Il Rifugio Prudenzini è situato alla testata della Val Salarno nel gruppo dell'Adamello.
Con la statale 42 risaliamo la Valle Camonica.
Al km. 98.2, lasciamo la nuova strada a scorrimento veloce per tornare sul vecchio tracciato della SS 42 prendendo l'uscita per Cedegolo.
Dopo Cedegolo (Via Nazionale) svoltiamo a destra per imboccare la SP 84.
(In alternativa, oppure venendo da Nord, è possibile uscire alla rotonda del km. 104.6 e con il vecchio tracciato della SS 42 dirigersi verso Cedegolo
fino a trovare sulla sinistra l'inizio della SP 84.)
Con la SP 84 saliamo alle frazioni alte di Berzo Demo e poi a Cevo e a Saviore.
Tra le prime case di Saviore (km. 13.2 della SP 84), con un tornante
sinistrorso lasciamo la provinciale e prendiamo una strada all'inizio della quale alcuni cartelli segnalano Fabrezza e il Rifugio Prudenzini.
Sempre seguendo la segnaletica deviamo prima a destra e poi a sinistra e continuiamo lungo la stretta strada asfaltata che si inoltra tra i boschi della Valle di Brate.
Arrivati a quota 1390 troviamo una cascata sulla sinistra. L'acqua che scende dalla montagna passa in parte anche in un avallamento sopra la strada.
Disponendo di una vettura con il fondo basso, può essere opportuno parcheggiare sulla destra dove c'è posto per una diecina di macchine. Proseguendo poi a piedi
è possibile evitare il guado utilizzando un ponticello di legno parallelo alla strada.
Chi invece ritiene di poter proseguire, può continuare fino in Località Fabrezza e parcheggiare nei pressi del Ristoro Stella Alpina (m. 1440).
Qui troviamo una fontana, una bacheca con una cartina della zona e un grande cartellone di legno che indica le mete raggiungibili: Sentiero dell'Amore ore 0.30,
Malga Blisie ore 1, Lago Bos ore 1.30 oppure a ore 4, Malghe Macesso di Sotto ore 1 e di Sopra ore 1.30, Laghi Salarno e Dosazzo (m. 2070) ore 2, Rifugio
Prudenzini (m. 2235) ore 3, Passo Salarno (m. 3205) e Monte Adamello (m. 3554).
Ci incamminiamo in salita lungo la strada che è ancora asfaltata.
All'interno di una curva a destra troviamo un bacino d'acqua poi raggiungiamo una stanga e il cartello di divieto di accesso agli automezzi (m. 1460).
Inizia qui l'ampia mulattiera contrassegnata con il numero 14 che risale tutta la Valle Salarno (circa 10 chilometri) alternando, nella parte iniziale, tratti
sterrati ad altri con il fondo di pietre e cemento.
Su di un ponticello di legno superiamo il torrente Poia e iniziamo a salire tra gli alberi con vari tornanti.
All'esterno di un tornante sinistrorso (m. 1480), si stacca il sentiero n. 87 che conduce al Bivacco Lago di Bos in 4 ore (cartello: Malga di Bos). Lo ignoriamo e
proseguiamo con la mulattiera.
Presso alcuni tornanti ci avviciniamo al torrente potendo così gettare uno sguardo, tra conifere e maggiociondoli, sul massiccio della Concarena e sulla vallata sottostante.
Passiamo alcune volte sotto i cavi dell'alta tensione. Di tanto in tanto troviamo dei cartelli che segnalano il pericolo di piene improvvise. Alcune canaline
por lo scolo dell'acqua attraversano la mulattiera.
Dopo una quindicina di tornanti, percorriamo un tratto con maggiore pendenza e con delle protezioni alla sinistra (m. 1655), che termina presso una curva a
destra (m. 1670).
Proseguiamo poi in leggera salita tra cespugli di rododendro e pini mughi. Il torrente Poia scorre alla nostra sinistra e la valle si allarga.
Alla sinistra, tra l'erba accanto al torrente, ci sono due tavoloni in legno e relative panche (m. 1690).
Poco dopo, sulla destra, troviamo una targa in marmo a ricordo di uno sfortunato escursionista (m. 1700).
La pendenza poi aumenta. Con un ponticello di legno superiamo un torrente che scende da destra (m. 1730).
Subito dopo ignoriamo sulla destra il sentiero n. 87 che conduce in ore 1.30 al Bivacco Lago di Bos (cartello: Malga di Bos).
In piano raggiungiamo un altro ponte di legno con il quale passiamo alla sinistra del torrente.
Continuiamo in lieve salita fino alla Malga Macesso di Sotto (m. 1758) dove la pendenza aumenta.
Due rivoli che scendono dalla montagna passano sotto il nostro percorso e, sulla destra, c'è un parapetto di legno.
Saliamo ripidamente dapprima all'ombra di alcune conifere e poi tra prati e radi alberi.
La pendenza si attenua un poco. Continuiamo con alcuni tornanti. Un ruscello passa sotto il percorso. In fondo cominciano ad apparire le cime che chiudono la testata della valle.
Superati altri due rivoli arriviamo alla Malga Macesso di Sopra (m. 1935).
Ignoriamo il sentiero 86 che sale a sinistra e in ore 3.30 conduce al Rifugio Gnutti.
Procediamo in leggera salita e in fondo già vediamo le case situate nei pressi della diga del Lago Salarno.
Raggiungiamo l'ex Lago di Macesso (ora privo d'acqua) chiuso a valle da una piccola diga e lo contorniamo sulla sinistra (m. 1956).
Dalla montagna scendono alcune piccole cascate e alcuni rivoli passano sotto la mulattiera.
Saliamo verso la diga. La pendenza aumenta.
Superiamo le prime costruzioni di servizio alla diga e continuiamo con alcuni ripidi tornanti.
Passiamo tra una grande roccia e una protezione a valle e arriviamo alla diga, alle case e alla chiesetta che precedono il lago di Salarno (m. 2070).
Un segnavia indica il Rifugio Prudenzini a 45 minuti.
In piano costeggiamo la sponda sinistra. In fondo vediamo un torrente che si getta nel lago con una cascata.
Superiamo un ponte. A destra c'è un camminamento coperto.
Verso la fine del lago, sulla sinistra e in posizione sopraelevata, vediamo la Malga Salarno (m. 2094).
Arrivati ad un bivio andiamo a sinistra e costeggiamo il torrente che esce dal lago di Dosazzo che raggiungiamo poco dopo (m. 2083).
Costeggiamo il lato sinistro del lago alzandoci un poco. Poi passiamo tra due rocce e continuiamo in piano superando un rivolo d'acqua.
In fondo al lago giriamo a sinistra e cominciamo a vedere il Rifugio Prudenzini in fondo alla vallata.
Superiamo una zona fangosa percorsa da vari rivoli d'acqua e riprendiamo a salire.
Dopo un ripido tratto, in piano raggiungiamo un prato e la Malga Rifugio (m. 2180).
Ci avviciniamo al torrente e riprendiamo a salire tra pietraie e ciuffi d'erba.
La pendenza diminuisce, ma solo per poco e con un ultimo tratto abbastanza ripido arriviamo alla meta.
Tempo impiegato: ore 2.45 - Dislivello: m. 795
Data escursione: giugno 2007
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