Bivacco Baracon de Varadega

Il Bivacco Baracon de Varàdega è situato tra il Monte Varadega (m. 2634) e il Monte Rasverde (m. 2348) con bella vista panoramica sulla sottostante Valtellina e sulle cime circostanti tra le quali spicca il gruppo del Bernina.

L'edificio in muratura consta di due piani. Il locale al piano terra è sempre aperto e dispone di una cucina completa con: fornello quattro fuochi e bombola gas, lavello con due vaschette, vari armadietti con pentole, piatti e stoviglie. Ci sono inoltre un camino, una stufa, legna da ardere, quattro tavoli con panche e sedie, la cassetta per le offerte e l'interruttore generale (inverter) per l'illuminazione ottenuta tramite un pannello solare posizionato sul tetto.
Una ripida scala di legno conduce al piano superiore, passando per una botola, dove troviamo nove brande con relativi materassi e solo qualche coperta e cuscino.
Recentemente è stato aggiunto un altro locale a piano terra, alla destra del corpo principale dell'edificio. A questo locale si accede dall'esterno tramite una porta che è chiusa a chiave.
All'esterno ci sono due panche e, a una ventina di metri di distanza, il baitello con i servizi igienici.

Per raggiungere il bivacco dobbiamo innanzitutto salire al Passo del Mortirolo. Possiamo farlo con diverse strade: da Mazzo di Valtellina (la più ripida e cara ai ciclisti), dal Passo dell'Aprica (la più lunga e arzigogolata) e da Monno (la più tranquilla).

a) da Mazzo di Valtellina (nord).
Lasciamo la statale 38 al km. 72.9. Poco dopo, al termine della strada, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Mazzo.
Dopo un curvone verso destra prendiamo una strada sulla sinistra all'inizio della quale viene indicato il Passo del Mortirolo. Superiamo alcune curve, seguendo le numerose indicazioni, e arriviamo al tornante n. 33, il primo di una lunga sequenza (i tornanti sono numerati in ordine decrescente).
Al tornante n. 11, nel punto più ripido (pendenza 18%), è stato collocato un monumento dedicato all'indimenticato campione Marco Pantani.
Al tornante n. 8 dalla sinistra si immette una variante che proviene da Grosio.
Poco prima del tornante n. 4, una sterrata si stacca a sinistra e, costeggiando un laghetto, conduce al Rifugio Antonioli.
Proseguendo con la strada asfaltata arriviamo al Passo del Mortirolo, segnalato da un cippo (m. 1852).
Continuando quasi in piano raggiungiamo lo slargo dove confluiscono dalla sinistra la strada da Monno e dalla destra quella dall'Aprica.
Giriamo a sinistra e dopo 600 metri imbocchiamo sulla sinistra la stretta strada asfaltata delle 4 Malghe (Varàdega, Andrina, Salina e Bighera) segnalata dal un cartello marrone.

b) dall'Aprica (ovest).
Lasciamo al statale 38 della Valtellina a Tresenda, al km. 54.8, e con la provinciale 38 raggiungiamo il Passo dell'Aprica.
Oltre il passo cominciamo a scendere poi, seguendo le indicazioni per Trivigno, prendiamo una strada che si stacca a sinistra.
Passiamo per il Pian di Gembro e iniziamo una serie di giri e saliscendi al termine dei quali raggiungiamo lo slargo dove dalla sinistra arriva la strada da Mazzo e dalla destra quella da Monno.
Giriamo a destra e dopo 600 metri imbocchiamo sulla sinistra la stretta strada asfaltata delle 4 Malghe (Varàdega, Andrina, Salina e Bighera) segnalata dal un cartello marrone.

c) da Monno (sud).
Lasciamo la statale 42 della Valle Camonica al km. 123.2 per prendere a sinistra la provinciale 81 con la quale attraversiamo Monno e proseguiamo verso il Mortirolo.
Con questa strada, dopo una diecina di chilometri, superati due alberghi, 600 metri prima di arrivare allo slargo dove dalla sinistra arriva la strada che proviene dall'Aprica e dalla destra quella da Mazzo di Valtellina, giriamo a destra per imboccare la stretta strada asfaltata delle 4 Malghe (Varàdega, Andrina, Salina e Bighera) segnalata dal un cartello marrone.

Qualunque sia la strada di accesso fin qui utilizzata, percorriamo la strada delle malghe per km. 2.1 fino a trovare alla sinistra la sterrata di origine militare che sale verso il Monte Varadega. I segnavia indicano con il percorso 452: Rifugio Cros de l'Alp a ore 1.45, Monte Varadega a ore 2.15. Altri cartelli segnalano anche la Malga Varadega, il Baitello Varadega con l'annessa area pic-nic a 15 minuti, il Baraccone Varadega del Gruppo Alpini Grosotto.
In questo punto la possibilità di parcheggio è praticamente nulla (m. 1945). Possiamo proseguire e lasciare la macchina nel prato alla destra dopo il ponte sul Torrente Varadega oppure dopo 400 metri alla sinistra dove c'è uno slargo sufficiente per 5 autovetture e poi tornare indietro a piedi.

