Il Bivacco Rovedatti è situato in Val Tartano, al Passo Múta sopra l'Alpe Püstarèsc, su di un poggio panoramico con vista a nord sulla cime della Val
Masino, a ovest sul Legnone e il fondo valle valtellinese, e a sudest sulle cime della Val Tartano.
La baita, interamente in legno, e l'adiacente parco sono dedicati alla memoria di Roberto Rovedatti.
Il bivacco dispone di 10 posti letto su tavolato, stufa economica, tavolone con panche, fornelletto, estintore e alcune stoviglie.
All'esterno ci sono: la legnaia, alcuni tavoli con panche di legno e un cerchio di pietra attorniato da panche entro il quale accendere un fuoco.
Manca l'acqua (a parte qualche bidoncino e delle bottiglie) che va recuperata al sottostante alpeggio di Püstarèsc a quota 1714 (occorre più di mezzora
per scendere, riempire i recipienti e risalire).
Primo itinerario da Tartano, Via Biorca (sentiero 163 + sentiero delle Arene)
Alla rotonda di Talamona, dove la nuova variante della SS 38 che aggira Morbegno esce da una galleria e rientra nel vecchio tracciato, seguendo
l'indicazione per Tartano prendiamo la SP 16.
La percorriamo solo per 900 metri poi giriamo a destra e continuiamo con la provinciale 11.
Dopo 10 chilometri e 11 tornanti arriviamo a Campo (m. 1070).
La strada spiana e dopo altri quattro chilometri raggiungiamo Tartano dove la provinciale termina (m. 1210).
La vallata si divide in due. I segnavia indicano a sinistra la Val Lunga e a destra la Val Corta.
Prendiamo a destra Via Biorca e scendiamo con alcuni tornanti.
Al termine della discesa continuiamo fino a trovare sulla destra il parcheggio, accanto ad un'edicola del Parco Orobie Valtellinesi, nel quale
lasciamo la macchina (m. 1170).
Alla destra c'è una grande rana scolpita nel legno. Da entrambi i lati ci sono dei giochi per bambini. Alla sinistra ci sono due altalene e un campo
di pallavolo con il fondo di sabbia oltre i quali scorre il Torrente Valle Budria Corta.
Ci incamminiamo con pochissima pendenza seguendo la strada che ora ha il fondo in cemento. Alla sinistra c'è una staccionata con paletti di ferro e
tre file di traversi in legno.
Lasciamo a destra dei gradini di pietra che salgono verso un cancelletto di legno oltre il quale dovrebbe esserci un orto (m. 1180).
Ad una biforcazione i segnavia indicano, a destra con il percorso 163: Fognini a ore 0.15, Corte a ore 1.10, Pizzo Pruna a ore 1.40; diritto con il
percorso 113-116: Barbera a ore 0.20, Giardino Botanico Orobie a ore 1, Val di Lemma - Val Bodria - Süna. Andiamo a destra in salita con una strada asfaltata
(m. 1190).
Alla destra ci accompagna un muro di pietre. Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.
Percorriamo una semicurva verso destra aggirando una casa (m. 1205).
Pochi passi più avanti superiamo un tornante destrorso transitando sotto alcuni cavi (m. 1210).
Ora il muro è alla sinistra (sempre sul lato a monte). Con poca pendenza percorriamo un tratto su cemento seguito da uno sterrato quasi in piano (m. 1215).
Dopo alcuni passi su cemento torniamo a camminare su asfalto e percorriamo un tornante sinistrorso attorniati dall'erba e da alcuni alberi (m. 1220).
Proseguiamo in leggera salita su cemento con il muro sul lato destra della strada mentre alla sinistra ci sono gli alberi.
Davanti, più in alto, vediamo una baita in legno.
All'esterno di un tornante destrorso c'è un ponticello (m. 1245).
Proseguiamo con il muro alla sinistra e gli alberi alla destra.
Con il fondo sterrato percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio e transitiamo sotto ad un cavo (m. 1250).
Continuiamo con il fondo in cemento (m. 1255).
Torniamo a salire. All'esterno di un tornante sinistrorso c'è uno slargo (m. 1270).
Proseguiamo con il muro alla destra e gli alberi alla sinistra.
Passiamo sotto un cavo e percorriamo un tornante destrorso su sterrato. Alla destra sale una scorciatoia, dapprima con una mulattiera e poco
dopo tra l'erba, verso le case di Fognini. La ignoriamo e seguiamo la strada, quasi in piano, con protezioni di ferro dipinte di verde alla sinistra (m. 1280).
Su asfalto percorriamo una curva verso destra.
