Bivacco Due Aceri

Il Bivacco Due Aceri è situato sul versante sud del Monte Pizzocolo (m. 1581), poco sotto la vetta dalla quale si gode una splendida vista panoramica a 360 gradi sulla cerchia alpina, sul lago di Garda, sul lago di Valvestino e sulle vallate sottostanti.

Poco sopra il rifugio c'è una cappellina, sempre aperta (nella quale si celebra la S. Messa la terza domenica di giugno alle ore 11).
Sulla vetta ci sono una croce e un' asta alla quale sono stati infissi alcuni tubicini. Su ognuno di essi è scritto il nome della montagna verso la quale è puntato: G.P. Brenta (m. 3150), M. Corno (1954), M. Caplone (m. 1976), Adamello (m. 3534), Telegrafo (m. 2200), Carè Alto (m. 3462), M. Manos (m. 1517), Presanella (m. 3356), M. Zingla (m. 1497).

Costruito sui ruderi di una costruzione militare risalente alla prima guerra mondiale, il bivacco è formato da un solo locale. Contiene un camino, due tavoloni con relative panche, e una cassetta di pronto soccorso. Una scala a pioli attaccata a una parete conduce ad un soppalco. Non ci sono brande e coperte.

Primo itinerario: dal Palazzo di Archesane (sentieri 2-5)

Lasciamo l'autostrada A4 al casello di Brescia Est (Km. 228.8) e prendiamo la Statale 45 Bis Gardesana Occidentale.
Tra le gallerie che precedono Salò ignoriamo l'uscita per Madonna di Campiglio (km. 65.7).
Un paio di chilometri dopo il termine della gallerie arriviamo a Salò (km. 68).
Successivamente seguendo il lago attraversiamo Gardone, Fasano e Maderno.
A Toscolano, giriamo a sinistra subito dopo il ponte sull'omonimo torrente, in direzione di Gaino.
All'inizio di Gaino, voltiamo a destra e subito dopo a sinistra. Attraversiamo il paese e ci dirigiamo verso la Valle delle Cartiere.
Superiamo due ponti sul torrente Toscolano. La strada diventa sterrata.
Oltrepassiamo una santella e arriviamo al bivio di Maernì chiamato localmente "vie che spart" (m. 550).
Proseguiamo sulla sinistra con una stradina nel bosco che alterna tratti sterrati ad altri con il fondo in cemento ignorando tutte le possibili deviazioni che generalmente conducono verso delle baite isolate.
Dopo circa tre chilometri, percorsi parte in piano e parte in leggera salita, arriviamo al Palazzo di Archesane (m. 816) dove termina la strada.
Lasciamo l'auto nel vasto parcheggio. Un cartello indica se il rifugio Pirlo è chiuso o aperto.

Superato l'edificio attraversiamo dei prati con bella vista sul M. Pizzocolo alla nostra sinistra.
In leggera salita raggiungiamo un'area pic-nic con tre tavoloni e relative panche in legno. C'è anche una bacheca con un cartellone che parla degli alberi della zona. Ignoriamo una deviazione e continuiamo sul percorso principale che diventa più ripido.
Da questo punto in avanti, di tanto in tanto, troveremo accanto ad alcuni alberi un cartello che ne indica il nome e le principali caratteristiche; si tratta di una iniziativa senz'altro utile e meritevole.
Il primo cartello parla del faggio (fagus sylvatica); poco dopo infatti entriamo in una faggeta. Un altro cartello indica un acero montano (acer pseudoplatanus).
Ora la pendenza diminuisce un poco.
Troviamo un olmo (ulmus glabra) sulla sinistra e poi un frassino maggiore (fraxinus excelsior) in uno slargo sulla destra accanto ad una vasca.
E' poi la volta di un carpino nero (ostrya carpinifolia).
Più avanti un cartellone parla degli alberi della zona: acero, frassino, olmo, evonimo, lonicera, agrifoglio (m. 1000). Il bosco qui è composto prevalentemente da faggi.
Superiamo in successione due tratti con uno steccato alla nostra destra, poi il cammino si fa più ripido.
Raggiungiamo il Doss de Montagnù (m. 1080). A sinistra c'è uno slargo con tavoli e panche; a destra invece viene indicato il Sentiero Forestale della Valle Archesane che con un ampio giro ritorna al Palazzo di Archesane (ore 1.10).
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e raggiungiamo una sbarra di colore verde che troviamo aperta.
Successivamente arriviamo al Passo Spino (m. 1154).

Lasciamo il percorso che continua verso il rifugio Pirlo e deviamo a sinistra per imboccare il n. 5 verso il Pizzocolo.
Il primo tratto è in piano. Più avanti riprendiamo a salire dapprima con poca pendenza. Poi, in modo più ripido superiamo un paio di tornanti.
Percorriamo un tratto in leggera salita superando un altro tornante. La pendenza aumenta e con un altro tornante e un traverso raggiungiamo il Passo delle Merle dove troviamo il percorso descritto nel secondo itinerario che arriva da destra.
I segnavia indicano: Loc. Le Merle - Dos delle Prade m. 1352; a sinistra: n. 5 Pizzocolo; a destra: n. 23 Pirello e S. Urbano; dietro: n. 5-8 Passo Spino e rifugio Pirlo

Andiamo a sinistra e superiamo i ruderi di alcune costruzione militari risalenti alla prima guerra mondiale. Sulla destra il panorama spazia sulla parte meridionale del lago di Garda.
Torniamo a salire. Dopo un tornante a sinistra (m. 1380) troviamo una ripida scorciatoia che sale a destra tagliando il successivo tornante.
Possiamo seguirla o continuare, meno faticosamente, con la stradina che rientra nel bosco e percorre un tornante a destra. Usciti dal bosco ritroviamo la scorciatoia che si immette da destra.

