Il Rifugio Colombè è situato sulle pendici sud occidentali dell'omonimo monte, in bella posizione panoramica sul gruppo della Concarena che si erge
di fronte sull'altro lato della sottostante vallata.
Primo itinerario: da Paspardo (strada, solo veicoli autorizzati)
Lasciamo la statale 42 a Ceto, al km 92.5, seguendo le indicazioni per Paspardo.
Poco dopo ci immettiamo su Via Rivea e proseguiamo verso destra.
Attraversiamo il centro lastricato di Ceto.
Usciti dal paese ci immettiamo sulla SP 88 nel punto in cui questa effettua un tornante e continuiamo diritto in salita.
Sempre seguendo la SP 88 superiamo Cimbergo e arriviamo a Paspardo.
Dopo aver attraversato quasi interamente il paese, troviamo un incrocio dove alla destra c'è un grande parcheggio nel Piazzale Marcolini (m. 960) dove
potremmo lasciare la macchina nel caso non trovassimo posto più avanti. Seguendo le indicazioni proseguiamo diritto.
Poco dopo prendiamo sulla destra Via Zumella.
Presso un tornante destrorso c'è spazio a sufficienza per una diecina di macchine e vi lasciamo anche la nostra. Qui ignoriamo la strada che si stacca
alla sinistra e conduce al Centro Faunistico del Parco dell'Adamello [aperto dal 20 marzo al 31 ottobre, dalle ore 10 alle 18, chiuso al lunedì] e ci
incamminiamo in salita tra gli alberi seguendo il tornante. La strada è ancora asfaltata (m. 1085).
Alla sinistra ci accompagna un muretto. Alla destra ci sono due piccole baite.
Percorriamo una semicurva verso sinistra aggirando una vecchia casa sulla quale è stata apposta una targa in ricordo di un cacciatore (m. 1100).
Continuiamo nel bosco. Alla destra abbiamo una staccionata.
In Località Ghisgiulì (m. 1130) incrociamo la mulattiera contrassegnata con il segnavia n. 117, descritta nel secondo itinerario. [Questa mulattiera
inizia nel centro di Paspardo e la ritroveremo subito dopo la Malga Colombè.] I segnavia indicano a sinistra in salita: sentiero Rifugio Colombè,
Bivio sentiero 3 Fratelli a ore 0.30, Rifugio CAI Cedegolo a ore 1.30, Passo della Porta a ore 4 (n. 117) e Lago d'Arno (n. 22); a destra in discesa:
Paspardo; proseguendo diritto: carrabile Rifugio Colombè, Malga Colombè, Baite Zumella, Passo della Porta a ore 4, Lago d'Arno a ore 5 (n. 78). Alla
sinistra c'è spazio per parcheggiare cinque autovetture. Continuiamo diritto con la strada che da questo punto è più stretta; un segnale stradale
ne consente il transito solo ai veicoli autorizzati.
Alla sinistra abbiamo un muro di pietre sormontato da una staccionata con paletti di legno che reggono due cavi. C'è anche un cancelletto di legno.
Davanti vediamo il Pizzo Badile Camuno.
Proseguiamo con poca pendenza con il bosco alla sinistra e un prato alla destra.
Alla destra troviamo una baita con il tetto a livello della strada, una fontana con vasca di pietre e una croce di legno. Alla sinistra sale una
sterrata passando accanto ad una vecchia casa (m. 1135).
Continuiamo con il bosco da entrambi i lati.
Alla sinistra troviamo una santella contenente una statua della Madonna di Lourdes. Proseguiamo in salita (m. 1145).
Presso una semicurva verso sinistra, poco sopra tra gli alberi, vediamo un baitello (m. 1160).
Subito percorriamo una curva verso destra aggirando una baitella.
Per un tratto la strada è rinforzata da un muro che scende alla destra (m. 1175).
Una stradina, con due strisce lastricate in corrispondenza del passaggio delle ruote, sale a sinistra. Proseguiamo diritto con poca pendenza.
Alla destra c'è uno slargo.
Per un tratto alla destra ci sono solo alberelli il che consente una veduta sui monti.
Continuiamo in salita.
Alla sinistra troviamo uno slargo e una fontana con vasca in cemento. Un sentiero si immette salendo dalla destra (m. 1190).
Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale ci sono delle protezioni e un rudere (m. 1205).
