Il Rifugio Ca' dell'Alpe è situato all'Alpe di Esino.
Dispone di cucina attrezzata, servizi con doccia, tavoli e panche, camino con legna, 18 cuccette, illuminazione da pannello fotovoltaico.
Il rifugio è chiuso. Per informazioni e per ritirare la chiavi occorre telefonare al CAI Val d'Esino (Sig. Massimo dell'Era tel.: 0341 860272).
Di fronte al rifugio c'è un'altra baita su due piani. Al piano superiore, che è sempre aperto, ci sono: un tavolo con due panche, un camino e delle
griglie per cucinare.
Primo itinerario: da Ortanella (per S. Pietro)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Al km. 72.5 una deviazione a sinistra ci conduce nel centro di Varenna.
Verso il termine dell'abitato prendiamo a destra la tortuosa provinciale 65 del Passo di Agueglio.
Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino dove, seguendo le indicazioni per Bigallo e Ortanella, giriamo a destra.
Dopo km. 1.2 da Esino troviamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna (vedi il quarto).
Dopo km. 2.2 troviamo una seconda stradina per l'Alpe di Lierna (vedi il terzo itinerario).
Dopo km. 3.5 prendiamo un'altra strada alla sinistra all'inizio della quale la segnaletica indica: San Pietro di Ortanella, Zona Camping. La
percorriamo per trecento metri e poi parcheggiamo in uno slargo sterrato. Alla destra ci sono alcune case. I segnavia
indicano diritto: Sentiero della Biodiversità ore 2.40, Belvedere di San Pietro a ore 0.15, Esino a ore 2.40; dietro: Ontragno a ore 0.40, Esino a ore
1.10. Con la sterrata alla sinistra inizia il percorso descritto nel secondo itinerario. Continuiamo diritto.
Poco dopo, un cartello segnala che la strada diventa la sterrata agro silvo pastorale n. 43 detta di San Pietro. Un segnale stradale consente il transito
solo ai veicoli autorizzati. Un altro cartello informa che stiamo entrando in un parco pubblico (m. 980).
Ci incamminiamo seguendo la strada che, in leggera salita, entra nel bosco.
Proseguiamo quasi in piano. Alla destra, troviamo una pietra scolpita con un bassorilievo raffigurante una lepre.
Subito dopo percorriamo una curva a sinistra.
Ignoriamo due sentieri che, uno dopo l'altro, salgono a sinistra e continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano.
Un sentiero arriva dalla destra. I segnavia indicano diritto: Sentiero del Viandante, Sentiero della Biodiversità ore 2.30, Belvedere di San Pietro a
ore 0.05, Esino a ore 2.30; a destra: Sentiero del Viandante, Sentiero della Biodiversità ore 2.30, Monte Fopp a ore 0.30, Esino a ore 2.30.
Continuiamo diritto.
Pochi metri più avanti, alla sinistra, una staccionata delimita l'inizio di un prato utilizzabile come campeggio, con vari tavoli, panche, fontane e barbecue.
Seguiamo la sterrata, ma potremmo anche attraversare il prato che è separato dalla strada solo da alcuni alberi.
Troviamo poi alla destra una fontana, l'acqua della quale cade in un tronco di legno scavato. Alla sinistra, con un'altra staccionata, termina l'area camping.
Qui termina anche la sterrata.
Un cartello indica San Pietro m. 990 e segnala il Sentiero del Viandante che prosegue diritto infilandosi nel bosco. Alla destra, una catena sorretta
da due pali, chiude l'accesso ad un prato. Facciamo questa piccola deviazione e con pochi passi in leggera discesa arriviamo nel prato.
Alla sinistra troviamo la chiesa di S. Pietro. Su di un cartello leggiamo: "Esino Lario. S. Pietro a Ortanella. Documentata nel XIII secolo, la
chiesa ha sicure origini romaniche ma è stata completamente alterata in anni recenti da una ricostruzione in stile, che pure rispetta l'originale
disposizione planimetrica. Di grande interesse è la sua collocazione ambientale". Sul fondo, il prato è chiuso da una staccionata. Qui ci sono due
sedili in pietra alla sinistra ed un tavolo di legno alla destra. C'è anche un sentiero che continua in discesa. E' un bel punto panoramico sul
sottostante lago e in particolare sul Promontorio di Bellano e sulla Penisola di Balbianello.
Torniamo indietro, riprendiamo il Sentiero del Viandante ed entriamo nel bosco camminando in leggera discesa.
Lasciamo a destra un sentiero, contrassegnato da un triangolo arancione, che riporta alla chiesa.
Proseguiamo in discesa.
Troviamo un tronco sistemato di traverso per dirottare l'acqua piovana a lato del sentiero.
Altri tronchi, collocati raso terra alla destra, fanno da protezione.
Quasi in piano, percorriamo un'ampia curva a destra. Alcune aperture tra gli alberi alla destra consentono di vedere il lago (m. 935).
Lasciata a destra una roccia, riprendiamo a scendere. Il sentiero si divide solo per aggirare un albero e si ricompone.
Percorriamo un tratto incassato tra erba e pietre.
Ci immettiamo sul sentiero 71 che sale a sinistra e scende a destra (m. 900). I segnavia indicano a sinistra: Alpe di Lierna, Bocchetta di Calivazzo;
dietro: San Pietro, Ortanella, Sentiero del Viandante. Andiamo a sinistra.
Percorriamo un tratto incassato nel terreno circostante. Volgendo lo sguardo, dietro verso destra, possiamo vedere il lago.
Superiamo un altro tratto incassato (m. 935). Il sentiero è ben marcato con diversi segnavia n. 71 e in alcuni punti ce ne sono addirittura due sulla
stessa pietra.
Un tratto senza alberi alla destra consente un'altra veduta del lago (m. 960).
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 980).
Subito dopo, con un tornante sinistrorso, volgiamo le spalle al lago ed entriamo in un rado bosco.
Saliamo in modo abbastanza ripido (m. 995).
Arriviamo ad un bivio dove alcune pietre formano un sedile. I segnavia indicano a sinistra: Ortanella; a destra: Alpe; dietro: Lierna. Andiamo a destra (m. 1020).
La pendenza diminuisce un poco. Per un tratto il sentiero 71 è incassato nel terreno circostante.
