Bivacco Alpe di Lierna

Il Bivacco all'Alpe di Lierna è una costruzione in muratura, recentemente ripulita e riattrezzata, che dispone di un camino, una stufa economica, un tavolo, due panche e quattro posti letto a castello al momento privi di materassi e coperte [in seguito è stato aggiunto un materasso]. L'acqua va recuperata alla fontana dell'acquedotto che si incontra scendendo per cinque minuti a est dall'alpeggio (seguendo a ritroso l'ultima parte del terzo itinerario).
Sulla porta d'ingresso c'è una targhetta con la scritta: "Rifugio".

L'Alpe di Lierna è situata sul versante occidentale della Grigna, tra Ortanella e la Bocchetta di Calivazzo, poco a monte dell'Alpe di Esino.
Il piccolo alpeggio, oltre al bivacco consta solo di una casa, altri due edifici (probabilmente una stalla e un fienile) uniti da un portico, una chiesetta ed un piccolo rifugio privato sempre chiuso chiamato Capanna Giovanni Balbiani.
Ogni anno ad agosto una corsa non competitiva con m. 1000 di dislivello e km. 6 di lunghezza sale da Lierna all'Alpe di Lierna.

Primo itinerario: da Lierna (sentiero 71)

Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Superiamo Abbadia, Mandello, Olcio e arriviamo a Lierna dove al km. 67.2 lasciamo la provinciale e giriamo a destra in Via Parodi.
Dopo un centinaio di metri andiamo a sinistra in Via Panizza e raggiungiamo la stazione ferroviaria nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 225).

A piedi, in leggera discesa, torniamo in Via Parodi e giriamo a sinistra. Un segnavia indica il Sentiero del Viandante.
Passiamo sotto al ponte della ferrovia e proseguiamo in lievissima salita camminando su di un marciapiede con il fondo di sanpietrini a lato della strada che piega a destra.
Ignoriamo Via Volta che si stacca alla destra.

Giunti all'Ufficio Postale (m. 230), giriamo a sinistra come indicato dal segnavia del Sentiero del Viandante e da alcuni cartelli che segnalano: Genico, Sornico e Olcianigo.
Dopo una curva a destra continuiamo in leggera salita.
Prendiamo Via Genico, una stradina che si stacca alla destra e inizia con il fondo di sanpietrini (m. 235).
Alla sinistra c'è il Villino Elisa. La stradina diventa asfaltata e prosegue tra due recinzioni.
Troviamo un cancelletto formato da due "U" rovesciate, dipinte di grigio, che consentono il passaggio solo ai pedoni.

Attraversiamo una strada asfaltata (m. 250). I segnavia indicano diritto: Sentiero del Viandante; con il sentiero 71 verde: Mezzedo, Ortanella, Alpe di Lierna; con il sentiero 72 rosso: Somaca, Valonedo, Alpe di Lierna.
Subito percorriamo due curve sinistra-destra camminando tra case e recinzioni.
Saliamo una gradinata (m. 265).
Ci immettiamo su di una strada asfaltata e proseguiamo diritto.
In basso a sinistra vediamo un orto mentre alla destra ci sono degli alberi.

Arriviamo ad un bivio (m. 275). I segnavia indicano diritto con il sentiero 72a verde: Sorgente Val Onedo e con il sentiero 72 rosso: Somaca, Alpe di Lierna, Val Onedo; a sinistra: Sentiero del Viandante e con il sentiero 71 verde: Mezzedo, Ortanella, Alpe di Lierna. Andiamo a sinistra in leggera discesa.
Subito il percorso si biforca e troviamo solo i segnavia del Sentiero del Viandante che indicano entrambe le direzioni. Teniamo la destra e proseguiamo in salita.
Lasciamo a destra il B&B "Il Bogno" (m. 285) e continuiamo tra case e recinzioni.
Per un tratto il percorso si divide in due rami paralleli; quello alla sinistra ha il fondo sterrato e quello alla destra acciottolato (m. 295).

Attraversiamo la strada asfaltata e proseguiamo su fondo acciottolato. Un segnavia indica il Sentiero del Viandante (m. 305).
Attraversiamo Genico camminando tra strette viuzze.
Seguendo un segnavia a bandierina giriamo a sinistra (m. 315).
Presso una curva a destra su di un muro leggiamo le scritte: "Fraz.ne Genico"; dietro: "Via per Villa e Sornico".
Subito dopo alla destra c'è la cappella dedicata alla Madonna del Rosario.
Percorriamo una curva a sinistra.

In uno slargo alla destra troviamo una fontana con vasca sopra alla quale ci sono il volto di un leone ed un quadretto raffigurante una barca a vela. Sul muro di una casa vediamo una meridiana (m. 330).
Proseguiamo diritto.
Il percorso si divide: possiamo prendere una sterrata alla sinistra o un viottolo alla destra che procedono paralleli. Un cartello segnala il Sentiero del Viandante ed un altro il pericolo di incendi. Teniamo la destra in quanto la sterrata parrebbe entrare in una proprietà privata.
Dopo una breve discesa ritroviamo la sterrata che, superando un cancello aperto, rientra dalla sinistra.
Continuiamo quasi in piano mentre un rivolo attraversa il percorso su di un letto in cemento.

Troviamo alla destra una cabina ANAS recintata e transitiamo sotto a tre cavi dell'energia elettrica.
Percorriamo una curva a destra tra gli alberi.
Passiamo sotto alla S.S. 36 ignorando il sentiero 71c che si stacca alla sinistra tra le due carreggiate.

Arriviamo ad un bivio. Alla sinistra c'è una cascina. I segnavia indicano diritto con il sentiero 71a verde: Acqua Fresca, Mezzedo, Alpe di Lierna; a destra con il sentiero 71 verde: Mezzedo, Ortanella, Alpe di Lierna, Sentiero del Viandante. Andiamo a destra e riprendiamo a salire.
Con il fondo in cemento arriviamo a livello della statale dalla quale ci separa una rete metallica.
Continuiamo nel bosco, su sterrato, in modo abbastanza ripido.
La pendenza diminuisce un poco.

Ad un bivio i segnavia indicano con un tornante sinistrorso il Sentiero del Viandante e il Sentiero n. 71 (m. 350). Ignoriamo pertanto l'altro sentiero che prosegue diritto incassato nel terreno circostante.
Per un breve tratto un varco tra gli alberi consente di vedere alla sinistra una piccola parte del Lago di Lecco e sullo sfondo i Monti Crocione e Tremezzo.
Subito rientriamo nel bosco.
Il percorso si sdoppia e teniamo la destra seguendo il sentiero più largo indicato dal segnavia 71. Comunque, poco dopo ritroviamo l'altro che rientra dalla sinistra.

Pochi metri più avanti ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra e conduce ad un baitello (m. 370).
La pendenza aumenta. Il fondo è pietroso.
Percorriamo una curva a destra (m. 385).
Dopo un breve tratto incassato nel terreno circostante, giriamo a sinistra e vediamo il segnavia 71 a bandierina.
Per un tratto alla sinistra ci accompagna un canaletto di scolo.
La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 400).

Vediamo un bollo rosso su di una roccetta affiorante nel mezzo del cammino.
Percorriamo un tratto di sentiero incassato nel terreno circostante.
Saliamo un paio di rudimentali gradini di pietra.
Su di una pietra caduta sul sentiero vediamo due segnavia 71 a bandierina (m. 415).
Il sentiero si divide solo per aggirare un albero.
Vediamo il segnavia 71 a bandierina. Alla sinistra c'è un piccolo slargo (m. 430).
Troviamo un'altra pietra in mezzo al sentiero. Anche su questa è stato dipinto il segnavia 71 da entrambi i lati.

