La Baita Alpina Monte Barro è situata sul versante sud-occidentale del Monte Barro nei pressi del Piazzale Cappello degli Alpini.
Primo itinerario: in auto fin nei pressi
Percorrendo la statale 36 in direzione Lecco, arriviamo fino all'uscita di Civate (km 44.4).
Continuiamo in parallelo sul vecchio tracciato della statale che ora è diventata la provinciale 639.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto.
Un centinaio di metri più avanti usciamo a destra.
Dopo un'altra rotonda continuiamo diritto con la provinciale 51 per circa 300 metri.
Giriamo a sinistra in Via Verdi, superiamo un passaggio a livello e arriviamo a Sala al Barro.
Ad una rotonda con tre cipressi proseguiamo diritto.
Superiamo un semaforo.
Quando di fronte troviamo un cartello di divieto si accesso, giriamo a destra in Via Busa.
Allo stop giriamo a sinistra in Via Staurenghi.
Lasciamo a sinistra la strada che passando dalla località Solaro riporta sulla ss 36 (che potremmo percorrere al ritorno).
Continuiamo con Via Como e arriviamo a Galbiate.
Passiamo in una strettoia a senso unico alternato regolato da un semaforo. Dopo Piazza Panzeri proseguiamo diritto con Via Cavour.
La strettoia termina in Piazza Angela Crippa dove giriamo a sinistra in Via Monte Barro.
Dalla destra arriva Via Unità d'Italia; le due strade si uniscono e diventano Via Balassi.
Più avanti la strada si restringe e sale con vari tornanti.
Presso un tornante destrorso lasciamo a sinistra la deviazione per Moia.
Arriviamo a Fogliaro.
Presso un tornante destrorso lasciamo a sinistra la strada per le Località Novella e San Materno.
In Località Fornaci la strada, nei giorni festivi dal 1° Maggio al 30 Settembre, diventa vietata al traffico dei mezzi a motore.
Continuando raggiungiamo il Piazzale Cappello degli Alpini (m. 640) dal quale si gode di una bella vista sui laghetti sottostanti.
Lasciata la macchina prendiamo una stradina acciottolata. Passiamo sotto la grande insegna con tettuccio della Baita Alpina e ci incamminiamo in salita tra due muretti di pietre.
Nel prato alla sinistra ci sono vari tavoli con panche, panchine, altalene, scivoli e altri giochi per i bambini.
Dopo una curva a destra raggiungiamo la baita (m. 650).
Qui troviamo vari tavoli e panche, metà dei quali sotto ad una tettoia.
Tempo impiegato: ore 0.01- Dislivello: m. 10
Data: dicembre 2019
Secondo itinerario: da Galbiate (segnavia 301)
Percorrendo la statale 36 in direzione Lecco, arriviamo fino all'uscita di Civate (km 44.4).
Continuiamo in parallelo sul vecchio tracciato della statale che ora è diventata la provinciale 639.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto.
Un centinaio di metri più avanti usciamo a destra.
Dopo un'altra rotonda continuiamo diritto con la provinciale 51 per circa 300 metri.
Giriamo a sinistra in Via Verdi, superiamo un passaggio a livello e arriviamo a Sala al Barro.
Ad una rotonda con tre cipressi proseguiamo diritto.
Superiamo un semaforo.
Quando di fronte troviamo un cartello di divieto si accesso, giriamo a destra in Via Busa.
Allo stop giriamo a sinistra in Via Staurenghi.
Lasciamo a sinistra la strada che passando dalla località Solaro riporta sulla ss 36 (che potremmo percorrere al ritorno).
Continuiamo con Via Como e arriviamo a Galbiate.
Passiamo in una strettoia a senso unico alternato regolato da un semaforo. Dopo Piazza Panzeri proseguiamo diritto con Via Cavour.
La strettoia termina in Piazza Angela Crippa dove giriamo a destra in Via Aldo Moro.
Percorriamo un curvone sinistrorso e arriviamo ad un incrocio dove è possibile proseguire solo verso destra.
Poco dopo arriviamo ad una rotonda e continuiamo diritto in Via Due Giugno.
Alla rotonda subito dopo il cimitero giriamo a sinistra in Via IV Novembre che, dopo aver superato un incrocio con semaforo, diventa dapprima Via Cesare Cantù e poi Via Sant' Alessandro.
Lasciamo la macchina, sotto gli alberi, alla destra, all'inizio di Via Sant'Alessandro (m. 380).
Seguiamo la strada con pendenza minima. Poco dopo alla sinistra si stacca Via Canevate (dove ci sono altri due parcheggi). I segnavia indicano
- a sinistra: Parco Monte Barro, Eremo, Museo Archeologico, Roccolo Costa Perla, inizio sentieri 301 Parco Archeologico e 302 Centro Parco-Vetta;
- diritto: Parco Monte Barro, San Michele, inizio sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico.
Andiamo a sinistra.
Troviamo un parcheggio alla sinistra e poco dopo un altro alla destra. Tra recinzioni con reti e siepi arriviamo in fondo alla via dove giriamo a destra in Via Unità d'Italia.
Percorriamo questa via tra case e recinzioni, inizialmente con poca pendenza. Alla sinistra troviamo la scuola elementare.
In salita, superiamo un tornante sinistrorso (m. 390).
Subito dopo, anziché effettuare un tornante destrorso, continuiamo diritto salendo una scalinata con quattordici gradini e con il corrimano alla destra.
Al termine della scalinata giriamo a sinistra e proseguiamo con poca pendenza sul marciapiedi di Via Monte Barro.
Più avanti alla destra si stacca Via del Parco (m. 400). Qui troviamo un lavatoio e alcuni segnavia che indicano a destra
- con il sentiero 302: Fornaci a ore 0.15, Centro Parco a ore 0.35, Vetta a ore 1.10;
- con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.15, Parco Archeologico a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 1.35.
Andiamo dunque a destra in salita e passiamo accanto ad una bacheca di legno con una cartina del Parco.
Subito dopo alla destra c'è l'acquedotto. Su di un cartello marrone a cura del Comune di Galbiate leggiamo: "Serbatoio di Poagnano. Prima opera comunale del dopoguerra con la collaborazione
del comitato nazionale di liberazione di Galbiate. Marzo 1946".
Camminiamo tra alte recinzioni formate da muretti sormontati da reti e siepi. Percorriamo un'ampia curva verso destra.
Ignoriamo un vicolo che si stacca alla destra, tra un muro con pietre a secco e una rete metallica.
Troviamo il cartello che segnala l'inizio di Roncaccio, loc. di Galbiate (m. 425).
Subito dopo, davanti ad una casa, su di un cartello leggiamo: "Monte Barro" e su di un masso: "Patrizi". Proseguiamo con due curve destra-sinistra.
Camminiamo tra la recinzione della casa alla sinistra e un muro con pietre a secco alla destra. Il fondo ora è acciottolato.
Transitiamo sotto a due cavi.
La pendenza aumenta (m. 445). Alla sinistra, oltre una rete, vediamo dei terrazzamenti coltivati e, più in basso, il Lago di Annone diviso in due dalla Penisola di Isella. Davanti verso sinistra
riusciamo a distinguere in lontananza il Rifugio Consiglieri tra il Monte Cornizzolo e il Monte Rai; più a destra si vedono i Corni.
Alla destra troviamo poi una santella contenente un quadro che raffigura una madonna con bambino, una panca di pietra, un cancello e una fontana con l'acqua che cade in una vaschetta di pietra.
Con minore pendenza arriviamo ad un bivio (m. 460). I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Parco Archeologico a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.30;
- a destra con la mulattiera del percorso 302: Fornaci a ore 0.10, Centro Parco a ore 0.30, Vetta a ore 1.05;
- dietro: Roncaccio a ore 0.05, Galbiate a ore 0.10.
Alla sinistra c'è una staccionata di legno come protezione a valle. Continuiamo diritto ed entriamo nel bosco.
Le protezioni terminano. Percorriamo due tornanti ravvicinati destra-sinistra.
Saliamo ripidamente. Alcune assicelle di legno formano dei gradini (m. 470).
Ignoriamo poi un sentiero che sale a destra e proseguiamo diritto in discesa.
Poco dopo troviamo un altro sentiero che si stacca verso destra. Trascuriamo anche questo e continuiamo a scendere con delle serpentine appena accennate.
