Bivacco Resnati
- Altezza: m. 1950
- Gruppo: Orobie Valtellinesi
- Ubicazione: Testata Valle Armisa
- Comune: Ponte in Valtellina - SO
- Carta Kompass: 93 C9
- Coordinate Geo: 46°05'01.80"N 9°59'57.50"E
- Gestore: CAI Biassono
- Telefono gestore: -
- Telefono bivacco: -
- Posti letto: 8
- Apertura: sempre
- Pagina aggiornata il: 17/03/2015
Il Bivacco Resnati, addossato ad un grande macigno, è situato nel centro della testata della Valle dell'Armisa, ai piedi della parete nord del Pizzo Coca.
Dal 22/08/2013 il bivacco, di proprietà del CAI Biassono, è stato congiuntamente intitolato anche allo scomparso segretario Narciso Tempesti.
Il bivacco contiene otto brande con materassi e coperte, fornello da campo e poche stoviglie.
Con la statale 38 della Valtellina, 5 chilometri dopo il passaggio a livello che costituisce la fine della tangenziale di Sondrio e precisamente al
km. 45.6 della statale, in località Casacce di Ponte in Valtellina, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Carolo, Sazzo, Arigna e Briotti.
Successivamente giriamo ancora a destra seguendo le stesse indicazioni e scendiamo verso un ponte con il quale attraversiamo l'Adda.
Alla fine del ponte, ignorata una stradina sulla sinistra, continuiamo verso destra seguendo la strada principale.
Lasciamo poi a destra la deviazione per Carolo e continuiamo in salita.
Arrivati a Sazzo, con una curva a destra aggiriamo l'abitato.
Superiamo i cartelli che indicano Albareda e Tripolo e arriviamo a Fontaniva dove troviamo due bivi.
Al primo bivio andiamo a destra evitando di entrare in paese. Al secondo bivio continuiamo diritto come indicato da una serie di cartelli che segnalano i rifugi
della valle.
Più avanti la strada prosegue sterrata e senza protezioni. Si tratta comunque di una buona sterrata che durante l'inverno viene tenuta sgombra dalla neve.
Ignoriamo, una dopo l'altra, tre deviazioni sulla sinistra, superiamo il torrente con un ponte e arriviamo alla Centrale Falck dell'Armisa in località Ca'
Pizzini (m. 1041).
La strada prosegue sulla sinistra. Poco più avanti parcheggiamo in uno slargo davanti ad un'edicola del Parco delle Orobie dove troviamo anche un tavolo con
panche e una cartina della zona.
I segnavia indicano, continuando lungo la strada: Bivacco Corti a ore 4, Passo Coca a ore 4.30, Alpe Campei a ore 1, Rifugio Pesciöla a ore 2.
Lasciata la macchina ci incamminiamo superando un ponticello con il quale scavalchiamo una condotta che scende alla centrale.
In leggera salita entriamo in un bosco molto fresco come testimoniano gli strati di muschio sulle pietre.
Poco dopo guadiamo un torrente che scende dalla montagna alla sinistra e attraversa il cammino (m. 1055).
Ora la strada ha il fondo in cemento con alcune canaline di metallo per lo scolo dell'acqua e sale in modo abbastanza ripido con alcuni tornanti. Alla destra
c'è il torrente Armisa. Un cartello avverte del pericolo di piene improvvise.
Più avanti il fondo stradale alterna vari tratti su cemento ad altri sterrati.
Percorrendo un tratto sterrato in leggera salita, usciamo dal bosco e raggiungiamo alcune baite, sulla prima delle quali una scritta informa che ci troviamo in
Località Masone di Sotto (m. 1250).
Superiamo un rudere, la Baita Tre Betulle e altre costruzioni poste più in alto sulla sinistra mentre il panorama si apre in fondo alla vallata verso il gruppo
della Vetta di Rhon.
Attraversato un boschetto di betulle, lasciamo a destra un sentiero all'inizio del quale un cartello indica Forni da Pepi (m. 1280).
Continuiamo in leggera salita. In basso a sinistra ci sono alcune case.
Troviamo un ruscello che passa per due volte sotto alla strada prima e dopo un tornante destrorso che percorriamo tra le betulle (m. 1330).
Dopo un tratto con maggiore pendenza continuiamo in leggera salita. Più in basso nei prati vediamo due baite. La pendenza ora è veramente minima.
Poco prima di un bivio troviamo un sentiero contrassegnato da un bollo rosso e bianco che sale da destra (m. 1350).
Al bivio andiamo a sinistra. Le indicazioni sono poco più avanti; a destra si va ad un parcheggio mentre a sinistra vengono segnalati: Rifugio Pesciola a ore 2,
Alpeggio Campei a ore 0.45, Alpe Druet a ore 1, le Località Foppe, Sogli, Prataccio, Michelini e Forni, Bivacco Resnati, Bivacco Corti.
Subito dopo sulla destra troviamo una croce su di un masso. Siamo alle Foppe (m. 1360). Qui la valle si apre e regala una splendida vista sul gruppo del Coca
che ne chiude la testata.
Nei pressi di un bivio, troviamo una panchina e una bacheca con tettuccio alla quale è appesa una cartina della zona. Alcuni segnavia indicano a sinistra con il
sentiero 269: Pesciola a ore 1.45; a destra con il sentiero 266: Baite Michelini a ore 0.50, Bivacco Resnati a ore 2.30.
Andiamo a destra verso la testata della valle tra i prati dell'alpeggio punteggiato qua e là da alcune case sparse.