Arriviamo ad un bivio e proseguiamo diritto, ignorando l'altro sentiero che scende alla destra, come indicato da due segnavia 71 dipinti sulle pietre e due bolli rossi sui tronchi degli alberi (m. 445).
Un sentiero si immette dalla sinistra.
Trascuriamo un sentiero che si stacca alla destra e proseguiamo diritto come indicato dal segnavia 71 su di una pietra (m. 460).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.

Percorriamo un tratto quasi in piano. Alla sinistra alcune pietre e dei rami collocati raso terra fanno da protezione (m. 470).
Saliamo alcuni gradini di pietra.
In leggera salita percorriamo una curva a sinistra tornando a camminare su sentiero sterrato.
Superiamo altri gradini di pietra.
Di tanto in tanto vediamo il segnavia 71 a bandierina.
Proseguiamo quasi in piano.
Percorriamo un'ampia curva verso destra.

Presso una curva a sinistra attraversiamo il ripido letto di un torrente che troviamo in secca.
Subito percorriamo una curva a destra.
Dopo un tratto con poca pendenza continuiamo quasi in piano.

Troviamo un altro sentiero che sale e si immette dalla sinistra (m. 480).
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire.
Superiamo alcuni rudimentali gradini di pietra. Alla sinistra ci sono dei paletti di legno e ferro.
Per un breve tratto alla sinistra l'assenza di alberi consente una veduta sui rami del Lago di Como e di Lecco e sulla Penisola di Bellagio.
Saliamo altri gradini.
Con poca pendenza percorriamo una curva a destra (m. 500).
Lasciamo a destra un mucchio di pietre (m. 510).

Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Il sentiero si sdoppia; il ramo alla sinistra sale con il fondo pietroso e quello alla destra sterrato.
Poi si ricompone. Continuiamo camminando su delle pietre.
Quasi in piano passiamo tra due rocce sulle quali vediamo il segnavia 71 a bandierina e subito percorriamo una curva a destra (m. 530).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Ignoriamo un sentiero, chiuso da una sbarra di legno, che esce alla destra.
La pendenza dapprima diminuisce un poco e poi diventa assai lieve (m. 540).
Dopo una curva a sinistra torniamo a salire con il sentiero incassato tra roccette e con vista su di una parte del Lago di Lecco.
Proseguiamo quasi in piano (m. 560).
Passiamo tra delle roccette.
Dopo un tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano. In questo punto gli alberi sono radi. Alla destra c'è una parete di roccia (m. 555).
Subito rientriamo nel bosco.
Giriamo a destra e torniamo a salire. Su di una roccia alla sinistra vediamo il segnavia 71 a bandierina e un quadretto raffigurante il volto di Gesù.
Percorriamo subito uno zig-zag destra-sinistra.

Proseguiamo con varie semicurve, tra massi e pietre e con una parete di roccia alla sinistra.
Il sentiero si divide solo per aggirare un masso coperto dal muschio (m. 575).
Subito dopo ad un bivio, seguendo i bolli, ignoriamo il sentiero che prosegue diritto e prendiamo l'altro che gira a sinistra.
Ora il fondo è pietroso. In alcuni punti il sentiero è incassato.
Percorriamo una curva a sinistra.
Continuiamo con un'altra curva a sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 595).
Ora camminiamo su fondo roccioso.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 600).
Per un tratto il sentiero è incassato nel terreno circostante.

Passiamo tra una roccia alla sinistra e una parete di terra alla destra.
Subito dopo troviamo delle protezioni alla sinistra con pali orizzontali fissati da altri verticali. Proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con un tornante sinistrorso tagliabile con una breve scorciatoia (m. 615).
Proseguiamo in salita.

Percorriamo una curva a destra e continuiamo quasi in piano. In questo punto l'assenza di alberi alla sinistra consente una veduta sul Lago di Lecco e sul doppio nastro d'asfalto della statale sottostante (m. 630).
Torniamo tra gli alberi e dopo un tratto con poca pendenza giriamo a destra e riprendiamo a salire.
La pendenza diventa abbastanza ripida. Percorriamo una curva a sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra (m. 645).
Dopo una curva a destra percorriamo un tratto su fondo pietroso.
Giriamo a sinistra.

Poco dopo raggiungiamo la Croce di Brentalone, bel punto panoramico sul lago (m. 653). Alla destra ci sono un tavolo in legno con relative panche e una cartina della zona. Il sentiero si divide e i segnavia dipinti sulle pietre indicano diritto il sentiero 71 e alla destra il 72b. Continuiamo diritto in leggera salita. Vediamo un cartello con la scritta: "Trail del Viandante".
Presso una curva a destra riprendiamo a salire. Il sentiero è incassato nel terreno circostante.
Superiamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 665).
Vediamo il segnavia 71 su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza e con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Dopo una curva a destra riprendiamo a salire (m. 680).

Alla sinistra, tra gli alberi, riusciamo a vedere una parte del Lago di Lecco. Ora il fondo del sentiero è un misto di terra e pietre.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra e proseguiamo con un breve tratto allo scoperto (m. 695).
Torniamo nel bosco.
Percorriamo un'ampia curva verso destra (m. 710).
Il sentiero diventa più largo. Superiamo un tratto incassato (m. 715).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra c'è un muretto di pietre a secco.

Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 730).
Su di un cartello leggiamo: "Trail del Viandante".
Saliamo un gradino di pietra che possiamo anche aggirare verso destra (m. 745).

Proseguiamo in salita. Alla destra del percorso principale, un altro sentiero si accosta e ci accompagna in parallelo. Tra i due, in alcuni punti, ci sono degli alberi. Poi i due sentieri diventano uno solo (m. 760).
Poco dopo il percorso si sdoppia. Il segnavia 71 indica il sentiero alla sinistra ma preferiamo utilizzare l'altro che è più agevole.
Tra i due sentieri, che scorrono paralleli, in alcuni punti ci sono degli alberi.
Poi quello a sinistra, salendo in modo abbastanza ripido, a sua volta si divide mentre l'altro piega a destra.
Infine tutti e tre i sentieri si ricompongono formandone uno solo (m. 785).

Continuiamo con poca pendenza.
Lasciamo a destra un masso sul quale vediamo il segnavia 71 a bandierina.
Proseguiamo con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Su di una pietra alla sinistra vediamo due bolli rossi ed il segnavia 71. Riprendiamo a salire (m. 800).
Percorriamo un tratto con poca pendenza. Alla sinistra c'è una grossa pietra. Torniamo a salire.

Camminiamo tra due muretti di pietre a secco.
Nel mezzo del sentiero troviamo una roccetta con il segnavia 71 ed alcune pietre (m. 825).
Proseguiamo con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Poco dopo troviamo ancora il muretto, inizialmente solo alla destra (m. 835) e poi da entrambi i lati. Alla destra, oltre il muretto, c'è un prato nel quale, poco più in alto, vediamo una cascina ed un baitello verde con tettoia (m. 845).
Continuiamo con il muretto solo alla destra.
Troviamo un cartello che indica: "Trail del Viandante".
Il muretto termina.

Su di una pietra alla destra, sotto al segnavia 71 a bandierina, leggiamo: "Mezzedo" (m. 868).
Alla destra c'è la cascina che già avevamo notato. Alla sinistra invece c'è un grande prato in fondo al quale tra gli alberi vediamo un'altra cascina circondata da alcune costruzioni minori, tavoli e panche e una vasca scavata nella pietra. Oltre il prato alla sinistra, una breve salita conduce ad un bel punto panoramico sul lago e sui monti del Triangolo Lariano. Qui una panchina invita ad una sosta.
Poi torniamo al sentiero. Vediamo un altro cartello che indica: "Trail del Viandante".

Alla destra troviamo un faggio secolare; su di un piccolo cartello appeso al suo tronco leggiamo: "Sentiero del Viandante".
Subito dopo troviamo altri grandi alberi: faggi e pini, mentre camminiamo tra muretti di pietra parzialmente crollati.
Tra le pietre alla sinistra vediamo un quadretto raffigurante il volto di Gesù.
Proseguiamo con il sentiero incassato tra terra e pietre.

