Il Rifugio intitolato a Mario Del Grande e Remo Camerini è situato nei pressi della Bocchetta Piattè, all'inizio della cresta est del Monte Vazzeda (m. 3301).
Il rifugio è gestito dai volontari del CAI di Sovico, proprietario della struttura.
Fuori dal periodo di gestione rimane chiuso, ma è possibile pernottare nell'adiacente accogliente bivacco che è stato realizzato nel 2012. Al
suo interno sono disponibili 4 letti con materassi, cuscini e coperte, un tavolino, quattro sgabelli, la luce e una presa a 230vac sufficiente a ricaricare cellulari
o smartphone.
Dal rifugio si gode lo splendido panorama sulla parete nord del Monte Disgrazia (m. 3678) con il suo ghiacciaio e sulle cime della Val Malenco che con l'ausilio di Peak Visor
possiamo elencare (in senso orario):
Monte Pioda (m. 3430), Cime di Chiareggio (m. 3083-3100), Punta Baroni (m. 3201), Monte Sissone (m. 3320), Cima di Rosso (m. 3360), Cima di Vezzeda
(m. 3301), Monte del Forno SE (m. 3208), Piz de la Margna (m. 3148), Piz Fedoz (m. 3182), Pizzo del Muretto (m. 3100),
Monte dell'Oro (m. 3152), Piz Fora (m. 3363), Piz Tremoggia (m. 3430), Piz Roseg (m. 3935), Sassa d'Entova (m. 3327), Pizzo Zupò (m. 3995), Punta
Marinelli (m. 3169), Pizzo di Varuna (m. 3439), Cima di Caspoggio (m. 3135), Monte delle Forbici (m. 2910), Sasso Moro (m. 3104), Monte Spondascia (m. 2864), Monte
Serottini (m. 2900), Monte Senevedo (m. 2560), Pizzo Scalino (m. 3322), Cima Val di Togno (m. 3048), Pizzo Painale (m. 3248), Cima del Duca (m. 2962), Pizzo Rachele (m. 2989),
Cima Sassersa (m. 2967) e Pizzo Ventina (m. 3256).
Primo itinerario: Sentiero Alta Via per la Val Sissone AV301-305 (E.E.)
La dicitura E.E. (escursionisti esperti) è dovuta al superamento di alcuni torrenti il cui guado potrebbe essere difficoltoso nel periodo del disgelo e alla risalita di
una paretina di II° grado agevolati dalla presenza di una catena e di alcuni intagli nella roccia.
Lasciamo la statale 38 all'uscita per Sondrio centro (km. 35.4).
Dopo un rettilineo lungo un chilometro e mezzo, ad una rotonda giriamo a sinistra e prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco.
Al km. 12.2 lasciamo a destra la strada per Caspoggio e al km. 13.5 quella per Lanzada e Franscia.
Superiamo Chiesa e arriviamo fino a Chiareggio al termine della vallata.
Nel periodo dal 15/6 al 30/9, Chiareggio è zona ZTL e l'accesso è soggetto al pagamento di Euro 5 (gratis se si esce entro un'ora). Ci sono due
parchimetri: il primo in località Sabbioncello alla sinistra prima di arrivare in paese e il secondo presso il parcheggio alla destra all'inizio del paese.
Attraversiamo tutta Chiareggio e poi prendiamo una strada stretta che scende al greto del Torrente Màllero dove, alla sinistra c'è ampia possibilità di parcheggio mentre
alla destra inizia la strada agro-silvo-pastorale "Pian del Lupo - Alpe Forbicina" il cui transito è consentito solo ai veicoli autorizzati.
Vari segnavia indicano, a destra con il percorso AV301-305: Forbesina a ore 0.20, Alpe Vezzeda inferiore a ore 0.40, Rifugio Del Grande Camerini a ore 3.10;
a destra con il percorso 323/1: Forbesina a ore 0.20, Giro dei tre ponti - Chiareggio a ore 0.50; a sinistra con il percorso AV323/1-305:
Chiareggio a ore 0.10. Due cartelli indicano a sinistra: Rifugio Ventina a ore 1.05 e Rifugio Porro Gerli a ore 1.
Altri due cartelli informano se il Rifugio Tartaglione Crispo e il Rifugio Del Grande Camerini sono aperti o chiusi.
Lasciamo la macchina alla sinistra e ci incamminiamo in piano sulla sterrata alla destra (m. 1630).
