Il Rifugio Nassano del CAI di Voghera è situato ai piedi del pendio che scende a nordovest della Cima Colletta.
Oltre che con alcuni sentieri, è raggiungibile anche in auto tramite la provinciale 88 che dal Passo del Brallo sale verso il Passo del Giovà.
Itinerario da Bralello con il sentiero 101
Venendo da Milano, lasciamo l'autostrada A7 a Casei Gerola (km. 49.8).
Alla rotonda dopo il casello giriamo a sinistra per Voghera che raggiungiamo con la SP 206.
Attraversata Voghera, proseguiamo con la SP 461.
Arriviamo a Rivanazzano dove al semaforo giriamo a sinistra (indicazioni: Passo del Brallo).
Successivamente passiamo per Godiasco Salice Terme, Casa Cucchi, Ponte Nizza, Molino del Conte, Spizzirò, Bagnaria, Ponte Crenna e Varzi.
Troviamo poi un bivio con segnalazioni, a sinistra per Monte Penice, a destra per Brallo e andiamo a destra.
Più avanti ad un altro bivio andiamo a destra con la SP 186 (indicazioni: Passo del Brallo).
Raggiungiamo la piazza del Brallo dove giriamo ancora a destra per prendere la SP 88 in direzione del Passo del Giovà.
Lasciamo a sinistra la deviazione per Corbesassi.
Poco dopo alla sinistra inizia il nostro percorso. Se non vogliamo parcheggiare la macchina al bordo della strada possiamo proseguire per circa duecento metri e
poi girare a destra verso il parcheggio del centro sportivo di Bralello. Lasciata la macchina torniamo indietro a piedi.
Prendiamo dunque la sterrata che si stacca (alla sinistra salendo) dalla provinciale (m. 975). I segnavia indicano a sinistra con la sterrata: 101, Bocco
a ore 0.25, Monte Tartago a ore 3.40, Passo Giovà a ore 5; dietro: Brallo di Pregola a ore 0.05, Monte Pietra di Corvo a ore 5.
Camminiamo in leggera salita con una vecchia staccionata alla destra.
Ad una biforcazione teniamo la sinistra in quanto la stradina alla destra torna sulla provinciale. Alla sinistra c'è una grande antenna.
Poco dopo troviamo dei segnavia che indicano diritto: Cortevezzo a ore 0.40, b. sentiero 128 a ore 1.30. Proseguiamo diritto in salita con un sentiero tra i
prati (m. 990).
Vediamo un bollo bianco rosso su di un pilone di cemento alla sinistra e poco dopo un altro su di un traliccio alla destra. Transitiamo sotto a tre cavi
dell'alta tensione.
Il sentiero si divide in due tracce parallele; quella a sinistra scorre un poco più in basso rispetto all'altra.
Sbuchiamo sulla provinciale e vediamo alcuni segnavia su di un palo di legno che indicano a sinistra: 101 Via Longa, Paese Fantasma, Rifugio; dietro: Brallo.
Seguiamo la strada verso sinistra in leggera salita (m. 1020).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Bocco. Alla destra viene indicato un parcheggio per cui, volendo, potremmo iniziare a camminare anche da qui (m.
1040).
All'esterno di una curva a destra troviamo le case di Bocco.
Prendiamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. 1045) all'inizio della quale ci sono: una santella con la statua di una madonnina, una bacheca e dei
segnavia che indicano a sinistra: centro, Paese Fantasma, 101 Via Longa, 101 Rifugio; diritto seguendo l'asfalto: Cima Colletta; dietro: Brallo.
Camminiamo tra le case di Bocco, alternando due tratti in leggera salita ad uno quasi in piano.
Quando la strada inizia a scendere, giriamo a destra come indicato dal segnavia 101 (m. 1055).
Subito giriamo a sinistra e continuiamo quasi in piano.
Poco dopo troviamo un altro segnavia 101 e andiamo a destra in salita con il fondo lastricato.
Ad un bivio andiamo a sinistra. Attraversiamo una stradina asfaltata.
Troviamo una panchina ed una fontana con due vasche di pietra (m. 1070). Alla sinistra proseguono due sentieri. Un segnale stradale ne vieta il transito a
tutti i mezzi motorizzati. I segnavia indicano con quello più a sinistra: sentiero 131 per Corbesassi a ore 0.50, Ponti a ore 1.10, Rovaiolo Vecchio a ore
2.50; con quello più a destra: sentiero 101 per Cima della Colletta a ore 1.20, Monte Tartago a ore 3.15, Passo Giovà a ore 4.30 e sentiero 109 per Passo la
Colla a ore 1.30; dietro verso sinistra: Brallo di Pregola a ore 0.25, Monte Pietra di Corvo a ore 5.30. Altri segnavia più piccoli indicano con il sentiero più
a sinistra: Paese Fantasma e con l'altro: 101 Via Longa e 101 Rifugio. Prendiamo dunque il sentiero più a destra che procede in salita tra alberelli e arbusti.