La pendenza aumenta e scendiamo con dei gradini fino ad un tornante destrorso dove riprendiamo a salire (m. 450).
Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero e continuiamo quasi in piano. Alla destra c'è un muretto, a secco, di contenimento.
Proseguiamo in leggera salita.
Pochi passi prima di arrivare ad una curva a destra, troviamo un altro albero quasi in mezzo al percorso. Qui un sentiero si immette salendo dalla sinistra (m. 455).
Alla sinistra, oltre una fila di alberi, vediamo una vigna, una cascina e più in basso il lago.
Percorriamo un tratto con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Torniamo a scendere (m. 465).
Percorriamo una curva verso destra seguita da un tornante sinistrorso presso il quale attraversiamo il letto di un piccolo ruscello che troviamo asciutto (m. 460).
Troviamo subito un bivio. Il sentiero che prosegue diritto è sbarrato. Prendiamo l'altro che sale a destra seguendo il corso d'acqua. Alcune pietre affiorano dal sentiero.
Con maggiore pendenza saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra o di legno (m. 475).
Dopo un tornante sinistrorso la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo una semicurva verso destra con il sentiero incassato e circondato da alberi e arbusti (m. 485).
Quasi in piano, incrociamo una sterrata che ha due strisce con mattoni di cemento traforati in corrispondenza del passaggio delle ruote (m. 490). I
segnavia indicano, davanti con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.25, Baita Pian Sciresa a ore 1.25; dietro: Roncaccio a ore 0.10, Galbiate a
ore 0.15. Continuiamo diritto in leggera salita con vista sul Lago di Annone alla sinistra.
Poco dopo, con una curva a destra, gli volgiamo le spalle.
Proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi. Lasciamo a sinistra un masso (m. 495).
Percorriamo due curve destra-sinistra passando accanto ad altri massi.
Dopo altre semicurve percorriamo un tratto con poca pendenza e uno quasi in piano (m. 510).
Con il sentiero incassato nel terreno circostante torniamo a salire, ben presto in modo abbastanza ripido e con il fondo roccioso.
Proseguiamo con poca pendenza su sterrato (m. 525).
In mezzo al sentiero troviamo un albero ed un ceppo tagliato.
Continuiamo con alcuni brevi saliscendi.
Dopo un tornante sinistrorso, scendiamo agevolati da rudimentali gradini di pietra (m. 535).
Giriamo a destra e proseguiamo dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano (m. 525).
In leggera discesa arriviamo ad un bivio (m. 515). I segnavia indicano
a sinistra in discesa con il sentiero 303: Camporeso a ore 0.15, Galbiate a ore 0.30;
diritto con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.10, Culcinera a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.10;
dietro con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Roncaccio a ore 0.20, Galbiate a ore 0.25. Continuiamo diritto in salita.
Ai lati ci sono alcune grosse pietre.
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire.
Il sentiero è in parte sterrato e in parte pietroso. Troviamo un segnavia a bandierina giallo-bianco-rosso (m. 535).
Con minore pendenza percorriamo alcune serpentine appena accennate.
Torniamo a salire e transitiamo sotto tre cavi della corrente (m. 550).
Poco più avanti, alla destra, troviamo una grande roccia sulla quale sono stati dipinti due frecce e un segnavia a bandierina.
Con maggiore pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo su fondo roccioso.
Per un breve tratto la pendenza diminuisce (m. 565).
Dopo una semicurva verso destra saliamo in modo abbastanza ripido. In questo punto il sentiero è molto più largo.
Troviamo un altro albero cresciuto nel mezzo del percorso.
Giriamo a sinistra. Il sentiero si restringe tornando alla precedente larghezza (m. 580).
In salita arriviamo ad un bivio dove troviamo un cartellone che parla del Monte Barro e delle norme di comportamento all'interno del Sito Archeologico. Ignoriamo il sentiero che sale a destra e
proseguiamo diritto, in leggera salita, con una staccionata alla sinistra.
In alto a destra vediamo un baitello di legno.
Poi in salita raggiungiamo una panchina collocata in un punto panoramico con vista sul Lago di Annone (m. 600).
Giriamo a destra. Ora la staccionata è alla destra del sentiero.
Dopo una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso raggiungiamo un prato con alberi e alcune panchine (m. 610). Alla sinistra c'è il Parco Archeologico con le fondamenta di
antiche abitazioni, tutte recintate e con pannelli esplicativi. Alla destra ci sono la "Cà di Nineta" e una zona con tavoli e panche.
Quasi in piano, camminando tra erba e alberi, andiamo ad immetterci su di una sterrata.
Ignoriamo una stradina che scende a sinistra verso un prato, alla cui destra c'è lo stagno di "Pra Puzzett".
Continuiamo in leggera salita con un'ampia semicurva verso
destra e superiamo la prima di una serie di griglie per lo scolo dell'acqua che troveremo nel successivo tratto.
Alla sinistra ci sono un pannello con un cartellone intitolato: "Echi di racconti
orali" e un altro che parla de: "I muri a secco: strutture essenziali per l'agricoltura di montagna". Più lontano c'è un'altra zona con
resti archeologici. Ci sono anche due bacheche con cartelloni, intitolati "Il Grande Edificio" e "Il Parco Archeologico dei Piani di Barra",
davanti alle quali cinque panche di legno sono state sistemante a semicerchio.
Continuiamo in leggera salita.
Ignoriamo un sentiero che sale verso sinistra ed un altro che si allontana alla destra in leggera discesa.
La stradina prosegue coperta da due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote (m. 620). Alla sinistra c'è un basso muretto mentre alla destra c'è una staccionata.
In salita percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 625).
Continuiamo con poca pendenza. Il muretto alla sinistra termina. La strada ora è interamente sterrata (m. 630).
Superiamo una semicurva verso sinistra a metà dalla quale il fondo diventa acciottolato.
Alla sinistra c'è un cartellone, che parla del Monte Barro e delle norme di comportamento all'interno del Sito Archeologico.
Proseguiamo in salita.
Al termine della stradina troviamo la scritta "ANA 1991" realizzata con sassolini bianchi su fondo in cemento.
Sbuchiamo nel Piazzale Cappello degli Alpini che è attraversato da un tornante destrorso della strada asfaltata che sale verso l'Eremo del M. Barro. In questa piazza è possibile parcheggiare (m. 640). Alla
destra c'è il Monumento all'Alpino. Alla sinistra c'è una bacheca con due cartelloni che parlano del "Parco Archeologico dei Piani di Barra" e
mostrano una cartina della zona. I segnavia indicano
a sinistra con il sentiero 301: Culcinera a ore 0.10, Sasso della Vecchia a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 0.55;
dietro con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.05, Cascina Novella a ore 0.20, Galbiate a ore 0.40;
diritto con il sentiero 307: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Quasi in piano attraversiamo la piazza in diagonale.
Prendiamo una stradina acciottolata all'inizio della quale passiamo sotto alla grande insegna con tettuccio della Baita Alpina.
Continuiamo in salita tra due muretti di pietre.
Nel prato alla sinistra ci sono vari tavoli con panche, panchine, altalene, scivoli e altri giochi per i bambini.
Dopo una curva a destra raggiungiamo la Baita Alpina Monte Barro (m. 650).
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 320 -50
Data escursione: dicembre 2019
Terzo itinerario: da Galbiate (mulattiera segnavia 302)
Come descritto nel secondo itinerario arriviamo al bivio dove i percorsi 301 e 302 si separano (m. 460). I segnavia indicano
- diritto con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Parco Archeologico a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.30;
- a destra con la mulattiera del percorso 302: Fornaci a ore 0.10, Centro Parco a ore 0.30, Vetta a ore 1.05;
- dietro: Roncaccio a ore 0.05, Galbiate a ore 0.10.
Andiamo a destra in salita su di una mulattiera con gradini distanziati circa un metro uno dall'altro.
Camminiamo tra due muretti a secco; quello alla destra è sormontato da una rete metallica.
Superiamo due serpentine appena accennate: sinistra-destra (m. 470).
Alla destra, oltre un cancello, vediamo dei cavalli.
Continuiamo con una stradina coperta da due strisce di asfalto (m. 480).
Poco dopo, quando la stradina diventa interamente asfaltata, giriamo a sinistra e riprendiamo la mulattiera.
Alla destra abbiamo un muro a secco mentre alla sinistra ci sono degli alberi e una veduta sul Lago di Annone.
