Rifugio Bogani
- Altezza: m. 1816
- Gruppo: Valsassina
- Ubicazione: Moncodeno
- Comune: Esino Lario - LC
- Carta Kompass: 91 - D5
- Coordinate Geografiche: 45°58'02.70"N 9°22'43.80"E
- Gestore: M. Angela Buzzoni
- Telefono gestore: 0341 901163 e 348 2831436
- Telefono rifugio: 368 3527021
- Posti letto: 50
- Apertura: 20/6-20/9 e inoltre mercoledì e weekend 21/9-31/10
- Pagina aggiornata il: 07/09/2018
Il Rifugio Bogani è situato nell'alta Valle dei Mulini, sul versante Nord del Grignone.
Primo itinerario: dal termine della strada della Val di Cino (sent. 25)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio. Dopo undici chilometri attraversiamo Esino.
Più avanti prendiamo sulla destra la deviazione per il Rifugio Cainallo.
Qua giunti, alla sinistra, accanto al cancello del rifugio, troviamo la macchinetta che rilascia il ticket per il parcheggio da esporre sul cruscotto. Il costo è di 5 euro giornalieri.
Dal Rifugio Cainallo proseguiamo in auto per circa due chilometri. Solo l'ultimo tratto è sterrato. Arrivati in fondo alla Val di Cino, dove la strada termina, lasciamo la macchina nel vasto parcheggio (m. 1420).
Ci avviamo verso la vicina cresta spartiacque ma, prima di raggiungerla, prendiamo il sentiero sulla destra.
I segnavia indicano: Bogani-Brioschi n. 25; Bietti-Brioschi n. 24; Monte Croce n. 23. Altri cartelli segnalano i Rifugi Bietti e Bogani
entrambi a ore 1.30 e informano se sono chiusi o aperti.
In salita nella faggeta, arriviamo ad una curva a sinistra dove il sentiero si divide in tre tracce (m. 1455): la prima ha il fondo roccioso e dei
gradini realizzati con piccoli tronchi di legno; la seconda ha il fondo di roccia e non ha gradini; il fondo della terza invece è un misto di roccia e sterrato.
Poco più avanti lasciamo a destra il sentiero n. 23 per il Monte Croce e il Bivacco Baitello dell'Amicizia.
Riunitesi le tre tracce, raggiungiamo una santella con una madonna (m. 1470).
Giriamo a destra e con due tratti quasi in piano, intervallati da una lieve discesa, iniziamo a contornare il fianco del Grumellone avendo alla nostra
sinistra la profonda voragine che scende ripida nella Valle dei Mulini. Il sentiero è ampio ma è comunque opportuno non distrarsi, specialmente in caso di neve.
Saliamo agevolati da tre gradini di legno e raggiungiamo un passaggio tra le rocce (m. 1485).
Dopo due passi in leggera discesa proseguiamo quasi in piano.
Troviamo un tronchetto sistemato a guisa di gradino e poi in salita passiamo tra altre due rocce (m. 1490).
Proseguiamo quasi in piano con lievi saliscendi. Ora alla sinistra ci sono meno alberi.
Poi torniamo nel bosco e alterniamo tratti in piano ad altri con poca pendenza, a volte camminando sopra delle radici affioranti.
Percorriamo una breve salita su fondo roccioso e, agevolati da cinque tronchetti che fanno da gradino, raggiungiamo un altro passaggio tra le rocce (m. 1520).
Dopo pochi passi in leggera discesa, proseguiamo in leggera salita su pietrisco.
Con alcuni gradini di legno e di pietra, riprendiamo a salire su fondo roccioso.
Poi, nuovamente su pietrisco, proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra, in questo punto ci sono pochi alberi e possiamo vedere la sottostante vallata.
Troviamo altri gradini, prima di legno e poi di pietra, con i quali saliamo su fondo roccioso.
Quasi in piano su pietrisco, giriamo a sinistra assecondando un ansa della montagna. Il sentiero è rinforzato a valle da un tronco collocato a terra in orizzontale.
Poi camminiamo su di una passerella che, nell'ultima parte, è coperta da cemento (m. 1535).
Subito giriamo a destra e proseguiamo con lievi saliscendi. Il sentiero, sul lato a valle, è rinforzato con dei tronchi.
Saliamo altri gradini di legno.
Proseguiamo con pochissima pendenza. In basso a sinistra vediamo Cortenova (m. 1550).
Alla sinistra troviamo, uno dopo l'altro, altri due tronchi a rinforzo del sentiero, mentre alterniamo tratti con poca pendenza o quasi in piano.
Superiamo un solitario gradino di legno (m. 1570).
Riprendiamo a salire con altri gradini poi giriamo a destra e proseguiamo con lievi saliscendi. Alla sinistra ci sono pochi alberi e pertanto possiamo
vedere la sequenza delle cime della Valsassina che in fondo a sinistra si chiude con il Legnone.