Dietro, torna ad essere visibile il lago (m. 1045).
Dopo un tratto con poca pendenza percorriamo alcuni passi in salita tra delle roccette (m. 1055).
Continuiamo, nuovamente su sterrato, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. Troviamo un fascio di tronchi collocato raso terra alla destra a
protezione di un tratto di sentiero parzialmente franato.
Saliamo ripidamente ma solo per pochi passi e proseguiamo con minore pendenza su fondo roccioso.
Continuiamo in leggera salita su sterrato (m. 1070). Il lago è sempre visibile perché alla destra ci sono degli alberi ma solo più in basso
rispetto al sentiero.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra e proseguiamo in leggera salita (m. 1080).
Presso una semicurva a sinistra riprendiamo a salire tra radi alberi.
Continuiamo con lievi serpentine ed un breve tratto incassato (m. 1095).
Rientriamo nel bosco (m. 1105).
Percorriamo un tratto profondamente incassato nel terreno circostante.
Presso una curva a destra troviamo una palina con dei segnavia che indicano a destra con il sentiero 71: Alpe Lierna, Calivazzo; dietro: Mezzedo,
Ortanella, Lierna. C'è anche un sentiero che continua diritto in discesa. Andiamo a destra in salita (m. 1120).
Il sentiero si divide, aggira due faggi e dopo una diecina di metri si ricompone (m. 1140).
Poco dopo una curva a sinistra, un'apertura tra gli alberi consente una veduta della valle.
Proseguiamo in leggera salita.
Dopo alcuni passi in salita su fondo roccioso, torniamo a camminare su sterrato e, quasi in piano con alcune semicurve, percorriamo un lungo tratto.
Frattanto il sentiero è diventato una stradina.
Arriviamo ad una biforcazione (m. 1170). Il segnavia 71 indica a destra e dietro. Un cartello segnala a destra l'Alpe di Lierna (vendesi ricotta) a
dieci minuti. Andiamo a sinistra.
Poco dopo usciamo dal bosco e troviamo due costruzioni tra i prati. Quella a destra è il rifugio.
Tempo impiegato ore 1.15 - Dislivello m. 280 -90
Data escursione: settembre 2015
Secondo itinerario: da Ortanella (diretto)
Parcheggiamo la macchina nello stesso punto in cui inizia anche il primo itinerario (m. 980). I segnavia indicano diritto: Sentiero della Biodiversità
ore 2.40, Belvedere di San Pietro a ore 0.15, Esino a ore 2.40; dietro: Ontragno a ore 0.40, Esino a ore 1.10.
Ignoriamo la strada che prosegue diritto (vedi il primo itinerario) e prendiamo una sterrata alla sinistra che inizia in leggera salita entrando nel bosco.
Dopo una diecina di metri troviamo un cartello scolorito appeso ad un albero che indica: Alpe di Esino a 30 minuti, Alpe di Lierna a 45 minuti.
Quasi in piano percorriamo una curva a destra incassata nel terreno circostante.
Continuiamo in leggera salita.
Troviamo uno slargo da entrambi i lati e subito dopo una vecchia fontana con vasca di pietra alla destra. In alto a destra vediamo un casello dell'acquedotto.
Poco dopo ignoriamo una stradina che retrocede in salita verso destra. La sterrata si riduce a sentiero (m. 995).
Tra alberi radi percorriamo un tornante destrorso molto ampio. Alla sinistra c'è un appostamento per la caccia con un baitello verde e varie gabbiette
appese agli alberi (m. 1005).
Dopo pochi passi in leggera discesa, con il sentiero incassato fra delle roccette coperte dall'erba, proseguiamo quasi in piano.
Rientriamo nel bosco.
Percorriamo alcuni passi in salita e continuiamo in leggera discesa.
Troviamo due pietre ai lati del sentiero; la prima alla sinistra e la seconda alla destra.
Con delle serpentine appena accennate percorriamo due tratti quasi in piano alternati ad altrettanti in leggera salita (m. 995).
Alla destra troviamo un masso con vari bolli (m. 1010).
Presso una curva a sinistra vediamo diverse pietre tra gli alberi (m. 1020).
Quasi in piano, superiamo due curve destra-sinistra.
All'inizio di una curva a destra molto ampia, aggiriamo una roccetta affiorante nel mezzo del sentiero (m. 1030).
In leggera discesa arriviamo ad un bivio (m. 1025). Alla sinistra scende un sentiero. Alla destra c'è una roccetta sormontata da una pietra infissa in
verticale. I segnavia indicano nella direzione dalla quale proveniamo: Sentiero Biodiversità ore 3, Ortanella a ore 0.20, Esino a ore 3. Continuiamo diritto.
Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione. Potremmo utilizzare entrambi i sentieri e scegliamo di tenere la sinistra anziché prendere l'altro
sentiero che sale a destra (m. 1030).
Con poca pendenza percorriamo una curva a destra.
Sul tronco di due alberi alla sinistra vediamo i numeri 41 e 38 in un quadratino. Qui lasciamo la traccia che prosegue diritto e giriamo a destra
riprendendo a salire (m. 1035).
Poco dopo, in leggera salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio. Dalla destra rientra l'altro sentiero.
Continuiamo in salita con un tratto di sentiero incassato nel terreno circostante (m. 1055).
Percorriamo una curva a destra, subito seguita da un'altra a sinistra incassata nel terreno (m. 1065).
La pendenza aumenta.
Dopo una curva a sinistra (m. 1075) alterniamo due tratti in salita ad uno con poca pendenza.
Percorriamo una curva a destra (m. 1090).
Continuiamo con un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1100).
Dopo una curva a destra saliamo in modo abbastanza ripido (m. 1115).
Superiamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 1135). Poi la pendenza diminuisce un poco.
Giriamo a destra e davanti cominciamo a vedere il rifugio (m. 1155).
Il sentiero diventa un largo spazio alberato. Alla destra, un cartello poco leggibile su di un faggio, indica diritto l'Alpe di Lierna a 10 minuti.
Poco dopo usciamo dal bosco. Passiamo accanto ad una palina con alcuni segnavia che indicano dietro: Sentiero della Biodiversità ore 3.20, Ortanella a
ore 0.40, Esino a ore 3.20.
