Rifugio Canto Alto

Il Canto Alto (m. 1146) è l'ultima cima della dorsale che separa la Val Brembana dalla Val Seriana immediatamente a nord di Bergamo.
Il rifugio è stato edificato un centinaio di metri sotto la vetta, sul versante sud nei pressi del Colle d'Anna, ed è stato inaugurato nel settembre 2010.

Primo itinerario: da Monte di Nese

Questo itinerario si sviluppa in direzione ovest e raggiunge prima la vetta e poi il rifugio. Nei tratti fuori dal bosco, la grande croce sulla cima del monte è un ottimo punto di riferimento.

Alla rotonda all'uscita della autostrada a Bergamo, prendiamo la seconda a destra (indicazioni: Valle Brembana e Valle Seriana) che si immette sulla statale 42. Dopo tre chilometri e mezzo, troviamo un bivio e andiamo a destra (indicazioni: Valle Seriana).
Percorriamo poi la provinciale 35 fino al km. 6.6 dove prendiamo l'uscita per Alzano Lombardo.
Alla prima rotonda andiamo a destra e alla seconda diritto. Superiamo il ponte sul Serio e giriamo a destra (cartello: Alzano).
Alla successiva rotonda andiamo a sinistra in Via IV Novembre con la quale arriviamo in Piazza Mazzini dove cominciamo a trovare le indicazioni stradali per Monte di Nese, qui segnalato a 8 chilometri.
Superiamo poi le frazioni di Nese, Busa e Burro.
Arrivati a Monte di Nese, ne percorriamo interamente la via principale. Alla fine dell'abitato la strada piega a sinistra (chiesa sulla destra) e diventa Via Castello. Poco più avanti, prima di un tornante destrorso, sulla destra troviamo il parcheggio dove lasciamo la macchina (m. 820).

Al tornante c'è una stradina in cemento che prosegue diritto. Alla sua sinistra parte un sentiero. Ci sono anche una panchina e alcuni segnavia che indicano Filaressa e il sentiero alla Croce.
Prendiamo il sentiero a gradini, anch'esso con il fondo in cemento, che sale tra i prati alla sinistra della stradina.
Poco prima di una casa colonica attraversiamo la stradina e continuiamo tra alberi e prati.
Ignoriamo un sentierino che arriva da sinistra, superiamo una cunetta dove scorre un rivolo d'acqua e poi, all'esterno di una curva a sinistra, troviamo un fontanile con vasca in cemento. In alto vediamo una chiesetta.
Poco dopo troviamo un bivio e andiamo a destra seguendo un segnavia che indica il sentiero n. 531 per Filaressa.
Lasciamo a destra la chiesa e continuiamo in leggera salita tra i prati. A lato del sentiero ci sono alcune pietre infisse nel terreno.

Dopo pochi metri raggiungiamo un incrocio tra vari percorsi (m. 870). Un cartello indica a destra Salmezza (ore 1 sentiero 533); avanti a destra Selv Panoram (ore 0.30 sentiero 531); dietro a sinistra Maresana (ore 2 sentiero 533); avanti a sinistra Poscante (ore 0.50).
Prendiamo la stradina sterrata in leggera discesa davanti a noi e la percorriamo solo per una ventina di metri fino a trovare una canalina in legno per lo scolo dell'acqua. Giriamo a sinistra e imbocchiamo un evidente sentiero, non segnalato, tra erba e alberelli.
Percorsi pochi passi, vediamo su di una pietra il segnavia n. 533.
Entriamo in un fitto bosco iniziando ad aggirare sul versante nord il Monte del Cavallo.
Inizialmente il percorso procede alternando tratti in piano e in leggera discesa.
Superiamo poi un pilone dell'alta tensione in un breve tratto senza alberi.
Rientriamo nel bosco e continuiamo in leggera discesa.
Dopo un tratto in leggera salita ignoriamo un sentiero che sale a sinistra.
Continuiamo quasi in piano e poi ancora in leggera discesa.
Troviamo un sentiero che sale da destra e si unisce a quello che stiamo percorrendo (m. 830).

Riprendiamo a salire, dapprima con poca pendenza e poi in modo abbastanza ripido.
Infine in leggera salita arriviamo alla fine del bosco. Siamo al Canto Basso (m. 901); in alto a sinistra nei prati vediamo una casa; a destra si stacca un sentierino che si dirige verso un'altra casa. Diritto, davanti a noi, vediamo la croce sulla vetta del Canto Alto.
In leggera salita tra i prati raggiungiamo il crinale dove un sentiero che arriva da dietro a sinistra si unisce al nostro. Dopo pochi passi un altro sentiero sale da sinistra. Ci fermiamo un attimo ad ammirare il panorama a sinistra sulla pianura e a destra sulle montagne.

Poco prima di un gruppo di alberi, troviamo sulla destra un cartello in legno, infisso con due paletti nel terreno, che indica il sentiero n. 533 (davanti: Croce dei Morti, Maresana; dietro: Monte di Nese, Salmeggia, Selvino) e il sentiero n. 507 (Canto Alto a ore 1 nella nostra direzione di marcia).
Poco dopo troviamo un bivio e, seguendo i bolli, andiamo diritto in leggera salita tra erba e alberelli seguendo l'ampio crinale.
Quasi in piano superiamo un gruppo di noccioli, poi percorriamo un tratto in leggera discesa e nuovamente in piano entriamo in un bosco.
Riprendiamo a salire e superiamo un alto gradino di roccia, peraltro aggirabile sulla sinistra.
Dopo un breve tratto allo scoperto (m. 950) rientriamo nel bosco e iniziamo a salire in modo assai ripido. Un sentiero arriva da destra.
Passiamo tra alcune roccette. Su un masso vediamo il segnavia n. 507.
Superiamo agevolmente una roccetta. Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza torna ad aumentare.
Il sentiero si divide e vediamo una scritta che indica a sinistra il percorso più facile. Andiamo dunque a sinistra inizialmente in piano. Poi la pendenza aumenta e il sentiero diventa ripido.
Continuiamo poi in leggera salita. Ora il bosco è più rado (m. 1015).

Troviamo un sentiero che scende a sinistra (cartello: Forcella del Sorriso) e continuiamo diritto. Ripidamente nel fitto bosco saliamo fino a raggiungere uno slargo dove troviamo un bivio ed una palina con dei segnavia: Stalle di Braghizza m. 1040; a sinistra (sentiero 302): Canto Alto a ore 0.20; a destra (sentiero 533): Monte di Nese; dietro (sentiero 302): Campanua a ore 0.15, Forcella del Sorriso a ore 0.40, Maresana (vedi il sesto itinerario).
Andiamo a sinistra quasi in piano tra noccioli e betulle.
Poi scendiamo fino a trovare sulla sinistra una casa sul cancello della quale c'è un cartello in legno che dice: Località Bragheza (m. 1035).

