Bivacco Baita Varro

Il Bivacco Baita Varro è situato nell'Alta Val del Tino, laterale della Valle di Scalve.
Il bivacco, circondato dalle rocce, è stato ricavato dal rifacimento di una vecchia baita ed è formato da un solo locale che contiene: sei letti a castello completi di materassi, cuscini e coperte, un tavolo con cinque sedie e uno sgabello, armadietti con stoviglie, pentole e generi di prima necessità, una stufa economica, un camino chiuso e poca legna (su di un cartello leggiamo: "la legna non va sprecata ma va anche portata").
All'esterno ci sono una panca e due targhe affisse alla facciata dalle quali apprendiamo che la Baita di Varro è stata ristrutturata dalla Sottosezione CAI Valle di Scalve Pukajirca 81 e da alcuni volontari dal 1997 al 2002.
Alla sinistra del bivacco c'è un baitello-magazzino. Alla destra, sotto ad una roccia sporgente e chiuso da una rete a quadrotti che un cartello raccomanda di richiudere dopo l'utilizzo, ci sono: un lavandino con due vasche, uno scolapiatti, una piastra per grigliare ed un piccolo tavolo.
Pochi metri sotto al rifugio, raggiungibile con un sentierino a zig-zag, c'è il gabinetto con una turca.

Scendendo dal Passo della Presolana (m. 1297) in Val di Scalve con la SP 56, dopo km. 4.7 in località Castello, giriamo a sinistra per prendere la SP 58 per Colere.
A Colere attraversiamo l'abitato. Lasciata a sinistra la strada che conduce verso gli impianti di risalita, proseguiamo con la provinciale 58.
Attraversiamo Vilminore e continuiamo verso Vilmaggiore.
Giunti al ponte sul Torrente Tino troviamo alla sinistra una casa con un grande affresco raffigurante una Madonna con Bambino. Subito dopo alla destra c'è uno slargo sterrato sufficiente per parcheggiare sette vetture mentre alla sinistra prende avvio il percorso 412 (m. 1065).

Attraversiamo la strada e prendiamo una mulattiera inerbita all'inizio della quale i segnavia indicano: Lago di Varro a ore 3, Monte Tornone a ore 4, Pizzo Tornello a ore 4.
In salita, con il bosco alla destra, retrocediamo verso la casa con l'affresco.
Poco dopo entriamo in un bosco di conifere, prevalentemente pini (m. 1075).
Troviamo subito un vecchio cartello illeggibile appeso al tronco di un albero.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un muretto di pietre coperto dal muschio.
Lasciamo a sinistra un grande masso coperto dal muschio e saliamo un breve ripido tratto su sentiero (m. 1085).
In salita percorriamo un'ampia semicurva verso destra e vediamo un bollo su di una roccetta. I bolli bianco-rossi ci accompagneranno e guideranno lungo tutto il cammino.

Alla sinistra scorre il Torrente Tino (m. 1100).
Alla destra vediamo un masso apparentemente in bilico su di un altro.
Superiamo una serpentina sinistra-destra.
Un cartello marrone segnala che ci troviamo nel Parco Regionale delle Orobie Bergamasche (m. 1110).
Il sentiero si divide e si ricompone dopo aver aggirato un gruppo di alberi. Pieghiamo a sinistra e superiamo un tratto abbastanza ripido (m. 1115).
La pendenza diminuisce un poco. Continuiamo con delle serpentine (m. 1130). Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Un masso invade parzialmente la parte sinistra del sentiero (m. 1145).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco (m. 1155).
Passiamo tra due alberi vicini tra loro e lasciamo un masso alla sinistra (m. 1160).
Un sentiero che proviene da Vilmaggiore si immette da dietro-destra.

Subito dopo raggiungiamo una stradina sterrata che alla sinistra scende verso il torrente (superabile con un guado o con un ponticello di legno) mentre alla destra prosegue in salita. Andiamo a destra (m. 1175).
Troviamo un tombino dell'Enel.
Ci immettiamo su di un altra sterrata e proseguiamo in leggera salita verso sinistra.
Lasciamo a sinistra tre vasche abbeveratoio.
Alla sinistra vediamo una roccia trasformata in santella (m. 1190).

