Bivacco Cantoni

Il Bivacco Cantoni si trova su di un dosso morenico situato poco sotto il ghiacciaio della Cima Piazzi e a monte del Dosso Penaglia, il crinale che divide la Val Lia dalla Val Cardonč.

Si tratta di una costruzione in lamiera di colore rosso che dispone di 9 posti letto con materassi, cuscini e coperte, un fornelletto con bombola esterna, alcune stoviglie, una tanica a spalla per l'acqua recuperabile presso una pozza scendendo dietro al bivacco, cassetta con medicinali e cassetta per le offerte.

Primo itinerario: lungo la Val Cardonč
A Bormio prendiamo la statale 301 che sale al Passo del Foscagno con la quale arriviamo fino a Isolaccia.
Prima di attraversare il ponte sul Torrente Viola che precede il paese, giriamo a sinistra in Via Zardin.
Seguiamo questa strada che conduce al campo sportivo dove acquistiamo il permesso per salire in auto fino al soprastante parcheggio. Il costo del biglietto, da esporre sul cruscotto della vettura, č di 6 euro al giorno.
Una diecina di metri prima del campo sportivo si stacca alla sinistra la strada che conduce in Val Lia e in Val Cardonč. Da fine luglio a inizio settembre (nell'anno 2013 dal 27/7 al 01/09) questa strada č percorribile, dopo aver acquistato il permesso, fino al parcheggio di Pian de Li Astela e, solo dopo le ore 18 fino all'agriturismo Boron. Pertanto, pagato il ticket, torniamo indietro e prendiamo questa strada.

Troviamo quasi subito il cartello di divieto di transito ai veicoli non autorizzati e dei segnavia che indicano: Val Cardonč, Belvedere, Biv. Ferrario, Biv. Cantoni, Cima Piazzi, Val Lia. La strada č asfaltata e presenta alcuni tratti ripidi.
Arrivati al parcheggio controlliamo i vari segnavia che indicano: Pian de li Astela 1615 m; con una stradina a sinistra: 286.2, Baite di Pezzel a ore 0.20, Ciuk a ore 1.40, Alpe Le Pone a ore 1.40; dietro: 286, Isolaccia a ore 0.50; davanti con il percorso 286, Preda Benedida a ore 1.10, Alpe Boron a ore 2.45, Bivacco Cantoni a ore 4.40; davanti con il percorso 288: Chiesa Presedont a ore 1.30, Baite Cardonč a ore 2.40, Bivacco Ferrario a ore 3.40. C'č anche un vecchio cartello di legno che indica l'altezza in m. 1661. I tempi indicati sui segnavia ci sono parsi esagerati.

Ci incamminiamo in leggera salita, seguendo la strada asfaltata tra alti alberi di conifere.
Poi, quasi in piano con una staccionata di legno alla destra, arriviamo ad una curva a sinistra.
Poco dopo alla sinistra troviamo un crocefisso.

Percorriamo una curva a destra ignorando un sentiero che prosegue diritto verso Ciuk. Alla sinistra ci sono dei prati e due tavoli con relative panche. Anche alla destra si stacca un altro percorso e i segnavia indicano diritto: Preda Benedida, Prescedont, Val Lia; a destra: Doss de li Formiga, Pezzel de Bass, Isolaccia (m. 1630).
Torniamo nel bosco e ignoriamo una stradina che alla destra scende verso una capanna.
Dopo una semicurva a destra proseguiamo alternando alcuni tratti in salita ad altri con poca pendenza.

Quasi in piano, raggiungiamo uno slargo presso il quale alla sinistra troviamo un tavolo con relative panche. I segnavia indicano: Preda Benedida 1665 m; davanti con il percorso 286: Paluetto di Dentro a ore 1.15, Alpe Boron a ore 1.40, Bivacco Cantoni a ore 3.40; davanti con il percorso 288: Chiesa Presedont a ore 0.20, Baite Cardonč a ore 1.40, Bivacco Ferrario a ore 2.40; dietro Isolaccia a ore 1.15; a destra con il percorso 209: San Carlo a ore 0.30, Ponte dell'All a ore 0.20; a sinistra con il percorso 209: Presedont a ore 0.25, Alpe Pone a ore 2.40, Chiesa S. Colombano a ore 3. Un altro cartello segnala a destra l'agriturismo Baita dell'All raggiungibile con 15 minuti di cammino.

