Rifugio Croda da Lago - Palmieri
- Altezza: m. 2046
- Gruppo: Veneto
- Ubicazione: Lago Federa
- Comune: Cortina d'Ampezzo - BL
- Carta Kompass: 55 D2
- Coordinate Geo: 46°29'11.40"N 12°06'20.80"E
- Gestori: Modesto Alverà e Monica Molin
- Telefoni: 0436 862085 - 389 1862277
- Posti letto: 50
- Apertura: estiva
- Pagina inserita il: 01/01/23
Il Rifugio Croda da Lago - Palmieri è situato sulla riva meridionale del Lago Fedèra, ai piedi della parete est della Croda da Lago, con bella vista
panoramica sul Becco di Mezzodì la caratteristica cima che chiude il panorama verso sud.
Fu edificato nel 1901 con il nome di "Barbaria Hütte". In seguito ebbe vari proprietari e gestori.
Dal 1946 è un rifugio CAI e dal 1994 è gestito dalla Famiglia Alverà.
La nostra escursione inizia al Passo Giau (m. 2236) che mette in comunicazione Cortina d'Ampezzo a Nordest (S.S. 48 da Cortina a Pocol
e poi S.P. 638) con Colle Santa Lucia e Selva di Cadore a Sud.
Il passo è situato ai piedi del Nuvolau (m. 2574) e dell'Averau (m. 2649) parzialmente nascosti dalla stupenda cima del Ra Gusela (m. 2595)
che domina la scena.
Salendo da Pocol, appena arrivati al passo, prendiamo un sentiero che si stacca alla sinistra, nei pressi della chiesetta, all'inizio del quale alcuni
segnavia indicano: Passo Giau - Iou (m. 2236); con il sentiero 436: Forcella Giau, Mondeval, Rifugio Palmieri, Prendera, Senes, San Vito di Cadore;
con il sentiero 465: Val Cernera, Santa Fosca, Selva di Cadore; con il sentiero 467: Rifugio Città di Fiume, Malga Fiorentina, Passo Staulanza.
Ci incamminiamo in leggera salita e subito troviamo tre pali e un cartello che, in italiano e in inglese, parla del tratto Passo Giau - Mondeval e
chiude dicendo: "Questo percorso richiede in alcuni tratti una certa attenzione, soprattutto in condizioni di terreno bagnato".
Passiamo su alcune lastre di pietra e riprendiamo il sentiero.
Dopo una breve discesa, troviamo un segnavia a bandierina e continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una curva a destra e proseguiamo in leggera discesa.
Poi, quasi in piano, ne percorriamo un'altra a sinistra e continuiamo in lieve discesa tra ciuffi d'erba e bassi cespugli di rododendro.
Dopo una breve discesa proseguiamo quasi in piano.
Raggiungiamo la Forcella di Zònia dove, percorrendo una curva a destra, passiamo tra due paletti (m. 2225).
Dopo un tratto in leggera discesa, scendiamo con maggiore pendenza.
Il sentiero si divide e si ricompone. Su di un masso vediamo il segnavia 436 a bandierina (m. 2220).
Continuiamo in leggera salita. Alla destra in lontananza vediamo una lunga catena di monti tra i quali spicca la Marmolada.
Ora, quasi in piano, superiamo con attenzione un tratto a mezza costa esposto alla destra dove il pendio precipita ripidamente.
Dopo alcuni lievi saliscendi proseguiamo in salita.
Il sentiero si divide in due tracce parallele. Passiamo accanto ad un paletto con il segnavia 436 a bandierina. Seguiamo la traccia alla sinistra
dapprima con poca pendenza, poi in salita e poi in leggera discesa.
Arriviamo alla Forcella Col Piombin (m. 2239). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 436: Forcella Giau; a destra: Itinerario del Cernera.
Andiamo a sinistra in leggera discesa a mezza costa.
Poi scendiamo su fondo roccioso con il sentiero un po' esposto alla sinistra.
Dopo un breve tratto quasi in piano, torniamo a scendere su delle roccette.
Continuiamo quasi in piano. Vediamo un altro segnavia 436 dipinto su di una roccia (m. 2225).
Il sentiero si divide per aggirare una roccetta; possiamo passare sopra alla destra oppure sotto alla sinistra (m. 2220).
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo quasi in piano.
Lasciamo a sinistra un masso sul quale vediamo il triangolo con il numero 1 che indica l'Alta Via e proseguiamo in leggera discesa.
Giriamo a sinistra. Alterniamo tratti in discesa ad altri quasi in piano. Alla nostra destra ci sono le bastionate sudorientali del Monte Cernera.
Su di un masso vediamo il segnavia 436 (m. 2185).
Continuiamo a scendere. Troviamo un masso caduto sul sentiero e lo aggiriamo alla sinistra (m. 2175).
Proseguiamo in leggera salita.
Dopo una curva a destra percorriamo un tratto in leggera discesa.
Dopo la successiva curva a sinistra, dove vediamo il segnavia 436, continuiamo quasi in piano.
Vediamo altri segnavia a bandierina. Percorriamo alcuni saliscendi.