Attraversiamo un prato e raggiungiamo un'altra palina con segnavia che indicano: Alpe di Esino m. 1170; dietro: Sentiero della Biodiversità ore 3.20,
Ortanella a ore 0.40, Esino a ore 3.20. Davanti abbiamo il Rifugio Cà dell'Alpe e alla destra la piccola baita a due piani il cui piano superiore
funge da locale bivacco.
Tempo impiegato ore 0.35 - Dislivello m. 205 -15
Data escursione: dicembre 2015
Terzo itinerario: dalla strada Esino-Ortanella km. 2.2
Come descritto all'inizio del primo itinerario arriviamo a Esino e prendiamo sulla destra la strada per Bigallo e Ortanella.
Dopo km. 1.2 ignoriamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna (vedi il quarto itinerario).
Dopo km. 2.2 troviamo una seconda stradina per l'Alpe di Lierna e parcheggiamo la macchina poco più avanti, sulla destra, dove c'è una slargo accanto
a due panchine (m. 930).
Ci incamminiamo su di una sterrata che entra nel bosco, passando accanto ad un cartello che indica: Alpe di Lierna a 50 minuti (produzione formaggio e
ricotta). Un altro cartello informa che stiamo percorrendo la strada agro silvo pastorale n. 45/A detta della Moaracca ed il transito è consentito solo alle persone autorizzate.
Dopo un primo tratto con poca pendenza continuiamo in salita con lievi serpentine. La sterrata scorre ad un livello inferiore rispetto al terreno circostante.
In leggera salita arriviamo ad un tornante sinistrorso dove possiamo aggirare un albero da entrambi i lati e dove ignoriamo un'altra sterrata che
sembrerebbe proseguire diritto ma poco dopo termina in uno slargo (m. 960).
Subito percorriamo un tornante destrorso mentre un'altra stradina continua diritto.
Ora il fondo è in cemento e pietre ed è attraversato, di tanto in tanto, da una cunetta per lo scolo dell'acqua. Torniamo a salire.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso trascurando una sterrata che si stacca verso destra (m. 980).
Alla destra ci accompagna un basso muretto in cemento.
Poco dopo una curva a destra, la strada diventa sterrata e procede inizialmente quasi in piano e poi in leggera salita.
Riprendiamo a salire e percorriamo un tornante destrorso con il fondo acciottolato. Dalla sinistra arriva il percorso descritto nel quarto itinerario (m. 1005). I segnavia
indicano a sinistra: Bigallo a ore 0.35, Esino a ore 0.45. Un cartello informa, coloro che arrivano da sinistra, che si stanno immettendo sulla strada
agro silvo pastorale n. 45/B Alpe di Esino ed il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati.
Seguiamo il tornante verso destra e subito troviamo alla sinistra un masso sormontato da una croce in memoria di una persona deceduta nel 1909.
Poco dopo passiamo accanto ad un masso con una incisione, raffigurante un vaso con dei fiori, a firma NE 2014.
Percorriamo una curva a sinistra.
Alla destra, una apertura tra gli alberi consente una veduta sull'altro lato della valle (m. 1040).
Percorriamo due curve verso sinistra (m. 1050) e due verso destra presso l'ultima delle quali ignoriamo una stradina che continua diritto in salita
(m. 1070). Su di un cartello appeso ad un albero leggiamo: "Campo addestramento cani tipo B temporaneo".
Alla sinistra troviamo un bassorilievo scolpito su di una pietra, a firma NE 2014, che raffigura un escursionista e la scritta: "Buona passeggiata"
(m. 1085).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo poi con un altro tornante sinistrorso ignorando un sentiero che arriva dalla destra (m. 1100). La stradina è ben rinforzata sul lato a
valle e sulla destra c'è un muretto di sostegno.
Con un muretto di pietre all'esterno, superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo una curva a destra (m. 1115) ed una a sinistra (m. 1125).
Troviamo due sentieri che si staccano alla sinistra (m. 1140). I segnavia indicano: Costa da Buus 1150 m; diritto: Sentiero della Biodiversità ore
3.40, n. 21 per Alpe di Esino a ore 0.20, Alpe di Lierna, Ortanella a ore 1; dietro: Bigallo a ore 0.50, Esino a ore 1; con il primo sentiero a
sinistra: sentiero 21, Boldasca, Natre, Cainallo (qui si innesta il sentiero descritto nel quinto itinerario); il secondo sentiero a sinistra è marcato con
bolli bianco rossi ma non è specificato dove conduce. Proseguiamo diritto, quasi in piano, seguendo la sterrata.
Poco prima di una curva a sinistra vediamo un segnavia formato da un segmento giallo con un bollo rosso sovrapposto.
Dopo pochi passi in discesa, presso una curva a destra attraversiamo il letto in secca di un torrente e risaliamo per un breve tratto.
Continuiamo quasi in piano.
Lasciamo a sinistra un piccolo slargo.
Giriamo a destra (m. 1135).
In leggera salita arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale proseguiamo quasi in piano.
Troviamo il sentiero 17A che si stacca alla sinistra (m. 1140). I segnavia indicano a sinistra: Alpe di Lierna, Bocc. Calivazzo, Mandello; diritto con
il sentiero 21: Alpe di Esino a ore 0.10, Ortanella a ore 0.50, Sentiero della Biodiversità ore 3.30; dietro con il sentiero 21:
Cainallo, Esino. C'è
anche una freccia gialla con una scritta illeggibile, su di un albero, che invita a proseguire diritto e così facciamo.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso.
Dopo un tratto in leggera discesa, quasi in piano superiamo una curva a destra.
Dopo una curva a sinistra torniamo a scendere (m. 1130).
Continuiamo in leggera salita passando sotto ai rami di un grande faggio (m. 1135).
Quasi in piano giriamo a destra e attraversiamo il letto di un torrente che troviamo in secca. Il passaggio dell'acqua è ristretto, alla sinistra, da
un muro di pietre con un'apertura al centro.
Subito dopo c'è uno slargo alla sinistra. Continuiamo in leggera salita.
Poco dopo, alla sinistra, troviamo delle pietre chiuse in gabbie allo scopo di impedire possibili smottamenti del terreno. Inizialmente le gabbie sono
disposte su di una fila e poi su due file sovrapposte.
Torniamo a salire e percorriamo una curva a sinistra (m. 1145).