Poco dopo arriviamo ad una biforcazione (m. 1195). I segnavia indicano verso sinistra con il sentiero 432: Baita Napoleù, Baita Gurlunö, Brandelegn; verso destra con il sentiero 412: Laghi di Varro a ore 2.45, Pizzo Tornello a ore 4.15. Teniamo la destra.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con una mulattiera.
Passiamo accanto ad un ometto (m. 1210).
Il percorso si allarga e per un tratto diventa ripido e accidentato. Troviamo un ometto alla sinistra (m. 1225).
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 1240).
Vediamo il segnavia 412 su di una pietra, prima di un'altra curva verso sinistra.
Saliamo dei gradini di legno.
Proseguiamo con poca pendenza e con delle vecchie protezioni di legno alla sinistra (m. 1250).
Percorriamo una semicurva verso sinistra seguita da una curva verso destra molto ampia.
Riprendiamo a salire.

Due sentieri si staccano alla destra. Continuiamo diritto camminando sopra delle radici, come indicato dai bolli e da un ometto (m. 1265).
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo, presso uno slargo, proseguiamo con un tornante destrorso segnalato da un segnavia ricurvo (m. 1275).
In salita percorriamo un tornante sinistrorso.
Troviamo delle radici che affiorano dal sentiero.
Passiamo sotto ad un albero nato alla destra del sentiero e cresciuto obliquamente (m. 1280).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco (m. 1290).

Ora scendiamo ripidamente con il sentiero incassato tra le rocce (m. 1310).
Continuiamo quasi in piano (m. 1305).
Camminiamo sopra delle radici affioranti, dapprima con poca pendenza e poi in modo abbastanza ripido.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra vediamo il torrente formare una cascata (m. 1315).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Arriviamo ad un bivio (m. 1335). I segnavia indicano (sempre con il sentiero 412), verso destra in salita: Lago di Varro a ore 2.30, Monte Tornone a ore 3.30, Pizzo Tornello a ore 3.30; a sinistra in discesa superando un ponticello: Vilminore a ore 0.50; dietro: Vilmaggiore a ore 0.30. Andiamo a destra.
Il sentiero subito si divide e teniamo la sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso e camminiamo sopra delle radici.
Passiamo accanto ad un masso interrato e subito effettuiamo un tornante sinistrorso presso il quale vediamo un segnavia ricurvo (m. 1355).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra in salita (m. 1365).
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentierino che continua diritto verso una cascata formata dal torrente (m. 1370).

Saliamo ripidamente. Il sentiero si divide solo per aggirare un pino.
Proseguiamo con alcuni tornanti ravvicinati: sx-dx-sx-dx (m. 1380) e una serpentina sinistra-destra (m. 1395).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1400).
Presso un tornante destrorso camminiamo sopra delle grosse radici e passiamo accanto ad un formicaio (m. 1410).
Continuiamo quasi in piano. Troviamo un tronco raso terra alla sinistra e subito dopo un sentiero che scende a destra.
Proseguiamo con poca pendenza. Una roccetta con un bollo bianco-rosso spunta in mezzo al sentiero.
Pieghiamo a sinistra in salita.

Con un tornante sinistrorso aggiriamo un formicaio (m. 1420).
Saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1435).
Aggiriamo una roccetta che affiora dal sentiero (m. 1445).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita. Frattanto ci siamo allontanati dal Torrente Tino ma continuiamo a sentirlo scorrere senza vederlo tra gli alberi.
Ignoriamo un sentiero che sale verso destra (m. 1465).

Vediamo un muretto di pietre a secco, poco sopra alla destra, e subito dopo percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1470).
Risaliamo una lastra di roccia oppure la aggiriamo alla destra (m. 1480).
Continuiamo con pochissima pendenza. Un'apertura tra gli alberi alla sinistra consente una prima veduta della Presolana (m. 1485).
In salita superiamo una curva verso sinistra.
Con poca pendenza percorriamo una curva verso destra molto ampia (m. 1495).

Usciamo dal bosco e proseguiamo in salita camminando tra alte felci.
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso (m. 1500).
Alla destra vediamo la Presolana.
Il sentiero attraversa una colata di pietre.
Subito dopo con un tornante sinistrorso rientriamo nel bosco. Dalla destra si immette un altro sentiero (m. 1510).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con bella vista, dietro verso sinistra sulla Presolana e in basso sulle case di Vilminore.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire mentre alla destra, per un tratto, abbiamo una parete rocciosa.