Con pochi passi in salita arriviamo ad un bivio (m. 1590). I segnavia indicano diritto: Rifugio Bogani; a destra: Rifugio Bietti. Altri cartelli
segnalano entrambi i rifugi a ore 0.45 e informano se sono chiusi o aperti. Il sentiero alla destra conduce anche al Bivacco 89a Brigata dove inizia
il sentiero 19 che sale verso la Grigna lungo la Cresta di Piancaformia. Continuiamo diritto.
Dopo un tratto in leggera salita proseguiamo con alcuni lievi saliscendi (m. 1595).
Alterniamo poi alcuni tratti quasi in piano ad altri in leggera discesa o in discesa. Rasoterra accanto al sentiero troviamo dei tronchi distesi come rinforzo (m. 1575).
In basso a sinistra cominciamo a vedere i due torrioni del Frate e della Monaca.
Agevolati da alti gradini di legno, scendiamo ripidamente verso il fondo della Valle delle Lavinie (m. 1535).
Continuiamo quasi in piano con delle semicurve, assecondando le anse della montagna e aggirando così una vecchia frana.
Poi riprendiamo a salire, inizialmente con poca pendenza. Alcuni tronchetti fanno da gradino (m. 1545).
Presso una curva a sinistra camminiamo su di una passerella (m. 1550).
Vediamo un bollo con il n. 25. Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno in leggera salita. Rivediamo i due torrioni da una diversa
angolazione; ora la Monaca sembra nascondersi dietro al Frate.
Dopo una curva a sinistra la pendenza aumenta (m. 1570).
Raggiungiamo un cancelletto di legno. Una scritta bilingue invita a richiuderlo dopo il passaggio per evitare la fuga degli animali al pascolo (m. 1575).
La pendenza diminuisce un poco ma ben presto riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido con alcuni gradini. In questo punto il sentiero è incassato.
Percorriamo un tornante sinistrorso e aggiriamo una pietra, sulla quale vediamo il segnavia 25, andando a sinistra in quanto il sentiero dall'altro lato è sbarrato (m. 1600).
Saliamo a zig-zag con alcuni gradini.
Arriviamo ad un bivio (m. 1610). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 39: Prato San Pietro, Valle dei Mulini; a destra con il sentiero 25:
Rifugio Bogani, Rifugio Brioschi; dietro: Cainallo, Esino. Andiamo a destra in salita percorrendo un ampio tornante sinistrorso.
Ora non abbiamo più la parete rocciosa alla nostra destra, ma camminiamo tra radi larici.
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido mentre il sentiero si divide e subito torna ad unirsi (m. 1635).
Poi giriamo a destra (m. 1650).
Proseguiamo tra i prati mentre gli alberi sono ad alcuni metri di distanza e percorriamo un ampio tornante.
Arriviamo all'Alpe Moncodeno (m. 1680) dove alla sinistra troviamo: una baita e una stalla, delle panche di pietra addossate alla baita e una fontana
con vasca in cemento; alla destra ci sono due tronchi scavati. Alla sinistra si stacca un sentiero. I segnavia indicano davanti: Rifugio Bogani; a sinistra: Ghiacciaia del Moncodeno.
Il sentiero subito si divide in due tracce parallele, quella a destra è più larga e più in basso rispetto all'altra. Possiamo utilizzarle entrambe in
quanto più avanti si uniscono poco prima di arrivare ad una pozza, coperta con dei tronchi e attorniata da prati, che serve come abbeveratoio per le mucche (m. 1705).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo in modo abbastanza ripido. Il sentiero si divide in varie tracce.
Superiamo una curva a destra e poi ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra. Alla destra un cartello su di un larice indica davanti il Rifugio Bogani ex Monza (m. 1750).
Continuiamo con poca pendenza poi riprendiamo a salire mentre alla sinistra si allontana un piccolo sentiero.
Su di un albero alla sinistra vediamo un crocefisso (m. 1775).
Ora i larici sono meno radi. Cominciamo a vedere davanti l'edificio bianco rosso del rifugio e alla sinistra la bandiera che sventola su di un dosso (m. 1800).
Lasciamo a destra il sentiero segnalato come 19 rosso per la Cresta di Piancaformia, Rifugio Bietti e Rifugio Brioschi e come 19 blu per la discesa verso la Bocchetta di Prada, Mandello, Esino.
Poco dopo, in leggera salita, arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: 486 -90
Data escursione: agosto 2012
Secondo itinerario: Variante sentiero 19 (EE)
Come descritto nella prima parte del precedente itinerario arriviamo al bivio dove i sentieri 24 e 25 si dividono (m. 1590). I segnavia indicano
davanti: Rifugio Bogani; a destra: Rifugio Bietti. Altri cartelli segnalano entrambi i rifugi a ore 0.45 e informano se sono chiusi o aperti.
