Rifugio Ragno

Il Rifugio Ragno č situato presso l'alpeggio di Camaggiore con bella vista panoramica sul sottostante Lago di Como e, in lontananza, su di una parte del Lago di Lugano.

Primo itinerario: dal parcheggio sottostante il Rifugio San Grato
Questa localitą č raggiungibile sia dalla Valsassina che da Bellano.

Nel primo caso percorriamo la SP 62 fino a Taceno dove imbocchiamo la SP 67 per Margno e Casargo. A Codesino (frazione di Casargo) prendiamo a sinistra la SP 66 di Vendrogno. Superiamo Indovero, Narro e Mornico.
Ora la provinciale inizia a scendere verso Bellano. Dopo km. 1.5, a Sanico, sulla destra si stacca la strada che sale al rifugio descritta nel successivo itinerario (cartelli: Lornico, Camaggiore, Tedoldo, Busč, Sanico Piazzale, Ristoro Ragno).
Proseguiamo per altri 400 metri, fino ad un tornante sinistrorso all'esterno del quale un evidente cartellone giallo segnala il Rifugio S. Grato.

Da Bellano invece, verso la fine del paese in direzione nord, lasciamo la SP 72 che costeggia il lago per imboccare la SP 66. La strada, non molto larga, sale dapprima verso alcune frazioni e poi tra i boschi, con infiniti tornanti.
Dopo undici chilometri, superata Mosnico e ignorata la deviazione per Noceno, arriviamo al tornante destrorso con il cartellone giallo che indica il Rifugio S. Grato.

Lasciamo la macchina in uno slargo all'esterno del tornante dove c'č posto per diverse vetture (m. 910). Su di un cartello leggiamo: "Vendrogno - San Grato. Di origine quattrocentesca, l'oratorio venne ristrutturato nel corso del Seicento su progetto dell'architetto locale Giorgio Vitali. Dell'antico assetto sopravvivono un affresco con la "Trinitą, la Vergine e due santi", e una statua lignea di S. Grato, di origine medioevale. La tela seicentesca con "La Vergine, S. Grato e S. Antonio" era originariamente la pala dell'altar maggiore". Un altro cartello con una freccia indica a destra: "Rifugi".

Alla sinistra di un casello dell'acquedotto sul quale vediamo il segnavia 7 dipinto in giallo, una scalinata sale nel bosco inizialmente a zig-zag e poi in modo rettilineo.
Superati i settanta gradini in cemento (m. 935), proseguiamo su sterrato dapprima in leggera salita e poi quasi in piano.
Pochi passi prima di arrivare al rifugio lasciamo a sinistra due sentieri, il primo con minore pendenza e l'altro pił diretto, che in poco tempo conducono all'oratorio di San Grato.

Giriamo a destra e proseguiamo in leggera salita con una sterrata tra gli alberi (m. 942).
Poco dopo prendiamo un sentiero che si stacca alla sinistra indicato dai segnavia: Busč a ore 0.10, Camaggiore a ore 0.40 [che non bastano tant'č vero che a Camaggiore il sentiero in discesa per San Grato viene indicato a ore 1], Alpe Giumello a ore 2.30.
Quasi in piano attraversiamo un prato e in leggera salita rientriamo nel bosco.
Dopo una curva verso sinistra proseguiamo in salita.

Raggiungiamo una casa con un portico sotto al quale ci sono un tavolo con panche e una fontana con lavandino. Dalla destra arriva una sterrata (m. 960).
Lasciamo a destra la casa e continuiamo con poca pendenza.
Poco dopo riprendiamo a salire.

Presso un bivio troviamo un tombino/pozzetto. Ignoriamo il ripido sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto (m. 980).
Troviamo un altro tombino/pozzetto. Alla sinistra c'č un ruscello che scorre parallelo incassato nel terreno (m. 1005).
Un rivolo attraversa il sentiero passandogli in parte sopra e in parte sotto in un tubo. Davanti cominciamo a vedere la case di Busč.
Pieghiamo a sinistra.

Usciamo dal bosco. Attraversiamo un tratto erboso con le case alla destra.
Dopo una curva verso destra, tra orti recintati, le raggiungiamo (m. 1030).
Troviamo una fontana con vasca in cemento, accanto alla quale c'č un bivio. C'č anche un idrante per i pompieri. Una freccia indica a sinistra Camaggiore.
Dopo aver gironzolato un poco per l'alpeggio, apparentemente disabitato ma con gli edifici quasi tutti ben conservati, proseguiamo verso sinistra.
Superiamo una curva verso destra.
Subito troviamo un bivio e continuiamo verso sinistra.