Subito dopo, seguendo il segnavia 163, prendiamo una mulattiera che sale a destra. La mulattiera è divisa in due parti; nella metà di sinistra ci sono dei
gradini in cemento.
Terminati i gradini continuiamo attorniati da alberelli, arbusti ed erba.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1295).
Quasi in piano superiamo una curva verso sinistra, seguita da una semicurva verso destra in leggera salita (m. 1300).
Saliamo dei gradini di pietra.
Lasciamo a sinistra un torrente e percorriamo una curva verso destra.
Un cartello informa che siamo arrivati a Fognini. Alla sinistra troviamo una fontana con lavatoio sotto un tetto e, a seguire, poche case e una panchina (m. 1310).
Il segnavia 163 indica di proseguire verso sinistra, in salita, camminando su delle pietre disposte in fila indiana tra l'erba di un prato.
Il sentierino ci porta verso la destra del prato dove ci sono degli alberi.
Passiamo accanto ad un orticello recintato. Davanti, più in alto, vediamo una piccola baita.
Con una curva verso sinistra ci portiamo in direzione della baitella ma non la raggiungiamo in quanto poco dopo giriamo a destra (m. 1340).
Troviamo dei segnavia che indicano, a sinistra: Alpe Paia; diritto con il sentiero 163: Alpe Piscìi e Alpe Püstarèsc; dietro: Tartano. Proseguiamo
diritto, quasi in piano, tra gli alberi (m. 1350).
Attraversiamo un torrente, camminando su delle pietre, e subito percorriamo una curva verso destra.
Dopo pochi passi in salita e altrettanti in discesa, continuiamo quasi in piano.
In salita percorriamo una curva verso sinistra aggirando una liscia roccia obliqua e continuiamo quasi in piano (m. 1355).
Presso una curva verso sinistra passiamo accanto ad un mucchietto di pietre.
Proseguiamo in salita tra gli alberi.
Parzialmente allo scoperto, superiamo tre tornanti: sx-dx-sx vicini tra loro (m. 1360).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1365).
Troviamo una pietra liscia.
Continuiamo con un tratto allo scoperto salendo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Dopo pochi passi quasi in piano, superiamo un tornante sinistrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 1375).
Tornati tra gli alberi, percorriamo un tornante destrorso (m. 1380).
In basso alla destra vediamo la strada della Val Lunga.
Dopo un tratto allo scoperto rientriamo nel bosco (m. 1385).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro seguiti da zig-zag sx-dx-sx.
Continuiamo con un tornante destrorso in un tratto allo scoperto (m. 1395).
Dopo pochi passi su fondo roccioso e una curva verso sinistra, proseguiamo in leggera salita su sentiero sterrato.
Rientriamo nel bosco. Vediamo parecchie felci (m. 1400).
Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1405).
Superiamo un tratto abbastanza ripido con due tornanti vicini sinistra-destra.
La pendenza diminuisce un poco, percorriamo un tornante sinistrorso e subito lasciamo a destra un masso (m. 1410).
Superiamo un tornante destrorso (m. 1420).
Davanti ad un solco nel terreno, che pare il letto di un torrente, effettuiamo un tornante sinistrorso (m. 1435).
Proseguiamo con due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Dopo un breve tratto quasi in piano (m. 1445) continuiamo con pochissima pendenza e superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1455).
Torniamo a salire. Percorriamo un tornante destrorso molto ampio.
Continuiamo con una serpentina sinistra-destra.
Lasciamo a destra un masso e proseguiamo quasi in piano (m. 1465).
Continuiamo su fondo roccioso e saliamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 1475).
Superiamo un tratto con pochissima pendenza e una semicurva verso sinistra. Riprendiamo a salire (m. 1485).
Percorriamo due tornanti vicini sinistra-destra (m. 1490).
Dopo un tratto abbastanza ripido, con poca pendenza superiamo un tornante sinistrorso (m. 1495).
Continuiamo in salita.
Presso una curva verso destra guadiamo un torrente. Qui c'è anche una canna nera dalla quale esce dell'acqua (m. 1505).
Raggiungiamo un cancelletto di legno, da aprire e richiudere per impedire il passaggio agli animali degli alpeggi (m. 1510).
Percorriamo un tratto con pareti di roccia alla sinistra e un ripido pendio che scende alla destra.
Quasi in piano, allo scoperto, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1515).
Torniamo a salire, superiamo un tornante destrorso e dopo pochi passi rientriamo nel bosco (m. 1520).
Proseguiamo quasi in piano. Per un breve tratto il sentiero è rinforzato da un muretto di pietre che scende alla destra (m. 1525).
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza (m. 1535).
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra e subito percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1540).
Ad un bivio privo di indicazioni andiamo a sinistra (m. 1550).