Riprendiamo a salire e ben presto la pendenza aumenta e diventa ripida.
Ad un bivio possiamo prendere entrambe le direzioni; poco dopo infatti i due sentieri si uniscono.
Continuiamo in salita verso destra su ripide roccette. Sembra di camminare su delle piccole lastre di pietra infilate verticalmente nel terreno.
Per due volte il percorso si sdoppia e dopo pochi metri torna ad unirsi; in entrambi i casi è più agevole andare a destra.
Poi, con minore pendenza, usciamo dal bosco. Continuiamo quasi in piano ammirando il panorama sulla sinistra. Davanti vediamo la croce ormai vicina (m. 1095).
Riprendiamo a salire tra radi alberi. Poi in leggera salita arriviamo ad un bivio e anche in questo caso possiamo prendere entrambe le direzioni.
Ci troviamo ora sul bordo sinistro del crinale con gli alberi solo a destra. Davanti vediamo la croce e in basso a sinistra la piazzola per l'elicottero.
Superiamo un ultimo ripido tratto su fondo roccioso e poi in leggera salita tra alcuni alberelli raggiungiamo la vetta (m. 1146) con la grande croce eretta nel 1979.

Dal terrazzino panoramico rivolto a nord la vista è grandiosa considerata la poca altezza del luogo. Una targa indica il nome, l'altezza e la direzione delle cime e dei passi visibili (vedi in calce l'elenco).
Ci sono anche dei segnavia che indicano davanti il sentiero 220 (Colle d'Anna a ore 0.15, Al Monte a ore 0.55, Forcella di Camblì a ore 1.15, Pisgiù a ore 1.55) e dietro il sentiero 302 (stalle di Braghizza a ore 0.20, Campanua a ore 0.35, Forcella del Sorriso a ore 1).

Riprendiamo il cammino. Per scendere verso il rifugio possiamo utilizzare un sentiero che troviamo sulla sinistra appena arrivati in cima oppure un altro che parte alla sinistra del terrazzino panoramico. Il primo allo scoperto e il secondo tra gli alberi. Più avanti si uniscono.
Ora scendiamo ripidamente nel bosco, su fondo roccioso.
La pendenza poi diminuisce un poco. Il sentiero a volte si sdoppia ma solo per superare un gruppo di alberi e poi torna a riunirsi.
Presso una curva verso sinistra, ignoriamo un sentiero che continua a destra nei prati verso una casa.
Su di una lastra nel mezzo del sentiero vediamo la frase: "Rispettiamo questo luogo, è parte della nostra storia".
Usciti dal bosco, davanti a noi ci sono i prati del Colle d'Anna (m. 1050).
Continuiamo in discesa verso sinistra e, ignorando uno dopo l'altro, due sentieri sulla destra, arriviamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 381 - 171
Data escursione: giugno 2009

Secondo itinerario: da Sorisole (Pisgiù) sentiero 220

Alla rotonda all'uscita della autostrada a Bergamo, prendiamo la seconda a destra (indicazioni: Valle Brembana e Valle Seriana) che si immette sulla statale 42. Dopo tre chilometri e mezzo, troviamo un bivio e andiamo a sinistra (indicazioni: Valle Brembana e Valle Imagna).
Con la circonvallazione Fabriciano arriviamo a Ponteranica dove la strada diventa la statale 470.
Arrivati a Petosino (fraz. di Sorisole) prendiamo una strada sulla destra che, per un po', prosegue parallela alla statale. Giriamo poi a destra in via Zambelli (cartello: Sorisole centro).
All'inizio di Azzonica (frazione di Sorisole) proseguiamo con Via Don Santo Carminati. Più avanti prendiamo sulla destra Via San Francesco d'Assisi con la quale aggiriamo il centro e poi arriviamo a Sorisole.
Ora dobbiamo dirigerci verso la chiesa, riconoscibile dal campanile che sovrasta le case. Pertanto dopo Piazza Alpini giriamo a sinistra in Via San Carlo.
Oltre la chiesa proseguiamo con viuzze strette e tortuose. Percorriamo Via Bagatella, poi giriamo a sinistra in Via Carrara e poi a destra in Via Monte Grappa (cappellina sulla destra).
Saliamo fino a incrociare Via Botta Alta dove, presso un tornante destrorso, è opportuno parcheggiare ai lati della strada che si stacca a sinistra (m. 495).
Potremmo anche proseguire, superare il ristorante Pisgiù (dove c'è un ampio parcheggio sulla sinistra riservato però ai clienti del ristorante medesimo) e, dopo un tratto con il fondo acciottolato, arrivare fino ad uno slargo dove c'è spazio per alcune autovetture.

Lasciamo la macchina al tornante di Via Botta Alta e ci incamminiamo lungo l'asfalto. Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Camminiamo tra case, muretti di recinzione e alberi.
Ignoriamo una strada che arriva da destra, proprio di fronte al parcheggio del ristorante che poco dopo raggiungiamo.
Alcuni metri più avanti troviamo una cartina della zona affissa ad una bacheca di legno e le prime indicazioni poste a cura del Parco dei Colli di Bergamo riconoscibili dal logo che raffigura un riccio con la testa bianca e il corpo rosso. Questi segnavia indicano con il sentiero 219: Forcella di Rua a ore 0.30; con il sentiero 220: Forcella di Camblì a ore 0.40, al Monte a ore 1, Colle d'Anna a ore 1.40, Monte Canto Alto a ore 1.55. Il Rifugio Alpini Canto Alto viene indicato a ore 1.40. Siamo a quota m. 518 anche se un cartello riporta erroneamente m. 550.

Continuiamo su di una stradina acciottolata tra gli alberi dapprima in leggera salita e poi con maggiore pendenza.
Quando il percorso diventa sterrato, troviamo un bivio. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 219: Forcella di Rua a ore 0.25; a destra con il sentiero 220: Forcella di Camblì a ore 0.35, al Monte a ore 0.55, Colle d'Anna a ore 1.35, Rifugio Alpini Canto Alto a ore 1.35, Monte Canto Alto a ore 1.50.
La strada a sinistra (vedi il successivo itinerario) è chiusa da una sbarra in legno. Andiamo a destra in leggera salita tra gli alberi (m. 545).
In alto a sinistra vediamo una cappellina gialla.
Poco più avanti, quando la strada inizia a scendere, prendiamo il sentiero 220 sulla sinistra seguendo i soliti segnavia: Forcella di Camblì a ore 0.35, al Monte a ore 0.55, Colle d'Anna a ore 1.35, Rifugio Alpini Canto Alto a ore 1.35, Monte Canto Alto a ore 1.50.

Continuiamo alternando alcuni tratti con maggiore o minore pendenza a volte su sterrato e altre con il fondo roccioso.
Arriviamo poi ad un bivio (m. 635). Lasciamo il sentiero pianeggiante a destra e prendiamo quello a sinistra in salita, seguendo i segnavia e una freccia rossa con due punte che indica le due direzioni.
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Troviamo sulla destra una vecchia staccionata di legno, oltre la quale, in basso a destra, scorre un piccolo corso d'acqua. La pendenza diminuisce.
Iniziamo poi a salire un ripido tratto roccioso (m. 655) a metà del quale ignoriamo un sentiero sulla destra che, superato il ruscelletto, si dirige verso una casa.
Saliamo due gradini di legno e poi, in piano, guadiamo il ruscello (m. 680).
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido agevolati di tanto in tanto da qualche gradino di legno o scavato nella roccia.
Troviamo due sentieri che, uno dopo l'altro, si immettono da destra.