Alla sinistra c'è il grande letto del Mallero. Davanti cominciamo già a vedere parte della cerchia dei monti che chiudono le valli Ventina, Muretto e Sissone che confluiscono al
Pian del Lupo.
Alla destra scorre un ruscello e, poco dopo, ci accompagna una staccionata. In alto a destra vediamo alcune case.
Lasciamo a sinistra un ponte, con il fondo di legno e le sponde con pali di ferro che sorreggono quattro cavi, il quale conduce sull'altra sponda del
torrente. I segnavia indicano: dietro Chiareggio e davanti Forbicina. Proseguiamo diritto tra gli alberi.
Subito percorriamo una semicurva verso sinistra.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra ci sono prati e alcune baite sparse.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.
Un ruscelletto passa sotto alla sterrata.
Alla sinistra troviamo un'area pic-nic. Alla destra c'è un muretto di pietre a secco.
Continuiamo tra radi alberi.
In leggera salita arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano, seguendo una curva verso destra: Rifugio Tartaglione e Rifugio Del Grande
Camerini; diritto: Centro Sportivo. Alla destra ci sono due tavoli con relative panche (m. 1645).
Dopo una semicurva verso sinistra continuiamo quasi in piano.
In leggera salita percorriamo due curve destra-sinistra (m. 1665).
Quasi in piano, con un tornante sinistrorso molto ampio, attraversiamo il ponte sul Torrente che scende dalla Val Muretto. Il ponte ha il fondo in
legno e le sponde con paletti di ferro che sorreggono quattro cavi di acciaio. Al termine del ponte superiamo un cancello che troviamo aperto (m. 1670).
Subito dopo un sentiero si stacca alla destra ed entra nel bosco. Vari segnavia indicano, diritto con il percorso 323/1: Forbesina a ore 0.05, Val Sissone, Alpe Ventina,
Rifugio Tartaglione a ore 0.30; a destra con il percorso AV301-305 (descritto nel secondo itinerario): Alpe Vezzeda inferiore a 0.30,
Rifugio Del Grande Camerini a ore 3, Passo del Forno a ore 4; dietro: Chiareggio a ore 0.25. Un cartello informa se il Rifugio M. Del Grande R. Camerini è aperto.
Proseguiamo diritto con una larga sterrata, in leggera discesa, fino a trovare sulla sinistra uno slargo e una curva. Qui abbandoniamo la strada che gira a sinistra
e prendiamo una stradina che continua diritto (m. 1660).
Arriviamo subito ad una biforcazione dove continuiamo verso sinistra quasi in piano trascurando l'altra stradina che sale a destra.
Percorriamo un tratto con poca pendenza ed uno quasi in piano. Alla sinistra ci sono dei prati. Alla destra, più in alto, vediamo delle baite.
Raggiungiamo un bivio e diverse vecchie baite, molte delle quali ridotte a rudere. Siamo all'Alpe Forbesina. I segnavia indicano, a sinistra con il percorso AV301-305: A.
Ventina, Rifugi Gerli-Ventina a ore 0.50, Passo Ventina a ore 3.30, Ghiacciaio del Ventina a ore 2.30;
a sinistra con il percorso 323/1, Giro dei tre ponti, Chiareggio a ore 0.30;
diritto con il percorso AV301-305: A. Laresin a ore 0.10, Val Sissone, Rifugio Tartaglione a ore 0.20, Rifugio Del Grande Camerini a ore 3.40;
dietro con il percorso 323/1: Pian del Lupo a ore 0.20, Chiareggio a ore 0.30.
Proseguiamo diritto in leggera salita mentre i vari ruderi sfilano alla nostra sinistra.
Continuiamo con prati e arbusti alla sinistra mentre alla destra ci sono gli alberi.
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 1680).
Un cartello segnala il divieto di caccia.
In salita arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano,
diritto con il percorso AV301-305: A. Laresin, Val Sissone, Rifugio Del Grande Camerini a ore 3.30;
davanti verso sinistra con il percorso 324: A. Sentieri a ore 1, A. Zocca a ore 1.50, A. Ventina a ore 2.20;
dietro con il percorso AV301-305: Forbesina, Chiareggio a ore 0.30.
Proseguiamo con due tornanti vicini destra-sinistra oppure diritto risalendo dei lastroni di roccia (m. 1690).
Continuiamo con poca pendenza tra gli alberi.