Arriviamo ad un bivio (m. 900). I segnavia indicano diritto: Alpe di Lierna, Bocchetta di Calivazzo; a sinistra: San Pietro, Ortanella, Sentiero del Viandante. Continuiamo diritto.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante. Volgendo lo sguardo, dietro verso destra, possiamo vedere il lago.
Superiamo un altro tratto incassato (m. 935). Il sentiero è sempre ben marcato con diversi segnavia n. 71 e in alcuni punti ce ne sono addirittura due sulla stessa pietra.
Un tratto senza alberi alla destra consente un'altra veduta del lago (m. 960).
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 980).
Subito dopo, con un tornante sinistrorso, volgiamo le spalle al lago ed entriamo in un rado bosco.
Saliamo in modo abbastanza ripido (m. 995).

Ad un bivio alcune pietre formano un sedile. I segnavia indicano a sinistra: Ortanella; a destra: Alpe; dietro: Lierna. Andiamo a destra (m. 1020).
La pendenza diminuisce un poco. Per un tratto il sentiero 71 è incassato nel terreno circostante.
Dietro, torna ad essere visibile il lago (m. 1045).
Dopo un tratto con poca pendenza percorriamo alcuni passi in salita camminando tra delle roccette (m. 1055).
Continuiamo, nuovamente su sterrato, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Troviamo un fascio di tronchi collocato raso terra alla destra a protezione di un tratto di sentiero parzialmente franato.

Saliamo ripidamente ma solo per pochi passi e proseguiamo con minore pendenza su fondo roccioso.
Continuiamo in leggera salita su sterrato (m. 1070). Il lago è sempre visibile perché alla destra ci sono degli alberi ma solo più in basso rispetto al sentiero.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra e proseguiamo in leggera salita (m. 1080).
Presso una semicurva a sinistra riprendiamo a salire tra radi alberi.
Continuiamo con lievi serpentine ed un breve tratto incassato (m. 1095).
Rientriamo nel bosco (m. 1105).
Percorriamo un tratto profondamente incassato nel terreno circostante.

Presso una curva a destra troviamo una palina con dei segnavia che indicano a destra con il sentiero 71: Alpe Lierna, Calivazzo; dietro: Mezzedo, Ortanella, Lierna. C'è anche un sentiero che continua diritto in discesa. Andiamo a destra in salita (m. 1120).
Il sentiero si divide, aggira due faggi e dopo una diecina di metri si ricompone (m. 1140).
Poco dopo una curva a sinistra, un'apertura tra gli alberi consente una veduta della valle.
Proseguiamo in leggera salita.
Dopo alcuni passi in salita su fondo roccioso, torniamo a camminare su sterrato e, quasi in piano con alcune semicurve, percorriamo un lungo tratto. Frattanto il sentiero è diventato una stradina.

Arriviamo ad una biforcazione (m. 1170). Il segnavia 71 indica a destra e dietro. Un cartello segnala a destra l'Alpe di Lierna (vendesi ricotta) a dieci minuti. Il sentiero a sinistra conduce all'Alpe di Esino, dove sorge il Rifugio Cà dell'Alpe, e proseguendo verso Ortanella o il Cainallo. Andiamo a destra in salita accompagnati, solo per un tratto, da un muretto di pietre.
Proseguiamo quasi in piano (m. 1180); alla destra c'è sempre il bosco mentre alla sinistra scende un prato nel quale vediamo il Rifugio Cà dell'Alpe.
In leggera salita attraversiamo una faggeta con alberi radi e molto alti.

Un sentiero segnalato da una freccia rossa, che proviene dal sottostante rifugio, si immette dalla sinistra (m. 1210).
Poco dopo troviamo un termine con incisa la sigla "GL1857" alla sinistra ed una pietra con i bolli dall'altro lato.

Più avanti la sterrata si biforca (m. 1220). Alla destra prosegue in salita con alcuni tornanti, passa poco a monte dell'Alpe di Lierna e continua verso la bocchetta. Prendiamo invece l'altra sterrata che continua diritto in leggera salita.
Usciamo dalla faggeta (m. 1230).
Continuiamo in salita tra i prati. Superiamo, una dopo l'altra, sette canaline in cemento per lo scolo dell'acqua.
Accompagnati da un muretto di pietre alla destra, raggiungiamo le poche costruzioni dell'Alpe di Lierna: alla destra ci sono una casa e la chiesetta, davanti c'è la Capanna Balbiani chiusa, alla sinistra oltre una tettoia tra due costruzioni c'è il bivacco.

Tempo impiegato ore 3 - Dislivello m. 1045 -20
Data escursione: maggio 2016

Secondo itinerario: da Ortanella

Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio.
Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino dove, seguendo le indicazioni per Bigallo e Ortanella, giriamo a destra.
Dopo km. 1.2 da Esino troviamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna (vedi il quarto itinerario).
Dopo km. 2.2 troviamo una seconda stradina per l'Alpe di Lierna (vedi il terzo itinerario).

Dopo km. 3.5 prendiamo un'altra strada alla sinistra all'inizio della quale la segnaletica indica: San Pietro di Ortanella, Zona Camping. La percorriamo per trecento metri e poi parcheggiamo in uno slargo sterrato. Alla destra ci sono alcune case. I segnavia indicano diritto: Sentiero della Biodiversità ore 2.40, Belvedere di San Pietro a ore 0.15, Esino a ore 2.40; dietro: Ontragno a ore 0.40, Esino a ore 1.10. (m. 980).

Ignoriamo la strada che prosegue diritto verso la chiesa di S. Pietro e prendiamo una sterrata alla sinistra che inizia in leggera salita entrando nel bosco.
Dopo una diecina di metri troviamo un cartello scolorito appeso ad un albero che indica: Alpe di Esino a 30 minuti, Alpe di Lierna a 45 minuti.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra incassata nel terreno circostante.
Continuiamo in leggera salita.
Troviamo uno slargo da entrambi i lati e subito dopo una vecchia fontana con vasca di pietra alla destra. In alto a destra vediamo un casello dell'acquedotto.
Poco dopo ignoriamo una stradina che retrocede in salita verso destra. La sterrata si riduce a sentiero (m. 995).

Tra alberi radi percorriamo un tornante destrorso molto ampio. Alla sinistra c'è un appostamento per la caccia con un baitello verde e varie gabbiette appese agli alberi (m. 1005).
Dopo pochi passi in leggera discesa, con il sentiero incassato fra delle roccette coperte dall'erba, proseguiamo quasi in piano.
Rientriamo nel bosco.
Percorriamo alcuni passi in salita e continuiamo in leggera discesa.

Troviamo due pietre ai lati del sentiero; la prima alla sinistra e la seconda alla destra.
Con delle serpentine appena accennate percorriamo due tratti quasi in piano alternati ad altrettanti in leggera salita (m. 995).
Alla destra troviamo un masso con vari bolli (m. 1010).
Presso una curva a sinistra vediamo diverse pietre tra gli alberi (m. 1020).
Quasi in piano, superiamo due curve destra-sinistra.
All'inizio di una curva a destra molto ampia, aggiriamo una roccetta affiorante nel mezzo del sentiero (m. 1030).

In leggera discesa arriviamo ad un bivio (m. 1025). Alla sinistra scende un sentiero. Alla destra c'è una roccetta sormontata da una pietra infissa in verticale. I segnavia indicano nella direzione dalla quale proveniamo: Sentiero Biodiversità ore 3, Ortanella a ore 0.20, Esino a ore 3. Continuiamo diritto.

Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione. Potremmo utilizzare entrambi i sentieri e scegliamo di tenere la sinistra anziché prendere l'altro sentiero che sale a destra (m. 1030).
Con poca pendenza percorriamo una curva a destra.
Sul tronco di due alberi alla sinistra vediamo i numeri 41 e 38 in un quadratino. Qui lasciamo la traccia che prosegue diritto e giriamo a destra riprendendo a salire (m. 1035).
Poco dopo, in leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio. Dalla destra rientra l'altro sentiero.