Subito dopo, presso un tornante destrorso, un bollo bianco-rosso conferma la corretta direzione.
Lasciamo a destra un masso (m. 1565).
Il sentiero si divide solo per aggirare un altro masso (m. 1575).
Continuiamo con tre tornanti: sx-dx-sx.
Raggiungiamo una staccionata di legno con un cancelletto da aprire e richiudere dopo il passaggio (m. 1585).
Passiamo accanto ad una vasca abbeveratoio con la scritta "Alpe Piscìi".
Ora dobbiamo risalire i pascoli dell'alpeggio, seguendo tracce tra l'erba ma sopratutto i bolli bianco-rossi.
La traccia inizialmente ci porta verso destra.
Attraversiamo un muretto di pietre a secco passando in una apertura, tra un paletto di legno e una pietra, entrambi con i bolli (m. 1600).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine: sx-dx-sx-dx-sx-dx verso una stalla.
Passiamo a valle della stalla e raggiungiamo un palo di legno con i bolli (m. 1620).
Continuiamo in salita lasciando a sinistra la stalla e intercettiamo una traccia di sentiero che seguiamo verso destra in leggera salita (m. 1625).
Superiamo un altro muretto di pietre, pieghiamo a sinistra e continuiamo ripidamente (m. 1630).
In alto vediamo delle baite/stalle. I bolli però ci indirizzano verso gli alberi alla destra dell'alpeggio.
Raggiungiamo, uno dopo l'altro, tre bolli (m. 1655 - 1670 - 1680) e arriviamo all'altezza delle baite/stalle. Seguendo la traccia non ci avviciniamo
ma le lasciamo alla sinistra (m. 1680).
Passiamo nell'apertura di un altro muretto di pietre a secco e proseguiamo diritto, seguendo delle tracce tra l'erba, verso una baita che vediamo in
alto accanto agli alberi, alla destra dell'alpeggio.
Percorriamo una semicurva verso sinistra (m. 1690).
Passiamo accanto ad un masso con i bolli e continuiamo diritto verso dei segnavia che vediamo poco più in alto.
Intercettiamo un sentiero che proviene dalle baite/stalle alla sinistra. I segnavia indicano con il sentiero 163, a
destra: Alpe Corte, Alpe Püstarèsc; dietro: Tartano. Andiamo a destra dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera discesa (m. 1700).
Usciamo dall'alpeggio e rientriamo nel bosco.
Quasi in piano scavalchiamo un tronco sul sentiero e attraversiamo un rivolo.
In leggera salita superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano.
Alla sinistra salgono dei pascoli. A lato del sentiero abbiamo una fila di pietre.
Percorriamo un tratto in leggera discesa e, dopo aver scavalcato un tronco, proseguiamo con due brevi tratti: uno in salita e l'altro in discesa.
Continuiamo in leggera discesa.
Raggiungiamo il terzo cancelletto da aprire e richiudere dopo il passaggio (m. 1710).
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da uno in ripida discesa.
Quasi in piano guadiamo un ruscello (m. 1695).
Percorriamo un tratto con poca pendenza, un po' esposto alla destra.
Torniamo a salire, tra gli alberi.
Per pochi metri un rivolo infanga il sentiero.
Percorriamo un tornante sinistrorso, esposto alla destra e con un tronco collocato raso terra a parziale protezione (m. 1700).
Continuiamo con un tornante destrorso.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Pochi ripidi passi in discesa, su rudimentali gradini di pietra, conducono al quarto cancelletto da aprire e richiudere dopo il passaggio (m. 1715).
Percorriamo un tratto in salita ed uno quasi in piano.
Continuiamo con una curva verso sinistra in leggera salita.
Alla sinistra ci sono prati e solo qualche albero.
Raggiungiamo un muretto a secco e passiamo in un'apertura, tra due ometti. I segnavia su di un albero indicano davanti con il sentiero 163: Alpe Püstarèsc
e Alpe Corte (m. 1725).
Continuiamo tra i pascoli seguendo i bolli e tracce di sentiero. Davanti abbiamo un rudere e poco dopo lo raggiungiamo (m. 1730).
Alla destra, poco più in basso, ci sono i ruderi di un'altra baita.
Davanti vediamo il nucleo principale dell'Alpe Püstarèsc formato da una grande casa a due piani e da alcune baite/stalle.