Usciti dall'alpeggio, riprendiamo il sentiero, segnalato da un bollo violetto su di un albero.
Camminiamo con poca pendenza con vista alla sinistra sul Lago di Como, sull'imbocco della Val Porlezza, sulla Grona e sul Costone del Bregagno.
Alla sinistra, poco sotto, c'č un'area recintata raggiungibile scendendo alcuni gradini. Proseguiamo diritto.
Riprendiamo a salire.

Ad un bivio possiamo continuare diritto o verso destra. Alla sinistra c'č un baitello di legno (m. 1040). Andiamo a destra e subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Poco dopo i due sentieri si ricongiungono (m. 1050).

Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra c'č un masso.
Dopo pochi passi, alla destra troviamo un casello dell'acquedotto. Un sentiero arriva da dietro-destra. Continuiamo diritto con un muretto di pietre a secco alla sinistra (m. 1055).
Superiamo un tratto incassato tra il muretto alla sinistra e il terreno alla destra dove c'č anche un pozzo con un coperchio quadrato chiuso con un lucchetto (m. 1060).
Proseguiamo quasi in piano.
Dopo un breve tratto in leggera salita torniamo a camminare quasi in piano (m. 1065).
In basso alla sinistra vediamo un baitello verde.

Continuiamo in una fitta abetaia, ciņ nonostante in alcuni punti riusciamo a intravedere il lago.
Troviamo un albero caduto e rinsecchito da parecchio tempo, a giudicare dal doppio sentiero che si č formato per aggirarlo alla destra.
Camminiamo sopra delle radici affioranti dal terreno. Vediamo un altro bollo violetto.
Lasciamo a destra un cartello bianco e percorriamo una curva verso sinistra scavalcando un ruscelletto (m. 1080).

Subito dopo, poco pił in alto alla destra, troviamo una cappelletta all'interno della quale ci sono una statuetta della Madonna tra due angeli dipinti sul muro e un quadretto raffigurante Gesł che porta la croce sulle spalle.
Dopo un tratto con poca pendenza, quasi in piano superiamo una semicurva verso destra.
Camminiamo sopra delle radici affioranti. Dal basso alla sinistra arriva il rumore di un torrente.

Superiamo uno zig-zag destra-sinistra e attraversiamo un ruscelletto che troviamo asciutto.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso lasciando a sinistra un masso.
Continuiamo in leggera discesa con delle serpentine appena accennate.
Quasi in piano superiamo una curva verso destra.

Dopo una breve discesa, presso un'ansa della montagna, raggiungiamo un ruscello. Lo scavalchiamo, con un lungo passo o con un saltello, in quanto in questo punto č piuttosto stretto (m. 1075).
Continuiamo quasi in piano retrocedendo sull'altra sponda.
Poco dopo, da una roccia alla destra scola dell'acqua che attraversa il sentiero bagnandolo e va a gettarsi nel torrente.
Superiamo un tratto con poca pendenza e continuiamo in salita.
Per un tratto camminiamo su fondo roccioso.
Scavalchiamo una radice che affiora di traverso al sentiero.
Percorriamo un breve tratto quasi in piano seguito da due passi in salita su fondo roccioso.

Quasi in piano percorriamo una curva verso destra molto ampia.
Dopo alcuni passi in leggera discesa riprendiamo a salire alla destra del torrente.

Guadiamo il torrente passando alla sua sinistra (m. 1090).
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.
Con poca pendenza superiamo due curve destra-sinistra.
Percorriamo un tratto in salita, uno quasi in piano e uno con poca pendenza (m. 1100).

Aggiriamo alla destra un albero sradicato.
Superiamo un breve tratto in salita su fondo in prevalenza roccioso.
Scavalchiamo un rivolo e continuiamo in leggera salita.
Dopo pochi passi in salita proseguiamo con pochissima pendenza (m. 1115).
Riprendiamo a salire e superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1125).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso sinistra (m. 1130).

Poco sotto, alla sinistra, vediamo un baitello/appostamento per la caccia (m. 1140).
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo pochi passi su di una roccetta affiorante dal terreno (m. 1145).
Superiamo un breve tratto quasi in piano.
Dopo una semicurva verso destra continuiamo con poca pendenza.

