Rifugio Alpini Piateda
- Altezza: m. 1530
- Gruppo: Orobie Valtellinesi
- Ubicazione: Le Piane
- Comune: Piateda - SO
- Carte Kompass: 93-C8 104-C1
- Coordinate Geografiche: 46°07'54.00"N 9°55'54.00"E
- Gestore: ANA Piateda
- Responsabili: Luigi Gusmeoli 348 7234261 e Livio Fendoni 339 2236787
- Telefono rifugio: 0342 219044
- Posti letto: 30
- Apertura: su prenotazione solo per gruppi autosufficienti
- Pagina aggiornata il: 08/06/2011
Il Rifugio Alpini sorge il località Le Piane nel parco delle Orobie Valtellinesi ed è stato costruito nel 1985 dal gruppo ANA di Piateda.
E' raggiungibile anche in auto ma, dalla località Gaggio in avanti, occorre un apposito permesso di transito che si può ritirare presso i Vigili del
Comune di Piateda (Via Roma, 36 tel.: 0342 370221), oppure presso il Bar Centro di fronte al Municipio, o anche al rifugio (quando è aperto).
Lasciamo la statale 38 al km. 40.6, vale a dire poco prima del passaggio a livello che segna la fine della tangenziale di Sondrio, per prendere sulla
destra la strada per Piateda e Faedo.
Con il Ponte del Navetto attraversiamo il Fiume Adda. Ad un bivio lasciamo a destra la deviazione per Faedo e proseguiamo diritto.
Raggiungiamo Busteggia, frazione di Piateda, dove giriamo a destra in Via Tambarini seguendo le indicazioni per Piateda Alta. La strada diventa
stretta e dopo le case continua in salita nel bosco. Passiamo sopra le condotte, due grossi tubi della centrale idroelettrica Sondel.
Superiamo la piccola frazione di Pam e, arrivati allo stop, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Piateda Alta e ci immettiamo su di una strada più larga.
Attraversiamo la frazione di Previsdomini, dopo la quale ignoriamo le deviazioni dapprima per Pusterla e poi per Vermaglio. Passiamo nuovamente sopra
i due grossi tubi.
Ad un bivio la segnaletica indica a sinistra: Gaggio a km 4, Le Piane a km 10; a destra: Vedello, Rifugio Mambretti. Facendo un tornante andiamo a
sinistra e attraversiamo la piccola frazione di Monno.
Arriviamo poi a Piateda Alta dove nei pressi della chiesa di San Antonio Abate c'è un bivio (m. 710). Un cartello indica a sinistra: Vesseda, Gaggio,
Le Piane Rifugio Alpini.
Ora la strada è più stretta ma è sempre asfaltata. All'esterno di un tornante sinistrorso vediamo ancora le condotte.
Lasciamo a sinistra la deviazione per Dossi e proseguiamo diritto (cartello: Gaggio km. 2, Le Piane km 8).
Ritroviamo poi la condotta e questa volta le passiamo sotto. Più avanti sulla sinistra in un prato ci sono tre vecchie case in località Gaggio.
Raggiungiamo poi uno slargo, seguito da un'edicola del Parco Orobie Valtellinesi con una cartina della zona, un tavolone in legno e delle panche. Da
questo punto un cartello stradale consente il transito solo a coloro che sono dotati dell'apposito permesso di transito (m. 1020).
Lasciata la macchina ci incamminiamo in leggera salita. Percorriamo un tornante sinistrorso. Alla destra c'è un muro con delle grosse pietre squadrate.
Proseguiamo con una curva a destra. Attorno ci sono alcuni alberi da entrambi i lati.
In basso a sinistra vediamo alcune case. Una stradina scende verso di loro.
Subito dopo troviamo un altro cartello che indica il divieto di transito ai non autorizzati (m. 1050). Fino ad alcuni anni fa si poteva arrivare in
auto fin qui dove c'è posto sulla sinistra solo per due auto e per questo motivo il parcheggio è stato spostato più in basso. Alla destra si stacca una stradina.
La strada è sempre asfaltata ma è diventata un poco più stretta. In basso a sinistra vediamo due case.
Proseguiamo tra gli alberi. Troviamo un corto guard-rail sulla sinistra.
Percorriamo una curva a sinistra e continuiamo nel bosco.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1090). Ora il fondo della strada è in cemento. Più avanti però ritroviamo l'asfalto (m. 1125).
Continuiamo tra betulle e altri alberi e poi lasciamo a destra la deviazione che in discesa conduce a Burnik. Proseguiamo diritto mentre il fondo
stradale torna ad essere in cemento (m. 1135).
Percorriamo un tornante verso sinistra (m. 1145). Più avanti la strada diventa sterrata (m. 1155).
Alla destra ci accompagna un muretto a secco coperto dal muschio. Rientriamo nel bosco. Di tanto in tanto una cunetta per lo scolo dell'acqua
attraversa la strada.
Percorriamo un breve tratto su cemento (m. 1180) e torniamo subito su sterrato.
Raggiungiamo uno slargo che precede un tornante destrorso (m. 1190).
Troviamo poi un segnale di pericolo generico (triangolo con punto esclamativo).
Più avanti il bosco è formato da alberi di conifere. Percorriamo un ampio tornante sinistrorso con il fondo in cemento (m. 1235), poi la strada
ridiventa sterrata.
Poco dopo superiamo un altro breve tratto in cemento. La pendenza aumenta un poco ma è comunque abbastanza leggera.
Nuovamente su sterrato, percorriamo una curva a destra tra le betulle, seguita da un'altra a sinistra.