Abbandoniamo il sentiero 25 che prosegue verso il Rifugio Bogani e saliamo ripidamente a destra, agevolati da gradini di legno, verso la Bocchetta di Prada.
Qui giunti, incrociamo un altro sentiero (m. 1626). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 24: Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi; a sinistra con il
sentiero 19: Cresta Piancaformia, Rifugio Bogani, Rifugio Brioschi; diritto con il sentiero 17: Calivazzo, Somana, Mandello; a destra: Monte Pilastro,
Monte Croce. Il panorama ci regala uno scorcio del Lago di Lecco.
Andiamo a sinistra e superiamo un tratto in piano e una breve salita, terminata la quale già vediamo davanti l'arco naturale della Porta di Prada.
Il sentiero piega a sinistra. Con pochi passi in piano raggiungiamo il Bivacco 89a Brigata (m. 1634), costituito da una cappelletta e da un locale con
camino e due panche, ottimo ricovero in caso di un temporale improvviso.
Lasciamo a destra il sentiero per il Rifugio Bietti e prendiamo il sentiero n. 19 rosso, che parte alla destra del bivacco, seguendo i segnavia che
indicano la Cresta di Piancaformia e i Rifugi Bogani e Brioschi. Da questo punto troveremo dei bolli gialli.
Tra larici e faggi iniziamo a risalire la cresta che in questa prima parte è larga.
Percorriamo alcune serpentine. Per un attimo riusciamo a vedere la Porta di Prada (m. 1665).
Poi la pendenza aumenta. Il sentiero si divide e dopo pochi passi si riunisce. In questo punto gli alberi alla destra sono più radi e torniamo a
vedere l'arco di roccia. (m. 1675).
Proseguiamo sempre con delle serpentine verso una cimetta mentre l'arco scompare alla vista. La pendenza diminuisce un poco.
Alla sinistra troviamo una targhetta con il segnavia 19 (m. 1700).
Ci spostiamo leggermente a destra mentre la cresta si restringe un poco e dopo alcuni passi con poca pendenza, continuiamo in modo abbastanza ripido fino a
raggiungere un punto panoramico dal quale possiamo ammirare la Porta di Prada, uno spicchio di lago, i Corni, il Cornizzolo e le altre cime del Triangolo Lariano (m. 1720).
Poi saliamo ripidamente su fondo roccioso e iniziamo ad aggirare dalla destra la prima cimetta.
La pendenza diminuisce un poco (m. 1740).
Il sentiero si biforca (m. 1745). Lasciamo a sinistra una traccia in salita e proseguiamo verso destra con minore pendenza.
Poi riprendiamo a salire e, dopo pochi passi su roccette, proseguiamo con il sentiero a mezza costa passando a monte della Porta di Prada. Su di un
masso vediamo una placchetta con il segnavia 19 (m. 1755).
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante sinistrorso e subito dopo alla destra vediamo una cavità nella roccia.
Continuiamo in modo abbastanza ripido su sfasciumi.
Superiamo un tornante destrorso ed uno sinistrorso (m. 1770).
Aiutandoci un poco con le mani, risaliamo per un paio di metri ripidamente su fondo roccioso.
Proseguiamo con un breve tratto in leggera salita fino ad un tornante destrorso dove riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Ci troviamo sempre a monte dell'arco di roccia, che da questo momento scompare alla vista. Abbiamo terminato di aggirare la prima cimetta.
Dopo alcuni passi su fondo roccioso passiamo accanto ad un larice che dalla sinistra si protende sul sentiero.
Su sfasciumi saliamo verso una bocchetta (m. 1810) dove sostiamo un attimo ad ammirare il panorama: dietro spicca il Legnone, davanti abbiamo un'altra
cimetta da aggirare e più lontano vediamo la Grigna, in basso a destra vediamo il sentiero che scende verso il Rifugio Bietti.
Ora il sentiero piega a sinistra e procede quasi in piano, a mezza costa, esposto alla destra dove precipita verticalmente per molti metri.
Lasciamo poi a destra uno spuntone roccioso mentre passiamo accanto ad un'altra targhetta con il segnavia 19.
Proseguiamo l'aggiramento della seconda cimetta, camminando un po' su sterrato e un po' su roccia. Il sentiero è sempre esposto.
Continuiamo dapprima in leggerissima discesa e poi quasi in piano, ma con alcuni brevi saliscendi, verso la Bocchetta di Piancaformia.
Superiamo una roccetta passandole sopra o aggirandola verso destra e troviamo ancora il segnavia 19.