Attraversiamo un ruscelletto che scende dalla destra (m. 1150).
Dopo un breve tratto in discesa ne attraversiamo un altro.
In salita superiamo una semicurva verso destra (m. 1145).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra attraversando un altro ruscelletto (m. 1165).

Continuiamo quasi in piano e raggiungiamo un piccolo canale artificiale in metallo nel quale scorre dell'acqua.
Dopo un breve tratto alla sua destra lo attraversiamo tramite una passerella formata da cinque travi.
Continuiamo alla sua sinistra, costeggiandolo in leggera salita.
Alla sinistra troviamo una zona recintata con una vecchia rete e con un cancelletto di legno semi sfasciato.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Il canale si allontana verso destra (m. 1175).

Poco dopo, un cartello ci da il benvenuto a Camaggiore. Vediamo alcune case, orti recintati e uno scorcio del lago (m. 1185).
Continuiamo con poca pendenza. Un cartello indica dietro: Busč e Vendrogno.

Subito dopo andiamo ad immetterci sulla sterrata che attraversa l'alpeggio, di fronte ad una casa con la targa: "Giacomina - Francesco". Andiamo a sinistra passando accanto ad una fontana con la scritta: "acqua potabile" (mentre alla destra, dopo un tratto in salita, si raggiunge il parcheggio all'inizio dell'alpeggio).

Arriviamo ad un bivio dove un cartello e una freccia indicano a destra il rifugio. Ignoriamo pertanto la strada a sinistra in leggera discesa e prendiamo quella a destra in salita (m. 1195).
Ad una biforcazione andiamo a destra con la sterrata pił larga, come indicato da un cartello con la scritta: "ristoro-bar".
Lasciamo a sinistra la "Baita Teresina" e la "Baita del Generale" e arriviamo al rifugio (m. 1210).

Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 310 -10
Data escursione: aprile 2019
 
Secondo itinerario: in auto da Sanico [Pass Euro 2]
Come descritto all'inizio del precedente itinerario, percorriamo la provinciale 66.
- se proveniamo dalla Valsassina, 1500 metri dopo Mornico, a Sanico prendiamo una strada che sale a destra all'inizio della quale vari cartelli indicano: Lornico, Camaggiore, Tedoldo, Busč, Sanico Piazzale, Ristoro Ragno.
- se proveniamo da Bellano, 400 metri dopo il parcheggio sotto al Rifugio S. Grato prendiamo la stessa strada che in questo caso troviamo alla sinistra.
Da questo punto:
al km. 0.1, al primo tornante destrorso lasciamo a sinistra una stradina che, passando dalla cappella della Madonna degli Angeli, scende al Rifugio San Grato.
al km. 0.4, arriviamo a Sanico Piazzale dove, presso un tornante sinistrorso, alla destra si stacca un vicolo che si addentra tra le case e conduce alla chiesa di San Giacomo risalente al 1350.
al km. 1.0, passiamo a monte delle case di Busč raggiungibili con una breve discesa a sinistra.
al km. 1.4, ignoriamo la sterrata per Lornico che si stacca all'esterno di un tornante sinistrorso. Da questo punto le condizioni dell'asfalto peggiorano.
al km. 2.1, troviamo la sterrata agro-silvo-pastorale per Tedoldo che sale a destra (con divieto di transito agli automezzi non autorizzati).
al km. 2.3, presso uno slargo l'asfalto termina. La strada diventa agro-silvo-pastorale e prosegue sterrata. Da questo punto il transito dei veicoli č soggetto al pagamento di un pass giornaliero di Euro 2 acquistabile presso gli esercizi commerciali della zona.
al km. 3.4, all'interno di una biforcazione, troviamo una scritta incisa su tre tavole di legno: "Benvenuti a Camaggiore, la perla della Muggiasca". La sterrata a sinistra scende verso il parcheggio situato all'inizio della parte bassa dell'alpeggio e lo raggiunge dopo 200 metri. Poiché il rifugio č situato in fondo all'alpeggio, nella parte alta, preferiamo proseguire verso destra aggirandolo.
al km. 3.9 arriviamo sul retro del rifugio che vediamo una diecina di metri pił in basso. Alla destra c'č uno slargo.
al km. 4.0 raggiungiamo il parcheggio finale situato poco sopra la chiesa di S. Gerolamo.
Dallo slargo dietro al rifugio e dal successivo parcheggio, prendiamo uno dei tre sentieri che scendono a sinistra e raggiungiamo il rifugio.

