Rifugio Croce di Marone

Il Rifugio Croce di Marone è situato nei pressi dell'omonimo valico sul versante meridionale del Monte Guglielmo

Primo itinerario: in auto

Lasciamo l'autostrada A4 ad Ospitaletto (km. 206.2) e, alla rotonda dopo il casello, proseguiamo diritto verso la Val Trompia.
Al km. 8.9 usciamo seguendo l'indicazione Lago d'Iseo e andiamo ad immetterci sulla SP 510.
Percorriamo la SP 510 fino al km. 25.5 dove prendiamo l'uscita per Zone e continuiamo con la SP 32.
Troviamo una teleferica che incrocia varie volte la strada. Subito dopo il quinto sottopassaggio a protezione da eventuali cadute di materiale, troviamo sulla sinistra uno specchio stradale e l'indicazione per il Rifugio Croce di Marone verso destra.
Giriamo pertanto a destra imboccando una stretta strada asfaltata. La percorriamo per km. 6.9 fino ad un bivio dove andiamo a sinistra.
Ora la strada sale ripida e in non perfette condizioni.
Dopo un centinaio di metri troviamo alcuni parcheggi a pagamento con "gratta e sosta" e, sulla destra, il Rifugio Croce di Marone (m. 1166).
Le tariffe dei parcheggi sono le seguenti:
dalle ore 8 alle ore 17, tutti i giorni (dal 1 gennaio al 31 dicembre)
Euro 3 fino a 4 ora di sosta, Euro 5 oltre le 4 ore di sosta (8.00-17.00).
I tagliandi "gratta e sosta" sono acquistabili presso i seguenti rivenditori:
- Rifugio Croce di Marone
- Tabaccheria Chitoni Anna, Via Roma 43/45
- Cascina Lert di Guerini Giulia, Via Zone 12
- Minimarket Silmir di Bontempi Silvana, Via Gandane 39/a

Secondo itinerario: da Zone (Englar)

Come descritto nel precedente itinerario percorriamo la provinciale 32 ma, anziché prendere la carrozzabile che sale al rifugio proseguiamo fino al km. 6.2.
Lasciate a sinistra le case di Cislano, prendiamo una strada sulla destra all'inizio della quale un cartello indica il Monte Guglielmo e informa che dal Km. 6 il transito è consentito solo ai veicoli autorizzati.
Dopo duecento metri, presso il primo tornante destrorso, parcheggiamo la macchina nello slargo di fronte al ristorante Englar (m. 640).
E' comunque possibile continuare fino al rifugio in auto (meglio se con un fuoristrada), la strada infatti prosegue inizialmente asfaltata e poi su un discreto sterrato.

Ignorate due stradine sterrate che si staccano sulla sinistra, ci avviamo lungo l'asfalto seguendo l'indicazione di un segnavia: sentiero 226 della Valle di Gasso, Rifugio Croce di Marone a ore 1.20. In realtà questo è il tempo occorrente se si utilizzano le varie scorciatoie che tagliano i tornanti. Noi abbiamo scelto di percorrere per intero la strada che sale con pendenza leggera e costante ed abbiamo così impiegato una mezzora in più.

Al primo tornante sinistrorso trascuriamo una strada che prosegue diritto verso la Cava Calarusso dalla quale partono i carrelli sospesi che attraversano più volte la provinciale precedentemente percorsa (m. 650).
Camminiamo con vari alberelli al lati. Tra i rami, sulla sinistra, riusciamo a vedere il sottostante abitato.
Iniziamo ad addentrarci nella Valle di Gasso. Alla sinistra ci seguono le cime dei Corni Stretti e alla destra quelle della Punta Calarusso, del Monte Pura e della Cima Val Fellera.
Dalla sinistra arriva una stradina asfaltata. A destra invece sale un sentiero (m. 695). Alcuni segnavia indicano a destra: sentiero 231 di Monte Pura, Forcella di Gasso a ore 3. Proseguiamo diritto.
Ignoriamo un sentiero acciottolato che si stacca all'esterno di un tornante destrorso (m. 725).
Poco dopo, sulla sinistra, troviamo il casello dell'acquedotto Serbatoio Calchera e una fontana.
Superiamo un altro tornante. Più avanti troviamo un sentiero che scende a sinistra (m. 760). Poco dopo dalla sinistra arriva una stradina.
Preceduta da un parcheggio chiuso da una stanga, arriviamo alla Cascina Failungo, un bianco edificio che troviamo sulla sinistra (m. 780).

Entriamo in una faggeta. Un sentiero si stacca a sinistra e per un po' scorre parallelo in piano. Un altro sale a destra. In questo punto il percorso è quasi pianeggiante.
Poi in salita, troviamo sulla destra un'area di sosta (m. 815). Ora la stradina è quasi in piano e con il fondo acciottolato.
Poco più avanti giriamo a sinistra e guadiamo il torrente principale della Val di Gasso (m. 820).