Presso un tornante destrorso trascuriamo un viottolo che prosegue diritto (m. 1220).
Proseguiamo con poca pendenza.
Alla sinistra troviamo una santella contenente la statua di Santa Barbara (m. 1230).
Subito dopo, con una semicurva verso sinistra, aggiriamo una casa.
Torniamo a salire e percorriamo una semicurva verso destra all'esterno della quale c'è una staccionata.
Presso un tratto quasi in piano, alla sinistra troviamo una piccola croce e una fontana con una grande vasca in cemento. Dalla destra sale un
sentiero. Su di un cartello leggiamo: "Bergol" (m. 1235).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in salita.
Alla destra troviamo due case. Per un tratto l'assenza di alberi consente di vedere il Pizzo Badile Camuno, la Concarena e il fondo valle (m.
1245).
Lasciamo a destra una stalla (m. 1265).
Alla sinistra troviamo una fontana con vasca in cemento. Continuiamo con poca pendenza (m. 1275).
Dopo una semicurva verso destra, troviamo uno slargo acciottolato alla sinistra e una baita poco sotto alla destra. Un cartello di legno indica
Zumella più avanti (m. 1285).
Superato un tornante sinistrorso, la staccionata di legno prosegue alla destra della strada (m. 1290).
Alla sinistra troviamo delle gabbie piene di pietre. Proseguiamo con un tratto allo scoperto e alla destra vediamo il Pizzo Badile Camuno (m. 1300).
Percorriamo alcune semicurve appena accennate.
Superiamo una curva verso sinistra (m. 1310).
Continuiamo con una curva verso destra, all'interno della quale, più sotto, sono stati collocati dei tronchi di legno intrecciati a rinforzo della
sede stradale. Lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1315).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso destra e proseguiamo in salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra all'interno della quale c'è un muro di pietre.
Poco dopo il muro e la staccionata terminano.
Presso una semicurva verso destra, dalla sinistra scende un torrente. Passiamo accanto ad un casello dell'acquedotto (m. 1345).
Continuiamo in modo abbastanza ripido, con una staccionata alla destra, in un fresco bosco di conifere.
Percorriamo un tornante sinistrorso. All'esterno c'è un muro sormontato da gabbie contenenti pietre (m. 1360).
Proseguiamo in salita. Alla sinistra ci accompagna una staccionata con pali di ferro marroni che sorreggono due traversi di legno.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Accompagnati da un muretto di pietre sul lato sinistro della strada arriviamo ad un tornante destrorso all'esterno del quale c'è uno slargo (m. 1385).
Percorriamo una curva verso destra molto ampia all'interno della quale c'è un muretto di pietre sormontato da una staccionata con paletti di ferro e
un traverso di legno (m. 1395).
Con il fondo lastricato superiamo tre semicurve dx-sx-dx.
Tornati su asfalto, in leggera salita percorriamo una semicurva verso sinistra all'interno della quale c'è un piccolo crocefisso (m. 1410).
In salita superiamo una semicurva verso sinistra, con poca pendenza una verso destra e quasi in piano una verso sinistra all'esterno della quale c'è
un rudere (m. 1420).
All'interno di una semicurva verso destra troviamo una baita accanto alla quale sventola il tricolore. Su di un cartello leggiamo: "Baita Elisa -
Località Corbela" (m. 1430).
Continuiamo in salita.
Lasciamo a sinistra uno slargo acciottolato (m. 1440).
Subito dopo ignoriamo una sterrata che sale a sinistra.
Dopo una curva verso sinistra (m. 1445) percorriamo un breve tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire. Alla sinistra ci sono alcune grosse pietre.
Poco dopo la pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1455).
Alla sinistra troviamo una baita mentre alla destra si stacca una sterrata (m. 1465).
In ripida salita percorriamo una curva verso sinistra (m. 1475).
Proseguiamo in salita. Alla sinistra c'è una zona disboscata.
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso (m. 1485).
Proseguiamo con poca pendenza. Alla destra ci sono alcune grosse pietre.
Alla sinistra, sopra ad un muro di pietre a rinforzo del terreno, vediamo una casa. Subito dopo, sempre alla sinistra, sale una stradina acciottolata. Su di un cartello
leggiamo: "Zumela". Continuiamo diritto su asfalto (m. 1495).
Superiamo una semicurva verso destra.