Data: aprile 2019
 
Terzo itinerario: da Oro (Frazione di Bellano)
Questo itinerario passa per Noceno, piccolo borgo raggiungibile da una strada. E' pertanto possibile scegliere se effettuare l'intero percorso a piedi o iniziare a camminare da Noceno riducendo tempo e dislivello.

Parte Prima: da Oro (Frazione di Bellano) a Noceno (Frazione di Vendrogno)
Lasciamo la SP 36 al km. 75.2 per prendere l'uscita per Bellano.
Con la SP 62 scendiamo al Lago di Como dove ci immettiamo sulla SP 72 che ne costeggia la sponda orientale e la seguiamo verso destra in direzione nord.
Dopo 500 metri prendiamo sulla destra la SP 66.
Percorriamo questa provinciale per 800 metri e, presso un tornante destrorso, la lasciamo per continuare diritto con Via Strada Nuova per Oro.
Dopo un altro chilometro troviamo sulla destra l'inizio della mulattiera. Potremmo lasciare la macchina qui, a lato della carreggiata, ma ci pare opportuno proseguire per altri 170 metri fino al termine della strada dove c'č un parcheggio con 12 posti auto (m. 305).

Quasi in piano, torniamo indietro a piedi fino all'inizio della mulattiera (m. 305). Qui troviamo una fontana e una panchina sopra alla quale un cartello e una freccia segnalano Pendaglio. Anche dall'altro lato della carreggiata ci sono un cartello e una freccia che indicano la medesima localitą.

Iniziamo a salire con la bella mulattiera che ha bassi gradini e pietre ben sistemate.
Subito percorriamo una curva verso sinistra.
Proseguiamo con una staccionata di legno alla sinistra e un muro di pietre alla destra. Alla sinistra vediamo il Lago di Como.
Superiamo una semicurva verso destra.

Con uno zig-zag sinistra-destra, quasi in piano, attraversiamo un piccolo ponte sotto al quale scorre un ruscello (m. 315).
Riprendiamo a salire. Ora la staccionata č alla destra.

Giunti davanti a un baitello, la mulattiera si divide e proseguiamo verso sinistra. Passiamo sotto a due cavi. La staccionata ora č alla sinistra (m. 330).
Troviamo tre tombini/pozzetti vicini tra loro.
Con uno zig-zag sinistra-destra, in piano su di un ponticello simile al precedente, attraversiamo nuovamente il ruscello (m. 345).
Proseguiamo in salita nel bosco.
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso.
Superiamo una curva verso sinistra (m. 360).
Continuiamo con due semicurve destra-sinistra e ignoriamo un sentiero che sale a destra (m. 370).
Alla destra ci accompagna un muro mentre alla sinistra ci sono delle protezioni dapprima in ferro, poi in muratura e poi in legno (m. 375).
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra abbiamo alberi e arbusti.
Transitiamo sotto tre cavi dell'alta tensione.

Troviamo una casa a tre piani alla destra e subito dopo un baitello in muratura alla sinistra.
Percorriamo una curva verso destra (m. 380).
Alla sinistra c'č un corto muretto coperto dal muschio.
Ignoriamo il sentiero che, scavalcando un ruscello, si stacca all'esterno di un tornante destrorso. Riprendiamo a salire (m. 390).
Lasciamo a destra un piccolo manufatto in cemento coperto da alcune tegole.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 395).
Ora alla destra c'č un muro di pietre a secco.
La pendenza aumenta.
Alla sinistra troviamo delle protezioni in legno seguite da altre in ferro intervallate da tratti di muretto (m. 405).

Presso una curva verso sinistra un ruscello passa sotto alla mulattiera. Troviamo il segnavia del Sentiero del Viandante (m. 415).
Lasciamo a sinistra una casa beige e continuiamo con poca pendenza camminando tra una staccionata in legno alla sinistra e un muro di pietre a secco alla destra. Troviamo un tombino e camminiamo sotto a sei cavi dell'alta tensione che scorrono in parallelo sopra di noi.
Superiamo una griglia per lo scolo dell'acqua.
Alla sinistra c'č una vecchia stalla (m. 430).
Subito dopo troviamo un cancelletto di ferro alla destra. L'assenza di alberi alla sinistra consente una bella veduta panoramica sul Lago di Como e sul M. Bregagno.
Riprendiamo a salire e superiamo una semicurva verso destra. Davanti, in alto, cominciamo a vedere la chiesa e alcune case di Pendaglio.
Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua (m. 440).
Per un tratto alla sinistra ci accompagna una rete metallica di colore verde.
Continuiamo in modo abbastanza ripido camminando tra due muretti.