Dopo il guado la stradina torna ad essere asfaltata. Sulla destra c'è un casello dell'acquedotto accanto al quale sale una mulattiera. Proseguiamo seguendo l'asfalto con la solita pendenza poco accentuata.
Poco dopo troviamo un piccolo sentiero che incrocia la stradina.
Dopo un tornante destrorso e prima di una curva a destra ignoriamo un sentiero che sale a sinistra (m. 840).
In basso a destra tra gli alberi vediamo una mulattiera che segue parallela e che più avanti si innesta (m. 855).
Presso un tornante sinistrorso cominciamo a vedere davanti la liscia parete della Corna Frere che sembra sbucare dal nulla.
Alla destra si stacca un ampio sentiero. Sempre a destra nei prati c'è la Cascina Splazza di Sotto. Qui termina l'asfalto.

Dopo una curva a destra, sul lato destro si stacca una sterrata che conduce alla cascina. All'inizio di questa stradina un cartello indica: proprietà privata e divieto di sosta.
Proseguiamo con alcune curve e altri tre tornanti. Alcune cunette per lo scolo dall'acqua attraversano il cammino.
Poi, presso un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 920).
Dopo il successivo tornante passiamo a valle della Corna Frere. Il bosco diventa più rado (m. 935).
Sulla sinistra troviamo uno slargo (m. 955).
Continuiamo nel bosco con i soliti alberelli poi troviamo anche degli abeti.
Superata una curva a destra (m. 970), alla sinistra troviamo dei prati, alla cui sommità vediamo la Cascina Splazza di Sopra.
La aggiriamo con una lunga curva. Alla destra sentiamo scorrere il torrente senza riuscire a scorgerlo tra gli alberi.

Proseguiamo nel bosco con una curva a destra e un tornante a sinistra (m. 1010).
Poco dopo sulla sinistra si stacca un sentiero segnato con bandierine a strisce orizzontali di colore rosso-bianco-rosso. I segnavia indicano in quella direzione: sentiero 230 dell'Uccellatore, Monte Agolo a ore 2.10.
Ritroviamo il torrente che scorre intubato presso un ampio tornante destrorso che percorriamo in piano (m. 1020). Alla sinistra c'è un muretto.
Proseguiamo poi con la solita leggera pendenza. Poco dopo troviamo un sentiero acciottolato che sale da destra.
Pochi passi più avanti, percorrendo un tornante sinistrorso, ignoriamo una sterrata che continua diritto (m. 1025).
Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è uno slargo (m. 1045).
Poco prima di una curva a sinistra, incrociamo un sentiero (m. 1060).
Percorriamo un tratto accompagnati alla sinistra da un prato in ripida pendenza (m. 1075) seguito poi dai soliti alberelli. Alla destra c'è anche una fila di larici.
In basso a destra nei prati vediamo delle case.
Presso un tornante sinistrorso, lasciamo a destra un sentiero che inizia mentre un rivolo lo attraversa.
Ora alla sinistra ci sono pochi alberi e possiamo quindi vedere un bel panorama sulla sottostante vallata e sui monti in lontananza.
Rientriamo nel bosco e percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale sale un sentiero (m. 1105).
Poco dopo troviamo uno slargo alla sinistra. Gli alberi ora sono radi e nei prati alla destra vediamo delle case e il panorama sulla vallata.
Con un altro paio di tornanti passiamo a valle di una vecchia casa di pietra e arriviamo alla Forcella di Gasso (m. 1130). Alla destra c'è la bella piramide della Punta Tisdel.

Giriamo a sinistra. Alla sinistra c'è la stradina di accesso alla casa. Altre abitazioni sono situate alla destra della strada.
Proseguiamo con pochissima pendenza e con una staccionata in legno alla destra. Una stradina sulla destra scende verso una casa.
Troviamo poi un sentiero che sale a sinistra; i segnavia indicano in quella direzione: sentiero 232 di Tres, Passei, I Gnaf; Rucca a ore 3.10.
Proseguiamo in piano. Sulla destra tra gli alberi cominciamo a vedere il M. Guglielmo.
Ignoriamo poi un sentiero che sale a sinistra e, più avanti, un altro che scende a destra.
In leggerissima salita arriviamo ad un bivio (m. 1160). Dalla destra arriva l'ultimo tratto sterrato della carrozzabile descritta nel primo itinerario. Alcuni segnavia indicano: località Croce di Marone; a sinistra Cascina Croce al Solivo a 150 metri.
Pochi passi più avanti sulla destra troviamo la recinzione che precede il rifugio. Passiamo sotto un teschio di bovino e l'insegna: "Crüs dè Marü" e, attraversato il cortile, arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello m. 526
Data escursione: ottobre 2010

Escursioni partendo dal Rifugio:


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