Seguendo un sentiero tra l'erba, in leggera discesa le raggiungiamo. I segnavia indicano: Casera Alpe Püstarèsc 1714 m.;
davanti con il sentiero dell'Alta Via della Val Tartano: Péz de la Prúna a ore 0.40, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 1;
dietro verso destra con il sentiero AV-163: Casèra de la Cúurt a ore 0.05, Campo a ore 2, Fopp, Frasnino;
dietro: Alpe Piscìi a ore 0.20, Località Fugnìi a ore 1.15, Tartano a ore 2;
a sinistra e a destra: Sentiero delle Arene;
a sinistra: Parco e Bivacco Rovedatti a ore 0.15
Riempiamo le borracce alla fontana (è l'ultima opportunità per farlo) e prendiamo il sentiero delle Arene alla sinistra, decisamente più corto rispetto al 163.
Seguendo tracce di sentiero tra l'erba, quasi in piano, passiamo accanto ad un primo palo con i bolli, poco dopo ad un secondo e successivamente
raggiungiamo un recinto di pietre.
In salita lo attraversiamo sempre seguendo bolli e tracce di sentiero.
In alto ne usciamo superando un altro muretto e troviamo il primo dei cartellini che segnalano il Sentiero delle Arene; tutti quanti sono legati ad un
filo e penzolano del ramo di un albero; il vento li fa ruotare su se stessi, impossibile non notarli.
Continuiamo tra gli alberi con delle serpentine: dx-sx-dx.
Lasciamo alla destra un masso con delle pietruzze che formano un ometto (m. 1745).
In leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1750) e, dopo pochi passi, uno destrorso. In basso vediamo l'Alpe Püstarèsc.
Proseguiamo in salita passando sotto un cartellino che indica il Sentiero delle Arene (m. 1760).
Con una serpentina sinistra-destra aggiriamo una pietra con i bolli.
Superiamo una semicurva verso destra e un breve tratto in leggera discesa. Passiamo accanto ad un palo con i bolli.
Continuiamo tra giovani alberi con un breve tratto in leggera salita e, dopo una curva verso sinistra, in modo abbastanza ripido (m. 1770).
La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini, presso il primo dei quali vediamo il cartellino del Sentiero delle
Arene (m. 1780).
Superiamo una serpentina sinistra-destra.
In modo abbastanza ripido percorriamo due tornanti sinistra-destra e troviamo un cartellino del Sentiero delle Arene (m. 1790).
Superiamo un'altra serpentina sinistra-destra (m. 1795).
Troviamo una pietra-ometto e continuiamo con poca pendenza (m. 1800).
Poco dopo ne troviamo un'altra. Vediamo un cartellino del Sentiero delle Arene.
Poco sotto alla destra c'è un formicaio.
Proseguiamo con poca pendenza, con dei massi alla sinistra (m. 1830).
La pendenza diventa abbastanza ripida.
Presso una curva verso sinistra troviamo un altro cartellino del Sentiero delle Arene.
Raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano: Passo Múta - Parco Rovedatti 1850 m.;
a destra con il sentiero AV (Alta Via della Val Tartano): Péz de la Prúna a ore 0.20, Campo a ore 3;
a sinistra con il sentiero AV: Incrocio sentiero 101 v a ore 2.30;
dietro: sentiero delle Arene.
Alla destra vediamo il Bivacco Rovedatti e, dopo un breve tratto in leggera salita, lo raggiungiamo (m. 1850).
Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello m. 820 -40
Data escursione: luglio 2021
Secondo itinerario: da Campo Tartano con il Ponte nel Cielo e il Sentiero delle Arene
Alla rotonda di Talamona, dove la nuova variante della SS 38 che aggira Morbegno esce da una galleria e rientra nel vecchio tracciato, seguendo
l'indicazione per Tartano prendiamo la SP 16.
La percorriamo solo per 900 metri poi giriamo a destra e continuiamo con la provinciale 11.
Dopo 10 chilometri e 12 tornanti arriviamo a Campo dove attraversiamo il paese e lasciamo la macchina alla sinistra della strada nel parcheggio
gratuito accanto al cimitero (m. 1070).
Alla destra della strada vari segnavia indicano
verso destra
- con il sentiero AV-163 (Alta Via della Val Tartano): Casèra Cùrt - Püstarèsc a ore 2.30, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 3.30;
- con il sentiero AV-160: Baita Rifugio Aldo e Sergio a ore 5.15, Laghi di Purscìil a ore 8.45;
- con il sentiero 160: Alpe Dassola a ore 1.50, Alberi monumentali a ore 2, Cima Zoccola - Dassola a ore 3.30;
- con il sentiero 163: Fràsnìi a ore 0.35, Corte - Postareccio a ore 2.50, Pizzo della Pruna a ore 3.15;
- con il sentiero AV-163: Ponte nel Cielo, Sentiero dei Ponti, Incrocio Sentiero delle Arene a ore 1.20;
diritto
- con il sentiero 170: Culmine a ore 0.50, Sostila a ore 1.45, Sirta a ore 2;
dietro
- con il sentiero 166: Dosso di Sotto a ore 0.40, Gisool a ore 1.30, Centrale Talamona a ore 2.40.
