Il Rifugio Lorenzini è situato in località Pratolungo, al centro di un vasto pascolo, con bella vista sul Monte Altissimo.
E' stato ottenuto dalla ristrutturazione della vecchia Malga Pratolungo, avvenuta nell'anno 2005.
L'edificio dispone anche di un locale sempre aperto, il Bivacco Pratolungo, che contiene un camino, un barbecue, due tavoli e relative panche.
Il rifugio è dedicato al Ten. Col. Ferruccio Lorenzini, comandante partigiano che partecipò ad uno scontro con i fascisti in questa zona. Cinque
partigiani morirono ed altri quattordici vennero fatti prigionieri. Tra questi ultimi lo stesso Lorenzini che in seguito fu fucilato.
Accanto al rifugio ci sono un altare, una croce ed un cippo a memoria di questo episodio della Resistenza.
Lasciamo la statale 42 della Valle Camonica a Cividate (km. 83.5) e con la provinciale 345 raggiungiamo Malegno. Continuiamo poi con la provinciale
5, superiamo Ossimo e arriviamo a Borno.
Attraversato il paese, ad una rotonda proseguiamo diritto sempre con la SP 5 per altri km. 3.8 fino a trovare sulla destra il parcheggio che precede la Croce di Salven e il valico
che mette in comunicazione l'altopiano di Borno con la Val di Scalve.
Lasciata la macchina, attraversiamo la strada e ci incamminiamo lungo Via Valsorda all'inizio della quale alcuni segnavia indicano: Croce di Salven m. 1109; Rifugio Lorenzini, Casa Vacanze M.
Nodari Pianborno e con il percorso n. 6: Val Sorda ore 1, Pratolungo ore 1.30, Monte Altissimo ore 2.40.
La strada inizialmente è sterrata poi diventa asfaltata e procede quasi in piano tra due recinzioni: alla sinistra ci sono dei pali di legno che reggono tre cavi e alla destra una staccionata.
Troviamo una casa in legno alla destra, poi prati e alberi.
Due altre case, una grande e l'altra più piccola, le troviamo dall'altro lato presso una curva a sinistra.
Proseguiamo in leggera salita e lasciamo alla sinistra la Casa Vacanze Nodari e un altro edificio. Su di un albero vediamo il segnavia n. 6 a bandierina.
Entriamo in un bosco composto in prevalenza da pini. La strada ora ha il fondo in cemento e procede incassata nel terreno circostante.
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso una casa (m. 1135).
La strada diventa sterrata.
In basso a destra, tra gli alberi, vediamo due case.
Lasciamo a sinistra una casa di legno.
Proseguiamo quasi in piano. Un centinaio di metri più avanti troviamo un segnale stradale, a cura del Comune di Piancogno, che indica il divieto di
transito a tutti i mezzi motorizzati, e una stanga di colore verde che aggiriamo alla sinistra (m. 1140).
Ignoriamo poi un sentiero che sale a sinistra.
Continuiamo con un lungo tratto in leggera salita percorrendo varie semicurve e cominciando ad aggirare il versante occidentale del Monte Tauggine. In alcuni tratti alla sinistra c'è un muro di
pietre. Qualche apertura tra gli alberi, di tanto in tanto, consente di vedere uno scorcio della vallata.
Troviamo poi, alla destra, e per un breve tratto, delle protezioni di legno. In basso vediamo un laghetto (m. 1175).
Dopo un ampio tornante sinistrorso troviamo altri due punti nei quali ci sono delle protezioni a valle.
Percorriamo poi una curva a destra subito seguita da una a sinistra con la quale aggiriamo una roccia (m. 1180).
Più avanti, alla sinistra, dopo un muretto di pietre, troviamo una madonnina sotto ad una roccia (m. 1195).
Proseguiamo con una curva a sinistra aggirando una parete di roccia coperta dall'erba.
All'esterno di una semicurva a sinistra troviamo un'altra corta protezione di legno (m. 1200).
Più avanti la strada gira ancora a sinistra. Alla destra ci sono delle protezioni e una roccia sulla quale vediamo una piccola croce e una targa a memoria di
un giovane, vittima del lavoro, deceduto nel 1930 all'età di 33 anni (m. 1210).
In seguito troviamo altre protezioni alla destra nel punto in cui la sterrata taglia una roccia (m. 1215).
Proseguiamo con alcune semicurve e con pochissima pendenza. Alcune aperture tra gli alberi consentono di vedere la Presolana.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'interno del quale ci sono una parete di roccia friabile, uno slargo ed una panchina (m. 1220).
Continuiamo con poca pendenza. All'esterno di una curva verso destra vediamo un altissimo pino (m. 1235).
In un tratto quasi in piano, a destra della sterrata ci sono dei rinforzi in cemento.
Proseguiamo in leggera salita e percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1240).
Superiamo varie semicurve (non starò ad elencarle tutte) ignorando, uno dopo l'altro, due sentieri che salgono a sinistra in un fitto bosco (m. 1245-1250).
