Bivacco Baitello Casis
- Altezza: m. 1390
- Gruppo: Valsassina
- Ubicazione: Pizzi di Perlasco
- Comune: Esino Lario - LC
- Carta Kompass: 91 D4
- Coordinate Geo: 46°00'15.20"N 9°20'46.60"E
- Gestore: CAI Esino Lario
- Telefono gestore: -
- Posti letto: no
- Apertura: sempre aperto
- Pagina inserita il: 15/07/2016
Il Baitello Casis è situato sui pendii occidentali dei Pizzi di Perlasco che dividono la Valsassina dalla Valle di Esino.
Si tratta di una costruzione in muratura a due piani. Il piano inferiore è chiuso a chiave mentre quello superiore, formato da un solo locale,
contiene: un tavolo in legno con due panche, un camino, una stufa a legna, un armadietto pensile con piatti e bicchieri di plastica e una caffettiera.
Non ci sono posti letto. Mancano anche l'acqua (a parte la cisterna che raccoglie l'acqua piovana dal tetto) e l'illuminazione limitata a qualche lumino.
Davanti al bivacco ci sono: una nicchia con una madonnina di pietra, un tavolo in legno e due panche.
Alla destra c'è l'ingresso di una miniera. In origine infatti era un baitello di servizio per i minatori e per le loro attrezzature. Dopo la chiusura
delle miniere venne abbandonato.
A partire dal 2007, un gruppo di volontari del CAI di Esino, si occupò della ricostruzione del baitello sulle precedenti rovine in modo da fornire un
riparo all'escursionista lungo il panoramicissimo sentiero in cresta che collega il Rifugio Cainallo al Passo di Agueglio.
Il sentiero qui descritto però non percorre le creste ma sale direttamente partendo dalla sottostante provinciale.
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio.
Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino.
Al km. 14.1 lasciamo a destra la strada che conduce al Rifugio Cainallo.
Al km. 14.4 troviamo alla destra una sterrata all'inizio della quale i segnavia indicano: Cascine Bertoi m. 1100, Sentiero della
Biodiversità ore 6.10, Cainallo a ore 1, Ortanella a ore 3.40. Il nostro percorso inizia qui ma a lato della strada non c'è spazio per lasciare la macchina.
Proseguiamo pertanto e al km. 14.6 ignoriamo alla destra un'altra sterrata che conduce ad un acquedotto.
Al km. 15, presso due curve sinistra-destra vicine tra loro, troviamo alla sinistra della strada uno slargo dove c'è spazio per cinque o sei vetture
(m. 1145). Alzando lo sguardo in alto a destra possiamo già vedere la bandiera del bivacco.
Lasciata la macchina, torniamo indietro a piedi, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa, fino a trovare, alla sinistra, la sterrata con
l'indicazione: Cascine Bertoi (m. 1100).
Prendiamo questa sterrata che in leggera salita entra nel bosco.
Quasi in piano percorriamo due semicurve sinistra destra.
Poco dopo, in leggera salita, raggiungiamo uno slargo dove troviamo dei segnavia che indicano: Sentiero della Biodiversità ore 4.50(?), Cainallo a
ore 0.55, Ortanella a ore 3.40. Volendo, è possibile arrivare in auto fin qui risparmiando una diecina di minuti di cammino.
Continuiamo diritto e, dopo pochi passi in discesa, arriviamo ad un bivio dove troviamo altri segnavia che indicano diritto quasi in piano: Sentiero
della Biodiversità ore 6.10, Cainallo ore 0.55, Ortanella a ore 3.40. Un cartello quadrato con il fondo giallo indica invece a sinistra: "Sentiero
Casis - Il Baitello". Andiamo a sinistra in salita con una mulattiera acciottolata (m. 1105).
Di tanto in tanto attraversiamo una cunetta in cemento per lo scolo dell'acqua.
Alla sinistra accanto ad un masso troviamo il ceppo di un albero con le radici scoperte (m. 1150).
Subito dopo, alla destra, un'apertura nel bosco consente una veduta panoramica.
Con maggiore pendenza raggiungiamo un cartello giallo (m. 1170) sul quale leggiamo: "All'inizio del '900, si svilupparono, nella vicina
Valsassina, i primi insediamenti dell'industria metallurgica. La nuova economia portò, anche sul territorio di Esino, la ricerca di miniere per
l'estrazione delle materie prime."
Ignoriamo un sentiero che, quasi in piano, si stacca verso destra (m. 1180).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo una curva a destra (m. 1195).
Poi la pendenza diminuisce un poco e continuiamo con alcune semicurve (m. 1205).
Attraversiamo una zona con grandi faggi (m. 1215).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio all'inizio del quale ignoriamo un sentiero che continua diritto (m. 1230). Verso la fine, il tornante
è incassato nel terreno circostante.
