Rifugio Gianpace

Il Rifugio Gianpace è situato tra la Valle del Goglio e la Val Sanguigno.
La valle percorsa dal Torrente Goglio con i suoi salti e cascatelle è sicuramente meta di una piacevole gita, magari evitando i mesi del tardo autunno e dell'inverno nei quali è completamente in ombra.
L'ingesso nel rifugio è riservato ai soci. Ogni persona può far richiesta di tesseramento dopo aver letto e approvato lo statuto. E' sufficiente una tessera per nucleo familiare di primo grado (genitori-figli) aventi la stessa residenza. Il costo della tessera è di 2 euro.

Con la provinciale 49 risaliamo la Valle Seriana. Al km. 39 la lasciamo per imboccare sulla sinistra la provinciale 49 bis con la quale raggiungiamo Valgoglio.
Al bivio dopo l'abitato, continuiamo diritto con Via San Rocco.
Al bivio successivo troviamo diversi segnavia che indicano:
Baita Cernello (ore 3 sentiero 228), Passo Portula (ore 4.30 sentiero 230), Rifugio Calvi (ore 5.20 sentiero 226), Passo Aviasco (ore 5 sentiero 229), Rifugio Laghi Gemelli (ore 6 sentiero 214), Capanna Cai Lago Nero (ore 3 sentiero 268), Lago di Aviasco (ore 3.30 sentiero 268), Traversata in Val Sanguigno (ore 5.30 sentiero 267).
I segnavia, attaccati alla parete sulla destra, non specificano quale delle due direzioni dobbiamo prendere.
Comunque a sinistra si va in piano verso la centrale Enel dove termina la strada; a destra si sale verso la località Bortolotti.
Andiamo a sinistra, raggiungiamo la centrale e parcheggiamo (m. 975). Il parcheggio ha un costo giornaliero di 5 euro. Il pagamento deve essere effettuato tramite gratta e sosta acquistabile nel bar adiacente.

Davanti alla centrale c'è una bacheca con una cartina della zona e l'indicazione di alcuni sentieri:
Valgoglio-Lago Sucotto: dislivello m. 1000 - ore 3;
Centrale Aviasco-Lago Sucotto: dislivello m. 950 - ore 2.30;
Lago Sucotto-Lago d'Aviasco: dislivello m. 300 - ore 1.50;
Lago Sucotto-Lago Campelli: dislivello m. 250 - ore 1.10;
Lago d'Aviasco-Passo dell'Aviasco: m. 330 - ore 1.30;
Lago Sucotto-Passo di Portula-Lago Fregaboglia: m. 580 - ore 2.30

Poco più avanti c'è un ponticello con il quale è possibile attraversare il torrente verso sinistra. Alcune scritte sul muricciolo indicano diritto il sentiero normale e a sinistra quello ripido. Vengono anche segnalati: Rifugio Gianpace (ore 1 sentiero 267), Forc. Zulino (ore 2 sentiero 265), Capanna Lago Nero (ore 4 sentiero 267), Val Sanguigno (ore 4 sentiero 232).

Primo itinerario: dalla Centrale di Aviasco con il "Sentiero Normale"
Continuiamo diritto alla destra del torrente. Superiamo la stazione a valle della funivia di servizio dell'Enel e prendiamo l'ampio sentiero che si avvia in salita nel bosco.
Più avanti alla sinistra troviamo un argine ed un muretto. Vediamo una freccia rossa e un segnavia a bandierina (m. 990).
Il bosco diventa più rado. Vediamo il torrente compiere alcuni saltelli. Alla sinistra del sentiero troviamo un masso.
Proseguiamo con minore pendenza. Alla sinistra c'è un muretto di rinforzo verso il torrente.
La pendenza aumenta. Il sentiero si allarga per aggirare un albero (m. 1015).
Alterniamo poi tratti in leggera salita ad altri con maggiore pendenza.
Da destra arriva il sentiero che parte dalla strada che sale a Bortolotti, circa 400 metri dopo il bivio che precede la centrale Enel.
Poco dopo, alla destra troviamo un prato nel quale ci sono un tavolone in legno, panche e un cartello sul quale leggiamo "Ral del Pascol"
Il sentiero si divide e i segnavia indicano a sinistra la Val Sanguigno e a destra il Lago Nero, il Rifugio Cernello e Bortolotti.
Andiamo a sinistra e con un ponticello in pietra attraversiamo il torrente (m. 1050).