Con poca pendenza superiamo tre semicurve: dx-sx-dx (m. 490-495).
Percorriamo un tratto in salita e troviamo dei segnavia che indicano con il percorso 302, davanti: Fornaci a ore 0.05, Centro Parco a ore 0.25, Vetta a ore 1; dietro: Roncaccio a ore 0.10, Galbiate a
ore 0.15.
Ci immettiamo sulla strada asfaltata che da Galbiate sale all'Eremo e, seguendola, continuiamo diritto quasi in piano.
Alla destra c'è una casa, parzialmente dipinta di rosa, con un affresco scolorito dal tempo.
Poco dopo lasciamo a sinistra La Madonnina (centro per ricevimenti, cerimonie, congressi e mostre) e proseguiamo in leggera salita.
Alla destra un cartello giallo informa che in questo luogo nel 2003
si verificò una frana e spiega i provvedimenti adottati per evitare che il problema si riproponga (m. 510).
Presso un tornante destrorso ignoriamo una stradina, con due strisce in cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote, che scende a sinistra. I cartelli stradali segnalano che è a fondo cieco e
conduce alle Località Novella e S. Materno (due frazioni di Galbiate).
Subito dopo, sempre alla sinistra, riparte la mulattiera (m. 520). I segnavia indicano con la mulattiera 302: Fornaci a ore 0.05,
Centro Parco a ore 0.25, Vetta a ore 1; dietro: Roncaccio a ore 0.10, Galbiate a ore 0.20. Proseguiamo con la bella mulattiera lastricata.
Lasciamo a destra tre tubi piegati a forma di U rovesciata collocati in modo da non consentire il passaggio ai veicoli e ci immettiamo nuovamente sulla strada asfaltata con la quale continuiamo diritto, quasi in
piano (m. 530).
Arriviamo in Località Fornaci (m. 535). Qui, alla sinistra, troviamo un parcheggio e il capolinea del bus navetta. Ci sono anche due panchine e un'edicola del parco con tre cartelloni intitolati: "Arbusti
e fiori del sottobosco", "Uomini e boschi", "Gli animali del Monte Barro". Un altro cartellone mostra una cartina del parco. Alla destra, due segnali stradali
indicano il divieto di transito e di sosta nei giorni festivi dal 1° Maggio al 30 Settembre eccetto autorizzati.
Subito dopo, lasciata a destra una costruzione recintata, riprendiamo la mulattiera. I segnavia indicano con il percorso 302, a destra: Torri Gote a ore 0.20, Centro Parco a ore 0.20, Vetta a ore 1;
dietro: Roncaccio a ore 0.15, Galbiate a ore 0.20.
Dopo alcuni passi la mulattiera gira a sinistra. Qui troviamo un pannello con due cartelloni, uno per lato, intitolati: "La vecchia mulattiera, passato e presente dell'antica strada per l'Eremo"
e "Un tesoro nei prati: mangiare e curarsi con le erbe". Su di un altro cartello leggiamo: 308, Eremo, passeggiata h. 0.45. Ignoriamo un sentiero che esce alla destra e
proseguiamo in salita con la bella mulattiera acciottolata.
Alla sinistra, poco sotto, per un tratto ci accompagna la strada asfaltata mentre alla destra c'è il bosco.
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una staccionata di legno e un cartello con la scritta: "La natura ti vuole bene, amala anche tu" (m. 560).
Subito percorriamo un tornante sinistrorso al termine del quale alla sinistra ci sono alcuni metri di staccionata.
Presso il successivo tornante destrorso, alla sinistra troviamo un'altra staccionata e un cartello sul quale leggiamo: "Anche in un piccolo fiore c'è tutto l'universo" (m. 575).
Con minore pendenza raggiungiamo un tornante sinistrorso dopo il quale continuiamo in salita.
Passiamo sotto due alberi che si protendono obliquamente verso la mulattiera.
Superiamo una curva verso destra (m. 585).
Con alcuni metri di staccionata alla sinistra arriviamo ad un tornante destrorso che è subito seguito da uno sinistrorso (m. 630).
Alla sinistra tra gli alberi riusciamo a vedere i Laghi di Annone e di Pusiano.
Con poca pendenza percorriamo una curva verso destra molto ampia (m. 640).
Raggiungiamo una panchina situata in un punto panoramico con vista sui Laghi di Annone e di Pusiano. Su di un cartello leggiamo: "La primavera si ripete però non sbaglia mai" (m. 650).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in leggera salita.
Subito dopo, davanti ad una roccia, incrociamo il sentiero 307 che arriva dalla destra e più avanti se ne stacca alla sinistra (m. 660). I segnavia indicano
- dietro (segnavia 302): Fornaci a ore 0.10, Roncaccio a ore 0.25, Garlate a ore 0.35;
- davanti (segnavia 302): Centro Parco a ore 0.10, Sella dei Trovanti a ore 0.25, Vetta a ore 0.15;
- davanti (segnavia 307): Baita Alpini a ore 0.15, Parco archeologico a ore 0.20;
- a destra (segnavia 307): Torri Gote a ore 0.15, Roccolo di Costa Perla a ore 0.25, Galbiate a ore 0.55.
C'è anche un cartellone intitolato: "Fortificazione sud. 'Muraioo' con due torri".
Più in alto, sulla roccia, una targhetta rettangolare gialla segnala la presenza della "cinquefoglia penzola - potentilla caulescens".
Continuiamo con la mulattiera.
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un breve tratto quasi in piano su sterrato.
Superiamo una curva verso destra e proseguiamo in leggera salita nuovamente su mulattiera.
Alla destra troviamo un faggio che per crescere ha dovuto farsi strada faticosamente tra le rocce.
Poco dopo lasciamo la mulattiera e prendiamo il sentiero 307 che si stacca alla sinistra, quasi in piano (m. 670). I segnavia indicano:
- dietro (segnavia 302): Fornaci a ore 0.15, Galbiate a ore 0.35;
- diritto (segnavia 302): Centro Parco a ore 0.05, Sella dei Trovanti a ore 0.25, Vetta a ore 0.45;
- a sinistra (segnavia 307): Baita Alpini a ore 0.10, Parco archeologico a ore 0.15;
- dietro (segnavia 307): Torri Gote a ore 0.20, Roccolo di Costa Perla a ore 0.30, Galbiate a ore 1.
Lasciamo a destra un cartello che parla del faggio e delle sue caratteristiche.
Percorriamo tre brevi tratti: uno in leggera discesa, uno quasi in piano e uno in leggera salita.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso una curva verso destra troviamo due alberi quasi in mezzo al sentiero.
Ad una biforcazione percorriamo una semicurva verso destra (m. 655).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in discesa.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra vediamo la Baita GEL all'inizio di un grande prato oltre il quale c'è il piazzale con il monumento al Cappello Alpino.
Continuiamo con poca pendenza.
Troviamo altri segnavia che indicano dietro: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Ancora pochi passi e raggiungiamo i tavoli all'esterno della Baita Alpina (m. 650).
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 290 -20
Data escursione: gennaio 2020
Quarto itinerario: da Galbiate Via Camporeso (segnavia 303 + 301)
Percorrendo la statale 36 in direzione Lecco, arriviamo fino all'uscita di Civate (km 44.4).
Continuiamo in parallelo sul vecchio tracciato della statale che ora è diventata la provinciale 639.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto.
Un centinaio di metri più avanti usciamo a destra.
Dopo un'altra rotonda continuiamo diritto con la provinciale 51 per circa 300 metri.
Giriamo a sinistra in Via Verdi, superiamo un passaggio a livello e arriviamo a Sala al Barro.
Ad una rotonda con tre cipressi proseguiamo diritto.
Superiamo un semaforo.
Quando di fronte troviamo un cartello di divieto si accesso, giriamo a destra in Via Busa.
Allo stop giriamo a sinistra in Via Staurenghi.
Lasciamo a sinistra la strada che passando dalla località Solaro riporta sulla ss 36 (che potremmo percorrere al ritorno).
Continuiamo con Via Como e arriviamo a Galbiate. Passiamo in una strettoia a senso unico alternato regolato da un semaforo.
A metà della strettoia, in Piazza Panzeri, giriamo a sinistra in Via Bertarelli.
Troviamo un grande parcheggio alla destra in Piazzale Europa dove potremmo lasciare la macchina. Queste strade sono strette e l'incrocio con un'altra auto potrebbe risultare difficoltoso.
