Bivacco Notaro
- Altezza: m. 1882
- Gruppo: Val Chiavenna
- Ubicazione: Alta Val Bodengo
- Comune: Gordona - SO
- Carta Kompass: 92 A6
- Coordinate Geo: 46°14'33.70"N 9°15'19.90"E
- Gestore: -
- Telefono gestore: -
- Telefono bivacco: -
- Posti letto 8
- Apertura: sempre
- Pagina inserita il: 07/10/2013
Il Bivacco Notaro è situato in alta Val Bodengo in posizione dominante sulla vallata.
Ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia baita è stato inaugurato il 31/8/2013.
Il bivacco dispone di una cucina completa di fornello con bombola, lavandino, dispensa e stoviglie; un tavolo con due panche, un tavolino con
sgabello, stufa economica, divano, quattro posti letto a piano terra e altrettanti in un soppalco raggiungibile con una scala, tutti completi con
materassi, cuscini e coperte. Il locale bagno dispone di lavandino, water e doccia con acqua calda.
Le bombole per il gas della cucina si trovano nel locale alla sinistra al quale si accede dall'esterno con la porta chiusa con un catenaccio. Nel
corridoio retrostante al bivacco ci sono invece la bombola e il boiler per l'acqua calda della doccia.
All'esterno ci sono una fontana con vasca ed un grande tavolo rotondo di pietra.
Lasciamo la statale 36 al km. 115.2 per prendere alla sinistra la provinciale 2 (cartello: Gordona).
Superato il ponte sul Mera arriviamo a Gordona. All'inizio dell'abitato troviamo una rotonda e andiamo a destra in Via Crezza.
Giriamo poi a sinistra in Via degli Emigranti e acquistiamo il permesso di transito, al costo di 6 euro per un giorno o di 9 euro per due, presso il Bar Doc. Questo permesso si può
pagare anche presso altri locali pubblici, ma questo ha il vantaggio di essere lungo il percorso. Esponiamo la ricevuta in modo ben visibile sul
cruscotto e ripartiamo.
Dopo le ultime case del paese, troviamo un parcheggio alla sinistra e un cartello che avverte che, da questo punto, il traffico è consentito solo ai
mezzi autorizzati (m. 390).
Entriamo nel bosco. Dopo tre chilometri e quattro tornanti arriviamo a Donadivo (m. 737).
La strada prosegue con poca pendenza, alta sopra il Torrente Boggia, addentrandosi nella Val Bodengo.
Passiamo da Prà Pincè (m. 947) e arriviamo a Bodengo (m. 1030), ultimo paese della vallata. Tra le case spicca la bianca chiesa del XV° secolo
dedicata a S. Bernardo, la cui torre campanaria pende leggermente verso la chiesa stessa. Volgendo lo sguardo nella direzione dalla quale proveniamo
possiamo notare il Pizzo di Prata che sembra chiudere la vallata.
Al termine dell'abitato dobbiamo guadare il Torrente Boggia. Non disponendo di un fuoristrada è opportuno parcheggiare la macchina presso uno slargo
alla destra dove c'è anche un lavatoio (m. 1050).
Dopo il guado la strada prosegue inizialmente ancora asfaltata ma sconnessa e piena di buche, poi diventa sterrata e dopo due chilometri termina in un
grande slargo alla sinistra del torrente, quasi di fronte alle baite di Corte Terza (Curt Erza) che vediamo sulla sponda opposta (m. 1190).
Dietro l'alpeggio c'è il Precipizio di Strem sulle cui verticali pareti sono stati tracciati diversi itinerari di arrampicata.
Lasciata la macchina, attraversiamo un ramo secondario del torrente che qui passa sotto in un tubo. Poi ci incamminiamo tra i due rami su di una
sterrata. Alla sinistra, in lontananza vediamo delle piccole costruzioni; si tratta dei crotti per la stagionatura del formaggio.
Poco più avanti, alla destra c'è il ponte con il quale dobbiamo attraversare l'altro ramo del torrente, quello più largo. I bolli bianco rossi ci
invitano a salire i cinque gradini di cemento che ci portano sul ponte che ha il fondo di legno e le sponde di metallo.
Poi con altri cinque gradini scendiamo sull'altra riva dove troviamo una chiesetta, una fontana con lavatoio e le baite di Corte Terza molte delle
quali ben conservate o ristrutturate.
Seguendo i bolli, appena scesi dal ponte, giriamo a sinistra e quasi in piano, costeggiamo il torrente tra l'erba.
Poco dopo ci immettiamo su di un sentiero con il quale attraversiamo il letto di un ruscello che troviamo in secca.
Il sentiero prosegue tra erba, pietre e radi alberi e poi si immette sulla sterrata che avevamo abbandonato prima del ponte. Abbiamo così evitato di
guadare il torrente. Una freccia rivolta a coloro che ritornano indica di lasciare la sterrata e prendere il sentiero (m. 1205).
Ci troviamo sul fondo valle al centro della Val Bodengo.