Poco dopo gli alberi diventano radi. Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra (m. 1700).
Arriviamo all'Alpe Laresin. Nei prati in alto a destra ci sono due baite, una delle quali ristrutturata, e un rudere. Davanti vediamo le cime alla testata della valle.
Subito dopo troviamo un bivio dove i segnavia indicano: Alpe Laresin 1720 m;
diritto con il percorso AV301-305: Val Sissone, Rifugio Del Grande Camerini a ore 3.30, Passo di Mello E.E.A. a ore 5;
dietro con il percorso AV301-305: Forbesina a ore 0.10, Chiareggio a ore 0.40; a destra con il percorso 325/1: Rifugio Tartaglione Crispo a ore 0.15,
Pian dei Vitelli a ore 0.30. A. Vezzeda inferiore a ore 0.50.
Continuiamo diritto con un sentiero pietroso. Vediamo un segnavia rosso-bianco-rosso e un triangolo giallo dell'Alta Via.
Dopo un breve tratto in salita, quasi in piano entriamo nel bosco (m. 1730).
Continuiamo in salita e percorriamo due curve destra-sinistra. Un segnavia indica il Rifugio Tartaglione con un sentierino che si stacca alla destra
(m. 1735).
Dopo una semicurva verso sinistra (m. 1740) proseguiamo dapprima quasi in piano e poco dopo in leggera salita. In basso alla sinistra vediamo il torrente sul fondovalle.
Torniamo tra gli alberi (m. 1750).
Un sentiero si stacca alla destra. I segnavia indicano, dietro con il sentiero AV301-305: A. Laresin a ore 0.05, Forbesina a ore 0.15, Chiareggio a ore
0.50; diritto con il sentiero AV301-305: Val Sissone, Rif. Del Grande Camerini a ore 3.20, Passo di Mello E.E.A. a ore 5; a destra con il sentiero 325:
A. Sissone a ore 1.30, Rif. Del Grande Camerini a ore 2.20. Proseguiamo diritto e subito vediamo un triangolo giallo su di una pietra (m. 1755).
Percorriamo due curve sinistra-destra.
Dopo un breve tratto in discesa continuiamo in leggera salita (m. 1760).
Troviamo una roccetta obliqua nel sentiero. Proseguiamo con un breve tratto quasi in piano.
In salita, aggiriamo alla destra un albero con i bolli.
Dopo un breve tratto con poca pendenza continuiamo in salita.
Proseguiamo quasi in piano. In basso alla sinistra vediamo il torrente effettuare un saltello artificiale.
Scavalchiamo un albero, nato alla destra del sentiero e cresciuto alla sinistra (m. 1775).
Superiamo un breve tratto in salita seguito da uno quasi in piano.
In salita percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo con poca pendenza.
Dopo due passi in discesa proseguiamo in leggera salita.
Nel sentiero troviamo una pietra liscia, con i bolli e il triangolo giallo dell'Alta Via (m. 1780).
Continuiamo tra erba e arbusti. Quasi in piano percorriamo un'ampia curva verso destra.
Presso un tornante sinistrorso attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto (m. 1785).
Dopo un breve tratto in salita, con poca pendenza superiamo una curva verso destra, una semicurva verso sinistra e un'altra curva verso destra.
Con un breve tratto in leggera discesa superiamo due semicurve sinistra-destra.
Continuiamo quasi in piano. Alla sinistra due tronchi orizzontali formano una rudimentale staccionata.
Dopo un breve tratto in salita proseguiamo in discesa.
Percorriamo una semicurva verso destra (m. 1775).
Alla sinistra scorre un ruscelletto (m. 1770).
Raggiungiamo la sponda del torrente sul fondovalle.
Proseguiamo con alcuni saliscendi su uno stretto sentiero alluvionale
Troviamo due massi che possiamo aggirare da entrambi i lati (m. 1780).
Quasi in piano lasciamo a destra un altro masso con un bollo bianco-rosso e il triangolo giallo.
Per un tratto camminiamo attorniati da molti esemplari di camenerio.
Proseguiamo in salita (m. 1785).
In leggera salita attraversiamo un prato con parecchi arbusti (m. 1800).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.
Lasciamo a sinistra due massi con i bolli.
Continuiamo tra erba, arbusti e pietre.
Percorriamo delle serpentine appena accennate.
Passiamo tra alcuni alberi (m. 1815).
Aggiriamo un masso alla destra.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire.
