La Val Fabiòlo, vista dalla statale 38, è un piccolo solco a monte di Sirta, una valle semisconosciuta ad est della Val Tartano. E fu proprio il
Torrente Tartano a scavarla tra le rocce nei millenni, prima di prendere l'attuale corso che lo porta a sfociare nell'Adda a Talamona.
La mulattiera che risale la Val Fabiòlo, fino alla costruzione della provinciale 11, era una delle vie più utilizzate per salire verso Tartano.
Oggi vi troveremo alcuni gruppi di vecchie baite semi abbandonate, il più grande dei quali è Sostila. Qui l'Associazione Amici della Val Fabiòlo
ha attrezzato un edificio a rifugio, aperto d'estate ma solo per gruppi su prenotazione.
Con la statale 38 arriviamo fino al km. 21.6 dove giriamo a destra (sud) superando il passaggio a livello (cartelli: Sirta-Forcola).
Dopo un rettilineo, giriamo a destra e poco dopo a sinistra per attraversare l'Adda.
Oltre il ponte troviamo subito un grande parcheggio sulla destra, all'inizio di Via Roma (m. 270).
Ci incamminiamo quasi in piano sui ciottoli di Via Roma tra le case di Sirta.
Lasciamo a destra Via Nuova e proseguiamo in leggera salita.
Lasciamo a destra anche Via Rosario.
Troviamo alla sinistra un grande lavatoio coperto, seguito da una fontana con vasca in pietra.
In fondo alla via, giriamo a destra volgendo le spalle ad un ponte.
Poco dopo arriviamo in una piazzetta dove alla destra c'è il monumento ai caduti mentre alla sinistra ci sono: il municipio, il campanile e la chiesa di S.
Giuseppe.
Andiamo a sinistra passando tra il campanile e la chiesa e troviamo un cartello giallo che indica con il percorso 17: Bures a ore 1, Culmine di
Tartano a ore 2.30.
Pochi passi più avanti arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: Sirta 260 m; a destra con il percorso 170: Bures a ore 1, Sostila a ore 1.20, Somvalle a ore 2.15; diritto: Lavisolo a ore 0.20, Ganda a ore 0.30, Cà Redunda a ore 2. Andiamo a destra in salita con Via alla Sostila.
Alla prima curva verso sinistra, lasciamo la strada per prendere un viottolo inerbito che si stacca alla destra in leggera salita. Un cartello indica
a destra: Val Fabiolo (m. 300).
Troviamo subito una bacheca con un grande cartello che parla del "Percorso Botanico Integrato".
Qui iniziano il bosco di castagni e una mulattiera inizialmente accidentata. Un cartello segnala il pericolo di caduta sassi. Percorriamo un'ampia curva a
sinistra. Alla destra c'è una fila di pietre e possiamo vedere i tetti di Sirta.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate.
La fila si pietre alla destra termina. Vediamo un bollo bianco-rosso. Continuiamo con una bella mulattiera, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 330).
Alla destra ci sono dei pali di legno che reggono un cavo (m. 340).
Percorriamo una semicurva verso sinistra.
Alla sinistra troviamo una vecchia stalla e subito dopo una cappellina contenente una statua raffigurante una madonna e alcuni quadretti (m. 345).
La pendenza aumenta. Una apertura tra gli alberi consente di vedere alla destra il fondovalle e il paese di Ardenno oltre l'Adda e la statale.
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto. Vediamo un bollo rotondo, rosso all'interno e bianco all'esterno (m. 360).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Alla sinistra c'è un muretto realizzato sovrapponendo delle pietre.
Percorriamo una semicurva verso destra. Ora, ogni circa sei passi sulla mulattiera, saliamo un piccolo gradino.
Alla sinistra vediamo dei massi e delle grosse pietre coperti dal muschio.
Dopo una curva a sinistra percorriamo un tratto quasi in piano. Alla destra c'è un muretto di pietre coperto dal muschio (m. 395).
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra vicine tra loro.
Un muro scende alla sinistra a rinforzo della mulattiera.
Torniamo a salire e superiamo una semicurva verso destra.
