Rifugio Cainallo
- Altezza: m. 1247
- Gruppo: Valsassina
- Ubicazione: Alpe Cainallo
- Comune: Mandello - LC
- Carta Kompass: 91 D4 e 105 A4
- Coordinate Geografiche: 45°59'17.70"N 9°21'36.90"E
- Gestore: Luciana Melesi
- Telefono gestore: 0341 860131
- Telefono rifugio: 0341 860131
- Posti letto: 56
- Apertura: tutto l'anno
- Pagina aggiornata il: 07/09/2018
Il Rifugio Cainallo, sul versante nord della Grigna, e situato al margine dei prati che risalgono verso l'omonimo passo.
E' raggiungibile in auto, sia dal Lago di Lecco che dalla Valsassina, oppure a piedi con alcuni sentieri.
Per parcheggiare nei dintorni occorre pagare 5 euro al giorno. La macchinetta che rilascia il ticket da esporre sul cruscotto è situata accanto al cancello del rifugio.
Primo itinerario: in auto
- Dal lago:
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio. Dopo undici chilometri attraversiamo Esino.
Più avanti prendiamo sulla destra la deviazione che conduce al rifugio.
- Dalla Valsassina:
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova ss 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Cortenova. Qui prendiamo
la deviazione a sinistra, superiamo Perlasco e saliamo al Passo di Agueglio.
Prima di iniziare la discesa verso Esino giriamo a sinistra e raggiungiamo il rifugio.
Secondo itinerario: da Prato S. Pietro (Sentiero della Scaletta n. 15)
Poco dopo il cartello che segnala l'inizio di Cortenova, lasciamo la provinciale 62 e giriamo a sinistra (è la prima delle due deviazioni per aggirare la frana) imboccando Via Trento.
Al bivio (cartello Prato San Pietro), continuiamo diritto in salita.
Raggiunta Piazza Concordia (campanile a destra), la attraversiamo e continuiamo con via Mascheri (chiesa a sinistra).
Con alcune curve proseguiamo fino al termine dell'asfalto nei pressi di un grande platano e di una officina in disuso, Fucina dei Carlini (m. 550).
Sull'albero un cartello indica: Valle dei Mulini; Rifugio Bogani a ore 2.30.
Non c'è alcuna indicazione riguardante il rifugio Cainallo e il Sentiero della Scaletta che percorreremo.
Parcheggiata la macchina sotto il platano, ci incamminiamo in leggera salita verso la Valle dei Mulini, ignorando un ponticello con il quale è possibile attraversare il torrente che scorre alla nostra
sinistra.
Raggiungiamo un bivio. Su di un muretto a destra c'è una scritta in rosso, ormai sbiadita dal tempo, che indica i due percorsi: diritto verso il rifugio Bogani (tre bolli rossi disposti a triangolo) e
a destra verso il rifugio Cainallo (due bolli rossi sovrapposti).
Andiamo a destra e in leggera salita raggiungiamo una cabina dell'Enel. Qui termina la sterrata e proseguiamo con un sentiero nel bosco.
Superati alcuni tornantini continuiamo fino a trovare un bivio (m. 600). Andando diritto bastano pochi passi per raggiungere una parete davanti alla quale è stato sistemato un piccolo altare con una
statua di S. Rita. Il sentiero invece continua sulla sinistra.
Qualche apertura tra i rami ci consente una veduta su Prato S. Pietro e sul fondovalle della Valsassina.
I colpi dei magli delle varie officine del paese ci accompagneranno a lungo durante il cammino.
Passiamo sotto una fune metallica (m. 645). Ad un bivio andiamo diritto raggiungendo un albero sul quale è appeso un cartello "carichi sospesi".
Ora il bosco di faggi e castagni è più fitto. Lasciamo un ripido canalino per girare a sinistra e salire con alcuni tornanti.
Ignoriamo un sentiero (bollo bianco) che si immette da sinistra (m. 720).
Più avanti raggiungiamo un gruppo di castagni centenari. Ora saliamo ripidamente.