Alla sinistra c'è un prato. Tre segnali stradali indicano a chi scende: velocità massima consentita 20 km./h, larghezza strada 2 metri, pendenza 20%
(m. 1500).
Proseguiamo tra gli alberi.
Raggiungiamo uno slargo pianeggiante. La strada si divide. Una sterrata continua diritto verso il Volano mentre con un tornante sinistrorso su asfalto
si prosegue per Zumella e Colombè. Seguiamo il tornante.
Una stanga alla destra chiude l'accesso verso una casa.
Continuiamo con poca pendenza e vediamo alcune case sparse tra prati e alberi.
Lasciamo a destra una casa davanti alla quale ci sono tre tavoli di pietra e una fontana con vasca in cemento.
Alla destra troviamo un'altra stanga e più sopra vediamo una baita.
Continuiamo in salita (m. 1530).
Dalla sinistra sale una stradina acciottolata (m. 1540).
Ad una biforcazione proseguiamo verso sinistra tra alberi, ora meno alti (m. 1545).
Lasciamo a destra una baita.
Passiamo tra due baite, una per lato. Dietro a quella di sinistra ne scorgiamo un'altra (m. 1555).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Su fondo acciottolato percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo su asfalto (m. 1565).
Troviamo una baita alla destra, una vecchia baita poco sotto a sinistra e una baitella a lato della strada alla sinistra (m. 1575).
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una santella con la statua di una Madonna, un ampio parcheggio e una fila di baite allineate poco sotto alla sinistra
(m. 1585). Al termine del tornante ci sono delle gabbie contenenti pietre per impedire eventuali smottamenti. Continuiamo con poca pendenza e con il fondo lastricato.
Per un tratto alla destra abbiamo una staccionata di legno.
Superiamo due semicurve sinistra-destra mentre alla destra ci sono una casa e un baitello. Su di un cartello leggiamo: "Lognet" (m. 1595).
Continuiamo su asfalto attorniati da prati e da qualche albero (m. 1600).
All'esterno di un tornante sinistrorso ci sono: una strada che prosegue diritto, un casello dell'acquedotto e una fontana con una grande vasca in
pietre e cemento. I segnavia indicano a destra il Rifugio De Marie e seguendo il tornante il Rifugio Colombè. Proseguiamo verso sinistra con il fondo lastricato e con gli alberi prevalentemente sul lato destro delle strada (m. 1605).
In salita superiamo una semicurva verso sinistra (m. 1610).
Troviamo un tombino/pozzetto in mezzo alla strada che ora è sterrata e procede con poca pendenza. Alla sinistra c'è una staccionata di legno. Gli alberi sono sempre più radi (m. 1620).
Lasciamo a sinistra un masso (m. 1625).
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Alla destra troviamo l'area attrezzata "Loc. Pla dei Rac". All'interno di una recinzione ci sono: due tavoli di legno con relative panche,
una fontana con vasca in pietra, una postazione per barbecue e un'edicola con vari pannelli che illustrano e parlano dei seguenti animali: stambecco,
orso bruno, aquila e marmotta, capriolo, cervo europeo, anfibi e rettili, gallo cedrone, altri galliformi. Un altro cartello parla dell'incendio
della "Zumella" negli anni 2001-2002 (m. 1630).
Continuiamo tra i prati mentre gli alberi sono più distanti.
Nei prati alla sinistra, con bella vista sul Pizzo Badile, c'è una chiesetta intitolata alla Madonna delle Nevi. Su di una scultura di legno
raffigurante un alpino leggiamo: "a voi che siete andati avanti e ci avete lasciato tanto".
La strada diventa lastricata. Alla destra c'è una costruzione dell'acquedotto (m. 1635).
Proseguiamo in salita. Presso un tornante destrorso un cartello segnala l'area attrezzata "Loc. Dos del Rodont" che vediamo in
basso alla sinistra (m. 1650).
Percorriamo un tratto sterrato in leggera discesa (m. 1660).
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra.
Continuiamo con gli alberi, dapprima solo sul lato destro della strada e poco dopo da entrambi. Alcuni, purtroppo abbattuti dal vento, consentono una veduta del fondovalle.
Dopo un tratto in salita (m. 1675), con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa.
Un cartello segnala alla destra l'area attrezzata "Loc. Pla dei Tupì" dove c'è anche una lunga vasca di pietra. Continuiamo in leggera
salita con il fondo lastricato (m. 1690).
