Bivacco Suretta

Il Bivacco Suretta è situato su di un dosso morenico in bella posizione panoramica sul sottostante lago di Montespluga e sul ghiacciaio sud del Monte Suretta.
Il bivacco è una costruzione metallica dal colore indefinito ed è dotato di nove brande con materassi e coperte, un tavolo, due panche, stoviglie, cassetta di pronto soccorso e pannello fotovoltaico. Per il pernottamento vengono richiesti 3 euro per i soci CAI e 5 per gli altri, da lasciare in una apposita cassetta appesa accanto all'uscio. Dietro al bivacco c'è una piazzola per l'atterraggio dell'elicottero.
Segnalo inoltre che il CAI Madesimo/Vallespluga ha recentemente preso la decisione di rimuovere il gas dai propri bivacchi, per una questione di sicurezza degli impianti, responsabilità e difficoltà di messa a norma.

Primo itinerario: dal Lago di Montespluga (E.E.)

Questo itinerario è classificato E.E. (per Escursionisti Esperti) per la presenza di qualche tratto esposto o su terreno sdrucciolevole.

Con la statale 36 risaliamo la Val Chiavenna fino al Lago di Montespluga. Costeggiando la sponda del lago, troviamo una stradina sterrata che si stacca sulla destra e poi continua parallela alla strada asfaltata. Dopo cinquecento metri, superati due ponticelli, parcheggiamo la macchina (m. 1910).
Un segnavia nel prato, un po' discosto dalla sterrata, indica verso destra l'inizio del sentiero C 14 e il bivacco Suretta a ore 2.30.
Lungo il cammino seguiremo dei segnavia di colore rosso bianco rosso a strisce orizzontali e dei bolli gialli.

Dopo un primo tratto quasi in piano, superata la palina segnavia, cominciamo a salire alla sinistra del torrente. Alcune pietre disposte a gradino agevolano il cammino.
Poi, superato un rivolo d'acqua (m. 1960), continuiamo in leggera salita.
Attraversiamo un piccolo affluente del torrente camminando sui massi affioranti (m. 2010).
Successivamente con altre pietre sistemate a gradino raggiungiamo un ripiano.
Proseguiamo tra erba e pietre rimanendo alla sinistra del torrente.
Più avanti ne superiamo il ramo di sinistra (m. 2050) e anche in questo caso ci limitiamo a camminare sulle pietre che affiorano senza bagnarci.
Entriamo in un pianoro. In leggera salita superiamo un altro ruscello e poi, scavalcato un rivolo d'acqua, lo seguiamo per alcuni passi.
Troviamo alcune marmotte che stranamente non fuggono alla nostra vista e non emettono i loro richiami laceranti. In alto vediamo la cascata che alimenta il ramo di destra del torrente.

Lasciata a sinistra una piccola conca piena di pietre (m. 2100), iniziamo a salire ripidamente alla destra di uno stretto canalino che sembra il letto di un torrente in secca.
Poco dopo lo attraversiamo e per un po' lo seguiamo sull'altro lato.
Il sentiero poi piega a sinistra e si avvicina ad un altro torrente che scorre a una trentina di metri (m. 2260).
La pendenza aumenta e continuiamo con vari corti tornanti.
Superiamo un masso con un piccolo ometto (m. 2345) e continuiamo a salire.
Raggiungiamo un tratto in piano. Tra i massi alla nostra sinistra c'è un quadretto raffigurante una madonna.
Riprendiamo poi a salire seppur con minore pendenza rispetto al precedente tratto e raggiungiamo una zona con delle rocce franate (m. 2400).
Le superiamo e riprendiamo a salire in modo decisamente ripido.

Questo è il tratto più impegnativo. La salita è ripida, il fondo di sfasciumi e sabbietta non da molta presa ed il sentiero è un po' esposto.
Dovremo pertanto percorrerlo con prudenza, soprattutto al ritorno in discesa.
Il sentiero piega a destra e prosegue a mezza costa. Raggiungiamo un tratto in piano molto esposto (m. 2450). Qui però ci sono delle catene che possiamo far scorrere nella nostra mano e avanzare in sicurezza.
Continuiamo a salire ripidamente. Sulla destra c'è una cascata.
Questo tratto termina quando raggiungiamo un'altra fascia di rocce franate che superiamo senza difficoltà entrando in una valletta (m. 2500).