Restando nel bosco, contorniamo una radura alla nostra sinistra. E' il prato davanti alla Cascina Visnacca che raggiungiamo dopo aver superato una pozza d'acqua. (m. 795)
Sulla facciata dell'edificio c'è un affresco raffigurante una madonna con bambino. Sul lato destro c'è un segnavia a bandierina con il numero 15 e la scritta "via Cainallo".
Con alcuni gradini ci riportiamo sul sentiero che continua dietro l'edificio.
Saliamo abbastanza ripidamente. Il sentiero è incassato nel terreno.
Superiamo un tratto allo scoperto con minore pendenza e poi riprendiamo a salire tra i faggi.
Proseguiamo con alcuni tornanti abbastanza ripidi e poi passiamo sotto un grosso cavo metallico intrecciato (m. 900).
Dopo altre curve e tornanti percorriamo un tratto allo scoperto ammirando il panorama mentre passiamo accanto ad un palo metallico e sotto un altro cavo.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Presso un tornante affacciandoci sul versante prativo del monte, in questo tratto privo di alberi, possiamo vedere un bel panorama verso nord.
Al tornante successivo (m. 1000) ignoriamo un sentiero che si stacca sulla destra poi, dopo un tratto in leggera salita, continuiamo ripidamente.
Superati due tornantini ravvicinati, raggiungiamo un bivio (m. 1030) e andiamo a sinistra (a destra invece, pochi passi più avanti, c'è un palo metallico).
Saliamo una diecina di gradini in cemento (m. 1050) e continuiamo ripidamente. Da destra si immette un sentierino.
Percorriamo ancora un tratto in leggera salita e poi riprendiamo a salire con altri tornanti.
Su di un albero c'è una targhetta bianca ormai illeggibile (m. 1120).
Più avanti il bosco si dirada e lascia vedere la Grigna oltre il boscoso precipizio alla nostra sinistra. Sull'altro versante invece si distingue la frana di Cortenuova sul fondovalle della Valsassina.
Dopo un tratto meno faticoso, riprendiamo a salire. L'ampio sentiero ora scorre lungo il margine del dirupo che scende a precipizio alla nostra sinistra.
Percorriamo un tratto quasi in piano (m. 1195) e poi riprendiamo a salire dapprima lievemente e poi in modo assai ripido fino a raggiungere un passaggio fra due roccette (m. 1220).
Continuiamo in leggera salita e poi ancora in modo molto ripido con alcuni tornantini.
Superati dei gradini di roccia raggiungiamo una selletta (m. 1255). Su di una roccia a sinistra, c'è una statuetta della madonna.
Subito dopo a sinistra c'è un bel precipizio. Il sentiero è sempre molto ampio e non c'è pericolo alcuno.
Continuiamo in leggera salita con bella vista sulla testata della valle.
Troviamo un sentiero che si immette da destra (m. 1280) e, più avanti, delle frecce rosse su due sassi che indicano alle nostre spalle Prato San Pietro.
Tra i faggi, praticamente in piano, arriviamo al Passo Cainallo (m. 1290).
Di fronte a noi transita la strada asfaltata che dal rifugio Cainallo sale fino al Vo' di Mondodeno dove partono tutti i sentieri che salgono in Grigna da questo versante.
In leggera discesa verso destra ci incamminiamo sull'asfalto contornando la conca dell'Alpe Cainallo poi, lasciata a sinistra la chiesetta di S. Maria Assunta, raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato ore 2.00 - Dislivello m. +740 -43
Data escursione: ottobre 2007
Terzo itinerario: dal centro di Esino
Si tratta della vecchia mulattiera, molto frequentata prima della costruzione della strada asfaltata, che collega il centro di Esino con il rifugio.
Salendo da Varenna con la SP 65, superate le prime case di Esino, troviamo sulla sinistra una fontana che precede una piazzetta tra gli alberi, Piazza Gulfi (m. 834).
Qui possiamo lasciare la macchina (disco orario: un'ora nei festivi).
Ci incamminiamo lungo la Via Bertarini, la stradina con il fondo in porfido alla sinistra della piazzetta.
Fatti pochi passi, troviamo sulla destra Piazza Pensa, accanto al Municipio. Anche qui possiamo parcheggiare tranne che al martedi, giorno di mercato.