Poco dopo arriviamo alla Forcella di Camblì (m. 731). Qui troviamo due case, un tavolone in legno con relative panche e un quadrivio. Alla sinistra c'è la modesta elevazione del Monte Lumbric (m. 829). I segnavia indicano a sinistra (sentiero 113): Forcella di Rua a ore 0.30, Zappel d'Erba a ore 1, Bruntino Alto (Villa d'Almè) a ore 1.35 (con questo sentiero rientra la variante descritta nel terzo itinerario); diritto (sentiero 113): Corna dell'Uomo a ore 0.55, Roccolo Fontanone a ore 1, Prati Parini (Sedrina) a ore 1.25; a destra (sentiero 220): al Monte a ore 0.20, Colle d'Anna a ore 1, Rifugio Alpini Canto Alto a ore 1, Monte Canto Alto a ore 1.15; dietro (sentiero 220): Pisgiù (Sorisole) a ore 0.40.

Andiamo a destra in salita su fondo roccioso. Poi continuiamo con minore pendenza su sentiero sterrato.
Proseguiamo con pochissima pendenza, praticamente in piano, fino ad un tornante a sinistra oltre il quale riprendiamo a salire con il fondo parte in roccia e parte sterrato.
Superiamo poi un tornante verso destra subito seguito da un altro a sinistra nei pressi del quale vediamo una freccia rossa su un masso (m. 775).
Passiamo sotto il cavo della teleferica e troviamo il cartello che avverte di prestare attenzione.
Con alcune serpentine abbastanza ripide raggiungiamo la località Al Monte. Il panorama alle spalle, qui sgombro da alberi, regala una veduta sulla città di Bergamo. I segnavia indicano il Colle d'Anna a ore 0.40 e il Canto Alto a ore 0.55.

Sulla sinistra troviamo una croce in legno e la prima fila di case, mentre a destra ci sono un muretto a secco e un prato.
Dopo un tratto quasi pianeggiante torniamo a salire con una mulattiera a gradini (m. 820).
Continuiamo con le case alla destra e i prati a sinistra. Poi passiamo tra due file di alberi.
Sulla destra troviamo l'ultima casa sulle cui pareti una vecchia scritta in verde sbiadito esorta: "Forsa veccio" (m. 845).
Ora saliamo ripidamente tra due muretti a secco ignorando un sentiero che si stacca sulla sinistra.
Al termine della salita continuiamo con poca pendenza. In questo punto il sentiero è incassato come una trincea (m. 865).

Più avanti, in basso a sinistra, vediamo il tetto di una casa. Alla destra invece si stacca un sentiero.
Poco dopo troviamo un bivio e andiamo a destra seguendo una freccia su di un masso che indica il Canto Alto.
Risaliamo ripidamente alcune roccette che possiamo anche aggirare con un sentiero alla destra.
Ad un bivio andiamo a sinistra seguendo una freccia rossa.
Dopo un breve tratto quasi in piano, continuiamo in leggera salita. Poi saliamo ripidamente con alcune serpentine.
Successivamente la pendenza diminuisce e percorriamo un tratto quasi pianeggiante (m. 910).
Dopo una curva a destra, torniamo a salire con un ripido zig-zag su fondo roccioso, agevolati a tratti da alcuni gradini scavati nella pietra.
Ignoriamo un sentiero che si dirige a sinistra e, dopo pochi passi in salita, arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: La Senna (m. 938); a sinistra: Colle d'Anna a ore 0.25, Monte Canto Alto a ore 0.40; a destra con il sentiero 212: Campanua a ore 0.30. Il Rifugio è segnalato alla destra a 0.25 ma possiamo prendere entrambe le direzioni. Il sentiero alla destra è più ripido ma nel periodo invernale e completamente al sole. Sulla destra è visibile una casa.

Andiamo a sinistra in leggera salita.
Sulla destra vediamo una croce. Un cartello su di un albero ribadisce che siamo in località Senna e che il sentiero prosegue verso il Canto Alto.
Dopo due passi in discesa, continuiamo in leggera salita. Poi la pendenza aumenta.
Troviamo una sorgente sulla destra (m. 980). L'acqua esce, più in alto, da un tubicino, si raccoglie in una vasca alla destra del sentiero e poi lo attraversa.
Ora a sinistra gli alberi sono radi e consentono la vista sulla vallata (m. 995).
Continuiamo quasi in piano, a mezza costa nel bosco.
Poi torniamo a salire e arriviamo al termine del bosco dove troviamo un bivio (m. 1015). Sulla destra c'è una cappelletta contenente un affresco che raffigura una madonna incoronata che tiene alcuni uccelli sulle mani, mentre un coniglio e una farfalla sono ai suoi piedi. I segnavia indicano il Colle d'Anna a ore 0.10 e il Canto Alto a ore 0.25, entrambi già ben visibili alla destra.

Giriamo pertanto a destra e iniziamo a risalire il crinale del Colle d'Anna. Sulla sinistra sono visibili due cascine.
Giunti in cima ad un primo dosso, proseguiamo con pochissima pendenza.
Ora possiamo continuare diritto salendo in cima per poi scendere l'altro versante verso sinistra, oppure prendere un sentiero quasi pianeggiante che aggira la sommità alla sinistra.
In entrambi i casi raggiungiamo poi un tavolone in legno con relative panche e una palina con alcune indicazioni: Colle d'Anna m. 1050; diritto: Monte Canto Alto a ore 0.15; a destra: Rifugio Alpini Canto Alto.
Il rifugio è già visibile un poco più in basso. Scendiamo a zig-zag con alcuni gradini e lo raggiungiamo

Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 550 -20
Data escursione: dicembre 2009

Terzo itinerario: da Sorisole (Pisgiù) con la variante alta

Come descritto all'inizio del precedente itinerario arriviamo al ristorante Pisgiù e poi al bivio dove i percorsi 219 e 220 si dividono (m. 545).
I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 219: Forcella di Rua a ore 0.25; a destra con il sentiero 220: Forcella di Camblì a ore 0.35, al Monte a ore 0.55, Colle d'Anna a ore 1.35.
Andiamo a sinistra in leggera salita, superando una sbarra in legno che vieta l'accesso ai veicoli.

Dopo un breve tratto con il fondo acciottolato raggiungiamo un bivio e una zona recintata dove troviamo il monumento ai caduti e una chiesetta.
Sulla sinistra c'è una panchina con il segnavia 219; a destra un sentiero segnalato da bandierine di colore rosso bianco rosso a strisce orizzontali.
Lasciamo la stradina che si dirige alla Forcella di Rua e prendiamo il sentiero sulla destra con il quale aggiriamo la recinzione entrando nel bosco.