Continuiamo in salita con un tratto di sentiero incassato nel terreno circostante (m. 1055).
Percorriamo una curva a destra, subito seguita da un'altra a sinistra incassata nel terreno (m. 1065).
La pendenza aumenta.
Dopo una curva a sinistra (m. 1075) alterniamo due tratti in salita ad uno con poca pendenza.
Percorriamo una curva a destra (m. 1090).
Continuiamo con un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1100).
Dopo una curva a destra saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1115).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1135). Poi la pendenza diminuisce un poco.

Giriamo a destra e davanti cominciamo a vedere il Rifugio Cà dell'Alpe (m. 1155).
Il sentiero diventa un largo spazio alberato. Alla destra, un cartello poco leggibile su di un faggio, indica diritto l'Alpe di Lierna a 10 minuti.
Poco dopo usciamo dal bosco. Passiamo accanto ad una palina con alcuni segnavia che indicano dietro: Sentiero della Biodiversità ore 3.20, Ortanella a ore 0.40, Esino a ore 3.20.
Attraversiamo un prato e raggiungiamo un'altra palina con segnavia che indicano: Alpe di Esino m. 1170; dietro: Sentiero della Biodiversità ore 3.20, Ortanella a ore 0.40, Esino a ore 3.20. Davanti abbiamo il Rifugio Cà dell'Alpe e alla destra la piccola baita a due piani il cui piano superiore funge da locale bivacco. Attraversiamo una sterrata e raggiungiamo il rifugio. (m. 1170).

Con un sentiero alla sinistra del rifugio, in leggera salita, attraversiamo un prato.
Su di un cartello attaccato ad un albero leggiamo: Alpe di Esino; Alpe di Lierna a 10 minuti; Produzione formaggio-ricotta. Entriamo in una faggeta e riprendiamo a salire (m. 1180).
Più avanti ci immettiamo su di una sterrata (m. 1210). Il segnavia 71 a bandierina ed una freccia rossa segnalano di andare a sinistra. Dalla destra arriva il percorso descritto nel primo itinerario.
Poco dopo troviamo un termine con incisa la sigla "GL1857" alla sinistra ed una pietra con i bolli dall'altro lato.

Poi la sterrata si biforca (m. 1220). Alla destra prosegue in salita con alcuni tornanti, passa poco a monte dell'Alpe di Lierna e continua verso la bocchetta. Prendiamo invece l'altra sterrata che continua diritto in leggera salita.
Usciamo dalla faggeta (m. 1230).
Continuiamo in salita tra i prati. Superiamo, una dopo l'altra, sette canaline in cemento per lo scolo dell'acqua.
Accompagnati da un muretto di pietre alla destra, raggiungiamo le poche costruzioni dell'Alpe di Lierna: alla destra ci sono una casa e la chiesetta, davanti c'è la Capanna Balbiani chiusa, alla sinistra oltre una tettoia tra due costruzioni c'è il bivacco.

Tempo impiegato ore 0.45 - Dislivello m. 285 -15
Data escursione: dicembre 2015

Terzo itinerario: dalla strada Esino-Ortanella km. 2.2

Come descritto all'inizio del secondo itinerario arriviamo a Esino e prendiamo sulla destra la strada per Bigallo e Ortanella.
Dopo km. 1.2 ignoriamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna (vedi il quarto itinerario).
Dopo km. 2.2 troviamo una seconda stradina per l'Alpe di Lierna e parcheggiamo la macchina poco più avanti, sulla destra, dove c'è una slargo accanto a due panchine (m. 930).

Ci incamminiamo su di una sterrata che entra nel bosco, passando accanto ad un cartello che indica: Alpe di Lierna a 50 minuti (produzione formaggio e ricotta). Un altro cartello informa che stiamo percorrendo la strada agro silvo pastorale n. 45/A detta della Moaracca ed il transito è consentito solo alle persone autorizzate.
Dopo un primo tratto con poca pendenza continuiamo in salita con lievi serpentine. La sterrata scorre ad un livello inferiore rispetto al terreno circostante.

In leggera salita arriviamo ad un tornante sinistrorso dove possiamo aggirare un albero da entrambi i lati e dove ignoriamo un'altra sterrata che sembrerebbe proseguire diritto ma poco dopo termina in uno slargo (m. 960).
Subito percorriamo un tornante destrorso mentre un'altra stradina continua diritto.
Ora il fondo è in cemento e pietre ed è attraversato, di tanto in tanto, da una cunetta per lo scolo dell'acqua. Torniamo a salire.

Percorriamo un ampio tornante sinistrorso trascurando una sterrata che si stacca verso destra (m. 980).
Alla destra ci accompagna un basso muretto in cemento.
Poco dopo una curva a destra, la strada diventa sterrata e procede inizialmente quasi in piano e poi in leggera salita.

Riprendiamo a salire e percorriamo un tornante destrorso con il fondo acciottolato. Dalla sinistra arriva il percorso descritto nel quarto itinerario (m. 1005). I segnavia indicano a sinistra: Bigallo a ore 0.35, Esino a ore 0.45. Un cartello informa, coloro che arrivano da sinistra, che si stanno immettendo sulla strada agro silvo pastorale n. 45/B Alpe di Esino ed il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati.
Seguiamo il tornante verso destra e subito troviamo alla sinistra un masso sormontato da una croce in memoria di una persona deceduta nel 1909.

Poco dopo passiamo accanto ad un masso con una incisione, raffigurante un vaso con dei fiori, a firma NE 2014.
Percorriamo una curva a sinistra.
Alla destra, una apertura tra gli alberi consente una veduta sull'altro lato della valle (m. 1040).
Percorriamo due curve verso sinistra (m. 1050) e due verso destra presso l'ultima delle quali ignoriamo una stradina che continua diritto in salita (m. 1070). Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: "Campo addestramento cani tipo B temporaneo".

Alla sinistra troviamo un bassorilievo scolpito su di una pietra, a firma NE 2014, che raffigura un escursionista e la scritta: "Buona passeggiata" (m. 1085).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo poi con un altro tornante sinistrorso ignorando un sentiero che arriva dalla destra (m. 1100). La stradina è ben rinforzata sul lato a valle e sulla destra c'è un muretto di sostegno.
Con un muretto di pietre all'esterno, superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo una curva a destra (m. 1115) ed una a sinistra (m. 1125).

Troviamo due sentieri che si staccano alla sinistra (m. 1140). I segnavia indicano: Costa da Buus 1150 m; diritto: Sentiero della Biodiversità ore 3.40, n. 21 per Alpe di Esino a ore 0.20, Alpe di Lierna, Ortanella a ore 1; dietro: Bigallo a ore 0.50, Esino a ore 1; con il primo sentiero a sinistra: sentiero 21, Boldasca, Natre, Cainallo (qui si innesta il sentiero descritto nel quinto itinerario); il secondo sentiero a sinistra è marcato con bolli bianco rossi ma non è specificato dove conduce. Proseguiamo diritto, quasi in piano, seguendo la sterrata.
Poco prima di una curva a sinistra vediamo un segnavia formato da un segmento giallo con un bollo rosso sovrapposto.

Dopo pochi passi in discesa, presso una curva a destra attraversiamo il letto in secca di un torrente e risaliamo per un breve tratto.
Continuiamo quasi in piano.
Lasciamo a sinistra un piccolo slargo.
Giriamo a destra (m. 1135).
In leggera salita arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale proseguiamo quasi in piano.