Proseguiamo con Via Trento. Alla sinistra, in Piazza Trento, ci sono altri posti per parcheggiare.
Ad una biforcazione continuiamo diritto con Via Campa che poi diventa Via Camporeso.
Dopo alcune curve troviamo un segnavia che indica più avanti l'inizio del sentiero 303.
Raggiungiamo uno slargo con il piccolo parcheggio che precede Camporeso e vi lasciamo la macchina (anche se potremmo proseguire con alcuni tornanti in salita fino al termine della strada dove c'è un
altro parcheggio più grande). Un cartello parla del Museo Etnografico che occupa i quattro piani di un edificio e indica i giorni e gli orari di apertura: mar-mer-ven ore 9 - 12.30, sab-dom ore 9-12.30
e 14-18 (m. 405).
Superiamo una grata per lo scolo dell'acqua. La strada ora sale acciottolata e con due strisce di selciato in corrispondenza del passaggio delle ruote.
Alla sinistra c'è una staccionata di legno; alla destra un muro sormontato da una siepe.
Lasciamo subito alla sinistra una proprietà privata il cui accesso è sbarrato da una stanga. Alla sinistra vediamo il sottostante Lago di Annone e più lontano il Lago di Pusiano.
Poco dopo raggiungiamo la chiesa di color arancione dedicata ai Santi Angeli Custodi e le case di Camporeso (m. 410). Lasciamo la strada per prendere un viottolo acciottolato che si stacca alla destra
accanto ad un cartellone intitolato: "Lavoro e vita quotidiana a Camporeso". I segnavia indicano, diritto: Falesia di Galbiate a ore 0.10; a destra con il sentiero 303: collegamento
con il sentiero 301 a ore 0.25; Parco Archeologico a ore 0.35. Andiamo a destra.
Superiamo una grata e saliamo cinque gradini camminando tra due siepi.
Lasciamo a destra un cancelletto.
La siepe alla sinistra termina e possiamo vedere Camporeso e la strada che, in questo punto, effettua in tornante sinistrorso e sale al parcheggio finale.
Poco dopo, davanti ad un cancello, pieghiamo a sinistra passando accanto a un cartello che parla dell'area archeologica e ne mostra una mappa (m. 420).
Continuiamo in salita con un sentiero. Alla sinistra c'è un campo di ulivi.
Con una rete metallica alla destra saliamo alcuni gradini di pietra più uno di legno.
In leggera salita superiamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 430).
Percorriamo un tratto con pendenza minima (m. 435). Alla sinistra ci sono dei rovi e possiamo vedere il Lago di Annone.
Entriamo nel bosco. Alla destra ci accompagna una recinzione con un muretto sormontato da una rete metallica.
Continuiamo in leggera salita. Alla sinistra c'è una fila di pietre. La recinzione alla destra termina (m. 440).
Alla sinistra vediamo dei vecchi muretti che probabilmente dividevano delle proprietà (m. 450).
Superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 460).
Dopo un tratto in salita torniamo a camminare con poca pendenza (m. 465).
Troviamo una pietra nel sentiero, poco prima di una semicurva verso destra.
Poco più in basso, alla sinistra, vediamo una pietra scavata all'interno. Alla destra ci accompagna una parete di pietre ad altezza variabile tra uno e due metri (m. 470).
Presso una curva verso destra ignoriamo una traccia che prosegue diritto (m. 475).
Alla sinistra c'è un muretto di pietre a secco.
Con una semicurva verso destra aggiriamo un rudere (m. 480).
Subito dopo percorriamo due ampi tornanti, il primo verso sinistra (m. 485) e il secondo verso destra (m. 490).
Attorno ci sono pietre e alcuni massi.
Superiamo due serpentine appena accennate: sinistra-destra.
Torniamo a salire con alcuni gradini ed effettuiamo un tornante sinistrorso (m. 505).
Continuiamo con poca pendenza fino ad una curva verso destra dove riprendiamo a salire.
Dopo alcuni rudimentali gradini andiamo ad immetterci sul sentiero 301 (m. 515). I segnavia indicano
- dietro con il sentiero 303: Camporeso a ore 0.15, Galbiate a ore 0.30;
- a sinistra con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.10, Culcinera a ore 0.30, Baita Pian Sciresa a ore 1.10;
- a destra con il sentiero 301: Cascina Novella a ore 0.10, Roncaccio a ore 0.20, Galbiate a ore 0.25.
Continuiamo verso sinistra come descritto nel secondo itinerario.
Tempo impiegato: ore 0.45 - Dislivello: m. 245
Data escursione: febbraio 2020
Quinto itinerario: da Galbiate (segnavia 307)
Come descritto nel secondo itinerario arriviamo a Galbiate e parcheggiamo all'inizio di Via Sant'Alessandro, alla destra, sotto gli alberi (m. 380).
Ci incamminiamo, quasi in piano, seguendo la strada. Poco dopo alla sinistra troviamo Via Canevate (lungo la quale ci sono altri parcheggi). I segnavia indicano a sinistra: Parco Monte Barro, Eremo, Museo Archeologico, Roccolo Costa Perla,
inizio sentieri 301 Parco Archeologico e 302 Centro Parco-Vetta; diritto: Parco Monte Barro, San Michele, inizio sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico.
Continuiamo diritto tra case e recinzioni.
Alla sinistra troviamo una cappella.
Più avanti giriamo a sinistra in Via dell'Oliva all'inizio della quale ci sono una santella con un dipinto raffigurante il Sacro Cuore e alcuni
segnavia che indicano: inizio del sentieri 305 Vetta, 301a Baita Pian Sciresa, 307 Parco Archeologico (m. 395).
Ai lati della via ci accompagnano due muri sormontati da reti metalliche. Camminiamo inizialmente con poca pendenza e poi in salita. Davanti vediamo la dorsale del Monte Barro (m. 405).
Subito dopo una curva a destra, troviamo uno slargo alla destra della strada (m. 415).
Quasi in piano percorriamo un tornante destrorso (m. 425). Qui troviamo altri segnavia che indicano, davanti con il sentiero 305: III° Corno a ore 0.45, Sella della Pila a ore 1, Vetta a ore 1.20;
con il sentiero 307: Roccolo di Costa Perla a ore 0.30, Torri Gote a ore 0.40, Parco Archeologico a ore 1.10; con il sentiero 301a: Ca' di Borghett a ore 0.05, San Michele a ore 0.40, Baita Pian Sciresa a ore 1;
dietro: Galbiate a ore 0.10.
Continuiamo in salita fino ad una curva a sinistra, superata la quale troviamo quattro garages.
Proseguiamo in leggera salita.
La strada diventa sterrata. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli (m. 435). Alla sinistra, oltre un muretto a secco, ci sono degli ulivi. I basso alla destra vediamo il Lago di Garlate.
Troviamo il cartello triangolare che segnala l'inizio del Parco.
Quasi in piano, entriamo nel bosco e percorriamo due semicurve sinistra-destra.
Lasciamo a destra una cascina e proseguiamo in salita con una siepe alla destra.
Poco dopo troviamo una stradina che retrocede in salita alla sinistra, una bacheca con tettuccio alla quale è stata affissa una cartina del M. Barro e dei segnavia che indicano
- a sinistra (segnavia 307): Roccolo di Costa Perla a ore 0.25, Torri Gote a ore 0.35, Parco Archeologico a ore 1.05;
- diritto (segnavia 301a): San Michele a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 0.55;
- diritto (segnavia 305): III° Corno a ore 0.40, Sella della Pila a ore 0.55, Vetta a ore 1.15;
- dietro (segnavia 301a): Valle Oliva a ore 0.05. Galbiate a ore 0.15.
Prendiamo la stradina alla sinistra in salita tra gli alberi (m. 445).
Lasciamo a destra dei gradini che salgono verso una casa.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.
Con una curva verso destra aggiriamo la casa (m. 460).
Poco dopo alla sinistra vediamo un segnavia a bandierina rosso-giallo-rosso su di un masso. Alla destra c'è il cassottello con la legnaia.
Presso una curva verso destra alcune roccette affiorano in mezzo al sentiero (m. 475).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 485).
Continuiamo in salita con delle serpentine appena accennate.
Dopo pochi passi in leggera discesa, in leggera salita superiamo una curva verso sinistra (m. 490).
