Il Bivacco Baitel di Staur è situato a nord di Livigno, sul versante orientale del Motto.
Si tratta di un baitello di legno che dispone di quatto posti letto su tavolato con otto coperte e due cuscini, un tavolo con due panche, una stufa e
un po' di legna, varie pentole e stoviglie. Illuminazione da pannello solare. All'esterno ci sono due tavoli con relative panche, una fontana con
acqua sorgiva a pochi metri di distanza e una croce.
Il panorama dalla facciata del bivacco (est) mostra il Lago di Livigno e l'imbocco della Valle Alpisella, a sud Livigno e la sua valle, dietro il
pendio che prosegue verso la cima del Motto (m. 2712), a nordovest la Corna Cavalli (m. 2991).
Dal centro di Livigno ci dirigiamo verso nord e prendiamo la strada che costeggia la sponda occidentale del lago.
Superata la prima galleria, lasciamo la macchina alla destra della strada nel parcheggio P2 Viéira accanto ad una bacheca con una grande cartina della
zona (m. 1815).
Torniamo indietro per qualche diecina di metri camminando tra il lago e la galleria e passiamo accanto ad una palina con dei segnavia che indicano con
il sentiero 177: Geśgína da Viéira a ore 0.20, Āqua dal Zófri a ore 1, Mót a ore 2.50.
Saliamo una scala di ferro dipinta di grigio, con 17 gradini traforati sull'ultimo dei quali c'è un bollo bianco-rosso.
In cima giriamo a destra, passiamo sopra alla galleria e ci immettiamo su di un sentiero (m. 1825). I segnavia indicano a destra con il sentiero 177:
Val Viéira, Āqua dal Zófri a ore 0.55, Mót a ore 2.45; a sinistra con il sentiero 178: Geśgína da Viéira a ore 0.15, Téa da la Paulécia a
ore 1, Sagliént. Andiamo a destra, in leggera salita, in un bosco di larici.
Attraversiamo un canale di pietre e, quasi in piano, riprendiamo il sentiero tra i larici. Alla destra, tra gli alberi, riusciamo a vedere il lago e
il parcheggio dal quale siamo partiti.
Superiamo un breve tratto in salita tra larici più radi. Proseguiamo con poca pendenza.
Continuiamo con gli alberi solo alla sinistra e pertanto alla destra possiamo vedere il lago (m. 1840).
Ignoriamo un sentiero che si stacca con un tornante sinistrorso accanto ad un albero con i bolli e proseguiamo diritto attraversando un prato. Percorriamo una
semicurva a sinistra.
Dopo una curva a sinistra e pochi passi in salita arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 177: Baitèl di Sc'táur a ore 1.10, Mót a ore 2.30, Sagliént;
a destra con il sentiero 176: Āqua dal Zófri a ore 0.40, Val dal Cantóŋ, Bochéta dal Cantóŋ a ore 4.
Poco dopo, torniamo a camminare tra radi larici e vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su di una pietra.
Proseguiamo in salita, nel bosco, superiamo un tornante destrorso e sul primo larice vediamo un bollo rosso-bianco-rosso (m. 1870).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1880).
Presso un ampio tornante sinistrorso vediamo un bollo rosso-bianco-rosso sul tronco di un larice (m. 1890)
Dopo un tornante destrorso saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1900).
Lasciando a destra un grande larice, percorriamo un tornante sinistrorso.
La pendenza diminuisce un poco. All'interno di un tornante destrorso troviamo una mangiatoria piena di fieno per gli animali selvatici. Accanto c'è un cembro tra i larici (m. 1925).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Alcuni larici sono molto grandi.
Presso un tornante sinistrorso vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1940).
Camminando sopra delle radici affioranti arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale la pendenza diminuisce un poco (m. 1950).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Tra gli alberi, alla sinistra vediamo ancora il lago.
Percorriamo due tornanti destra sinistra vicini tra loro; all'esterno di entrambi c'è un tronco segato.
Ripidamente superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1975).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo un tornante destrorso seguito da uno ampio sinistrorso (m. 1990).
Dopo un tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco (m. 2000).
Passiamo accanto a tre tronchi segati. Le radici di un albero formano due gradini (m. 2010).
Continuiamo con poca pendenza fino ad un tornante sinistrorso oltre il quale proseguiamo in salita.
In un tratto in leggera salita lasciamo a sinistra quattro larici nati dallo stesso ceppo, due dei quali sono stati segati (m. 2025).
Ora saliamo ripidamente.
Presso un tornante destrorso, l'assenza di alberi consenta una bella veduta panoramica su Livigno e sul lago (m. 2040).
Continuiamo con minore pendenza. Vediamo alcuni cembri mischiati ai larici.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 2055).
Una staccionata di legno protegge verso il pendio che precipita alla destra (m. 2070).
Terminata la staccionata percorriamo un tornante sinistrorso. In questo punto siamo allo scoperto e possiamo vedere il lago.
Continuiamo in salita tra radi larici.
Scavalchiamo le radici affioranti di un tronco segato (m. 2080).
Camminiamo sopra le radici di un altro larice (m. 2090).
Presso un tornante destrorso, un'apertura parziale tra i rami degli alberi consente di vedere il lago (m. 2095).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Vediamo un bollo rosso-bianco-rosso su di una pietra nel sentiero.
Passiamo sopra alle radici di due larici.
Dopo alcuni passi, percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 2110).
Superiamo un tornante sinistrorso.
Camminiamo sopra alcune radici. Usciamo allo scoperto e superiamo uno zig-zag destra-sinistra con vista sul lago e su Livigno (m. 2125).
Dopo pochi passi, percorriamo un tornante destrorso e torniamo tra gli alberi (m. 2135).
Con una curva a sinistra usciamo definitivamente dal bosco che da questo momento rimane alla nostra destra mentre il sentiero prosegue allo scoperto tra
l'erba (m. 2145).
La pendenza aumenta e percorriamo un lungo tratto con ripide serpentine. Dietro vediamo il Lago di Livigno, il Ristoro Alpisella e il Passo Alpisella.
Il sentiero si divide in due tracce parallele che si ricongiungono prima di passare tra due ceppi con tre larici cadauno (m. 2195).
Percorriamo subito un tornante destrorso seguito, con minore pendenza, da uno sinistrorso.
Continuiamo ripidamente e cominciamo a vedere il bivacco.
Con delle serpentine raggiungiamo dapprima la croce e poco dopo il bivacco.
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 420
Data escursione: ottobre 2017
|