Troviamo il sentiero 17A che si stacca alla sinistra (m. 1140). I segnavia indicano a sinistra: Alpe di Lierna, Bocc. Calivazzo, Mandello; diritto con il sentiero 21: Alpe di Esino a ore 0.10, Ortanella a ore 0.50, Sentiero della Biodiversità ore 3.30; dietro con il sentiero 21: Cainallo, Esino. Andiamo a sinistra in salita.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo quasi in piano (m. 1150).
Continuiamo in salita con uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo alcuni lievi saliscendi riprendiamo a salire.
Proseguiamo dapprima quasi in piano (m. 1160) e poi in leggera salita.

Alla destra il sentiero precipita ripidamente verso una valletta nella quale vediamo scorrere un torrente.
Poco dopo, in leggera discesa lo raggiungiamo e lo guadiamo (m. 1170).
Sulla sponda opposta riprendiamo a salire e giriamo a sinistra.
Dopo un ampio tornante destrorso (m. 1180) percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante.
Superiamo un tornante sinistrorso.

Il sentiero si divide aggirando quattro faggi (m. 1195). Teniamo la destra. Il ramo a sinistra invece si dirige verso un casello dell'acquedotto davanti al quale c'è una fontana con vasca in cemento dove è opportuno fare scorta di acqua in quanto il bivacco ne è privo.
Un altro sentiero si immette arrivando da dietro-destra (m. 1215).
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra c'è un valloncello.

Dopo un tratto quasi in piano percorriamo una curva a destra (m. 1230). Davanti vediamo l'Alpe di Lierna.
Usciamo dal bosco e riprendiamo a salire tenendoci alla destra di una recinzione realizzata con pali di legno.
Attraversiamo un grande prato seguendo un sentiero inerbito.
Alla sinistra troviamo un albero, altri due pali e un piccolo orto recintato. Alla destra c'è una pietra con bolli gialli.
Con un ultimo tratto in leggera salita raggiungiamo l'alpeggio. Il bivacco è la prima costruzione alla destra.

Tempo impiegato ore 0.55 - Dislivello m. 320
Data escursione: maggio 2016

Quarto itinerario: da Bigallo (zona industriale)

Come descritto all'inizio del secondo itinerario arriviamo a Esino e prendiamo sulla destra la strada per Bigallo e Ortanella.
Dopo km. 1.2 troviamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna.
Un centinaio di metri più avanti lasciamo la macchina nel parcheggio della Zona Industriale (m. 860).

Torniamo indietro a piedi e prendiamo la sterrata all'inizio della quale un cartello indica: Alpe di Lierna 1250.
Camminiamo in leggera salita, inizialmente tra i prati e dopo una curva a destra entriamo nel bosco. La stradina diventa una larga mulattiera acciottolata (m. 870).
Vediamo un baitello in basso a destra.
Usciamo dal bosco e proseguiamo tra un muretto di pietre a sinistra e uno in cemento alla destra, entrambi sormontati da una siepe. Il fondo della mulattiera in questo punto ha due strisce di cemento ai lati.

Troviamo alla sinistra una casa recintata e alla destra quattro panchine in un'altra area recintata (m. 885).
Continuiamo in salita con una casa e un baitello di lamiera alla destra ed una cascina alla sinistra.
Dopo una semicurva a sinistra, proseguiamo con pochissima pendenza tra due siepi e troviamo una vecchia costruzione alla destra ed un baitello di legno a sinistra seguito da una casa (m. 895).
Percorriamo una curva a sinistra.
Proseguiamo con una recinzione alla sinistra con pali di legno che reggono due cavi mentre alla destra ci sono degli alberi.
Poco dopo attraversiamo un boschetto (m. 900).
Quando ne usciamo troviamo altre case sparse nei prati. In basso alla destra vediamo una piccola parte del lago.
Ignoriamo una stradina che sale a sinistra e raggiungiamo l'ultima casa/stalla sulla quale vediamo un affresco raffigurante Gesù.

Subito, con una curva a sinistra, quasi in piano entriamo nel bosco. Alla sinistra troviamo un grande faggio (m. 915).
In alto a sinistra vediamo una vecchia casa.
Percorriamo due curve destra-sinistra. In questo punto la mulattiera è ben rinforzata sul lato a valle.
Incrociamo un viottolo.
Continuiamo con poca pendenza e troviamo un sentiero che si immette salendo ripidamente dalla destra (m. 935).
Proseguiamo in salita.

Ad una biforcazione teniamo la sinistra ignorando l'altro percorso che prosegue quasi in piano passando accanto ad una piccola croce (m. 950).
Incrociamo una sterrata (m. 975).
Poi incrociamo anche un sentiero (m. 990). Da questo punto cominciamo a trovare dei bolli di color arancione dipinti sulle pietre.
Percorriamo alcune semicurve.

Ci immettiamo sul percorso descritto nel terzo itinerario che arriva dalla destra con il fondo acciottolato ed effettua un tornante destrorso passando accanto ad un masso sormontato da una croce in memoria di una persona deceduta nel 1909. I segnavia indicano dietro: Bigallo a ore 0.35, Esino a ore 0.45. Un cartello informa che ci stiamo immettendo sulla strada agro silvo pastorale n. 45/B Alpe di Esino ed il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati (m. 1005).
Proseguiamo come precedentemente descritto nel terzo itinerario.

Tempo impiegato ore 1.10 - Dislivello m. 390
Data escursione: ottobre 2015

Quinto itinerario: dal Rifugio Cainallo

Come descritto all'inizio del secondo itinerario arriviamo a Varenna dove prendiamo la SP 65 che sale verso il Passo di Agueglio. Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino dove ignoriamo la deviazione per Ortanella e Bigallo e continuiamo per km 2.9 fino a trovare sulla destra la strada che conduce al Rifugio Cainallo.
Lasciato il rifugio a sinistra e una pozza alla destra, prendiamo una sterrata in piano che si stacca alla destra all'inizio della quale i segnavia indicano con il sentiero 21: Natre, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella.
Poco dopo raggiungiamo una chiesetta ed un grande slargo nel quale parcheggiamo la macchina (m. 1245).
La sosta nell'area limitrofa alla "Chiesetta di Cainallo" è soggetta al pagamento di un pedaggio di 2 euro nel periodo dal 15 giugno al 15 settembre. La macchinetta erogatrice del ticket è situata davanti al cancello di ingresso del Rifugio Cainallo.

Lasciata la macchina ci incamminiamo quasi in piano con la sterrata agro silvo pastorale n. 46 della Redonda sulla quale il transito è consentito solo ai veicoli autorizzati.
Alla sinistra ci sono alcune baite e stalle e una stazione di rilevamento meteo.
Proseguiamo tra prati e alberi.
In leggera salita percorriamo una curva a destra e poi una a sinistra (m. 1250).
Continuiamo quasi in piano tra i faggi e alla destra riusciamo a intravedere una parte del lago.
Più avanti alla destra ci accompagna una protezione in ferro che termina prima di un ampio tornante sinistrorso (m. 1255).
Proseguiamo con una parete di roccia alla sinistra e alberi da entrambi i lati. Una apertura tra gli alberi consente di vedere il Rifugio Cainallo.

Troviamo un segnale di divieto di transito ai veicoli non autorizzati ed una palina con alcuni segnavia che indicano a destra con il sentiero 21: Natre a ore 0.05, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella a ore 2.20 Sentiero della Biodiversità ore 4.50.
Subito dopo incrociamo la pista da sci che scende dal Cimone. Lasciamo la sterrata e scendiamo a destra nei prati verso un'altra palina con dei segnavia che vediamo più in basso.
Passiamo accanto ad una pozza e raggiungiamo la palina. I segnavia indicano: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50, Natre a ore 0.05, Ortanella a ore 2.20. Alla destra ci sono delle cunette in cemento e una grata per lo scolo dell'acqua. Lasciamo il prato/pista per prendere una sterrata che continua a scendere.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo tra gli alberi con minore pendenza.