Dopo alcuni passi, alla sinistra troviamo un grande cartello del "Percorso Botanico Integrato", questo reca il numero 1 e parla
dei "castagneti" (m. 405).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con una parete di roccia alla destra. Vediamo un bollo bianco-rosso.
Proseguiamo in leggera salita accompagnati alla sinistra da un muretto di pietre. L'assenza di alberi consente la vista sui tetti di Sirta, sul
fondovalle e sulla verticale parete della Caurga sulla quale sono state tracciate diverse vie di arrampicata.
Dopo cinque gradini di roccia, alla destra troviamo una statuetta raffigurante il Sacro Cuore.
Saliamo un'altra ventina di gradini scavati nella roccia.
Proseguiamo quasi in piano (m. 430).
Il muretto termina e continuiamo in discesa protetti a valle da una staccionata di legno.
Sentiamo il fragore del Torrente Fabiolo ma per il momento non riusciamo a vederlo.
In leggera discesa percorriamo due semicurve destra-sinistra. Proseguiamo quasi in piano protetti a valle da una serie di paletti di ferro dipinti di
grigio che reggono tre cavi.
Troviamo un masso all'esterno di una curva a destra.
Continuiamo su sterrato. Alla sinistra ci sono dei paletti di ferro che reggono due cavi. Alla destra c'è il cartello n. 2 del "Percorso
Botanico Integrato" che parla dell'"aiuola botanica". Tra gli alberi cominciamo a vedere il torrente in basso alla sinistra.
Riprendiamo la mulattiera e torniamo a salire tra ripide pareti di roccia.
Alla sinistra ricominciano le protezioni con paletti che reggono due cavi (m. 430).
Superiamo una semicurva a destra salendo dei gradini di pietre cementate.
Siamo al livello del torrente e i paletti delle protezioni ora sono più sottili (m. 435).
Davanti vediamo un grande masso e il primo ponte di pietra ad arco.
Camminando su grandi pietre ben sistemate e attorniati da vari massi raggiungiamo il ponte con il quale è possibile attraversare il torrente verso
sinistra (m. 450). I segnavia indicano: Inèm la Val 510 m; diritto con il percorso 170: Bures a ore 0.45, Sostila a ore 1.05, Somvalle a ore 2; a
sinistra oltre il ponte: Lavisolo a ore 0.20, Alfaedo a ore 0.50. Continuiamo diritto, in leggera salita, rimanendo alla destra del torrente.
Poco dopo raggiungiamo una cappelletta contenente un affresco che raffigura una Madonna col Bambino in braccio.
Proseguiamo con alcune semicurve camminando su di una bella mulattiera.
Alla destra c'è un sasso liscio che può fungere da panca (m. 465).
Proseguiamo sempre sul fondo valle, a lato del torrente, tra due alte pareti di roccia.
Dopo una semicurva a destra riprendiamo a salire (m. 480).
Ogni quattro passi circa superiamo un basso gradino. Vediamo delle felci sotto agli alberi e del muschio sulle pietre.
La pendenza aumenta (m. 505).
Alla destra troviamo una catena lunga circa venti metri affissa alla roccia, utile nel periodo invernale in caso di ghiaccio (m. 515).
Con poca pendenza superiamo uno zig-zag sinistra-destra. Alla destra ci sono dei massi (m. 525).
Davanti, in alto, vediamo una casa in lontananza.
Torniamo a salire.
Passiamo tra un masso alla sinistra e un muretto di pietre alla destra (m. 535).
Appeso al tronco di un albero, vediamo un quadretto raffigurante una Madonna con Bambino.
Subito dopo arriviamo al secondo ponte, identico al precedente, con il quale attraversiamo il torrente verso sinistra.
Dopo il ponte giriamo a destra e proseguiamo in leggera salita costeggiando l'altra sponda del torrente.
Continuiamo in salita. Sul lato opposto della valle vediamo una roccia con una sporgenza (m. 550).
Proseguiamo con poca pendenza. Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra alla sinistra.
Un ruscello attraversa la mulattiera passando sotto a due lastroni di pietra (m. 560).
Troviamo un altro ruscello che per un tratto scorre alla sinistra del percorso, seminascosto dal sottobosco, e poi lo attraversa passando sotto a tre lastroni di pietra (m. 580).
