Il Rifugio Alpe Palų č situato sul versante orientale del Monte Bregagno.
Collocato di fronte al Legnone e il Legnoncino, gode di una splendida vista panoramica sul Lago di Como, il Pian di Spagna e le cime circostanti.
Il rifugio č una costruzione in pietra ricavata dalla ristrutturazione di una baita dell'alpeggio.
Dispone di una cucina completa di fornello con bombole, lavandino e armadietti con stoviglie; camino e stufa a legna; due tavoli con panche e sedie; locale
bagno completo con lavandino, water, bidet e box doccia; armadietto con ciabatte; corrente prodotta da turbina.
Una scala nel centro del locale sale ad una botola che comunica col soppalco dove ci sono venti posti letto disposti lungo le pareti e completi con
materassi, cuscini e coperte. All'esterno c'č una veranda panoramica.
Il rifugio č chiuso, anche se nei fine settimana sono generalmente presenti dei responsabili del gruppo Amici del Monte Palų che gestisce la struttura.
Per prenotarlo occorre telefonare, con almeno due giorni di anticipo, ai numeri 327 4233125 - 335 299115. Il costo per il soggiorno e/o pernottamento
č di euro 10 a persona nella bella stagione e di euro 12 nel periodo invernale.
Da Como percorriamo la statale 340 Regina fino a Menaggio e successivamente la 340dir costeggiando la sponda occidentale del lago.
Venendo invece da Lecco o da Milano conviene utilizzare la statale 36 fino a Colico indi retrocedere sull'altra sponda del Lago di Como con la statale
340dir.
In entrambi i casi arriviamo a San Siro (tra Menaggio e Dongo) dove al km. 6.4 della 340dir prendiamo Via Santina Barelli, la strada alla destra della
chiesa, inizialmente acciottolata e poi asfaltata.
Dobbiamo salire con vari tornanti, seguendo sempre le indicazioni "per i monti" e impiegheremo circa mezzora per arrivare al
primo parcheggio di Montuglio e poi al secondo in localitā Piazzuscel accanto a un laghetto.
Ignoriamo la deviazione per Mastena.
Superiamo varie localitā ben segnalate: Marena, Roncate, Soriano, Lucena (segnavia: La Canua), Gallio, Noledo e Treccione.
Poi nei pressi di una cappellina, lasciamo questa strada per imboccarne, con un tornante destrorso, un'altra pių stretta, seguendo le indicazioni su
di un cartello "ai monti", Monte Galla e la scritta Canua su di una parete rocciosa.
In seguito troviamo due biforcazioni ed in entrambi i casi andiamo a sinistra ignorando le strade che a destra conducono, la prima a Maso e la seconda
a Camnasco.
Attraversiamo il vecchio borgo di Cavarzo con le case tutte di pietra.
Lasciamo poi a sinistra la deviazione per Monti Treccione.
Poco dopo parcheggiamo in uno slargo (m. 990). Alla sinistra ci sono ci sono alcune case. I segnavia su di un pannello di
legno, accanto ad un crocefisso, indicano, diritto:
Monte Bregagno a ore 3, Monte Grona a ore 2.15, Rifugio Menaggio a ore 2.15, Alpe Nesdale a ore 2, Sant'Amate a ore 1.45, Alpe Rescascia a ore 1.15,
Rifugio La Canua a ore 2. Altri segnavia indicano: Montuglio m. 980; con la tappa 3 della Via dei Monti Lariani, davanti: Monti Luina a ore 0.40, Labbio a ore
2.20, Garzeno a ore 5; dietro: Monti di Carcente a ore 0.25, Carcente a ore 1, Breglia a ore 2.
Ci incamminiamo in salita. La strada č ancora asfaltata. Vediamo alcune case da ambo i lati, tra prati e alberi.
Superiamo una semicurva verso destra (m. 995).
Su di un albero vediamo il segnavia 3 a bandierina che identifica la terza tappa della Via dei Monti Lariani.
Troviamo una casa alla sinistra e un'altra alla destra poco pių in basso. Un rivolo attraversa la strada scorrendole sotto.
Un cavo passa sopra alla strada.
Continuiamo tra gli alberi e vediamo un bollo bianco-rosso. Un canalino per lo scolo dell'acqua ci accompagna alla sinistra della strada.
All'esterno di un tornante sinistrorso ci sono alcune case (m. 1015).