Raggiungiamo le prime case di Pendaglio e la chiesa di San Domenico (m. 450). Su di un cartello giallo leggiamo: "La piccola chiesa venne edificata per volontą degli abitanti della frazione tra il 1680 e il 1681. Consiste in un'aula rettangolare con un solo altare e campaniletto. La pala raffigura La Madonna del Rosario con S. Domenico (sec. 17°)". Appare subito evidente che il borgo č abbandonato e molte case sono ormai in cattive condizioni. I segnavia indicano a sinistra il Sentiero del Viandante, Verginate a ore 0.10, Ronchi a ore 0.15, Dervio a ore 0.30; diritto (dopo aver superato uno zig-zag destra-sinistra): Soglio a ore 0.10, Noceno a ore 0.40, Gora a ore 0.30. Continuiamo diritto.
Poco dopo la mulattiera si divide davanti a un lavatoio alla cui sinistra c'č una fontana. Due viottoli proseguono tra le case. Seguiamo quello alla destra in leggera salita tra vecchie case e muretti (m. 455).
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo con una mulattiera a gradini inizialmente inerbita.
Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e le ultime case. Percorriamo una curva verso destra.

Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra ci accompagna un muro a secco (m. 470).
Continuiamo in salita lasciando a destra un rudere (m. 475).
Superiamo una curva verso sinistra.

Poco dopo, presso una curva verso destra, attraversando un ponticello superiamo il torrente che scende ripido da sinistra (m. 480).
Alcuni metri pił avanti ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e continuiamo diritto con pochissima pendenza. Alla sinistra c'č un muro di pietre a secco. Alla destra, per un breve tratto, c'č una protezione con paletti di legno e cavo metallico.
Alla sinistra vediamo una casa tra gli alberi.
In lievissima discesa superiamo una semicurva verso sinistra aggirando un'altra casa tra gli alberi (m. 490).
Proseguiamo in salita. Un ruscelletto passa sotto al sentiero. Alla destra c'č una corta protezione in ferro.
Continuiamo quasi in piano.

Alla sinistra troviamo una santella contenente un affresco raffigurante San Bartolomeo (m. 495).
Riprendiamo a salire lasciando a destra una vecchia cascina composta da tre edifici e tuttora abitata.
Con poca pendenza, tra i prati, percorriamo un'ampia curva verso sinistra.

Troviamo un'altra vecchia cascina alla sinistra e un sentiero che scende a destra (m. 505). I segnavia indicano, diritto: Noceno a ore 0.30; dietro: Pendaglio a ore 0.10, Verginate a ore 0.20, Oro a ore 0.20; a destra: Gora a ore 0.15, Lezzeno a ore 0.25, Pradello a ore 0.30. Continuiamo diritto.
Dopo pochi passi, presso una semicurva verso destra, scavalchiamo un rivolo.
Proseguiamo con una mulattiera in modo abbastanza ripido.

Raggiungiamo un altro gruppo di case e giriamo a sinistra ignorando un sentiero che scende a destra (m. 515).
Passiamo tra una casa restaurata alla destra e un baitello alla sinistra.

Entriamo in un bosco composto da alberi di castagni e di noci (m. 530).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate lasciando a destra due vecchie stalle.
Continuiamo con un muro di pietre a secco alla destra e, dopo pochi passi, anche con un muretto alla sinistra (m. 550).

Presso un tornante sinistrorso troviamo una piccola croce di ferro in memoria di una persona deceduta (m. 560).
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo con poca pendenza. Alla destra c'č un muro di pietre a secco.
All'esterno di un tornante destrorso scorre un ruscelletto (m. 570).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 575).

Saliamo in modo abbastanza ripido.
Presso un tornante destrorso, dalla sinistra scende un ruscelletto (m. 585).
Poco dopo, con un tornante sinistrorso, aggiriamo una vecchia casa.
Alla destra c'č una rete di recinzione. Superiamo una semicurva verso destra.
Continuiamo con poca pendenza e con un muro di pietre a secco alla destra (m. 610).