Arriviamo ad una biforcazione (m. 1255). Un cartello, situato alla destra della strada, parrebbe indicare il Rifugio Lorenzini con la sterrata a sinistra.
Andiamo pertanto a sinistra, in salita, e poco dopo su di un albero vediamo il segnavia 6A a bandierina.
Attraversiamo una zona con alberi più radi poi il bosco torna ad essere fitto. Cominciamo a trovare delle canaline per lo scolo dell'acqua poste di traverso al percorso (m. 1270).
Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 1280).
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire (m. 1285).
Torniamo poi a camminare con poca pendenza fino ad una semicurva verso sinistra oltre la quale riprendiamo a salire (m. 1300).
Ora nel bosco ci sono alberi di vario genere mentre il sottobosco è particolarmente ricco, vi troviamo infatti more, lamponi e ciclamini.
Su di un albero alla destra della sterrata vediamo il segnavia 6A a bandierina (m. 1320).
Proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 1330).
In alcuni punti il bosco è meno fitto.
Percorriamo un tratto con poca pendenza, uno in salita e uno in leggera discesa (m. 1355).
Alterniamo tre tratti quasi in piano ad altrettanti in leggera salita.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Raggiungiamo uno slargo dove ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra (m. 1365).
Torniamo a salire e incrociamo un sentiero (m. 1375).
Dopo un tratto quasi in piano tra radi pini, sbuchiamo in un grande prato. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli (m. 1385).
Attraversiamo il prato in leggera salita.
Ad una biforcazione lasciamo a sinistra la sterrata che conduce verso una baita e continuiamo diritto quasi in piano come indicato da un segnavia a bandierina dipinto su di una pietra.
Giunti in fondo al prato, con una curva a destra rientriamo nel bosco.
Dopo un breve tratto in discesa, giriamo a sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 1380).
Poco più avanti raggiungiamo una radura con una pozza alla destra.
Troviamo una palina con dei segnavia che indicano diritto con il percorso 5: Malga Corvino a 45 minuti; dietro con il percorso 6-6A: Croce di Salven a 50 minuti. Prendiamo invece un sentiero tra
l'erba che si stacca alla destra e si dirige verso un masso accanto al quale ci sono altri segnavia. In questo punto ci troviamo tra due pozze, quella alla destra che abbiamo aggirato e un'altra
poco più in alto alla sinistra.
I segnavia accanto al masso indicano: Pozze di Val Sorda m. 1382; continuando verso destra con il percorso 6: Rifugio Lorenzini - Pratolungo a 30 minuti, Monte Altissimo a ore 1.45.
Rientriamo nel bosco e camminiamo su delle radici affioranti dal terreno.
Torniamo a salire.
Più avanti camminiamo tra alcuni spuntoni di roccia calcarea (m. 1400).
Proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un tornante destrorso.
Troviamo altre radici affioranti (m. 1410).
Attorniati da alcuni maggiociondoli, il sentiero si divide ma subito si ricompone (m. 1415).
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire con alcune serpentine, passando ancora su delle radici.
Nuovamente il sentiero si divide e poco più avanti torna ad unirsi.
Dopo due passi in discesa passando sopra ad una radice, riprendiamo a salire (m. 1445).
Il sentiero si divide e si ricompone ancora diverse volte. Ignoriamo un sentiero che si stacca a destra.
Gli alberi diventano più radi.
Giunti al termine della salita (m. 1470) percorriamo un tratto in discesa seguito da uno in leggera discesa e continuiamo quasi in piano (m. 1460).
Entriamo in un grande prato e subito troviamo un sentiero che si innesta dalla destra. Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: Prave.
La sterrata prosegue con due curve destra-sinistra mentre un sentiero inerbito continua diritto. Entrambi aggirano subito una pozza, da una parte o dall'altra, e procedono paralleli in leggera salita
(m. 1465).
Giunti in fondo al prato il sentiero si immette sulla sterrata. Su di un albero vediamo una bandierina verde-bianco-rossa ed una rosso-bianco-rossa (m. 1470).
Seguiamo la sterrata in salita fino a raggiungere un altro grande prato (m. 1485).
Davanti vediamo il retro del rifugio e, in lontananza, il Monte Altissimo.
Attraversiamo il prato con un sentiero tra l'erba e in lieve discesa e lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 1.40 - Dislivello m. +400 -27
Data escursione: luglio 2018
Note:
Per tornare alla macchina possiamo effettuare un giro ad anello.
In tal caso proseguiamo oltre il rifugio in discesa e arriviamo alla Malga Guccione. Continuiamo con una sterrata (segnavia 4) fino ad un bivio dove
prendiamo il sentiero a sinistra che conduce alla Malga Corvino.
Lasciata a destra la malga prendiamo il sentiero 5 che scende nel bosco. Inizialmente è ripido poi la pendenza diminuisce.
Giunti in basso, ci immettiamo su di una stradina che va a sbucare sulla provinciale accanto al ristorante La Pigna, a circa 200 metri dalla Croce di Salven.
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