Ora il canalino č alla destra.
Un altro rivolo passa sotto alla strada.
Subito dopo percorriamo un tornante destrorso ignorando una sterrata che continua diritto in leggera discesa. Prima e dopo il tornante transitiamo
sotto ad un cavo.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra c'č ancora il canalino di scolo che, per un tratto, ha il fondo in cemento. Alla destra, tra gli alberi,
riusciamo a scorgere il Lago di Como.
Superiamo alcune semicurve appena accennate.
Riprendiamo a salire (m. 1045).
I faggi lasciano il posto alle betulle (m. 1070).
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1075).
Troviamo due vecchie cascine, una alla destra ed una davanti. Continuiamo in salita (m. 1085).
All'esterno di un tornante destrorso ci sono uno slargo e una casa (m. 1095).
Proseguiamo con poca pendenza.
Percorriamo un tornante sinistrorso seguito da un tornante destrorso molto ampio (m. 1100).
Subito dopo, all'esterno di un tornante sinistrorso molto ampio, vediamo una casa a una ventina di metri di distanza (m. 1115).
Continuiamo in salita.
Presso un tornante destrorso, un cartello segnala, con una strada che si stacca alla sinistra: Monti Bocciarino; seguendo il tornante: Alpe Rescascia.
Andiamo a destra (m. 1130).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso e raggiungiamo il secondo parcheggio in localitā Piazzuscel. Alla destra c'č un laghetto
recintato da una staccionata.
Percorriamo un ampio tornante destrorso. I segnavia su di un pannello di legno indicano, diritto:
Monte Bregagno a ore 2.30, Monte Grona a ore 1.45, Rifugio Menaggio a ore 1.45, Alpe Nesdale a ore 1.30, Sant'Amate a ore 1.15, Alpe Rescascia a ore
0.45, Rifugio La Canua a ore 1.30; a sinistra: Monti Palų. La strada ora č sterrata. Un cartello segnala che si tratta di una strada
agro-silvo-pastorale e che il transito č consentito ai soli autorizzati (m. 1140).
Un rivolo passa sotto alla sterrata e va ad alimentare il laghetto accanto al quale vediamo dei tavoli in legno con relative panche e una postazione
per barbecue.
Proseguiamo tra pochi alberi e cespugli di ginestra.
In salita raggiungiamo un cartello di divieto di transito ai veicoli e una sbarra di colore giallo (m. 1150).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1160).
Proseguiamo con poca pendenza e, presso una curva verso sinistra, incrociamo un sentiero (m. 1185).
Continuiamo in salita.
Lasciamo a destra uno slargo.
Ai lati della strada ci sono betulle e cespugli.
Un rivolo passa sotto alla sterrata.
Di tanto in tanto troviamo un traversino in cemento.
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra (m. 1230).
Continuiamo in salita (m. 1240).
Attorniati dalle betulle, superiamo due semicurve verso destra.
La strada prosegue con il fondo in cemento ed č attraversata di tanto in tanto da una canalina in metallo per lo scolo dell'acqua (m. 1255).
Continuiamo tra betulle e ginestre.
Dopo una semicurva verso destra percorriamo un breve tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire (m. 1270).
Presso un tornante destrorso cominciamo a vedere l'Alpe Rescascia ancora lontana (m. 1275).
Proseguiamo su sterrato. Superiamo un breve tratto con poca pendenza e continuiamo in salita.
Alla destra, all'interno di una staccionata di legno, c'č una stazione di rilevamento meteorologico, idrologico e nivologico dell'Arpa.
Subito dopo, in leggera salita, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1290).
Continuiamo in salita. Alla destra abbiamo una parete di roccia. Alla sinistra vediamo Bellagio e una parte del lago.
Dopo una curva a destra la pendenza diminuisce un poco (m. 1305).
Davanti torniamo a vedere l'Alpe Rescascia.
Lasciamo a destra un grande masso (m. 1320).
Alla sinistra troviamo una vasca-abbeveratoio in cemento.
In un valloncello alla sinistra vediamo due tavoli di legno con relative panche. Un sentiero scende a raggiungerli (m. 1325).
Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia (m. 1330).
Dopo un breve tratto quasi in piano, continuiamo con poca pendenza e superiamo un'altra curva verso sinistra molto ampia (m. 1345).
Percorriamo un secco tornante destrorso (m. 1350).