In leggera salita, presso una curva verso sinistra senza alberi, attraversiamo un ruscello (m. 1565).
Saliamo ripidamente e rientriamo nel bosco.
Il sentiero si divide e subito si ricompone.
La pendenza diminuisce un poco. Camminiamo tra radi alberi.

Alla destra, dell'acqua sorgiva sgorga dal terreno passando in un tubo bianco (m. 1580).
Saliamo ripidamente con il bosco solo alla destra.
Superiamo una curva a sinistra. Il sentiero attraversa, con poca pendenza, una colata di pietre (m. 1600).
In salita rientriamo nel bosco.

In un tratto allo scoperto saliamo ripidamente dei rudimentali gradini di pietra.
Con una serpentina destra-sinistra rientriamo nel bosco.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
La pendenza diminuisce un poco. Una roccetta alla sinistra restringe il sentiero (m. 1615).
Camminiamo sopra delle radici affioranti.
Percorriamo una curva verso destra su fondo roccioso.

Usciamo definitivamente dal bosco (m. 1630) e saliamo attorniati dai prati con ripide serpentine: dx-sx-dx-sx-dx-sx.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra passando accanto ad un ometto (m. 1645).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Dietro il panorama mostra la Presolana, il Ferrantino e il Ferrante.
Con poca pendenza superiamo due curve sinistra-destra (m. 1670).
Percorriamo un tratto in salita tra radi alberi.
Continuiamo in leggera salita seguendo tracce tra l'erba e qualche bollo bianco-rosso sulle pietre.
Sentiamo un ruscelletto scorrere sotto alle pietre.
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.
Vediamo un bollo bianco-rosso su di un masso.

Proseguiamo dapprima in salita e poi con minore pendenza spostandoci dalla destra verso il centro dei prati.
Superiamo una roccetta a strisce, interrata (m. 1690).
Subito dopo percorriamo una curva verso destra, con un ometto alla sinistra.
Continuiamo con un'altra curva verso destra riprendendo a salire (m. 1700).
Il sentiero piega a destra e poco dopo a sinistra.
Proseguiamo con serpentine: dx-sx-dx e vediamo il segnavia 412 dipinto su di una pietra (m. 1715).
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 1725).
Con poca pendenza arriviamo ad un tornate destrorso e continuiamo in salita (m. 1730).
Dopo un curva a sinistra continuiamo con delle serpentine appena accennate.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso vicini tra loro (m. 1750).
Proseguiamo con delle serpentine: sx-dx-sx-dx-sx.
Il sentiero si divide e si ricompone (m. 1765).
Saliamo in modo abbastanza ripido.

Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale, più in basso, scorre il torrente (m. 1780).
Con poca pendenza superiamo un tornante sinistrorso e riprendiamo a salire.
Continuiamo con alcune lievi serpentine mentre il torrente alla sinistra forma una cascata (m. 1785).

Il sentiero si divide in due tracce quasi parallele e prosegue alla sinistra ripidamente e alla destra con serpentine. Poco dopo si ricompone e continua in modo abbastanza ripido.
Risaliamo delle lastre di pietra (m. 1810).
Con un tornante destrorso volgiamo le spalle alla cascata.
Proseguiamo con poca pendenza. Pieghiamo a sinistra e riprendiamo a salire.
Superiamo alcuni zig-zag su fondo roccioso.
Percorriamo quattro tornanti: sx-dx-sx-dx.

Arriviamo ad un bivio (m. 1830). Una scritta rossa e una freccia su di una pietra indicano a destra: 412 Lago di Varro. I segnavia su di una palina indicano a sinistra con il sentiero 412: Baita di Varro a ore 0.40, Lago di Cornalta a ore 1.30; tempo fa c'erano altri segnavia che indicavano verso destra sempre con il sentiero 412: Lago di Varro a ore 1.30, Monte Tornone a ore 2.30, Pizzo Tornello a ore 2.30. [Praticamente a sinistra con un giro più lungo troveremo nell'ordine: il Bivacco Baita Varro, il Lago di Cornalta e il Lago di Varro mentre alla destra saliremo direttamente al Lago di Varro dove i due sentieri si uniscono. E' pertanto possibile effettuare un giro ad anello.] Andiamo a sinistra, quasi in piano e attraversiamo il solco asciutto di un torrente.
Percorriamo una curva verso sinistra e proseguiamo con poca pendenza.
Saliamo in modo abbastanza ripido camminando su fondo roccioso.
Proseguiamo tra erba e rocce, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.

