Rifugio Capanna Meriggetto

Il Rifugio Meriggetto è situato sulle pendici sud occidentali del Monte Pola (m. 1741) con bella vista sulla Val Veddasca e su uno scorcio del Lago Maggiore.

Dal lungolago di Luino, in direzione nord, poco prima della fine del paese, lasciamo la statale 394 per prendere sulla destra la provinciale 6 con la quale saliamo a Dumenza e a Due Cossari.
Successivamente lasciamo a sinistra la deviazione per Agra, e continuiamo fino alla località Ponte di Piero, dove la strada termina accanto alla stazione a valle della funivia (m. 550).

Volendo è possibile utilizzare l'impianto di risalita fino a Monteviasco (m. 924). Le corse non sono molte e nei feriali può capitare di attendere due ore (clicca qui per vedere la tabella degli orari).

Parcheggiata la macchina, ci incamminiamo passando sotto i cavi della funivia. Alcuni cartelli indicano le frazioni di Monteviasco e di Piero a un'ora di cammino.
Con un ponte superiamo il torrente Viaschina.
Sulla destra troviamo una cappella dedicata alla Madonna di Lourdes ed una bacheca con un cartellone che parla della mulattiera che dovremo percorrere. Per anni questa mulattiera è stata l'unica via di comunicazione tra Monteviasco e il fondovalle. Sostenuta da muretti a secco, sale con oltre mille gradini realizzati con il paragneiss, una pietra che si sfalda in lamelle sottili.
Vari segnavia indicano sulla destra con la mulattiera: Capanna Meriggetto a ore 2.15, Monteviasco a ore 0.50, Alpe Corte a ore 2, Passo Agario a ore 2.35, Monte Gradiccioli a ore 3.30, Monte Tamaro a ore 4.10; diritto invece, superando il torrente Giona, si può continuare verso Piero.

Prendiamo la mulattiera e subito troviamo un bivio dove continuiamo diritto lasciando a sinistra la deviazione per il Mulino di Piero.
Saliamo a zig-zag nel bosco composto prevalentemente da castagni. In alcuni punti, a lato della mulattiera, c'è una staccionata in legno come protezione verso valle.
Il percorso è abbastanza ripido. Poi, dopo un tratto con poca pendenza, riprendiamo a salire ripidamente e raggiungiamo la Cappella del Schuster (m. 630).
Più avanti troviamo una panca di pietra sulla sinistra (m. 645).
Poi la pendenza diminuisce. Sulla destra vediamo un rudere.
Ad un tornante sinistrorso ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 735).
La pendenza aumenta. Passiamo sotto un cavo.
Poco dopo raggiungiamo una piccola radura (m. 800). Vi troviamo la Cappella del Redentore ed un cartellone che parla del bosco e i suoi abitanti: scoiattolo, cervo, tasso, cinghiale, volpe, picchio, ghiandaia e allocco.

Superiamo un tratto in leggera salita, uno con ripidi zig-zag e un altro pianeggiante.
Continuando in leggera salita, troviamo sulla sinistra una mura ed una casa che apprendiamo chiamarsi Cadalet. Un cartello informa che stiamo percorrendo Via Nostra Signora della Serta.
In salita arriviamo ad un bivio (m. 890). I segnavia indicano a sinistra Indemini a ore 1.30; diritto Monteviasco; dietro Ponte di Piero.
Poco dopo raggiungiamo la chiesa della Madonna della Serta, un santuario che negli anni ha avuto alcuni rifacimenti. Eretto inizialmente nel 1712 come cappella votiva, è stato ricostruito su pianta ottagonale nel 1890 e nuovamente rifatto nel 1933 nelle sue forme attuali, a croce greca.
Superiamo una fontana e, ignorando un sentiero in piano sulla destra, continuiamo diritto in salita. Un cartello in legno indica la "3V".
In ripida salita passiamo sotto i cavi della funivia che termina poco più in alto a sinistra. Sulla destra vediamo invece una teleferica.

Raggiungiamo così le prime case di Monteviasco, paesino attualmente abitato stabilmente solo da una quindicina di persone.
Appare subito evidente che qui il tempo si è fermato. La tranquillità del posto non ha nulla a che vedere con i centri abitati che siamo abituati a frequentare.
Percorrendo Via Manzoni, superiamo una fontana e raggiungiamo la chiesa di S. Martino e Barnaba (m. 924).
Lasciamo a sinistra il viottolo che porta alla funivia e ci addentriamo nelle strette viuzze del paese. Sulla destra, aggirando la chiesa, è possibile vedere una grande meridiana e ammirare il panorama sulla sottostante vallata. Ci sono anche tre panchine.
Tornati sul percorso, continuiamo diritto con Via da Vinci e raggiungiamo un piccolo slargo dove ci sono due ristoranti.
Seguendo alcuni segnavia scoloriti dal tempo e poco leggibili, proseguiamo verso sinistra con Via dei Caduti e arriviamo ad un bivio nei pressi di una cappelletta, una panchina in pietra e una fontana.
Andiamo a sinistra uscendo dal paese e torniamo a salire con una protezione sulla destra.
Superiamo un ruscello che attraversa il cammino e poi, sulla destra tra gli alberi, gettiamo un ultimo sguardo dall'alto sui tetti di Monteviasco.