Riprendiamo a salire e, su di una pietra squadrata, vediamo l'indicazione per il Passo Giau nella direzione dalla quale proveniamo (m. 2190).
Proseguiamo dapprima in lievissima discesa e poi in leggera salita.
In salita arriviamo ad un bivio (m. 2195) dove i segnavia indicano a destra la Forcella Giau. Pertanto andiamo a destra in salita ignorando l'altro
sentiero che scende a sinistra.
Il sentiero si divide e si ricompone. Altre tracce salgono dalla destra.
Poi il sentiero si divide nuovamente e andiamo a sinistra (m. 2210). Poco dopo le due tracce si riuniscono.
Subito dopo percorriamo una curva a sinistra e passiamo tra due massi.
Lasciamo alla destra un grande masso (m. 2225).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo a mezza costa su di un pendio erboso con qualche masso in basso alla destra (m. 2235).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Per un tratto il sentiero si divide in due tracce parallele.
Su di una pietra vediamo il triangolo con il numero 1 e l'indicazione per il Passo Giau nella direzione dalla quale proveniamo (m. 2285).
Dopo alcuni passi quasi in piano, riprendiamo a salire ancora su due tracce parallele.
Passiamo accanto ad un masso aguzzo sul quale vediamo il segnavia 436. Poi le due tracce si riuniscono (m. 2310).
La pendenza aumenta. Ben presto il sentiero torna nuovamente a dividersi in due tracce parallele.
Poi la pendenza diminuisce un poco (m. 2330).
Lasciamo a sinistra un grande masso con il segnavia 436 (m. 2335).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra ci sono alcuni grandi massi.
Riunitesi le due tracce, la pendenza diminuisce un poco. Passiamo accanto ad un paletto con i bolli bianco-rossi.
Arriviamo alla Forcella Giau (m. 2360) aperta tra la Ponta Lastoi de Formin e il Monte Cernera. I segnavia indicano dietro con il sentiero 436: Passo
Giau; a sinistra con il sentiero 436: Mondeval, Forcella Ambrizola, Rifugio Palmieri, Sito archeologico sepoltura mesolitica Uomo di Mondeval; diritto
con il sentiero 465: Val Cernera, Santa Fosca, Selva di Cadore. Andiamo a sinistra iniziando a costeggiare, tra erba e massi caduti, le bastionate del
Formin alla nostra sinistra, camminando verso il Becco di Mezzodì che già appare in lontananza, mentre alla destra scende un vasto pianoro erboso
oltre il quale vediamo il Monte Mondeval.
Accanto ad un masso troviamo un pannello di legno con un cartellone che parla dello "Studio di biotipi dolomitici di rilevante interesse
naturalistico".
Seguendo il triangolo dell'alta via e il segnavia 436 a bandierina, passiamo tra alcune rocce.
Camminiamo, dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano, in un prato con delle rocce alla sinistra (m. 2350).
Passiamo accanto ad un paletto con i bolli e continuiamo in leggera discesa tra altri massi.
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra tra le rocce.
Proseguiamo quasi in piano tra vari massi (m. 2340). Su di una parete alla sinistra notiamo alcuni scalatori all'opera.
Nella valletta alla destra vediamo una pozza ed un solitario masso.
Passiamo accanto ad un altro paletto con i bolli (m. 2335).
Continuiamo in leggera discesa lasciando alla sinistra una roccetta con il segnavia 436.
Il sentiero si biforca e andiamo a sinistra.
Passiamo tra alcune roccette e troviamo un altro paletto con i bolli (m. 2310).
Alla sinistra ci sono sempre le bastionate del Formin; davanti, prima del Becco di Mezzodì, ora distinguiamo nettamente la Forcella di Ambrizola.
Scendiamo tra fili d'erba e spuntoni di roccia. Troviamo un paletto segnavia.
Arrivati davanti a due massi, vicini tra loro, giriamo dapprima a sinistra e poi a destra (m. 2280).
Continuiamo quasi in piano lasciando a destra un prato acquitrinoso.
Passiamo accanto ad un altro paletto con i bolli e torniamo a scendere tra i prati.
Attraversiamo un ruscello e continuiamo quasi in piano.
Dopo un paletto con i bolli percorriamo un tratto in discesa (m. 2250).
Proseguiamo con un tratto quasi in piano (m. 2240) seguito da un altro in leggera discesa passando accanto ad un altro paletto con i bolli.
Continuiamo tra rade roccette affioranti tra l'erba.
Dopo un altro paletto con i bolli riprendiamo a scendere. Alla sinistra ora scorre un ruscello (m. 2225).
Il sentiero si divide in diverse tracce e scende in una valletta dove ci sono vari spuntoni di roccia e massi caduti.
Superiamo un altro paletto con i bolli (m. 2200).
Il sentiero torna a scendere e si divide in due tracce parallele.
Un cartello in legno indica a destra la "Malga Mondeval de Sora".
Guadiamo il ruscello verso sinistra.
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a scendere.
Attraversiamo quello che pare il letto di un torrente in secca (m. 2185).
Percorriamo un tratto quasi in piano e proseguiamo in lieve discesa.