Seguiamo un placido ruscello (quello che poco dopo spiccherà il salto dando origine alla cascata) e poi saliamo a sinistra dapprima tra sfasciumi e poi tra pietre, raggiungendo un contrafforte (m. 2550).
Di fronte a noi, oltre una valletta pietrosa, si apre il passo Suretta tra il Monte Suretta e il Pizzo Spadolazzo. Sulla destra invece c'è un laghetto.
Alcune scritte sui massi indicano le tre possibile direzioni; di fronte: il Pizzo Spadolazzo e il rifugio Bertacchi; dietro: Montespluga; a sinistra: il bivacco Suretta.

Saliamo ripidamente a sinistra tra pietre e sfasciumi. Dopo un po' il sentiero scompare definitivamente.
Continuiamo in un mare di pietre di varie dimensioni, seguendo i segnavia che fortunatamente sono abbondanti. Ci sono anche parecchi ometti. In basso vediamo due laghetti.

Aggirato un dosso (m. 2650), cominciamo a vedere il bivacco, in alto a sinistra.
Percorriamo un tratto quasi in piano in una pietrosa valletta e poi torniamo a salire mentre il bivacco scompare e riappare alla nostra vista.
Ci abbassiamo di alcuni metri per superare un piccolo avvallamento (m. 2715) e poi in salita arriviamo alla meta.

Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 840 - Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: settembre 2007

Secondo itinerario: dal Passo Spluga (E.E.)

Questo itinerario è classificato E.E. (per Escursionisti Esperti) in quanto, dopo il Lago Bergseeli, si svolge prevalentemente su ganda.

Con la statale 36 raggiungiamo il Passo Spluga (km. 149.5), lasciamo la macchina ai lati della strada poco prima della dogana e varchiamo a piedi il confine con la Svizzera (m. 2113).

Prendiamo una sterrata alla destra, in leggera salita, all'inizio della quale i segnavia indicano: Splügen 2 1/4 h, Monte Spluga 40 min, Isola (Cardinello) 2 h, Bergseeli 35 min, Lago Azzurro 1 h.
Dopo una diecina di metri la stradina si scompone in due sentieri. Ignoriamo quello alla destra e prendiamo quello che prosegue diritto in leggera salita segnalato da un bollo bianco-rosso-bianco.
Camminiamo attorniato dall'erba.
Dopo un breve tratto in leggera discesa, presso una curva verso sinistra troviamo un pannello con una cartina della zona e alcuni segnavia che indicano, a sinistra con il sentiero principale con il quale proseguiamo: Bergseeli 30 min, Lago Azzurro 1 h; poco più a sinistra con un sentierino: Splügen 2 1/4 h; a destra: Monte Spluga 35 min, Isola (Cardinello) 2 h; dietro: Splügenpass 10 min, Zoll/Dogana 10 min. Nel prato alla sinistra vediamo una panchina.

Percorriamo un'ampia curva verso destra (m. 2130).
Superiamo un breve tratto in lievissima discesa.
Con poca pendenza percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
Dopo un breve tratto quasi in piano, in leggera salita superiamo una curva verso sinistra.
Continuiamo con delle serpentine appena accennate.

Superiamo un tornante destrorso (m. 2135) seguito in salita da uno sinistrorso.
Vediamo un bollo bianco-rosso-bianco e percorriamo due tornanti destra-sinistra.
Continuiamo tra erba, cespugli e alcuni massi.

Il sentiero si divide in due; entrambi girano a destra. Seguiamo il primo. Superato un tornante sinistrorso, troviamo l'altro che rientra dalla sinistra.
Saliamo, per circa un metro, una roccetta alla destra, agevolati dalla presenza di alcune rientranze nelle quali possiamo appoggiare la punta degli scarponi (m. 2155).
Riprendiamo il sentiero e proseguiamo attorniati da erba e pietre.
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita. Vediamo un bollo bianco-rosso-bianco e superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2165).
Continuiamo con alcuni tornanti: dx (m. 2170), sx (m. 2175), dx (m. 2180), sx (m. 2190).