Continuiamo in leggera salita (m. 1360).
All'esterno di un tornante sinistrorso (m. 1370) si apre una finestra su alcune cime retiche (Pizzo Cengalo, Pizzo Ligoncio, Monte Disgrazia e Pizzo
Scalino) e sul pių vicino Legnone.
Continuiamo in salita con vista su Bellagio, in basso a sinistra.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra (m. 1385).
Continuiamo in salita. Alla destra, una roccia affiora dal terreno (m. 1395).
Lasciamo a sinistra uno slargo prativo.
Proseguiamo con poca pendenza (m. 1410).
Arriviamo all'Alpe Rescascia (m. 1420). Alla sinistra, poco sotto, ci sono le quattro baite e la lunga pensana per il ricovero
degli animali. Ignoriamo la stradina che scende verso l'alpeggio.
Pochi passi pių avanti lasciamo la sterrata e prendiamo un sentiero si stacca alla destra (m. 1425). I
segnavia indicano a destra: Rifugio Canua a ore 0.40, Alpe Sumero a ore 0.50, Palų a
ore 1.40, PTP (Percorso Trail Permanente - progr. km 10); diritto: S. Amate a ore 0.25, Rif. Menaggio a ore 0.55.
Dopo un tratto in salita ed un altro con poca pendenza, torniamo a salire circondati da molte ginestre e qualche betulla.
Il sentiero si divide e poco dopo si ricompone (m. 1440).
La pendenza aumenta (m. 1455).
Il sentiero si sdoppia (m. 1470). Scegliamo di andare a destra, quasi in piano tra prati e cespugli, e troviamo un cartello che indica il Rifugio La
Canua. Poi l'altro sentiero rientra. Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri in leggera salita.
Da questo punto, alla destra, una bella veduta panoramica sul Lago di Como e sui monti circostanti ci accompagnerā lungo il cammino.
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo a mezza costa tra erba e cespugli.
Quasi in piano percorriamo un'ampia curva a destra.
Giriamo nuovamente a destra assecondando un'ansa della montagna.
Dopo un tratto in salita torniamo a camminare quasi in piano.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa durante il quale scavalchiamo il tronco di una giovane betulla che sbuca dal terreno alla sinistra del
sentiero, vi si adagia sopra e poi si alza alla destra (m. 1480).
Proseguiamo in leggera salita attorniati da alberelli alla sinistra e cespugli alla destra.
Un altro sentiero sale e si immette dalla destra.
Continuiamo quasi in piano.
Giriamo a sinistra.
Dopo alcuni saliscendi percorriamo una curva verso destra (m. 1505).
Superiamo un tratto quasi in piano.
In discesa percorriamo una curva a sinistra.
Quasi in piano, presso una curva a destra, guadiamo un ruscello.
Il lungo tratto a mezza costa č terminato e i pendii prativi alla destra ora scendono in modo pių dolce.
Percorriamo poi un altro tratto a mezza costa con alcuni saliscendi.
Il sentiero si biforca e andiamo a sinistra in salita (m. 1500).
Lasciamo a destra un orticello recintato e raggiungiamo una fontana con vasca in cemento. Alla sinistra c'č il Rifugio La Canua (m. 1510).
Proseguiamo diritto. Scavalchiamo un ruscelletto. Davanti vediamo l'Alpe Sumero.
Continuiamo in leggera discesa tra erba, cespugli, rododendri e carpinelle, seguendo tracce di sentiero.
Un ruscelletto bagna il percorso.
Quasi in piano percorriamo una curva a sinistra e torniamo a scendere.
Presso una curva a destra guadiamo un ruscello.
Continuiamo in leggera salita. Su di una pietra vediamo un bollo bianco rosso
Poi, quasi in piano, passiamo accanto ad un cartello che indica il Rifugio La Canua nella direzione dalla quale proveniamo.
In leggera discesa raggiungiamo l'Alpe Sumero (m. 1493). Passiamo accanto ad una grande vasca abbeveratoio in cemento. Tra le costruzioni, tutte alla
sinistra, notiamo che una sola č stata ristrutturata.
Proseguiamo diritto.