Raggiungiamo un gruppo di vecchie case e stalle. Un'insegna sulla seconda casa dice: "La baita del nonno". I segnavia indicano: Natre m. 1230; diritto: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50, Boldasca a ore 0.20, Ortanella a ore 2.20. Ignoriamo un sentiero che scende a destra e proseguiamo diritto.
Il sentiero si biforca e procede verso sinistra quasi in piano e verso destra in discesa. Teniamo la sinistra e poco dopo raggiungiamo un secondo gruppo di baite su di una delle quali vediamo un bollo bianco rosso.
Lasciamo a sinistra un muretto sormontato da una vecchia staccionata e attraversiamo un prato. Dietro verso destra, in lontananza, vediamo il Rifugio Cainallo.

Al termine del prato, piegando a sinistra, entriamo in un bosco formato da faggi e betulle.
Giriamo a sinistra, in leggera discesa. Continuiamo in discesa.
Con minore pendenza percorriamo una ampia curva a destra (m. 1215).
Dopo una curva a sinistra continuiamo in discesa fino ad una curva a destra oltre la quale proseguiamo quasi in piano (m. 1205).
Percorriamo un tratto in salita seguito da un altro quasi in piano.
Continuiamo in leggera salita e vediamo una croce rossa dipinta su di un faggio.
Poco prima di una curva a sinistra vediamo una freccia rossa su di una pietra del sentiero.
Proseguiamo quasi in piano. Ora il bosco è formato solo da faggi (m. 1215).
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso attraversando il letto di un torrente che troviamo in secca.

Il sentiero si biforca. Vediamo due croci dipinte in rosso sugli alberi. Andiamo a sinistra in quanto in questa direzione riusciamo a intravedere tra gli alberi il tetto di una casa.
Poco dopo raggiungiamo la Cascina Boldasca davanti alla quale c'è un prato e dalla quale in lontananza è visibile una parte del lago (m. 1190). La cascina, situata pochi metri più in basso rispetto al sentiero, è recintata con una vecchia staccionata ed è raggiungibile con un sentiero a gradini.
Poco più avanti, altri due sentieri alla destra conducono alla cascina.
Alla sinistra troviamo un rudere sul quale è stato dipinto un segnavia a bandierina.
In leggera discesa percorriamo due curve sinistra-destra.

Poco dopo arriviamo ad una biforcazione (m. 1185). I segnavia indicano a sinistra in salita con il sentiero 21: Costa da Buus a ore 0.50, Alpe di Lierna, Esino, Ortanella a ore 2, Sentiero della Biodiversità ore 4.30; dietro: Cainallo, Esino.
Giriamo a sinistra e saliamo in modo abbastanza ripido.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1205).

Dopo una curva a destra percorriamo un tratto in leggera salita ed uno quasi in piano e dopo una curva a sinistra torniamo a salire (m. 1215).
Continuiamo quasi in piano con delle semicurve (m. 1225).
Proseguiamo in leggera discesa. In alto a sinistra vediamo delle rocce.
Troviamo un masso alla sinistra con una cavità in basso. Continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.

Alla sinistra ci sono le "Fontane di Petua", vale a dire una parete rocciosa dalla quale gocciola dell'acqua che viene raccolta in alcune polle. Vediamo un bollo bianco rosso.
Percorriamo un tratto in discesa fino ad una semicurva a sinistra oltre la quale proseguiamo dapprima in leggera salita (m. 1220) e poi quasi in piano (m. 1225).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra tra gli alberi, vediamo due spicchi di lago.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita.

Quasi in piano, con una staccionata protettiva alla destra, percorriamo un tornante destrorso entrando nella Valle Ontragno (m. 1235).
Ignoriamo un piccolo sentiero, indicato da una bandierina rossa, bianca e gialla, che sale a sinistra e conduce alla "Grotta della Canoa" situata a quota 1400. Giriamo a destra e proseguiamo in discesa.
Percorriamo un tratto con minore pendenza. Alla destra ci sono pochi alberi e possiamo vedere la valle.
Dopo un altro tratto in discesa, continuiamo quasi in piano. Dietro verso destra vediamo uno spicchio di lago (m. 1215).
In leggera discesa arriviamo ad una curva a sinistra (m. 1205).
Proseguiamo in discesa, poi la pendenza diminuisce.
Dopo una curva a sinistra, camminiamo quasi in piano fino alla successiva curva a destra (m. 1190).

Percorriamo un tornante sinistrorso con un verticale pendio alberato che precipita alla destra (m. 1185).
Dopo una curva a destra torniamo a scendere.
Quasi in piano arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale percorriamo un tratto in discesa ed un altro con minore pendenza. Vediamo un segnavia a bandierina su di una pietra (m. 1165).
Percorriamo un'ampia curva a destra ignorando un sentiero che scende ripidamente verso destra.
Continuiamo con un tratto quasi in piano, uno in leggera salita, un altro quasi in piano ed uno in leggera discesa.

Troviamo un sentiero che arriva da dietro-sinistra (m. 1155). Su di un grande faggio vediamo un segnavia a bandierina ed una freccia rossa che segnala la giusta direzione a coloro che provengono in senso contrario. I segnavia indicano: Sentiero della Biodiversità ore 3.50, Costa da Buus a ore 0.10, Ortanella a ore 1.20. Continuiamo diritto.
Poco dopo un altro sentiero arriva da dietro-destra. Anche qui i bolli indicano la direzione a chi procede in senso inverso. Continuiamo sempre diritto in lievissima discesa tra grandi faggi.

Ci immettiamo sulla sterrata descritta nel terzo itinerario (m. 1140).
I segnavia indicano: Costa da Buus 1150 m; a sinistra con la sterrata: Sentiero della Biodiversità ore 3.40, n. 21 per Alpe di Esino a ore 0.20, Alpe di Lierna, Ortanella a ore 1; a destra con la sterrata: Bigallo a ore 0.50, Esino a ore 1; dietro con il sentiero 21 che abbiamo percorso: Boldasca, Natre, Cainallo; alla sinistra c'è un altro sentiero marcato con bolli bianco rossi ma non è specificato dove conduce. Proseguiamo verso sinistra seguendo la sterrata come precedentemente descritto nel terzo itinerario.

Tempo impiegato ore 1.30 - Dislivello m. +195 -190
Data escursione: ottobre 2015

Sesto itinerario: da Lierna (sentiero 74)

Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Superiamo Abbadia, Mandello, Olcio e arriviamo a Lierna dove al km. 67.2 lasciamo la provinciale e giriamo a destra in Via Parodi.
Dopo un centinaio di metri andiamo a sinistra in Via Panizza e raggiungiamo la stazione ferroviaria nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 225).

A piedi, in leggera discesa, torniamo indietro per una diecina di metri e poi giriamo a destra con un tornante. Un segnavia indica il Sentiero del Viandante.
Continuiamo quasi in piano tra recinzioni, case e ville.
Più avanti troviamo un cartello che indica una zona a transito limitato ed un altro che segnala che la strada è a fondo chiuso. Dalla sinistra sale un viottolo con gradini.
Poco dopo la strada si restringe.
In basso a sinistra, oltre una recinzione, vediamo la provinciale.
Più avanti percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Ora la stradina si è ridotta a viottolo.

In leggera discesa raggiungiamo un incrocio (m. 215). Alla sinistra c'è un affresco raffigurante Gesù in croce attorniato da S. Pietro e S. Antonio. Un cartello segnala a sinistra: Riva Bianca. Il segnavia del Sentiero del Viandante invita a proseguire verso destra. Andiamo a destra in leggera salita camminando tra case, orti e recinzioni.
Passiamo sotto al ponte della ferrovia.
Subito ignoriamo dei gradini che salgono alla destra.
In salita percorriamo due curve destra-sinistra.
Un cartello indica Riva Bianca alle nostre spalle.