Superiamo un tratto abbastanza ripido, con il sentiero che si divide e si ricompone, e continuiamo in salita.
Dopo uno zig-zag destra-sinistra abbastanza ripido continuiamo in salita (m. 2200).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2205) e uno sinistrorso (m. 2215).
Presso un tornante destrorso vediamo un bollo bianco-rosso-bianco (m. 2220).
Dopo un tornante sinistrorso in salita (m. 2230) ne percorriamo subito uno destrorso in modo abbastanza ripido.

Presso un tornante sinistrorso vediamo un segnavia ricurvo (m. 2240).
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con due tornanti sinistra (m. 2245) - destra (m. 2250).
Superiamo un breve tratto abbastanza ripido.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso e vediamo un bollo bianco-rosso-bianco (m. 2260).
Dopo un breve ripido tratto percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 2265).
Continuiamo in salita con tre tornanti. sx (m. 2275), dx (m. 2285), sx (m. 2290).
Passiamo tra due roccette. Percorriamo un breve tratto con poca pendenza e proseguiamo in salita.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra e superiamo una semicurva verso destra (m. 2305).

Proseguiamo tra massi con un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita. Vediamo un bollo bianco-rosso-bianco.
Dopo un'altra semicurva verso destra, i massi terminano e riprendiamo il sentiero.
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano.
Troviamo un bollo bianco-rosso-bianco (m. 2310).
Superiamo un tratto in leggera discesa ed uno in leggera salita.
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra.

Dopo un tornante destrorso arriviamo ad una biforcazione. Ignoriamo il sentiero alla destra in leggera salita e continuiamo con quello a sinistra, tra erba e massi, dapprima quasi i piano e poi in leggera salita.

I segnavia su di un masso indicano: Bergseeli 2309 m., dietro: Splügenpass, davanti: Lago Azzurro. Continuiamo diritto in salita (m. 2315).
Poco dopo, alla sinistra, più in basso vediamo il Lago Bergseeli (m. 2320).

Lasciamo a sinistra il Lago Bergseeli e continuiamo quasi in piano, con il sentiero tra erba e pietre, seguendo i bolli di colore bianco-rosso-bianco. In alto, davanti leggermente verso destra, al termine di una salita nella ganda, vediamo un grande ometto ed altri più piccoli che segnalano il Lago Azzurro, nostra prossima meta.
Con poca pendenza attraversiamo uno spiazzo erboso.
Quasi in piano superiamo due semicurve sinistra-destra.

Lasciamo a sinistra una pozza e raggiungiamo l'inizio della ganda (m. 2325).
In salita percorriamo un tornante destrorso tra alcuni massi.
Continuiamo con un breve tratto abbastanza ripido. Attorno ci sono alcuni ciuffi d'erba tra le pietre.
Proseguiamo in salita tra massi e pietre seguendo i bolli (m. 2730).
Percorriamo un tratto con poca pendenza tra piccole pietre e qualche ciuffo d'erba (m. 2335).
Riprendiamo a salire tra le pietre, ben presto in modo abbastanza ripido. Alla destra abbiamo una obliqua parete di roccia liscia.
Superiamo alcuni zig-zag che attenuano la pendenza.
Continuiamo in leggera salita. Alla destra ci sono ancora le rocce (m. 2360).
Percorriamo una curva verso sinistra. In salita passiamo tra rocce e grandi massi.
Camminiamo sopra alcuni massi piatti. Percorriamo un tratto quasi in piano ed uno in leggera salita (m. 2370).
Saliamo in un corridoio tra i massi (m. 2375).
Continuiamo in modo abbastanza ripido seguendo una traccia di sentiero verso destra (m. 2385).

Davanti, verso sinistra, vediamo un bollo su di un grande masso (m. 2390). Lo ignoriamo in quanto la via migliore ci sembra alla destra accanto alle rocce.
Aiutandoci con le mani superiamo alcuni massi.
Quasi in piano seguiamo una piccola traccia verso destra.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2395).
Superiamo un tratto con poca pendenza su pietre più agevoli.
Aggiriamo un masso e proseguiamo in salita su altre pietre (m. 2400).
Davanti a diversi massi accatastati, giriamo a sinistra e riprendiamo a salire.
Subito dopo giriamo a destra tra massi e pietre bagnate da un rivolo (m. 2405).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2410).
Continuiamo con poca pendenza, con una parete alla destra.
Troviamo alcuni massi piatti. Camminiamo sopra al primo e poi ci abbassiamo un poco verso sinistra e aggiriamo gli altri con una curva a destra.
Subito giriamo a sinistra e saliamo in modo abbastanza ripido su alcune rocce, aiutandoci con le mani (m. 2415).