Guadiamo un ruscello e raggiungiamo una palina con alcuni segnavia (m. 1485) che indicano: Alpe Sumero Cremia 1555 m (altezza errata); diritto: Monte Naro a ore
0.40, Via dei Monti Lariani, S. Bernardo a ore 1.40; a sinistra: Palų a ore 1, Bregagno a ore 1.50. Alla destra c'č una grande vasca quadrata colma
d'acqua, recintata con una rete metallica. Andiamo a sinistra in salita.
Su di una pietra vediamo un segnavia a bandierina.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido seguendo delle tracce tra l'erba.
Passiamo accanto ad un manufatto in cemento dal quale escono due cavi e sul quale vediamo un segnavia a bandierina.
Troviamo poi un fusto pieno di cemento; anche qui c'č una bandierina segnavia (m. 1505).
In basso alla destra vediamo il sentiero della Via dei Monti Lariani che si allontana.
Dalla sinistra arriva un altro sentiero che proviene dall'Alpe Sumero. Pieghiamo a destra e lo seguiamo con minore pendenza (m. 1520).
Giriamo poi a sinistra, come indicato da un segnavia bianco rosso (m. 1540).
Dopo alcuni passi, su di un masso vediamo una freccia bianca, una bandierina e la scritta Palų.
Ora saliamo in modo abbastanza ripido seguendo pallide tracce tra l'erba e alcuni segnavia a bandierina (m. 1550).
Troviamo dei cavalli al pascolo.
Percorriamo tre curve sx-dx-sx vicine tra loro (m. 1570).
Saliamo ripidamente sempre seguendo i segnavia (m. 1590).
Percorriamo un tratto senza bolli; proseguiamo diritto poi ne scorgiamo uno in alto e lo raggiungiamo (m. 1610).
Continuiamo a salire sempre diritto. In alto vediamo un ometto. Quando lo raggiungiamo troviamo anche un sentiero che arriva dalla sinistra e lo
seguiamo verso destra in leggera salita (m. 1625).
Vediamo alcuni segnavia a bandierina dipinti su delle pietre.
Giriamo a sinistra e, poco dopo, continuiamo quasi in piano.
Presso una curva a destra guadiamo un torrentello passando accanto ad un casello dell'acquedotto sul quale sono state dipinte una grande freccia con
la punta verso destra e la scritta Palų Bregagno. Alcune pietre formano una piccola vasca e fermano in parte l'acqua (m. 1645).
Torniamo a salire.
Scendiamo verso un ruscelletto che scorre in un solco del terreno e risaliamo la sponda opposta (m. 1650).
Continuiamo quasi in piano. Dietro riusciamo ancora a vedere l'Alpe Sumero e il Rifugio La Canua.
Il sentiero si divide e si ricompone.
Dopo alcuni passi in discesa scavalchiamo un ruscelletto.
Torniamo a salire su fondo roccioso.
Il sentiero si divide e subito le due tracce si ricongiungono. Proseguiamo su sterrato e pietrisco.
La pendenza diventa abbastanza ripida. Nel prato alla destra c'č un grande ometto (m. 1715).
Al termine della salita giriamo a sinistra e cominciamo a vedere il rifugio.
Proseguiamo quasi in piano, a mezza costa, tra erba, cespugli e carpinelle.
Con una curva verso destra ci portiamo in direzione del rifugio (m. 1735).
Percorriamo una curva a sinistra ed un tornante destrorso vicini tra loro, assecondando un ansa della montagna e scavalcando un ruscelletto (m. 1745).
Il rifugio scompare ma poco dopo torniamo a vederlo.
Percorriamo un tratto quasi in piano e scavalchiamo un altro ruscelletto che si sdoppia prima di attraversare il sentiero.
Proseguiamo dapprima in leggera salita e poi, quasi in piano, giriamo a sinistra mentre il rifugio scompare alla vista.
Continuiamo con un breve tratto su fondo roccioso. In basso a destra scorre un torrente.
Poco dopo, presso una curva a destra, lo guadiamo (m. 1765).
Riprendiamo a salire e ben presto in modo abbastanza ripido.
Torniamo a vedere il rifugio (m. 1790).
Seguiamo delle tracce tra l'erba poi giriamo a sinistra e lo raggiungiamo.
Dal primo parcheggio (loc. Montuglio): Tempo impiegato ore 2.50 - Dislivello m. 892-60
Dal secondo parcheggio (loc. Piazzuscel): Tempo impiegato ore 2.20 - Dislivello m. 742-60
Data escursione: settembre 2015 - maggio 2021
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