Terminate le gabbie, giriamo a sinistra e continuiamo quasi in piano.
Poco dopo su di un albero vediamo una freccia gialla che indica l'Alpe di Lierna.
Attraversiamo il letto di un torrente che troviamo privo di acqua.
Percorriamo una curva a destra e procediamo con il bosco alla destra mentre dall'altro lato c'è un prato con pochi alberi (m. 1160).
Usciamo dal bosco e davanti vediamo il rifugio.
Continuiamo tra i prati in leggera salita e poco dopo raggiungiamo la fontana e le due costruzioni dell'Alpe di Esino; quella a sinistra è il rifugio.
Tempo impiegato ore 0.55 - Dislivello m. 260 -20
Data escursione: maggio 2016
Quarto itinerario: da Bigallo (zona industriale)
Come descritto all'inizio del primo itinerario arriviamo a Esino e prendiamo sulla destra la strada per Bigallo e Ortanella.
Dopo km. 1.2 troviamo una stradina alla sinistra che conduce all'Alpe di Lierna.
Un centinaio di metri più avanti lasciamo la macchina nel parcheggio della Zona Industriale (m. 860).
Torniamo indietro a piedi e prendiamo la sterrata all'inizio della quale un cartello indica: Alpe di Lierna 1250.
Camminiamo in leggera salita, inizialmente tra i prati e dopo una curva a destra entriamo nel bosco. La stradina diventa una larga mulattiera acciottolata (m. 870).
Vediamo un baitello in basso a destra.
Usciamo dal bosco e proseguiamo tra un muretto di pietre a sinistra e uno in cemento alla destra, entrambi sormontati da una siepe. Il fondo della mulattiera in
questo punto ha due strisce di cemento ai lati.
Troviamo alla sinistra una casa recintata e alla destra quattro panchine in un'altra area recintata (m. 885).
Continuiamo in salita con una casa e un baitello di lamiera alla destra ed una cascina alla sinistra.
Dopo una semicurva a sinistra, proseguiamo con pochissima pendenza tra due siepi e troviamo una vecchia costruzione alla destra ed un baitello di
legno a sinistra seguito da una casa (m. 895).
Percorriamo una curva a sinistra.
Proseguiamo con una recinzione alla sinistra con pali di legno che reggono due cavi mentre alla destra ci sono degli alberi.
Poco dopo attraversiamo un boschetto (m. 900).
Quando ne usciamo troviamo altre case sparse nei prati. In basso alla destra vediamo una piccola parte del lago.
Ignoriamo una stradina che sale a sinistra e raggiungiamo l'ultima casa/stalla sulla quale vediamo un affresco raffigurante Gesù.
Subito, con una curva a sinistra, quasi in piano entriamo nel bosco. Alla sinistra troviamo un grande faggio (m. 915).
In alto a sinistra vediamo una vecchia casa.
Percorriamo due curve destra-sinistra. In questo punto la mulattiera è ben rinforzata sul lato a valle.
Incrociamo un viottolo.
Continuiamo con poca pendenza e troviamo un sentiero che si immette salendo ripidamente dalla destra (m. 935).
Proseguiamo in salita.
Ad una biforcazione teniamo la sinistra ignorando l'altro percorso che prosegue quasi in piano passando accanto ad una piccola croce (m. 950).
Incrociamo una sterrata (m. 975).
Poi incrociamo anche un sentiero (m. 990). Da questo punto cominciamo a trovare dei bolli di color arancione dipinti sulle pietre.
Percorriamo alcune semicurve.
Ci immettiamo sul percorso descritto nel terzo itinerario che arriva dalla destra con il fondo acciottolato ed effettua un tornante destrorso passando
accanto ad un masso sormontato da una croce in memoria di una persona deceduta nel 1909. I segnavia indicano dietro: Bigallo a ore 0.35, Esino a ore
0.45. Un cartello informa che ci stiamo immettendo sulla strada agro silvo pastorale n. 45/B Alpe di Esino ed il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati (m. 1005).
Proseguiamo come precedentemente descritto nel terzo itinerario.
Tempo impiegato ore 1.10 - Dislivello m. 330 -20
Data escursione: ottobre 2015
Quinto itinerario: dal Rifugio Cainallo
Come descritto all'inizio del primo itinerario, a Varenna prendiamo la SP 65 che sale verso il Passo di Agueglio. Dopo km. 11.2 arriviamo ad Esino dove ignoriamo la
deviazione per Ortanella e Bigallo (vedi i primi quattro itinerari) e continuiamo per km 2.9 fino a trovare sulla destra la strada che conduce al Rifugio
Cainallo.
Lasciato il rifugio a sinistra e una pozza alla destra, prendiamo una sterrata in piano che si stacca alla destra all'inizio della quale i segnavia
indicano con il sentiero 21: Natre, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella.
Poco dopo raggiungiamo una chiesetta ed un grande slargo nel quale parcheggiamo la macchina (m. 1245).
La sosta nell'area limitrofa alla "Chiesetta di Cainallo" è soggetta al pagamento di un pedaggio di 2 euro nel periodo dal 15 giugno al 15 settembre.
La macchinetta erogatrice del ticket è situata davanti al cancello di ingresso del Rifugio Cainallo.
Lasciata la macchina ci incamminiamo quasi in piano con la sterrata agro silvo pastorale n. 46 della Redonda sulla quale il transito è consentito solo
ai veicoli autorizzati.
Alla sinistra ci sono alcune baite e stalle e una stazione di rilevamento meteo.
Proseguiamo tra prati e alberi.
In leggera salita percorriamo una curva a destra e poi una a sinistra (m. 1250).
Continuiamo quasi in piano tra i faggi e alla destra riusciamo a intravedere una parte del lago.
Più avanti alla destra ci accompagna una protezione in ferro che termina prima di un ampio tornante sinistrorso (m. 1255).
Proseguiamo con una parete di roccia alla sinistra e alberi da entrambi i lati. Una apertura tra gli alberi consente di vedere il Rifugio
Cainallo.
Troviamo un segnale di divieto di transito ai veicoli non autorizzati ed una palina con alcuni segnavia che indicano a destra con il sentiero 21:
Natre a ore 0.05, Boldasca, Alpe di Lierna, Alpe di Esino, Ortanella a ore 2.20 Sentiero della Biodiversità ore 4.50.