Proseguiamo alternando due tratti in salita ad uno con poca pendenza.
Percorriamo poi un tratto quasi in piano e troviamo un cartello che indica davanti: Presedont, Val Lia (m. 1700). Alla destra ci sono uno slargo e una strada sterrata che si stacca dal percorso principale.
Continuiamo con altri due tratti in salita ed uno con minore pendenza.
Troviamo poi alla sinistra dell'acqua che scende da un tubicino e cade in una griglia.
Pių avanti a sinistra ci sono una casa, un prato, due tavoli e una fontana; poco dopo alla destra troviamo altri due tavoli con relative panche.
Quasi in piano raggiungiamo un'altra fontana, l'acqua della quale cade in un tronco scavato. Alla destra c'č uno slargo. In alto a sinistra vediamo la chiesa di Presedont in un'area chiusa da transenne di legno. Alla sinistra c'č una bacheca con una cartina.

Poco dopo arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano: Chiesa Presedont 1740 m; con un tornante verso sinistra: Paluetto di Dentro a ore 1, Alpe Boron a ore 1.20, Bivacco Cantoni a ore 3.15; diritto con il percorso 288: Baite Cardonč a ore 1.15, Bivacco Ferrario a ore 2.15.
Volgendo le spalle alla chiesa proseguiamo diritto con alcuni saliscendi. Davanti, in lontananza, cominciamo a vedere la Cima Piazzi e il suo ghiacciaio.
Dopo una curva a sinistra, alla sinistra ci accompagna un muro di pietre.
Continuiamo in leggera discesa e cominciamo a trovare, di traverso alla strada, delle canaline di metallo per lo scolo dell'acqua.

Ad un bivio andiamo a destra in discesa. Pochi passi pių avanti, un bollo bianco rosso conferma l'esatta direzione (m. 1750).
Proseguiamo in leggera discesa, poi quasi in piano con delle protezioni di legno alla destra ed un muro alla sinistra.
Percorriamo un altro tratto in discesa al termine del quale alla destra cominciamo ad intravedere il torrente.

Dapprima quasi in piano e poi in leggera salita arriviamo ad un bivio dove un cartello informa che ci troviamo in localitā: "La Corna 1750 m". In alto a sinistra vediamo quattro baite. Alla destra c'č un ponte di legno con il quale attraversiamo il torrente. Subito dopo ci sono dei segnavia che indicano: Val Cardonč, Bivacco Ferrario, Cima Piazzi.
Qui la strada gira a destra e, con il fondo in cemento, sale in modo abbastanza ripido. Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con pali di metallo e delle vecchie traversine ferroviarie riciclate allo scopo.
Alla sinistra troviamo una lastra di marmo con una foto e una targa a ricordo di una persona scomparsa.
Troviamo poi un cartello su di un albero che indica i Bivacchi Ferrario e Cantoni e ignoriamo una sterrata che, quasi in piano, si stacca alla destra.

Proseguiamo in modo abbastanza ripido e percorriamo un tornante sinistrorso con un muretto alla sinistra e delle traversine alla destra (m. 1765).
Pių avanti il muretto termina.
Dopo una curva a destra la pendenza diminuisce un poco e la strada ritorna sterrata (m. 1775).
In leggera salita percorriamo un ampio tornante sinistrorso oltre il quale proseguiamo quasi in piano.
Nuovamente con il fondo in cemento, superiamo un tornante destrorso. Alla sinistra su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina. Alla destra ci sono delle vecchie traversine ferroviarie.
Dopo il tornante, riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Al termine della salita proseguiamo su sterrato, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Percorriamo una curva a sinistra e continuiamo quasi in piano.

Alla destra troviamo la Baita Rocca e una fontana l'acqua della quale cade in un tronco di legno scavato. Alla sinistra c'č un muro in cemento e pietre. Un cartello informa che ci troviamo in localitā "Belvedere 1821 m" ed un altro segnala il Rifugio (Bivacco) Ferrario.
Pių avanti un rivolo attraversa la strada. Alla sinistra c'č una canalina nella quale scorre l'acqua che poi cade in un tronco scavato (m. 1830).
Dopo pochi passi allo scoperto rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire.
Continuiamo poi quasi in piano. Dalla sinistra scende un pendio prativo (m. 1840).
Subito dopo, con il fondo in cemento, percorriamo una curva a sinistra all'esterno della quale ci sono delle vecchie traversine ferroviarie. Alla sinistra c'č una baita.
Proseguiamo su sterrato.

