Bivacco Sufrina

Il Bivacco Sufrina è situato in una conca chiamata "Zoca del Pegurè", sulle pendici meridionali della Cima Sufrina (m. 2382) e occidentali del Pizzo Palino (m. 2686).
Il bivacco è una baita in legno, realizzata a cura dei cacciatori di Caspoggio e inaugurata nel 2009.
Dispone di quattro posti letto completi di materassi, cuscini e coperte (altri materassi sono sul soppalco, raggiungibile con una scala a pioli, dove c'è spazio per circa cinque persone), un tavolo con otto sedie, una panca, una stufa a legna, una cassapanca, un lavandino, armadietti con parecchie stoviglie, tendine alle finestre, una radio, una cassetta pronto soccorso e pannello solare sul tetto (però non abbiamo trovato l'interruttore generale per l'energia elettrica). Manca l'acqua e nei pressi non ci sono ruscelli o sorgenti. All'esterno ci sono un tavolone con due panche, un'altalena e una cuccia per i cani.

A Sondrio prendiamo la SP 15 con la quale risaliamo la Val Malenco.
Al km. 12.2 giriamo a destra seguendo le indicazioni per Caspoggio. Superiamo Albertazzi e arriviamo a Caspoggio. Risaliamo il paese tenendo sempre la via principale: Via Bernina, Via Pizzo Scalino, Piazza Milano (dove c'è la chiesa), e Via Alpini.
Al termine di Via Alpini, dopo km. 2.8 dall'uscita dalla SP 15, c'è spazio per parcheggiare sei o sette autovetture (m. 1175).

Alla sinistra ci sono una fontana con vasca, una bacheca con una cartina e l'inizio di un sentiero; alla destra invece parte una sterrata a.s.p. chiusa al traffico. Da qui, fin dove troveremo delle seggiovie o skilift, sovente potremo scegliere tra una sterrata o un sentiero. Chiaramente la strada ha minore pendenza ma fa dei giri più lunghi. Ricordo che le seggiovie e gli skilift più vecchi sono in disuso da tempo e ridotti a dei ruderi mentre quelli più recenti sono fermi dal 2015.

Optiamo per il sentiero che sale accompagnato alla sinistra da un ruscello e da pali che reggono un cavo. Attorno ci sono dei prati. Alla sinistra, in lontananza, notiamo le due torri al termine della funivia che sale da Chiesa all'Alpe Palù. Dietro vediamo Caspoggio.
Ignoriamo un ponticello, tutto di legno e con la sola sponda di sinistra, che consente di attraversare il ruscello (m. 1190).
Lasciamo a destra una grande costruzione dell'Enel e dall'altro lato un altro ponticello identico al precedente (m. 1205).

Incrociamo per la prima volta la sterrata che proviene dalla destra. Alla sinistra c'è un ponte. Proseguiamo diritto con il sentiero (m. 1215).
Più avanti il sentiero termina immettendosi nella sterrata che arriva dalla sinistra (m. 1230).
Ora seguiamo la sterrata tra case e vecchie cascine sparse nei prati.
All'interno di una curva a destra troviamo un masso aguzzo. Ignoriamo un sentiero che alla sinistra sale verso il bosco. Proseguiamo in leggera salita (m. 1240).
Percorriamo un tornante sinistrorso lasciando alla destra due vecchie stalle (m. 1255).

Poco dopo una curva a destra superiamo un ponte di legno ed una sbarra che troviamo aperta. Un cartello informa che stiamo percorrendo la strada agricola Braccia-Curada.
Subito dopo, alla destra, c'è un piccolo parcheggio (m. 1270).
Una stradina sale e si immette dalla sinistra poco prima di arrivare ad un tornante destrorso.
Troviamo una corta protezione in legno alla destra.
Riprendiamo a salire. Alla sinistra c'è un muretto di pietre a secco. Un sentiero si immette salendo dalla destra (m. 1285).

Ora il fondo della strada è in cemento (m. 1300).
Davanti vediamo le prime case di S. Antonio; su una di queste c'è un affresco raffigurante tre volti maschili (m. 1320). Una palina reca vari segnavia che indicano a sinistra: Astù a ore 0.10; davanti verso sinistra con il percorso 305: Piazzo Cavalli a ore 1.10, Crap a ore 1.30; davanti verso destra con il percorso 358: (chiesa di) S. Antonio, Motta di Caspoggio a ore 0.35, Dagua a ore 1.10; dietro con il percorso 305: Curada a ore 0.10, Caspoggio a ore 0.30.
Prendiamo il sentiero 305 davanti verso sinistra e, in salita, attraversiamo il borgo di S. Antonio tra case e prati. Alla destra troviamo una fontana con vasca.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.