Subito dopo incrociamo la pista da sci che scende dal Cimone. Lasciamo la sterrata e scendiamo a destra nei prati verso un'altra palina con dei
segnavia che vediamo più in basso.
Passiamo accanto ad una pozza e raggiungiamo la palina. I segnavia indicano: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50, Natre a ore 0.05, Ortanella a ore 2.20. Alla destra ci
sono delle cunette in cemento e una grata per lo scolo dell'acqua. Lasciamo il prato/pista per prendere una sterrata che continua a scendere.
Dopo una curva a sinistra proseguiamo tra gli alberi con minore pendenza.
Raggiungiamo un gruppo di vecchie case e stalle. Un'insegna sulla seconda casa dice: "La baita del nonno". I segnavia indicano: Natre m. 1230;
diritto: Sentiero delle Biodiversità ore 4.50, Boldasca a ore 0.20, Ortanella a ore 2.20. Ignoriamo un sentiero che scende a destra e proseguiamo diritto.
Il sentiero si biforca e procede verso sinistra quasi in piano e verso destra in discesa. Teniamo la sinistra e poco dopo raggiungiamo un secondo
gruppo di baite su di una delle quali vediamo un bollo bianco rosso.
Lasciamo a sinistra un muretto sormontato da una vecchia staccionata e attraversiamo un prato. Dietro verso destra, in lontananza, vediamo il Rifugio
Cainallo.
Al termine del prato, piegando a sinistra, entriamo in un bosco formato da faggi e betulle.
Giriamo a sinistra, in leggera discesa. Continuiamo in discesa.
Con minore pendenza percorriamo una ampia curva a destra (m. 1215).
Dopo una curva a sinistra continuiamo in discesa fino ad una curva a destra oltre la quale proseguiamo quasi in piano (m. 1205).
Percorriamo un tratto in salita seguito da un altro quasi in piano.
Continuiamo in leggera salita e vediamo una croce rossa dipinta su di un faggio.
Poco prima di una curva a sinistra vediamo una freccia rossa su di una pietra del sentiero.
Proseguiamo quasi in piano. Ora il bosco è formato solo da faggi (m. 1215).
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso attraversando il letto di un torrente che troviamo in secca.
Il sentiero si biforca. Vediamo due croci dipinte in rosso sugli alberi. Andiamo a sinistra in quanto in questa direzione riusciamo a intravedere tra gli alberi il tetto di una casa.
Poco dopo raggiungiamo la Cascina Boldasca davanti alla quale c'è un prato e dalla quale in lontananza è visibile una parte del lago (m. 1190). La cascina,
situata pochi metri più in basso rispetto al sentiero, è recintata con una vecchia staccionata ed è raggiungibile con un sentiero a gradini.
Poco più avanti, altri due sentieri alla destra conducono alla cascina.
Alla sinistra troviamo un rudere sul quale è stato dipinto un segnavia a bandierina.
In leggera discesa percorriamo due curve sinistra-destra.
Poco dopo arriviamo ad una biforcazione (m. 1185). I segnavia indicano a sinistra in salita con il sentiero 21: Costa da Buus a ore 0.50, Alpe di
Lierna, Esino, Ortanella a ore 2, Sentiero della Biodiversità ore 4.30; dietro: Cainallo, Esino.
Giriamo a sinistra e saliamo in modo abbastanza ripido.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1205).
Dopo una curva a destra percorriamo un tratto in leggera salita ed uno quasi in piano e dopo una curva a sinistra torniamo a salire (m. 1215).
Continuiamo quasi in piano con delle semicurve (m. 1225).
Proseguiamo in leggera discesa. In alto a sinistra vediamo delle rocce.
Troviamo un masso alla sinistra con una cavità in basso. Continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.
Alla sinistra ci sono le "Fontane di Petua", vale a dire una parete rocciosa dalla quale gocciola dell'acqua che viene raccolta in alcune polle.
Vediamo un bollo bianco rosso.
Percorriamo un tratto in discesa fino ad una semicurva a sinistra oltre la quale proseguiamo dapprima in leggera salita (m. 1220) e poi quasi in piano (m. 1225).
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra tra gli alberi, vediamo due spicchi di lago.
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita.
Quasi in piano, con una staccionata protettiva alla destra, percorriamo un tornante destrorso entrando nella Valle Ontragno (m. 1235).
Ignoriamo un piccolo sentiero, indicato da una bandierina rossa, bianca e gialla, che sale a sinistra e conduce alla "Grotta della Canoa" situata
a quota 1400. Giriamo a destra e proseguiamo in discesa.
Percorriamo un tratto con minore pendenza. Alla destra ci sono pochi alberi e possiamo vedere la valle.
Dopo un altro tratto in discesa, continuiamo quasi in piano. Dietro verso destra vediamo uno spicchio di lago (m. 1215).
In leggera discesa arriviamo ad una curva a sinistra (m. 1205).
Proseguiamo in discesa, poi la pendenza diminuisce.
Dopo una curva a sinistra, camminiamo quasi in piano fino alla successiva curva a destra (m. 1190).
Percorriamo un tornante sinistrorso con un verticale pendio alberato che precipita alla destra (m. 1185).
Dopo una curva a destra torniamo a scendere.
Quasi in piano arriviamo ad una curva a sinistra oltre la quale percorriamo un tratto in discesa ed un altro con minore pendenza. Vediamo un segnavia
a bandierina su di una pietra (m. 1165).
Percorriamo un'ampia curva a destra ignorando un sentiero che scende ripidamente verso destra.
Continuiamo con un tratto quasi in piano, uno in leggera salita, un altro quasi in piano ed uno in leggera discesa.
Troviamo un sentiero che arriva da dietro-sinistra (m. 1155). Su di un grande faggio vediamo un segnavia a bandierina ed una freccia rossa che segnala
la giusta direzione a coloro che provengono in senso contrario. I segnavia indicano: Sentiero della Biodiversità ore 3.50, Costa da Buus a ore 0.10,
Ortanella a ore 1.20. Continuiamo diritto.
Poco dopo un altro sentiero arriva da dietro-destra. Anche qui i bolli indicano la direzione a chi procede in senso inverso. Continuiamo sempre
diritto in lievissima discesa tra grandi faggi.
