Il Rifugio Cavagiozzo degli Alpini di Acquate è situato in Località Sorgente Pissavacca, sul versante occidentale del Monte Resegone.
La baita è attualmente chiusa a seguito delle disposizioni Covid 19. Su di un cartello affisso all'uscio leggiamo: "A seguito della riunione di
Consiglio, svoltasi in data Martedì 22 Settembre 2020, si comunica che tutti gli eventi programmati ed organizzati dal nostro gruppo presso la Baita
di Cavagiozzo, Castagnata e Trippata 2020 sono annullati. La volontà è di riprendere la normale attività della baita, compresi i turni domenicali, a
partire da Marzo 2021. Divieto assoluto apertura della baita ed utilizzo dei bracieri."
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la statale 36 racc che sale in Valsassina.
Dopo km. 1.8 in galleria, prendiamo la prima uscita (Ospedale Manzoni).
Passiamo davanti all'ospedale e continuiamo per altri ottocento metri fino a trovare sulla destra Corso Promessi Sposi (cartello funivia Erna). Prendiamo questa
strada e al primo bivio andiamo diritto in Via Don Giovanni Minzoni, lasciando a destra Via Poggi che continua verso la funivia.
Poco dopo raggiungiamo il Sagrato Don Abbondio e la chiesa di San Giorgio martire (m. 265).
Lasciamo la macchina nel parcheggio davanti alla chiesa o nelle vie adiacenti.
Ci incamminiamo, in leggerissima salita, alla destra della chiesa, in Via Renzo.
Ignoriamo Via Agnese che si stacca alla destra.
Giunti in fondo, giriamo dapprima a sinistra e poi a destra lasciando a sinistra una chiesa.
Poco dopo lasciamo questa strada per prendere alla destra Via Lucia all'inizio della quale c'è una fontanella. Questa strada è più stretta dell'altra
e ha il fondo acciottolato (m. 275)
Alla sinistra, al civico 27, una targa marmorea segnala la casa ritenuta tradizionalmente come quella di Lucia Mondella.
Dopo una semicurva verso destra giriamo a sinistra e proseguiamo in salita con Via Resegone, una mulattiera con ciottoli e gradini.
Più avanti superiamo l'acquedotto che troviamo a destra mentre da sinistra arriva e termina qui una strada asfaltata (m. 310).
Percorriamo una curva verso sinistra e un tornante destrorso.
Raggiungiamo una grotta con la Madonna di Lourdes, un monumento ai caduti e una fonte con sei cannelle. Qui la mulattiera a gradini si divide e continuiamo
verso destra.
Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua e percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Passiamo sotto tre cavi della corrente (m. 330).
Lasciato a sinistra un sentiero, superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo in modo abbastanza ripido.
Alla sinistra troviamo alcuni maestosi esemplari di cedro dell'Himalaya (Cedrus deodara) le cui fronde si protendono sopra alla mulattiera.
Continuiamo in salita tra due muretti a secco.
Tramite un ponticello scavalchiamo il raccordo della statale 36 che collega Lecco alla Valsassina (m. 360).
Transitiamo sotto i cavi dell'alta tensione (m. 370).
Subito dopo ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra.
La mulattiera diventa una stradina asfaltata.
Lasciamo a sinistra Via Roncale.
Raggiungiamo un tornante della strada, Via ai Poggi, che sale verso la funivia dei Piani d'Erna. Trascuriamo Via per Erna che prosegue
diritto. Su di un albero e su di un muretto vediamo due targhette gialle del Percorso Giorgio Combi che indicano a destra Camposecco e dietro Bonacina.
Seguiamo la strada verso destra (m. 385).
Alla sinistra c'è la fermata della linea autobus n. 5.
Continuiamo in leggera discesa, per circa duecento metri, tra case recintate con muretti e siepi e superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla destra c'è anche
una siepe di corbezzolo.
Lasciamo a destra Via Costa e attraversiamo la strada sulle strisce pedonali. Sull'altro lato, accanto al cartello che indica l'inizio della
frazione di Falghera, prende avvio la stradina con la quale dovremo proseguire (m. 365). I segnavia indicano: Baita Cavagiozzo, Deviscio,
Rifugio Stoppani e Rifugio Azzoni.
Saliamo su fondo dapprima in cemento e poi acciottolato. A sinistra ci sono le mura di recinzione di alcune case mentre sull'altro lato ci sono degli alberi.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 380).
Continuiamo con poca pendenza tra gli alberi. Alla destra la vista può spaziare su Lecco e sul lago (m. 390).
Presso una semicurva verso sinistra, alla sinistra c'è un cancelletto marrone.
Ignoriamo un sentiero che entra nel bosco alla destra. Proseguiamo in salita (m. 395).
Superiamo due semicurve destra-sinistra. Alla sinistra abbiamo un alto muro sormontato da una rete metallica (m. 400).
Dopo una semicurva verso destra, alla sinistra c'è un muro, meno alto del precedente, anch'esso sormontato da una rete (m. 410).
Continuiamo in leggera salita su di un fondo misto di ciottoli e cemento.
Dopo una curva verso destra, percorriamo un tornante sinistrorso aggirando una cappelletta con la scritta "Ave Maria" situata all'intermo di
una recinzione. Alla destra scende un sentiero (m. 425).
Poco dopo, troviamo alla destra due stanghe che chiudono l'accesso verso un prato.
Proseguiamo in leggera salita. Per un tratto la stradina è incassata nel terreno circostante. Percorriamo una semicurva presso sinistra.
Continuiamo con minima pendenza, nel bosco. Alla sinistra c'è un muretto a secco.
Superiamo una semicurva verso destra. Ora la stradina ha il fondo in parte sterrato e in parte acciottolato (m. 435).
Ignoriamo un sentiero che scende a destra.
Arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: a sinistra Cavagiozzo, a destra il Ponte Tenaglia. Al centro c'è un'altra stradina chiusa da una stanga. Andiamo a
sinistra (m. 440).
Sulla destra ci accompagna una diroccata staccionata di legno.
Poco dopo ignoriamo un sentiero che retrocede a sinistra in salita.
Riprendiamo a salire.
Su un masso alla destra vediamo un bollo giallo (m. 460).
Un altro sentiero sale a sinistra. I segnavia indicano a sinistra Malnago e diritto la Baita Cavagiozzo. C'è anche una freccia rossa che invita a proseguire
con la stradina.
Continuiamo diritto in leggera salita (m. 470).
Vediamo una freccetta rossa dipinta su di una pietra nel mezzo della stradina.
Lasciata a destra una stanga verde, troviamo, sempre a destra, undici tavoli e panche che precedono la Baita A.N.A. di Acquate (m. 475).
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello: m. 230 -20
Data escursione: dicembre 2020
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