Il bivacco dedicato a Lorenzo Bee e Luigi Broggini è situato su di un torrione roccioso, nel versante orientale della Val Ganna.
Il bivacco da un lato è addossato alla roccia e dall'altro è stato realizzato in muratura. Vi si accede con una serie di passerelle e scalette metalliche.
All'interno ci sono: stufa con legna, fornello con bombola, lavandino, alcuni armadietti, due tavoli con panche e alcune sedie. C'è anche una branda
priva di materasso e coperte.
Per raggiungere il bivacco ci sono due sentieri che partono nello stesso punto e quindi si possono unire ad anello. Il primo è breve ma ripido mentre
il secondo fa un giro più lungo e sale con minore pendenza.
Primo itinerario: da Valganna - s.s. 233 km. 59.4 (sentiero ripido)
Usciamo da Varese in direzione nord e dopo Induno Olona ci immettiamo sulla statale della Valganna.
Al km. 59.2 troviamo sulla destra l'agriturismo San Gemolo.
Duecento metri più avanti lasciamo la macchina presso uno slargo sulla destra, accanto ad un rudere e a una stanga verde (m. 480).
Ci incamminiamo nel bosco su di un ampio sentiero che retrocede, a lato della strada, con poca pendenza.
Dopo una curva a sinistra cominciamo a salire e ben presto troviamo alla sinistra l'imbocco del sentiero ripido (m. 490). I segnavia indicano il
Bivacco L. Bee L. Broggini a sinistra con la via diretta in ore 0.35 e diritto con la via normale in ore 1.20. In entrambe le direzioni viene anche
segnalata una palestra di roccia.
Andiamo a sinistra (più sotto trovi la descrizione dell'altro percorso).
Il sentiero sale tra alberi e massi coperti di muschio. Su alcuni alberi vediamo delle bandierine orizzontali di colore rosso-bianco-rosso.
Accanto alla seconda bandierina proseguiamo diritto ignorando una traccia che si stacca a destra (m. 505).
Alla sinistra del sentiero troviamo un masso di pietra bianca. Poi la pendenza aumenta.
Saliamo due rudimentali gradini di pietra collocati tra due massi.
Raggiungiamo una zona priva di alberi dove passano i cavi dell'alta tensione. Alla sinistra c'è un traliccio. Il sentiero si divide e seguendo i bolli
proseguiamo diritto attraversando una zona di arbusti e passando sotto i cavi (m. 535).
Poi rientriamo nel bosco e cominciamo a salire ripidamente.
Dopo un tornante sinistrorso, percorriamo pochi passi in piano passando accanto ad un alberello cresciuto sopra al sentiero (m. 560).
Subito dopo torniamo a salire ripidamente fino ad una curva a sinistra oltre la quale la pendenza diminuisce un poco.
Continuiamo con altre ripide serpentine (m. 580).
Sbuchiamo poi davanti ad una madonnina collocata in una nicchia nella roccia (m. 610). Qui dalla destra si innesta l'altro percorso. Alla sinistra c'è
una panchina. I segnavia indicano verso destra: Sas di Ladar 0.5, Passo del Vescovo 0.15; a sinistra: Bivacco B.L - B.L. Andiamo a sinistra quasi in piano.
Poco dopo troviamo un sentiero che sale a destra. I segnavia indicano diritto: San Bernardo 1.10, Poncione di Ganna 0.50; a destra: Cresta Colombo II
g. Continuiamo diritto, a mezza costa, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Passiamo sotto i rami di un grande faggio proteso verso il sentiero.
Alla destra troviamo la parete di roccia in alto alla quale è stato costruito il bivacco che però, da questo punto, non è visibile. Alla sinistra,
attaccato ad un faggio, c'è un attrezzo in ferro che probabilmente fa parte di una carrucola di servizio al bivacco.
Continuiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine.
