Il Bivacco Scarlonzöö è situato in una piccola radura tra i larici sui monti a sudest di Chiavenna in direzione del Pizzo Grillo (m. 2190) e del Garzonedo (m. 2430).
Lo si raggiunge partendo da Uschione e superando vari boschi e alpeggi.
Il bivacco al piano terra dispone di un unico locale con pavimento in legno e contiene un camino, della legna, una stufa economica, sei brande e
materassi. Il tutto in cattive condizioni, pertanto per poterci pernottare è opportuno portarsi per lo meno un sacco a pelo. L'acqua si recupera più
sotto, all'ultimo torrente che si guada salendo al bivacco.
Un locale seminterrato, alto poco più di un metro e senza l'uscio all'ingresso, è utilizzato come ricovero per gli ovini.
Primo itinerario: da Uschione (sentiero B4)
Percorrendo la statale 36 da Colico a Chiavenna arriviamo fino al km. 117.5 dove deviamo a destra verso Prata passando sotto il ponte della ferrovia.
Saliamo (Via della Michela) verso la chiesa e continuiamo sulla destra (Via Molino) fino ad un bivio presso il Torrente Schisone.
Senza attraversare il torrente proseguiamo con Via Dona e in salita arriviamo ad un altro bivio dove la segnaletica stradale indica a sinistra: Dona, Case
dei Conti, al Palazzo, Lottano, Uschione, Nirola, al Monte; e diritto: Ca' Bianca, Pradelli, Val Boera.
Andiamo a sinistra. La strada è sempre asfaltata e sale con vari tornanti.
Lasciamo a destra la deviazione per Lotteno (m. 630) e continuiamo fino a trovare sulla sinistra uno slargo dove c'è posto per parcheggiare una
diecina di auto (m. 775).
Lasciata la macchina ci incamminiamo quasi in piano lungo l'asfalto ignorando una strada a destra, chiusa da una stanga, che conduce verso Belvedere.
Sulla destra ci sono alcune pareti rocciose attrezzate come palestra di arrampicata.
Dopo una curva a destra la strada è chiusa da una stanga e un segnale stradale indica il divieto di accesso agli automezzi.
Proseguiamo in leggera salita attorniati dal bosco.
Più avanti sulla sinistra riusciamo intravedere il borgo di Uschione nel quale spicca il campanile. Un piccolo sentiero sale dalla sinistra (m. 815).
Arriviamo poi ad un bivio (m. 825). La strada asfaltata prosegue verso destra. Decidiamo però di andare a sinistra verso Uschione in modo da poter
visitare il paese.
Troviamo una palina con dei segnavia che indicano verso destra: Crotti Valcrondia, Alpe Damino, Piazlong. La ignoriamo e proseguiamo diritto su
sterrato verso le case.
Nei pressi di una fontana con vasca in pietra troviamo altri segnavia che indicano verso destra con il sentiero B12: la Traversata dei Monti, Pian
Cantone, Laghetti a ore 7; e con un altro sentiero non specificato: Pesceda a ore 1.20, Prato del Conte, Laghetto del Grillo a ore 3; dietro:
Lotteno a ore 0.30, Alpe Damino a ore 1, Lago del Grillo a ore 3.
Potremmo pertanto andare a destra ma proseguiamo diritto per poter visitare Uschione. Le case del borgo, in buona parte sono state ristrutturate e
rimesse a nuovo, altre mostrano ancora i segni del tempo, pochissime sono ridotte a ruderi.
Lasciamo a sinistra la mulattiera B4 che scende a Chiavenna e arriviamo al piccolo campo sportivo recintato con alte reti.
Qui dovremmo andare a destra per riportarci sulla strada asfaltata. Facciamo invece un'altra piccola deviazione e andiamo a sinistra in leggera salita
e, passando accanto al Circul, arriviamo alla bianca chiesa dedicata a San Marco (m. 850).
Davanti alla chiesa si erge il campanile. Nel complesso chiesa e campanile sono molto grandi considerando le poche case di Uschione. Aggiriamo la
chiesa, passando accanto alla vecchia teleferica e arriviamo al monumento ai caduti, poi in discesa ritorniamo al campo sportivo.