Arrivati sul retro della chiesa giriamo a destra e continuiamo in salita, inizialmente con il fondo roccioso e poi su sterrato.
Ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra (m. 575).
Più avanti un cartello informa che ci troviamo in una zona di rimboschimento (m. 620).
Iniziamo a salire in modo abbastanza ripido.
Percorriamo poi un tratto con minore pendenza ma subito torniamo a salire (m. 675).

Più avanti ci immettiamo nel sentiero 113 (m. 740). Alcuni segnavia indicano a sinistra: Forcella di Rua a ore 0.25, Zappel d'Erba a ore 0.55, Bruntino Alto a ore 1.30: a destra: Forcella di Camblì a ore 0.05, Corna dell'Uomo a ore 1, Roccolo Fontanone a ore 1.05, Prati Parini a ore 1.30. Nessuna indicazione riguardo alla direzione dalla quale proveniamo.

Andiamo a destra in leggera discesa. In questo punto, alzando lo sguardo, è possibile vedere la croce sulla cima del Canto Alto.
Poco dopo, lasciate a sinistra due case, raggiungiamo la Forcella di Camblì (m. 731) dove confluiscono vari sentieri tra cui dalla destra il sentiero 220 descritto nel precedente itinerario con il quale continuiamo fino al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 559 -29
Data escursione: dicembre 2009

Quarto itinerario: da Bruntino (sentiero 113)

Usciamo dall'autostrada A4 a Dalmine e, seguendo le indicazioni per la Valle Brembana, prendiamo la statale 470 dir con la quale, superati: Mozzo, Valbrembo, Paladina e Almè, arriviamo a Villa d'Almè.
Alla rotonda di Villa d'Almè giriamo a destra sulla statale 470 (Via Italia) in direzione di Bergamo. Dopo 500 metri giriamo a sinistra in Via Pradelle che, superato un incrocio, diventa Via Don Sturzo.
Allo stop andiamo a destra in Via Ronco Alto poi, giunti ad una rotonda, giriamo a sinistra in Via Gnera (cartello Bruntino).
In salita arriviamo a Bruntino. All'incrocio davanti alla chiesa del Sacro Cuore giriamo a sinistra e raggiungiamo la piazza con il monumento ai caduti dove, seguendo le indicazioni per San Mauro, continuiamo verso destra in salita.
Dopo alcuni corti e ripidi tornanti, lasciamo a sinistra la chiesa di S. Mauro. 300 metri più avanti troviamo sulla destra Via Piazzola (dove parte la variante descritta nel quinto itinerario).
Proseguiamo diritto per un altro centinaio di metri e raggiungiamo uno slargo dove troviamo una cappella dedicata a Gesù deposto dalla croce e due panchine.

Vari segnavia a cura del Parco dei Colli di Bergamo indicano: Bruntino Alto m. 441; a sinistra con il percorso 104 il Giro del Monte Bastia: Pissöl a ore 0.15, Acquedotto a ore 0.25, S. Mauro a ore 0.40, Bruntino Alto a ore 0.45; a destra con il percorso 113: Zappel d'Erba a ore 0.35, Forcella di Rua a ore 1.05, Forcella di Camblì a ore 1.35, Corna dell'Uomo a ore 2.30, Roccolo Fontanone a ore 2.35, Prati Parini (Sedrina) a ore 3.

Qui parte il percorso ufficiale contrassegnato con il numero 113 che nella parte iniziale aggira sul versante settentrionale la modesta elevazione del Monte Giacoma.
Nel periodo invernale conviene invece utilizzare la variante descritta nel quinto itinerario che parte da Via Piazzola e aggira il monte da sud impiegando lo stesso tempo.
I due percorsi si uniscono in località Zappel d'Erba (m. 550).

Parcheggiata la macchina ci incamminiamo in piano lungo una sterrata che inizia tra Via Bruntino Alto e Via Belvedere.
Poi, nei pressi di una vecchia casa, la sterrata gira a sinistra.
Subito dopo ignoriamo una stradina che sale a destra, entriamo nel bosco e raggiungiamo uno slargo dove troviamo una bacheca con una cartina della zona.
Ignoriamo una sterrata chiusa da una stanga che scende a sinistra e, in leggera discesa, passiamo sotto i cavi dell'alta tensione.
Troviamo un sentiero che si stacca a destra e poi, camminando quasi in piano, un cancello verde a sinistra (m. 440).
Continuiamo in leggerissima discesa. In piano superiamo un rivolo che attraversa il cammino.
Dopo una curva a destra troviamo una bacheca con un cartellone che parla del "Percorso Didattico Sensoriale".
Pochi passi più avanti c'è un bivio dove alcuni segnavia indicano verso destra con il sentiero 113: Zappel d'Erba a ore 0.25, Forcella di Rua a ore 0.55, Forcella di Camblì a ore 1.25, Corna dell'Uomo a ore 2.20, Roccolo Fontanone a ore 2.25, Prati Parini a ore 2.50.

Andiamo dunque a destra, in leggera salita, con una stradina chiusa all'inizio da una semisbarra metallica. Poco più avanti, troviamo un cartello che indica il divieto di accesso agli automezzi.
Continuiamo in piano con vista, in basso a sinistra, sulla Valle del Giongo. Troviamo alcuni segnavia del Parco: un riccio con la testa bianca e il corpo rosso, e bolli di colore rosso bianco rosso a strisce orizzontali.
Dopo una curva a destra troviamo un bivio (m. 445) e lasciamo la stradina che continua in salita per prendere un sentiero pianeggiante a sinistra indicato dai soliti segnavia (Zappel d'Erba a ore 0.20 ecc.).

Poco dopo troviamo un palo sul quale è stato dipinto un istrice (terzo punto del Percorso Sensoriale).
In leggera discesa, curviamo a sinistra presso un'ansa della montagna dove troviamo l'indicazione del quarto punto del medesimo percorso.
Risaliamo l'opposto versante del valloncello e seguiamo una rudimentale recinzione in legno sulla destra.
Ignoriamo poi un sentiero a destra che conduce ad un baitello in legno al quale è appesa una croce (m. 465).

Giunti al termine della recinzione, incrociamo un sentiero. Continuiamo diritto in modo abbastanza ripido seguendo i bolli.
La pendenza poi diminuisce (m. 515). Giunti ad un altro bivio, andiamo a sinistra sempre seguendo l'abbondante segnaletica.
Più avanti troviamo un sentiero sulla destra (m. 530) ma i soliti segnavia a cura del Parco invitano a proseguire diritto (Zappel d'Erba a ore 0.05 ecc.).
Percorriamo un tratto pianeggiante ed uno in salita.

Nuovamente in piano raggiungiamo Zappel d'Erba (m. 550), un crocevia al quale pervengono sette sentieri, alcuni dei quali segnalati. In senso orario:
- quello dal quale arriviamo (Bruntino Alto a ore 0.35)
- un altro senza indicazioni quasi parallelo a sinistra
- il sentiero 113 alla sinistra con il quale dobbiamo proseguire (Forcella di Rua a ore 0.30, Forcella di Camblì a ore 1, Corna dell'Uomo a ore 1.55, Roccolo Fontanone a ore 2, Prati Parini di Sedrina a ore 2.25)
- un altro sentiero a sinistra chiuso da una catena
- dopo una croce si stacca a sinistra il sentiero 211 (Boscalgisi di Sorisole a ore 0.25)
- di fronte arriva il percorso descritto più sotto nel successivo itinerario
- a destra c'è l'ultimo sentiero chiuso da una sbarra.