Sull'altra sponda troviamo un cartello che indica verso sinistra la Baita Gianpace. Su di un altro cartello leggiamo "Ral del put del bros".
Il sentiero continua, inizialmente in lievissima salita, poi alterna tratti in leggera salita ad altri con maggiore pendenza. In alcuni punti ci sono delle protezioni verso il torrente.
Troviamo un sentiero che sale verso destra (m. 1080). Alcuni segnavia indicano "I Ral de mut"; davanti: Sentiero della Val Sanguigno; a destra: S. Rocco, Bortolotti; dietro: Bortolotti, Valgoglio, Centrale Enel. Continuiamo diritto sempre alternando tratti in leggera salita ad altri con maggiore pendenza.
Il sentiero si allarga per aggirare alcune pietre. In alcuni punti alla sinistra ci sono delle protezioni verso il torrente.
Percorriamo un tratto quasi in piano. Passiamo tra due massi. Su un cartello leggiamo "Ral del Coren del Sersen" (m. 1130).
Proseguiamo con poca pendenza o quasi in piano.

Da sinistra si innesta il "Sentiero Ripido" (m. 1140). I segnavia indicano davanti: Sentiero della Valle Sanguigno, Rifugio Lago Nero con il sentiero 267, Rifugio Laghi Gemelli con il sentiero 232, Passo Zulino con il sentiero 265, Valcanale; dietro: Bortolotti, Valgoglio; a sinistra: Centrale Enel.
Proseguiamo diritto camminando su delle pietre ben sistemate.
Poi saliamo dei gradini di legno.
Percorriamo un tratto quasi in piano con delle protezioni di legno a sinistra verso il torrente.
Torniamo poi a salire con alcuni zig-zag.
Presso un tornante sinistrorso vediamo dei massi coperti da muschio. Alla sinistra ci sono dapprima delle protezioni realizzate con paletti di ferro che reggono due cavi e successivamente delle transenne di legno (m. 1160).
Quasi in piano aggiriamo verso sinistra un piccolo dosso (m. 1175).
Torniamo a salire con delle serpentine. Alla sinistra ci sono delle transenne in legno.
Poi, quasi in piano, scavalchiamo un ruscelletto (m. 1185).
Proseguiamo con poca pendenza e troviamo due corte protezioni in legno.

Riprendiamo a salire avvicinandoci al torrente che forma una cascata. Alla sinistra ci sono dei paletti di ferro che reggono due cavi (m. 1210).
Saliamo alcuni gradini di legno.
Un rivolo bagna e attraversa il sentiero.
Proseguiamo accompagnati da delle protezioni verso il torrente formate dapprima da paletti di legno che reggono un cavo e poi di ferro con due cavi (m. 1220).
Percorriamo un tratto senza alberi, con una parete rocciosa alla destra. Saliamo alcuni gradini scavati nella roccia e arriviamo in cima alla cascata (m. 1230).
Continuiamo in leggera salita e poi quasi in piano su fondo roccioso.
Un rivolo scivola dalla parete alla destra, attraversa il sentiero e va a gettarsi nel torrente.
Poco dopo scavalchiamo un altro rivolo e riprendiamo a salire mentre vediamo il torrente che saltella tra i massi.

Ignoriamo un sentiero che si stacca a destra, passiamo tra alcuni massi e rientriamo nel bosco (m. 1240).
Percorriamo un tornante destrorso, subito seguito da uno sinistrorso aggirando un masso. In alto a destra tra gli alberi vediamo il cartello "Ral di Colderò".
Continuiamo con una mulattiera che sale in modo abbastanza ripido con delle serpentine e con alcuni tronchetti di legno che formano dei gradini (m. 1250).
Saliamo poi altri gradini scavati nella roccia. Passiamo tra due basse roccette.
Proseguiamo quasi in piano con delle protezioni in legno alla sinistra (m. 1260).
Dopo un tratto in salita, che termina con il passaggio tra due rocce, ne percorriamo un altro con poca pendenza.
Torniamo poi a salire passando accanto ad alcuni massi.
Scavalchiamo un ruscelletto.

Saliamo un gradino di legno e raggiungiamo uno slargo dove su di un cartello leggiamo "Ral di Fontanì" (m. 1280).
Proseguiamo con pochissima pendenza. Guadiamo un ruscello che attraversa il sentiero e subito dopo superiamo un rivolo che lo bagna.
Su di un cartello alla sinistra leggiamo "Ral del Gras del Fo" (m. 1290).
Il sentiero si sdoppia solo per aggirare un faggio.