Con un tornante destrorso aggiriamo un rudere sul quale vediamo un segnavia a bandierina rosso-giallo-rosso. Dalla sinistra sale e si immette un altro sentiero (m. 500).
Proseguiamo in salita.
Percorriamo una curva verso sinistra seguita da una semicurva verso destra (m. 510).
Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del percorso (m. 515).
Vediamo alcuni massi semi interrati ai lati del sentiero che ora è meno largo.
Continuiamo quasi in piano (m. 525).
Dopo una semicurva verso destra, lasciamo a destra un masso e riprendiamo a salire. Alcune radici affiorano dal sentiero.
Proseguiamo quasi in piano (m. 530).
Su fondo roccioso saliamo tre gradini.
Continuiamo in discesa. Presso un tornante sinistrorso attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto e riprendiamo a salire.
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso (m. 535).
Proseguiamo in salita.
Quasi in piano, con un tornante sinistrorso aggiriamo un rudere recintato da una staccionata (m. 545).
Superiamo una curva verso destra e continuiamo con poca pendenza.
Poco dopo riprendiamo a salire.
A poca distanza uno dall'altro troviamo: un tronco di traverso al sentiero che forma un gradino (m. 555), un albero da aggirare da entrambi i lati, un piccolo tronco che forma un altro gradino e una pietra
incassata nel mezzo del percorso.
Arriviamo ad un bivio (m. 570). I segnavia indicano con il sentiero 307, a sinistra quasi in piano: Roccolo di Costa Perla a ore 0.10, Torri Gote a ore 0.20, Parco Archeologico a ore 0.50; dietro:
Valle dell'Oliva a ore 0.15, Galbiate a ore 0.25. Il sentiero alla destra non è segnalato.
In realtà entrambi e sentieri (sinistra e destra) conducono al Roccolo di Costa Perla mentre per le Torri Gote e il Parco Archeologico conviene andare a destra. Prendiamo dunque il sentiero che sale a destra.
Presso una curva verso sinistra lasciamo a destra un rudere (m. 575).
Proseguiamo con maggiore pendenza.
Il sentiero si divide in due tracce parallele (quella alla sinistra scorre un poco più in alto) che dopo pochi passi si ricongiungono (m. 590).
Continuiamo con delle serpentine appena accennate.
Aggiriamo da entrambi i lati un gruppetto di alberelli (m. 600).
Superiamo quattro semicurve: sx-dx-sx-dx (m. 610).
Raggiungiamo un incrocio di sentieri (m. 630). I segnavia indicano, a sinistra in leggera discesa: Roccolo di Costa Perla a ore 0.05; dietro con il sentiero 307: Galbiate; alla destra: nessuna
indicazione. Proseguiamo diritto e subito pieghiamo a sinistra.
Dopo alcuni passi il sentiero gira a destra. Qui troviamo altri segnavia 307 che indicano, davanti: Torri Gote a ore 0.10, Baita Alpini a ore 0.35, Parco Archeologico a ore 0.40; dietro: Valle
dell'Oliva a ore 0.20, Galbiate a ore 0.30. Davanti abbiamo due sentieri separati da un paio di massi. Proseguiamo con quello più a sinistra. (Con l'altro invece, dopo i due massi si può rientrare su quello
di sinistra mentre proseguendo ancora per pochi metri si raggiunge una piccola pozza coperta da una tettoia di legno).
Subito dopo alla sinistra troviamo il rudere di un baitello e, a seguire, due massi, uno per lato (m. 640).
Continuiamo con poca pendenza. Uno dopo l'altro troviamo tre tronchi che formano altrettanti gradini.
In salita percorriamo un tornante sinistrorso (m. 650).
Superiamo un tratto con poca pendenza e torniamo a salire. Troviamo un piccolo tronco disposto a gradino (m. 660).
Presso una curva verso destra ignoriamo una traccia che continua diritto in discesa (m. 665). Saliamo ripidamente agevolati dalla presenza di rudimentali gradini mentre alla destra un altro sentiero
scorre parallelo e poco dopo rientra (m. 675).
A poca distanza uno dall'altro troviamo: un tronco di traverso che forma un gradino, un masso alla destra e un albero cresciuto nel mezzo del sentiero.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 685).
Il sentiero si divide solo per aggirare degli arbusti; meglio tenere la destra dove ci sono alcuni gradini di legno (m. 690).
Superiamo un breve tratto in salita con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Percorriamo un tornante destrorso passando accanto a dei ruderi. Un cartello parla della "Torre n. 3". Un altro cartello segnala il divieto di caccia. Alla sinistra c'è una bella
veduta sul Lago di Annone (m. 695).
Poco dopo, troviamo dei segnavia che indicano con il sentiero 307, dietro: Roccolo di Costa Perla a ore 0.10, Galbiate a ore 0.40; diritto: Baita Alpina a ore 0.25, Parco Archeologico a ore 0.30; verso destra
c'è un altro sentiero non segnalato. C'è anche un cartello che segnala il divieto di caccia. Continuiamo diritto quasi in piano (m. 700).
Percorriamo un tratto in leggera discesa.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 695).
Percorriamo un breve tratto in leggera salita e una semicurva verso sinistra.
In leggera discesa rientriamo nel bosco.
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Alla destra ci sono delle rocce (m. 690).
Continuiamo con poca pendenza.
Presso una curva verso sinistra percorriamo un breve tratto in leggera discesa (m. 695).
In leggera salita arriviamo ad un bivio dove teniamo la sinistra e continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi. Alla sinistra c'è un masso (m. 700).
Lasciamo a sinistra il sostegno di un cartellone divelto.
In leggera salita superiamo una curva verso destra. Alla destra ci sono delle rocce.
Continuiamo quasi in piano con bella vista sui Laghi di Annone e di Pusiano (m. 700).
Aggiriamo una roccetta che affiora alla sinistra del sentiero.
Ora vediamo anche il Lago di Alserio e la torre a strisce bianche e rosse sul Monte Rai. Proseguiamo in leggera discesa.
Camminiamo tra alcune roccette.
Percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale ci sono dei ruderi e un cartello che parla della "Torre n. 2" (m. 685). In alto alla destra vediamo una piccola "casetta
nido per lo studio degli insetti impollinatori selvatici".
Quasi in piano passiamo tra due rocce. Vediamo un bollo rosso-giallo-rosso.
Torniamo nel bosco e superiamo una semicurva verso sinistra.
Continuiamo in discesa con altre due semicurve sinistra-destra.
Su di un cartello intitolato "Le Fortificazioni", che troviamo alla destra del sentiero, leggiamo: "Un muro di difesa dello spessore di circa un metro, costruito con pietre disposte
in corsi irregolari e legate da malta tenace, si sviluppa per oltre un chilometro, a mezzacosta del versante sud-est della montagna. Ad est, se ne perdono le tracce in corrispondenza della Valle delle Pile;
sul lato opposto, poco prima della Baita Alpini, si biforca: un troncone si dirige verso sud-ovest, mentre un altro sale lungo il pendio per raccordarsi ad un ridotto difensivo posto nell'area dell'Eremo, dove
è stata scavata una torre. A mezzacosta, in corrispondenza dei crinali, sono state individuate altre tre torri, due delle quali (torre 2 e 3) sono state scavate." (m. 675).
In leggera discesa superiamo due semicurve sinistra-destra.
Alla destra troviamo la base in metallo di un altro cartello che non c'è più.
Percorriamo una curva verso destra (m. 670).
Per un tratto alla destra ci sono delle rocce.
Scendiamo in modo abbastanza ripido agevolati dalla presenza di gradini scavati nelle pietre.
Superiamo due curve sinistra-destra.
Scendiamo dei gradini di legno.
Subito dopo ci immettiamo nella mulattiera 302 che arriva dalla sinistra (m. 660). I segnavia indicano
- a sinistra (segnavia 302): Fornaci a ore 0.10, Roncaccio a ore 0.25, Garlate a ore 0.35;
- davanti (segnavia 302): Centro Parco a ore 0.10, Sella dei Trovanti a ore 0.25, Vetta a ore 0.45;
- davanti (segnavia 307): Baita Alpini a ore 0.15, Parco Archeologico a ore 0.20;
- dietro (segnavia 307): Torri Gote a ore 0.15, Roccolo di Costa Perla a ore 0.25, Galbiate a ore 0.55.