Alla destra scende un piccolo sentiero marcato da bolli bianco rossi. Lo ignoriamo e proseguiamo diritto seguendo la sterrata.
Rientriamo nel bosco e saliamo in modo abbastanza ripido.
Troviamo poi un bollo bianco rosso su di una pietra; abbiamo cosė la conferma di non aver sbagliato percorso (m. 1865).
Continuiamo il nostro cammino alternando alcuni tratti quasi in piano o con poca pendenza ad altri in salita (m. 1890).

Arriviamo ad un bivio (m. 1905). Un cartello indica che il percorso alla sinistra conduce a Palueta e un segnale stradale ne vieta il transito ai veicoli. Continuiamo diritto quasi in piano.
Poi riprendiamo a salire. Alla destra ci sono meno alberi; possiamo cosė vedere la vallata e, in lontananza, riusciamo a distinguere la statale del Foscagno nei pressi del tornante di Arnoga.

Dopo un breve tratto quasi in piano torniamo a salire poi, con minore pendenza, raggiungiamo un cancello da aprire e richiudere dopo il passaggio (m. 1920).
Superato il cancello proseguiamo dapprima quasi in piano, poi in salita e successivamente con lievissima pendenza. Davanti biancheggia il ghiacciaio della Cima Piazzi.

Lasciamo a destra due baite (m. 1945) e cominciamo a scendere. Alla destra ci sono pochi alberi e in basso vediamo scorrere un torrente.
Proseguiamo con minore pendenza e, al termine della discesa, alla sinistra troviamo una vasca in cemento (m. 1935).
Ora saliamo in modo abbastanza ripido.
Poi la pendenza diminuisce un poco. Il bosco č sempre pių rado.
Per un po' camminiamo accompagnati alla sinistra da una parete di roccia friabile (m. 1975) terminata la quale torniamo a scendere.
Con un'altra parete rocciosa alla sinistra, scendiamo fino ad un ponte di legno con il quale attraversiamo il torrente (m. 1950).

Oltre il torrente troviamo un bivio. I segnavia indicano a sinistra con il percorso 288/286, Baite Cardonč a ore 0.10, Bivacco Ferrario a ore 1.10, Bivacco Cantoni a ore 2.10; dietro con il percorso 288: Chiesa Presedont a ore 1, Preda Benedida a ore 1.10, Isolaccia a ore 2.10; a destra con il percorso 289: Alpe Verva a ore 1.40, Passo di Verva a ore 2.30, Val Viola a ore 2.40.
Andiamo a sinistra in salita, con il fondo in cemento, in direzione della Cima Piazzi. Alla destra della stradina ci accompagna un rivolo.
Pių avanti alla destra troviamo un muretto.
Proseguiamo quasi in piano su sterrato (m. 1965).
Incrociamo un ruscello che attraversa la stradina passandole sotto o anche sopra, su di una base di cemento e pietre, se l'acqua č tanta.

Torniamo a salire e percorriamo un ampio tornante destrorso presso il quale il muretto termina. Alla sinistra c'č una stalla in legno. Un cartello informa che ci troviamo in localitā: "Cardonč 1986 m".
Percorriamo una curva a sinistra tra i prati dove pascolano alcune mucche.
Proseguiamo in leggera salita con delle vecchie traversine ferroviarie alla sinistra.

Ora abbandoniamo la sterrata che continua diritto e, con un tornante destrorso, ci dirigiamo verso due baite.
Con un sentiero raggiungiamo una palina sulla quale leggiamo le seguenti indicazioni: Baite Cardonč 2006 m; a sinistra con il sentiero 288: Bivacco Ferrario a ore 1, Bivacco Cantoni a ore 2, Alpe Verva a ore 2.30; dietro: Chiesa Presedont a ore 1, Preda Benedida a ore 1.15, Isolaccia a ore 2.20.

Seguendo i bolli bianco rossi saliamo con vari zig-zag tra radi alberi, erba, mirtilli e rododendri con bella vista sul ghiacciaio e sulla sottostante vallata.
Percorriamo un tratto senza alberi. Alla destra ci sono dei prati e in lontananza vediamo due ruderi (m. 2055).
Torniamo poi tra gli alberi e i cespugli. La pendenza aumenta un poco. Di tanto in tanto vediamo un cartello che indica il divieto di caccia.
Il sentiero si divide solo per aggirare un albero su quale sono stati dipinti i bolli (m. 2080).
In leggera salita attraversiamo un praticello lasciando a destra un vecchio tronco.
Poi la pendenza aumenta e ben presto diventa abbastanza ripida.