Ci immettiamo su Via Giussana (m. 245). Alla destra ci sono due panchine, una fontana e alcuni segnavia che indicano diritto attraversando la strada: Sentiero del Viandante; con il sentiero 71c verde: Genico; con il sentiero 74 verde: Nero, Coria, Ortanella. Un cartello informa che ci troviamo in "Località Giussana". Poco più in basso c'è un parcheggio.
Attraversiamo la strada passando accanto ad un mosaico raffigurante S. Caterina, a firma Luisa Marzatico.
Arriviamo subito ad un bivio dove trascuriamo Via Ciserino che continua diritto e prendiamo a sinistra Via Regolego. I segnavia del Sentiero del Viandante indicano entrambe le direzioni.

Troviamo due "U" rovesciate dipinte di giallo che consentono il passaggio solo ai pedoni.
Ignoriamo dei rudimentali gradini di pietra che salgono alla destra verso un prato. La stradina diventa una sterrata inerbita (m. 250).
Presso una curva a sinistra, troviamo il primo segnavia 74 a bandierina.
Proseguiamo in leggera salita con una rete metallica alla sinistra ed un muretto di pietre a secco alla destra. In alto scorrono i cavi dell'alta tensione. In basso a sinistra vediamo il lago.
Arrivati ad un traliccio, giriamo a destra (m. 265).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo su di una strada sterrata. Alla destra c'è un muro in cemento.

Troviamo il segnavia 74 e quello del Sentiero del Viandante. Ci immettiamo su di una strada asfaltata e andiamo a sinistra in leggera discesa (m. 275).
Alla destra c'è un muro sul quale vediamo il segnavia 74 a bandierina, la Scritta Sentiero del Viandante e una freccia.
Poco dopo, lasciamo a destra una vecchia costruzione, parte in cemento e parte in mattoni.

Troviamo i segnavia del Sentiero del Viandante e del sentiero 74 che, in leggera salita, si stacca alla destra della strada, inizialmente con delle protezione alla sinistra realizzate con paletti di legno che reggono due cavi, ed entra nel bosco (m. 270).
Poco dopo, un ruscelletto attraversa il percorso; alla sinistra c'è una staccionata di legno.
Ignoriamo un sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto in leggera discesa. Alla sinistra ci sono delle protezioni realizzati con due cavi attaccati a dei paletti o al tronco degli alberi. Alla destra c'è una vecchia e corta staccionata.
Subito ignoriamo un sentiero, chiuso da una sbarra, che alla destra entra in una proprietà privata e si dirige verso una baita.
Continuiamo quasi in piano con una fila di pietre alla destra (m. 265).
Su di un masso alla destra vediamo il segnavia 74 a bandierina.
Poco dopo le protezioni alla sinistra terminano.

Dopo alcuni passi in leggera salita, ignoriamo un sentiero che sale a destra verso una proprietà privata, e proseguiamo diritto quasi in piano (m. 270).
Poco dopo, su di una pietra troviamo il segnavia 74 che conferma la corretta direzione.
Ora alla destra c'è un muretto di pietre a secco mentre alla sinistra, tra gli alberi, riusciamo a intravedere delle case.

Incrociamo un altro sentiero. Alla sinistra c'è un cancelletto verde e alla destra un rudere. Proseguiamo diritto come indicato: da una freccia, dalla targhetta arancione del Sentiero del Viandante e dal segnavia 74.
Alla sinistra, tra gli alberi, vediamo il Lago di Lecco.

Attraversiamo un tratto privo di alberi nel quale ci sono i pali che reggono tre fili della corrente e rientriamo nel bosco.
Il muretto alla destra termina. Ora camminiamo in leggera salita.
Una apertura tra gli alberi consente di vedere alla sinistra il Lago di Lecco, Lierna e la piccola penisola con il "Castello".
Vediamo il segnavia 74 su di una pietra parzialmente coperta dal muschio.
Dopo pochi passi in leggera discesa proseguiamo quasi in piano.

Un sentiero che sale dalla sinistra si divide in due poco prima di immettersi in quello che stiamo percorrendo. Su di una pietra vediamo una freccia ed una scritta bianca che indicano a destra Varenna e Lierna ma alla destra non ci sono sentieri. Proseguiamo diritto, in salita, e subito troviamo il segnavia 74 che conferma l'esatta direzione. Alla destra, sotto ad una pietra sporgente, vediamo un quadretto raffigurante una madonna con bambino (m. 285).
Troviamo un altro segnavia 74 e ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra. Dopo alcuni passi in piano riprendiamo a salire.
Vediamo un segmento giallo dipinto su di una pietra nel sentiero.
Un cavo scorre alla sinistra, appoggiato sulle pietre (m. 305).
Di tanto in tanto, troviamo il segnavia 74 a bandierina e, in alcuni punti, tra gli alberi riusciamo a vedere il lago.
Continuiamo con pochissima pendenza.

Troviamo alla destra una verticale parete di roccia ingabbiata in una rete allo scopo di prevenire cadute di pietre. Alla sinistra ci sono delle protezioni a valle realizzate con paletti di ferro che reggono due cavi. Sulla parete di roccia vediamo il busto di una madonnina in porcellana (m. 320).
Proseguiamo in leggera salita.
Alla destra troviamo una piccola bacheca con un foglio che fornisce buoni e ovvi consigli all'escursionista come: non andare da solo, non uscire dai sentieri, non abbandonare rifiuti ecc.
Troviamo anche un tavolo in legno con relative panche ed un quadretto, sotto ad una roccia, raffigurante Gesù. Alla sinistra, protetti dalla staccionata, possiamo ammirare il panorama sul lago (m. 330).

Tra il tavolo ed una roccia liscia obliqua, il sentiero riparte alla destra indicato dal segnavia 74 e dalla targhetta del Sentiero del Viandante.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso seguito da pochi passi in piano ed altrettanti in salita.
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una piccola croce ed una targa a ricordo di un escursionista perito (m. 335).
Continuiamo in leggera salita con un tornante sinistrorso incassato nel terreno circostante.
Proseguiamo in salita.
Dopo una curva a destra percorriamo alcuni passi in piano ed altri in salita. Continuiamo in leggera discesa.
Il sentiero si restringe (m. 350).
In leggera salita superiamo un tratto incassato.

In salita percorriamo quattro tornanti dx-sx-dx-sx vicini tra loro.
Subito, alla destra, troviamo un quadretto raffigurante una madonna con bambino (m. 360).
Dopo due curve destra-sinistra continuiamo con poca pendenza.

Ad un bivio andiamo a destra in quanto l'altro sentiero che prosegue diritto è stato chiuso con alcuni rami collocati in orizzontale per impedirne l'accesso.
Subito giriamo a sinistra e riprendiamo a salire.
All'esterno di un tornante destrorso, che superiamo con alcuni gradini di pietra, c'è un muretto di pietre a secco (m. 375).

Dopo un tornante sinistrorso, ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. Sul muretto leggiamo la scritta: "Nero". Alla sinistra un cancelletto di legno conduce in un prato nel quale vediamo una cappelletta e due case (m. 385).
Ora camminiamo tra due muretti di pietre a secco.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra ci sono prati e radi alberi mentre alla destra c'è sempre il bosco.
Alla sinistra riparte il muretto a secco.

Continuiamo in leggera salita. Troviamo un albero che sembra nato nel muretto e poi cresciuto piegandosi a sinistra (m. 405).
Ora il sentiero è incassato tra il muretto alla sinistra ed il terreno alla destra.
Superiamo due semicurve verso destra. Il muretto termina. Proseguiamo quasi in piano (m. 410).
Presso un tornante sinistrorso vediamo la targhetta che segnala il Sentiero del Viandante.
Riprendiamo a salire.
Presso un tornante destrorso trascuriamo un sentiero che prosegue diritto. Continuiamo con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Quasi in piano, percorriamo un tratto con delle aperture tra gli alberi alla destra. Davanti vediamo delle pareti verticali (m. 425).
Aggiriamo alla destra una pietra che ostruisce parzialmente il sentiero e riprendiamo a salire con delle serpentine appena accennate.
Superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è un tronco collocato orizzontalmente (m. 440).