Alla destra vediamo un mucchio di pietre disposte a formare un quadrato, forse erano le fondamenta di una baita andata distrutta.
Camminiamo con pochissima pendenza. Attorno ci sono alcuni grandi massi.
Lasciamo a sinistra un altro mucchio quadrato di pietre.
Entriamo nel bosco (m. 1210).
Alla destra troviamo un pannello dal quale apprendiamo che questa pista silvo pastorale è stata costruita con il contributo europeo (m. 1220).
In leggera salita arriviamo al guado di un torrente che scende dalla destra e attraversa su di un letto di pietre e cemento.
Oltre il torrente proseguiamo con pochissima pendenza. Gli alberi sono più radi. Cominciamo a trovare delle canaline di ferro per lo scolo dell'acqua
di traverso alla sterrata.
Dopo una curva a sinistra, procediamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 1235). Davanti cominciamo a vedere le cime che chiudono la
testata della valle.
Proseguiamo quasi in piano tra radi larici, rododendri e alcuni massi. Vediamo delle mucche al pascolo.
Alla destra troviamo un monòlito al quale è stata appesa una piccola croce di ferro a ricordo di un sedicenne scomparso.
Continuiamo in leggera salita. Superiamo il letto in secca di un ruscelletto e subito dopo quello di un torrente (m. 1245).
Dopo una semicurva verso destra torniamo a camminare quasi in piano.
Attraversiamo il letto in secca di altri due ruscelli che confluiscono in un torrente, anch'esso privo di acqua, che scorre alla sinistra.
Passiamo tra due massi.
Più avanti alla sinistra, un po' in dentro, c'è un'area di sosta con un tavolo di legno e relative panche e una fontana con vasca (1260).
Proseguiamo in salita. Dopo una semicurva a sinistra, la pendenza diminuisce.
Poi riprendiamo a salire. Siamo in un bosco di conifere (m. 1280).
Alla destra vediamo un masso sotto un albero poi superiamo il letto di pietre ben sistemate di un altro torrente in secca (m. 1295).
Percorriamo un tratto senza alberi poi rientriamo nel bosco (m. 1315).
Proseguiamo in leggera salita con gli alberi solo sul lato destro mentre alla sinistra ci sono delle pietre.
Attraversiamo un ruscello e riprendiamo a salire (m. 1330).
Alla sinistra vediamo il solco di due cascate, anch'esse prive di acqua.
Raggiungiamo un cancello di legno. Su di un cartello leggiamo: "Chiudere bene. Grazie" (m. 1350).
Alla sinistra, oltre il Torrente Boggia vediamo dei ruderi.
Ora gli alberi sono assai radi. Alterniamo due tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
In alto a destra vediamo una piccola baita addossata ad un masso. Anche alla sinistra, oltre il torrente, c'è una baitello di pietra con il tetto di lamiera.
Siamo a Corte Seconda (Nudée - m. 1365).
Continuiamo in salita ignorando la stradina che sale a destra verso la baita.
Subito dopo alla destra troviamo un rudere e un recinto.
Proseguiamo con poca pendenza. Ai lati della stradina ci sono alcuni grandi massi.
Poi, quasi in piano, arriviamo al guado di un ruscello (m. 1385).
Troviamo quattro serie di pietre collocate obliquamente, di traverso alla sterrata, per convogliare l'acqua piovana verso il torrente.
Lasciamo poi a sinistra la costruzione in pietra di un acquedotto (m. 1405).
Continuiamo in salita circondati da erba, cespugli e pietre.
Raggiungiamo un altro sbarramento di pietre che precede un ruscello da guadare. Alla destra ci sono alcuni massi (m. 1415).
Superiamo l'ultimo sbarramento di pietre ed un altro ruscello. Poi alla destra troviamo un casello dell'acquedotto semi interrato. Qui termina la
sterrata (m. 1425).
Prendiamo un sentiero che sale con delle serpentine tra erba, rododendri e pietre.
Poi la pendenza diventa abbastanza ripida. Vediamo dei bolli bianco rossi, a cerchi concentrici (m. 1450).
Ora pieghiamo un po' a destra allontanandoci dal torrente. In lontananza alla sinistra ci sono degli alberi e alla destra delle pareti di roccia (m. 1470).
Passiamo accanto ad un ometto realizzato con delle pietre sistemate sopra un masso. Dalle pareti alla destra vediamo scendere due cascate (m. 1500).
Poi il sentiero piega a sinistra e, tra larici, erba e rododendri, si divide e poi si riunisce, per un paio di volte.
Sbuchiamo in un prato che attraversiamo quasi in piano tenendo il margine di sinistra (m. 1530). Oltre il torrente vediamo in lontananza l'unica baita
di Corte Prima (Stabi Nööv).
Riprendiamo il sentiero che prosegue, alto sul torrente, tra alberi, rododendri e pietre.
Ora scendiamo, inizialmente con poca pendenza, verso il Torrente Boggia.