Incrociamo il piccolo solco nel quale scorre un rivolo.
Poi, dopo un ampio tornante destrorso tra i cespugli, lo riattraversiamo da sinistra verso destra (m. 2120).
Dopo pochi passi quasi in piano, superiamo un tornante sinistrorso e riprendiamo a salire.
Pieghiamo poi a sinistra lasciando a destra un prato (m. 2130).

Gli alberi ormai sono quasi terminati e camminiamo tra erba e cespugli. Alcuni rudimentali gradini scavati nel terreno agevolano il cammino.
Vediamo una bandierina di colore rosso bianco rosso dipinta su di una pietra.
Continuiamo con delle serpentine dapprima lasciando a destra un valloncello e poi volgendogli le spalle.
Passiamo accanto ad un larice sul cui tronco vediamo i bolli e, dopo due passi in discesa, attraversiamo il letto in secca di un ruscello e riprendiamo a salire (m. 2160).

Poco pių avanti lo attraversiamo di nuovo. Il sentiero ora si unisce ad un'altra traccia che proviene dalla destra (m. 2165). Proseguiamo verso sinistra costeggiando il ruscello, con bella vista sul ghiacciaio.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire. Troviamo ancora dei rudimentali gradini scavati nel sentiero.
Attraversiamo il ruscelletto verso sinistra e proseguiamo tra erba e rododendri (m. 2185).
Di tanto in tanto troviamo una pietra, a volte con i bolli.
Ora camminiamo con pochissima pendenza poi giriamo a sinistra e torniamo a salire (m. 2190).
Poco dopo giriamo a destra riprendendo la precedente direzione (m. 2205).
Seguiamo tracce di sentiero tra l'erba. Alla sinistra, sotto al ghiacciaio, cominciamo ad individuare il Bivacco Ferrario.
Camminiamo su di un piccolo contrafforte tra la valle alla sinistra ed un valloncello alla destra.

Arriviamo ad un bivio (m. 2240). Un sentiero si avvia in discesa alla sinistra e l'altro in salita verso destra, entrambi sembrano dirigersi verso la testata della valle. Andiamo a sinistra.
Dopo pochi passi in discesa, proseguiamo quasi in piano, con un piccolo sentiero marcato dai bolli, attraversando una zona con delle piccole pietre.
Camminando poi tra erba e rododendri pieghiamo a sinistra portandoci verso il centro della testata della Val Cardonč.
Superiamo il letto in secca di un torrente e proseguiamo in leggera salita (m. 2250).
Ora, osservando bene, riusciamo a distinguere, pių in alto del Bivacco Ferrario, anche la rossa costruzione del Bivacco Cantoni, accanto al ghiacciaio.
In salita attraversiamo una zona con delle piccole pietre franate (m. 2255).

Continuiamo quasi in piano tra l'erba, a mezza costa, verso il lato sinistro della valle.
Poi riprendiamo a salire su di un ampio percorso con il pendio che alla sinistra precipita verticalmente tra i rododendri.
Continuiamo quasi in piano tra erba e pietre (m. 2285).
Riprendiamo a salire. Ora il Bivacco Ferrario scompare mentre il Bivacco Cantoni č sempre ben visibile.
Torniamo poi a camminare quasi in piano e a vederli entrambi (m. 2290).
Percorriamo pochi passi su fondo roccioso, seguiti da una breve discesa tra erba e pietre.
Attraversiamo una pietraia e poi riprendiamo a salire.
Praticamente in piano ma con lievi saliscendi attraversiamo il letto di alcuni rivoli che troviamo in secca.

Tra pietre e massi torniamo a salire verso una palina con le seguenti indicazioni: Alta Via della Magnifica Terra; Sito di Importanza Comunitaria IT 2040012; davanti con il sentiero 288/208: Bivacco Ferrario, Bivacco Cantoni a ore 1, Alpe Boron a ore 1.30; a destra con il sentiero 208: Alpe Verva a ore 1.30, Lago di Selva a ore 2.50, Rifugio Federico al Dosdč a ore 3.50; dietro: Baite Cardonč a ore 0.45, Chiesa Presedont a ore 1.40, Isolaccia a ore 3.10.
Proseguiamo con poca pendenza costeggiando l'orlo del pendio che precipita verso il torrente che scorre in basso a sinistra.
Poi giriamo a sinistra e in salita ci portiamo in direzione del Bivacco Ferrario.
Passiamo tra alcune pietre.

Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita raggiungiamo un'altra palina con i segnavia: Bivacco Ferrario 2310 m; a destra: Bivacco Cantoni a ore 1, Alpe Boron a ore 1.30, Chiesa Presedont a ore 2.30; dietro: Baite Cardonč a ore 0.45, Chiesa Presedont a ore 1.40, Isolaccia, Alpe Verva a ore 1.30, Lago di Selva a ore 2.50, Rifugio Federico al Dosdč a ore 3.50.
Il Bivacco Ferrario č pochi passi pių avanti. Seguendo le indicazioni andiamo a destra.
Dopo alcuni passi in salita, proseguiamo in leggera discesa tra pietre e qualche ciuffo d'erba seguendo i bolli bianco rossi.
Poi in leggera salita ci dirigiamo verso un masso aguzzo.

Attraversiamo un erboso pianoro lasciando alla sinistra un laghetto (m. 2325).
Terminato il pianoro, camminando tra erba e pietre, ci affianchiamo ad un torrente e, in salita, ne seguiamo la sponda destra.
Continuiamo dapprima tra pietre e pietrisco e poi quasi in piano tra i massi.
Seguendo i bolli raggiungiamo un nevaio sotto il quale scorre il torrente. Testiamo la neve, che sembra abbastanza dura per camminarci sopra, e lo attraversiamo (m. 2340).

Oltre il nevaio, seguendo i bolli, proseguiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano tra pietre, erba e alcuni fiori di montagna.
Ci troviamo sul fondo di una valletta circolare.
Camminando quasi in piano tra erba e pietre superiamo un rivolo.
Dopo un tratto con poca pendenza ed un altro quasi in piano, riprendiamo a salire (m. 2350).
Per due volte ci abbassiamo un poco per superare un paio di rivoli e poi riprendiamo a salire.
Siamo al centro della valletta ma ora i bolli ci mandano verso sinistra (m. 2380).

Saliamo in modo abbastanza ripido. Volgendo le spalle vediamo una pozza.
Poi la pendenza diminuisce un poco.
Dopo un tornante destrorso continuiamo su tracce di sentiero (m. 2390).
Percorriamo un tratto assai ripido (m. 2415).
Proseguiamo quasi in piano lasciando un valloncello alla destra.

In salita raggiungiamo una palina con alcuni segnavia che indicano: Dosso Penaglia 2440 m; a destra con il percorso 286: Bivacco Cantoni a ore 0.30; a sinistra con il percorso 286/208: Alpe Boron a ore 1, Chiesa Presedont a ore 2, Isolaccia a ore 3.20; dietro con il percorso 208: Bivacco Ferrario a ore 0.25, Alpe Verva a ore 1.50, Rifugio Federico in Dosdč a ore 4.15. Questo č il punto in cui i due percorsi che salgono dalla Val Cardonč e dalla Val Lia si uniscono.
Andiamo a destra, tra pietre e qualche ciuffo d'erba, sull'ampia cresta che divide il fondovalle alla sinistra e la conca con il laghetto alla destra.
Cominciamo a trovare, oltre ai soliti bolli dipinti, anche delle targhette bianco-rosse applicate alle rocce.

Ci abbassiamo in una piccola conca poi riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto quasi in piano seguito da un altro con poca pendenza. Alzando gli occhi vediamo una parte del ghiacciaio.
Proseguiamo quasi in piano seguendo i bolli che ci mandano verso destra (m. 2470).
Poi torniamo a salire, tra erba e pietre, continuando il traverso.

Per un breve tratto ritroviamo tracce di sentiero (m. 2485).
Giriamo a sinistra e saliamo ripidamente. Dietro riusciamo ancora a vedere il Bivacco Ferrario, il laghetto e la pozza.
La pendenza aumenta ancora e, seguendo pallide tracce, saliamo direttamente in modo assai ripido (m. 2500).
Superiamo poi due tornanti ravvicinati: sinistra-destra (m. 2535).
Dopo alcuni passi con poca pendenza (m. 2550) riprendiamo a salire in modo molto ripido con delle serpentine camminando su uno scivoloso pietrisco (che al ritorno in discesa andrā affrontato con la dovuta calma).