Continuiamo a mezza costa, in leggera salita, con bella vista sul lago.
Poi, in piano, superiamo un gruppo di faggi secolari e raggiungiamo una casamatta ben ristrutturata, risalente alla guerra 15-18. Sotto la tettoia, davanti all'edificio, ci sono un tavolone e relative panche.
Continuiamo a mezza costa tra i prati e, dopo una curva a sinistra, ci abbassiamo di una ventina di metri (m. 1469). Un sentiero sale da destra e i segnavia indicano diritto: n. 5 Cima Pizzocolo; dietro: n. 5 Passo Spino, Pirlo, Pirello; a destra: n. 11-6 Malga Valle, S. Urbano, Sanico.

Riprendiamo a salire tra erba, massi e radi alberelli. La stradina ora è ridotta a sentiero.
Le rocce alla nostra sinistra presentano alcuni strani solchi dovuti all'erosione della pioggia sul calcare.
Troviamo una madonnina in un anfratto tra le rocce sulla sinistra.
Poco dopo raggiungiamo il bivacco.

Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello m. 749
Data escursione: aprile 2007

Secondo itinerario: dal Pirello (sentieri 8-5)

Percorrendo la statale 45 bis Gardesana Occidentale arriviamo fino a Salò.
Al km. 70.5 deviamo a sinistra (nord) per imboccare la Strada Panoramica che sale a San Michele.
Superata Serniga, arriviamo ad un bivio dove andiamo a sinistra in Via Val del Sur (indicazione Colomber).
Raggiungiamo poi il ristorante-bar Colomber situato all'interno di una biforcazione (m. 400). Entrambe le strade continuano verso il Passo Spino (a sinistra percorso n. 1 e a destra n. 8).

Continuiamo verso destra. La strada, da qui al parcheggio del Pirello, presenta un'infinità di cunette artificiali per lo scolo dell'acqua. Ne abbiamo contate ben 120 e in qualche caso si tratta di vere e proprie buche. Bisogna pertanto valutare se la nostra autovettura ha il fondo abbastanza alto per poter continuare senza problemi. E' sicuramente un percorso più adatto ad un fuoristrada che ad un'auto comune.
Dopo un tratto ancora asfaltato, ad un bivio andiamo a sinistra e cominciamo a salire. Dapprima il fondo è in cemento, poi è quasi sempre sterrato. Con varie curve e tornanti nel bosco, superiamo lentamente questi interminabili cinque chilometri che ci separano del parcheggio in località Pirello, dove lasciamo la macchina in una piazzola sterrata (m. 1030).

Alcuni cartelli indicano a sinistra: il Passo Spino (segnavia n. 8) e il Pizzocolo (segnavia n. 8-5); a destra: S. Urbano e Sanico (segnavia n. 6)
Prendiamo la stradina di sinistra che sale nel bosco con il fondo in cemento.
Troviamo una casa sulla destra. In questo punto, a sinistra, è possibile vedere il sottostante lago di Garda.
La stradina diventa sterrata. Più avanti un sentiero che sale da sinistra si immette sul nostro percorso.
Poi gli alberi si diradano e torniamo a vedere il lago.
Arrivati ad un bivio, nei pressi di un cancello di legno, andiamo a sinistra; un segnavia infatti indica in questa direzione: n. 8, Passo Spino, Pizzocolo, rifugio Pirlo.
Passiamo accanto ad un altro cancello. Un cartello avverte di prestare attenzione agli animali al pascolo.
Superata una sbarra di ferro, che chiude il transito agli automezzi, percorriamo pochi metri in leggera discesa rientrando nel bosco. Continuiamo poi in piano.

Più avanti troviamo sulla destra un cartello che indica il ripido sentiero della Variante Pizzocolo (m. 1130).
Lasciamo pertanto la comoda stradina che continua verso il Passo Spino (vedi la descrizione nella scheda del rifugio Pirlo - Terzo Itinerario), da dove possiamo continuare sulla destra con il sentiero 5, allungando però il cammino di circa un'ora.
Possiamo però utilizzare questo percorso al ritorno, facendo così un giro ad anello.

Saliamo dunque a destra seguendo dei bolli bianchi e rossi.
Su di un albero vediamo un piccolo cartello con la scritta "decollo".
Al termine del bosco, continuiamo per prati, in modo assai ripido. A destra c'è una recinzione con del filo spinato.
Un cartello rotondo avverte che potrebbero esserci animali al pascolo. A destra vediamo il lago di Garda.
Poi la pendenza diminuisce e la recinzione termina.
Poco dopo ci immettiamo su una stradina sterrata (m. 1245). I segnavia indicano a destra in discesa: S. Urbano e Sonico (n. 23-6); alle nostre spalle: Pirello e San Michele (n. 8). Continuiamo invece diritto (nessuna indicazione), in leggera salita, passando accanto ad una lastra di marmo sulla quale è incisa una poesia.

Ad un bivio andiamo a destra. Riprendiamo a salire; a lato della stradina ci sono due strisce di prato e più lontano degli alberi.
Poi in piano arriviamo al Passo delle Merle dove ci immettiamo sul percorso n. 5 che proviene dal Passo Spino. I segnavia indicano: Loc. Le Merle. Dos delle Prade m. 1352; diritto: n. 5 Pizzocolo; a sinistra: n. 5-8 Passo Spino e rifugio Pirlo; dietro: n. 23 Pirello e S. Urbano.

Continuiamo pertanto come descritto nell'ultima parte del precedente itinerario.

Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello m. 535
Data escursione: maggio 2008

Escursioni partendo dal Bivacco:


Copyright © Diska (www.diska.it) 2001,2021 - All Rights Reserved