Proseguiamo dunque verso sinistra con il sentiero 113.
Fatti pochi passi vediamo sulla sinistra una costruzione metallica di colore verde davanti alla quale ci sono un tavolo e due panche.
Riprendiamo a salire, inizialmente seguendo una malandata recinzione in legno alla sinistra. In seguito la pendenza diminuisce.
Poi, in piano, raggiungiamo un termine in pietra, posto alla sinistra del sentiero, che reca incise le lettere B e Z, una per lato (m. 590).
Continuiamo in leggera salita. Il sentiero si divide ma subito torna ad unirsi.
Ignoriamo un sentiero che si stacca sulla sinistra e continuiamo in salita con alcune serpentine. La pendenza diminuisce (m. 615).
A sinistra vediamo un vecchio cartello che ricorda il pericolo di incendi; a destra invece si stacca un altro sentiero (m. 630).

Fatti pochi passi troviamo sulla destra una croce situata tra due panche.
Ignoriamo una stradina che sale a destra verso una casa e proseguiamo diritto. Il sentiero ridiventa una stradina sterrata. Gli alberi ora sono radi.
Raggiungiamo una curva a destra (m. 645). Alla sinistra c'è una cascina recintata. Davanti c'è un tratto privo di vegetazione e possiamo così cominciare a vedere la grande croce sulla cima del Canto Alto, ancora lontano.
Con percorso quasi pianeggiante, passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e rientriamo nel bosco.

Più avanti troviamo un sentiero sulla destra. Siamo in località Colli (m. 638) e i segnavia indicano a destra con il Sentiero Giuliano Zambelli 203: Sentiero 219 per Sorisole a ore 0.15; davanti con il Sentiero 113: Forcella di Rua a ore 0.10, Forcella di Camblì a ore 0.40, Corna dell'Uomo a ore 1.35, Roccolo Fontanone a ore 1.40, Prati Parini a ore 2.05; dietro: Bruntino a ore 0.55.

Proseguiamo diritto. Presso una curva a destra troviamo un rudimentale sedile ottenuto dal taglio di un albero.
Dopo pochi passi in leggera discesa, una F ed un bollo rosso tracciati su di un albero indicano un sentiero sulla sinistra. Continuiamo con la sterrata quasi in piano.
In alto a destra vediamo una cascina sulla cui facciata c'è una nicchia contenente una statuetta raffigurante il Sacro Cuore e la scritta 647 s.l.m. indicante l'altezza del luogo.
In leggera salita percorriamo una curva a destra nei pressi della quale si stacca la stradina che conduce alla cascina suddetta. Continuiamo quasi in piano.
Poi, con pochi passi in leggera discesa, raggiungiamo un'ansa della montagna dove pieghiamo a sinistra mentre un rivolo che scende da destra infanga il percorso.
Percorriamo un tratto in salita (m. 660).

Poi, alternando piano e leggera salita, arriviamo alla Forcella di Rua (m. 653).
Superiamo una sbarra, che troviamo alzata. Lasciamo a sinistra un tavolo con relative panche e tre sentieri. Alcuni segnavia indicano verso destra con il sentiero 219: Pisgiù (Sorisole) a ore 0.30; con il sentiero 113: Forcella di Camblì a ore 0.30, Corna dell'Uomo a ore 1.25, Roccolo Fontanone a ore 1.30, Prati Parini a ore 1.55.
Girando a destra ci troviamo in uno slargo oltre il quale incrociamo la strada agro-silvo-pastorale che sale dal Pisgiù. Qui altri segnavia indicano a sinistra: Forcella di Camblì a ore 0.30, Corna dell'Uomo a ore 1.25, Roccolo Fontanone a ore 1.30, Piani Parini a ore 1.55; dietro: Zappel d'Erba a ore 0.30, Bruntino a ore 1.05.
Su un cartello di legno ci sono una freccia e l'indicazione a sinistra verso Galasù e Canto Alto. Su una roccia un'altra freccia indica a sinistra il Canto Alto e i Prati Parini.

Prendiamo la stradina sterrata sulla sinistra quasi in piano. Poi iniziamo a salire con il fondo selciato.
A questo punto possiamo scegliere se continuare con la stradina che, alternando tratti selciati e sterrati, sale con quattro tornanti, oppure se prendere una ripida scorciatoia che li taglia staccandosi a sinistra.
Al termine della salita (m. 700) continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Incrociamo poi un altro sentiero (m. 720). I segnavia indicano di proseguire diritto verso: Forcella di Camblì a ore 0.15, Corna dell'Uomo a ore 1.10, Roccolo Fontanone a ore 1.15, Prati Parini a ore 1.40. Vengono inoltre segnalati diritto il Canto Alto e a sinistra Galasù.
Troviamo poi un'altra indicazione per il Canto Alto su di un masso. La pendenza aumenta.
Dopo una curva a sinistra continuiamo in piano e passiamo sotto il cavo di una teleferica.

In leggera salita raggiungiamo il bivio dove troviamo il sentiero descritto nel terzo itinerario che sale da destra (m. 740).
Alcuni segnavia indicano davanti: Forcella di Camblì a ore 0.05, Corna dell'Uomo a ore 1, Roccolo Fontanone a ore 1.05, Prati Parini a ore 1.30; dietro: Forcella di Rua a ore 0.25, Zappel d'Erba a ore 0.55, Bruntino Alto a ore 1.30.
Proseguiamo diritto in leggera discesa. In questo punto alzando lo sguardo è possibile vedere la croce sulla cima del Canto Alto.
Poco dopo, lasciate a sinistra due case, raggiungiamo la Forcella di Camblì (m. 731) dove confluiscono vari sentieri tra cui dalla destra il sentiero 220 descritto nel secondo itinerario con il quale continuiamo fino al rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 610-21
Data escursione: gennaio 2010

Quinto itinerario: da Bruntino (variante Via Piazzola)

Questa è la variante alla parte iniziale del precedente itinerario che aggira il Monte Giacoma da sud.
Possiamo lasciare la macchina nello stesso punto descritto precedentemente (m. 441) e retrocedere per un centinaio di metri fino a trovare Via Piazzola.
Prendiamo questa stradina asfaltata che parte in salita e poi continua in leggera discesa tra recinzioni, prati, orti, vigneti e qualche casa.
Al termine della discesa troviamo un piccolo slargo sulla destra dove è possibile parcheggiare una sola autovettura (m. 420).
Torniamo poi a salire. Superata l'ultima casa la stradina diventa sterrata (m. 445). Da questo punto un cartello segnala che il transito è consentito solo ai veicoli autorizzati.

Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Alla sinistra c'è un bosco e alla destra una rete metallica.
Fatti pochi passi troviamo un ripidissimo sentiero che sale a sinistra. Due frecce su un sasso indicano sia questo sentiero che la prosecuzione lungo la sterrata.
Continuiamo diritto in leggera salita seguendo alcuni bolli rossi.
Presso una curva a sinistra troviamo un sentiero che sale da destra (m. 465).
Raggiunto un cancello (civico n. 3), ignoriamo una sterrata chiusa da una catena che sale a sinistra e continuiamo diritto nel bosco con percorso quasi pianeggiante.

Non vedremo altri bolli rossi. Presso una curva a destra troviamo una piccola anta di cancello. Il fondo ora è acciottolato.
Proseguiamo in leggera salita ignorando una stradina sulla destra chiusa da una catena.
Superiamo poi un tratto con maggiore pendenza durante il quale incrociamo un sentiero (m. 490). Poi la pendenza diminuisce.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra mentre la stradina torna ad essere sterrata (m. 510).
Un altro sentiero arriva da destra. Poi, con maggiore pendenza, arriviamo al crocicchio del Zappel d'Erba (m. 550) dove troviamo il sentiero 113 che arriva di fronte a noi.
Superiamo una croce, giriamo a destra e continuiamo poi come precedentemente descritto nel quarto itinerario.

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 630-41
Data escursione: gennaio 2010

Sesto itinerario: dai Ripetitori della Maresana (sentieri 533-302)

Alla rotonda all'uscita della autostrada a Bergamo, prendiamo la seconda a destra (indicazioni: Valle Brembana e Valle Seriana) che si immette sulla statale 42. Dopo tre chilometri e mezzo, troviamo un bivio e andiamo a sinistra (indicazioni: Ponteranica, Valle Brembana e Valle Imagna).
Con la circonvallazione Fabriciano arriviamo a Ponteranica dove prendiamo sulla destra Via Maresana. La strada procede in salita fino a trovare un cartello di divieto di transito agli automezzi (Costa Garatti). Giriamo allora a sinistra e ci immettiamo su un'altra strada. Superato il cartello Rosciano, giriamo a destra e poi a sinistra tornando sulla Via Maresana a monte del tratto vietato.
Successivamente superiamo il Centro Parco Maresana Ca' della Matta (m. 540) e continuiamo diritto lungo la Via Croce dei Morti.
Raggiungiamo poi un bivio dove sulla destra viene segnalato un parcheggio (m. 650). Altri cartelli e segnavia indicano diritto: Croce dei Morti, Villa Pighet a ore 0.10; a destra (oltre il parcheggio): Mondi a ore 0.15, Calvarola a ore 0.50.

Lasciamo la macchina nel parcheggio e ci incamminiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano lungo una stradina asfaltata tra alberi e alcune case. Lungo il cammino vediamo vari cartelli di divieto di sosta.
Passiamo sotto i fili della corrente. Su un pilone vediamo il segnavia 533 a bandierina.
Ignoriamo il sentiero 606 che sale a destra. I segnavia indicano in quella direzione: Croce del Boscone a ore 0.10, Colle di Ranica a ore 0.15, Pozza del Colle a ore 0.25, Croce dei Morti a ore 0.45.
All'altezza del civico 18 passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Un cartello indica Villa Pighet nella nostra direzione di marcia.
Una stradina chiusa da una stanga sale a destra.
Poco più avanti, alcuni segnavia indicano nella direzione dalla quale proveniamo: sentiero 401, Ripetitori a ore 0.10, Mondi a ore 0.25, Calvarola a ore 1.
Ancora pochi passi e, sulla destra, troviamo la Croce dei Morti e una chiesetta sulla cui facciata qualcuno ha tracciato: "Voi viandanti che passate inchinatevi a noi. Eravamo come voi. Sarete come noi." Sulla sinistra una stanga chiude il vialetto di accesso a una villa. Sulla destra si stacca una stradina. I segnavia indicano: m. 677; a destra: Villa Pighet, Giro del Colle di Ranica (Croce del Boscone a ore 0.15, Colle di Ranica a ore 0.20, Pozza del Colle a ore 0.30, Croce dei Morti a ore 0.50); diritto: Monte di Nese a ore 1.30, Selvino a ore 2.50, Olera a ore 0.40, Canto Alto a ore 1.30; dietro: Maresana a ore 0.20.

Proseguiamo diritto, nel bosco, con un lungo rettilineo quasi pianeggiante. Dopo un po' sulla sinistra troviamo una rete metallica.
Giunti in fondo, prima di una curva a sinistra, troviamo sue sentieri sulla destra. Alcuni segnavia indicano che il primo conduce a Ca' del Latte e a Pozza Colle.
Continuiamo lungo la strada e, percorsi pochi metri, arriviamo a un bivio davanti a una bacheca con una cartina della zona. La segnaletica indica a sinistra: Via Castello e la Trattoria dei Mori; a destra invece c'è un cartello di divieto di accesso agli automezzi e alcuni bolli bianco rossi.
Andiamo a destra e poco dopo, accanto alle mura di recinzione di una villa, troviamo un altro bivio (m. 698). Qui i segnavia indicano: Località Ca' del Lacc; a destra (sentiero 532): Olera a ore 0.40, Lonno a ore 2.20; diritto (sentiero 533): Canto Alto a ore 1.20, Monte di Nese a ore 1.20.

Andiamo diritto passando tra una recinzione metallica e le mura. Poco più avanti troviamo sulla destra il cancello della villa e a sinistra uno slargo.
Con un breve tratto in salita, l'asfalto termina. Proseguiamo in piano nel bosco lungo il versante SW del Monte Solino.
Presso una curva a destra, ignoriamo una stradina che sale a destra verso una casa.
Dopo un tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano. Sulla destra troviamo una recinzione e un cancello.
Nuovamente in leggera salita, a sinistra tra i rami, cominciamo a vedere Sorisole e la vallata. In alto a destra invece c'è una casa.
Sulla destra troviamo poi un cancello e la fine della recinzione.
Quasi in piano arriviamo ad un trivio dove vediamo un cartello di divieto di caccia e la stazione n. 1 del percorso naturalistico contraddistinta, come le successive, da un bollo ovale incollato su un picchetto a poca distanza dal suolo (m. 730). Prendiamo il percorso più a sinistra e poco dopo troviamo i bolli rossi.
Continuiamo con poca pendenza. Su un masso vediamo il segnavia 533.
Percorriamo, una dopo l'altra, due curve a sinistra. In entrambi i casi ci sono delle protezioni a valle ed un rivolo che scende dalla montagna e passa sotto alla stradina nonchè le stazioni 2 e 3 del percorso naturalistico.
Subito dopo ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso Sorisole, secondo quanto parrebbe indicare un cartello quasi illeggibile.

Arriviamo ad un bivio dove una stanga chiude l'accesso a coloro che volessero proseguire verso sinistra (m. 750).
Superata la stazione n. 5, troviamo sulla sinistra un cancello di legno, un gabbiotto e successivamente un recinzione con del filo spinato.
Dopo pochi passi in leggera discesa, continuiamo nel fitto bosco, quasi in piano.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione. Ignoriamo una stradina che, oltre un cancello di legno, sale a sinistra.
Percorriamo ora un lungo tratto, aggirando da est il Monte Luvrida.
Lasciamo a sinistra un cancello e, più avanti un altro seguito da una recinzione fatta con dei paletti di legno che reggono due cavi.