Più avanti superiamo un altro tratto incassato (m. 1260).
Troviamo poi un'apertura nel bosco, alla sinistra, che consenta la vista di una piccola parte del lago.
Ad una biforcazione teniamo la sinistra e, quasi in piano, raggiungiamo uno slargo dove troviamo due paline (m. 1275). La prima non ha indicazioni;
sulla seconda c'è un cartello giallo sul quale leggiamo: "In un periodo in cui c'era poco lavoro, alcuni abitanti di Esino tentarono
l'avventura. Dopo ricerche nel territorio circostante l'abitato, individuarono in queste zone, la possibilità di allestire delle miniere." Tra le due paline,
una stradina scende alla destra verso una conca dove un tempo c'era un laghetto mentre ora è rimasta una pozza recintata al centro di un prato: la Zoca di
Cavéè (m. 1265). Il nostro cammino prosegue diritto senza scendere alla pozza.
Percorriamo un tratto quasi in piano su di un largo sentiero. Tra gli alberi, in basso a destra, vediamo la pozza.
Torniamo a salire e raggiungiamo un cassottello per la caccia dipinto di verde (m. 1290). Lo lasciamo a sinistra e continuiamo quasi in piano.
Il sentiero, ora più stretto, si divide solo per aggirare un masso, con una incisione raffigurante una strana svastica in un cerchio, e alcuni alberi.
Ora camminiamo tra alberi radi, erba, alcuni massi e pietre.
Proseguiamo in leggera salita e troviamo alla sinistra un cartello giallo parzialmente rotto (m. 1300). Vi leggiamo: "Le miniere vennero aperte su
questo versante della conca di Esino, ma considerata la distanza e la scomodità nel raggiungerle, si pensò di costruire un baitello come riparo per i
minatori e per le loro attrezzature."
Subito sbuchiamo in un prato, pieghiamo a destra e riprendiamo a salire. Davanti vediamo una parte del lago, dietro verso sinistra la Grigna.
Camminando a mezza costa, attraversiamo il prato.
Passiamo sotto ai rami di un albero che lasciamo alla sinistra.
Poco dopo, presso un ampio tornante destrorso, troviamo un boschetto all'inizio del quale una freccia blu su di una pietra indica il sentiero a chi
scende (m. 1330). Su di un cartello giallo leggiamo: "Dopo i primi difficili anni, si comprese che le miniere non avevano una resa sufficiente
per le richieste sempre maggiori da parte dell'industria metallurgica, venendo di fatto abbandonate."
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci sono degli alberi e alla destra il prato.
Tra erba e pochi alberi, saliamo lungo una cresta con un bel panorama da entrambi i lati. Davanti, in lontananza, cominciano a vedere il
bivacco e la bandiera (m. 1340).
Dopo un tratto con poca pendenza, continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra ci sono degli alberi, alla destra i prati.
Troviamo un altro cartello giallo (m. 1385) e vi leggiamo: "Con l'abbandono delle miniere, anche il baitello venne meno alla sua funzione
originaria. Dal 2007, un gruppo di volontari, per iniziativa del Cai di Esino, attorno agli antichi resti iniziò la costruzione di un nuovo baitello,
più confacente ad ospitare gli escursionisti lungo il panoramico itinerario delle creste che, separando la Val d'Esino dalla Valsassina, conduce dal
Cainallo ad Agueglio."
Pieghiamo a sinistra e, quasi in piano, attraversiamo un prato a mezza costa.
Continuiamo in leggera salita tra roccette affioranti.
Dopo pochi passi in discesa proseguiamo in leggera salita tra radi alberi e roccette affioranti dal terreno.
Quasi in piano giriamo a sinistra.
Percorriamo un tratto tra l'erba con il pendio che precipita ripidamente alla sinistra.
Continuiamo tra radi alberi.
Percorriamo un breve tratto in discesa, uno in leggera salita e uno in leggera discesa, camminando a volte tra gli alberi e a volte tra l'erba.
Torniamo a vedere il baitello. Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Passiamo accanto ad una nicchia con una madonnina in pietra. Su di un albero davanti al bivacco troviamo l'ultimo cartello giallo sul quale leggiamo:
"Gentile escursionista, benvenuto in questo baitello. Ora puoi ammirare uno dei più bei panorami della nostra zona e, grazie ai volontari, trovare
riparo in questo baitello. Abbine cura e rispetto. Grazie."
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 300 -55
Data escursione: luglio 2016
Escursioni partendo dal Bivacco:
- al Rifugio Cainallo (m. 1247) lungo i Pizzi di Perlasco
- al Passo di Agueglio (m. 1142) lungo i Pizzi di Perlasco
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