Lì accanto prendiamo Via Costa, una strada asfaltata all'inizio della quale un cartello indica il Ponte nel Cielo. Alla sinistra troviamo subito i servizi igienici.
Ci incamminiamo in leggera discesa, tra prati e qualche casa, con delle protezioni di ferro alla destra.
Percorriamo un ampio tornante destrorso all'esterno del quale si stacca un sentiero (m. 1060). I segnavia indicano,
- seguendo il tornante: AV-163, Alta Via della Val Tartano, Casèra Cùrt - Püstarèsc a ore 2.25, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 3.25;
- a sinistra con il sentiero AV-160: Baita Rifugio Aldo e Sergio a ore 5.10, Laghi di Purscìil a ore 8.40;
- a sinistra con il sentiero 160: Alpe Dàsula a ore 1.45, Albero monumentale a ore 2, Cima de Dàsula a ore 3.25;
- dietro con il sentiero AV-160-163: Alta Via della Val Tartano, Incrocio sentieri di Campo a ore 0.03.
Seguiamo il tornante.
Superiamo una griglia per lo scolo dell'acqua e continuiamo quasi in piano tra le case (m. 1055).
Poco dopo la strada si biforca e andiamo a destra in discesa, con il fondo in cemento.
Subito troviamo alla destra un altro parcheggio.
Dopo il parcheggio alla destra si stacca un viottolo (m. 1045). I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 163: Diga di Colombera;
- diritto con il sentiero AV-163 (Alta Via della Val Tartano): Casèra Cùrt - Püstarèsc a ore 2.20, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 3.20;
- dietro con il sentiero AV-163: Incrocio sentieri di Campo a ore 0.05;
- a destra: Sentiero dei Ponti, Ponte nel Cielo, Contrada Spini a ore 0.10, Chiesa di Sant'Agostino a ore 0.15.
Andiamo a destra con un viottolo in cemento.
Percorriamo una curva verso sinistra e proseguiamo in leggera discesa.
Alla sinistra c'è una zona recintata con una rete metallica.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra abbiamo una rete di recinzione e, in alto, vediamo delle case.
Percorriamo una curva verso destra.
Alla destra troviamo un baitello, una cartina e due panche.
Poco dopo, sulla sinistra troviamo il baitello con la biglietteria e l'inizio del ponte (m. 1034).
Il "Ponte nel Cielo" è stato inaugurato nel settembre 2018. Questo ponte "tibetano" è un percorso pedonale,
lungo 234 metri, largo 1 metro e alto 140 metri sopra al Torrente Tartano.
Il ponte è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 16.30 (al sabato fino al tramonto). Il transito comporta il pagamento di 8 Euro effettuabile, con contanti o carte
bancomat/carte di credito, alla cassa situata all'imbocco del ponte. Dal 20-02-2024 la prevendita on line non è più attiva.
Il ponte ha il fondo di ferro traforato e, nella parte centrale (quella più lunga), è coperto da traversine di legno. L'ultimo tratto è in leggera
salita.
Giunti in fondo, sbuchiamo in uno slargo sterrato protetto a valle con una staccionata di legno (m. 1038). Qui troviamo due panche di legno e
un cartello che indica verso destra: Bivacco Fràsnìi, Sentieri e Maggenghi, Sentiero dei Ponti.
Andiamo a destra quasi in piano e dopo pochi passi giriamo a sinistra passando accanto ad un cartello sul quale leggiamo le norme di
comportamento e i dati del ponte.
Continuiamo con il fondo lastricato e con una staccionata di legno alla destra.
Presso una curva verso destra troviamo due cartelloni che parlano de: "La mulattiera didattica: il progetto, il finanziamento e i lavori di
realizzazione".
Proseguiamo con pochissima pendenza.
Presso una semicurva verso destra attraversiamo una passerella realizzata con sette assi di legno.
In salita arriviamo ad un tornante sinistrorso. I segnavia indicano a sinistra: Bivacco Frasnii, Sentieri e Maggenghi; dietro: Ponte nel Cielo; con una
stradina che si stacca alla destra: Ponte di Frasnìi (m. 1055).
Continuiamo con un breve tratto quasi in piano.
In leggera salita percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale c'è un cancelletto di legno.
Proseguiamo in salita con il sentiero incassato tra due muretti di roccia.
Superiamo una curva verso destra seguita da un tornante sinistrorso.
Alla sinistra troviamo il Bivacco Frasnii e alla destra il bar "La bugiöLa" (m. 1070).