Subito dopo raggiungiamo un trivio dove un vecchio cartello indica: Località Forcella di Sorisole; diritto: Monte di Nese a ore 1 (sent. 533); a sinistra: Sorisole C.A. a ore 0.50; a destra in discesa: Olera a ore 0.25 (sent. 532A); dietro Maresana a ore 0.50 (sent 533).
Andiamo a sinistra e, fatti pochi passi arriviamo alla Forcella del Sorriso dove troviamo un altro bivio. La segnaletica indica: m. 762; a sinistra con il sentiero 302: Campanua a ore 0.25, Stalle di Braghizza a ore 0.40, Monte e Rifugio Canto Alto a ore 1.10; a destra non viene segnalato nulla ma ci si riporta sul sentiero 533 per Monte di Nese.
Anche qui andiamo a sinistra, passiamo accanto alla stazione n. 8 del percorso naturalistico e dopo pochi metri arriviamo ad un altro bivio dove i segnavia indicano a sinistra con il sentiero 229: Catene a ore 0.45; a destra con il sentiero 302: Campanùa a ore 0.25, Stalle di Braghizza a ore 0.40, Monte e Rifugio Canto Alto a ore 1.10.

Andiamo a destra e iniziamo a salire ripidamente dapprima su fondo roccioso e poi con un misto di terra e pietre.
Sulla sinistra vediamo una piccola croce e dei fiori a ricordo di uno sfortunato escursionista.
Percorriamo un breve tratto in piano mentre a destra tra gli alberi intravediamo un edificio, poi torniamo a salire seguendo una recinzione fatta con un semplice cavo metallico, sulla destra.
Il cammino torna ad essere ripido fino al punto in cui, davanti tra gli alberi, cominciamo a vedere una casa (m. 855) che, con minore pendenza, seppur sempre in salita, aggiriamo sulla destra.
Superato un cassottello in lamiera, quasi in piano, arriviamo ad un bivio dove un cartello in legno affisso ad un albero indica il Canto Alto verso destra.

Continuiamo con qualche passaggio su roccette a mezza costa sul ripido pendio alberato che scende sulla destra (m. 880).
Aggiriamo un dosso sulla cui sommità c'è una casa gialla; la vedremo meglio dall'alto, più avanti.
Troviamo poi, sulla sinistra, una piccola grotta con una madonnina. Qualcuno li davanti ha realizzato un presepe.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido, dapprima su roccette e poi come in una trincea scavata nella montagna.
Dopo un tornante con protezioni a sinistra, arriviamo in cresta (m. 900). A sinistra, oltre la valle, possiamo vedere in lontananza il rifugio, poco sotto il Colle d'Anna.
In leggera salita arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: Campanua (m. 910); a sinistra (sentiero 212): La Senna a ore 0.30; a destra (sentiero 302): Stalle di Braghizza a ore 0.15, Canto Alto a ore 0.35; dietro: Forcella del Sorriso a ore 0.25.
Pertanto se andiamo a sinistra finiremo con immetterci in località La Senna (m. 938) sul sentiero che arriva da Sorisole (vedi il secondo itinerario), mentre se andiamo a destra, al bivio delle Stalle di Braghizza (m. 1040) ci immetteremo sul sentiero che arriva da Monte di Nese (vedi il primo itinerario).

Scegliamo questa seconda opportunità e andiamo a destra in salita.
Il percorso diventa molto ripido. Poi raggiunto un ampio crinale continuiamo con minore pendenza tra vari alberelli.
Proseguiamo in leggera salita. A destra vediamo quanto resta di un cassottello in lamiera (m. 965).
Torniamo a salire tenendoci sulla destra della cresta che poi raggiungiamo e, con poca pendenza, la percorriamo tra le betulle (m. 975). Sulla sinistra distinguiamo nettamente la grande croce sulla vetta del Canto Alto.
Poi riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido tra erba, pietre e alberelli.
Troviamo un cartello di legno, affisso a dei paletti rasoterra, che indicano la Forcella del Sorriso nella direzione dalla quale proveniamo. Il cartello è utile in discesa, in quanto sulla destra si stacca un altro sentiero.
Poi in leggera salita arriviamo sul crinale che unisce il Canto Alto al Canto Basso. Qui troviamo un bivio dove i segnavia indicano: Stalle di Braghizza m. 1040; a sinistra (sentiero 302): Canto Alto a ore 0.20; a destra (sentiero 533): Monte di Nese; dietro (sentiero 302): Campanua a ore 0.15, Forcella del Sorriso a ore 0.40, Maresana.
Andiamo a sinistra e, come già descritto nell'ultima parte del primo itinerario, raggiungiamo dapprima la cima del Canto Alto e poi scendiamo al rifugio.

Tempo impiegato: ore 2 - Dislivello: m. 496-116
Data escursione: marzo 2010

Settimo itinerario: da Cler di Sedrina (sentiero 507)

Lasciamo la statale 470 al km. 13.5, poco prima dell'inizio del viadotto che aggira Sedrina ed entriamo in paese.
Superata una rotonda, prendiamo la prima strada a destra Via Pesenti. Proseguiamo poi con Via Cadamiani e troviamo i primi cartelli che indicano Cler e Prati Parini. Continuiamo in salita con Via Mazzini che più avanti diventa Via Cler.
La strada termina in un grande parcheggio nei pressi della chiesetta della Madonna della Neve (m. 510).

Il sentiero che dobbiamo percorrere, contrassegnato con delle bandierine di colore rosso bianco rosso ed il numero 507, parte sulla destra all'inizio del parcheggio. Alcuni segnavia indicano: Prati Parini a ore 0.30, Canto Alto, Canto Basso.
Saliamo alcuni gradini e proseguiamo con un sentiero tra un prato e una recinzione, uscendo dall'abitato.
Percorriamo un paio di curve con poca pendenza.
Saliamo poi tra due recinzioni al termine delle quali, in leggera salita, entriamo nel bosco (m. 545).
Troviamo un sentiero che arriva dalla sinistra (m. 560). Percorriamo pochi passi in salita; superiamo due curve a poca distanza l'una dall'altra e continuiamo con minore pendenza.
Un sentiero sale verso destra ma due frecce, che indicando davanti e dietro, invitano a proseguire diritto. La pendenza aumenta.
Sulla destra troviamo una lastra di pietra con il nome di uno sfortunato escursionista (m. 575).

Proseguiamo in leggera salita e troviamo un tombino nel mezzo del sentiero.
La pendenza aumenta. Alterniamo poi due tratti quasi in piano ad altrettanti in salita.
Presso un tornante destrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 620). La pendenza aumenta.
Dopo una curva a sinistra quasi in piano, saliamo in modo abbastanza ripido agevolati da alcuni gradini di pietra (m. 665).
Seguiamo una staccionata in legno alla sinistra fino ad un tornante destrorso (m. 695) dove alcune scritte dipinte sulla roccia indicano davanti: Canto Alto, Prati Parini; dietro: Cler.
Superiamo un altro tornante e, dopo un po', percorriamo un tratto quasi in piano (m. 710).
Nuovamente in salita, raggiungiamo una casa. Una scritta sopra la porta dice: "Casel del Bruno" (m. 725).