Torniamo a vedere il bivacco. Ora la salita č un po' meno ripida (m. 2590).
Superiamo due corti tornanti destra-sinistra e poi una curva verso destra.
In questo punto il pendio precipita ripidamente sul lato destro.
Poi giriamo a sinistra (m. 2600).
Infine con minore pendenza arriviamo al bivacco.

Tempo impiegato: ore 3.50 - Dislivello: m. 1100 - 90
Data escursione: agosto 2013
 
Secondo itinerario: lungo la Val Lia
Come descritto nel precedente itinerario arriviamo al bivio di Presendont dove i due percorsi si dividono: diritto si prosegue lungo la Val Cardonč e con un tornante a sinistra lungo la Val Lia (m. 1740).
Andiamo dunque a sinistra, con poca pendenza, aggirando la chiesetta.
Poi, in salita e con il fondo in cemento, percorriamo un tornante destrorso ignorando la stradina che prosegue diritto verso una casa (m. 1775).
Dopo un tratto con poca pendenza su sterrato, riprendiamo a salire (m. 1785).
Poi con il fondo in cemento percorriamo una curva a sinistra all'esterno della quale ci sono delle protezioni.
Ora alterniamo alcuni tratti su sterrato ad altri con grani di asfalto.
Poi, dopo pochi passi quasi in piano, torniamo a salire su sterrato (m. 1810).
Continuiamo con poca pendenza su grani di asfalto, percorriamo una curva a sinistra e proseguiamo in salita (m. 1840).
Percorriamo pochi passi quasi in piano con un guardrail alla destra (m. 1855).

Dopo una curva a sinistra, saliamo in modo abbastanza ripido.
Poi usciamo dal bosco e percorriamo una curva a sinistra. La pendenza diminuisce un poco. Ora attorno ci sono meno alberi.
Continuiamo su cemento con delle protezioni alla destra.
Lasciamo a destra una vecchia stalla (m. 1895).
Quasi in piano, su sterrato, arriviamo ad un bivio (m. 1905). I segnavia indicano proseguendo con il percorso 286: Paluetto di Dentro a ore 0.20, Alpe Boron a ore 0.45, Bivacco Cantoni a ore 2.40; dietro: Chiesa Presedont a ore 0.25, Preda Benedida a ore 0.40. Isolaccia a ore 2; a sinistra con il percorso 286/1: Presedont a ore 0.30, Goffen a ore 0.50, Prei a ore 1.10, Ciuk a ore 0.10, Baite di Pezzel a ore 1.30.
Subito dopo percorriamo una curva a destra.
Un torrente attraversa la strada passandole sotto.
Riprendiamo a salire su cemento con delle protezioni di legno alla destra (m. 1920).
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra ignorando un sentiero che alla destra scende verso un prato e tre baite (m. 1935).
Dopo un tratto con poca pendenza su sterrato, torniamo a salire con il fondo in cemento; anche qui alla destra ci sono delle protezioni di legno.

Proseguiamo quasi in piano e alla destra troviamo una baita, accanto alla quale ci sono un tavolone con relative panche e un barbecue (m. 1950).
Poco dopo, in alto a sinistra vediamo un crocefisso.
Poi troviamo una baita anche alla sinistra.
Torniamo a salire. Un torrente attraversa la strada passandole sotto.
Alla destra si stacca una stradina che conduce verso un prato e alcune vecchie baite (m. 1965).
Proseguiamo con minore pendenza. In un prato, in basso alla destra, vediamo una baita. Davanti cominciamo a individuare il Bivacco Cantoni ai piedi del ghiacciao. Usciamo dal bosco (m. 1985).
Con maggiore pendenza raggiungiamo un torrente che attraversa la strada; l'acqua passa sotto in un tubo, ma anche sopra se č abbondante (m. 1995).
Terminato il tratto sterrato proseguiamo con due strisce di cemento ai lati.

Presso un tornante destrorso un sentiero sale da sinistra. I segnavia indicano dietro: Chiesa Presedont a ore 0.50, Preda Benedida, Isolaccia; proseguendo con la strada: 286/208, Alpe Boron a ore 0.15, Bivacco Ferrario a ore 1.50, Bivacco Cantoni a ore 2.10; a sinistra con il sentiero 208: Prei a ore 0.35, Chiesa S. Colombano a ore 1.40, Malga S. Colombano a ore 2.20.
Proseguiamo con il fondo in cemento. Alla destra ci sono delle protezioni di legno.