Poco sotto alla sinistra vediamo un bollo.
Pieghiamo a sinistra e ritorniamo sul percorso marcato dai bolli. Davanti, in alto, vediamo gli ometti al termine della salita (m. 2425).
Superiamo due curve sinistra-destra.
Quasi in piano giriamo a sinistra tra erba e pietre (m. 2435).

Terminata la salita, rientriamo in territorio italiano e raggiungiamo un grande masso (m. 2440). Due frecce indicano: a sinistra il Bivacco Suretta; alla destra con il percorso C15 il sentiero che scende a Montespluga. Il Lago Azzurro è poco più avanti. Per raggiungerlo dobbiamo proseguire verso destra in leggera discesa mentre per poterlo vedere dall'alto dobbiamo continuare verso sinistra.
Andiamo a sinistra tra pietre e ciuffi d'erba, seguendo una traccia di sentiero e i bolli.
Percorriamo una curva verso sinistra e riprendiamo a salire.
Passiamo accanto ad un ometto (m. 2450).
Proseguiamo quasi in piano. Lasciamo a sinistra una pozza (m. 2455).

Subito dopo abbandoniamo la traccia che continua diritto e seguiamo i bolli che invitano a salire verso sinistra in modo abbastanza ripido camminando su rocce lisce e tra qualche ciuffo d'erba.
Proseguiamo tra pietre ed erba (m. 2470).

Dopo una pietra piatta giriamo a destra e risaliamo per un paio di metri una roccia aiutandoci con le mani (m. 2475).
Continuiamo in salita e camminiamo sopra delle rocce lisce.
Troviamo un bollo ed un ometto accanto ai quali pieghiamo a destra (m. 2485).
Proseguiamo tra erba e pietre seguendo altri bolli e ometti.

In basso a destra vediamo dall'alto il Lago Azzurro (m. 2505).
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza su sentiero.
Proseguiamo tra pietre (m. 2510).

Ricomincia la ganda, coi suoi massi e le sue pietre (m. 2515).
Pieghiamo leggermente a sinistra (m. 2520).
Superiamo un ripido tratto, aiutandoci con le mani. Raggiungiamo un masso con i bolli e lo lasciamo alla destra (m. 2530).

Continuiamo in salita, in un canale pieno di massi. Inizialmente seguiamo il margine destro.
Ora ci portiamo al centro e camminiamo quasi in piano su di un masso piatto (m. 2540).
In salita torniamo alla destra del canale.
In lievissima salita ci spostiamo sul margine sinistro. Proseguiamo in salita tra i massi (m. 2550).

Il canale diventa più largo e per il momento la salita è più agevole. Percorriamo un tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire.
Continuiamo tra i massi (m. 2565). Poco dopo dobbiamo aiutarci con le mani per superarne alcuni.
Percorriamo alcuni zig-zag, da una parete all'altra, seguendo la via migliore tra i massi.
Proseguiamo in modo più agevole (m. 2575).
Poco dopo ci portiamo al centro (m. 2580).

Raggiungiamo un piccolo nevaio che potremmo attraversare. Gli ometti però ci fanno salire a destra per aggirarlo (m. 2585).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 2590).
Poco dopo, in leggera salita, raggiungiamo un masso con i bolli.
Vediamo alla destra i successivi bolli ed ometti (m. 2595) e, quasi in piano, tra le pietre li raggiungiamo.

Giriamo a sinistra e troviamo un altro piccolo nevaio (m. 2600). Inizialmente lo teniamo alla destra. In questo punto, oltre un dosso pietroso alla sinistra, c'è un laghetto senza nome che da questo punto non possiamo vedere.
A metà del nevaio, lo attraversiamo verso destra in salita.
Oltre il nevaio, saliamo ripidamente tra le pietre aiutandoci con le mani. Dietro vediamo il laghetto.
Continuiamo verso sinistra in leggera salita. Subito risaliamo una roccia piatta (m. 2625).
Percorriamo pochi metri quasi in piano su tracce di sentiero (m. 2640).