C'è anche un cartellone intitolato: "Fortificazione sud - 'Muraioo' con due torri".
Più in alto, sulla roccia, una targhetta rettangolare gialla segnala la presenza della "cinquefoglia penzola - potentilla caulescens".
Continuiamo in leggera salita con la mulattiera.
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un breve tratto quasi in piano su sterrato.
Superiamo una curva verso destra e proseguiamo in leggera salita nuovamente su mulattiera.
Alla destra troviamo un faggio che per crescere ha dovuto farsi strada faticosamente tra le rocce.
Poco dopo lasciamo la mulattiera e riprendiamo il sentiero 307 che si stacca alla sinistra, quasi in piano (m. 670). I segnavia indicano:
- dietro (segnavia 302): Fornaci a ore 0.15, Galbiate a ore 0.35;
- diritto (segnavia 302): Centro Parco a ore 0.05, Sella dei Trovanti a ore 0.25, Vetta a ore 0.45;
- a sinistra (segnavia 307): Baita Alpini a ore 0.10, Parco archeologico a ore 0.15;
- dietro (segnavia 307): Torri Gote a ore 0.20, Roccolo di Costa Perla a ore 0.30, Galbiate a ore 1.
Lasciamo a destra un cartello che parla del faggio e delle sue caratteristiche.
Percorriamo tre brevi tratti: uno in leggera discesa, uno quasi in piano e uno in leggera salita.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso una curva verso destra troviamo due alberi quasi in mezzo al sentiero.
Ad una biforcazione percorriamo una semicurva verso destra (m. 655).
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo in discesa.
Proseguiamo quasi in piano. Alla sinistra vediamo una casa all'inizio di un grande prato oltre il quale c'è il piazzale con il monumento al Cappello Alpino.
Continuiamo con poca pendenza.
Troviamo altri segnavia che indicano dietro: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Ancora pochi passi e raggiungiamo i tavoli all'esterno della Baita Alpina (m. 650).
Tempo impiegato: ore 1.30 - Dislivello: m. 350 -80
Data escursione: gennaio 2020
Sesto itinerario: da Sala al Barro (segnavia 311)
Percorrendo la statale 36 in direzione Lecco, arriviamo fino all'uscita di Civate (km 44.4).
Continuiamo in parallelo sul vecchio tracciato della statale che ora è diventata la provinciale 639.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto.
Un centinaio di metri più avanti usciamo a destra.
Dopo un'altra rotonda continuiamo diritto con la provinciale 51 per circa 300 metri.
Giriamo a sinistra in Via Verdi, superiamo un passaggio a livello e arriviamo a Sala al Barro.
Ad una rotonda con tre cipressi proseguiamo diritto.
Al semaforo giriamo a sinistra in Via Felice Cavallotti.
In salita raggiungiamo una rotonda dove proseguiamo verso destra con Via Solaro (bisogna effettuare un intero giro attorno alla rotonda).
Dopo circa 200 metri giriamo a sinistra in Via del Marè (santella all'inizio) e lasciamo la macchina nel parcheggio alla sinistra della strada (m. 300).
Ci incamminiamo in leggera salita seguendo la strada asfaltata.
Presso un tornante sinistrorso troviamo altri parcheggi (m. 310). Alla destra si stacca il sentiero 311 che dobbiamo percorrere. I segnavia indicano con il sentiero: Camporeso a ore 0.15, Vinargino a ore 0.45,
Parco Archeologico a ore 0.55; dietro: stazione F.S. di Sala al Barro a ore 0.15.
Saliamo alcuni gradini.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo con un sentiero in leggera salita. Alla destra ci sono una recinzione e una siepe.
Al termine della recinzione proseguiamo tra due muretti di pietre.
Subito dopo troviamo un bivio e andiamo a destra (m. 320). (Comunque anche l'altro sentiero che prosegue diritto più avanti rientra nel percorso principale).
Continuiamo in salita seguendo una recinzione e lasciando a destra un cancello di ferro verde.
Poco dopo troviamo un altro cancello più piccolo del precedente.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra.
Ci immettiamo su di una strada (m. 340). I segnavia indicano, verso sinistra con il percorso 311: Camporeso a ore 0.15, Vinargino a ore 0.45, Parco Archeologico a ore 0.55 [in realtà il segnavia indica
erroneamente 0.25]; dietro con il sentiero 311: Sala al Barro a ore 0.05, stazione F.S. Sala a ore 0.20; diritto: Galbiate a ore 0.25. Prendiamo la strada con il fondo in cemento in salita verso sinistra.
Superiamo una semicurva verso destra, seguita con minore pendenza da una verso sinistra.
Continuiamo quasi in piano. Attorno alla strada ci sono dei rovi.
Ignoriamo un largo sentiero che si stacca alla destra.
Proseguiamo con pochissima pendenza. Alla sinistra, tra gli alberi, riusciamo a scorgere il Lago di Annone.
Quasi in piano percorriamo due curve, entrambe verso destra.
Dalla sinistra rientra l'altro sentiero (m. 345).
Alla sinistra una stanga verde chiude l'accesso alla stradina che entra in una proprietà privata all'interno della quale vediamo una cascina.
Continuiamo con poca pendenza. Alla sinistra abbiamo la recinzione della cascina mentre alla destra c'è un basso muretto.
Passiamo dietro alla cascina (m. 355).
Proseguiamo in leggera discesa con vista sul Lago di Annone alla sinistra e con un bosco dall'altro lato.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 350).
Alla sinistra, oltre la recinzione, vediamo un garage-magazzino.
Continuiamo in leggera salita.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra molto ampia lasciando a sinistra un palastro di pietra e cemento (m. 355).
Alla sinistra, poco più in basso, ci sono dei giovani ulivi. In lontananza, verso sinistra vediamo il Cornizzolo, il M. Rai e i Corni di Canzo; in alto a destra vediamo l'Eremo.
Con poca pendenza raggiungiamo una vecchia cascina in cattive condizioni, preceduta da una grande vasca abbeveratoio in cemento. L'acqua che esce dalla vasca attraversa il percorso ma una passerella di
legno permette di attraversarla senza bagnarsi (m. 365). I segnavia indicano diritto: Camporeso a ore 0.10, Vinargino a ore 0.40, Parco Archeologico a ore 0.50; dietro con il sentiero 311: Sala al Barro a ore
0.10, stazione F.S. Sala a ore 0.25. Continuiamo diritto in salita con un sentiero che costeggia la cascina.
Giunti in fondo, saliamo alcuni gradini e percorriamo due curve destra-sinistra (m. 370).
Riprendiamo la sterrata con la quale subito effettuiamo un tornante destrorso in leggera salita ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 375).
Alla sinistra ci sono un muro a secco e il bosco; alla destra un muretto scende a rinforzo della sterrata.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 385) e una verso sinistra (m. 395).
I segnavia indicano, con un sentiero che si stacca alla sinistra, alcune vie di arrampicata: l'Oasi, le Rovine, Placconata, Anfiteatro, Black Macigno, l'Isola dei Famosi. Continuiamo diritto in salita.
Alla destra vediamo dei prati coltivati (m. 400).
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra abbiamo un muro di pietre.
Lasciamo la sterrata, che prosegue con due curve destra-sinistra verso Camporeso, e continuiamo verso sinistra con il sentiero 311. I segnavia indicano, diritto: Camporeso - Museo Etnografico a ore 0.05; a
sinistra: Palestra di Roccia a ore 0.10, Vinargino a ore 0.35, Parco Archeologico a ore 0.45 e inoltre le Vie di arrampicata: Quattro Tracce, l'Orecchia, Cinque Scorpioni, Muro Giallo; dietro altre
vie di arrampicata: l'Oasi, le Rovine, Placconata, Anfiteatro, Black Macigno, l'Isola dei Famosi. Ci sono anche un tavolo di legno con relative panche e una bacheca con tettuccio sulla quale vediamo
due cartelloni; uno parla della Falesia di Galbiate e l'altro mostra una cartina della zona (m. 415).
Percorriamo un tratto con poca pendenza e continuiamo quasi in piano (m. 420).
Troviamo un tronco raso terra che fa da rinforzo al sentiero e un masso che forma un gradino in discesa.
Poco dopo riprendiamo a salire.
Due tronchi formano altrettanti gradini.
Continuiamo quasi in piano (m. 425).
Superiamo un breve tratto in leggera salita e un breve tratto quasi in piano.