Alla destra troviamo un tronco rinsecchito e alcuni massi.
Subito dopo, lasciamo a sinistra un masso biancastro (m. 1820).
Con alcune serpentine appena accennate superiamo un tratto tra gli arbusti.
Percorriamo due curve sinistra-destra vicine tra loro (m. 1830).
Superiamo due tratti quasi in piano separati da uno con poca pendenza.
In salita percorriamo due curve destra-sinistra aggirando alcuni massi (m. 1835).
Passiamo accanto ad un ometto (m. 1840).
Continuiamo quasi in piano attorniati da pietre, seguendo i bolli. Sembra di essere nel letto di un torrente asciutto (m. 1845).
Poco dopo ne usciamo con un tratto in ripida salita.
Continuiamo tra pietre ed erba, sempre seguendo i bolli, e percorriamo due tratti quasi in piano intervallati da uno con poca pendenza.
Per un tratto siamo attorniati da pietre più grandi delle precedenti e da massi (m. 1855).
Quasi in piano torniamo tra gli alberi (m. 1865).
Riprendiamo a camminare tra le pietre mentre gli alberi diventano più radi. Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1870).
Presso una curva verso sinistra aggiriamo una pietra con i bolli.
Superiamo un tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa (m. 1875).
Dopo una curva verso destra proseguiamo con poca pendenza tra erba e pietre.
Alla sinistra troviamo un grosso masso sul quale vediamo il segnavia che indica la terza tappa dell'Alta Via (m. 1880).
Riprendiamo a salire e lasciamo a sinistra un grande masso piatto (m. 1895).
Camminiamo prevalentemente tra pietre mentre il Torrente della Val Sissone scorre poco sotto alla sinistra (m. 1905).
Percorriamo un tratto abbastanza ripido (m. 1910).
Continuiamo in leggera salita. Ora attorno al sentiero ci sono anche alberelli e arbusti (m. 1920).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire tra alberelli, arbusti e pietre.
Presso una curva verso sinistra, quasi in piano guadiamo un ruscelletto (m. 1945).
Pochi passi più avanti superiamo una curva verso destra e continuiamo con poca pendenza tra le pietre.
Proseguiamo quasi in piano tra arbusti.
Scendiamo verso un torrente, lo attraversiamo camminando sopra alcune pietre e risaliamo la sponda opposta (m. 1955).
Continuiamo in salita tra erba e cespugli. Vediamo una cascata alla destra e altre alla sinistra e davanti (m. 1970).
In leggera salita scavalchiamo alcuni rivoli.
Percorriamo una curva verso destra e torniamo a salire tra ciuffi d'erba e pietre (m. 1975).
Proseguiamo tra le pietre (m. 1990).
Per due volte percorriamo un tratto in discesa seguito da uno in salita.
Seguendo i bolli tra le pietre, pieghiamo un poco a sinistra, quasi in piano, verso il torrente di fondovalle.
Riprendiamo il sentiero che procede in salita attorniato in prevalenza da erba (m. 2000).
Proseguiamo tra erba, cespugli e pietre (m. 2010).
Passiamo tra un masso sormontato da un ometto alla sinistra e un masso con i bolli alla destra (m. 2025).
Ora troviamo anche degli alberelli e qualche grande pietra (m. 2035).
Percorriamo due curve destra-sinistra. Alla destra c'è un masso con un bollo bianco-rosso e il segnavia che indica la terza tappa dell'Alta Via (m. 2045).
Superiamo un tratto abbastanza ripido (m. 2055).
Presso un breve tratto quasi in piano scavalchiamo un rivolo (m. 2060).
Giriamo a destra, passiamo accanto ad un ometto e finalmente attacchiamo la prima rampa (m. 2065).
Camminiamo tra pietre, erba e arbusti (m. 2075).
La pendenza diventa ripida (m. 2085).
Percorriamo una curva verso destra seguita da una verso sinistra presso la quale passiamo accanto ad un ometto.
Giriamo a destra e poco dopo a sinistra (m. 2095).
Lasciamo a destra un masso con i bolli.
Giriamo a destra. La pendenza diminuisce un poco (m. 2100).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Saliamo, in modo molto ripido, con qualche serpentina (m. 2115).
Percorriamo un breve traverso con minore pendenza (m. 2125) e riprendiamo a salire in modo molto ripido con altre serpentine.
In salita superiamo due curve sinistra-destra (m. 2140).