Arriviamo ad un bivio (m. 1355). Su di una palina, collocata accanto ad una fontana con due vasche in cemento e ad una panchina, vediamo alcuni segnavia che indicano a destra con il sentiero 353: S. Antonio; a destra con il sentiero 305: Piazzo Cavalli a ore 1; a sinistra con il sentiero 353: Astù a ore 0.10, Crap a ore 1.30, A. Prabello - Rif. Cristina a ore 3.30; dietro con il sentiero 305: Curada a ore 0.10, Caspoggio a ore 0.25. Andiamo a destra quasi in piano.

Dopo pochi passi arriviamo ad una biforcazione. I segnavia indicano diritto con il sentiero 353: Seggiovia a ore 0.05; dietro con il sentiero 353: Astù a ore 0.15, Crap a ore 1.20, A. Prabello - Rif. Cristina a ore 3.30, e con il sentiero 305: Curada a ore 0.15, Caspoggio a ore 0.30. Prendiamo invece il sentiero che sale a sinistra indicato da un paletto di legno con un segnavia a bandierina.

Nei pressi di un lavatoio troviamo un altro bivio (m. 1370). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 353: Astù a ore 0.10, A. Zocca a ore 1.10, A. Prabello - Rif. Cristina a ore 3.30; a destra con il sentiero 305: Piazzo Cavalli a ore 1; dietro con il sentiero 305: Curada a ore 0.10, Caspoggio a ore 0.25. Andiamo a destra, quasi in piano.
Giunti alla fine dell'abitato continuiamo in lievissima discesa tra due file di pietre ammucchiate.
Proseguiamo quasi in piano con un muretto di pietre a secco alla sinistra.
Con pochi passi in discesa e poi in salita superiamo un ruscelletto.

Ci immettiamo su di una strada che alla sinistra prosegue sterrata in salita mentre alla destra scende con il fondo in cemento verso la bianca chiesa di S. Antonio. Andiamo a sinistra.
Il ruscelletto subito riattraversa la strada passandole sotto.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra.

Presso un tornante destrorso ignoriamo un'altra stradina che continua diritto; un pannello informa che si tratta della strada agro-pastorale Pianaccio - Astù - Dosso di Vedes - Alpe Zocca costruita con il contributo del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (m. 1385).
In salita passiamo tra due massi.
Subito dopo superiamo un ruscello che attraversa la strada passandole sotto e, in caso di acqua abbondante, anche sopra su di una base di pietre.
Con poca pendenza percorriamo una curva a destra. Entriamo nel bosco (m. 1405).
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra.
Torniamo a salire.

Transitiamo sotto alla vecchia seggiovia (m. 1430). In basso a destra torniamo a vedere la bianca chiesa di S. Antonio.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra. Alla destra, in un prato, ci sono una croce di legno ed un tavolone con panche (m. 1440).
Continuiamo con un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è uno slargo. Subito dopo alla destra c'è un muro di pietre (m. 1460).

Percorriamo un tornante destrorso passando sotto ai cavi della seggiovia e ignorando una stradina che prosegue diritto (m. 1495). I segnavia indicano diritto: Caspoggio a ore 0.40, a destra: Piazzo Cavalli a ore 0.30; dietro: S. Antonio a ore 0.15.
Alla sinistra c'è un muro di pietre.

Un ripidissimo sentiero, segnalato da un paletto di legno con i bolli, sale a sinistra (m. 1500). Decidiamo di prenderlo. Ritroveremo la sterrata più avanti all'uscita dal bosco.
Passiamo nuovamente sotto alla seggiovia e accanto ad un albero con un bollo bianco rosso (m. 1515).
Poi la pendenza diminuisce. Alla sinistra c'è il bosco; alla destra delle felci mentre gli alberi sono un poco più a lato.
Di tanto in tanto troviamo un segnavia bianco rosso, generalmente si tratta di una piastrina colorata inchiodata ad un albero.
Proseguiamo con poca pendenza passando accanto ad alcuni formicai (m. 1550).
Dopo un tornante destrorso torniamo a salire dapprima tra alberi e felci, poi solo tra gli alberi (m. 1580).
Alla destra vediamo delle protezioni, sembrano dei materassi legati ad alcuni alberi. Un sentiero esce alla sinistra e subito rientra (m. 1590).
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra troviamo una grossa pietra coperta dal muschio.