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con minore pendenza.
Vediamo una pietra piatta alla destra della mulattiera (m. 595).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano e riprendiamo a salire.
Ora il bosco è più fitto e la mulattiera più larga.
Alla destra vediamo un quadretto con tettuccio, raffigurante la Sacra Famiglia, appeso al tronco di un albero (m. 600).
Davanti vediamo il terzo ponte. Alla sinistra tra gli alberi ci sono delle pietre franate (m. 610).
Raggiungiamo il terzo ponte (uguale agli altri due) e lo attraversiamo verso destra. Passiamo accanto ad una vecchia palina arrugginita priva di segnavia (m. 630).
Giriamo a sinistra e proseguiamo quasi in piano verso Bures: un gruppo di case e una cappellina che vediamo poco più in alto.
Con un sentiero sterrato, in leggera salita attraversiamo un prato. Proseguiamo con la mulattiera.
Pieghiamo a destra e raggiungiamo le case (m. 645). La cappelletta contiene tre affreschi: quello centrale raffigura una Madonna con Bambino; quelli ai
lati sono ormai indecifrabili.
Lasciamo a destra la cappellina e, dopo pochi passi, arriviamo ad un bivio dove alcuni segnavia indicano: Bures 630 m; a sinistra con il sentiero 170:
Bivio Motta - Cà Redunda - Alfaedo a ore 0.15, Sponda a ore 0.45, Somvalle a ore 1; a destra con il sentiero 170: Sostila a ore 0.20, Crap del Mezzodì
a ore 1, Somvalle a ore 2.30. Alla sinistra c'è una baita con l'insegna: "La Baitela".
Andiamo a destra con poca pendenza aggirando le altre baite.
Percorriamo una serpentina destra-sinistra. Torniamo a salire e rientriamo nel bosco.
Con poca pendenza arriviamo ad una curva a sinistra dove vediamo un bollo banco-rosso (m. 665).
Proseguiamo in salita con un muretto di pietre alla destra.
Superiamo tre tornanti: destra - sinistra (m. 685) e destra (m. 705) con il muretto sempre sul lato a monte sul quale di tanto in tanto vediamo un
bollo bianco-rosso.
Percorriamo un ampio tornante destrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 720).
Continuiamo dapprima quasi in piano, poi con pochissima pendenza e poi in salita, incrociando complessivamente quattro rivoli che attraversano la mulattiera (m. 735).
La mulattiera per un tratto è incassata tra un muretto alla sinistra ed un muro alla destra. Poco dopo rimane solo il muretto alla sinistra.
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 755).
Presso un tornante destrorso alla sinistra c'è un muretto (m. 765).
Pochi passi più avanti superiamo un tornante sinistrorso.
All'esterno del successivo tornante destrorso c'è un lavatoio, con due vasche, al coperto (m. 775).
Con maggiore pendenza percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro.
La pendenza diminuisce un poco e, in salita, superiamo un tornante sinistrorso subito seguito da uno destrorso (m. 790).
Continuiamo in modo abbastanza ripido camminando su delle pietre disposte in modo da formare dei rudimentali gradini.
Alla destra ci accompagna una staccionata di legno.
Superiamo una curva a sinistra (m. 795).
In leggera salita usciamo dal bosco e lasciamo a destra una vecchia stalla (m. 810).
Alla sinistra ci sono le prime vecchie case di Sostila, la seconda delle quali è il rifugio (m. 820).
Ora non ci resta che gironzolare per le viuzze per vedere la chiesa dedicata alla Beata Vergine della Neve e le case (qualcuna restaurata ma una sola abitata stabilmente),
l'edificio scolastico, il minuscolo cimitero e le fontane per riassaporare un poco del sapore antico pensando a coloro che, fino a qualche decennio fa, hanno
abitato questo piccolo borgo con la sua pace e i suoi disagi, tutto sommato abbastanza vicino nello spazio ma così lontano dal modo attuale di concepire il mondo.
Tempo impiegato: ore 1.45 - Dislivello m. 550
Data escursione: agosto 2017
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