Arriviamo alla Bocchetta di Piancaformia, ampio prativo crinale dove incrociamo il sentiero che collega i Rifugi Bogani e Bietti. In basso a sinistra
tra i larici riusciamo a distinguere l'Alpe Moncodeno lungo il sentiero 25 per il Rifugio Bogani. I segnavia indicano: Bocchetta di Piancaformia m.
1805; davanti con il sentiero 19 rosso: Cresta di Piancaformia, Rifugio Brioschi;
davanti con il sentiero 19 blu: Rifugio Bogani, Rifugio Brioschi; a destra con il sentiero 19 blu: Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi; dietro con il
sentiero 19 rosso: Bocchetta di Prada, Mandello, Esino.
Proseguiamo diritto in salita lungo il crinale. Alla sinistra c'è un bosco di larici mentre alla destra solo alcuni alberi.
Il sentiero si biforca nei pressi di un palo con una freccia rossa che indica a sinistra il Rifugio Bogani (m. 1820).
Lasciamo pertanto il sentiero in cresta e proseguiamo a sinistra, con pochissima pendenza, a mezza costa, tra larici e rododendri. Il
pendio alla sinistra scende ripidamente.
Il sentiero si divide solo per aggirare alcuni larici; possiamo passare a sinistra superandone il tronco che esce raso terra prima di raddrizzarsi
oppure aggirarli sulla destra e poi scavalcandone solo uno.
Poco dopo la scena si ripete; e anche in questo caso o aggiriamo i larici alla sinistra o li scavalchiamo alla destra.
Dopo due passi in salita proseguiamo con poca pendenza. Aggiriamo un larice cresciuto in mezzo al sentiero (m. 1835).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano seguito da un altro in leggera salita.
Saliamo due gradini formati dalle radici degli alberi.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa. Anche qui il sentiero è un po' esposto alla sinistra.
Dopo un breve tratto in salita, camminiamo sopra delle radici, e proseguiamo con un altro, altrettanto breve, in discesa.
Continuiamo quasi in piano tra larici e rododendri. Il tratto esposto è terminato.
Vediamo un bollo giallo quadrato.
Proseguiamo con poca pendenza. Lasciamo a sinistra altri due larici nati paralleli al terreno e poi raddrizzatisi (m. 1850).
Dopo tre passi in discesa su di una roccetta, percorriamo un breve tratto in piano e altri tre passi in salita su di un'altra roccetta.
Quasi in piano lasciamo a destra un masso sul quale vediamo una freccia gialla. Alla sinistra scende un ripido canalino roccioso.
Proseguiamo in discesa su fondo roccioso agevolati da quattro gradini realizzati con tronchetti di legno. Subito dopo alla sinistra troviamo un
tronco sistemato raso terra a rinforzo.
Poi, con minore pendenza, giriamo a destra dove troviamo una piccola apertura in basso ad una roccia.
Seguendo una parete rocciosa continuiamo in discesa su pietrisco, tra larici e rododendri. In basso alla sinistra vediamo l'Alpe Moncodeno.
Troviamo una placchetta segnavia con il n. 19 sopra un bollo giallo (m. 1830).
Terminata la parete alla destra, continuiamo a scendere con delle serpentine.
La parte bassa del tronco di un larice, di traverso al sentiero, forma un gradino (m. 1805).
Al termine della discesa proseguiamo quasi in piano. Ora i larici sono più radi. Alla destra troviamo una buca piena di neve (m. 1800).
Poi torniamo a camminare tra larici e rododendri.
Troviamo un'apertura tra le rocce alla destra che consente di tornare verso la buca.
Proseguiamo con vari lievi e brevi saliscendi. Ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. Davanti cominciamo a vedere tra gli alberi il Rifugio Bogani.
Dopo una breve salita vediamo anche la bandiera situata su di un piccolo dosso alla sinistra del rifugio.
Il sentiero si divide e subito torna a riunirsi.
Quasi in piano, raggiungiamo una palina con vari segnavia che indicano dietro con il sentiero 19 rosso: Cresta di Piancaformia, Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi; dietro con il sentiero 19 blu: Bocchetta di Prada, Mandello, Esino; a sinistra con il sentiero 25 rosso: Cainallo, Esino. Qui ci immettiamo
sul sentiero 25 descritto nel precedente itinerario e con un ultimo breve tratto in leggera salita arriviamo al rifugio.
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: 496 -100
Data escursione: luglio 2013
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Rifugio Brioschi (Vetta della Grigna m. 2409) sentiero 25 Via della Ganda in ore 1.40
- al Rifugio Brioschi sentiero 37 Via del Nevaio
- al Rifugio Bietti (m. 1719) per la Bocchetta di Piancaformia in ore 1.30
- al Rifugio Riva (m. 1021) per il Passo della Stanga sentiero 36 in ore 2.30
- al Pizzo della Pieve (m. 2248) in ore 1.30
- al Palone Vallori sentiero 38
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