Passiamo un'altra volta sotto ai cavi della seggiovia e in salita rientriamo dal bosco (m. 1605).
Continuiamo quasi in piano. Alla destra troviamo un masso ed un formicaio (m. 1615).
Troviamo un'altra apertura tra gli alberi dove c'è una fila di pali che reggono tre cavi. Alla destra vediamo il fondovalle.
Riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto tra alberelli e possiamo così vedere alla destra la vallata e i monti sul versante opposto (m. 1625).
In alto a sinistra vediamo una casetta di legno su di un albero (m. 1640).
Continuiamo in leggera salita lasciando alla destra un masso.

Usciamo dal bosco e ritroviamo la sterrata che arriva dalla destra (m. 1650). I segnavia indicano a sinistra: Piazzo Cavalli a ore 0.10; a destra: Motta di Caspoggio a ore 0.20, S. Elisabetta a ore 0.45; dietro: Pianaccio - S. Antonio a ore 0.30, Caspoggio a ore 1. Davanti nei prati vediamo una seggiovia. Ci immettiamo sulla sterrata che sale a sinistra tra i prati, accanto a dei pali ricurvi ai quali nella stagione sciistica vengono fissati i teloni protettivi.
Su di una pietra vediamo un triangolo giallo dell'Alta Via ed un bollo bianco rosso (m. 1685).

In leggera salita percorriamo una curva a destra, ignorando l'altra sterrata che continua diritto, e arriviamo a Piazzo Cavalli (m. 1719). Alla sinistra termina una seggiovia. Alla destra c'è una palina con alcuni segnavia che indicano con il sentiero 355: Dosso dei Galli a ore 1, Monte Palino a ore 3; con il sentiero 305: A. Cavaglia a ore 1.10, A. Acquanera a ore 2, A. Prabello a ore 2.40; con il sentiero 358: Monte Foppa a ore 3; dietro con il sentiero 305: Motta di Caspoggio a ore 0.30, Pianaccio - S. Antonio a ore 0.40, Caspoggio a ore 1.10.
Con le spalle rivolte alla stazione di arrivo della seggiovia e con alla destra gli edifici della scuola di sci e il ristorante-bar percorriamo alcune diecine di metri in piano, poi giriamo a sinistra per imboccare una sterrata che inizia qui e sale tra i prati.
La pendenza aumenta (m. 1730) ma dopo un tratto abbastanza ripido diminuisce un poco (m. 1755).

Presso una curva a destra, in alto tra l'erba vediamo una palina con dei segnavia (m. 1790). Con un sentiero saliamo pochi metri a zig-zag per raggiungerla e leggerne le indicazioni. Queste segnalano a sinistra con il sentiero 305 che parte a lato della palina: A. Cavaglia a ore 1.10, A. Acquanera a ore 2, A. Prabello a ore 2.40; a destra con la sterrata il 355: Dosso dei Galli a ore 0.50, Monte Palino a ore 2.50; dietro con il 305: S. Antonio a ore 0.40, Motta di Caspoggio a ore 0.30, Caspoggio a ore 1.10. Pertanto torniamo giù alla sterrata e la seguiamo in salita circondati da erba e cespugli.
In basso alla destra vediamo gli impianti di Piazzo Cavalli.

La sterrata si biforca. Non ci sono indicazioni e giriamo a sinistra (m. 1810).
Saliamo in modo abbastanza ripido con bella vista alla sinistra sul Monte Disgrazia, sul Bernina e sul Pizzo Scalino. Alla destra ci accompagna la seggiovia Piazzo Cavalli - Dosso dei Galli.
Davanti vediamo un baitello di servizio all'impianto di risalita.
Prima di raggiungerlo la sterrata piega a sinistra e la pendenza diminuisce (m. 1860).
Percorriamo un tornante destrorso seguito da uno sinistrorso all'esterno del quale la seggiovia termina (m. 1875).

