Rifugio Curti
- Altezza: m. 1895
- Gruppo: Val Chiavenna
- Ubicazione: Alpe Cusone
- Comune: Campodolcino - SO
- Carta Kompass: 92 A3
- Coordinate Geografiche: 46°24'29.30"N 9°18'32.80"E
- Gestore: Pierino dell'Ava
- Telefono gestore: 0343 24279
- Telefono rifugio: 339 6982346
- Posti letto: 20
- Apertura: estiva
- Pagina aggiornata il: 28/08/2011
L'ex Rifugio Curti (ora agriturismo la Baita dei Fiori) è situato in Val Starleggia tra le baite dell’Alpe Cusone.
Con la statale 36, superata Campodolcino, proseguiamo verso sinistra con la strada nuova per Madesimo.
Dopo alcune centinaia di metri, attraversiamo il Liro su di un ponte alla sinistra e con una carrozzabile asfaltata, priva di protezioni a valle,
saliamo nel bosco con vari tornanti.
Passiamo accanto ad una grande cascata e arriviamo a Starleggia dove parcheggiamo la macchina in alcuni piccoli slarghi a lato della strada (m. 1565).
Alla sinistra il panorama ci regala subito una bella veduta sul Pizzo Groppera e sull’abitato di Campodolcino nel fondovalle.
Due sentieri salgono a destra: il primo all'inizio dell'abitato e il secondo nel centro di fronte alla chiesa.
1 - Il primo sentiero inizia la salita girando a destra e, dopo un tratto con protezioni in ferro dipinte di verde verso la strada, effettua un
tornante sinistrorso. Qui c'è una palina con dei segnavia, ben visibili dalla strada, che indicano: San Sisto, Baituccio, Pian dei Cavalli.
Poco dopo, percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro.
Un segnavia di legno su di un palo indica a destra il sentiero che conduce a Baituccio in ore 1 e Frondaglio a ore 1.10. Continuiamo diritto tra
l'erba iniziando ad aggirare alla destra l'abitato di Starleggia (m. 1585).
Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre a secco.
Raggiunta una fontana con vasca, troviamo l'altro sentiero che arriva dalla sinistra (m. 1615).
2 - Nel centro di Starleggia, all'altezza della chiesa, saliamo verso destra con una gradinata in cemento. I segnavia indicano con il sentiero C21: S.
Sisto a ore 0.30, Passo del Servizio a ore 2.50; con il sentiero C20: Pian dei Cavalli, Lago Bianco a ore 2.45.
Più avanti, dopo uno zig-zag destra-sinistra, arriviamo al termine dell'abitato.
Proseguiamo con un sentiero nei prati (m. 1600).
In leggera salita percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto e raggiungiamo la fontana con vasca accanto alla quale dalla destra arriva l'altro sentiero (m. 1615).
Riunitisi i due sentieri, giriamo a sinistra e continuiamo in salita con delle serpentine, agevolati dalla presenza di alcuni gradini di pietra.
Poco più in alto, alla sinistra, vediamo un masso che si sporge obliquamente.
Con dei gradini di pietra percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1630) subito seguito da uno destrorso che passa accanto al masso sporgente.
Continuiamo in leggera salita con un tornante sinistrorso.
Torniamo a salire e, all'interno di tornante destrorso, troviamo un crocefisso dietro al quale c'è un masso (m. 1645).
Con il sentiero incassato nel terreno circostante, percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in leggera salita superando un tornante destrorso molto ampio.
Alcune pietre fanno da gradino.
Proseguiamo con sette tornanti a breve distanza l'uno dall'altro sx-dx-sx-dx-sx-dx-sx seguiti da uno destrorso ampio (m. 1670).
Poi saliamo altri gradini.
Percorriamo un tornante sinistrorso seguito da uno ampio destrorso (m. 1680).
Dopo uno zig-zag sinistra-destra superiamo un tornante sinistrorso (m. 1690).
Raggiungiamo un bosco di conifere e giriamo a destra con un tornante senza entrarci.
Poco dopo il successivo tornante sinistrorso, saliamo dei gradini di pietra ed entriamo nel bosco. Il sentiero diventa una larga mulattiera con dei
gradini realizzati inserendo delle pietre di taglio nel terreno (m. 1705).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Poco dopo un ruscelletto attraversa la mulattiera passandole sotto (m. 1725).
Salendo dei gradini in cemento, percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale ci sono delle protezioni con paletti di ferro verdi che
reggono due cavi (m. 1735).
Poco dopo superiamo un tornante sinistrorso.
Accompagnati dalle protezioni alla sinistra, arriviamo ad un tornante destrorso.
Ora le protezioni sono alla destra e hanno un solo cavo.
Continuiamo con poca pendenza e superiamo un tornante sinistrorso.
Le protezioni sul lato a valle tornano ad avere due cavi.
Superiamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire con rudimentali gradini in pietra.
