Bivacco Aprica
- Altezza: m. 2227
- Gruppo: Orobie Valtellinesi
- Ubicazione: Corna dei Cavalli
- Comune: Aprica - SO
- Carta Kompass: 94 A5
- Coordinate Geo: 46°06'58.50"N 10°09'38.60"E
- Gestore: CAI Aprica
- Telefono gestore: 0342 746184
- Posti letto: 15
- Apertura: previo ritiro chiavi
- Pagina aggiornata il: 09/08/2013
Il Bivacco Aprica è situato in località "Corna dei Cavalli", sul versante ovest della costiera che da Dosso Pasò corre alla Cima Cadin (m. 2575 entrambe).
Nonostante venga considerato un bivacco, in realtà è chiuso e per accedervi occorre ritirare le chiavi presso il CAI Aprica, Corso Roma 178, 23031 Aprica.
Rimane sempre aperto solo il locale legnaia che tuttalpiù può essere considerato un buon riparo in caso di un improvviso acquazzone.
Davanti al bivacco c'è una fontana con vasca che abbiamo trovata priva di acqua. A qualche metro di distanza c'è un cassottello di legno che funge da gabinetto.
Lasciamo la s.s. 38 che percorre il fondovalle della Valtellina al km. 54.7 per prendere verso destra (sud) la s.s. 39 dell'Aprica.
Al Passo Aprica, poco dopo il km. 13, imbocchiamo sulla destra Via Magnolta con la quale raggiungiamo la stazione a valle della cabinovia che sale
all'Alpe Magnolta.
Per la prima parte del percorso possiamo utilizzare l'impianto di risalita superando senza fatica un dislivello di m. 664 (da m. 1214 a m. 1878) e
impiegando solo nove minuti (d'estate: da fine giugno al 15 settembre. Orario: 8.15 – 11.45 e 13 – 16.45. Costo corsa singola: 5 euro, A/R: 8 euro),
oppure effettuare l'intero percorso a piedi come di seguito descritto.
Parcheggiata la macchina, aggiriamo la funivia verso sinistra.
Prima di raggiungere uno slargo oltre il quale sale una ripida sterrata, giriamo a sinistra, ancora su asfalto, seguendo un cartello che indica l'agriturismo Lidia.
Troviamo alcune case e una bacheca con una grande cartina della zona.
Superiamo una stanga che troviamo alzata, e lasciamo a sinistra un ristorante, una scorciatoia e alcuni segnavia che indicano con il sentiero G.V.O:
Malga Magnolta a ore 2, Malga Magnola a ore 2.40, Passo del Venerocolo a ore 6.50; con il sentiero: 326: Foppe a ore 0.20, Corna Alta a ore 0.50,
Malga Magnolta a ore 2. Ci sono anche dei vecchi segnavia CAI che riportano i vecchi numeri dei sentieri 16 e 6 (m. 1230).
Seguiamo la strada che sale tra gli alberi e dopo una curva a destra prosegue con un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è una panchina.
Poco dopo dalla sinistra rientra la scorciatoia.
Percorriamo un tornante destrorso.
Dopo un tornante sinistrorso, all'esterno del quale c'è una panchina, per un breve tratto alla destra ci accompagna un muretto (m. 1255).
Anche presso il successivo tornante destrorso troviamo una panchina.
Al prossimo tornante sinistrorso abbandoniamo la strada e ne prendiamo un'altra più piccola che prosegue diritto (m. 1265).
Alla sinistra troviamo un grande edificio in cemento (forse un acquedotto) e una fontana con vasca.
Ignoriamo poi una stradina che si stacca alla sinistra.
Percorriamo una curva a destra all'interno della quale vediamo una stalla in un prato (m. 1275). Ora alla sinistra c'è un muretto in cemento.
Superiamo una base in cemento e pietre sopra la quale dovrebbe scorrere l'acqua di un ruscello che troviamo in secca.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un tavolone con panche e una bacheca con tettuccio (m. 1290).
Lasciamo poi a sinistra una costruzione in cemento.
Presso un tornante destrorso vediamo un cartello giallo che indica Palabione e ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra (m. 1310).