Proseguendo in salita, superiamo il Museo delle Grigne e raggiungiamo la provinciale che qui si chiama Via Sciorcasella.
La seguiamo verso sinistra per una quarantina di metri, fino a trovare il cartello che indica la Strada Mulattiera per il Passo di Agueglio. Imbocchiamo così Via Agueglio in salita tra recinzioni di
giardini e case.
Incrociamo una strada e proseguiamo diritto come indica un altro cartello.
Giriamo poi a destra in Via Leonardo da Vinci e, ignorata una stradina a sinistra che conduce alla chiesa, continuiamo salendo alcuni gradini. Su un muro a destra c'è un segnavia con il numero 24,
ormai sbiadito dal tempo.
Superata una fontana, ci immettiamo su di una stradina asfaltata, Via Cainallo, andando a destra.
Con maggiore pendenza arriviamo ad un bivio e proseguiamo verso sinistra.
Stiamo oramai per uscire dal paese e tra le case cominciamo a vedere anche prati e alberi.
In leggera salita superiamo un gruppo di alberi. Un ruscello attraversa sotto il fondo della stradina.
Poi con un tratto di salita più accentuata raggiungiamo la provinciale (m. 975).
La seguiamo verso sinistra, passando accanto a una fontana, fino ad un tornante. Qui due stradine si staccano verso destra.
Ignorata la prima che conduce a Villa Rogo dei Missionari Pime, come indicato da un evidente cartello, prendiamo quella più a destra. Un segnavia indica da questa parte la Strada Mulattiera del Passo
Cainallo.
La mulattiera procede quasi in piano ed è coperta da due strisce di cemento ai lati in modo da consentire il transito della autovetture.
Tra gli alberi superiamo un fienile e una cappelletta con la scritta: "Belle montagne, ma il Signore ama te."
Percorriamo un tratto asfaltato con delle transenne a destra mentre un ruscelletto passa sotto il manto stradale.
Continuiamo poi con la solita mulattiera con due strisce di cemento, tra alcune case e cascine, tra prati e alberi, ignorando una stradina che sale a sinistra.
Superiamo le case di Piazzo poste ai lati della stradina. A sinistra c'è una fontana.
Dopo l'ultima casa un po' isolata, iniziamo a salire nel bosco.
Raggiungiamo Grameduggio tra le cui abitazioni c'è anche la Pensione Albergo Santa Maria davanti alla quale c'è un ampio piazzale all'ombra di castagni, tigli e faggi (m. 1035).
Fin qui è possibile arrivare anche in auto, naturalmente lasciando la provinciale al tornate del Pime.
La mulattiera, che non ha più le due strisce in cemento, continua tra prati e alberi, poi con un tratto abbastanza ripido, entra nel bosco.
Ignoriamo un sentiero che si stacca a destra poi, raggiunto un incrocio, procediamo verso destra.
Poco dopo troviamo un bivio con una santella, raffigurante una madonna, nel mezzo. Sulla destra c'è una casa. Andiamo a sinistra passando accanto a faggi giganteschi.
Continuiamo nella faggeta con poca pendenza e trascuriamo due sentieri che, l'uno dopo l'altro, si staccano a sinistra.
La mulattiera continua un po' più ripida nel bosco. Dopo due curve in rapida successione, cominciamo a intravedere tra gli alberi, in alto a sinistra, la bianca sagoma del rifugio.
Superata un'altra curva, con protezioni a valle, saliamo verso sinistra e raggiungiamo la strada asfaltata proprio davanti al cancello del rifugio Cainallo.
Tempo impiegato ore 1.00 - Dislivello m. 413
Data escursione: novembre 2007
Quarto itinerario: da Bigallo (zona industriale)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio.
Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino dove, seguendo le indicazioni per Bigallo e Ortanella, giriamo a destra.
Dopo km. 1.2 da Esino troviamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna.
Un centinaio di metri più avanti lasciamo la macchina nel parcheggio della Zona Industriale (m. 860).
Torniamo indietro a piedi e prendiamo la sterrata all'inizio della quale un cartello indica: Alpe di Lierna 1250.