Guadiamo un torrente, da destra a sinistra, dopo aver individuato il punto migliore per farlo (lo abbiamo risalito alcuni metri e lo abbiamo attraversato su di una fila di pietre affioranti) (m. 1855).
Continuiamo in leggera salita e passiamo a monte di una colata di pietre.
Aggiriamo una pietra alla destra.
Riprendiamo a salire. Tra l'erba ci sono alcuni cespugli di rododendro.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio e saliamo ripidamente (m. 1865).

Continuiamo con quattro tornanti: sx-dx-sx-dx e, aggirato un piccolo dosso, cominciamo a vedere in alto la bandiera del bivacco (m. 1885).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita superiamo una curva verso sinistra tra l'erba.

Lasciamo a destra delle pietre, quanto resta di un baitello crollato (m. 1900).
In salita percorriamo un tornante sinistrorso seguito con minore pendenza da un ampio tornante destrorso (m. 1905).
Proseguiamo con due semicurve destra-sinistra lasciando a sinistra un rudere.
Continuiamo in modo abbastanza ripido con una curva verso destra (m. 1925), un tornante sinistrorso (m. 1930) e due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1935).

Proseguiamo verso destra tra ripide roccette, sempre seguendo i bolli. Al termine di questa salita, in alto vediamo la bandiera e il tetto del bivacco (m. 1945).
Dopo un tratto con poca pendenza, in salita superiamo una curva verso destra (m. 1950).
Continuiamo con uno zig-zag destra-sinistra (m. 1960) e una serpentina destra-sinistra (m. 1965).
Pieghiamo a destra, superiamo una curva a sinistra e continuiamo con poca pendenza (m. 1985).

Presso una curva verso sinistra guadiamo un ruscelletto (m. 1995).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra e proseguiamo in salita con un sentierino tra l'erba (m. 2005).
Dopo un tratto su fondo roccioso, superiamo un tornante destrorso (m. 2015).
Continuiamo con poca pendenza in direzione del bivacco che vediamo davanti.
Guadiamo un ruscello. Vediamo anche dell'acqua che esce da un piccolo tubo.
Lasciamo alla destra la roccia sopra alla quale sventola il tricolore e raggiungiamo la Baita Varro (m. 2030).

Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 965
Data escursione: luglio 2018

Prosecuzione verso i Laghi di Cornalta e di Varro
Dietro al bivacco, su di una parete di roccia, due scritte in rosso e due frecce indicano diritto il Lago di Cornalta e verso destra il sentiero che si ricollega a quello diretto per il Lago Varro.
Continuiamo diritto in salita tra erba e pietre e con una parete di roccia alla destra.
Scavalchiamo due rivoli asciutti piegando a sinistra e allontanandoci dalle rocce (m. 2055).
Passiamo accanto ad un ometto e attraversiamo un barech (recinto di pietre per gli animali) appena tracciato da una fila di pietre (m. 2060).
Il sentiero non sempre è ben visibile tra l'erba ma possiamo seguire i bolli.
Lasciamo a destra una roccetta come indicato da un bollo ricurvo (m. 2075).
Passiamo accanto ad un ometto (m. 2080).
Quasi in piano, presso una curva verso sinistra, attraversiamo il letto di un ruscello asciutto.
Riprendiamo a salire tra prati pieni di fiori gialli (m. 2090).
Scendiamo ripidamente e superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo un tratto quasi in piano (m. 2080), giriamo a sinistra e cominciamo ad attraversare una zona con massi franati seguendo i bolli e una parvenza di sentiero.
Proseguiamo tra i prati in modo abbastanza ripido.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Quasi in piano attraversiamo una pietraia.
Continuiamo tra i massi seguendo i bolli e aiutandoci con le mani (m. 2100).
Poi ne usciamo e per un po' ci teniamo al margine basso (sinistra) dei massi.
Torniamo tra i massi e seguiamo una traccia con la quale ne usciamo definitivamente.
Proseguiamo con il sentiero tra erba e pietre.
Passiamo accanto ad un ometto e continuiamo in leggera discesa.
Camminiamo quasi in piano, a mezza costa lungo il fianco destro della valle, con delle rocce alla destra.
Dopo un tratto in salita, con poca pendenza attraversiamo una frana di pietrisco (m. 2110).
Riprendiamo a salire.
Dopo un tratto su fondo roccioso proseguiamo su sentiero sterrato con minore pendenza.
Attraversiamo un ruscello.
Percorriamo una curva verso destra e saliamo ripidamente (m. 2130).
Seguendo dei bolli ricurvi giriamo a sinistra (m. 2155).
Con poca pendenza superiamo una curva verso destra.
Lasciamo a sinistra un gruppo di roccette e rododendri (m. 2165).
Proseguiamo in salita camminando alla destra dell'emissario del Lago di Cornalta. Lo scavalchiamo e pieghiamo a sinistra.
Al termine della salita, proseguiamo quasi in piano a lato del torrente e raggiungiamo la sponda meridionale del Lago di Cornalta (m. 2181).
[Abbiamo impiegato 40 minuti di cammino dal Bivacco Baita Varro.]