Per un tratto, alla sinistra possiamo vedere i rami del Lago di Como e di Lecco e parte del Promontorio di Bellagio. Rientriamo nel bosco.
Con maggiore pendenza percorriamo un tratto incassato. Alla destra, sotto una pietra sporgente, c'è un quadretto raffigurante il volto di Gesù.

Poco dopo arriviamo ad un bivio (m. 465). Andiamo a destra seguendo il sentiero più largo mentre l'altro alla sinistra è chiuso da una sbarra.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra, uno spazio privo di alberi consente di vedere il sottostante Lago di Lecco.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso (m. 480).
Per un tratto gli alberi alla sinistra sono bassi e torniamo a vedere il lago (m. 490).
Saliamo alcune pietre disposte a gradino.
Rientriamo nel bosco (m. 500).

Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra precipita un alberato pendio (m. 510).
Poi la pendenza diminuisce un poco. Percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con una curva a sinistra e con bella vista panoramica sul lago e sul Promontorio di Bellagio.
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido su fondo roccioso (m. 520).

Proseguiamo con poca pendenza e troviamo una pietra con i bolli, caduta nel sentiero, che possiamo aggirare da entrambi i lati (m. 530)
Presso una curva a destra la pendenza aumenta e, con il sentiero incassato, saliamo dei piccoli gradini di pietra.
Continuiamo in salita su fondo misto di roccia e pietrisco. Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 550).
Presso un tornante sinistrorso, ampio e incassato, risaliamo una pietra con due ripidi passi.
Proseguiamo con una curva a sinistra.

Presso una curva a destra, una pietra con due segnavia 74 precede un tratto ripido su di una roccetta obliqua che saliamo agevolati dalla presenza di un paio di intagli sui quali appoggiare gli scarponi (m. 570).
Subito arriviamo ad un bivio dove un vecchio segnavia bianco-rosso invita a continuare verso destra.
Dopo un tornante sinistrorso vediamo il segnavia 74 su di una pietra.
Pochi passi più avanti l'altro sentiero rientra dalla sinistra (m. 585).

Con il sentiero incassato percorriamo due tratti in leggera salita interrotti a metà da pochi ripidi passi.
Un'apertura alla sinistra consente una bella veduta su Bellagio (m. 595).
Torniamo a salire e percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 610).
Continuiamo con un tornante sinistrorso seguito da uno zig-zag destra-sinistra (m. 625).
Percorriamo due semicurve la prima verso destra e la seconda a sinistra passando accanto ad un vecchio tronco rinsecchito (m. 635).

Troviamo una pietra nel mezzo del percorso e arriviamo ad un bivio. Ignoriamo il sentiero che prosegue diritto e andiamo a destra come indicato da una freccia bianca e rossa (m. 650).
Poco dopo, presso un tornante sinistrorso, troviamo la targhetta segnavia del Sentiero del Viandante ed un quadretto, raffigurante una madonna con bambino, collocato sotto ad una roccia sporgente.
Superiamo un paio di serpentine destra-sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra. Anche qui c'è una bella veduta su Bellagio.

Pochi passi più avanti, passiamo accanto ad un masso con un quadretto raffigurante il volto di Gesù davanti al quale sono stati collocati una candela e dei fiori di plastica (m. 675).
Presso una curva a sinistra saliamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 685).
Lasciamo a destra una pietra.
Saliamo alcuni gradini (m. 700).
Alla sinistra troviamo due pietre, su una delle quali è stato dipinto il segnavia 74.

Proseguiamo con un alberato precipizio alla sinistra alternando due tratti quasi in piano ad uno con poca pendenza.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra, terminati i quali giriamo a destra ed entriamo in un fitto bosco (m. 715).
Presso una curva a destra, sul tronco di un albero vediamo il segnavia del Sentiero del Viandante (m. 730).
Aggiriamo una pietra che ostruisce la parte destra del sentiero.
Percorriamo un lungo tratto durante il quale, una alla volta, troviamo alcune pietre nel sentiero; l'ultima delle quali reca due segnavia 74 e la targhetta del Sentiero del Viandante (m. 765).

Ad un bivio, una scritta segnala che siamo arrivati a Coria. Alla destra ci sono due ruderi. I segnavia del Sentiero del Viandante indicano davanti, dietro e a sinistra (m. 775). Proseguiamo diritto verso una vecchia casa.
Poco dopo, con una breve deviazione alla sinistra, la raggiungiamo (m. 785). Alla destra dell'edificio c'è un portico che può servire da riparo in caso di un acquazzone. Davanti alla casa ci sono: un rubinetto, un lavandino ed un tavolo.
Riprendiamo il nostro sentiero e rientriamo nel bosco.

In salita arriviamo ad un bivio privo di indicazioni. Se andiamo a sinistra, poco più avanti, troviamo la targhetta del Sentiero del Viandante. Andiamo invece a destra (m. 810).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza aumenta (m. 825).
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.

Ci immettiamo su di un altro sentiero e, con minore pendenza, lo seguiamo verso destra (m. 835).
Più avanti, dopo pochi ripidi passi su roccette, superiamo un tornante sinistrorso (m. 870).
Continuiamo con poca pendenza.

Quasi in piano, lasciato un masso alla sinistra, proseguiamo diritto trascurando un sentiero che scende alla destra.
Percorriamo un tratto con poca pendenza interrotto solo da due passi in salita per superare una pietra.
Ora alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera salita (m. 900).
Dopo una breve salita proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una curva a destra e riprendiamo a salire (m. 910).
Dopo la successiva curva, anch'essa a destra, continuiamo quasi in piano.
Subito troviamo un masso alla destra.

Vediamo la targhetta del Sentiero del Viandante sul tronco di un albero.
Alcuni passi più avanti, dalla sinistra arriva, in leggera salita, un altro sentiero che confluisce in quello che stiamo percorrendo (m. 930).
Continuiamo con poca pendenza.
Alla destra, dentro una nicchia in una roccia, vediamo un quadretto con il volto di Gesù e la piccola statua di una madonnina di plastica (m. 940). Qui il sentiero si allarga ed è attraversato da un fascio di quattro cavi fissati al suolo.
Lasciamo alla destra un piccolo slargo e percorriamo un lungo tratto quasi in piano.

Superiamo un'ampia curva verso destra.
Davanti vediamo un grande prato con vari tavoli e panche. Anziché entrare nel prato prendiamo un sentiero non segnalato che si stacca alla destra (m. 955).
Più avanti, alla destra c'è la stazione n. 6 del percorso fitness Policrosalus dove troviamo una passerella con pioli oscillanti (m. 965). Un sentiero si stacca alla sinistra e i segnavia indicano in entrambe le direzioni il Sentiero del Viandante. Proseguiamo diritto su di una sterrata.
Ad un incrocio continuiamo ancora diritto.
Troviamo la stazione n. 12 per percorso fitness (tunnel con staggi laterali per esercizi dorsali e ventrali).
Con una casa alla sinistra, percorriamo una curva verso destra.

Raggiungiamo lo slargo dove inizia il percorso già descritto nel secondo itinerario (m. 980). I segnavia indicano a destra: Sentiero della Biodiversità ore 2.40, Belvedere di San Pietro a ore 0.15, Esino a ore 2.40; a sinistra: Ontragno a ore 0.40, Esino a ore 1.10.
Fin qui abbiamo impiegato ore 2.45 per superare un dislivello di m. 785 -30
Ora non ci resta che percorrere interamente il secondo itinerario (ore 0.45 - Dislivello m. 285 -15).

Tempo impiegato ore 3.30 - Dislivello m. 1070 -45
Data escursione: giugno 2016

Escursioni partendo dal Rifugio:


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