Dopo un tratto sterrato quasi in piano, riprendiamo a salire con il fondo lastricato (m. 1695).
Passiamo accanto ad un grande cartello che parla dei larici. Continuiamo con il fondo sterrato (m. 1705).
Camminando tra due staccionate, attraversiamo la Malga Zumella; alla destra della strada c'è la baita-casera mentre alla sinistra ci sono le stalle e un
grosso masso. Un cartello informa che si vendono burro e formaggi di capra e di mucca (m. 1710).
Dalla sinistra si immette la mulattiera che avevamo già incrociato in Località Ghisgiulì. I segnavia indicano davanti il Rifugio Colombè a ore 0.05,
dietro il Rifugio De Marie a ore 1.30 e a sinistra Paspardo a ore 1.20.
Proseguiamo tra i larici. In leggera salita superiamo due semicurve destra-sinistra.
Presso una semicurva verso destra, altri segnavia indicano davanti con il percorso 117: Passo delle Basse a ore 2, Passo della Porta a ore 2.30, Lago
d'Arno a ore 3.30.
Continuiamo con una semicurva verso sinistra.
Giunti in vista del Rifugio Colombè abbandoniamo la strada che continua sulla destra.
Attraversiamo un vasto spiazzo, superiamo la recinzione e lo raggiungiamo (m. 1720).
Tempo impiegato: ore 1.50 - Dislivello: m. 635
Data escursione: agosto 2021
Secondo itinerario: da Paspardo (mulattiera 117)
Come descritto nella prima parte del precedente itinerario parcheggiamo al tornante destrorso di quota m. 1085 e ci incamminiamo.
In località Ghisgiulì (m. 1130) incrociamo la mulattiera 117 (Bassa Via
dell'Adamello). I segnavia indicano a sinistra in salita: sentiero Rifugio Colombè, Bivio sentiero 3 Fratelli a ore 0.30, Rifugio CAI Cedegolo a ore
1.30, Passo della Porta a ore 4 (n. 117) e Lago d'Arno (n. 22); a destra in discesa: Paspardo; proseguendo diritto: carrabile Rifugio Colombè, Malga
Colombè, Baite Zumella, Passo della Porta a ore 4, Lago d'Arno a ore 5 (n. 78).
In questo punto c'è spazio solo per cinque o sei vetture.
Prendiamo la mulattiera, inizialmente con pietre parzialmente ricoperte da cemento, che sale a sinistra tra i noccioli. Di tanto in tanto troveremo una
canalina per lo scolo dell'acqua che la attraversa.
Tra gli alberi vediamo anche alcuni prati.
La pendenza diminuisce (m. 1150). Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso una vecchia costruzione.
Poi ne lasciamo un'altra a destra mentre la mulattiera riprende a salire (m. 1160).
Ora nel bosco vediamo anche faggi e qualche betulla. La pendenza diminuisce. Ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso un prato (m. 1175).
La mulattiera diventa ben acciottolata e riprende a salire. In basso a sinistra vediamo due baite.
Un breve tratto privo di alberi consente una bella veduta a sinistra sulla vallata, poi rientriamo nel bosco.
Più avanti gli alberi diventano più radi e alla sinistra ci sono dei larici.
Percorriamo un'ampia curva a destra (m. 1235) e passiamo tra una vecchia baita e un rudere. Vediamo un segnavia con due cerchi sovrapposti di colore
rosso e bianco.
All'esterno di una curva a sinistra troviamo un cancello e poi la recinzione che chiude una baita.
Proseguiamo in leggera salita tra i noccioli.
Percorriamo una curva a sinistra, dove vediamo un bollo rosso e bianco, ignorando un sentiero che continua diritto.
Nuovamente in salita, raggiungiamo uno slargo ed una curva a destra (m. 1275).
Subito dopo passiamo tra una baita e un lastrone di roccia obliquo.
Poco dopo, arrivati davanti ad un'altra roccia, giriamo a destra.
Ora camminiamo con betulle alla sinistra e larici alla destra.
Alla sinistra troviamo una cappellina contenente una statua di Maria Immacolata (m. 1290).
Entriamo in un lariceto. La pendenza aumenta.
Arriviamo ad un bivio (m. 1305) dove la segnaletica indica: Località Saline; a sinistra con il Sentiero 3 Fratelli n. 22: Lago d'Arno a ore 2.15;
diritto con il n. 117: Rifugio CAI Cedegolo al Colombè a ore 1, Passo della Porta a ore 3.30; dietro: Paspardo a ore 0.30.