Camminiamo in leggera salita, inizialmente tra i prati e dopo una curva a destra entriamo nel bosco. La stradina diventa una larga mulattiera acciottolata (m. 870).
Vediamo un baitello in basso a destra.
Usciamo dal bosco e proseguiamo tra un muretto di pietre a sinistra e uno in cemento alla destra, entrambi sormontati da una siepe. Il fondo della
mulattiera in questo punto ha due strisce di cemento ai lati.
Troviamo alla sinistra una casa recintata e alla destra quattro panchine in un'altra area recintata (m. 885).
Continuiamo in salita con una casa e un baitello di lamiera alla destra ed una cascina alla sinistra.
Dopo una semicurva a sinistra, proseguiamo con pochissima pendenza tra due siepi e troviamo una vecchia costruzione alla destra ed un baitello di
legno a sinistra seguito da una casa (m. 895).
Percorriamo una curva a sinistra.
Proseguiamo con una recinzione alla sinistra con pali di legno che reggono due cavi mentre alla destra ci sono degli alberi.
Poco dopo attraversiamo un boschetto (m. 900).
Quando ne usciamo troviamo altre case sparse nei prati. In basso alla destra vediamo una piccola parte del lago.
Ignoriamo una stradina che sale a sinistra e raggiungiamo l'ultima casa/stalla sulla quale vediamo un affresco raffigurante Gesù.
Subito, con una curva a sinistra, quasi in piano entriamo nel bosco. Alla sinistra troviamo un grande faggio (m. 915).
In alto a sinistra vediamo una vecchia casa.
Percorriamo due curve destra-sinistra. In questo punto la mulattiera è ben rinforzata sul lato a valle.
Incrociamo un viottolo.
Continuiamo con poca pendenza e troviamo un sentiero che si immette salendo ripidamente dalla destra (m. 935).
Proseguiamo in salita.
Ad una biforcazione teniamo la sinistra ignorando l'altro percorso che prosegue quasi in piano passando accanto ad una piccola croce (m. 950).
Incrociamo una sterrata (m. 975).
Poi incrociamo anche un sentiero (m. 990). Da questo punto cominciamo a trovare dei bolli di color arancione dipinti sulle pietre.
Percorriamo alcune semicurve.
Ci immettiamo su di una stradina con il fondo acciottolato che arriva dalla destra (anch'essa parte dalla strada Esino-Ortanella, un chilometro più
avanti del punto in cui abbiamo parcheggiato). I segnavia indicano dietro: Bigallo a ore 0.35, Esino a ore 0.45. Un cartello informa che ci stiamo
immettendo sulla strada agro silvo pastorale n. 45/B Alpe di Esino ed il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati (m. 1005).
Subito troviamo alla sinistra un masso sormontato da una croce in memoria di una persona deceduta nel 1909.
Poco dopo passiamo accanto ad un masso con una incisione, raffigurante un vaso con dei fiori, a firma NE 2014.
Percorriamo una curva a sinistra.
Alla destra, una apertura tra gli alberi consente una veduta sull'altro lato della valle (m. 1040).
Percorriamo due curve verso sinistra (m. 1050) e due verso destra presso l'ultima delle quali ignoriamo una stradina che continua diritto in salita
(m. 1070). Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: "Campo addestramento cani tipo B temporaneo".
Alla sinistra troviamo un bassorilievo scolpito su di una pietra, a firma NE 2014, che raffigura un escursionista e la scritta: "Buona passeggiata"
(m. 1085).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo poi con un altro tornante sinistrorso ignorando un sentiero che arriva dalla destra (m. 1100). La stradina è ben rinforzata sul lato a
valle e sulla destra c'è un muretto di sostegno.
Con un muretto di pietre all'esterno, superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo una curva a destra (m. 1115) ed una a sinistra (m. 1125).
Troviamo due sentieri che si staccano alla sinistra (m. 1140). I segnavia indicano: Costa da Buus 1150 m; diritto: Sentiero della Biodiversità ore
3.40, n. 21 per Alpe di Esino a ore 0.20, Alpe di Lierna, Ortanella a ore 1; dietro: Bigallo a ore 0.50, Esino a ore 1; con il primo sentiero a
sinistra: sentiero 21, Boldasca, Natre, Cainallo; il secondo sentiero a sinistra è marcato con bolli bianco rossi ma non è specificato dove conduce.