Percorriamo un tratto quasi in piano accompagnati da un muretto alla sinistra. Alla destra ci sono due vecchie baite (m. 2015).
Alterniamo due tratti quasi in piano ad uno con poca pendenza. Alla sinistra c'č ancora il muretto.
Poi quasi in piano con un ponticello in cemento attraversiamo un torrente. Alla destra c'č un piccolo slargo.

Riprendiamo a salire con il fondo in cemento e raggiungiamo un agriturismo. Su di una palina leggiamo le seguenti indicazioni: Alpe Boron (m. 2050); dietro con il percorso 286: Chiesa Presedont a ore 1, Preda Benedida a ore 1.15, Isolaccia a ore 2.30; dietro con il percorso 208: Prei a ore 0.45, Chiesa S. Colombano a ore 1.50, Malga S. Colombano a ore 2.30; davanti con il percorso 286/208: Bivacco Cantoni a ore 2, Bivacco Ferrario a ore 1.50, Rifugio Federico al Dosdč a ore 5.40.
Aggiriamo l'agriturismo lasciandolo a sinistra.

Dopo un tratto in leggera discesa arriviamo ad un bivio privo di indicazioni. Una sterrata scende a destra e poi con un ponte attraversa il torrente. Un'altra prosegue diritto, chiusa da una catena alla quale č appeso un cartello rosso sul quale leggiamo: "Animali al pascolo. Lasciate ogni speranza voi ch'entrate."
Se l'acqua č abbondante č indispensabile scendere a destra, attraversare con il ponte il torrente e poi costeggiarlo lungo l'altra sponda. Se l'acqua č poca, č possibile proseguire diritto e poi guadarlo.
Valutata la situazione, visto che l'acqua non supera i venti centimetri, decidiamo di proseguire lungo la sterrata alla sinistra del torrente.
Dopo un tratto quasi in piano ne percorriamo un altro in lieve salita.
Quasi in piano attraversiamo il letto in secca di un affluente (m. 2075).
Percorriamo due curve, la prima verso destra e la seconda verso sinistra (m. 2095).

Arriviamo al punto in cui un secondo ponte permetteva di passare sull'altra sponda. Ora rimangono solo le due basi ai lati che lo sostenevano mentre il ponte č stato trascinato pių a valle dalla furia di qualche piena e ora giace inutilizzabile e semidistrutto nel letto del torrente.
Scendiamo verso il torrente, cerchiamo il punto migliore per attraversarlo, poi ci leviamo scarpe e calze e lo guadiamo il pių in fretta possibile visto che l'acqua č gelida (m. 2115).

Sull'altra sponda imbocchiamo un sentiero che, volgendo le spalle al corso d'acqua, comincia a salire, dapprima con poca pendenza e poi in modo pių deciso.
Dopo un lungo tratto tra erba, alcuni cespugli di rododendro e pochi larici percorriamo un tornante sinistrorso seguito poco dopo da uno destrorso (m. 2185).
Percorriamo un breve tratto con poca pendenza e poi riprendiamo a salire.
Dopo un tornante sinistrorso il sentiero si sdoppia ma poco pių avanti si ricompone.
Continuiamo con altri due tornanti sinistra-destra attraversando una zona con molti cespugli di rododendro (m. 2210).
Il sentiero si divide ma dopo pochi metri i due rami si riuniscono.
Proseguiamo tra erba, cespugli e qualche raro larice (m. 2225); in seguito tra erba e rododendri dapprima in salita e poi con minore pendenza (m. 2275).

Riprendiamo a salire camminando su scivolosa sabbietta. In questo punto il sentiero č esposto a sinistra.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi con poca pendenza tra erba e rododendri.
Torniamo a salire e presso un tornante destrorso vediamo una targhetta bianco-rossa applicata ad una pietra anziché i soliti bolli dipinti. Altre ne vedremo in seguito (m. 2305).
Continuiamo tra l'erba poi percorriamo un tratto con pendenza abbastanza ripida (m. 2320).
Per un attimo la pendenza diminuisce un poco poi torniamo a salire ripidamente tra i prati seguendo qualche bollo bianco rosso su delle pietre. Volgendo le spalle riusciamo ancora a vedere l'agriturismo.
Terminato questo ripido tratto aggiriamo una conca prativa salendo verso sinistra con bella vista sul ghiacciaio della Cima Piazzi ai piedi del quale č ben visibile il Bivacco Cantoni.
Aggiriamo un dosso passando alla sua sinistra.
Dopo di che in basso a destra cominciamo a vedere la Val Cardonč dalla quale sale l'altro sentiero (m. 2400).
Poi, con minore pendenza, lasciamo a destra un altro dosso (m. 2410).