Ora proseguiamo diritto verso la strada asfaltata. Su una casa leggiamo una grande scritta che informa che ci troviamo in contrada Nesossi.
Camminando per le stradine della frazione, lasciamo a destra una fontana con vasca e raggiungiamo un bivio dove una palina reca i seguenti segnavia; a
sinistra con il sentiero B12: Traversata dei Monti; diritto con il sentiero B4: Pesceda, Lago del Grillo.
Andiamo diritto, usciamo dal borgo e con un sentiero ci portiamo sulla strada asfaltata, poco a monte di un parcheggio riservato a coloro che hanno il
permesso di arrivare in auto fino qui (m. 860).
Attraversata la strada, il sentiero prosegue sull'altro lato passando accanto ad un grosso tronco abbattuto e ad un bollo bianco-rosso.
Saliamo tra i castagni alternando tratti più o meno ripidi. Superiamo alcuni zig-zag. In alcuni punti dei rudimentali gradini di pietra agevolano il
cammino.
Lasciamo a destra una piccola costruzione in cemento della quale non riusciamo a comprendere l'utilizzo. Su di una parete la scritta 900 s.m. ricorda
l'altezza del luogo.
Saliamo con dei gradini passando accanto ad un grande masso (m. 925).
Proseguiamo dapprima attorniati da delle pietre e poi da rocce abbondantemente coperte da muschio.
La pendenza diminuisce e al termine del bosco sbuchiamo in un prato che attraversiamo quasi in piano (m. 965).
Lasciamo a sinistra un rudere, torniamo tra gli alberi e proseguiamo in leggera salita passando tra due baite (m. 990).
Sulla destra ora c'è un muretto a secco e lo costeggiamo quasi in piano.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo con minore pendenza.
Alla sinistra si affianca un torrentello che più avanti guadiamo (m. 1020).
Dopo un tratto in salita ne percorriamo un altro con poca pendenza. Saliamo poi ripidamente agevolati da gradini di pietra (m. 1040).
Giunti in cima, giriamo a destra e proseguiamo in leggera salita lasciando a sinistra una baita sotto degli alberi (m. 1060).
Il sentiero ora continua, rinforzato sulla destra con grosse pietre, tra pochi alberi.
Raggiungiamo una radura in fondo alla quale tra gli alberi c'è una vecchia casa.
Quasi in piano, attraversiamo il prato e superiamo un rivolo coperto da una pietra.
Arrivati alla casa, troviamo il sentiero descritto più sotto nella variante che arriva dalla sinistra. Sulla casa vediamo un piccolo quadretto
raffigurante una madonnina (m. 1080).
Seguendo i bolli riprendiamo il cammino verso il margine alto a sinistra del prato e rientriamo nel bosco. Saliamo con alcuni ripidi zig-zag.
Passiamo accanto ad alcuni pini secolari (m. 1120).
Percorriamo un breve tratto in leggera salita tra alberi radi e poi torniamo a salire a zig-zag.
All'uscita dal bosco ci troviamo all'Alpe Quarantapan (m. 1150). Iniziamo a risalirne i prati mantenendoci al centro. Ai margini ci sono alcune baite.
Giunti in cima all'alpeggio troviamo una fontana con vasca di legno ed una baita sulla destra (m. 1205). Volgendo le spalle e guardando oltre la
sottostante Val Bregaglia, verso la Cima di Lago, riusciamo a distinguere il borgo di Dasile.
Proseguiamo diritto in salita, mantenendoci alla sinistra di una recinzione e dell'ultima baita.
Poi pieghiamo a sinistra e saliamo con maggiore pendenza, a zig-zag, tra le betulle (m. 1230).
Al termine del bosco usciamo in un prato dove ci sono dei cespugli e cominciamo a risalire l'alpeggio di Pesceda. Ora volgendo lo sguardo riusciamo a
vedere anche Savogno poco più in basso di Dasile.
Raggiungiamo tre baite (m. 1280). Su di una leggiamo l'indicazione verso destra per l'Alpe Damino.
Saliamo invece a sinistra in modo abbastanza ripido. Frattanto l'assenza di alberi permette una bella vista panoramica verso la Cima di Lago. Sono ben
visibili i borghi di Savogno e Dasile e i successivi alpeggi fino al ripiano dove è situato il Lago dell'Acqua Fraggia.