Giriamo a sinistra e proseguiamo tra grandi faggi con il sentiero 21 dapprima in leggera salita e poi con pochissima pendenza.
Su di un faggio vediamo un bollo bianco-rosso ed uno rosso-bianco-giallo.
Il percorso si biforca (m. 1155). Ignoriamo il sentiero a sinistra quasi in piano indicato da una "X" su di un albero e andiamo a destra in
salita come segnalato da un bollo bianco-rosso.
Subito troviamo un'altra biforcazione. I segnavia indicano dietro: Sentiero della Biodiversità ore 3.50, Costa da Buus a ore 0.10, Ortanella a ore
1.20. Questa volta ignoriamo il sentiero che sale a destra e continuiamo con pochissima pendenza verso sinistra come indicato da un bollo
rosso-bianco-giallo e da una freccia rossa su di un faggio.
Proseguiamo quasi in piano (m. 1165).
Dopo un breve tratto in leggera discesa, proseguiamo quasi in piano con un ampio tornante sinistrorso ignorando un sentiero che scende a sinistra.
Continuiamo in leggera salita. Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina.
Torniamo a salire (m. 1180). Presso una semicurva a destra vediamo un segnavia a bandierina su di un faggio.
Dopo un breve tratto in leggera discesa, riprendiamo a salire camminando su pietrisco.
Percorriamo una curva a destra.
Continuiamo su sterrato, quasi in piano, con un tornante destrorso. Alla sinistra precipita un alberato pendio (m. 1190).
Riprendiamo a salire.
In leggera salita arriviamo ad una curva a destra (m. 1205).
Proseguiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra vediamo uno spicchio di lago (m. 1215).
Torniamo a salire.
Al termine della salita, ignoriamo un piccolo sentiero, indicato da una bandierina di colore rosso-bianco-giallo, che sale a destra e conduce alla "Grotta
della Canoa" situata a quota 1400. Giriamo a sinistra (m. 1235).
Quasi in piano, con una staccionata protettiva alla sinistra, percorriamo un tornante destrorso.
Tra gli alberi, alla sinistra, vediamo due spicchi di lago.
Continuiamo con lievi saliscendi alternando alcuni tratti quasi in piano, dapprima a dei tratti in leggera discesa e poi ad altri in leggera salita. Proseguiamo
con altri lievi saliscendi.
Più avanti, alla destra ci sono le "Fontane di Petua", vale a dire una parete rocciosa dalla quale gocciola dell'acqua che viene raccolta in
alcune polle. Vediamo un bollo bianco rosso.
Alterniamo due tratti in leggera discesa ad uno in leggera salita.
Dopo una curva a destra proseguiamo in discesa.
Con minore pendenza percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1220).
Ora scendiamo in modo abbastanza ripido.
Poi, quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 1185). I segnavia indicano con il sentiero 21, davanti: Cainallo, Esino; dietro: Costa da Buus a ore
0.50, Alpe di Lierna, Esino, Ortanella a ore 2, Sentiero della Biodiversità ore 4.30.
Percorriamo una curva a sinistra.
Proseguiamo in leggera salita. Vediamo una croce rossa dipinta su di un albero.
Superato un tornante destrorso, alla destra troviamo un rudere sul quale è stato dipinto un segnavia a bandierina.
Alla sinistra c'è il prato che precede la Cascina Boldasca. Due sentieri, uno dopo l'altro, si staccano e si dirigono verso la cascina.
Proseguiamo quasi in piano. La cascina, situata pochi metri più in basso rispetto al sentiero, è recintata con una vecchia staccionata ed è
raggiungibile con un altro sentiero e dei gradini. Dietro a sinistra, in lontananza, è visibile una parte del lago (m. 1190).
Continuiamo in salita.
Troviamo un sentiero che si immette dalla sinistra e vediamo due croci dipinte in rosso sugli alberi (m. 1210).
In leggera salita percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro. Continuiamo quasi in piano (m. 1220).