Ci immettiamo sulla sterrata descritta nel terzo itinerario (m. 1140).
I segnavia indicano: Costa da Buus 1150 m; a sinistra con la sterrata: Sentiero della Biodiversità ore 3.40, n. 21 per Alpe di Esino a ore 0.20,
Alpe di Lierna, Ortanella a ore 1; a destra con la sterrata: Bigallo a ore 0.50, Esino a ore 1; dietro con il sentiero 21 che abbiamo percorso: Boldasca, Natre,
Cainallo; alla sinistra c'è un altro sentiero marcato con bolli bianco rossi ma non è specificato dove conduce. Proseguiamo verso
sinistra seguendo la sterrata come precedentemente descritto nel terzo itinerario.
Tempo impiegato ore 1.30 - Dislivello m. +125 -200
Data escursione: ottobre 2015
Sesto itinerario: da Lierna (sentiero 74)
Lasciamo la statale 36 al km. 57.5 per prendere la provinciale 72 che segue il Lago di Lecco.
Superiamo Abbadia, Mandello, Olcio e arriviamo a Lierna dove al km. 67.2 lasciamo la provinciale e giriamo a destra in Via Parodi.
Dopo un centinaio di metri andiamo a sinistra in Via Panizza e raggiungiamo la stazione ferroviaria nel cui parcheggio lasciamo la macchina (m. 225).
A piedi, in leggera discesa, torniamo indietro per una diecina di metri e poi giriamo a destra con un tornante. Un segnavia indica il Sentiero del Viandante.
Continuiamo quasi in piano tra recinzioni, case e ville.
Più avanti troviamo un cartello che indica una zona a transito limitato ed un altro che segnala che la strada è a fondo chiuso. Dalla sinistra sale un
viottolo con gradini.
Poco dopo la strada si restringe.
In basso a sinistra, oltre una recinzione, vediamo la provinciale.
Più avanti percorriamo uno zig-zag destra-sinistra. Ora la stradina si è ridotta a viottolo.
In leggera discesa raggiungiamo un incrocio (m. 215). Alla sinistra c'è un affresco raffigurante Gesù in croce attorniato da S. Pietro e S. Antonio.
Un cartello segnala a sinistra: Riva Bianca. Il segnavia del Sentiero del Viandante invita a proseguire verso destra. Andiamo a destra in leggera
salita camminando tra case, orti e recinzioni.
Passiamo sotto al ponte della ferrovia.
Subito ignoriamo dei gradini che salgono alla destra.
In salita percorriamo due curve destra-sinistra.
Un cartello indica Riva Bianca alle nostre spalle.
Ci immettiamo su Via Giussana (m. 245). Alla destra ci sono due panchine, una fontana e alcuni segnavia che indicano diritto attraversando la strada:
Sentiero del Viandante; con il sentiero 71c verde: Genico; con il sentiero 74 verde: Nero, Coria, Ortanella. Un cartello informa che ci troviamo in "Località
Giussana". Poco più in basso c'è un parcheggio.
Attraversiamo la strada passando accanto ad un mosaico raffigurante S. Caterina, a firma Luisa Marzatico.
Arriviamo subito ad un bivio dove trascuriamo Via Ciserino che continua diritto e prendiamo a sinistra Via Regolego. I segnavia del Sentiero del
Viandante indicano entrambe le direzioni.
Troviamo due "U" rovesciate dipinte di giallo che consentono il passaggio solo ai pedoni.
Ignoriamo dei rudimentali gradini di pietra che salgono alla destra verso un prato. La stradina diventa una sterrata inerbita (m. 250).
Presso una curva a sinistra, troviamo il primo segnavia 74 a bandierina.
Proseguiamo in leggera salita con una rete metallica alla sinistra ed un muretto di pietre a secco alla destra. In alto scorrono i cavi dell'alta
tensione. In basso a sinistra vediamo il lago.
Arrivati ad un traliccio, giriamo a destra (m. 265).
Dopo una curva a sinistra proseguiamo su di una strada sterrata. Alla destra c'è un muro in cemento.
Troviamo il segnavia 74 e quello del Sentiero del Viandante. Ci immettiamo su di una strada asfaltata e andiamo a sinistra in leggera discesa (m. 275).
Alla destra c'è un muro sul quale vediamo il segnavia 74 a bandierina, la Scritta Sentiero del Viandante e una freccia.
Poco dopo, lasciamo a destra una vecchia costruzione, parte in cemento e parte in mattoni.
Troviamo i segnavia del Sentiero del Viandante e del sentiero 74 che, in leggera salita, si stacca alla destra della strada, inizialmente con
delle protezione alla sinistra realizzate con paletti di legno che reggono due cavi, ed entra nel bosco (m. 270).
Poco dopo, un ruscelletto attraversa il percorso; alla sinistra c'è una staccionata di legno.
Ignoriamo un sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto in leggera discesa. Alla sinistra ci sono delle protezioni realizzati con due cavi
attaccati a dei paletti o al tronco degli alberi. Alla destra c'è una vecchia e corta staccionata.
Subito ignoriamo un sentiero, chiuso da una sbarra, che alla destra entra in una proprietà privata e si dirige verso una baita.
Continuiamo quasi in piano con una fila di pietre alla destra (m. 265).
Su di un masso alla destra vediamo il segnavia 74 a bandierina.
Poco dopo le protezioni alla sinistra terminano.
Dopo alcuni passi in leggera salita, ignoriamo un sentiero che sale a destra verso una proprietà privata, e proseguiamo diritto quasi in piano (m. 270).
Poco dopo, su di una pietra troviamo il segnavia 74 che conferma la corretta direzione.
Ora alla destra c'è un muretto di pietre a secco mentre alla sinistra, tra gli alberi, riusciamo a intravedere delle case.
Incrociamo un altro sentiero. Alla sinistra c'è un cancelletto verde e alla destra un rudere. Proseguiamo diritto come indicato: da una freccia, dalla
targhetta arancione del Sentiero del Viandante e dal segnavia 74.
Alla sinistra, tra gli alberi, vediamo il Lago di Lecco.
Attraversiamo un tratto privo di alberi nel quale ci sono i pali che reggono tre fili della corrente e rientriamo nel bosco.
Il muretto alla destra termina. Ora camminiamo in leggera salita.