Prima di raggiungerlo, percorriamo un tratto quasi in piano (m. 1525) poi torniamo a salire tra erba, qualche cespuglio e pietre.
A questo punto i bolli ci invitano a guadarlo da destra verso sinistra (m. 1550). Cerchiamo il punto più adatto e passiamo sull'altra sponda.
In lontananza verso sinistra, torniamo a vedere la baita di Corte Prima.
Giriamo a destra, guadiamo anche un ruscelletto e continuiamo in salita, alla sinistra del Boggia, seguendo i bolli su tracce di sentiero tra erba,
pietre, alcuni cespugli di rododendro e qualche piccolo larice.
Poi la pendenza diminuisce (m. 1575).
Guadiamo un ruscello e subito dopo alla sinistra troviamo un masso con i bolli.
Torniamo a salire tra mucche al pascolo. Guadiamo un altro ruscello e superiamo due piccoli ometti (m. 1595).
Lasciamo a sinistra due massi molto grandi, accostati l'uno all'altro. Una freccia indica la nostra direzione di marcia (m. 1630).
Scavalchiamo un altro rivolo e per un po' lo costeggiamo (m. 1660).
La pendenza aumenta. Proseguiamo in salita alternando due tratti tra erba e rododendri ad altrettanti tra le pietre (m. 1695).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido. Troviamo molti cespugli di rododendro. In alcuni punti non vediamo più il sentiero.
Attraversiamo una pietraia dapprima quasi in piano e poi in salita (m. 1730).
Alterniamo alcuni tratti tra l'erba ad altri tra le pietre.
Lasciamo alla destra un masso con un ometto (m. 1745).
Proseguiamo con poca pendenza ancora tra erba e pietre.
Poi giriamo a sinistra e saliamo un breve e ripido tratto tra l'erba.
Poco dopo pieghiamo a destra e camminiamo in leggera salita fino ad una curva a sinistra dove torniamo a salire in modo abbastanza ripido.
Camminiamo tra parecchi cespugli di rododendro, erba e alcuni massi (m. 1765).
Dopo una curva a destra percorriamo pochi passi con pochissima pendenza.
Giriamo poi a sinistra e torniamo a salire con delle serpentine (m. 1775).
Percorriamo dapprima un tratto con poca pendenza e, dopo una curva a destra, proseguiamo con una breve salita.
Arriviamo ad un bivio (m. 1815). Su di un masso vediamo bolli, frecce e l'indicazione "Notaro" attraversando verso il lato destro della valle e
"Darengo" risalendo verso la testata.
Iniziamo pertanto ad attraversare la valle. Quasi in piano, superiamo il letto del torrente, che qui troviamo privo di acqua, e raggiungiamo un altro
masso anch'esso con una freccia e la scritta "Notaro".
Torniamo a salire tra erba e cespugli. Poi la pendenza diminuisce e troviamo anche degli alberelli.
Arrivati di fronte ad una parete di roccia giriamo a destra come indicato anche da una freccia (m. 1835).
Ora camminiamo quasi in piano, retrocedendo a mezza costa sull'altro fianco delle montagna. Troviamo parecchi lamponi.
Dopo pochi passi in discesa continuiamo quasi in piano.
Poi giriamo a sinistra e saliamo alcuni gradini di pietra.
Proseguiamo con poca pendenza fino ad un tornante sinistrorso dove troviamo altri gradini.
Per un breve tratto il sentiero è incassato tra le roccette.
Dopo pochi passi quasi in piano cominciamo a risalire un canalino con dei gradini di pietra. In basso a destra vediamo scorrere un ruscello (m. 1850).
Saliamo con delle serpentine. Un rivolo bagna i gradini. La pendenza diventa abbastanza ripida.
Giunti in alto, giriamo a destra e, in leggera salita, usciamo dal canalino.
Su di una pietra una scritta indica verso sinistra il bivacco del quale cominciamo a vedere il tetto e la bandiera (m. 1890).
Giriamo pertanto e sinistra e proseguiamo tra erba e rododendri.
Poi in leggera discesa raggiungiamo un'altra pietra con una freccia e la scritta: "Bivacco 10 minuti".
Ora scendiamo verso una pietraia. Giunti in basso pieghiamo a destra e passiamo tra la pietraia e un rivolo (m. 1865).
Proseguiamo dapprima in leggera salita e poi con lievi saliscendi.
Lasciamo a destra un rudere e continuiamo con poca pendenza tra erba e pietre.
Arrivati davanti ad un precipizio, giriamo a sinistra e riprendiamo a salire (m. 1870).
Lasciamo a destra un masso parzialmente interrato. Giriamo a destra percorrendo un tratto quasi in piano.
Torniamo poi a salire tra alcuni massi. Scavalchiamo un rivolo e, quasi in piano, arriviamo al bivacco.
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. +730 -38
Data escursione: settembre 2013
Escursioni partendo dal Bivacco:
- al Passo della Crocetta (m. 2201)
- al Lago Darengo (m. 1781)
- al Rifugio Capanna Como (m. 1790)
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