Poco dopo arriviamo ad un altro bivio (m. 1085). I segnavia indicano con un tornante destrorso in salita: Cima Colletta a ore 1.20, Monte Tartago a ore
3.15, Passo Giovà a ore 4.30, Rifugio: a sinistra in discesa: Passo la Colla a ore 1.30; dietro: Brallo di Pregola a ore 0.25, Monte Pietra di Corvo a ore 5.30.
Andiamo a destra con un largo sentiero tra i cembri e subito troviamo un altro segnavia che indica Cima Colletta con il sentiero 101.
Proseguiamo con delle serpentine.
Dopo una curva a sinistra continuiamo tra larici, cembri e cespugli di ginepro (m. 1100).
La pendenza aumenta.
Presso un tornante sinistrorso, dalla destra sale e si immette un altro sentiero (m. 1130).
Troviamo subito una pietra con un bollo bianco-rosso nel mezzo del sentiero.
Continuiamo con delle semicurve appena accennate.
Proseguiamo in leggera salita tra piccoli alberi. Il sentiero ora è più stretto (m. 1165).
Percorriamo un lunghissimo tratto in salita con bella vista alla sinistra sulla vallata. Davanti, in lontananza, vediamo il Monte Lesima facilmente riconoscibile a
causa della presenza di una postazione radar ad uso aeronautico.
Transitiamo sotto a tre cavi dell'alta tensione (m. 1230).
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1245).
Ci immettiamo su di un altro sentiero (m. 1260) e proseguiamo verso sinistra come indicato dai segnavia: 101, Cima Colletta, Rifugio CAI Nassano a ore 0.40
Continuiamo in leggera salita. Dietro, in lontananza, vediamo il Monte Penice riconoscibile dalle antenne sulla vetta.
Poco dopo entriamo in una faggeta.
Percorriamo un tratto in salita. Ignoriamo una traccia che sale a destra e continuiamo diritto quasi in piano (m. 1280).
Torniamo a salire e superiamo un ampia curva verso sinistra. Un cartello segnala una "zona cinofila tipo B permanente" (m. 1290).
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno in salita. Alla sinistra precipita un alberato pendio (m. 1295-1315).
Continuiamo con un ampio tornante destrorso (m. 1320).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1335).
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 1350).
Ora i faggi sono più radi e più alti.
Percorriamo una curva a destra (m. 1370).
Dopo una semicurva saliamo ripidamente.
Presso un tornante destrorso vediamo il segnavia 101 bianco-rosso sul tronco di un faggio (m. 1400).
Continuiamo quasi in piano.
In leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo con pochi passi dapprima in leggera discesa e poi in leggera salita mentre alla destra precipita un alberato pendio.
Continuiamo quasi in piano. Ora il sentiero è più largo (m. 1410).
Poco dopo, in leggera salita, percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'interno del quale sale una ripidissima traccia. Continuiamo diritto in leggera discesa (m. 1415).
Vediamo un segnavia bianco-rosso sul tronco di una piccola betulla pochi metri più in dentro a sinistra rispetto al sentiero. Qui abbiamo due possibilità:
- proseguire diritto fino al termine del bosco e poi salire a sinistra, ripidamente senza sentiero, tenendoci sul confine tra il bosco e il prato;
- oppure, passando accanto alla piccola betulla, seguire la traccia che sale a sinistra, poco visibile anche perché coperta dalle foglie o dalla neve. Anche
questa traccia, segnata da alcuni bolli, dopo due curve destra-sinistra esce dal bosco (m. 1425) e risale al limitare tra il bosco ed il prato.
In entrambi i casi saliamo ripidamente verso Cima Colletta.
Vediamo un bollo bianco-rosso sul tronco di un faggio e ritroviamo il sentiero (m. 1475).
Dopo un breve tratto con poca pendenza torniamo a salire.
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi quasi in piano con un sentiero tra l'erba.
Raggiungiamo Cima Colletta (m. 1490).
Davanti in lontananza vediamo il Monte Lesima.
Giriamo a destra verso l'arrivo di un vecchio ski-lift ormai in disuso e di un baitello di legno sul quale un piccolo cartello segnala il rifugio.
Iniziamo a scendere ripidamente seguendo una traccia nei prati che si mantiene pochi metri alla destra dello skilift.
Dopo un po' troviamo qualche cespuglio. In basso, verso destra vediamo la provinciale, verso sinistra un traliccio e una costruzione tra gli alberi, davanti seminascosto tra i larici c'è il Rifugio
Nassano.
Al termine della discesa attraversiamo la strada e raggiungiamo il rifugio
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. +515 -120
Data escursione: novembre 2017
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