In alto a sinistra vediamo una cappellina e alcune baite. Su una di queste c'è un affresco. Un cartello su un albero indica la Capanna Meriggetto davanti a noi.
Continuiamo in leggera salita. Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e raggiungiamo casa Frascnett; una bella costruzione con due affreschi. C'è anche una panchina.
Superiamo una stalla con dei maiali, un rudere e un casello dell'acquedotto.
Torniamo poi a salire fino ad una cappella contenente una statuetta raffigurante la Madonna di Lourdes, poi proseguiamo in piano.
Usciti dal bosco, vediamo un baitello in alto a sinistra.
Poco dopo troviamo un bivio. Vari segnavia indicano: Alpe Polusa (m. 1020); a sinistra: Capanna Meriggetto, Alpe Corte a ore 0.55, Passo Agario a ore 1.20, Monte Gradiccioli a ore 2.15, Monte Tamaro a ore 2.55; a destra: Alpe Fontanelle, Alpe Cortetti, Viasco, Curiglia a ore 1.20; dietro: Monteviasco a ore 0.10, Ponte di Piero a ore 0.40.

Lasciamo a sinistra un cassottello in pietra interrato e senza l'uscio e riprendiamo a salire. Attorno al sentiero ci sono vari alberi.
In leggera salita superiamo un boschetto di betulle poi, dopo un tratto allo scoperto entriamo in un bosco con abeti a sinistra e betulle a destra.
Ora alterniamo alcuni tratti con maggiore o minore pendenza, tra alberi radi e cominciamo a vedere anche i prati.
Torniamo poi a salire abbastanza ripidamente alla sinistra di una fitta abetaia (m. 1160).
Rientriamo nel bosco, con betulle a sinistra, conifere e una recinzione con filo spinato a destra.
La pendenza aumenta. Vediamo una pietra con inciso il numero 78.
Gli alberi diventano più radi. In leggera salita arriviamo ad una curva verso sinistra dove riprendiamo a salire a zig-zag tra prati e qualche albero.
Volgendo lo sguardo dietro a sinistra cominciamo a vedere il Monte Lema sulla cui cima distinguiamo nettamente l'osservatorio, l'antenna e la croce.
Giriamo poi a sinistra, tra i paletti e il filo di una recinzione (m. 1280).
Più avanti, tra i prati, ad una curva verso destra, vediamo sulla sinistra uno scorcio del Verbano.

Continuiamo a mezza costa passando a valle delle baite dell'Alpe Corte, poste in linea e quasi tutte ridotte a dei ruderi.
Poi raggiungiamo le ultime, quelle più a destra, e una fontana senza acqua.
Una palina porta le seguenti indicazioni: Alpe Corte m. 1348; davanti: Passo Agario, Monte Gradiccioli, Monte Tamaro, Capanna Meriggetto a ore 0.30; dietro: Monteviasco. Ci sono anche una piccola cappella con una madonna, illuminabile con un faretto, ed un mini giardino recintato.
Riprendiamo a salire alla destra di una grande roccia dalla quale scende a cascata un rivolo d'acqua che attraversa il cammino.
Al termine della salita troviamo un bivio (m. 1380). Possiamo utilizzare entrambi i sentieri in quanto più avanti si riuniscono.
Andiamo a destra con quello più ampio, scendiamo di alcuni metri e, superato un rivolo, riprendiamo a salire.

Giriamo poi a sinistra accanto ad un segnavia che indica la Capanna Meriggetto e attacchiamo un ripido ed erboso crinale. A destra, ma lontano, vediamo una curiosa torretta fatta con pietre a secco.
Il sentiero si sdoppia ma subito torna ad unirsi (m. 1450).
Troviamo un altro segnavia che indica il rifugio nella nostra direzione di marcia.
In leggera salita superiamo alcuni gradini e infine raggiungiamo un baitello di fronte al quale, circondato da una staccionata, è situato il rifugio.

Da Ponte di Piero (funivia a valle) Tempo impiegato: ore 2.30 - Dislivello: m. 948
Da Monteviasco (funivia a monte) Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello: m. 574
Data escursione: maggio 2009

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • al Monte Pola (m. 1742) in ore 0.40
  • al Monte Gradiccioli (m. 1935) in ore 1.10
  • al Monte Tamaro (m. 1961) in ore 2.40
  • all'Alpe Agario (m. 1556) in ore 0.25
  • al Poncione di Breno (m. 1654) in ore 1.55
  • al Monte Lema (m. 1624) in ore 2.40
  • al Rifugio Madonna della Guardia (m. 1230) in ore 3





Dati del Rifugio Meriggetto

Altezza:
m. 1498
Gruppo:
Valli Varesine
Ubicazione:
Alpe Meriggetto
Comune:
Curiglia - VA
Carta Kompass:
90 D3
Coordinate Geo:
46°04'23.93"N
8°50'55.55"E
Gestore:
CAI Germignaga
Telefono gestore:
0332 510014
Telefono rifugio:
-
Posti letto:
12
Apertura:
domenica oppure
previo ritiro chiavi
Pagina inserita
il: 26/05/2009
Il Rifugio Meriggetto Alpe Corte Uno scorcio di Monteviasco Il santuario della Serta Passaggio sotto la funivia

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