Il bivacco dispone di due piani; nel locale a piano terra (sempre aperto) ci sono una stufa, due tavoli di legno con relative panche, un altro tavolo
e una sedia. La saletta privata al piano superiore è a disposizione esclusiva dei membri del Consorzio Püstarèsc.
All'esterno, nello spiazzo antistante, ci sono due grandi tavoli in legno con relative panche e una fontana.
Continuiamo in salita passando tra il bivacco e il bar.
Alla sinistra troviamo una panchina e una panca. Superiamo una semicurva verso sinistra.
Lasciamo a destra un'altra panca.
Subito dopo, presso un tornante destrorso troviamo due serie di segnavia.
I primi, di legno, indicano, facendo dopo pochi passi un tornante sinistrorso: Sentiero dei Ponti. Pèz de la Prùna, sent. 163 - Tartano; subito a sinistra: 163
diga; dietro: Ponte nel Cielo.
I secondi, del CAI, indicano: Maggengo Frasnìi 1082 m; facendo dopo pochi passi un tornante sinistrorso: AV-163, Casèra Cùurt - Püstarèsc a ore 1.45,
Bivacco e Parco Rovedatti a ore 2.45, Sentiero dei Ponti, Incrocio Sentiero delle Arene a ore 0.40, Località Fòop a ore 1; subito a sinistra: AV-163 Diga di
Columbèra a ore 0.20, Campo a ore 0.40; dietro: Bivacco Fasnìi a ore 0.02, Ponte nel Cielo a ore 0.05, Campo a ore 0.10.
Percorriamo il tornante sinistrorso lasciando a destra il baitello/postazione birdwatching.
Cominciamo a trovare dei bolli bianco-rossi. Poco sotto alla sinistra vediamo delle baite e una bandiera.
Entriamo nel bosco (m. 1090).
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1105).
Percorriamo una serpentina destra-sinistra (m. 1125).
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra; alla sinistra c'è un muretto di pietre a secco (m. 1130).
Proseguiamo con una fila di roccette alla sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1140).
Saliamo alcuni gradii di pietra.
Dopo un tornante sinistrorso, per un tratto alla sinistra abbiamo una staccionata di legno (m. 1145).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra e vediamo un quadretto raffigurante San Giuseppe con il Bambino (m. 1155).
Saliamo alcuni gradini di roccia.
Alla destra c'è un masso. Proseguiamo con poca pendenza (m. 1170).
Alla destra abbiamo un muro di pietre a secco. Ignoriamo un sentiero che sale verso destra. Aggiriamo una roccia che affiora nel sentiero (m. 1175).
Troviamo un gradino e una pietra nel mezzo del sentiero (m. 1185).
Saliamo alcuni gradini e percorriamo una curva verso destra con protezioni all'esterno (m. 1190).
Dopo alcuni passi, presso una curva verso sinistra, con poca pendenza attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto.
Superiamo un breve tratto in salita con una staccionata di protezione alla sinistra.
Continuiamo quasi in piano con una semicurva verso destra.
Proseguiamo in leggera salita (m. 1195).
Lasciamo a sinistra una roccetta (m. 1205).
In modo abbastanza ripido, con una staccionata alla sinistra, saliamo dei gradini di roccia. Ignoriamo un sentiero che retrocede alla destra.
Alla destra troviamo un quadretto raffigurante una Madonna.
Presso una curva verso sinistra attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto. Alla sinistra vediamo un fungo scolpito in un tronco (m. 1215).
Troviamo subito una biforcazione e teniamo la destra. Proseguiamo in leggera salita con delle rocce franate alla destra.
Continuiamo in salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1230).
Raggiungiamo un'altra biforcazione. I segnavia indicano a sinistra: Faìi - Frac' (E.E.); alla destra: Sentiero dei Ponti e Sentiero AV-163. Andiamo a destra (m.
1240).
Continuiamo in leggera salita, con il bosco solo alla destra. Alla sinistra vediamo, in lontananza, la strada per Tartano. Alla destra c'è una fontana con l'acqua
che cade in una vaschetta di metallo inserita in un tronco scavato (m. 1250).
Proseguiamo in salita con il sentiero incassato tra una fila di pietre alla sinistra e il terreno alla destra.
Continuiamo quasi in piano. In basso alla sinistra vediamo una baita e una stalla. Superiamo una serpentina destra-sinistra e rientriamo nel bosco (m.
1255).
In salita percorriamo un breve tratto incassato tra roccette alla sinistra e il terreno alla destra.
Proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una semicurva verso destra e saliamo in modo abbastanza ripido con rudimentali gradini di pietra (m. 1260).
La pendenza diminuisce un poco.
