Capanna Sociale Val Vallaro
- Altezza: m. 1455
- Gruppo: Valli Bresciane
- Ubicazione: Paghera in Val Vallaro
- Comune: Vione - BS
- Carta Kompass: 107 C3 - 71 A3 - 94 C3
- Coordinate Geo: 46°13'44.60"N 10°26'13.90"E
- Gestore: CAI Crema
- Telefono gestore: 0373 203463
- Telefono rifugio: -
- Posti letto: 16
- Apertura: Riservata ai Soci
- Pagina inserita il: 17/10/2014
La Capanna Sociale Val Vallaro è situata nell'omonima valle tra le baite del borgo di Paghera, nel Parco dell’Adamello.
Appartiene al CAI di Crema ed è riservata ad uso esclusivo dei soci.
Pur non essendo disponibile all'escursionista di passaggio, le ho dedicato una pagina in quanto la valle merita comunque una visita.
La Val Vallaro si trova a sud di Stadolina ed è meno frequentata rispetto alle vicine valli parallele, come la Val d'Avio, pertanto si presta
favorevolmente per una tranquilla, oltre che facile, passeggiata.
La si risale tra boschi di abete rosso fino alle ottocentesche Baite di Paghera, costruite con il piano terra in muratura ed il piano superiore in
legno con una tecnica a incastro dei tronchi chiamata "blockbau".
La valle prosegue, racchiusa tra il Monte Calvo (m. 2194) e il Monte Pornina (m. 2147) verso il lato settentrionale dei monti che ne chiudono la
testata; da est a ovest: Corno di Mezzodì (m. 2966), M. Avio (m. 2962), P. di Vallaro (m. 2907) e Corno Pornina (m. 2815) che vedremo parzialmente
innevati anche durante l'estate mentre il ghiacciaio è ormai scomparso.
Risalendo la statale 42 della Val Camonica o scendendo con la statale 39 dall'Aprica, arriviamo ad Edolo e poi continuiamo verso il Gavia.
Giunti al km. 130, prendiamo una strada sulla destra all'inizio della quale la segnaletica indica una segheria, Paghera e il Monte Calvo.
Percorriamo questa strada per settecento metri e lasciamo la macchina in un parcheggio sulla destra, prima del ponte sull'Oglio (m. 1070).
Ci incamminiamo quasi in piano passando accanto ad un crocefisso e ad un piccolo parco e ignorando alla sinistra la stradina che conduce al condominio Pineta.
Pochi passi più avanti giriamo a destra, lasciamo a sinistra una cappellina con la statua di una madonna e attraversiamo il ponte sull'Oglio.
Dopo il ponte troviamo un bivio e andiamo a sinistra con il percorso 72A, come indicato da alcuni segnavia: Baite Paghera a ore 1, Pornina a ore 2,
Rifugio Alla Cascata a ore 2.30.
Camminiamo tra case e prati. Alla sinistra c'è un altro parcheggio.
Alla destra troviamo le case di Valar e una fontana con vasca in cemento. Alla sinistra un cartello marrone indica con la pista ciclo-pedonale,
dietro: Vezza d'Oglio a km. 5; davanti: Ponte di Legno a km. 7. Poco dopo c'è un'edicola con alcuni cartelloni che parlano della Val Vallaro e del Parco
dell'Adamello e mostrano delle cartine della zona.
Andiamo a destra, in leggera salita, prendendo una strada asfaltata tra le case/cascine di Valar (m. 1070).
Al termine del piccolo abitato, passiamo sotto ai cavi della corrente e proseguiamo, quasi in piano, tra prati e alberi.
Ad un bivio, ignoriamo il percorso alla sinistra e proseguiamo diritto con una sterrata superando il torrente su di un ponte. Un segnale stradale
vieta il transito ai veicoli eccetto quelli autorizzati (m. 1085).
Percorriamo una semicurva a sinistra e poi entriamo nel bosco.
La strada diventa una mulattiera.
Arriviamo ad un bivio dove troviamo una bacheca con tettuccio. Alla destra viene indicato il Monte Calvo. Ignoriamo la stradina con il fondo in
cemento alla sinistra e andiamo a destra seguendo la mulattiera (m. 1105).
Proseguiamo in salita in un fitto bosco di abeti rossi.
Alla sinistra troviamo un'altra bacheca con tettuccio, senza cartelli, prima della quale sale un sentiero con dei gradini di legno (m. 1120).
Presso uno slargo, ignoriamo un altro sentiero che si stacca alla sinistra (m. 1135).