Proseguiamo in modo abbastanza ripido tra i muretti di sostegno a vecchi terrazzamenti un tempo coltivati.
Con poca pendenza superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 625).
Riprendiamo a salire. Alla destra ci sono della gabbie colme di pietre.
Percorriamo un tornante destrorso e uno sinistrorso (m. 630).
Superiamo un altro tornante destrorso (m. 640).

Presso un tornante sinistrorso lasciamo a destra due vecchie stalle (m. 645).
Percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia.

Dopo aver superato un tornante destrorso, alla sinistra troviamo una santella contenente le statue della Madonna di Lourdes e di Bernadette (m. 665).
Continuiamo con un corto muretto a secco alla sinistra seguito da un tronco tagliato per ricavarne due sedili sui quali č stato inciso: "2014 F. G." (m. 675).
Lasciamo a sinistra una cascina in rovina e subito percorriamo un tornante sinistrorso (m. 685).
Continuiamo con un ampia curva verso destra aggirando un rudere (m. 690).
Un ruscelletto attraversa la mulattiera passandole sotto.
Pieghiamo a sinistra.
Dopo una curva a destra, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio aggirando un altro rudere (m. 710).

Superiamo un tornante destrorso (m. 715) e due tornanti vicini sinistra-destra (m. 725).
Proseguiamo con altri tornanti: sinistra (m. 735), destra (m. 740), sinistra (m. 745), destra (m. 750), sinistra (m. 755).
Dopo un breve tratto con poca pendenza riprendiamo a salire e percorriamo un tornante destrorso e uno sinistrorso (m. 760).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con tre tornanti: sx-dx-sx vicini tra loro (m. 770).
Poco dopo superiamo un tornante destrorso (m. 780).

La pendenza diminuisce un poco e, in alto verso sinistra, cominciamo a vedere alcune case di Noceno e il bianco campanile della chiesa.
Superiamo un tornante sinistrorso e uno destrorso (m. 790).
Gli alberi diventano radi e poco dopo il bosco termina.
La mulattiera diventa un sentiero. Un ruscelletto lo attraversa passandogli sotto (m. 795).
Dopo alcuni passi, con un tornante sinistrorso ci portiamo in direzione della case.
Continuiamo con alcuni zig-zag.

Ad un bivio prima delle case, possiamo proseguire verso sinistra con il sentiero o diritto con dei gradini di cemento. Un cartello indica Bellano nella direzione dalla quale proveniamo (m. 820). Continuiamo diritto tra le case.
Per alcuni metri, alla sinistra c'č un corrimano fissato alla parete di una casa.

Giriamo a sinistra e troviamo una panca di marmo accanto ad una casa con la targa: "Locus Amoenus" (m. 825). Continuiamo verso sinistra in leggera salita tra le case ignorando il viottolo alla destra e quello che sale diritto.
Davanti vediamo il campanile della chiesa di S. Gregorio Magno.
Di fronte ad un rudere proseguiamo con uno zig-zag destra-sinistra aggirandolo.
Ora davanti vediamo anche la chiesa ma subito dobbiamo effettuare un tornante destrorso immettendoci sulla viuzza principale (m. 830).

In salita raggiungiamo una fontana con vasca che troviamo alla sinistra e prendiamo il viottolo che prosegue diritto, lasciando a destra (dove ci sono la cassetta per imbucare la posta e una bacheca piena di avvisi) la viuzza principale (m. 840).

Nota 1:
In questa prima parte abbiamo impiegato ore 1.30 per superare un dislivello di m. 535.
Con la viuzza principale verso destra si attraversa tutto il borgo e si raggiunge il piazzale sterrato con il parcheggio per coloro che sono arrivati a Noceno in auto.
Noceno infatti č raggiungibile anche con una stretta strada asfaltata lunga due chilometri e mezzo che si stacca dalla SP 66 (alla sinistra 400 metri prima del parcheggio sotto San Grato per chi sale da Bellano oppure alla destra 400 metri dopo per chi scende dalla Valsassina).