Proseguiamo in salita verso la falesia.
Superiamo una serpentina destra-sinistra.
Arrivati ai piedi della verticale parete troviamo un bivio. I segnavia indicano le varie vie di arrampicata, a sinistra: l'Oasi, le Rovine, Placconata, Anfiteatro, Black Macigno,
l'Isola dei Famosi; a destra: l'Orecchia, Cinque Scorpioni, Muro Giallo. Andiamo a destra come indicato da una freccia rossa (m. 440).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso ignorando un altro sentiero che continua diritto.
Saliamo ripidamente alcuni rudimentali gradini. Alla sinistra ci sono delle protezioni di ferro dipinte di verde.
Presso un tornante destrorso le protezioni terminano (m. 460).
Dopo un breve tratto con minore pendenza, superiamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo con ripidi gradini e con le protezioni alla sinistra.
Quasi in piano effettuiamo un tornante destrorso protetto a valle. L'assenza di alberi in questo punto consente una bella veduta panoramica sul sottostante Lago di Annone (m. 470).
Terminate le protezioni continuiamo con alberi alla sinistra, rocce e alberelli alla destra.
Riprendiamo a salire.
Presso un tornante destrorso ignoriamo una traccia che prosegue diritto e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 490).
Ora saliamo ripidamente con alcune serpentine: sx-dx-sx-dx.
Percorriamo un tratto con poca pendenza che termina presso una curva verso sinistra (m. 500).
Torniamo a salire ripidamente con altre serpentine: sx-dx-sx.
Dopo una curva verso destra la pendenza diminuisce un poco (m. 515).
Percorriamo una curva verso sinistra (m. 525).
Superiamo una semicurva verso sinistra seguita da una curva verso destra (m. 530).
Continuiamo con due curve verso sinistra.
Il sentiero si divide (m. 540). I segnavia indicano, diritto con il sentiero 311: Vinargino a ore 0.15, Parco Archeologico a ore 0.25; dietro con il sentiero 311: Palestra di Roccia a ore 0.10,
Camporeso a ore 0.20, Sala al Barro a ore 0.45. Il sentiero alla destra (segnalato solo dalle targhette del Trofeo Mazzoleni) conduce direttamente al Parco Archeologico.
Andiamo a destra.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 550).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso sinistra e riprendiamo a salire.
Dopo alcuni gradini di pietra dobbiamo superare circa tre metri quasi in verticale. Due corrimano di ferro posizionati ai lati agevolano la risalita (m. 560).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Poco dopo, in leggera salita, percorriamo una curva verso sinistra seguita da un tornante destrorso (m. 570).
Continuiamo in salita con un tornante sinistrorso (m. 580) e una curva verso destra (m. 585).
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. Davanti, in alto, vediamo la staccionata che prelude al raggiungimento del Parco Archeologico.
Superiamo una serpentina sinistra-destra.
Percorriamo una curva verso destra.
In lievissima salita raggiungiamo una panchina situata in posizione panoramica sul Lago di Annone. Di fronte arriva il sentiero 301 (m. 600).
Giriamo a sinistra e proseguiamo in salita con una staccionata di legno alla destra.
Dopo una semicurva verso destra e un tornante sinistrorso raggiungiamo un prato con alberi e alcune panchine (m. 610). Alla sinistra c'è il Parco Archeologico con le fondamenta di
antiche abitazioni, tutte recintate e con pannelli esplicativi. Alla destra ci sono la "Cà di Nineta" e una zona con tavoli e panche.
Quasi in piano, camminando tra erba e alberi, andiamo ad immetterci su di una sterrata.
Ignoriamo una stradina che scende a sinistra verso un prato, alla cui destra c'è lo stagno di "Pra Puzzett".
Continuiamo in leggera salita con un'ampia semicurva verso
destra e superiamo la prima di una serie di griglie per lo scolo dell'acqua che troveremo nel successivo tratto.
Alla sinistra ci sono un pannello con un cartellone intitolato: "Echi di racconti
orali" e un altro che parla de: "I muri a secco: strutture essenziali per l'agricoltura di montagna". Più lontano c'è un'altra zona con
resti archeologici. Ci sono anche due bacheche con cartelloni, intitolati "Il Grande Edificio" e "Il Parco Archeologico dei Piani di Barra",
davanti alle quali cinque panche di legno sono state sistemante a semicerchio.
Continuiamo in leggera salita.
Ignoriamo un sentiero che sale verso sinistra ed un altro che si allontana alla destra in leggera discesa.
La stradina prosegue coperta da due strisce di cemento in corrispondenza del passaggio delle ruote (m. 620). Alla sinistra c'è un basso muretto mentre alla destra c'è una staccionata.
In salita percorriamo un'ampia semicurva verso sinistra (m. 625).
Continuiamo con poca pendenza. Il muretto alla sinistra termina. La strada ora è interamente sterrata (m. 630).
Superiamo una semicurva verso sinistra a metà dalla quale il fondo diventa acciottolato.
Alla sinistra c'è un cartellone, che parla del Monte Barro e delle norme di comportamento all'interno del Sito Archeologico.
Proseguiamo in salita.
Al termine della stradina troviamo la scritta "ANA 1991" realizzata con sassolini bianchi su fondo in cemento.
Sbuchiamo nel Piazzale Cappello degli Alpini che è attraversato da un tornante destrorso della strada asfaltata che sale verso l'Eremo del M. Barro. In questa piazza è possibile parcheggiare (m. 640). Alla
destra c'è il Monumento all'Alpino. Alla sinistra c'è una bacheca con due cartelloni che parlano del "Parco Archeologico dei Piani di Barra" e mostrano una cartina della zona.
I segnavia indicano
a sinistra con il sentiero 301: Culcinera a ore 0.10, Sasso della Vecchia a ore 0.35, Baita Pian Sciresa a ore 0.55;
dietro con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.05, Cascina Novella a ore 0.20, Galbiate a ore 0.40;
diritto con il sentiero 307: Torri Gote a ore 0.25, Roccolo di Costa Perla a ore 0.35, Galbiate a ore 1.05.
Quasi in piano attraversiamo la piazza in diagonale.
Prendiamo una stradina acciottolata all'inizio della quale passiamo sotto alla grande insegna con tettuccio della Baita Alpina.
Continuiamo in salita tra due muretti di pietre. Nel prato alla sinistra ci sono vari tavoli con panche, panchine, altalene, scivoli e altri giochi per i bambini.
Dopo una curva a destra raggiungiamo la Baita Alpina Monte Barro (m. 650).
Tempo impiegato: ore 1.15 - Dislivello: m. 350
Data escursione: febbraio 2020
Dalla Baita Alpina Monte Barro alla vetta del Monte Barro
Dalla Baita Alpina Monte Barro proseguiamo in leggera salita seguendo la strada asfaltata (m. 650).
Subito troviamo la scorciatoia che sale a destra ma decidiamo di seguire la strada.
Poco sotto alla sinistra vediamo la Baita del Podista e percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentiero che continua diritto (m. 660).
Prima di un tornante sinistrorso la scorciatoia attraversa la strada da destra verso sinistra e subito dopo il tornante la riattraversa da
sinistra verso destra (m. 670).
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso con bella vista panoramica su Lecco, il lago e i monti. Alla fine del tornante si staccano due
sentieri. I segnavia indicano: Culcinera 686 m; a sinistra con il sentiero 301: Sasso della Vecchia a ore 0.25, Baita Pian Sciresa, Cippo Alpini;
dietro con il sentiero 301: Parco Archeologico a ore 0.10, Cascina Novella a ore 0.30, Galbiate a ore 0.45. Seguiamo la strada asfaltata.
Percorriamo un tratto panoramico da ambo i lati.
Alla sinistra troviamo una targa in ricordo di un operaio vittima del lavoro nell'anno 1932.
Continuiamo con pendenza minima. Alla sinistra c'è uno slargo (m. 700).
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo la mulattiera a gradini che prosegue diritto verso il retro dell'Eremo (m. 705).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 710).
Poco dopo raggiungiamo il cancello dell'Eremo che troviamo aperto (m. 717).
Superato il cancello, prendiamo la stradina a sinistra, acciottolata e con due fasce lastricate in corrispondenza del passaggio delle ruote.
Alla destra ci accompagna una fila di paletti di legno.
Percorriamo una curva verso destra (m. 730).