Ora possiamo scegliere se continuare diritto e scavalcare un masso un po' esposto sul quale vediamo un bollo oppure se scendere in modo abbastanza ripido verso sinistra per una diecina di metri e poi risalire aggirandolo.
Dopodiché continuiamo in salita (m. 2645).

In basso alla sinistra torniamo a vedere il laghetto senza nome mentre in basso alla destra vediamo: il Lago di Montespluga, il Laghetto degli Andossi e un altro lago che non riusciamo a riconoscere.
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra rocce montonate e qualche filo d'erba (m. 2660).
Sempre seguendo gli ometti pieghiamo a destra.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e lasciamo a sinistra una pozza. In basso alla destra torniamo a vedere il Lago di Montespluga (m. 2665).

Camminiamo in leggera salita su delle rocce più alte rispetto a quelle ai lati.
Ci abbassiamo un poco verso sinistra e attraversiamo un canale pietroso.
Dopo pochi passi in salita continuiamo in discesa e raggiungiamo un grande ometto (m. 2660).

Subito dopo, una catena lunga circa tre metri ci assicura mentre in discesa aggiriamo alla destra una roccia.
Troviamo una scaletta di legno, davanti alla quale c'è una pietra che funge da primo gradino. Con la scaletta saliamo tre gradini di legno superando verso sinistra una paretina alta un paio di metri. In alto c'è un maniglione che possiamo afferrare per agevolare la risalita.
Continuiamo diritto tra le pietre, con un tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza.

Dopo una curva verso destra, scendiamo seguendo tracce di sentiero.
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano tra le pietre. Cominciamo a vedere il Bivacco Suretta su di un alto dosso morenico, ancora lontano (m. 2655).
Pieghiamo a sinistra. Torniamo a scendere.
Bolli e ometti ci fanno piegare verso destra.
Superiamo un tratto in leggera discesa e continuiamo in discesa.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano (m. 2640).

Camminiamo tra le pietre, sul largo crinale che aggira alla destra una conca con un nevaio, evitando di scendere e risalire. Alla destra torniamo a vedere il Lago di Montespluga.
Dopo un tratto in leggera discesa passiamo tra alcuni massi e continuiamo in leggera salita (m. 2635).
Superiamo un tratto quasi in piano tra le pietre e uno in salita tra massi e pietre (m. 2640).
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 2665).
Percorriamo un tratto in leggera salita (m. 2680), uno in salita (m. 2685) e uno quasi in piano.
Con poca pendenza passiamo accanto ad un grande masso (m. 2690). Siamo sempre nella pietraia.
In leggera discesa pieghiamo a destra (m. 2700).
Troviamo delle tracce di sentiero e le seguiamo in leggera salita (m. 2695).

Con il fondo pietroso proseguiamo in un corridoio tra una liscia parete di roccia alla sinistra ed una parete più bassa alla destra.
Quasi in piano arriviamo al termine del corridoio (m. 2715). Davanti, in basso, vediamo il lago che raccoglie le acque di fusione del ghiacciaio del Suretta.
Scendiamo. In alto a destra torniamo a vedere il bivacco.

Giunti al lago, attraversiamo verso destra il torrente emissario approfittando delle presenza di alcune pietre sulle quali possiamo appoggiare gli scarponi (m. 2705).
Continuiamo quasi in piano tra le pietre.
In leggera salita attraversiamo un nevaio.
Tra pietre e sabbietta scivolosa risaliamo un breve ripido tratto.
Continuiamo tra le pietre.

In leggera discesa raggiungiamo un enorme masso, sul quale c'è una freccia rossa che indica davanti il bivacco (m. 2715).
Proseguiamo ripidamente seguendo una traccia tra le pietre. Alcune serpentine attenuano la pendenza.
In leggera salita attraversiamo un nevaio (m. 2735).
Continuiamo in modo abbastanza ripido su tracce sabbiose.
Vediamo il retro del bivacco (m. 2745). Dopo un tratto con poca pendenza, quasi in piano attraversiamo la piazzola per l'elicottero e lo raggiungiamo (m. 2750).

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 687 -50 - Difficoltà: Escursionisti Esperti
Data escursione: agosto 2020

Escursioni/Ascensioni partendo dal Bivacco:


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