 
Parte Seconda: da Noceno a Camaggiore
Alla fontana (m. 840) prendiamo il viottolo che sale diritto e poco dopo piega verso sinistra.
Davanti a un cortiletto continuiamo con un tornante destrorso (m. 845).
Dopo le case proseguiamo con il fondo in cemento. Alla sinistra c'č un muretto a secco e alla destra una rete di recinzione.
Dopo una curva verso sinistra troviamo una fontana con vasca (m. 855).
Continuiamo su sterrato. Alla sinistra c'č un muretto sormontato da una rete verde.
Troviamo subito una biforcazione e andiamo a destra.
Poco dopo ignoriamo il viottolo alla sinistra che conduce a un ovile e prendiamo quello a destra che passa davanti a una casa davanti alla quale ci sono un tavolone di legno e le relative panche (m. 870).
Percorriamo un tratto quasi in piano (alla sinistra c'č una madonnina nell'incavo di un tronco), uno in leggera discesa e uno in leggera salita. Abbiamo raggiunto la parte alta del paese. Sul muro alla sinistra vediamo un bollo bianco (m. 870).

Al termine del muro giriamo a sinistra e riprendiamo la mulattiera che sale nel castagneto, inizialmente incassata tra pietre e terreno (m. 875).
Poco dopo percorriamo una curva verso destra.
Mentre giriamo a sinistra un sentiero che si immette dalla destra (m. 885).
Dopo pochi passi superiamo una curva verso destra aggirando un castagno.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra (m. 895).
Continuiamo con una serpentina destra-sinistra (m. 900).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 910).
Vediamo un bollo bianco su di una pietra e percorriamo un tornante destrorso seguito da una sinistrorso (m. 920). Saliamo in modo abbastanza ripido.

Alla destra troviamo una piccola croce di ferro in memoria di un quindicenne tragicamente perito (m. 925).
Subito dopo un tornante destrorso, alla sinistra troviamo una santella all'interno della quale č rimasto il solo affresco sulla parete di sinistra (m. 935).
La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 945).
Il successivo tornante destrorso č tagliabile con un ripido sentierino (m. 965).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 970).
Alla destra troviamo un gruppo di betulle mentre dall'altro lato ci sono sempre i castagni (m. 975).
Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 990).

Lasciamo a sinistra una vecchia casa abbandonata e continuiamo tra i castagni (m. 995).
In basso a destra, in lontananza, riusciamo a scorgere tra gli alberi la strada asfaltata per Noceno e una parte del Lario.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1010).
Poco dopo, troviamo due pezzi di un vecchio tronco collocati raso terra alla destra del sentiero. Riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra la parte bassa (circa m. 1.70) di un grosso vecchio tronco, cavo e coperto dal muschio (m. 1025).
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1030).

Presso una curva verso destra attraversiamo un torrente che troviamo asciutto. Poco sopra, alla sinistra, c'č una centralina probabilmente allo scopo di rivelare smottamenti o slavine. Infatti guardando in basso a destra, vediamo che il solco scavato dal torrente scende dritto dritto sulla verticale di Bellano.
Proseguiamo in salita.
Superiamo una curva verso sinistra.

Alla sinistra troviamo una santella recentemente ridipinta di bianco. All'interno ci sono una piccola croce e una statuetta della Madonna (m. 1050).
Dopo pochi passi, in un prato all'esterno di un tornante sinistrorso, vediamo il pannello solare che alimenta la centralina trovata poco prima alla quale č collegato con un cavo che scorre sotto terra.
La mulattiera ora sale incassata tra due muretti di pietre a secco.

Raggiungiamo Monte Basso di Camaggiore. Le vecchie case, stalle e fienili da tempo abbandonati sono in cattivo stato e si stanno lentamente trasformando in ruderi. Piegando leggermente a sinistra li attraversiamo (m. 1060).
Dopo alcuni passi abbastanza ripidi proseguiamo con poca pendenza e usciamo dall'alpeggio (m. 1075).
All'esterno di una curva verso sinistra troviamo l'ultima vecchia casa e subito dopo l'ultimo rudere (m. 1080).

Presso un tornante destrorso alla sinistra si stacca un muretto (m. 1090).
Proseguiamo in salita.
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1095).
Continuiamo con due tornanti ravvicinati destra-sinistra, il secondo dei quali aggirando una grossa pietra (m. 1100).
In modo abbastanza ripido percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1105).
Dopo pochi passi lasciamo a destra un rudere.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1120).

Il percorso č ormai diventato una via di mezzo tra la mulattiera e il sentiero. La pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo altri tornanti: destra (m. 1130), sinistra (m. 1135), destra (m. 1140), sinistra (m. 1145).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Un sentiero sale dalla sinistra. In alto a destra cominciamo a vedere alcune case di Camaggiore.
Poco dopo, davanti vediamo altre case (m. 1155).
Alla sinistra ci sono un cancelletto e una rete verde.
Su di una casa alla destra notiamo il cartello: "La baita de Giallo". Il bosco termina e alla sinistra vediamo un bel panorama sul Lario (m. 1170).

