamo diritto iniziando così a costeggiarne il lato sinistro.
Troviamo il cartello che indica l'inizio di Tronzano. Altri cartelli segnalano il pericolo di piene improvvise.
Arriviamo in fondo al lago dove c'è la diga nord il cui camminamento è chiuso da una cancellata.
Subito dopo troviamo un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Monti di Bassano, Albergo Diana; a destra: Passo Forcora, Monti di Pino, Cento Campi, Zenna, giro
del lago.
Andiamo a destra in discesa e, attraversato un boschetto di betulle, arriviamo ai piedi della diga (m. 940). A sinistra vediamo uno scorcio del Lago Maggiore.
Da questo punto in avanti, nel periodo invernale, saremo sempre in ombra.
Camminando ai piedi della diga, troviamo una bacheca con cartina della zona e un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Monti di Pino, Cento Campi, Zenna;
diritto: Passo Forcora a ore 1, giro del Lago Delio.
Andiamo diritto, in leggera salita su sterrato, passando accanto ad una palazzina Enel (cartello sul cancello: "Vasca Molinera").
Proseguiamo in leggera salita tra la casa e la diga. Subito dopo l'edificio, alla sinistra, oltre alcune betulle, vediamo la grande vasca.
Quasi in piano entriamo nel bosco inizialmente formato da betulle che ben presto lasciano il posto ai faggi. Alla sinistra in basso vediamo un canale
artificiale.
Ritorniamo a salire (m. 955) ignorando una deviazione alla destra che conduce al camminamento sulla diga, chiuso da una rete che ne impedisce l'accesso.
In piano arriviamo poi ad un bivio (m. 965) e, seguendo i bolli bianco-rossi, continuiamo diritto lasciando a destra un sentiero con il quale è possibile
effettuare il giro del lago.
Torniamo a salire. Qui il sentiero sembra dividersi ma alla sinistra c'è solo uno slargo.
Percorriamo un ripido tratto lasciando a destra un altro sentiero (m. 990) che, congiungendosi al precedente, porta anch'esso verso il giro del Lago Delio.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Presso un ansa della montagna, percorriamo una curva verso sinistra mentre un piccolo corso d'acqua scende dalla destra e attraversa il cammino (m. 1010).
Proseguiamo con lievissimi saliscendi. Alla sinistra tra i faggi riusciamo a vedere il Lago Maggiore. Troviamo alcuni piccoli slarghi sulla sinistra. Alla
destra invece, in alcuni punti, ci sono dei tronchi di legno messi in orizzontale a protezione del sentiero.
Dopo una curva a sinistra dove un ruscello attraversa il cammino, arriviamo ad un bivio (m. 1010). Un cartello indica il Passo Forcora a destra. Nei pressi ci
sono un rudimentale tavolino in legno e quattro serie arrugginite.
Riprendiamo a salire, poi la pendenza diminuisce. Troviamo dei cartelli (m. 1055) che indicano davanti il Passo Forcora e dietro il Lago Delio.
Dopo una breve salita (m. 1065), vediamo delle scritte rosse sugli alberi che indicano davanti il percorso ciclabile e il passo.
Continuiamo con lievi saliscendi attraversando, uno dopo l'altro, tre piccoli ruscelli che scendono nelle anse della montagna.
Dopo il terzo ruscello, camminiamo per un breve tratto alla destra del profondo solco scavato dal piccolo corso d'acqua.
Proseguiamo alternando tratti quasi pianeggianti a salite generalmente lievi mentre alcuni rivoli attraversano il sentiero. Uno di questi scorre in un tubo
arancione. In questo tratto il bosco è formato in prevalenza da betulle.
Proseguendo in leggera salita, troviamo un grande faggio sulla sinistra. Ora il bosco è formato da alberi di vario tipo.
Superiamo un altro rivolo e, in salita, ci immettiamo su un più ampio sentiero (m. 1095). Alcuni segnavia indicano a sinistra: Cento Campi; a destra: Passo
Forcora; dietro: Lago Delio e Maccagno.
Andiamo a destra ma, fatti pochi passi, lasciamo questo percorso che gira a sinistra e, seguendo l'indicazione su un cartello che segnala il Passo Forcora,
proseguiamo diritto con un sentiero che inizia accanto ad un tombino.
In leggera salita, superiamo il letto di un ruscello. Subito dopo sulla destra troviamo una casa sulle cui pareti ci sono delle scritte che indicano le due
direzioni: Forcora davanti e Lago Delio dietro (m. 1115).
Proseguiamo in salita. Alla destra, dopo un muretto a secco che fa da terrapieno, troviamo una vecchia costruzione.
Saliamo con alcune serpentine e raggiungiamo altre case. Su una di questa un cartello dice "Baita Bollazzi" (m. 1140).
Troviamo un bivio dove in entrambe le direzioni si prosegue con una passerella realizzata con piccoli tronchi. Andiamo diritto in salita e poco dopo ci
immettiamo su una stradina sterrata che verso destra termina presso le sottostanti baite (m. 1150). Un cartello indica il Lago Delio nella direzione dalla quale
proveniamo.
Andiamo a sinistra e percorriamo un tornante destrorso. Alla sinistra ci sono alcune case bianche.
Troviamo un segnale stradale che indica il divieto di transito ai mezzi che dovessero provenire in direzione opposta.
Poco dopo raggiungiamo una strada asfaltata. Un cartello indica il Lago Delio alle nostre spalle. Sulla destra c'è il rifugio mentre la strada prosegue in
salita e dopo alcune centinaia di metri arriva alla chiesetta della Madonna della Neve e al Passo Forcora.
Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. 259 -40
Data escursione: ottobre 2010
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Lago Delio (m. 930) in ore 0.40
- all’Alpe Nove Fontane (m. 1214) in ore 1
- ai Monti di Bassano (m. 960)
- all’Alpe Curtiggia (m. 1006)
- a Monterecchio (m. 1347)
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