Continuiamo con tre tornanti: sx-dx-sx (m. 2150).
Superiamo una curva verso destra (m. 2155).
Terminata questa prima rampa ci troviamo su un piccolo pianoro.
Davanti abbiamo un'alta cascata; dietro vediamo il ghiacciaio del Disgrazia.
I segnavia indicano,
a sinistra: Passo di Mello E.E.A. a ore 3, Passo Sissone E.E.A.;
diritto con il sentiero AV301-305: Rif. del Grande Camerini a ore 2;
dietro con il sentiero AV301-305: Forbesina a ore 1.20, Chiareggio a ore 2.
Proseguiamo diritto.
In discesa raggiungiamo il torrente originato dalla cascata e lo attraversiamo agevolati dalla presenza di pietre affioranti
dall'acqua (m. 2150).
Continuiamo con poca pendenza e ne superiamo un altro ramo, più piccolo.
Proseguiamo verso destra, a mezza costa, tra l'erba.
In salita raggiungiamo un masso con i bolli (m. 2160).
Quasi in piano percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo in salita.
Dopo un'altra curva verso sinistra attacchiamo la seconda rampa. Saliamo ripidamente agevolati dalla presenza di alcuni gradini di pietra o scavati
nella terra.
Superiamo ancora una curva verso sinistra e percorriamo un tratto con poca pendenza tra l'erba (m. 2170).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2175).
Continuiamo con un ampio tornante sinistrorso e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Attorniati da alberelli percorriamo una coppia di tornanti destra-sinistra (m. 2180).
In modo molto ripido superiamo una curva verso sinistra seguita da alcune serpentine.
Saliamo accanto ad una liscia roccetta (m. 2195).
Alterniamo tratti tra l'erba ad altri su rocce lisce.
Superiamo varie serpentine (m. 2225): sx-dx-sx-dx-sx-dx.
Con minore pendenza percorriamo una curva verso sinistra (m. 2235).
Proseguiamo ripidamente; sembra di risalire il letto di un torrente in secca. Alle nostre spalle c'è sempre il ghiacciaio del Disgrazia.
Il sentiero si divide e si ricompone (m. 2245).
Camminiamo attorniati prevalentemente dall'erba, in ripidissima pendenza.
Seguendo i bolli, con un tornante sinistrorso usciamo da questo tratto accidentato (m. 2280).
Subito dopo, con poca pendenza, percorriamo un tornante destrorso e continuiamo in salita tra l'erba.
Dopo una curva verso destra saliamo ripidamente (m. 2285).
Percorriamo due curve sinistra-destra e continuiamo con minore pendenza (m. 2295).
Riprendiamo a salire ripidamente attorniati da erba e cespugli di rododendro.
Superiamo tre serpentine: dx-sx-dx (m. 2305), seguite da altre quattro: dx-sx-dx-sx.
Percorriamo due curve destra-sinistra bagnate da un rivolo.
Dopo alcuni passi su di un liscio lastrone prendiamo un sentiero che sale con minore pendenza alla destra, tra l'erba (m. 2325).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2335).
Davanti appaiono le Cime di Rosso e di Vezzeda; dietro abbiamo sempre il Disgrazia e il suo ghiacciaio. La seconda rampa è terminata.
Continuiamo con poca pendenza (m. 2350).
Seguendo i bolli, in salita attraversiamo diagonalmente delle rocce lisce.
Proseguiamo con poca pendenza attorniati dall'erba.
Dopo una curva verso sinistra riprendiamo a salire (m. 2360).
Su tracce di sentiero seguiamo i bolli, tra erba e alcune pietre. Alla destra scorre un torrente (m. 2375).
Poco dopo, tra le pietre, uno alla volta guadiamo i tre rami del torrente (m. 2390).
Lasciamo a destra un grande masso.
Terminato il guado continuiamo quasi in piano tra erba e pietre (m. 2395).
Proseguiamo in salita, tra pietrisco, a mezza costa.
Quasi in piano percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2405).
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano superiamo una curva verso destra.
Percorriamo una curva verso sinistra e riprendiamo a salire passando tra due piccoli dossi rocciosi.
Subito dopo superiamo una curva verso destra e continuiamo con poca pendenza tra l'erba.
Percorriamo due curve destra-sinistra seguite da un tornante destrorso (m. 2415).