Davanti a una casa giriamo a destra. Un cartello su di un albero indica Noceno nella direzione dalla quale proveniamo. Alla destra ci sono un crocefisso e un esemplare del barometro a corda gią visto in altri luoghi.
Proseguiamo in salita tra erba rasa.
Poco dopo pieghiamo a sinistra e continuiamo tra due file di ginestre.
Lasciamo a sinistra un pannello solare all'interno di una recinzione (m. 1185).
Giriamo a destra e passiamo sotto tre cavi.
Poco dopo ci immettiamo su di una sterrata. Alcuni cartelli indicano, diritto: Prą Bolscino, Giumello; a sinistra: S. Ulderico; dietro: Noceno. Andiamo a destra (m. 1200).
In salita percorriamo due semicurve sinistra-destra passando tra un tavolo in legno con relative panche che troviamo alla sinistra e un cartello che indica il rifugio e il suo numero telefonico alla destra.
Continuiamo con poca pendenza e poco dopo raggiungiamo il rifugio (m. 1210).

Nota 2:
In questa seconda parte abbiamo impiegato ore 1 per superare un dislivello di m. 370.


Riassumendo. Se iniziamo a camminare
da Oro: tempo impiegato ore 2.30, dislivello m. 905
da Noceno: tempo impiegato ore 1.00, dislivello m. 370
Data escursione: aprile 2019

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • alla Chiesa di S. Ulderico (m. 1392) in ore 1
  • a Prą Bolscino (m. 1530) in ore 0.45
  • all'Alpe Chiaro (m. 1530) in ore 1.15
  • all'Alpe Giumello (m. 1550) in ore 1.30
  • al M. Croce di Muggio (m. 1799)
  • a Busč (m. 1030) in ore 0.50
  • a San Grato (m. 942) in ore 1
  • a Vendrogno in ore 1.30
  • a Noceno in ore 0.45 (m. 840)



Dati del Rifugio Ragno

Altezza:
m. 1210
Gruppo:
Valsassina
Ubicazione:
Camaggiore
Comune:
Vendrogno - LC
Carta Kompass:
105 A3
Coordinate Geo:
46°03'25.30"N
9°20'06.10"E
Gestore:
Severino Rusconi
Telefono gestore:
348 4812353
Telefono rifugio:
348 4812353
Posti letto:
-
Apertura:
1/6 - 31/10
sempre aperto;
1/11 - 31/5
weekend e festivi
Pagina aggiornata
il: 01/05/2019
Il Rifugio Ragno 1° itinerario - Evidente cartello giallo al parcheggio Passiamo dal Rifugio San Grato Oratorio di San Grato La croce accanto alla chiesa Dopo il Rifugio S. Grato attraversiamo un prato e rientriamo nel bosco Passiamo accanto a questa casa Santella a Busč Case a Busč Case a Busč Finestra con vaso di fiori a Busč Cappella nel bosco Passerella Case a Camaggiore Case a Camaggiore 2° itinerario - Arrivo a Camaggiore con la strada 3° itinerario - Vista lago da Oro (fraz. di Bellano) La parte iniziale della mulattiera La chiesa di S. Domenico a Pendaglio Tra i vicoli di Pendaglio Veduta su Pendaglio e sul Lago di Como Ponticello La santella di S. Gerolamo Una vecchia cascina Un tratto di mulattiera prima di Noceno La santella con le statue della Madonna di Lourdes e di S.Bernadette Arrivo a Noceno Panorama da Noceno Santella con affresco dopo Noceno Una vecchia casa abbandonata e isolata nel bosco Una santella poco prima del Monte Basso di Camaggiore Vecchie case abbandonate a Monte Basso di Camaggiore Vecchia casa abbandonata a Monte Basso di Camaggiore Arriviamo a Camaggiore Vista sul Lago di Como La chiesa di S. Gerolamo a Camaggiore La chiesa di S. Gerolamo a Camaggiore La croce accanto alla chiesa con bella vista panoramica Il Monte Muggio Betulla orizzontale al "Cantun de la Breva" Il Legnoncino e il Legnone La Casera La tettoia davanti al rifugio Il retro del rifugio

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