Dopo un tornante destrorso percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da un altro quasi in piano. Vediamo una freccia rossa su di una pietra nel
sentiero (m. 1215).
Troviamo una croce rossa dipinta su di un faggio ed un segnavia rosso-bianco-rosso su di una pietra.
Dopo una curva a destra continuiamo in leggera discesa e dopo un tornante sinistrorso in salita.
Percorriamo una curva a destra.
In leggera salita arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale proseguiamo quasi in piano (m. 1215).
Dopo un tratto con poca pendenza, continuiamo in salita.
Percorriamo un tornante destrorso.
Pochi passi più avanti, con una curva a destra, usciamo dal bosco. Davanti, in lontananza, cominciamo a vedere il Rifugio Cainallo.
Quasi in piano seguiamo un sentiero tra i prati.
Alla destra troviamo un muretto sormontato da una vecchia staccionata.
Siamo arrivati a Natre. Attraversiamo il primo nucleo di stalle e baite su di una delle quali vediamo un bollo bianco-rosso.
Quasi in piano raggiungiamo una palina con dei segnavia. Un sentiero si immette dalla sinistra.
Continuiamo diritto, in leggera salita, passando tra altre baite e stalle. Un'insegna sulla penultima casa dice: "La baita del nonno".
Troviamo una palina con dei segnavia che indicano: Natre m. 1230; dietro: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50, Boldasca a ore 0.20, Ortanella a ore
2.20. Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra e proseguiamo diritto in salita.
Dopo una curva a destra, incrociamo la pista da sci che scende dal Cimone.
Alla sinistra troviamo delle cunette in cemento e una grata per lo scolo dell'acqua. I segnavia indicano dietro: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50,
Natre a ore 0.05, Ortanella a ore 2.20. Attraversiamo il prato/pista passando accanto ad una pozza.
Poco dopo ci immettiamo su di una sterrata. Andiamo a sinistra quasi in piano (m. 1260).
Troviamo un segnale di divieto di transito ai veicoli non autorizzati ed una palina con alcuni segnavia che indicano nella direzione dalla quale
proveniamo, con il sentiero 21: Natre a ore 0.05, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella a ore 2.20 Sentiero della Biodiversità ore 4.50.
Proseguiamo con una parete di roccia alla destra e alberi da entrambi i lati.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio. Tra gli alberi alla sinistra riusciamo a vedere una parte del lago.
Terminato il tornante alla sinistra inizia una protezione in ferro. Una apertura tra gli alberi consente di vedere in lontananza il Rifugio Cainallo.
Percorriamo un lungo tratto quasi in piano.
Continuiamo poi con un tornante destrorso in leggera discesa seguito da un'ampia curva a sinistra (m. 1255).
Proseguiamo tra prati e alberi.
Dopo una curva a sinistra continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono alcune baite e stalle e una stazione di rilevamento meteo.
Proseguiamo tra gli alberi e dopo una curva a sinistra e sbuchiamo in un prato. Un cartello informa che abbiamo percorso la sterrata agro silvo pastorale n. 46
della Redonda sulla quale il transito è consentito solo ai veicoli autorizzati.
Raggiungiamo la Chiesetta del Cainallo e la aggiriamo verso sinistra (m. 1245).
Alla sinistra, tra gli alberi, vediamo alcuni tavoli e panche.
Lasciamo a sinistra una fontana circolare di pietra e, seguendo una staccionata di legno, raggiungiamo la strada asfaltata che transita davanti al
rifugio. I segnavia indicano dietro con il sentiero 21: Natre, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella. Alla sinistra c'è una pozza.
Con un ultimo tratto in salita raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato ore 2.10 - Dislivello m. 477 -90
Data escursione: ottobre 2015
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alla Vetta della Grigna e al Rifugio Brioschi (m. 2403) in ore 4
- al Rifugio Bogani (m. 1816) in ore 2
- al Rifugio Bietti (m. 1719) in ore 2
- al Bivacco 89a Brigata (m. 1634) in ore 1.15
- al Monte Croce (m. 1780) in ore 1.30
- al Monte Pilastro (m. 1823) in ore 1.40
- ai Pizzi di Perlasco (m. 1511) in ore 1.40
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