Percorriamo una curva a sinistra dopo la quale l'asfalto termina e proseguiamo in leggera salita su sterrato. Vediamo alcune baite.
Subito dopo alla sinistra troviamo una fontana con una vasca, in cemento all'interno e con pietre all'esterno (m. 1325).
Percorriamo un tratto quasi in piano ignorando un sentiero che si stacca alla sinistra. Proseguiamo con poca pendenza.
Guadiamo un torrente. Subito dopo alla destra troviamo un tavolone in legno con relative panche.
Arriviamo ad un bivio (m. 1335). Lasciamo la strada che prosegue diritto e, con un ponte senza sponde, girando a destra, attraversiamo un torrente.
Più avanti la strada si biforca; teniamo la sinistra in quanto un cartello indica a destra l'agriturismo Lidia (m. 1340).
Dopo una curva a sinistra troviamo un cartello giallo che avverte di prestare attenzione in quanto attraverseremo delle piste. La pendenza aumenta.
Percorriamo una curva a destra e incrociamo un'altra stradina (m. 1350).
Usciamo dal bosco, incrociamo la cabinovia e attraversiamo una pista. In basso a destra vediamo due case nei prati (m. 1355).
In leggera discesa passiamo sotto i cavi della corrente e rientriamo nel bosco.
Proseguiamo quasi in piano. Ignoriamo una stradina alla destra che conduce ad una casa. Troviamo una fontana con vasca in cemento, una panchina e una
bacheca in legno.
Dopo un tratto con poca pendenza ne iniziamo un altro molto più lungo in salita (m. 1375).
Più avanti la strada si biforca e, seguendo i bolli, andiamo a sinistra (m. 1445).
Alla sinistra troviamo un casello dell'acquedotto (m. 1455).
Ora la sterrata ha due strisce di cemento ai lati in corrispondenza del passaggio delle ruote.
Superiamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale si stacca una stradina che conduce dapprima da un baitello in cemento semi interrato e poi ad una casa (m. 1460).
Il successivo tornante sinistrorso ha il fondo in cemento e pietre (m. 1475).
Poi percorriamo un breve tratto quasi in piano su sterrato. Alla destra ci sono un tavolone in legno e relative panche (m. 1485).
Proseguiamo in salita alternando due tratti con le strisce di cemento ai lati ad altri due su sterrato.
Alla sinistra troviamo una fontana con l'acqua che arriva da un tubo di gomma e cade in una vasca di cemento (m. 1520).
In un prato alla destra vediamo una baita.
Percorriamo due tornanti, entrambi con il fondo in cemento e pietre e con uno slargo all'esterno (m. 1540).
Dopo una curva a sinistra torniamo a salire ben presto in modo abbastanza ripido con le due strisce di cemento ai lati.
Superiamo un tornante sinistrorso camminando su cemento e pietre (m. 1565).
Proseguiamo con le due strisce in cemento ai lati. La pendenza diminuisce un poco (m. 1590).
Nuovamente su sterrato percorriamo un tratto con pochissima pendenza seguito da un altro in salita (m. 1600).
Proseguiamo in leggera salita e lasciamo a destra un percorso sci-alpinistico; un cartello raccomanda di effettuarlo solo in salita.
Un altro cartello segnala la prosecuzione verso la Malga Magnolta con il percorso 326 G.V.O.
Riprendiamo a salire e usciamo dal bosco (m. 1645).
Troviamo un tavolo con panche alla sinistra e poco dopo un prato alla destra (m. 1655).
Passiamo sotto i cavi della corrente (m. 1670).
Attraversiamo una pista da sci, passiamo sotto alla cabinovia e rientriamo nel bosco.
Proseguiamo con minore pendenza e ignoriamo una stradina che si stacca alla destra e si dirige verso la pista (m. 1695).
Torniamo a salire con le due strisce di cemento ai lati (m. 1700).
Superiamo una base in cemento per l'attraversamento dell'acqua.
La pendenza diminuisce un poco. La strada diventa sterrata.
Attraversiamo una base in cemento (m. 1720). Ora il bosco è meno fitto.
Percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 1730).