Agevolati da alcune pietre disposte a gradino, saliamo nei prati verso altre baite. Poi seguendo i bolli pieghiamo a destra.
Superate le baite (m. 1325), dopo due passi in discesa; in leggera salita passiamo accanto a due paletti su uno dei quali vediamo i bolli bianco
rossi.
Raggiungiamo alcune pietre che delimitano l'alpeggio e proseguiamo verso sinistra addentrandoci in un bosco di conifere (m. 1340).
Più avanti la salita diventa ripida (m. 1365). Saliamo con alcuni zig-zag.
Il sentiero si divide per aggirare un paio di larici e poi, per un breve tratto, prosegue su due tracce (m. 1400).
Il bosco diventa più fitto (m. 1415).
In piano attraversiamo un piccolo slargo e proseguiamo diritto in salita nel bosco fino a raggiungere la successiva radura, quella del Prato del Conte
(m. 1441).
Davanti vediamo due belle baite. Una palina indica nella direzione dalla quale proveniamo: Pesceda, Damino, Uschione.
Il sentiero prosegue quasi in piano tenendo la sinistra e passando tra due grandi pini. Nei prati alla sinistra vediamo un tavolo con panche.
Raggiungiamo una fontana e una baita (m. 1450).
Troviamo poi un rudere sotto un masso e una madonnina in un anfratto.
Una palina reca vari segnavia; diritto: Scarlonzöö, Lago del Grillo, Garzonedo; a sinistra: Pesceda, Pratella di Prosto; dietro: Pesceda, Damino,
Uschione
Passiamo accanto ad un'altra baita. Poi in salita raggiungiamo un masso la cui forma ricorda quella di un dente e rientriamo nel bosco (m. 1465).
Saliamo ripidamente, poi percorriamo due passi in discesa (m. 1480) e torniamo a salire a zig-zag ancora in modo ripido.
Scavalchiamo un tubo d'acqua posto rasoterra e proseguiamo in leggera salita seguendolo alla destra ma un poco più in alto (m. 1495).
Saliamo ancora in modo ripido camminando sopra le pietre di una vecchia frana.
Dopo pochi passi in piano saliamo ancora ripidamente sempre accanto al tubo.
Ora dobbiamo attraversare una colata di pietre. Lo facciamo con cautela in quanto non tutte sono stabili (m. 1535).
Poi scavalchiamo nuovamente il tubo e saliamo ripidamente. Ora il sentiero, alla sinistra, è un po' esposto.
Alterniamo due brevi tratti in piano e uno in salita e poi saliamo ripidamente agevolati da alcuni gradini di pietra. Gli alberi sono diventati più
radi.
Passiamo accanto ad un pezzo di tronco che si protende da destra verso sinistra sopra al sentiero e sul quale sono stati dipinti dei bolli bianco
rossi (m. 1580).
Poco più avanti troviamo sulla sinistra una grande bobina di legno abbandonata.
Proseguiamo in leggera salita tra pini, larici e rododendri poi torniamo a salire con un altro tubo nero alla destra.
Con minore pendenza camminiamo su fondo roccioso e poi continuiamo tra larici e rododendri (m. 1615).
Dopo un'altra salita a zig-zag, la pendenza diminuisce.
Vediamo un torrente, in basso a sinistra. Ci avviciniamo, superiamo un suo piccolo affluente e poi lo guadiamo (m. 1680).
Proseguiamo ripidamente tra l'erba con un sentiero poco marcato seguendo i bolli.
Percorriamo alcuni zig-zag e rientriamo tra gli alberi che più avanti diventano radi e cominciamo così a vedere il bivacco (m. 1705).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire ripidamente.
Passiamo accanto ad un paletto dipinto con i segnavia. Alla destra, di una vecchia baita rimangono solo le fondamenta.
Saliamo nel prato, senza traccia alcuna, lasciamo a sinistra un masso con l'indicazione in discesa per Uschione e arriviamo al bivacco.
Tempo impiegato: ore 2.40 - Dislivello: m. 950
Data escursione: maggio 2011
Variante
Questa è una delle possibili varianti alla parte iniziale del percorso precedentemente descritto. Occorre però prestare attenzione in quanto è poco
segnata ed è pertanto possibile perdersi.