Proseguiamo con un tornante sinistrorso. Alcuni segnavia infatti indicano verso sinistra con il sentiero 302: Percorso Botanico, Sella dei Trovanti
a ore 0.15, Vetta a ore 0.35.
Con il fondo acciottolato percorriamo un breve tratto quasi in piano. Alla sinistra ci sono dei tavoli con relative panche.
Giunti davanti ad un monumento con fontana, giriamo a sinistra e proseguiamo con una sterrata, in leggera salita tra gli alberi.
Alla destra c'è una panchina di ferro. Alla sinistra inizia una staccionata di legno.
Troviamo altre due panchine alla destra.
Percorriamo un tornante destrorso aggirando una piccola costruzione ottagonale con varie finestre. All'esterno del tornante c'è uno spiazzo
pianeggiante (chiamato Piazzale Lecco) in fondo al quale troviamo una santella con un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino e due angioletti.
Alla sua sinistra c'è un cartellone che parla delle Edicole Sacre. Dall'altro lato, un pannello mostra una foto del panorama e segnala le cime e i
paesi che si possono vedere. C'è anche una panchina (m. 740).
Continuiamo in salita con una staccionata alla sinistra. Alla destra c'è una panchina.
Una dopo l'altra, superiamo due canaline di legno per lo scolo dell'acqua, di traverso alla sterrata. Alla destra troviamo un'altra panchina.
Lasciamo a sinistra uno slargo e un cartello con il disegno e il nome delle cime visibili. Anche qui c'è una panchina.
Arriviamo ad una biforcazione (m. 745). I segnavia indicano con il sentiero 302, verso sinistra: Sella dei Trovanti a ore 0.15, Vetta a ore 0.35;
dietro: Centro Parco a ore 0.05, Torri Gote a ore 0.20, Galbiate a ore 0.45. Un cartellone parla del Sentiero Botanico G. Fornaciari. Andiamo a
sinistra in salita con dei gradini di legno.
Presso la prima curva verso sinistra troviamo un cartellone intitolato: "La prateria delle rocce carbonatiche".
Percorriamo due tornanti destra-sinistra e vediamo dei cartellini gialli con il nome delle specie botaniche accanto alle quali sono stati
collocati (m. 750).
Continuiamo con altri tornanti: dx-sx-dx. Attorno ci sono pendii prativi e solo qualche albero.
Dopo un breve tratto con poca pendenza superiamo un tornante sinistrorso e riprendiamo a salire.
Percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 760).
Davanti ad un edificio in cemento troviamo una cassetta posizionata a cura del WWF Lecco Progetto BarroBugBox. Un cartello spiega che si tratta di un
nido artificiale per favorire la presenza di api selvatiche, farfalle e altri insetti, fondamentali per l'impollinazione della flora. Proseguiamo con
una serpentina sinistra-destra (m. 765).
Per un tratto camminiamo tra due staccionate.
Percorriamo un tornante sinistrorso e continuiamo con la staccionata solo alla sinistra (m. 770).
Superiamo una curva verso destra.
Poco dopo passiamo tra il Baitello Stazione Redaelli de Matteis e un traliccio dipinto di verde (m. 780).
Continuiamo sul sentiero con la staccionata alla sinistra.
Percorriamo una curva verso sinistra quasi in piano (m. 785).
Proseguiamo in salita tra gli alberi.
Continuiamo quasi in piano con la staccionata alla sinistra, vista lago, e superiamo una curva verso destra (m. 790).
In leggera discesa percorriamo alcune serpentine appena accennate.
Proseguiamo quasi in piano.
Superiamo una semicurva verso destra e continuiamo in discesa.
Quasi in piano passiamo accanto ad un cartellone intitolato: "Il CFA (Centro Flora Autoctona della Lombardia) - Un impegno per la
salvaguardia della biodiversità" (m. 785).
Percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo in discesa.
Il nostro sentiero si unisce ad un altro che arriva da dietro-destra. Continuiamo diritto in leggera salita (m. 780).
Nei pressi di una casa recintata, che vediamo poco più in alto, il sentiero si divide per aggirare delle rocce. Possiamo andare a sinistra passando in
un corridoio tra le rocce con un tratto in leggera salita ed uno in leggera discesa. Possiamo anche andare a destra passando accanto ad una panchina
e a due cartelloni il primo dei quali spiega cos'è uno "stipeto" (m. 785).
Continuiamo quasi in piano nel bosco. Davanti cominciamo a vedere la croce sulla vetta, ancora lontana.
Ignoriamo un sentiero che esce a sinistra e subito termina.
Poco dopo arriviamo ad un bivio. Lasciamo il sentiero che prosegue diritto (con il quale dopo una trentina di metri ci troveremmo davanti ad un pendio
che scende in modo quasi verticale) e prendiamo quello che scende verso sinistra incassato tra le rocce.
Poco dopo percorriamo una curva verso destra e continuiamo in lievissima discesa.
Troviamo un bollo rosso-giallo-rosso dipinto su di una roccia alla destra (m. 780).
In leggera salita raggiungiamo la Sella dei Trovanti (m. 786). Qui troviamo una biforcazione e dei segnavia che indicano con il sentiero 302, verso
sinistra: Vetta a ore 0.20; dietro: Centro Parco a ore 0.15, Torri Gote a ore 0.30, Galbiate a ore 0.55. Il sentiero alla destra non è segnalato.
Su di un altro cartello leggiamo: "Riserva della Vetta. Non uscire dal sentiero. Sentiero per escursionisti esperti". Un altro cartello spiega
che il nome "trovanti" fu dato ai massi erranti del Barro da Antonio Stoppani. Continuiamo in salita verso la vetta.
Il sentiero subito si divide e si ricompone.
Poco dopo si divide nuovamente solo per aggirare un albero.
Cominciamo a salire su fondo roccioso. La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 795).
Il sentiero torna a dividersi altre volte generalmente solo per aggirare degli alberi.
Percorriamo una semicurva verso destra e continuiamo con pochissima pendenza (m. 810).
Per un attimo vediamo la croce in vetta, in alto davanti a noi.
Continuiamo con delle serpentine appena accennate.
Presso una semicurva verso sinistra passiamo sotto un albero, nato alla sinistra del sentiero e cresciuto diagonalmente. Torniamo a salire (m. 820).
Continuiamo con delle serpentine in modo abbastanza ripido. A volte il sentiero si sdoppia e subito si ricompone.
Aggiriamo un paio di betulle nate dallo stesso ceppo (m. 835) e continuiamo con altre serpentine. Dietro verso destra vediamo il Lago di Annone (m.
850).
La pendenza aumenta. Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 860).
Superiamo una curva verso sinistra e continuiamo ripidamente su fondo roccioso.
Dopo una curva verso destra la pendenza diminuisce (m. 875).
Con poca pendenza percorriamo un tratto di sentiero sterrato.
Proseguiamo con due tornanti destra-sinistra e riprendiamo a salire (m. 885).
Raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano, a sinistra con il sentiero 304: Prati della Corna a ore 0.20, Sasso della Vecchia a
ore 0.40, Lecco a ore 1.25; davanti: Vetta a ore 0.05; dietro: Sella dei Trovanti a ore 0.15, Centro Parco a ore 0.30, Galbiate a ore 1.10. Su di un
altro cartello leggiamo: "Riserva della Vetta. Non uscire dal sentiero. Sentiero per escursionisti esperti" (m. 895).
Percorriamo un breve tratto con pendenza minima. Vediamo un bollo rosso-giallo-rosso su di un masso liscio e obliquo.
Piegando a sinistra saliamo ripidamente.
Con minore pendenza superiamo un tratto sterrato (m. 910).
Torniamo a salire ripidamente su fondo roccioso.
Pieghiamo nuovamente a sinistra e vediamo la croce ormai vicina (m. 915).
Il sentiero si sdoppia e con un ultimo ripido tratto la raggiungiamo. Sul braccio orizzontale leggiamo: "Galb.te al Redentore 1900".
I segnavia indicano: Vetta Monte Barro 922 m; davanti con il sentiero 305: Sella della Pila a ore 0.15, III Corno a ore 0.30, Galbiate a ore 1.20;
dietro: Prati della Corna a ore 0.20, Sasso delle Vecchia a ore 0.40, Lecco a ore 1.25.
Tempo impiegato: ore 1 - Dislivello: m. 287 -15
Data escursione: ottobre 2020
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