Prendiamo dunque la sterrata che sale con poca pendenza lungo le pendici orientali del Monte Rasverde. Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre. Di tanto in tanto vediamo un bollo bianco-rosso.
Passiamo accanto ad un paletto di legno.
Arrivati davanti ad un torrente, percorriamo un tornante sinistrorso e subito troviamo due massi situati ai lati della stradina, entrambi con un bollo rosso (m. 1975).
Ora il muretto è alla destra (sempre sul lato a monte). In alto a destra vediamo i quattro edifici della Malga Varadega.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1985).
Lasciamo a destra un cippo di pietra che segnala il km. 0.500.
Passiamo a valle della Malga Varadega (m. 2000).

Poco dopo ignoriamo la stradina che si stacca alla sinistra, segnalata da una freccia rossa e dalla scritta "Croce", che si riferisce alla croce del Piz de le Casüce peraltro già ben visibile. Alla destra invece un cartello segnala il Baitello Varadega che vediamo poco più in basso accanto ad un'area pic-nic. C'è anche un altro cartello sul quale leggiamo: "Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - Progetto per la valorizzazione turistica della Valle Varadega mediante la realizzazione di aree di sosta e la manutenzione straordinaria della strada silvo-pastorale d'accesso e del baitello." Bastano un paio di minuti per scendere con un sentiero. Il baitello è chiuso da una grata e all'interno si sente scorrere l'acqua.
Seguendo la sterrata continuiamo diritto, per un lungo tratto, attorniati da molti cespugli di rododendro e qualche larice (m. 2010).

Più avanti un sentiero esce alla destra e segue la sterrata in parallelo (m. 2075).
Proseguiamo in salita. Ogni tanto vediamo un bollo bianco-rosso.
Troviamo un paletto di legno alla destra (m. 2090).
Il sentiero alla destra rientra nella mulattiera (m. 2115).
Poco dopo ignoriamo un altro sentiero che si stacca alla sinistra.

Poi, con poca pendenza, percorriamo un tornante sinistrorso seguito da un tornante destrorso molto ampio (m. 2155).
In salita superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2175).
Dopo un tornante sinistrorso, con poca pendenza percorriamo subito un tornante destrorso molto ampio (m. 2190).
Riprendiamo a salire e passiamo accanto al cippo che segnala il km. 2 (m. 2205).

Più avanti, alla destra della sterrata, troviamo una distesa di pietre.
Percorriamo una curva a sinistra con la sterrata incassata nel terreno circostante (m. 2240).
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra scende un muretto a rinforzo della sterrata (m. 2250).
Percorriamo una curva a sinistra molto ampia. Con queste due ultime curve abbiamo invertito il senso di marcia.

Torniamo a salire. Passiamo accanto ad un cippo che indica il km. 2.500 (m. 2265).
All'esterno di una curva a destra troviamo delle roccette coperte da rododendri (m. 2270).
Subito superiamo una curva a sinistra.

Attorniati da una zona di pietre franate, percorriamo un tornante destrorso (m. 2280).
Continuiamo tra erba e rododendri. Alla sinistra c'è un basso muretto di pietre.
Dopo una curva a sinistra, percorriamo un breve tratto in piano (m. 2295).

In leggera discesa raggiungiamo un bivio dove troviamo una palina con le seguenti indicazioni: Passo di Varadega 2288 m; a sinistra con il percorso 448.3: Baracon a ore 0.10, Maggengo Casini a ore 0.30, Alpe Campo a ore 1.10; diritto con il percorso 448.3: Passo di Varadega a ore 0.15, Monte Varadega a ore 1.30; dietro con il percorso 452: Incrocio Strada per Mortirolo a ore 0.50, Passo del Mortirolo a ore 1.20. Proseguiamo con un'altra sterrata che gira a sinistra con un tornante.
Percorriamo due brevi tratti quasi in piano alternati ad altrettanti in leggera discesa.
Continuiamo in salita.
Quasi in piano attraversiamo una zona con varie pietre attorno alla stradina.
Proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo una curva a sinistra molto ampia che termina con un breve tratti in leggera discesa (m. 2300).
In leggera salita superiamo una curva a destra.

Continuiamo in discesa.
In leggera discesa arriviamo ad un tornante sinistrorso e subito quasi in piano ne percorriamo uno destrorso (m. 2280).
Poco dopo superiamo un tornante sinistrorso e proseguiamo in discesa.
Superiamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 2265).
Dopo un tratto in salita, quasi in piano percorriamo una curva a destra.
Dopo un altro tratto in salita e una curva a sinistra vediamo il retro del bivacco (m. 2275).
Con pochi passi in leggera discesa lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 370 -43
Data escursione: ottobre 2017

Escursioni partendo dal Bivacco:


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