Poco dopo troviamo sulla destra un area recintata dove sotto un tettuccio ci sono un tavolo e panche. Accanto c'è anche una fontana.
Alla fine del pianoro riprendiamo a salire con una mulattiera.
Dopo alcuni tornanti in leggera salita, il percorso diventa abbastanza ripido.
Poi quasi in piano arriviamo ad un bivio. Lasciamo il percorso di sinistra che si dirige verso una casa e andiamo a destra aggirandola in leggera salita.
Sull'edificio c'è la scritta: Località Pradasc (Pradaccio) m. 1455.
Passiamo tra le case, una quindicina in tutto, e continuiamo con un sentiero in salita tra i prati.
Raggiungiamo poi un vasto pianoro erboso, lo attraversiamo in leggera salita e arriviamo alle Baite Michelini (m. 1499).
Da una casa sulla sinistra esce un tubo che butta acqua.
Su un'altra casa ci sono un segnavia rosso-blu, le iniziali C R che indicano i bivacchi Corti e Resnati, e il segnavia a bandierina 266.
Superate le case troviamo un bivio e alcuni segnavia che indicano a sinistra con il sentiero G.V.O: Alpe del Druet a ore 1, Baita Pesciola a ore 1.40, Baita
Paltani a ore 3.20; diritto con il sentiero 266: Bivacco Resnati a ore 1.40, Bivacco Corti a ore 3, Passo di Coca a ore 4.20; diritto con il sentiero G.V.O:
Lago Santo Stefano a ore 3.10, Lago Reguzzo a ore 4.10, Rifugio Donati a ore 4.10.
Dapprima in leggera salita e poi quasi in piano, attraversiamo un prato. Alla destra c'è un valloncello.
Proseguiamo tra i cespugli, a mezza costa e con lievi saliscendi (m. 1550). In basso a destra scorre il torrente.
Alterniamo alcuni tratti in piano ad altri in leggera discesa.
Passiamo su di una roccetta e arriviamo al guado del torrente Armisa che scende dalla sinistra (m. 1525). Un tronco incastrato tra le pietre agevola il
passaggio.
Proseguiamo in leggera discesa e poi in piano con una roccia alla sinistra. Attorno ci sono alberelli e vari cespugli.
Percorriamo poi alcuni lievi saliscendi (m. 1515) circondati da cespugli di mirtilli. Davanti vediamo una cascata.
Poi riprendiamo a salire seppur con poca pendenza. Superiamo due gradini di pietra.
Sulla destra troviamo un grosso macigno sul quale sono stati dipinti i bolli segnavia (m. 1550).
Con alcuni gradini di pietra percorriamo un tratto in salita e poi proseguiamo quasi in piano.
Arriviamo ad un bivio (m. 1575). Un segnavia spezzato indica a sinistra il Bivacco Resnati a ore 1. A destra invece vengono indicati: Bivacco Corti, Passo di
Coca, Lago di Santo Stefano a ore 2.40, Rifugio Donati a ore 3.40, Lago Reguzzo a ore 3.40; dietro: Baite Michelini a ore 0.30, Alpe del Druet a ore 1.30, Baita
Paltani a ore 3.50. Alla destra un torrente forma una limpida pozza.
Andiamo a sinistra in salita tra i cespugli seguendo i bolli e tracce di sentiero.
Troviamo una grotta sulla sinistra e saliamo alcuni gradini di pietra. Subito dopo sulla sinistra c'è una croce e ricordo di due escursionisti (m. 1600).
Proseguiamo diritto in leggera salita tra erba e cespugli.
Raggiungiamo un torrente che scorre in un grande letto e lo guadiamo (m. 1615).
Ora davanti abbiamo una radura. Camminiamo in leggera salita tra cespugli e qualche grossa pietra.
Il bivacco, che già si intravedeva dall'alpeggio dei Forni, ora è ben visibile davanti a noi. Lo possiamo notare facilmente, addossato al lato destro di un grosso macigno,
guardando poco a destra del Dente di Coca e scendendo in verticale.
Il sentiero ormai è ridotto ad una traccia e più avanti scompare completamente. E' pertanto indispensabile individuare e seguire i bolli di colore bianco, rosso e blu.
Attraversiamo una zona con delle pietre che sembrano il letto di un torrente in secca (m. 1760).
La pendenza aumenta. Ormai troviamo solo pietre e poca erba, magro pasto per alcune mucche che pascolano li attorno. In alto a destra c'è una cascata.
Proseguiamo verso la testata della valle. Attorno ci sono alcuni nevai.
Ci teniamo sul margine sinistro di un piccolo avvallamento (m. 1790). Saliamo ripidamente.
Troviamo una freccia blu che indica davanti a noi.
Sempre seguendo i bolli ci spostiamo un poco a sinistra (m. 1855) e poi ritorniamo sul bordo del valloncello.
Superiamo una zona con pietre più piccole e poca erba (m. 1895) poi, tra alcuni cespugli ritroviamo il sentiero (m. 1930) e raggiungiamo il grosso masso alla
destra del
quale è sistemato il bivacco.
Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 950 -41
Data escursione: agosto 2010
Escursioni partendo dal bivio sotto al Bivacco:
- al Bivacco Corti (m. 2499) in ore 2 EE
- al Lago di S. Stefano in ore 2.40
- al Rifugio Donati (m. 2504) in ore 3.40
- al Lago Reguzzo (m. 2497) in ore 3.40
- al Passo di Coca (m. 2645)
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