Con un piccolo sentiero, in leggera salita, passiamo alla sinistra della casa.
Ignoriamo un sentiero a sinistra ed uno a destra a lato di una recinzione metallica e proseguiamo con il percorso principale che subito dopo gira anch'esso a sinistra e riprende a salire.
Superato un rivolo che attraversa il cammino, raggiungiamo un baitello dove termina una teleferica (m. 755). Alla destra c'è una pozza. Alcune scritte indicano verso destra il sentiero che sale a Prati Parini. Su una pietra di forma cilindrica leggiamo: Canto Alto (sentiero 507) diritto; Cler dietro.

Con poca pendenza attraversiamo un prato.
Poi rientriamo nel bosco ma, alla sinistra, c'è solo una fila di alberi oltre la quale continuano ancora dei prati.
Giunti all'altezza di un cassottello che vediamo alla sinistra più in basso, seguendo le indicazioni (Canto Alto su un albero e 507 su una pietra), lasciamo il sentiero che prosegue diritto per prenderne un altro più piccolo che si stacca sulla destra (m. 770).
Torniamo a salire. Il sentiero si sdoppia e si riunisce poi, poco prima di arrivare sul crinale, gira a sinistra.
Troviamo un altro sentiero che arriva da destra (m. 805) e sui sassi vediamo le scritte che indicano davanti il Canto Alto e dietro Cler.

In leggera salita e poi quasi in piano arriviamo ad una biforcazione e prendiamo il sentiero più a sinistra (m. 820).
Ora alla sinistra ci sono dei prati e possiamo quindi vedere un bel panorama verso nord sui monti e sul sottostante abitato di Cler. In basso al limitar del bosco vediamo anche una vecchia casa.
Poco dopo arriviamo ad un bivio e seguendo i segnavia andiamo a destra in leggera salita rientrando nel bosco.
Dopo una curva a destra troviamo un albero cresciuto in mezzo al sentiero (m. 835).
Con pochi passi in leggera discesa raggiungiamo una pozza.
Proseguiamo alternando tratti quasi in piano ad altri con ben poca pendenza.
Ignoriamo un sentiero sulla destra e proseguiamo in leggerissima discesa fino ad un bivio dove lasciamo a sinistra il sentiero che conduce al Roccolo Fontanone ben visibile in cima ad un dosso. Alla sinistra c'è una pozza. Alcuni segnavia indicano verso destra: Canto Alto; dietro: Prati Parini, Cler (m. 865).

Andiamo a destra passando accanto a dei cartelli che indicano di prestare attenzione ad un recinto elettrico che però non vediamo.
Proseguiamo in leggera salita. Passiamo accanto ad un albero nato alla sinistra e poi cresciuto in obliquo sopra al percorso.
Arriviamo in cresta e incrociamo un altro sentiero (m. 890). Seguendo i segnavia, prendiamo il sentiero a sinistra poco sotto la cresta dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Nuovamente in piano, lasciamo a destra una piccola pozza.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e torniamo a salire.
Percorriamo una curva a destra dove troviamo parecchi bolli e proseguiamo quasi in piano (m. 915). Davanti tra gli alberi, cominciamo a vedere la croce sulla vetta del Canto Alto. In questo tratto il sentiero è più stretto e scorre a mezza costa avendo a sinistra uno scosceso pendio alberato.

Riprendiamo a salire. Ignoriamo un sentiero sulla destra e proseguiamo quasi in piano (m. 940).
Circondati da un fitto bosco di alberelli, passiamo nuovamente sotto i cavi dell'alta tensione.
Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra e, poco dopo, un altro che sale a destra.
Troviamo una pietra in mezzo al sentiero che si sdoppia per aggirarla.
Raggiunta una biforcazione, teniamo la destra e, dapprima in salita e poi quasi in piano ci riportiamo sul crinale (m. 960).
Ora il sentiero si divide in quattro. Il primo da sinistra scende, il secondo prosegue in salita, il terzo prosegue in piano e il quarto scende a destra verso una casa.
Prendiamo quello in salita e subito arriviamo ad un altro bivio dove proseguiamo verso destra solo perché così possiamo camminare al sole. Saliamo in modo abbastanza ripido e ritroviamo l'altro sentiero che si innesta dalla sinistra (m. 985).

Subito dopo troviamo un altro bivio ed andiamo a sinistra camminando quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1000).
Raggiungiamo nuovamente il crinale sul quale scorre un altro sentiero. Su un sasso leggiamo le indicazione per Cler e Prati Parini nella direzione dalla quale proveniamo. Davanti torniamo a vedere la croce in vetta.
Ignoriamo un sentierino a sinistra in salita e proseguiamo quasi in piano tra giovani alberi di faggio e betulla.
All'uscita dal bosco raggiungiamo la cappelletta accanto alla quale dalla destra sale il sentiero 220 descritto nel secondo itinerario (m. 1015). I segnavia indicano diritto: Rifugio Alpini Canto Alto a ore 0.10; a destra in discesa con il sentiero 220: al Monte a ore 0.30, Forcella di Camblì a ore 0.50, Pisgiù (Sorisole) a ore 1.30.

Proseguiamo diritto verso il Colle d'Anna e il rifugio come già descritto nell'ultima parte del secondo itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello: m. 540 -20
Data escursione: novembre 2010

Note:

Ecco l'elenco delle cime e dei passi che si possono vedere dalla vetta del Canto Alto in una giornata con il cielo terso.
  1. Monte Tesoro m. 1432
  2. Passo Pertus m. 1193
  3. Monte Resegone m. 1875
  4. Monte Grignetta m. 2177
  5. Monte Grignone m. 2409
  6. Zucco Orscellera m. 1856
  7. Zuccone dei Campelli m. 2159
  8. Monte Sodadura m. 2010
  9. Pizzo dei Tre Signori m. 2554
  10. Passo Salmurano m. 2017
  11. Monte Cancervo m. 1835
  12. Gruppo Ponteranica m. 2378
  13. Pizzo Badile m. 3308
  14. Monte Fioraro m. 2431
  15. Gruppo Bernina m. 4050
  16. Monte Cavallo m. 2323
  1. Monte Pagherolo m. 2369
  2. Monte Toro m. 2524
  3. Cima Menna m. 2300
  4. Passo di Mezzeno m. 2142
  5. Pizzo Arera m. 2512
  6. Monte Alben m. 2019
  7. Monte Succhello m. 1541
  8. Monte Ferrante m. 2427
  9. Pizzo Presolana m. 2521
  10. Pizzo Camino m. 2491
  11. Monte Poieto m. 1360
  12. Monte Cornagera m. 1312
  13. Monte Guglielmo m. 1949
  14. Monte Bronzone m. 1334
  15. Monte Misma m. 1160

Escursioni partendo dal Rifugio:


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