Superiamo altre due base in cemento e percorriamo un tratto quasi in piano.
Torniamo a salire e passiamo sotto i cavi di uno ski-lift (m. 1745).
Percorrendo un breve tratto su cemento e pietre usciamo dal bosco. Poi la strada torna ad essere sterrata.
Attraversiamo una pista e poi rientriamo nel bosco (m. 1755).
Quando ne usciamo, attraversiamo un'altra pista e poi giriamo a sinistra. Sotto gli alberi vediamo un tavolo con panche e due rudimentali sgabelli
ricavati da tronchi di legno (m. 1785).
Ora alla sinistra c'è la pista e alla destra il bosco.
Più avanti attraversiamo nuovamente la pista dalla destra verso sinistra (m. 1840).
Poi, con le due strisce di cemento e pietre ai lati, entriamo in un bosco di conifere.
La strada torna ad essere sterrata. Superiamo una canalina in ferro per lo scolo dell'acqua.
Usciamo dal bosco e percorriamo una curva a destra (m. 1860).
Ora alla sinistra c'è la cabinovia mentre alla destra ci sono i pali che reggono i fili della corrente.
Raggiungiamo la stazione a monte dell'impianto di risalita e lo aggiriamo verso destra.
Camminando quasi in piano, troviamo alla destra dapprima il baitello della Scuola Sci e poi alcuni tavoli e panche in legno.
Percorriamo un tornante sinistrorso passando accanto ad un tapis roulant.
Poi in leggera salita raggiungiamo il retro della stazione (m. 1878).
Lasciamo a destra una stradina all'inizio della quale un cartello indica "laghetto pesca sportiva" e proseguiamo con la sterrata che si affianca ad
una seggiovia biposto.
Alla destra troviamo un cassottello metallico e un palo con delle antenne.
Dopo pochi passi in salita continuiamo con pochissima pendenza.
Passiamo sotto alla seggiovia. Ora alla destra scorre un rivolo.
Transitiamo nuovamente sotto alla seggiovia, questa volta portandoci alla sua destra (m. 1910) e subito ignoriamo una stradina che si stacca alla
destra e conduce verso un'area pic-nic nei prati.
Percorriamo pochi passi in salita, lasciamo a destra un cassotello di legno e proseguiamo con poca pendenza (m. 1925).
Arriviamo ad un bivio (m. 1935). Il percorso più marcato è quello a sinistra che passa nuovamente sotto alla seggiovia e poi sale verso un posto di
ristoro. Dobbiamo invece continuare con l'altra stradina che rimane alla destra della seggiovia.
Dopo un tratto in leggera salita, seguito da pochi passi in leggera discesa, arriviamo ad un altro bivio nei pressi della casa delle guardie
dell’Azienda Faunistica Val Belviso-Barbellino (m. 1950). Qui troviamo il segnavia della G.V.O. e una targhetta con un segnavia bianco-azzurro che
indicano di proseguire verso destra.
La stradina inerbita si snoda dapprima tra i prati e poi tra gli alberi alternando tratti quasi in piano ad altri in leggera salita o in leggera
discesa, lungo il fianco del vallone della "Sciüca".
Alla sinistra, seminascosta dagli alberi, c'è una baita in legno.
Alla destra, una apertura tra gli alberi, consente una prima veduta sul Lago Belviso, chiuso a valle dalla Diga di Frera (m. 1950).
Ora iniziamo a scendere. Troviamo un bollo bianco-rosso.
Proseguiamo in leggera discesa, senza gli alberi alla destra e possiamo così ammirare il panorama sulla vallata e sulle cime circostanti.
Torniamo tra gli alberi e percorriamo dapprima un tratto in piano e poi una breve discesa al termine della quale (m. 1930) cominciamo a salire in modo abbastanza ripido.
Su un larice vediamo un segnavia che indica il percorso 326 nella nostra direzione di marcia. La strada è coperta da pietrisco.
Alla sinistra vediamo una fenditura nella roccia (m. 1965).
Poi la pendenza diminuisce. Alla destra non ci sono più gli alberi e torniamo così a vedere il lago.