Con gradini in cemento percorriamo un tornante sinistrorso, allo scoperto, e proseguiamo con poca pendenza (m. 1750).
Subito rientriamo nel bosco. Alla sinistra ci sono le protezioni a valle.
Superiamo un tornante destrorso.
Davanti ad una parete di roccia, percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo in leggera salita.
Usciamo dal bosco e alla destra troviamo una cappella con la statua di una madonna. Dietro alla cappella, sopra una roccia, c'è l'antica torre
campanaria di S. Sisto (m. 1765).
Poco dopo vediamo una freccia rossa su di una pietra nel sentiero.
Passiamo tra un cartello con il fondo giallo ed una fontana con vasca in pietra. Sul cartello leggiamo: "S. Sisto - 1780 m. s.l.m. In un ora di
cammino da S. Sisto si raggiunge il cuore del Pian dei Cavalli, l'altopiano calcareo sul quale sono state scoperte le più antiche tracce di presenza
dell'uomo nel centro delle Alpi. Il visitatore percorra l'altopiano immaginando gli antichissimi cacciatori dell'Età della Pietra che vi misero piede
circa 10.000 anni fa, ritiratosi il ghiacciaio. Per molti secoli essi salirono d'estate fino a oltre 2200 metri a cercare animali ed emozioni in
questo mondo alpino sconosciuto."
Davanti vediamo l'abitato di San Sisto all’inizio della vasta piana della Val Starleggia.
Continuiamo con un sentiero tra i prati, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Quasi in piano attraversiamo il torrente che scende dalla Valle dei Buoi su di un ponticello con le sponde di legno.
In leggera salita raggiungiamo San Sisto. Fatta eccezione per alcune case di costruzione più recente, le abitazioni sono quasi tutte baite in pietra
cariche di anni ma generalmente ben ristrutturate (m. 1775).
Proseguendo diritto tra le baite, raggiungiamo una fontana con vasca di pietra ed un bivio. Davanti, in lontananza, già vediamo le baite dell'Alpe
Cusone dietro le quali appare il profilo del Pizzo Quadro mentre alle nostre spalle giganteggiano il Pizzo Groppera e il Pizzo Stella. Qui i segnavia
indicano a destra con il sentiero C20: Pian dei Cavalli, Lago Bianco a ore 2.15; a sinistra con il sentiero B21: Alpe Morone, Passo del Servizio a ore
2.20, Lago del Truzzo a ore 3.40; a sinistra con il sentiero C21: Bivacco Passo del Servizio a ore 2.20; dietro con il sentiero C20: Starleggia a ore
0.25. Andiamo a sinistra.
Alla destra c'è una roggia che subito attraversa la stradina passandole sotto.
Camminiamo quasi in piano tra le ultime case e i prati. Un ruscello passa sotto a delle traversine di legno.
Lasciamo a destra una fontana con vasca ed entriamo in un lariceto.
Percorriamo un'ampia curva verso destra e raggiungiamo una stanga chiusa che impedisce il passaggio ai veicoli che provengono dalla direzione opposta.
Attraversiamo un piazzale sterrato adibito a parcheggio.
Poi sulla destra vediamo un baitello di legno tra gli alberi.
Più avanti troviamo sulla sinistra due vecchie costruzioni che precedono una vecchia cava che attraversiamo.
Con un ponte di recente costruzione attraversiamo un torrente. Alla destra c'è ancora il vecchio ponticello.
Subito dopo lasciamo la sterrata per prendere un sentiero a destra tra gli alberi. Da S. Sisto a qui abbiamo camminato in piano; ora riprendiamo a
salire.
Ad un bivio andiamo a destra con poca pendenza tra i prati.
Troviamo un curioso cartello che indica a sinistra un "no sentiero" e dietro Milano a tre giorni; non resta che seguire la terza freccia che
segnala diritto il Passo Sancia a ore 2,5 (m. 1800).
Proseguiamo in salita. Tra i prati ci sono alcune case sparse.
Poi, in piano, raggiungiamo un ponte con il quale attraversiamo il torrente che scende dalla Val Fioretta.
Subito dopo su di una pietra vediamo delle scritte illeggibili (m. 1820).
Proseguiamo in leggera salita nei prati verso l'Alpe Cusone. Alla sinistra c'è la valletta nella quale scorre il torrente.
Lasciamo a sinistra una baita metà in legno e metà in pietra ed un baitello, poi pieghiamo a destra e in salita raggiungiamo l'ex Rifugio Curti
riconoscibile per il tricolore che sventola alla sua destra.
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 330
Data escursione: agosto 2011
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Bivacco Cà Bianca (m. 2575) in ore 2.10
- al Bivacco Passo del Servizio (m. 2584)
- al Bivacco Cecchini (m. 2750) in ore 6
Copyright © Diska (www.diska.it) 2001,2018 - All Rights Reserved