Come già descritto, arriviamo al bivio all'inizio di Uschione e, anziché entrare in paese, continuiamo sulla destra con la strada asfaltata (m. 825).
Poco dopo sulla destra, alcuni bolli e una freccia bianco-rossa indicano un sentiero che inizia con alcuni gradini e sale nel bosco.
Proseguiamo diritto e troviamo un sentiero che, alla sinistra, scende a Uschione.
Ora alla sinistra ci sono delle protezioni e possiamo osservare il paese dall'alto.
Percorriamo un tratto quasi in piano e superiamo un parcheggio riservato a coloro che hanno il permesso di arrivare in auto fino qui.
Troviamo poi il sentiero descritto nel precedente itinerario che sale da sinistra, attraversa la strada e, passando accanto ad un tronco abbattuto,
prosegue alla destra (m. 860).
Seguiamo ancora l'asfalto. Lasciamo a sinistra un piccolo ovile e proseguiamo in salita accompagnati più in basso da una mulattiera a gradini che più
avanti si innesta nei pressi di una fontana con vaschetta di pietra. Anche qui c'è un sentiero segnato con dei bolli che sale a destra (m. 880).
Ora la strada diventa sterrata e prosegue in leggera discesa. Sulla destra c'è un rudere.
Continuiamo con delle protezioni alla sinistra. La strada torna ad essere asfaltata.
In leggera salita arriviamo ad una curva verso sinistra dove troviamo un altro sentiero segnato con dei bolli che prosegue diritto.
Proseguiamo con la stradina, quasi in piano su sterrato, fino ad un ponticello (m. 905) dove alcuni segnavia indicano a sinistra: Parco Marmitte,
Prosto, Chiavenna; a destra: Pesceda, Prato del Conte, Lago del Grillo.
Lasciamo la stradina e andiamo a destra in leggera salita. Alla destra ci accompagna un torrente.
Arriviamo ad un bivio nei pressi di un ponticello e troviamo altri segnavia che indicano il sentiero B12 Traversata dei Monti; a sinistra: Pradella a
ore 1.30; a destra: Uschione; mentre dietro con il sentiero B11 si scende a Prosto.
Andiamo a sinistra. Troviamo una fontana la cui acqua cade in un tronco scavato, e poi una casa sulla destra.
Proseguiamo quasi in piano mentre in basso a sinistra ci accompagna la strada.
Più avanti la sfioriamo (m. 930) ma proseguiamo con il sentiero in leggera salita.
Superato un rudere, attraversiamo un prato in piano ed entriamo in un bosco. Sulla destra c'è un altro rudere. Saliamo pochi gradini.
Torniamo a salire. Sulla sinistra c'è un vecchio muretto a secco (m. 965). Il sentiero gira a sinistra e passa in una apertura del muro.
Usciamo dal bosco e superiamo un rivolo. Delle piccole pietre fanno da gradino nel prato.
Raggiungiamo una baita, una legnaia e una fontana con vasca, un tavolo e delle panche (m. 990).
Andiamo a destra, quasi in piano poi con alcuni gradini scendiamo verso una cantina interrata che lasciamo a sinistra.
Il sentiero circondato da alcune pietre, in leggera salita rientra nel bosco.
Sulla sinistra troviamo il rudere di un cassottello. Il percorso è bagnato da un rivolo d'acqua.
Proseguiamo in salita e troviamo un sentiero che arriva da destra (m. 1005).
Ora saliamo ripidamente, inizialmente su due tracce.
Poi il sentiero torna a dividersi ed è più agevole alla sinistra. Riunitosi si ridivide nuovamente per aggirare un grosso masso.
Dopo un breve tratto in leggera salita (m. 1045) attraversiamo un rivolo davanti ad una grotta e giriamo a sinistra.
Saliamo a zig-zag in modo abbastanza ripido. Ci avviciniamo ad un muretto a secco alla destra.
Ad un bivio andiamo a destra in piano fino a sbucare in una radura nei pressi di una casa (m. 1080) dove ci immettiamo sul percorso principale più
sopra descritto con il quale continuiamo fino al bivacco.
Tempo impiegato: ore 2.55 - Dislivello: m. 950
Data escursione: maggio 2011
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