Alla destra viene indicato il sentiero che conduce al "Sito archeologico sepoltura mesolitica Uomo di Mondeval". Continuiamo diritto
quasi in piano (m. 2175).
Attraversiamo una zona con dei massi franati (m. 2180).
Dopo una breve salita, proseguiamo quasi in piano con uno zig-zag destra-sinistra.
Con varie serpentine aggiriamo alcuni massi.
Torniamo a salire. In basso a destra vediamo la Malga Mondeval.
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo in lievissima discesa (m. 2190).
Superiamo una curva a destra e proseguiamo quasi in piano tra l'erba.
In leggera salita raggiungiamo un paletto con i bolli (m. 2190).
Proseguiamo in salita mentre il sentiero di scompone in due tracce parallele.
Percorriamo un tratto con poca pendenza e continuiamo quasi in piano camminando tra erba e spezzoni di roccia caduti (m. 2215).
Dopo un tratto in discesa tra i prati, ne percorriamo un altro in leggera salita.
Quasi in piano, passiamo accanto ad un altro paletto con i bolli.
Continuiamo con due tratti in salita intervallati da pochi passi quasi in piano (m. 2220).
Arriviamo ad un bivio (m. 2240). I segnavia indicano diritto con il sentiero 434: Rifugio Palmieri, Cortina d'Ampezzo; diritto con il sentiero 436:
Forcella Ambrizola, Prendera, San Vito di Cadore; dietro con il sentiero 436: Mondeval, Forcella Giau, Passo Giau; con il sentiero 435 che retrocede
a sinistra: Forcella Rossa; a destra con il sentiero 466: Toffol, Pescul, S.S. 251. Continuiamo diritto quasi in piano.
Ignoriamo poi il sentiero che scende a destra e proseguendo diritto torniamo a salire.
Percorriamo una ampia curva a sinistra.
Poco dopo arriviamo alla Forcella di Ambrizola (m. 2277). Alla sinistra c'è uno sbarramento realizzato con pali che reggono tre cavi di metallo il cui
scopo è di impedire il passaggio agli animali degli alpeggi. In basso a sinistra cominciamo a vedere il Lago Federa e il Rifugio Palmieri. Davanti
invece c'è il Becco di Mezzodì. Vari segnavia indicano a sinistra con il sentiero 434: Rifugio Palmieri, Cortina d'Ampezzo; dietro con il sentiero
436: Mondeval, Forcella Giau, Passo Giau; dietro con il sentiero 435: Forcella Rossa; dietro: Sito archeologico sepoltura mesolitica Uomo di Mondeval;
a destra con il sentiero 436: Prendera, Senes, San Vito di Cadore.
Tramite un tornello superiamo lo sbarramento e iniziamo a scendere con poca pendenza verso il lago. Lungo il cammino alla sinistra avremo
dapprima la Cima Ambrizola (m. 2715) e poi la Croda da Lago (m. 2700).
Superiamo una piccola frana (m. 2255).
Attraversiamo quello che sembra il letto di un torrente in secca (m. 2245).
Percorriamo alcune semicurve. Alterniamo due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera discesa (m. 2215).
Proseguiamo in discesa (m. 2190).
Percorriamo poi un tratto con minore pendenza (m. 2160).
Per un poco camminiamo su pietrisco (m. 2140).
Frattanto il sentiero, poco alla volta, è diventato più largo e si è trasformato in una stradina sterrata.
Attraversiamo un altro canale che, come il precedente, pare il letto di un torrente asciutto (m. 2115).
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da uno in discesa e da un altro quasi in piano (m. 2090).
Ora il Rifugio Palmieri è ben visibile davanti, alla destra, prima del lago. Volgendo lo sguardo invece, è il Becco di Mezzodì, alla sinistra della
Forcella Ambrizola, ad attirare la nostra attenzione.
Dopo una curva a sinistra continuiamo dapprima in leggera discesa, poi scendiamo con maggiore pendenza
Lasciamo a destra un masso (m. 2075).
In leggera discesa, passiamo tra due massi.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra (m. 2070).
Proseguiamo in leggera discesa attorniati da alcuni massi. Alla sinistra c'è un corto muretto di pietre.
Continuiamo quasi in piano tra radi larici e mughi (m. 2055).
Proseguiamo in leggera discesa. Su di un larice vediamo il segnavia 434.
Lasciamo un masso alla sinistra. Ora i larici sono meno radi.
Sulla destra troviamo tre pali ed un cartello che parla del percorso Rifugio Palmieri - Mondeval.
Ancora pochi passi e raggiungiamo la sponda meridionale del lago e il rifugio (m. 2046).
Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 302 -492
Data escursione: ottobre 2014
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Ponte de Ru Curto (sentiero 434)
- a Peziè de Parù (sentiero 434)
- al Lago d'Ajal (sentiero 431)
- alla Forcella Ambrizzola (sentiero 434)
- alla Forcella Giau (sentiero 434
- al Rifugio Fiume (sentiero 434)
- a Socòl (sentiero 457)
- a Sanvito (sentiero 457)
- a Campo (sentiero 432)
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