Una apertura tra gli alberi consente di vedere alla sinistra il Lago di Lecco, Lierna e la piccola penisola con il "Castello".
Vediamo il segnavia 74 su di una pietra parzialmente coperta dal muschio.
Dopo pochi passi in leggera discesa proseguiamo quasi in piano.
Un sentiero che sale dalla sinistra si divide in due poco prima di immettersi in quello che stiamo percorrendo. Su di una pietra vediamo una freccia
ed una scritta bianca che indicano a destra Varenna e Lierna ma alla destra non ci sono sentieri. Proseguiamo diritto, in salita, e subito troviamo il
segnavia 74 che conferma l'esatta direzione. Alla destra, sotto ad una pietra sporgente, vediamo un quadretto raffigurante una madonna con bambino (m. 285).
Troviamo un altro segnavia 74 e ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra. Dopo alcuni passi in piano riprendiamo a salire.
Vediamo un segmento giallo dipinto su di una pietra nel sentiero.
Un cavo scorre alla sinistra, appoggiato sulle pietre (m. 305).
Di tanto in tanto, troviamo il segnavia 74 a bandierina e, in alcuni punti, tra gli alberi riusciamo a vedere il lago.
Continuiamo con pochissima pendenza.
Troviamo alla destra una verticale parete di roccia ingabbiata in una rete allo scopo di prevenire cadute di pietre. Alla sinistra ci sono delle
protezioni a valle realizzate con paletti di ferro che reggono due cavi. Sulla parete di roccia vediamo il busto di una madonnina in porcellana (m. 320).
Proseguiamo in leggera salita.
Alla destra troviamo una piccola bacheca con un foglio che fornisce buoni e ovvi consigli all'escursionista come: non andare da solo, non uscire dai
sentieri, non abbandonare rifiuti ecc.
Troviamo anche un tavolo in legno con relative panche ed un quadretto, sotto ad una roccia, raffigurante Gesù. Alla sinistra, protetti dalla
staccionata, possiamo ammirare il panorama sul lago (m. 330).
Tra il tavolo ed una roccia liscia obliqua, il sentiero riparte alla destra indicato dal segnavia 74 e dalla targhetta del Sentiero del Viandante.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso seguito da pochi passi in piano ed altrettanti in salita.
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una piccola croce ed una targa a ricordo di un escursionista perito (m. 335).
Continuiamo in leggera salita con un tornante sinistrorso incassato nel terreno circostante.
Proseguiamo in salita.
Dopo una curva a destra percorriamo alcuni passi in piano ed altri in salita. Continuiamo in leggera discesa.
Il sentiero si restringe (m. 350).
In leggera salita superiamo un tratto incassato.
In salita percorriamo quattro tornanti dx-sx-dx-sx vicini tra loro.
Subito, alla destra, troviamo un quadretto raffigurante una madonna con bambino (m. 360).
Dopo due curve destra-sinistra continuiamo con poca pendenza.
Ad un bivio andiamo a destra in quanto l'altro sentiero che prosegue diritto è stato chiuso con alcuni rami collocati in orizzontale per impedirne l'accesso.
Subito giriamo a sinistra e riprendiamo a salire.
All'esterno di un tornante destrorso, che superiamo con alcuni gradini di pietra, c'è un muretto di pietre a secco (m. 375).
Dopo un tornante sinistrorso, ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra. Sul muretto leggiamo la scritta: "Nero". Alla sinistra un
cancelletto di legno conduce in un prato nel quale vediamo una cappelletta e due case (m. 385).
Ora camminiamo tra due muretti di pietre a secco.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra ci sono prati e radi alberi mentre alla destra c'è sempre il bosco.
Alla sinistra riparte il muretto a secco.
Continuiamo in leggera salita. Troviamo un albero che sembra nato nel muretto e poi cresciuto piegandosi a sinistra (m. 405).
Ora il sentiero è incassato tra il muretto alla sinistra ed il terreno alla destra.
Superiamo due semicurve verso destra. Il muretto termina. Proseguiamo quasi in piano (m. 410).
Presso un tornante sinistrorso vediamo la targhetta che segnala il Sentiero del Viandante.
Riprendiamo a salire.
Presso un tornante destrorso trascuriamo un sentiero che prosegue diritto. Continuiamo con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Quasi in piano, percorriamo un tratto con delle aperture tra gli alberi alla destra. Davanti vediamo delle pareti verticali (m. 425).
Aggiriamo alla destra una pietra che ostruisce parzialmente il sentiero e riprendiamo a salire con delle serpentine appena accennate.
Superiamo un tornante destrorso.
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è un tronco collocato orizzontalmente (m. 440).
Per un tratto, alla sinistra possiamo vedere i rami del Lago di Como e di Lecco e parte del Promontorio di Bellagio. Rientriamo nel bosco.
Con maggiore pendenza percorriamo un tratto incassato. Alla destra, sotto una pietra sporgente, c'è un quadretto raffigurante il volto di Gesù.
Poco dopo arriviamo ad un bivio (m. 465). Andiamo a destra seguendo il sentiero più largo mentre l'altro alla sinistra è chiuso da una sbarra.
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Continuiamo con poca pendenza. Alla destra, uno spazio privo di alberi consente di vedere il sottostante Lago di Lecco.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso (m. 480).
Per un tratto gli alberi alla sinistra sono bassi e torniamo a vedere il lago (m. 490).
Saliamo alcune pietre disposte a gradino.
Rientriamo nel bosco (m. 500).
Continuiamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra precipita un alberato pendio (m. 510).
Poi la pendenza diminuisce un poco. Percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con una curva a sinistra e con bella vista panoramica sul lago e sul Promontorio di Bellagio.
Torniamo a salire in modo abbastanza ripido su fondo roccioso (m. 520).
Proseguiamo con poca pendenza e troviamo una pietra con i bolli, caduta nel sentiero, che possiamo aggirare da entrambi i lati (m. 530)
Presso una curva a destra la pendenza aumenta e, con il sentiero incassato, saliamo dei piccoli gradini di pietra.
Continuiamo in salita su fondo misto di roccia e pietrisco. Percorriamo un tornante destrorso molto ampio (m. 550).
Presso un tornante sinistrorso, ampio e incassato, risaliamo una pietra con due ripidi passi.