Scavalchiamo un tronco che sbarra il cammino accanto ad una bandierina dipinta su un albero che a differenza delle altre è di colore verde-bianco-verde.
Troviamo poi un altro attrezzo di ferro identico al precedente e una palina (m. 620). Volgendo lo sguardo a destra, vediamo in alto il bivacco e la
serie di passerelle e scalette per raggiungerlo.
Lasciamo pertanto il sentiero che prosegue e pieghiamo a destra.
Saliamo verso un cavo legato agli alberi che ci assicura alla destra.
Poi in piano camminiamo su di una passerella verde realizzata con listelli di ferro.
Accompagnati dal cavo alla destra saliamo una scala a pioli addossata al pendio. Un paio di pioli sono mancanti.
Giunti in cima giriamo a destra e accompagnati da protezioni metalliche saliamo tre piccole scale a pioli composte rispettivamente da quattro, cinque
e sei gradini.
Raggiungiamo così un ballatoio in ferro traforato, alla destra del quale ci sono la targa e la porta di ingresso del bivacco.
Tempo impiegato: ore 0.25 - Dislivello m. 160
Data escursione: febbraio 2013
Secondo itinerario: sentiero normale più lungo
Come descritto all'inizio del precedente itinerario arriviamo al primo bivio dove, lasciato a sinistra il sentiero ripido, continuiamo diritto in salita (m. 490).
Troviamo subito un masso nel mezzo del percorso.
Percorriamo un lungo tratto quasi rettilineo passando a monte dell'agriturismo che vediamo in basso a destra.
Dopo una semicurva a sinistra, alla sinistra troviamo una grande roccia. Entriamo nel bosco (m. 530).
La pendenza aumenta un poco. Su alcuni alberi vediamo dei segmenti bianchi o gialli.
Superato un tratto incassato nel terreno circostante, la pendenza diminuisce un poco.
Dopo due curve, sinistra-destra, torniamo a salire (m. 565).
Percorriamo ancora alcuni metri con il sentiero incassato e continuiamo con due lunghi tratti rettilinei intervallati da una curva a sinistra (m. 590).
Presso un'altra curva a sinistra, dalla destra si immette un sentiero. Ora la pendenza è poca. Sugli alberi vediamo ancora dei segni bianchi o gialli.
Percorriamo una curva a destra.
Più avanti troviamo un altro percorso, che retrocede a sinistra, all'inizio del quale un segnavia indica il bivacco a 20 minuti (m. 625).
Prendiamo questo sentiero e, camminando quasi in piano arriviamo ad una biforcazione dove, seguendo bolli bianco-rossi, ci teniamo sulla sinistra.
Continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano e raggiungiamo una zona disboscata sopra la quale scorrono i cavi dell'alta tensione.
Superiamo un passaggio a mezza costa rinforzato da alcuni tronchi verso valle e raggiungiamo un traliccio.
Poco dopo, piegando a destra, rientriamo nel bosco.
Percorriamo pochi passi in leggera discesa e vediamo una bandierina di colore giallo-bianco-giallo.
Proseguiamo in leggera salita, quasi in piano e poi ancora in leggera salita. Superiamo un breve tratto incassato.
Subito dopo un tornante destrorso, arriviamo ad un bivio (m. 635). Ignoriamo il sentiero con segmenti bianchi che sale a destra e prendiamo quello più
piccolo, con bolli gialli e bianchi, che prosegue diritto in leggera discesa.
Percorriamo un tratto quasi in piano e poi, ancora in lieve discesa, arriviamo al cartello che segnala, nella direzione dalla quale proveniamo, il Sas
di Ladar e il Passo del Vescovo.
Poco dopo raggiungiamo la madonnina. Dalla sinistra sale il sentiero ripido (m. 610).
Proseguiamo diritto come già descritto nell'ultima parte del precedente itinerario.
Tempo impiegato: ore 0.50 - Dislivello m. 185 -25
Data escursione: febbraio 2013
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