Cominciamo a trovare delle canaline di ferro, di traverso al percorso, per lo scolo dell'acqua. Alla destra, tra gli alberi, riusciamo a vedere
Stadolina sul lato opposto della valle.
In leggera salita, percorriamo un tornante sinistrorso, con un corto muro alla destra (m. 1160).
Continuiamo in salita. Ora le canaline sono di legno.
Alla destra ci accompagna un muro di pietre coperte dal muschio (m. 1180).
Una apertura tra gli alberi consente una veduta sulla valle.
La mulattiera diventa una sterrata (m. 1195).
Le canaline per lo scolo dell'acqua ora sono in metallo, eccetto una in cemento (m. 1205).
Proseguiamo con un fondo misto, parte in cemento e parte su pietre (m. 1215).
Percorriamo due semicurve destra-sinistra. La stradina torna ad essere sterrata (m. 1225).
Dalla sinistra si innesta un sentiero.
Ora il fondo è in cemento. Alla destra troviamo un masso coperto da muschio.
Con vista panoramica alla sinistra sul fondovalle, percorriamo una curva a destra su sterrato. Alla sinistra ci sono delle protezioni di legno (m. 1250).
Quando le protezioni terminano, superiamo una canalina in cemento.
Un rivolo attraversa la strada passando sotto ad una grata di ferro.
Poco dopo, presso una curva a destra, troviamo alla sinistra un tavolo con delle panche di legno e alla destra, nell'ordine: un tubo grigio dal quale
esce dell'acqua, una fontana con vasca e una cappellina con un affresco raffigurante la Madonna del Rosario. A lato della cappella ci sono due panche
in pietre e cemento (m. 1265).
La pendenza aumenta. Il fondo ora è in cemento. Alla sinistra ci sono delle protezioni di legno e in basso scorre il torrente.
Percorriamo un tornante destrorso ignorando una sterrata che prosegue diritto (m. 1285).
Torniamo a camminare su sterrato. Attorno vediamo felci e muschio.
Superiamo una canalina in ferro (m. 1300).
Dopo alcuni passi su cemento, percorriamo una curva a sinistra e torniamo a camminare su sterrato, in leggera salita. Troviamo una canalina in cemento (m. 1310).
Gli alberi diventano più radi. Troviamo un'altra canalina in cemento e uno slargo per lo scambio alla sinistra (m. 1320).
Riprendiamo a salire. Alla sinistra ci sono massi e pietre interamente coperti dal muschio.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra (m. 1330).
Troviamo delle canaline in ferro e poi anche una in cemento (m. 1350).
Percorriamo pochi passi allo scoperto (m. 1370).
Poco dopo superiamo un tornante sinistrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 1380).
Troviamo altre canaline in ferro per lo scolo dell'acqua.
Dalla sinistra sale un piccolo sentiero (m. 1400).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Ad una biforcazione ignoriamo la stradina inerbita alla destra (m. 1420).
La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una curva a destra all'interno della quale si stacca una stradina. Davanti cominciamo a vedere le cime alla testata della valle (m. 1435).
Dopo alcuni passi in leggera discesa, continuiamo quasi in piano. In basso alla sinistra rumoreggia il torrente che per il momento non riusciamo a vedere.
Alla sinistra c'è una corta protezione in legno e più avanti ne troviamo altre. Alla destra invece ci sono delle gabbie che contengono delle pietre,
allo scopo di evitare slittamenti del terreno.
Più avanti, dopo un lungo tratto quasi in piano, ignoriamo una stradina inerbita che retrocede alla destra.
Dopo un tratto in lieve discesa proseguiamo quasi in piano. In basso alla sinistra vediamo il torrente.
Percorriamo una semicurva a destra in leggera salita. Alla destra c'è un crocefisso in legno con tettuccio. Un cartello informa che siamo arrivati a Paghèra.
Pochi passi più avanti usciamo dal bosco.
Alla destra troviamo una fontana con vasca di legno e le baite del borgo. Sulla prima baita vediamo il segnavia 72A a bandierina.
Seguiamo la stradina, che ora ha due strisce di pietra in corrispondenza del passaggio delle ruote, e tra altre baite, sulla destra, troviamola
la Capanna del CAI di Crema.
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 385
Data escursione: agosto 2014
Escursioni partendo dal Rifugio:
- alla Malga Calvo (m. 2015) in ore 2
- al Monte Calvo (m. 2194)
- al Rifugio Alla Cascata (m. 1453)
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