Il fondo ridiventa in cemento (m. 1280). Subito dopo, presso un tornante destrorso, vediamo sulla sinistra due casette nei prati a cui si accede con
una stradina chiusa da una stanga.
Passiamo accanto ad alcune case e raggiungiamo un bivio in località Dosso del Sole (m. 1280) dove, davanti ad una casa bianca, alcuni cartelli
indicano a sinistra: Le Piane km. 3; diritto: Le Corne km. 2, Campiolo km 3. Giriamo a sinistra con un tornante all'interno del quale c'è una fontana
con vasca in cemento.
Proseguiamo nel bosco. La strada ora è sterrata e procede in leggerissima salita.
Passiamo sotto un cavo. Troviamo uno slargo sulla sinistra mentre il fondo stradale torna ad essere in cemento (m. 1310).
Ora la pendenza aumenta un poco. Ignoriamo una stradina sulla sinistra.
Siamo sempre nel bosco ma ora gli alberi non sono vicinissima alla strada.
Un'altra stradina si stacca verso destra (m. 1335). Continuiamo diritto in leggera salita.
Poco prima di un tornante destrorso la strada torna ad essere sterrata (m. 1345).
All'esterno di un tornante vediamo alti alberi di conifere. Continuiamo nel bosco in leggera salita e percorriamo tre curve.
Dopo pochi passi in piano (m. 1375), raggiungiamo un piccolo slargo sulla destra seguito da un tornante a sinistra e proseguiamo nel bosco di conifere.
Per un centinaio di metri sulla destra ci accompagna un piccolo muretto a secco (m. 1400).
Percorriamo un tornante destrorso più largo degli altri (m. 1410).
Per un breve tratto camminiamo quasi in piano poi riprendiamo la solita leggera salita passando in mezzo ad alberi alti.
Troviamo un piccolo slargo ed un muretto sulla sinistra (m. 1430). Poco dopo superiamo un breve tratto asfaltato e continuiamo su cemento.
Dopo una curva a sinistra la pendenza aumenta un poco.
Percorriamo poi una curva a destra e troviamo uno slargo alla sinistra.
La strada diventa sterrata e pianeggiante (m. 1450).
Percorriamo una curva a sinistra praticamente in piano con un muretto a secco alla sinistra.
Troviamo poi un altro corto muretto a secco sempre alla sinistra.
Percorriamo due tratti in leggera salita intervallati da uno quasi in piano.
Con il fondo nuovamente in cemento raggiungiamo Le Piane (m. 1465).
Un cartello raccomanda di transitare con prudenza. Nuovamente su sterrato, passiamo tra le poche case della frazione.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo in leggerissima discesa con qualche curva e poi in leggera salita con il fondo dapprima in
cemento e poi sterrato.
Quasi in piano, vediamo poi, in alto a sinistra, una grande case bianca (m. 1475).
La strada riprende a salire con il fondo in cemento. Attorno ci sono pochi alberi.
Lasciata una casa sulla sinistra, la strada ridiventa sterrata e quasi pianeggiante (m. 1485). A destra possiamo ammirare il panorama. Un cartello
segnala il divieto di caccia.
Ci addentriamo in un bosco di alberi alti (m. 1490). In leggera discesa, ci abbassiamo di una diecina di metri.
Poi in leggera salita arriviamo ad un tornante (m. 1485). Un cartello indica diritto: Lemmarsc (= Legnomarcio) mentre una scritta in rosso sbiadito
indica a sinistra: bivacco.
Seguiamo il tornante. Alla destra c'è un muro realizzato con grosse pietre a secco.
Troviamo poi sulla destra dei tronchi posti in orizzontale per fare da rinforzo e prevenire una eventuale frana.
La pendenza diminuisce un poco. Dopo una curva a sinistra, dove superiamo una canalino per lo scolo dell'acqua più grande dei precedenti, ritroviamo
l'asfalto (m. 1510). Alla destra c'è un'altra serie di tronchi di rinforzo.
Percorriamo una curva a destra. La strada ritorna sterrata.
Poco dopo ignoriamo una stradina che scende a sinistra (m. 1520) e proseguiamo diritto in leggerissima salita.
In basso alla sinistra vediamo i tetti di alcune vecchie case. Ora camminiamo praticamente in piano tra i prati (m. 1530).
Alla sinistra vediamo un basso muretto secco oltre il quale ci sono una casa vecchia ed una nuova.
Sulla destra c'è una fontana con vasca; a sinistra invece ci sono un tavolo con due panche e una staccionata.
Ancora pochi passi e raggiungiamo il rifugio situato proprio al termine della strada in posizione sopraelevata rispetto ad alcuni piccoli specchi d'acqua.
Tempo impiegato ore 1.45 - Dislivello m. 610
Data escursione: giugno 2011
Escursioni/Ascensioni partendo dal Rifugio:
- al Lago di Santo Stefano (m. 1839) in ore 2.30 (sent. 260)
- al Lago di Mezzo (m. 1933) in ore 2.45 (sent. 260)
- al Lago di Sopra (m. 2138) in ore 3.10 (sent. 260)
- alla Bocchetta di Santo Stefano (m. 2378) in ore 4 (sent. 260)
- alle Baite La Pessa (m. 1850) in ore 1.30 (sent. 252)
- al Rifugio Mambretti (m. 2004) in ore 3.30 (sent. 252)
- al Pizzo di Rodes (m. 2829)
Copyright © Diska (www.diska.it) 2001,2018 - All Rights Reserved