Usciamo dal bosco e lasciamo a destra alcuni lastroni di roccia lievemente inclinati.
Ignoriamo un piccolo sentiero che si stacca verso destra. Scavalchiamo un rivolo e raggiungiamo una piccola sorgente. Per poterci dissetare possiamo utilizzare una tazza di acciaio legata ad un masso con una catenella (m. 1300).
Torniamo tra gli alberi. Alterniamo alcuni tratti con poca pendenza ad altri quasi in piano. Superiamo alcuni rivoli che attraversano il sentiero.

Raggiungiamo un ponticello uguale ai precedenti e una piccola croce di ferro (m. 1320). I segnavia indicano a sinistra: Baita Gianpace; diritto: Sentiero Val Sanguigno, C. L. Nero.
Attraversiamo il torrente e troviamo verso destra due sentieri paralleli. Prendiamo quello più alto e in salita superiamo un tornante sinistrorso.
Ancora qualche passo in leggera salita e raggiungiamo il rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 356
Data escursione: giugno 2013
 
Secondo itinerario: dalla Centrale di Aviasco con il "Sentiero Ripido"
Andiamo a sinistra e con uno stretto ponte attraversiamo il torrente.
Giunti in fondo scendiamo tre gradini. Davanti troviamo una panca e alla destra lo zampillo di una fontanella. Dei due sentieri, seguendo una freccia, prendiamo quello a sinistra.
Entriamo nel bosco e, dopo pochi passi quasi in piano arriviamo ad un bivio dove, seguendo dei segnavia a bandierina di colore rosso bianco rosso, andiamo a destra in salita.
Camminiamo sopra delle radici affioranti.
Al successivo bivio andiamo a destra salendo in modo abbastanza ripido (m. 990).
Alla destra troviamo un palo metallico che regge un cavo (m. 1010).
Ai lati del sentiero ci sono alcuni massi. In basso sentiamo il fragore del torrente che a malapena riusciamo a intravedere tra gli alberi.
Passiamo accanto ad un secondo palo identico al precedente (m. 1025).
Alcune pietre ben sistemate formano dei rudimentali gradini.
La pendenza diminuisce un poco. Attraversiamo una radura, al margine destro della quale vediamo un terzo palo (m. 1045).
Superiamo un gruppo di alberi e poi un'altra radura. Saliamo in modo abbastanza ripido. Il sentiero si divide in due tracce parallele. Alcuni rudimentali gradini di pietra agevolano il cammino.
Il sentiero poi si ricompone.

Proseguiamo con poca pendenza lasciando alla destra un altro palo, una panca di legno e una bella baita sulla quale leggiamo "Baita del Sersen" (m. 1075). Davanti alla baita ci sono altre panche.
Passando tra un pollaio e un barbecue rientriamo nel bosco.
Ora ci troviamo più vicini al torrente che vediamo scorrere tra gli alberi.
Arriviamo ad un bivio dove seguendo i bolli, ignoriamo il sentiero a sinistra quasi in piano e andiamo a destra in salita (m. 1095).
Alla sinistra del sentiero troviamo un masso. Vediamo il torrente compiere alcuni saltelli.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine mentre il torrente forma una cascata (m. 1125).
Alcune radici affioranti fanno da gradino.
Poco dopo raggiungiamo il "Sentiero Normale" (m. 1140), descritto nel precedente itinerario, con il quale proseguiamo fino al rifugio.

Tempo impiegato: ore 1.10 - Dislivello: m. 356
Data escursione: giugno 2013

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • alla falesia Gianpace con sette vie di salita
  • alla Baita Presponte (m. 2097) in ore 1.50
  • al Monte Pradella (m. 2626) in ore 3.40
  • al Rifugio Laghi Gemelli (m. 1968) in ore 5








Dati del Rifugio Gianpace

Altezza:
m. 1331
Gruppo:
Val Seriana
Ubicazione:
Val Sanguigno
Comune:
Valgoglio (BG)
Carta Kompass:
104 C5
(non indicato)
Coordinate Geo:
45°57'57.50"N
9°52'54.90"E
Gestore:
Osvaldo Seghezzi
Telefono gestore:
347 2191628
Telefono rifugio:
347 2191628
Posti letto:
20
Apertura:
per i soci
(fare la tessera)
Pagina aggiornata
il: 15/08/2017
Il Rifugio Gianpace Ponticello (sentiero facile) Baita del Sersen (sentiero ripido) Cascata Cascatelle del torrente Dalla veranda del rifugio Il prato davanti al rifugio Il sentiero che prosegue oltre il rifugio

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