In leggera salita, presso un'ampia semicurva verso sinistra, attraversiamo il letto di un torrente in secca.
Proseguiamo in salita e con alcuni gradini superiamo una semicurva verso destra.
Arriviamo ad un bivio (m. 1290). I segnavia indicano: Alpe Püstarèsc Loc. Masumàscia 1320 m; a sinistra con il sentiero AV-163: Alta Via della Val Tartano,
Casèra Cùurt - Püstarèsc a ore 1.20, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 2.15, Sentiero dei Ponti; dietro con il sentiero AV-163: Maggengo Frasnìi a ore 0.40,
Campo a ore 1.20; a destra: Sentiero delle Arene, Parco e Bivacco Rovedatti a ore 1.30. Andiamo a destra con il Sentiero delle Arene.
"Le Arene sono quegli spazi in cui, tra aprile e maggio, i maschi del gallo forcello si esibiscono con fischi, salti, piccoli voli e lottano tra di loro per stabilire le
gerarchie di accoppiamento. Lungo il Sentiero delle Arene troveremo dei bolli rossi, dei pezzetti di corda color arancione oppure dei cartellini di
legno legati ad un
filo, che penzolano del ramo di un albero e che il vento fa ruotare su se stessi, impossibile non notarli."
Superiamo una serpentina sinistra-destra, troviamo il primo cartellino del Sentiero delle Arene e saliamo ripidamente.
Percorriamo altre serpentine: sx-dx-sx.
Lasciamo a sinistra una roccetta (m. 1305) e continuiamo con altre serpentine: dx-sx-dx-sx.
Dopo un tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco (m. 1315).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1320).
In leggera salita superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1335).
Presso un breve tratto quasi in piano, attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto.
Continuiamo in modo abbastanza ripido con due tornanti destra-sinistra.
Dopo un tornante destrorso il sentiero si sdoppia e subito, al successivo tornante sinistrorso, si ricompone (m. 1340).
Continuiamo con poca pendenza, vediamo un cartellino del Sentiero delle Arene e percorriamo un'ampia semicurva verso destra (m. 1345).
Proseguiamo in salita.
Dopo una semicurva verso destra sbuchiamo in una radura.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e, quasi in piano, raggiungiamo i due edifici del Maggengo Masumàscia (m. 1365). Sono ancora in buono stato di conservazione; in
particolare notiamo la scritta 1906 e le architravi sopra alle porte e alle finestre.
Passando tra i due edifici giriamo a destra, come indicato dal segnavia del Sentiero delle Arene.
Rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano, con un muro a secco alla sinistra e due tronchi collocati raso terra alla destra come rinforzo al sentiero
(m. 1375).
Vediamo il cartellino del Sentiero delle Arene e proseguiamo in salita.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra (m. 1385).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra, vediamo la radura che continua a monte del maggengo.
Presso una semicurva verso sinistra, quasi in piano, troviamo un altro cartellino del Sentiero delle Arene (m. 1405).
Continuiamo con poca pendenza e vediamo una vecchia cascina alla sinistra, un po' in dentro (m. 1415).
Quasi in piano, attraversiamo un rivolo su di una passerella di tronchetti e scendiamo due gradini di pietra.
Proseguiamo quasi in piano seppur con brevi e lievi saliscendi.
Presso una semicurva verso destra troviamo un cartellino del Sentiero delle Arene e continuiamo con poca pendenza. In alto a sinistra vediamo una
baita.
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo in salita con alcuni rudimentali gradini.
Superiamo un tratto quasi in piano seguito da pochi passi in discesa e in salita.
Presso un tornante sinistrorso, quasi in piano attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto; alla destra c'è un muretto di pietre (m. 1435).
Continuiamo in salita.
Dopo un breve tratto esposto alla sinistra, giriamo a destra e raggiungiamo il Maggengo Paolini. Alla sinistra c'è una baita e alla destra due ruderi
(m. 1440).
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poco dopo in salita alternando brevi tratti tra gli alberi ad altri senza.
Quasi in piano percorriamo due curve destra-sinistra.
In salita torniamo nel bosco (m. 1450).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Vediamo un cartellino del Sentiero delle Arene.
Proseguiamo in leggera salita.
Superiamo un breve tratto di discesa abbastanza ripida.
Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso attraversando il letto, che troviamo asciutto, del Torrente Valle del Bugno (m. 1465). Fissate alle pareti
alla destra ci sono due catene sicuramente utili in caso di neve o ghiaccio; questo infatti è il solo percorso per salire al
Bivacco Rovedatti fattibile d'inverno.
Percorriamo una curva verso destra e proseguiamo in salita.
