Il Rifugio Baita Motin è situato nel Comprensorio di Oga - San Colombano, nel Parco Regionale del Paluaccio in Valdisotto (Bormio).
Primo itinerario: da Oga, Via Crap del Maro
Lasciamo la SS 38 prima di Bormio, alla rotonda del km. 99.7, e seguendo le indicazioni per Livigno prendiamo a sinistra la SS 38 var A con la quale superiamo dapprima una galleria e poi alcuni tornanti.
Al bivio dove c'è il cartello Le Motte, andiamo a sinistra (cartelli: Oga, Forte di Oga, Motin a km. 2.5).
Ad una biforcazione continuiamo verso destra (cartello: Forte di Oga) lasciando a sinistra la strada per Oga.
Al successivo bivio giriamo a destra con un tornante (cartelli: Motin, strada a fondo chiuso, Via Crap del Maro).
Arrivati ad un segnale stradale di divieto di accesso giriamo a destra e, pochi metri più avanti, lasciamo la macchina in uno slargo sterrato (m. 1600).
Qui inizia la sterrata che conduce al rifugio con una semplice passeggiata. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli non autorizzati.
Ci incamminiamo con pochissima pendenza tra abeti e cespugli di ginepro.
Poco dopo la sterrata disegna un tornante sinistrorso molto lungo. Alla sinistra ci sono un tavolo con relative panche ed una postazione per barbecue.
Alla destra ci sono un campetto di calcio ed una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato. Un cartello indica il Rifugio Motin a 500 metri.
Verso la fine del tornante alla destra troviamo altri quattro tavoli con panche ed una postazione per barbecue.
Passiamo accanto ad un cartello che segnala il rifugio a 400 metri.
Ora alla destra c'è un prato mentre gli alberi sono più lontani.
Percorriamo una semicurva verso destra. Lasciamo a sinistra una piccola deviazione che conduce ad un'area giochi e pic-nic dove ci sono: tavoli,
panche, una fontana, il baitello con i servizi igienici, altalene e altri giochi (m. 1615).
Passiamo accanto al cartello che segnala il Rifugio Motin a 300 metri. Transitiamo sotto ad una seggiovia. Vediamo dei cavalli al pascolo.
Vediamo un cartello con la scritta "7 Adler". Un altro cartello indica diritto il Rifugio Motin. Ignoriamo una sterrata che si stacca alla
sinistra e, quasi in piano, attraversiamo un piccolo bosco.
All'uscita troviamo un telone giallo che segnala: "bar-ristorante a 80 metri". Attraversiamo una pista da sci passando accanto ad un cannone spara neve.
Un altro cartello segnala il Rifugio Motin. Dalla destra arriva il percorso descritto nel secondo itinerario.
Rientriamo nel bosco (m. 1625).
In discesa percorriamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo, al termine del bosco, lasciamo a sinistra una fontana recintata e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.15 - Dislivello: m. 25 -5
Data escursione: luglio 2017
Secondo itinerario: dalla SS 38 var A al km. 3.5
Lasciamo la SS 38 prima di Bormio, alla rotonda del km. 99.7, e seguendo le indicazioni per Livigno prendiamo a sinistra la SS 38 var A con la quale superiamo dapprima una galleria e poi alcuni tornanti.
Al bivio dove c'è il cartello Le Motte, ignoriamo la strada per il Forte di Oga che si stacca alla sinistra (vedi il precedente itinerario) e continuiamo diritto.
Arrivati al km. 3.5, nel punto in cui due cartelli segnalano la fine di Le Motte e l'inizio di Valdidentro, troviamo un grande parcheggio alla destra dove c'è anche un cartellone con una cartina della
zona (m. 1420).
Lasciata la macchina attraversiamo la strada e raggiungiamo un'area pic-nic. Qui troviamo tre sterrate. Facciamo attenzione a dove puntano le frecce dei tre cartelli che indicano il Rifugio Baita Motin
(una parola per cartello) e prendiamo la sterrata di mezzo che sale in modo abbastanza ripido verso un baitello di servizio alla seggiovia, passando sotto ai cavi dell'alta tensione e lasciando a sinistra
un traliccio.