Riprendiamo a salire e ci portiamo su di un'ampia cresta tra le Valli Lia alla sinistra e Cardonč alla destra (m. 2415).
Proseguiamo dapprima con minore pendenza tra massi, pietre e qualche ciuffo d'erba e poi in salita.
Percorriamo un tratto in discesa avvicinandoci ad una pietra aguzza e ignorando un sentiero che sale a destra (m. 2425).
Attraversato un piccolo valloncello, riprendiamo a salire.
Poi, con minore pendenza, continuiamo tra l'erba.

Con lievi saliscendi, a mezza costa, percorriamo un tratto esposto verso sinistra dove il pendio precipita ripidamente, camminando, in alcuni punti, su ghiaietta o pietrisco (m. 2425).
Terminato questo tratto esposto, passiamo accanto ad un ometto e proseguiamo quasi in piano attraversando un prato (m. 2345).
Continuiamo in discesa a mezza costa con il sentiero ancora esposto sul lato sinistro.
Terminato anche questo tratto, proseguiamo dapprima quasi in piano passando accanto ad un ometto e a dei bolli (m. 2440) e poi in leggera discesa tra pietre e qualche ciuffo d'erba. In basso, alle nostre spalle, riusciamo ancora a vedere l'agriturismo.

Raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano: Dosso Penaglia 2440 m; a sinistra con il percorso 286: Bivacco Cantoni a ore 0.30; a destra con il percorso 208: Bivacco Ferrario a ore 0.25, Alpe Verva a ore 1.50, Rifugio Federico al Dosdč a ore 4.15; dietro con il percorso 286/208: Alpe Boron a ore 1, Chiesa Presedont a ore 2, Isolaccia a ore 3.20.
Qui i due percorsi lungo la Val Lia e la Val Cardonč si uniscono. Continuiamo pertanto come descritto nella parte finale del precedente itinerario fino al Bivacco Cantoni.

Tempo impiegato: ore 3.30 - Dislivello: m. 1030 -20
Data escursione: agosto 2013

Note
Agosto 2013.
Abbiamo verificato che la porta esterna del bivacco si apre solo dall'esterno in quanto il pulsante per aprirla dell'interno č guasto.
Pertanto, fintanto che non verrā aggiustata, bisogna chiudere solo la porta interna e la metā inferiore di quella esterna altrimenti si rimane intrappolati.

ASCENSIONI PARTENDO DAL BIVACCO:
  • alla Cima Piazzi (m. 3439) in ore 2.30 (alpinistico su ghiacciaio)











Dati del Bivacco Cantoni

Altezza:
m. 2625
Gruppo:
Alta Valtellina
Ubicazione:
Cima Piazzi
Comune:
Valdidentro - SO
Carta Kompass:
96 C5
Coordinate Geo:
46°25'46.90"N
10°16'34.90"E
Proprietario:
CAI Bormio
Tel. proprietario:
0342 901341
Telefono bivacco:
-
Posti letto:
9
Apertura:
sempre
Pagina inserita
il: 10/09/2013
Il Bivacco Cantoni Interno del bivacco La chiesetta di Presedont Una baita in Val Lia Baite e ponte in localitā La Corna Una baita in Val Cardonč Lungo la stradina della Val Cardonč Ponte al bivio dove si stacca il percorso che conduce in Val Verva Le Baite Cardonč ll traverso alla testata della Val Cardonč prima del Bivacco Ferrario Il Bivacco Ferrario e dintorni Il laghetto poco a monte del Bivacco Ferrario Il nevaio poco dopo il laghetto Il Dosso Penaglia dove confluiscono i sentieri dalla Val Lia e dalla Val Cardonč Tra il Dosso Penaglia e il Bivacco Cantoni Arrivo al bivacco Il ghiacciaio della Cima Piazzi Nei pressi del ghiacciaio Il bivacco visto dal ghiacciaio

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