Bivacco Baroncelli
- Altezza: m. 1260
- Gruppo: Val Seriana
- Ubicazione: Tribulina Guazza
- Comune: Gandino - BG
- Carta Kompass: 104 C7
- Coordinate Geografiche: 45°49'57.30"N 9°55'14.10"E
- Gestore: -
- Telefono gestore: -
- Telefono bivacco: -
- Posti letto: 0
- Apertura: sempre
- Pagina aggiornata il: 27/02/2018
Il Bivacco Baroncelli è situato in Val Groaro a pochi metri dalla Tribulina della Guazza e dalla grande Croce dei Pastori dalla quale la vista spazia sulla
sottostante Val Gandino.
Il bivacco dispone di una stufa, legna, un fornello con bombola di gas, un tavolo, due sedie, 4 sgabelli, 2 mobiletti, stoviglie e qualche coperta. All'esterno
c'è una veranda con panche in legno. Accanto al bivacco ci sono un barbecue e due tavoloni in legno e metallo con relative panche. L'acqua è prelevabile da due
fontane poste davanti alla tribulina e al bivacco.
Con la provinciale 671 risaliamo la Valle Seriana. Dopo aver superato Gazzaniga, all'altezza del km. 19.3, prendiamo sulla destra la provinciale 42 della Val Gandino.
Dopo Leffe, arriviamo a Gandino. Seguendo la segnaletica, puntuale ad ogni bivio, ci dirigiamo verso il Monte Farno.
Poi, con una strada di recente costruzione, aggiriamo sulla destra la frazione Barzizza.
Superato l'abitato, all'esterno del primo tornante sinistrorso, parte il sentiero 549 descritto nel secondo itinerario (m. 880).
Continuando invece con la carrozzabile, fin quasi al termine dell'asfalto, raggiungiamo i parcheggi del Monte Farno (m. 1236).
Poco più avanti sulla destra parte il sentiero 549A.
La sosta è soggetta al pagamento di € 2 tramite "gratta e sosta" acquistabile presso: Biblioteca, La Spiga d'Oro, Perletti, Caffè Centrale,
Edicola Bar Antica Fontana, Il Vizio, Bar Sport e presso i Rifugi Monte Farno e Parafulmine.
Primo itinerario: dal Monte Farno (sentiero 549 A)
Primo itinerario: dal Monte Farno (sentiero 549 A)
Lasciamo la macchina nell'ultimo parcheggio a fianco di una bacheca con due cartine della zona in versione estiva e invernale.
Ci incamminiamo lungo la strada ancora asfaltata, in leggera salita, seguendo il segnavia n. 545.
Troviamo una stradina che si stacca alla destra all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 549A: Tribülina Guazza a ore 0.40, Bivacco Baroncelli a ore 0.40, Croce dei Pastori a ore 0.40,
Sentiero degli Alberi.
Lasciamo pertanto la strada asfaltata, che continua verso il Rifugio Parafulmine, e pieghiamo a destra imboccando la stradina che si avvia tra i prati in
leggera salita e con il fondo in cemento (cartello strada privata senza uscita).
Alla sinistra troviamo un cartello con la scritta: "Doss e Penaci m. 1250".
Più avanti la pendenza aumenta.
Raggiungiamo un gruppo di case, giriamo a sinistra e percorriamo un tratto quasi in piano su sterrato.
Riprendiamo a salire, con il fondo in cemento, passando tra altre case.
Al termine dell'abitato, la strada ritorna sterrata. Poco più avanti è chiusa da una stanga (m. 1295). Un cartello segnala il divieto di transito ai veicoli non autorizzati. Alla destra c'è una
protezione in ferro ed un bel panorama sulla vallata.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra ci sono dei prati recintati.
Ignoriamo una stradina che scende a destra e continuiamo quasi in piano mentre in lontananza già vediamo il bivacco e la grande croce.
Lasciamo poi a sinistra una stradina con due strisce in cemento.