Continuiamo in modo abbastanza ripido fino ad una curva a sinistra oltre la quale la pendenza diminuisce un poco (m. 1885).
Su di una roccia alla sinistra vediamo i seguenti segnavia: una doppia freccia bianca, una freccia blu che indica la nostra direzione di marcia e la sigla M P in rosso (= Monte Palino).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido circondati da alberelli.
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio verso la fine del quale la pendenza diminuisce un poco (m. 1910).

In leggera salita, passiamo accanto al rudere di uno ski-lift (m. 1945).
Ora camminiamo in un largo corridoio con gli alberi ai lati.
Arriviamo ad una palina con segnavia che indicano a destra: Dosso Galli, Monte Palino; diritto: A. Cavaglia a ore 1.10, A. Acquanera a ore 2, A. Prabello a ore 2.40. Alla sinistra ci sono due vecchie vasche da bagno rovesciate. Davanti, tra gli alberi intravediamo una grande costruzione in cemento. Giriamo a destra e saliamo ripidamente (m. 1965).
Percorriamo una semicurva a sinistra attorniati da giovani alberi (m. 2005).

Presso la successiva semicurva a destra, alla sinistra seminascoste da alcuni alberi, su di una roccia vediamo ancora la freccia blu e la sigla M P in rosso (m. 2035).
Giriamo a destra. La pendenza diminuisce un poco (m. 2075).
Passiamo sotto ad un vecchio cavo rotto dello skilift e giriamo a sinistra. Troviamo ancora la freccia blu e la sigla M P. Vediamo anche la scritta in giallo: Monte Palino 2300. Qui termina la sterrata (m. 2085).

Continuiamo con un ripido sentiero. Sopra alle nostre teste scorre il cavo dello ski-lift. Vediamo un bollo bianco rosso.
Raggiungiamo la diroccata stazione di arrivo dello ski-lift al Dosso dei Galli. Alla sinistra c'è un vecchio baitello di servizio che contiene ancora una stufa. Può essere un utile riparo in caso di un improvviso acquazzone (m. 2100).
Con poca pendenza aggiriamo la stazione e proseguiamo in salita tra delle pietre franate seguendo i bolli.
Continuiamo in un bosco di radi larici (m. 2110). Di tanto in tanto vediamo dei bolli.

Attraversiamo agevolmente una pietraia (m. 2135) e riprendiamo il sentiero camminando tra erba, mughi e larici.
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra e saliamo in modo abbastanza ripido (m. 2150).
Dopo una curva a sinistra superiamo un altro zig-zag sinistra-destra.
In salita raggiungiamo un'altra pietraia, più grande della precedente. Seguendo bolli ed ometti, la attraversiamo in diagonale verso sinistra, con bella vista panoramica sui monti alla sinistra (m. 2165).

Continuiamo tra larici e rododendri (m. 2180).
Saliamo in modo abbastanza ripido con due colate di pietre ai lati.
Poi pieghiamo a sinistra e percorriamo un breve tratto tra le pietre (m. 2190).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra tra l'erba, con la pietraia alla sinistra.
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Con una curva a sinistra aggiriamo a monte la pietraia.
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.

Lasciamo a destra alcune roccette (m. 2215).
Su di una pietra vediamo un bollo rosso e blu (m. 2230).
Dopo una curva a destra la pendenza diminuisce un poco. Vediamo un bollo bianco rosso su di un masso.
Davanti abbiamo un'altra pietraia da attraversare quasi in piano (m. 2245)
Seguiamo bolli ed ometti poi riprendiamo il sentiero camminando su sfasciumi.
Torniamo a salire. Vediamo un bollo bianco quadrato (m. 2255).

Il sentiero si divide. Diritto prosegue con bolli rossi e blu verso la Cima della Sufrina sulla quale già vediamo la croce. Andiamo invece a destra in modo abbastanza ripido e troviamo un bollo bianco rosso che conferma la giusta direzione.
Percorriamo un breve traverso quasi in piano su sfasciumi (m. 2265).
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido tra pietre e rododendri con bella vista panoramica sulla sottostante vallata nella quale distinguiamo i paesi di Caspoggio, Chiesa e Primolo. Troviamo altri bolli bianchi.
Dopo una curva a sinistra continuiamo con poca pendenza.
Al termine della salita (m. 2295), davanti in basso, in una conca, vediamo il bivacco.
Scendiamo tra pietre, erba, mughi e alcuni larici e lo raggiungiamo.

Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 1120 -20
Data escursione: agosto 2015

Escursioni/ascensioni partendo dal Bivacco:


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