Lasciata sinistra una grotta, proseguiamo quasi in piano (m. 1995).
Un centinaio di metri più avanti, a sinistra parte il sentiero 330 che con vari tornanti risale l’assolato versante prativo del Dosso Pasò. I segnavia indicano a sinistra: Bivacco
Aprica a ore 0.40, Dosso Pasò a ore 1.40, Lago Palabione a ore 2.40.
Esiste (o meglio esisteva) un altro sentiero che parte più avanti dove la sterrata diventa un sentiero che conduce alla già visibile Malga Magnola. La
traccia però è ormai sparita tra l'erba anche se esistono ancora i bolli bianco-rossi dipinti su alcune pietre. Sale in modo più faticoso e va ad
immettersi nel sentiero 330 quando questi, terminati i tornanti, è già in vista del bivacco.
Prendiamo dunque il sentiero 330 e, in leggera salita, arriviamo al primo tornante sinistrorso (m. 2015).
Per un po' la pendenza aumenta, poi in leggera salita superiamo altri due tornanti destra-sinistra (m. 2030).
Continuiamo in salita superando un tornante destrorso, seguito da uno sinistrorso situato tra un gruppo di larici (m. 2035).
Dopo un altro tornante destrorso ne percorriamo uno sinistrorso presso il quale vediamo il segnavia 330 a bandierina dipinto su di una pietra (m. 2045).
Con minore pendenza, passiamo accanto ad un larice e percorriamo un tornante destrorso (m. 2050).
Torniamo a salire e superiamo un tornante sinistrorso e poi con minore pendenza uno destrorso (m. 2065).
Nuovamente in salita, continuiamo con un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono delle pietre franate (m. 2070). In basso sono sempre ben
visibili la Malga Magnola e il Lago Belviso.
Subito dopo superiamo un tornante destrorso passando accanto ad un larice (m. 2075).
Dopo un tornante sinistrorso camminando tra erba, rododendri e alcuni larici, arriviamo al successivo, destrorso, all'esterno del quale ci sono altre
pietre franate (m. 2090).
Terminati i tornanti, continuiamo quasi in piano. Su di una pietra in mezzo al sentiero vediamo un segnavia bianco rosso con il n. 330 (m. 2100).
In basso alla destra vediamo un prato e più giù una zona con massi e pietre.
Iniziamo a percorrere un traverso a mezza costa con il pendio che sovente scende ripidamente alla nostra destra. In lontananza cominciamo a vedere il bivacco (m. 2105).
Dopo un tratto in salita continuiamo con poca pendenza e su di una pietra vediamo la scritta BAF (m. 2125).
Proseguiamo quasi in piano. Alla destra ci accompagna sempre la vista sul lago.
Superiamo un tratto in salita con due zig-zag sinistra-destra (m. 2140). Proseguiamo quasi in piano.
Raggiungiamo una verticale parete di roccia. Il sentiero passa alla sua destra dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 2155).
Continuiamo quasi in piano a mezza costa. Dalla destra sale il vecchio percorso che, dall'alto, neppure si intravede tra l'erba (m. 2170).
Percorriamo un tratto con poca pendenza. Vediamo una freccia bianco-rossa.
Ora saliamo in modo abbastanza ripido. Su di un masso interrato vediamo i bolli.
Torniamo poi a camminare quasi in piano. Scavalchiamo due rivoli.
Dopo pochi passi in salita, davanti torniamo a vedere il bivacco (m. 2185).
Con minore pendenza superiamo un altro rivolo e poi con due passi scavalchiamo una roccetta.
Riprendiamo a salire. A destra, in basso, vediamo il casello di un acquedotto (m. 2195).
Infine, alternando due tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera salita, arriviamo al bivacco.
Dalla stazione a valle della cabinovia Magnolta: Tempo impiegato: ore 3.20 - Dislivello: m. 1038 -25
Dalla stazione a monte : Tempo impiegato: ore 1.20 - Dislivello: m. 374 -25
Data escursione: luglio 2013
Escursioni partendo dal Rifugio:
- al Dosso Pasò (m. 2575) in ore 1
- al Lago Palabione (m. 2109) in ore 2
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