Dopo una curva a sinistra continuiamo in leggera discesa.
Un'altra stradina sale a sinistra. Proseguiamo diritto.
Poco dopo raggiungiamo un bivio. I segnavia indicano: Mancafer 1285m; a destra con il sentiero 549A: Tribülina Guazza a ore 0.25, Bivacco Baroncelli a ore 0.25, Croce dei Pastori a ore 0.25. Qui
troviamo il primo cartello della serie "Alberi" sul quale leggiamo: <<Non meno degli Dei, non meno di simulacri d'oro e d'argento, si adoravano gli alberi maestosi
delle foreste.>> "Plinio il Vecchio" (scrittore, naturalista latino) e inoltre: <<chi conosce la scienza sente che un pezzo di musica e un albero hanno qualcosa in
comune, che l'uno e l'altro sono sono creati da leggi egualmente logiche e comuni.>> "Anton Cechov" (Medico, scrittore, drammaturgo). Prendiamo il sentiero che inizia
alla destra, in leggera discesa, tra erba, cespugli e alberelli.
Con lievissimi saliscendi superiamo un boschetto di noccioli, poi continuiamo ancora tra erba e radi alberelli.
Troviamo un sentiero che arriva da sinistra e si immette su quello che stiamo percorrendo.
Troviamo anche un altro cartello che riporta altre due citazioni sugli alberi.
Dopo una breve discesa nel bosco, presso un'ansa della montagna superiamo il letto di un ruscello che troviamo in secca (m. 1280).
Risaliamo l'altro versante e continuiamo quasi in piano fino al termine del bosco, sull'altro lato della valletta.
Dopo un tratto in leggera discesa, ancora tra gli alberi, superiamo un rivolo (m. 1270) e riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto in leggera salita, e proseguiamo con brevi e lievi saliscendi. Praticamente rimaniamo sempre alla stessa quota. Troviamo altri tre cartelli che parlano del faggio
(caratteristiche, utilità e curiosità).
Terminato il bosco, sulla destra vediamo la vallata.
Ora camminiamo a mezza costa mentre alla destra il pendio precipita ripidamente tra erba e cespugli.
Dopo una curva a sinistra, torniamo a vedere la grande Croce dei Pastori.
Superiamo un altro boschetto e sbuchiamo in un prato nei pressi della Tribulina Guazza.
All'interno della cappella c'è un affresco, opera del pittore Ignazio Nicoli, raffigurante una madonna con bambino e la scritta "Mater Decor Carmeli". Sotto una veranda c'è una rudimentale panca fatta
con una trave. Dalla destra, accanto ad una fontana, arriva il sentiero descritto nel secondo itinerario. I segnavia indicano: Piazza Barile 1280 m; a sinistra con il sentiero 549: Capanna Ilaria a ore
0.50, Pizzo Formico a ore 1.20; a destra in discesa con il sentiero 549: Loc. Groaro a ore 0.40, Barzizza a ore 1.10; dietro: Monte Farno a ore 0.40.
Tre serie di cartelli parlano dell'abete rosso (peccio), del larice e della betulla bianca.
Il bivacco è davanti a noi e con pochi passi lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 0.40 - Dislivello m. +94 -70
Data escursione: dicembre 2009 - febbraio 2018
Secondo itinerario: dal primo tornante della strada Barzizza-Monte Farno (sentiero 549)
Lasciamo la macchina alla destra del primo tornante sinistrorso che troviamo lungo la strada che sale da Barzizza verso il Monte Farno.
All'interno del tornante c'è una grande pietra trasformata in monumento alla montagna. Nei pressi, una bacheca riporta una cartina della zona (m. 880).
Ci incamminiamo su di una stradina sterrata all'inizio della quale c'è una sbarra che troviamo aperta. Un cartello indica: 549 Guazza. Alzando gli occhi è già
possibile vedere la croce nei pressi del bivacco.