Scavalchiamo l'emissario e seguendo un sentiero con i bolli costeggiamo la sponda destra (est) del lago.
Dopo un tratto in salita continuiamo quasi in piano.
Il sentiero si divide. Lasciamo quello che continua diritto lungo la sponda del lago e prendiamo l'altro che sale verso destra (entrambi bollati) tra erba e pietre.
Dopo un tratto quasi in piano (m. 2195) proseguiamo tra erba e rododendri dapprima con poca pendenza e poi in salita.
In basso alla sinistra ancora vediamo il Lago di Cornalta (m. 2205).
Camminiamo con poca pendenza in un valloncello tra un dosso alla sinistra e il monte alla destra.
Seguendo un bollo ricurvo percorriamo un tornante verso destra scavalcando il ruscelletto che scorre nel valloncello (m. 2210).
In salita, seguendo un bollo ricurvo, percorriamo un tornante sinistrorso. Alla destra ci sono delle roccette.
Continuiamo con un tratto tra l'erba.
Seguendo un bollo ricurvo, percorriamo un tornante destrorso tra rocce ed erba (m. 2220).
Presso un tornante sinistrorso troviamo un altro bollo ricurvo e proseguiamo in leggera salita in un corridoio erboso attorniato da roccette.
Pieghiamo a destra in salita.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire, sempre seguendo i bolli bianco-rossi, in alcuni punti senza sentiero.
Proseguiamo verso destra in modo abbastanza ripido.
Quasi in piano, lasciamo a destra una pozza che troviamo semi asciutta (m. 2240).
Continuiamo in salita seguendo tracce di sentiero.
Sempre seguendo i bolli giriamo a destra e poi a sinistra (m. 2250).
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo con poca pendenza e vediamo il segnavia 412 (m. 2255).
Proseguiamo tra l'erba o tra erba e roccette con brevi lievi saliscendi (per cinque volte giù e su) rimanendo nel complesso sempre attorno alla stessa quota, fino a raggiungere il versante occidentale del Lago di Varro (m. 2250) che vediamo una quindicina di metri più in basso
[Abbiamo impiegato 20 minuti di cammino dal Lago di Cornalta.]

Ritorno a valle in sintesi
Costeggiamo il Lago di Varro in discesa verso destra.
Raggiunto il torrente emissario, lo guadiamo verso sinistra (m. 2236) e sull'altra sponda troviamo dei segnavia che indicano la direzione per salire al Monte Tornone e al Pizzo Tornello entrambi segnalati a un'ora.
Scendiamo seguendo il torrente e lo guadiamo verso destra in un tratto tra due cascate.
Passiamo accanto ad un grande ometto alto circa tre metri.
Lasciamo a destra un sentiero, segnalato da un cartello nero, che riconduce al Bivacco Baita Varro.
Arriviamo al bivio dove chiudiamo l'anello (m. 1830).
Ora non ci resta che seguire a ritroso il sentiero percorso all'andata.
[Abbiamo impiegato ore 2.30 per la discesa dal Lago di Varro al parcheggio].

Escursioni partendo dal Bivacco:


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