In modo abbastanza ripido raggiungiamo un intaglio tra le rocce chiamato Sella di Sissone o Passo della Corna di Sissone di Dentro (m. 2425). Lo attraversiamo, giriamo a
destra e iniziamo a scendere in modo abbastanza ripido agevolati dalla presenza di alcuni rudimentali gradini scavati nella roccia.
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso.
Al termine della discesa proseguiamo con un sentiero che costeggia le pareti rocciose alla nostra sinistra (m. 2415).
Superiamo un tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa.
Quasi in piano attraversiamo una pietraia (m. 2405). Davanti cominciamo a vedere la bandiera del Rifugio Del Grande Camerini.
Proseguiamo in leggera salita.
In leggera discesa raggiungiamo un ruscello che attraversiamo camminando su delle pietre affioranti dall'acqua.
Continuiamo quasi in piano con un sentiero comodo ma, per un tratto, esposto alla destra.
In leggera discesa raggiungiamo un torrente e lo attraversiamo passando su delle pietre piatte (m. 2405).
Quasi in piano superiamo due semicurve sinistra-destra.
Percorriamo un'altra semicurva verso sinistra.
Un rivolo bagna il sentiero. Proseguiamo in leggera salita.
Attraversiamo un ruscello camminando sopra delle pietre piatte.
Superiamo un altro ruscello, tra alcuni massi, passando sopra delle pietre affioranti e percorriamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.
Camminando su delle pietre piatte attraversiamo i due rami di un ruscello (m. 2405).
Riprendiamo a salire, su fondo roccioso, esposto alla destra.
Continuiamo in leggera discesa, tra l'erba.
Al termine del tratto esposto, percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Raggiungiamo un bivio (m. 2400). I segnavia indicano, dietro con il sentiero AV301-305: Val Sissone;
a sinistra con il sentiero AV301-305: Rif. Del Grande Camerini a ore 0.30;
a destra in discesa con il sentiero 325: A. Sissone a ore 0.10, A. Laresin a ore 1.30, Forbesina a ore 1.40.
Andiamo a sinistra, in modo abbastanza ripido, seguendo i bolli.
Presso una curva verso sinistra scavalchiamo un rivolo (m. 2410).
Proseguiamo ripidamente.
Una freccia indica verso sinistra "Camerini" e, seguendola, riattraversiamo il rivolo.
Superiamo delle serpentine: sx-dx-sx-dx.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 2445).
Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 2455).
Superiamo due curve destra-sinistra (m. 2460).
Inizialmente lasciamo a destra una pietraia (m. 2480) poi giriamo a destra e, camminando in salita, l'attraversiamo (m. 2485).
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 2490).
Con poca pendenza superiamo due curve destra-sinistra (m. 2495).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con alcuni zig-zag: sx-dx-sx-dx.
Dopo una curva verso sinistra, fiancheggiamo la base di un crinale roccioso situato alla nostra destra.
Giriamo a destra e attacchiamo una parete di II° grado, agevolati dalla presenza di una catena e di alcuni intagli nella roccia (m. 2515).
Giunti in cima giriamo a sinistra e costeggiamo in salita il lato opposto delle cresta (m. 2530).
Poco dopo continuiamo in modo abbastanza ripido accompagnati da un'altra catena.
Alla fine della catena, in alto, davanti vediamo il rifugio (m. 2540).
Proseguiamo in salita con delle serpentine (m. 2545).
Seguiamo i bolli lasciando a sinistra un punto esposto.
Infine passiamo accanto alla fontana, saliamo dei gradini e raggiungiamo il Rifugio Del Grande Camerini (m. 2565).
Tempo impiegato: ore 4.10 - Dislivello: m. 1000 -65
Data escursione: agosto 2021
Secondo itinerario: Sentiero per le Alpi di Vazzeda 301-305
Come descritto nel primo itinerario arriviamo al ponte con il quale superiamo il torrente che scende dalla Val Muretto (m. 1670).
Subito dopo prendiamo il sentiero che si stacca alla destra ed entra nel bosco. Vari segnavia indicano, diritto con il percorso 323/1: Forbesina a ore 0.05, Val Sissone, Alpe
Ventina, Rifugio Tartaglione a ore 0.30; a destra con il percorso AV301-305: Alpe Vezzeda inferiore a 0.30,
Rifugio Del Grande Camerini a ore 3, Passo del Forno a ore 4; dietro: Chiareggio a ore 0.25. Un cartello informa se il
Rifugio M. Del Grande R. Camerini è aperto.