Continuiamo quasi in piano. Una finestra tra gli alberi alla sinistra consente una veduta del fondovalle e delle cime sull'opposto versante.
Ad una biforcazione teniamo la destra e riprendiamo a salire.
Poco dopo, seguendo il segnavia del Sentiero delle Arene, percorriamo un tornante destrorso lasciando l'altro sentiero che continua diritto (m. 1470).
In modo abbastanza ripido superiamo delle serpentine: sx-dx-sx.
Alla destra c'è una radura (m. 1485).
Percorriamo due curve destra-sinistra.
Troviamo delle piccole pietre disposte a formare degli ometti e continuiamo con delle serpentine: dx-sx-dx (m. 1495).
Presso un tornante sinistrorso vediamo il cartellino del Sentiero delle Arene.
Dopo un breve tratto con poca pendenza, percorriamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire (m. 1510).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1515).
Passiamo nell'apertura di un vecchio muretto.
Superiamo un'ampia curva verso destra (m. 1520).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1525).
Dopo una semicurva verso destra continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1530).
Il sentiero si divide e subito si ricompone.
In salita percorriamo tre tornanti: sx-dx-sx.
Vediamo il cartellino del Sentiero delle Arene e superiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 1540).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con altri tre tornanti: sx-dx-sx (m. 1550).
Presso il successivo tornante destrorso passiamo tra due pietre-ometto m. 1555).
Saliamo ripidamente, con delle serpentine tra l'erba di una radura, verso una vecchia baita.
Raggiuntala, quasi in piano giriamo a destra e passiamo accanto ad un rudere (m. 1575).
In salita rientriamo nel bosco e vediamo il cartellino del Sentiero delle Arene (m. 1585).
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Continuiamo con un'ampia curva verso destra, tra radi alberi, passando accanto ad un ometto (m. 1595).
Percorriamo una curva verso destra (m. 1605).
Passiamo tra due pietre-ometto e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1615).
Alla sinistra abbiamo una radura.
Percorriamo un tornante sinistrorso e saliamo verso due vecchie baite-stalle con dei tornanti: sx-dx-sx (m. 1625).
Raggiungiamo la baita più a destra (m. 1640). Vediamo il cartellino del Sentiero delle Arene e l'aggiriamo alla destra.
Continuiamo in salita. Presso un tornante sinistrorso aggiriamo un albero.
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo in salita (m. 1645).
Superiamo una serpentina sinistra-destra.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un tubo di ferro che affiora dal terreno e aggiriamo due alberi nati dallo stesso ceppo.
Superiamo una serpentina destra-sinistra e destra su rudimentali gradini.
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
In modo abbastanza ripido, con delle serpentine, risaliamo una radura tra erba, cespugli e alcune pietre, seguendo alcuni ometti e bolli rossi (m. 1670).
Pieghiamo a destra e passiamo tra alcuni alberi.
Tra l'erba continuiamo a risalire la radura, in modo abbastanza ripido, seguendo paletti di legno e bolli sulle pietre (m. 1690).
Accanto ad un paletto di legno con un bollo rosso, giriamo a sinistra scavalcando un rivolo (m. 1700).
Continuiamo in salita, tra l'erba, verso un albero con il cartellino del Sentiero delle Arene.
Raggiungiamo l'albero e troviamo anche dei muretti di pietre che cingono alcuni barech.
Arriviamo all'Alpe Püstarèsc. Alla sinistra vediamo il nucleo principale dell'Alpe Püstarèsc formato da una grande casa a due piani e da alcune
baite/stalle. Più avanti c'è anche la Casèra Cùurt che nell'insieme formano un unico alpeggio (m. 1714). Di fronte arriva il sentiero descritto nel
primo itinerario.
I segnavia indicano: Casera Alpe Püstarèsc 1714 m.;
- a destra: Sentiero delle Arene, Parco e Bivacco Rovedatti a ore 0.15;
- a destra-dietro con il sentiero dell'Alta Via della Val Tartano: Péz de la Prúna a ore 0.40, Bivacco e Parco Rovedatti a ore 1;
- a sinistra con il sentiero AV-163: Casèra de la Cúurt a ore 0.05, Campo a ore 2, Fopp a ore 1, Frasnino a ore 1.40, Campo;
- davanti: Alpe Piscìi a ore 0.20, Località Fugnìi a ore 1.15, Tartano a ore 2;
Andiamo a destra con il Sentiero delle Arene che ci condurrà fino al Bivacco Rovedatti (m. 1850) come già descritto nell'ultima parte del primo itinerario
(mentre al ritorno abbiamo scelto di passare per il Péz de la Prúna e la croce panoramica per ritornare all'Alpe Püstarèsc).
Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello m. 780
Data escursione: maggio 2022
|