Continuiamo in leggera salita tra i noccioli oltre i quali riusciamo a scorgere la Concarena.
Dopo due passi su fondo in cemento, alla sinistra troviamo una vasca (m. 1315).
Proseguiamo in salita tra conifere, betulle e noccioli.
Con poca pendenza su sterrato, lasciamo alla destra un rudere e proseguiamo in salita con il fondo acciottolato (m. 1330).
In basso a destra vediamo un altro rudere.
Percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è un grosso masso e ignoriamo una stradina che si stacca sulla destra. Un cartello indica che siamo
in Località: Daha.
Dopo il tornante proseguiamo in leggera salita su sterrato. Gli alberi sono più radi.
Torniamo poi a salire con il fondo acciottolato. Alla sinistra c'è una baita recintata (m. 1370).
Rientriamo nel bosco.
In leggera salita raggiungiamo una vasca in pietra sulla destra. Ignoriamo una stradina inerbita alla sinistra. Un cartello informa che siamo in
Località Pusol. Alla destra c'è una santella con una madonnina, alla sinistra c'è un prato.
Subito dopo alla sinistra troviamo una baita ristrutturata mentre alla destra ci sono dei ruderi. E' un bel punto panoramico sulla vallata e sui monti (m. 1400).
Proseguiamo con maggiore pendenza passando accanto ad altri ruderi.
Dopo pochi passi su sterrato, dove troviamo un tombino, lasciamo a sinistra una baita e proseguiamo con il fondo acciottolato.
La pendenza diminuisce un poco e percorriamo un ampio tornante destrorso tra radi larici.
Con maggiore pendenza percorriamo due curve sinistra-destra e raggiungiamo la parte alta di Pusol (m. 1440) dove troviamo alcune baite ben conservate,
alcuni baitelli e dei ruderi. Anche da questo punto la vista può spaziare sulla vallata.
Poco dopo arriviamo ad un bivio nei pressi di una fontana con vasca di pietre (m. 1455). Un cartello indica a sinistra il sentiero per il Rifugio Colombè.
Ci addentriamo in un fitto bosco composto in prevalenza da larici e cominciamo a trovare come segnavia dei segmenti di colore blu.
Poi, in leggera salita, ignoriamo un sentiero che scende a sinistra verso un traliccio dismesso e abbattuto. Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1470).
Superiamo una curva a sinistra attorniati da pochi alberi. Un cartello informa che siamo in Località Valsel de Lampremia (m. 1480).
Entriamo in un fitto bosco di conifere.
Poi proseguiamo quasi in piano. Gli alberi diventano più radi (m. 1500).
Continuiamo con poca pendenza, ancora nel bosco. Vediamo altri segnavia di colore blu.
Torniamo a salire; ora il fondo è pietoso (m. 1530).
Dopo pochi passi allo scoperto rientriamo in un fitto bosco.
Presso uno slargo con una piccola radura, il sentiero gira a sinistra. Un cartello sormontato da una bandierina rossa informa che siamo in Località Grasata (m. 1550).
Continuiamo tra gli alberi che ora non riescono più a coprire il cielo sopra al sentiero.
Raggiungiamo un casello dell'acquedotto dal quale, tramite un tubo color arancione, esce dell'acqua. Qui il sentiero gira a destra (m. 1565).
Giunti davanti ad una roccia, proseguiamo in leggera salita con una ampia curva a destra.
Poi la pendenza aumenta. Percorriamo un tornante sinistrorso attorniati da pochi alberi e rientriamo nel bosco (m. 1600).
Superiamo un altro tornante destrorso dove ci sono meno alberi e proseguiamo con minore pendenza lasciando alla sinistra una zona con parecchie piccole
pietre franate (m. 1630).
Proseguiamo alternando alcuni tratti con maggiore o minore pendenza e con bosco più o meno fitto. In genere dove il bosco è più fitto la pendenza è minore.
Infine sbuchiamo in una radura. Un segnavia indica alle nostre spalle Paspardo. Alla destra ci sono gli edifici della Malga Colombè (m. 1710).
Ci immettiamo sulla carrozzabile sterrata e la seguiamo verso sinistra come precedentemente descritto nel precedente itinerario fino al rifugio (m.
1720).
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 635
Data escursione: dicembre 2011
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