Seguiremo i segnavia di colore bianco e rosso e i triangoli gialli dell'Alta Via della Valmalenco, trascurando invece i bolli bianco azzurri che conducono al Passo del Forno.
Il sentiero entra nel bosco e inizia a salire.
Troviamo subito uno slargo dal quale possiamo vedere tra gli alberi il Disgrazia, ancora lontano.
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Di tanto in tanto il bosco si dirada e lascia vedere il cielo sopra di noi.
Dopo un tratto quasi in piano riprendiamo a salire avendo sulla destra un rudimentale corrimano realizzato con tronchi d'albero.
Un rivolo bagna il sentiero. Quasi in piano attraversiamo un tratto di bosco fitto. Poi il bosco si dirada e riprendiamo a salire.
Un ruscelletto attraversa il nostro cammino e si va a gettare nel torrente alla nostra destra che poco dopo raggiungiamo.
Per evitare di guadarlo deviamo a sinistra imboccando un sentiero che in venti minuti conduce al Rifugio Tartaglione. In realtà lo percorriamo
solo per pochi passi in salita poi giriamo a destra e raggiungiamo un ponticello di legno con il quale passiamo sull'altra sponda.
Poco dopo troviamo una sorgente con dell'acqua fresca che esce da un tubo.
Terminato il bosco, arriviamo all'Alpe Vazzeda inferiore (m. 1832).
In fondo ai pascoli ci sono tre baite. Senza raggiungerle, giriamo a sinistra e risaliamo i pascoli dell'alpeggio.
Di fronte a noi, lontano, si vedono alcune cascate; la più grande è quella a sinistra.
Il sentiero si divide e riunisce quasi subito, poi superati alcuni cespugli, rientriamo nel bosco.
Risaliamo ripidamente una radura ed una valletta. Giunti in cima troviamo un segnavia che indica a sinistra l'Alpe Vazzeda
superiore a 0.10 e il Rifugio Del Grande Camerini a 1.30.
Superiamo una roccetta, aiutati da alcuni gradini e raggiungiamo i pascoli dell'Alpe Vazzeda superiore (m. 2033).
Anche qui ci sono tre baite ma tutte quante sono mal ridotte e abbandonate.
Sulla destra si stacca il sentiero per il Rifugio Forno.
A monte dell'alpeggio, saliamo con alcuni piccoli tornanti, tra radi larici. Già riusciamo a vedere la bandiera e il tetto del rifugio.
Percorriamo un tratto più ripido e poi giriamo a sinistra.
Dovremo ora percorrere un lungo traverso sui fianchi della Cima di Val Bona (m. 3033) e della Cresta di Vazzeda (m. 3301).
In questo tratto dovremo superare una serie di torrenti che scendono dalla montagna. Nel periodo del disgelo o dopo un acquazzone
bisognerà guadarli, altrimenti può essere sufficiente camminare sui sassi che affiorano dall'acqua.
Dopo il primo guado il sentiero procede quasi in piano mentre camminiamo
direttamente verso il Disgrazia che già impone la sua massiccia presenza.
Superiamo un altro torrente e facciamo un breve passaggio su una roccia.
Poi con un altro guado superiamo il prossimo torrente che scende da una gola.
Risalita una roccetta il sentiero continua tra pietre ed erba. Un rivolo d'acqua bagna il sentiero. Riprendiamo a salire.
Scavalcati altri due rivoli superiamo agevolmente il successivo torrente; in questo caso infatti troviamo una fila di pietre ben allineate
sulle quali poter camminare.
Accompagnati dal richiamo di qualche marmotta, con pochi passi scendiamo in una valletta; superiamo il torrente che vi
scorre e risaliamo l'altra sponda.
La scena si ripete poco più avanti; in questo caso troviamo una bella fila di pietre ben allineate sulle quali poter camminare.
Il successivo corso d'acqua viene superato facilmente. Riprendiamo a salire.
Troviamo ancora due piccoli rivoli d'acqua. La pendenza aumenta decisamente. Ormai procediamo tra pietre e sfasciumi e i ciuffi d'erba si
fanno sempre più radi.
Risalita una roccia, aiutandoci un poco con le mani, finalmente vediamo il rifugio e con un ultimo tratto su sfasciumi lo raggiungiamo.
Tempo impiegato: ore 3 - Dislivello: m. 935
Data escursione: agosto 2006
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