Dopo pochi passi in piano, lasciato un cancello a sinistra, continuiamo in discesa con un sentiero tra gli arbusti.
Subito troviamo dei bolli bianchi e rossi che indicano a sinistra il sentiero con il quale risaliremo la montagna.
Nella prima parte dell'itinerario dovremo prestare un poco di attenzione (soprattutto al ritorno in discesa), perché il sentiero ha il fondo in pietrisco ed è
decisamente scivoloso.
Superato un boschetto di alberelli, percorriamo un breve tratto in piano con vista sulla vallata.
Poi giriamo a sinistra e saliamo ripidamente. Un cartello indica il divieto di transito ai mezzi motorizzati.
Troviamo subito un bivio senza indicazioni ed andiamo a sinistra. Poco dopo un cartello di legno con il segnavia 549 conferma che procediamo nella giusta
direzione.
Usciamo dal bosco. Pieghiamo a destra e, salendo a zig-zag, torniamo tra gli alberi.
Troviamo un palo, posto a terra a lato del sentiero per rinforzarlo (m. 930).
Continuiamo tra i noccioli con minore pendenza.
Sulla destra troviamo una piccola grotta (m. 945). Il bosco diventa più fitto.
Raggiungiamo il punto in cui il sentiero si affianca al letto di un torrente in secca (m. 960). Poi gira a sinistra (catene passamano all'esterno) e se ne
allontana.
Con alcune serpentine percorriamo un ripido tratto.
Troviamo una pietra con dei gradini, in mezzo al sentiero. C'è anche una piccola freccia rossa che indica la nostra direzione di marcia (m. 1005).
Percorriamo un breve tratto nel quale il sentiero sembra scavato nella roccia circostante. In questo punto vediamo un segnavia a bandierina con il n. 549 ed un bollo rotondo,
rosso all'interno e bianco all'esterno.
Un'apertura tra gli alberi lascia vedere il sottostante abitato e la vallata.
Percorriamo un traverso a sinistra (m. 1040) al termine del quale riprendiamo il ripido zig-zag.
Ancora un altro traverso, sempre a sinistra ma con minore pendenza. Il bosco diventa più fitto.
Riprendiamo a salire (m. 1080). Il sentiero si sdoppia, e prendiamo il ramo di destra più agevole. Poi torna a riunirsi.
Superiamo un altro tratto incassato nella roccia e alcune ripide serpentine. Poi la pendenza diminuisce (m. 1125).
Dopo una curva a sinistra, per un attimo usciamo dal bosco e percorriamo pochi passi tra erba e mughi. Continuiamo tra i noccioli (m. 1140).
Riprendiamo a salire con altre serpentine. Percorriamo un tratto incassato tra le rocce.
Continuiamo su sentiero sterrato, in leggera salita, e ancora nel bosco.
Poi torniamo a salire con altre serpentine. Il bosco si infittisce.
Successivamente torniamo allo scoperto, quasi in piano, tra cespugli e alberelli (m. 1210).
Lasciamo a sinistra una ripida scorciatoia e continuiamo diritto. Dopo un tornante a sinistra tra pini mughi ritroviamo i noccioli e la scorciatoia che si
innesta da sinistra.
All'uscita dal bosco davanti a noi vediamo la grande croce.
Tra prati e qualche albero, pieghiamo a sinistra. Superiamo un paletto sul quale è stata dipinta una bandierina. Davanti vediamo la tribulina e la bandiera del
bivacco.
In salita superiamo un cartello che indica il sentiero 549 Girù nella direzione dalla quale proveniamo.
Poco dopo raggiungiamo una fontana e la Tribulina della Guazza.
Ancora pochi passi verso destra e raggiungiamo il bivacco.
Tempo impiegato: ore 1.00 - Dislivello m. 380
Data escursione: agosto 2009
Escursioni partendo dal Bivacco:
- al Rifugio Parafulmine (m. 1536) in ore 1
- al Pizzo Formico (m. 1636) a ore 1.20
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