Raggiunto il baitello di legno, vediamo un cartello con una feccia ed una scritta in bianco su fondo giallo che indicano verso destra il Rifugio Motin (m. 1435). Giriamo a destra e ci immettiamo su di una
pista (o strada sterrata durante l'estate).
In leggera salita transitiamo sotto ad altri cavi dell'alta tensione (m. 1445).
Subito dopo percorriamo una semicurva verso sinistra.
Ignoriamo due sentieri che, a poca distanza uno dall'altro, salgono verso sinistra (m. 1460).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra c'è un prato tra gli alberi. Alla destra c'è una grande rete di protezione per gli sciatori sulla quale vediamo il cartello: "3 dei cervi"
(m. 1470).
Una scorciatoia sale ripida verso sinistra. Alla destra la rete termina. Continuiamo diritto e dopo alcuni passi quasi in piano riprendiamo a salire. Alla sinistra ci sono radi alberi mentre alla
destra c'è il bosco (m. 1490).
Poco dopo percorriamo un ampio tornante sinistrorso. Su di un albero, situato più in alto rispetto alla sede stradale, vediamo il cartello bianco-giallo con la scritta Rifugio Motin (m. 1500).
Troviamo un pozzetto in cemento nel mezzo della sterrata (m. 1510).
Dalla sinistra rientra la ripida scorciatoia (m. 1515).
Ci immettiamo su di un'altra sterrata e, in leggera salita, andiamo a destra con un tornante come indicato dal solito cartello bianco-giallo con la scritta Rifugio Motin e con una freccia rivolta
verso destra (m. 1520).
Proseguiamo in salita. La sterrata è incassata nel terreno circostante. Cominciamo a trovare dei segnavia, formati da due strisce rosse, dipinti sul tronco degli alberi (m. 1530).
La pendenza aumenta (m. 1540).
Al termine della salita troviamo un bivio. Alla destra c'è un masso. Il solito cartello bianco-giallo invita a proseguire verso sinistra, in leggera salita tra i pini (m. 1560).
Troviamo subito un altro bivio dove ignoriamo il sentiero alla sinistra e, seguendo i segnavia, continuiamo diritto.
Dopo alcuni passi tra l'erba, incrociamo altri quattro sentieri e prendiamo il secondo da destra, quasi in piano, come indicato dal cartello Rifugio Motin.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio seguito da una curva verso destra.
Ad una biforcazione continuiamo verso destra quasi in piano, ignorando il sentiero a sinistra in salita. Anche qui c'è il solito cartello che non lascia dubbi (m. 1580).
Un altro sentiero sale dalla destra con un tornante sinistrorso.
Proseguiamo in salita.
Alterniamo tre brevi tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera salita (m. 1590).
Quasi in piano superiamo una curva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un'altra stradina che prosegue diritto (m. 1605).
Con poca pendenza superiamo delle serpentine: dx-sx-dx-sx.
Percorriamo una curva verso destra e torniamo a salire (m. 1615).
Alla sinistra c'è un formicaio.
Il sentiero aggira un albero da entrambi i lati (m. 1620).
Con un tornante destrorso, in leggera salita, andiamo ad immettersi su di una pista da sci. Su di un cartello leggiamo: "8 dei cervi". Vediamo dei cannoni spara neve.
Seguiamo la pista verso destra e, dopo pochi passi, ci immettiamo sulla sterrata descritta nel primo itinerario.
Giriamo a destra e rientriamo nel bosco (m. 1625).
In discesa percorriamo una semicurva verso sinistra.
Poco dopo, al termine del bosco, lasciamo a sinistra una fontana recintata e raggiungiamo il rifugio.
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 205 -5
Data escursione: luglio 2018
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