Proseguiamo con una curva a sinistra.
Presso una curva a destra, una pietra con due segnavia 74 precede un tratto ripido su di una roccetta obliqua che saliamo agevolati dalla presenza di
un paio di intagli sui quali appoggiare gli scarponi (m. 570).
Subito arriviamo ad un bivio dove un vecchio segnavia bianco-rosso invita a continuare verso destra.
Dopo un tornante sinistrorso vediamo il segnavia 74 su di una pietra.
Pochi passi più avanti l'altro sentiero rientra dalla sinistra (m. 585).
Con il sentiero incassato percorriamo due tratti in leggera salita interrotti a metà da pochi ripidi passi.
Un'apertura alla sinistra consente una bella veduta su Bellagio (m. 595).
Torniamo a salire e percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 610).
Continuiamo con un tornante sinistrorso seguito da uno zig-zag destra-sinistra (m. 625).
Percorriamo due semicurve la prima verso destra e la seconda a sinistra passando accanto ad un vecchio tronco rinsecchito (m. 635).
Troviamo una pietra nel mezzo del percorso e arriviamo ad un bivio. Ignoriamo il sentiero che prosegue diritto e andiamo a destra come indicato da una
freccia bianca e rossa (m. 650).
Poco dopo, presso un tornante sinistrorso, troviamo la targhetta segnavia del Sentiero del Viandante ed un quadretto, raffigurante una madonna con
bambino, collocato sotto ad una roccia sporgente.
Superiamo un paio di serpentine destra-sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra. Anche qui c'è una bella veduta su Bellagio.
Pochi passi più avanti, passiamo accanto ad un masso con un quadretto raffigurante il volto di Gesù davanti al quale sono stati collocati una candela
e dei fiori di plastica (m. 675).
Presso una curva a sinistra saliamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 685).
Lasciamo a destra una pietra.
Saliamo alcuni gradini (m. 700).
Alla sinistra troviamo due pietre, su una delle quali è stato dipinto il segnavia 74.
Proseguiamo con un alberato precipizio alla sinistra alternando due tratti quasi in piano ad uno con poca pendenza.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra, terminati i quali giriamo a destra ed entriamo in un fitto bosco (m. 715).
Presso una curva a destra, sul tronco di un albero vediamo il segnavia del Sentiero del Viandante (m. 730).
Aggiriamo una pietra che ostruisce la parte destra del sentiero.
Percorriamo un lungo tratto durante il quale, una alla volta, troviamo alcune pietre nel sentiero; l'ultima delle quali reca due segnavia 74 e la
targhetta del Sentiero del Viandante (m. 765).
Ad un bivio, una scritta segnala che siamo arrivati a Coria. Alla destra ci sono due ruderi. I segnavia del Sentiero del Viandante indicano davanti,
dietro e a sinistra (m. 775). Proseguiamo diritto verso una vecchia casa.
Poco dopo, con una breve deviazione alla sinistra, la raggiungiamo (m. 785). Alla destra dell'edificio c'è un portico che può servire da riparo in
caso di un acquazzone. Davanti alla casa ci sono: un rubinetto, un lavandino ed un tavolo.
Riprendiamo il nostro sentiero e rientriamo nel bosco.
In salita arriviamo ad un bivio privo di indicazioni. Se andiamo a sinistra, poco più avanti, troviamo la targhetta del Sentiero del Viandante.
Andiamo invece a destra (m. 810).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza aumenta (m. 825).
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
Ci immettiamo su di un altro sentiero e, con minore pendenza, lo seguiamo verso destra (m. 835).
Più avanti, dopo pochi ripidi passi su roccette, superiamo un tornante sinistrorso (m. 870).
Continuiamo con poca pendenza.
Quasi in piano, lasciato un masso alla sinistra, proseguiamo diritto trascurando un sentiero che scende alla destra.
Percorriamo un tratto con poca pendenza interrotto solo da due passi in salita per superare una pietra.
Ora alterniamo due tratti quasi in piano ad uno in leggera salita (m. 900).
Dopo una breve salita proseguiamo con poca pendenza.
Superiamo una curva a destra e riprendiamo a salire (m. 910).
Dopo la successiva curva, anch'essa a destra, continuiamo quasi in piano.
Subito troviamo un masso alla destra.
Vediamo la targhetta del Sentiero del Viandante sul tronco di un albero.
Alcuni passi più avanti, dalla sinistra arriva, in leggera salita, un altro sentiero che confluisce in quello che stiamo percorrendo (m. 930).
Continuiamo con poca pendenza.
Alla destra, dentro una nicchia in una roccia, vediamo un quadretto con il volto di Gesù e la piccola statua di una madonnina di plastica (m. 940).
Qui il sentiero si allarga ed è attraversato da un fascio di quattro cavi fissati al suolo.
Lasciamo alla destra un piccolo slargo e percorriamo un lungo tratto quasi in piano.
Superiamo un'ampia curva verso destra.
Davanti vediamo un grande prato con vari tavoli e panche. Anziché entrare nel prato prendiamo un sentiero non segnalato che si stacca alla destra (m. 955).
Più avanti, alla destra c'è la stazione n. 6 del percorso fitness Policrosalus dove troviamo una passerella con pioli oscillanti (m. 965). Un sentiero
si stacca alla sinistra e i segnavia indicano in entrambe le direzioni il Sentiero del Viandante. Proseguiamo diritto su di una sterrata.
Ad un incrocio continuiamo ancora diritto.
Troviamo la stazione n. 12 per percorso fitness (tunnel con staggi laterali per esercizi dorsali e ventrali).
Con una casa alla sinistra, percorriamo una curva verso destra.
Raggiungiamo lo slargo dove inizia il percorso già descritto nel secondo itinerario (m. 980). I segnavia indicano a destra: Sentiero della
Biodiversità ore 2.40, Belvedere di San Pietro a ore 0.15, Esino a ore 2.40; a sinistra: Ontragno a ore 0.40, Esino a ore 1.10.
Fin qui abbiamo impiegato ore 2.45 per superare un dislivello di m. 785 -30
Ora non ci resta che percorrere interamente il secondo itinerario (ore 0.35 - dislivello m. 205 -15).
Tempo impiegato ore 3.20 - Dislivello m. 990 -45
Data escursione: giugno 2016
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